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con Raido, Fumiko

10:34 Raido:
  [Casa Fumiko] Ieri ha passato una serata in compagnia di Fumiko, ha passato letteralmente la notte con una sconosciuta che ha aiutato nel suo lavoro. La vita si è dimostrata essere veramente strana e imprevedibile, qualcosa di inaspettato ma ben accetto. Non riesce a cancellare quei momenti dalla mente, non riesce a fare a meno di pensarci. Per la prima volta dopo mesi, sta bene, è sereno e in pace con se stesso e anche con il mondo. E' la seconda sera che lascia Kouki a casa da sola, la seconda che la Yakushi passa con se stessa e con il piccolo gatto che le ha comprato di ritorno dalla missione. Qualcosa gli dice che sta sbagliando ma ha 27 anni, ha una vita da vivere e per quanto il suo desiderio di crescere la ragazzina sia immenso, vuole anche godere la propria vita, passare dei bei momenti in compagnia. Anche questa sera è giunto a Konoha tramite la ferrovia, ha viaggiato con il treno senza, però, indossare i suoi abiti classici. Per una serata come questa ci vuole qualcosa di più bello e raffinato, qualcosa che lo faccia apparire più "bello" di quanto già non sia. I capelli sono pettinati, lisci e ricadono lungo tutta quanta la schiena, in ordine, perfettamente in ordine senza nemmeno un ciuffo fuori posto avendoci messo una cura maniacale; sul davanti la si apre un ciuffo che mette in risalto la mezzaluna blu tatuata sulla fronte, fatta in onore del proprio clan che trae potere proprio da quest'ultima. Gli occhi color ocra vengono messi in risalto dal bianco dei capelli mentre sulle guance vi è la coppia di cicatrici fatte in gioventù ma che a tutti fa passare per pitture e così è alla fine, le ripassa per renderle meno crude. Addosso porta una camicia bianca abbottonata fino al collo, ogni bottone è inserito perfettamente e la camicia stessa viene infilata all'interno dei pantaloni per non apparire un ragazzino di strada; i pantaloni sono bianchi a loro volta, perfetti, coprono ogni parte della sue gambe giungendo poco prima del tallone. Le scarpe indossate sono da "cerimonia", bianchi, lucide e leggermente a punto. Intorno al collo ha un cravattino blu rigonfiato mentre sulla camicia porta una giacca bianca avente 4 bottoni ma di cui solo due inseriti. Nella mano sinistra porta con se, come sempre in queste occasioni, la shirasaya, un bastone da passeggio in legno con al suo interno la lama di una katana; essa va dal polso del Jonin fino a toccare terra, un ornamento elegante ma anche difensivo, non si sa mai. Il chakra è attivo, non è tranquillo nemmeno in queste occasioni preferendo essere sicuro. Nella mano destra, invece, ha una scatola rossa con un fiocchetto dorato, al suo interno vi sono dei semplici cioccolatini. I passi si susseguono uno dopo l'altro fino a giungere nei pressi della fioreria e, di conseguenza, vicino all'abitazione di Fumiko. Bussa una, due, tre volte, è venuto a prendere la sua dama. [Chk on][Shirasaya]

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10:52 Fumiko:
 Il giorno dell'appuntamento è ormai arrivato, la ragazza presa dal nervosismo e dal l'attesa non ha avuto nemmeno troppo tempo per prepararsi, il lavoro l'ha trattenuta quasi fino all'ultimo nonostante abbia fatto di tutto per velocizzarlo. Dopo aver chiuso il negozio si è diretta a casa, un appartamento accanto a questo, alla destra precisamente. Nel vicolo che divide le due strutture una scala ornata di fiori e ben tenuta porta ad un primo piano. La struttura è chiara, semplice, un appartamento che ha dovuto scegliere per forza di cose ma a cui ormai si è legata . Non è nulla di che, un appartamento normale a cui appena aperta la porta si accede ad un salotto semplice, tutto in legno, un caminetto in fondo la sala è una grande vetrata che da su un piccolo giardino posteriore dove è possibile intravedere un roseto, parte del proprio lavoro. In fondo un piccolo corridoio portano infine ad un bagno e alla stanza da letto. Ha fatto una doccia veloce, i capelli si sono ormai asciugati grazie alla loro poca lunghezza . La cosa che le ha portato via più tempo è stata la scelta del vestito, non essendo mai andata ad una cena con qualcuno è normale. La scelta infine è ricaduta su un kimono, uno di quelli che vengono usati per le feste, d'altronde anche l'uomo ne indossa uno. Questo le fascia le forme senza rimpicciolirle, anzi sembra metterle ancora più in vista in un certo senso. Il tessuto aderisce sul seno prosperoso lasciando una scollatura a V poco profonda, le spalle son coperte e le braccia lo sono fino a tre quarti, con i polsi e le mani ben visibili . La cintura lega il tutto sotto la vita, e il tessuto si allunga ancora per poco, fino a sopra il ginocchio. I colori che lo animano riprendono in pieno la figura della donna, fiori e rampicanti dei colori della notte , e qualche sfumatura tendente al viola. Il volto è libero dal trucco tranne quello sugli occhi, tratto ormai che si porta sempre dietro, così come la rosa di carta che trattiene delle ciocche di capelli sul lato destro del capo, il tutto per coprire l' orribile cicatrice che si porta dietro. L'anello con la grande pietra acquamarina che sta sulla mano sinistra della donna, sul dito medio. Le scarpe sono semplici sandali con un poco di tacco, qualche centimetro, e son viola. Sta attendendo trepidante, mentre da infine un ultima controllata allo specchio. Le gote son rosse, gli occhi lucidi e sulle labbra vi è un sorriso . La destra che si ferma sul cuore cercando di calmarsi mentre sente dei leggeri tocchi sulla porta. I piedi che senza esitazione la portano ad aprire la porta, con qualche difficoltà , e finalmente riuscirebbe a vedere il ragazzo. Un sorriso spontaneo mente gli occhi seguono il suo volto , qualche secondo prima di scendere lo sguardo su di lui ridacchiando. Alla fine si sono scambiati gli abiti. < ciao > un sussurro dolce che la porta a fare un passo verso di lui, ma nulla di più , non sa come comportarsi in effetti perciò resta ferma attendendo < p-possiamo andare > direbbe infine distogliendo lo sguardo.

11:16 Raido:
  [Casa Fumiko] Un pizzico di ansia comincia ad arrivare in lui, non ha un appuntamento da tanto tempo per via della relazione stabile con Kaori ma ora che tutto sta sfumando, ora che tutto si sta distruggendo piano piano, si ritrova a dover ripartire nuovamente da capo. Non sa come muoversi a dire il vero, la conosce poco, veramente poco e una notte non basta però ha visto abbastanza da poter capire e conoscere i suoi interessi, sapere con quali argomenti prenderla e trovare un modo per portare avanti la serata. Non riesce a stare fermo, l'agitazione inizia a salire leggermente, vuole che apra il prima possibile, almeno per vederla e mettersi l'anima in pace cominciando questo appuntamento. Il tragitto Kusa - Konoha non ha sortito in lui alcun effetto, calmo e pacato come non mai ma adesso tutto cambia e si ritrova strano. Il tempo passa, i minuti passano ma, finalmente, quella porta si apre mostrando la ragazza. Rimane a fissarla per qualche momento, incantato da tale visione, una visione a dir poco stupenda sotto i suoi occhi. Non le stacca gli occhi di dosso cercando di squadrarla in ogni sua parte, di vedere ogni dettaglio del vestito, ogni dettaglio del di lei fisico <...> vorrebbe parlare ma le parole muoiono in gola, non è timidezza ma non sa davvero cosa dire se non le solite banalità che si dicono ai primi appuntamenti <Sei...> eh si, non riesce a trattenere quelle banalità seppur veritiere <...bellissima> lo è davvero e quel vestito le dona molto. Non fa caso alla risatina, è troppo preso per concentrarsi su altro e anche quando parla, rimane qualche attimo in fissa, non coglie il significato delle parole nell'immediato per poi riprendersi quasi subito <Certo> nota la di lei timidezza e questo lo porta a sorridere. Si mette di lato, piega il braccio destro, il gomito spinge verso l'esterno ma in questo modo a fatto spazio tra il bicipite e il fianco, fare in modo che la ragazza afferri il braccio <Andiamo> attende che la giovane afferri l'arto, sempre che lo voglia per poi incamminarsi uscendo dal portico della casa. Passi calmi, lenti, tranquilli. Camminano per strada, la gente li guarda, si concentrano su di lui, parlano di lui a bassa voce ma notano anche lei e molti uomini rimangono a bocca aperta al suo passaggio <Agitata?> chiede a bassa voce in modo che solo lei possa sentirlo. Il ristorante non è molto lontano, si trova in pieno centro e dopo qualche altro passo si ritrovano difronte ad esso. Non passa molto, ha scelto un luogo vicino alla di lei casa per rendere il tutto più comodo <Ecco ci qua> esso si presenta come un palazzo piuttosto alto con vetrate illuminate, l'ingresso ha una porta girevole in vetro da dove si può accedere e oltre questa? Un corridoio con un tappeto rosso che porta a una sala piena di tavoli, finestre, bicchieri in vetro, persino i 3 lampadari appesi sul soffitto sono in vetro, tutto quanto è a dir poco perfetto. Cerca di avanzare, di entrare nell'edificio "Signor?" chiede un cameriere poco prima di entrare nella sala <Oboro> un cenno del capo dell'uomo che li porta direttamente al loro tavolo, vicino alla vetrata in modo da avere una vista totale sul villaggio della foglia. Lascia andare Fumiko, posa sul tavolo la scatola di cioccolatini per poi andare dietro la di lei sedia, la tira leggermente verso l'esterno permettendo alla ragazza di sedersi e, una volta fatto, la spingerebbe leggermente in avanti per poi andare a sedersi al proprio posto <Eccoci qui, è uno dei miei posti preferiti qui a Konoha> ci è venuto spesso e lo conosce. [Chk on][Shirasaya]

11:33 Fumiko:
 Lo sguardo del uomo che la intimidisce un poco facendola arrossire ancora distogliendo lo sguardo da lui verso la strada. Sa che la sta fissando ancora e in cuor suo spera di aver scelto bene il suo abito, anche se questo non fa il monaco. Al complimento del ragazzo arrossirebbe ancor di più , gli occhi ch lentamente salgono sulla sua figura < grazie > dice infine perdendosi nel volto altrui. Non nella luna, nemmeno sui segni alle guance, agli occhi . Al sorriso di lui si affretta a chiudere la porta d'ingresso , le chiavi che veloci vengono nascoste in una pianta lì vicino. Non si preoccupa nemmeno che l'altro le possa vedere. E infine un poco timida passerebbe il proprio braccio sinistro nel suo, la mano che stringerebbe i muscoli del braccio sentendosi meno in imbarazzo adesso grazie a quel contatto. I passi di entrambi che echeggiano leggermente, i passanti che si voltano a guardarli, specialmente sguardi verso il ragazzo, e altri sussurri. Non chiede nulla, un poco a disagio nel sentirsi osservare da vari uomini, cosa che la porta a stringersi leggermente su di lui < emozionata > lo corregge con gentilezza, la voce che trema leggermente mentre volta il capo per poterlo nuovamente guardare . Fino a che non arrivano alla destinazione, gli occhi della giovane che passano in rassegna quell eleganza e raffinatezza che il posto mostra, di certo non è mai entrata in un posto così . Lo segue in evidente imbarazzo e un poco interdetta da tutto ciò , ma non vuole di certo farlo restare male per quelli che sono i propri pensieri. Perciò bocca cucita e si limita ad osservare con meraviglia il luogo, i passi che la portano a seguire il cameriere finendo per perdersi qualche secondo verso la vista della vetrata < è meraviglioso > un sussurro leggero, non udibile a nessuno per il momento. Solo adesso si accorge di quello che l'uomo fa, la sta facendo accomodare e lei prende posto infine, un gesto che la fa arrossire e al contempo la rende piacevolmente sorpresa. Un poco di galanteria è rimasta negli uomini. Ascolta il suono della sua voce < io non ci sono mai stata, ma è molto bello > sorride anche se è evidente che sta in tensione < non c era bisogno che mi portassi in un posto.. Così > e cerca di fargli capire con lo sguardo a cosa si riferisce, sperando che l'altro non debba tirarle fuori le parole di bocca . Un altro pensiero le tocca la mente, ma si mordicchia il labbro inferiore distogliendo lo sguardo e puntandolo all esterno, non sa se è il caso di approfondire in quel momento la questione e rischiare di rovinare il tutto.

11:56 Raido:
  [Ristorante] Anche lei è emozionata, sono in due a provare questa bella sensazione, l'emozione. E' riuscito a capire qualcosa della ragazza dalla serata di ieri, è timida, chiusa abbastanza e non è mai stata con qualcuno, forse non ha nemmeno avuto un vero e proprio appuntamento prima di questo rendendo le cose tremendamente più difficili ma anche più facili sotto molti punti di vista. Può sorprenderla in svariati modi ma deve anche stare attento a cosa dice, a come si comporta per non spaventarla, infondo non si conoscono affatto, lui non ha rivelato niente di se l'altra sera, si è limitato ad ascoltare, solo quello, niente di più mentre lei ha rivelato qualcosa del suo passato. Non ricorda niente di ciò che l'è accaduto tempo fa, un problema orribile a cui bisogna trovare un rimedio, vuole aiutarla, farle ricordare tutto quanto senza problemi ma prima deve conoscerla meglio, capire meglio che tipo di persona è e quindi capire che tipo di comportamento adottare anche se cerca di rimanere se stesso in ogni occasione. Sorride al suo fianco e anche una volta dentro al ristorante. La sente bisbigliare senza capire, però, ciò che viene detto ma dal di lei viso non è niente di cui deve preoccuparsi, forse è solo contenta di essere in un posto del genere. Purtroppo lui vive una vita molto "aristocratica" dopo anni passati ad accumulare risparmi. Dalla morte dei genitori ha lavorato come un mulo per non farsi mancare niente, sia nella fucina del suo datore di lavoro che come shinobi per poter mettere via soldi da poter utilizzare in un prossimo futuro e ora lo sta facendo. Con l'aumentare del grado ninja, anche i suo guadagni sono aumenti e può permettersi di vivere in un certo tipo di lusso ma quel lusso, a volte, spaventa invece di attirare. Ci ha pensato su parecchio se prenotare in un ristorante del genere oppure in qualcosa di più intimo ma deve rimanere se stesso e ha optato per la prima opzione <E' troppo?> domanda curioso esibendo sempre un piccolo sorriso, non da a vedere le preoccupazioni <Mi sentivo di farlo, tutto qui> non bada a spese quando vuole fare le cose per bene, non bada la proprio portafoglio. La destra tocca la scatola di cioccolatini, la solleva leggermente avvicinandola di più alla ragazza <Questi sono per te> il mazzo di fiori sarebbe stato troppo stupido, lei vive nei fiori, un'altra cosa di cui tenere conto purtroppo <E' strano come ieri sera sono giunto al tuo negozio, come se una calamita mi stesse attirando verso di te> inizia un discorso pseudo serio e abbastanza romanzato come le migliori storie che si rispettino <E adesso eccoci qui e mi piacerebbe conoscerti meglio> il tono diviene serio anche se il viso è rilassato <Parlami di te, sempre se ti va> in qualche modo deve poterla aiutare e anche se può sembrare drastico, questo è l'unico modo per giungere alle informazioni. [Chk on][Shirasaya]

12:11 Fumiko:
 < n-no no! Non è troppo > si affretta ad aggiungere velocemente , il capo che scuote un poco verso destra e sinistra < è soltanto .. Diverso > molto diverso a ciò a cui è abituata , perciò gli sorride cercando di non farlo rimanere male . Infondo è contenta che metta queste attenzioni per lei solo che non vi è abituata . Gli occhi che scendono sulla scatola che le avvicina, le ciglia che sbatacchiano leggermente < g-grazie > le gote completamente rosee < sapevi pure che mi piacciono i dolci ? > solleva un sopracciglio mentre lo prende un poco in giro, poco le ci vuole per sentirsi a proprio agio con lui. Non bada a quello che le sta intorno, nella sua bolla insieme all'altro non è bisogno . < ringrazio il cielo che non riesca a prendere un vaso da sola > ammette senza pensarci, un pensiero che quel giorno l'ha assillata nella mente e che ora finalmente prende voce, è proprio di fronte a lui . Se ne rende conto solo in lieve ritardo< s-scusa > ansima in pieno imbarazzo per aver confessato qualcosa di così personale e intimo, anche se il bianco si è dimostrato degno di quei pensieri < anche a me piacerebbe molto > nonostante tutto ha notato come sia stata lei quella a parlare ed esprimersi , mentre l'altro si è limitato ad ascoltarla senza dire troppo di se. La curiosità che punge sotto la pelle < io credo di aver già detto molto > inizia timida prima di rispuntare le iridi nelle sue, recando di scorgerne eventuali reazioni < parlami di te adesso.. > la frase che si sospende, in effetti ha una domanda che sta tenendo dentro di se da qualche tempo, da quando sono usciti da casa e tutti quegli sguardi e bisbigli l'hanno incuriosita . < tutti quelli che ci.. Ti hanno visto per strada > le iridi che non si spostano < ti guardavano in un certo modo.. E parlavano > ovviamente non sa come l'altro sia famoso tra gli shinobi e non, ma con la perdita di memoria e l'aver frequento troppo poco gli ambienti ninja non riconosce il suo volto né la sua fama < mi chiedevo il motivo > riesce infine a dire cercando di tenere un tono pacato e tranquillo, senza che la curiosità sfoci in un comportamento troppo apprensivo nei suoi confronti.

12:29 Raido:
  [Ristorante] I suoi pensieri sono in parte veri, quel mondo l'ha lasciata di stucco, non spaventata ma è diverso dal suo mondo. Le persone sono tanto vicine ma non si sa davvero niente di loro finchè non si va a indagare meglio. Dal canto suo appare come uno shinobi normale, ha molti tratti distintivi ma niente più di quello, niente che faccia pensare a un ceto sociale diverso. Non gli piace darsi aria, non gli piace vantarsi della sua "fortuna", sempre se di fortuna si sta parlando. ha comunque lavorato sodo per arrivare a questo punto e niente può togliergli ciò che ha conquistato con tanta fatica <Spero ti piaccia> lo spera altrimenti gli tocca cambiare posto e trovare un altro ristorantino in cui andare la prossima volta, magari qualcosa di più tranquillo e meno appariscente. Le porge il regalo, semplice cioccolata ma ha cercato di andare sul sicuro, solitamente è un alimento che fa gola a tutti, persino a lui che non ne mangia molta. Gli occhi permangono fissi su di lei, ode il di lei dire andando a sorridere <Una dote innata> resta allo scherzo, al gioco senza lasciarsi prendere alla sprovvista oppure sta dicendo il vero? Chi lo sa, come detto prima, non si sa niente di lui, ha omesso con cura particolari di se, ha fatto in modo che non si scoprisse niente durante quel loro primo e piacevole incontro ma la ragazza riesce a coglierlo alla sprovvista. Un'affermazione, una rivelazione improvvisa viene fatta. Alza le sopracciglia, ride e non come presa in giro ma per la di lei reazione <Ringrazio il cielo che non riesci a prendere un vaso da sola> ripete la stessa identica frase ma in modo diverso, un'ammissione anche da parte sua e lo ammette tranquillamente senza farsi troppi problemi prima di chiederle di parlare di se. Ha bisogno di sapere e di conoscerla, vuole davvero capire chi ha davanti in questo momento ma, giustamente, non ricorda molto di se e la domanda viene rigirata. Ora è lui quello che deve parlare e deve spiegare anche un piccolo fattore che solitamente detesta. Si sporge in avanti, piega leggermente la schiena in avanti. Da dove cominciare? Forse dall'inizio <Sono nato a Kiri, ho vissuto li fino a un anno e mezzo fa quando il Mizukage mi ha mandato in aiuto di Kusa per debellare il consiglio e sono rimasto a vivere a Kusa. Appartengo al clan Oboro, abili houjutser e sono lo squalo degli spadaccini della nebbia> la samehada ne è una prova <Più il tempo passava e più la fama cresceva. Dapprima con la sconfitta del consiglio, poi con la vittoria al torneo dei villaggi. Diciamo che mi conoscono abbastanza in tutta l'alleanza, ecco perchè mi riesce così facile venire a Konoha, i pregi della fama> scherza su questo particolare ma si può capire, dal tono della voce, come sia contrariato, odia terribilmente essere famoso e odia tutti quegli sguardi indiscreti <Sono un allievo del Mizukage stesso e..sono un orfano> lascia in ultimo questo piccolo dettaglio non volendo rovinare la serata con notizie tristi. [Chk on][Shirasaya]

12:48 Fumiko:
 < credo che il luogo sia importante ma lo è molto di più la compagnia > un modo per dirgli che sarebbe andata da qualsiasi parte, se l'avesse invitata lui < cercherò di testare questa tua dote allora > nonostante sia timida ha la lingua lunga la ragazza e non si lascia sfuggire quella sua affermazione. Nessuna delle parole del ragazzo viene ignorata, anche se sposterebbe sembrare così . L'osservare la gente e i comportamenti che adotta è qualcosa che ha imparato negli anni e beh, già sapeva farlo in un certo senso da quando è arrivata lì a Konoha . Soltanto che ad ogni sua frase un poco più intima il volto si accende come delle lucine di Natale, passando dal chiarore della pelle, al rosa e infine al rosso, dipende da cosa dice. Se quel giorno l'avesse aiutata qualcun altro , un altro estraneo, non si sarebbe ritrovata lì e questa è una certezza per lei. Ma non aggiunge altro , in trepidante attesa che l'altro si esponga bene senza essere fermato dalle proprie parole, gli occhi bene attenti al suo volto, le orecchie che sono solo per lui. E ad ogni parola il corpo della ragazza si fa sempre più vicino al tavolo, inconsapevole di questo movimento si ritroverebbe con le braccia entrambe poggiate sul tavolo ormai. Accoglie quelle informazioni con una ruga sulla fronte, tutte informazioni che vengono catalogate per indagini future, dettagli che vuole scoprire ma non in quel momento. Il tono di lui che viene recepito, una punta di fastidio che le fa battere più volte lo sguardo. La fama, pochi la rinnegherebbero e sapere che l'altro non vi fa molto affidamento la rincuora, nonostante questa venga da azioni nobili, o così le sembra al momento < forse dovrei iniziare ad inchinarmi al tuo cospetto > e ride mente tenta di tagliare via quella tensione, e cerca con la sinistra di afferrare la sua mano stringendola un poco . Un allievo del Mizukage, di certo non immagina le abilità altrui, ed è solo alla seconda parte che infine finisce per rattristarsi realmente. Ma non dice nulla, solo stringerebbe la sua mano < ringraziamo la tua fama che ti fa giungere a Konoha senza troppi problemi > dolce cerca di risollevare le sorti della serata .

13:14 Raido:
  [Ristorante] Gli occhi ricercano quelli di lei, ha detto qualcosa di vero e non può fare altro che concordare, annuisce <E' vero e questa sera la compagnia è meravigliosa> lo pensa davvero e non trattiene quel pensiero, lo lascia uscire, lascia che l'altra senta quelle parole, quel semplice e spontaneo dire. Non distacca lo sguardo da lei, gli occhi permangono fissi così come l'attenzione che non diminuisce, ne squadra il viso, ne osserva ogni sinolo lineamento <Non vedo l'ora> essere messo alla prova, vedere fin dove vuole andare a parare, magari da questa serata il loro rapporto non può far altro che crescere. Vuole che succeda, vuole arrivare a quel punto. Sente come un calamita che continua ad attirarlo verso di lei, una specie di attrazione non solo fisica, è qualcosa di difficile da spiegare, forse impossibile ma un giorno, forse, potrebbe trovare le parole giuste per spiegare questo suo fenomeno interiore. Soddisfa la curiosità della ragazza, parla un po' di se accennando alcune cose della propria vita, non tutto quanto ma solo le informazioni che possano dare una risposta a quella domanda, ovvero perchè tutti quanti lo guardano e parlano di lui. Non gli piace molto parlare di questa sua situazione però deve farlo, è una domanda per conoscerlo meglio, per capire meglio chi sia e deve farlo, si deve impegnare. Nota come l'attenzione dell'altra salga minuto dopo minuto, sente il suo avvicinarsi, forse è più interessante di quanto abbia mai immaginato, parlando di se stesso ovviamente. Continua a parlare fornendo piccoli dettagli, piccole cose che vanno ad aumentare la conoscenza di lei nei suoi confronti, qualcosa di noto alla maggior parte e a quella frase comincia a ridere a sua volta <Per favore no, già qualcuno lo fa ed è imbarazzante fin troppo> specialmente i genin o gli allievi, si inchinano a lui in segno di rispetto ma anche per la fama che si porta dietro, una fama che vorrebbe debellare. La mano viene presa, il calore della ragazza si scaturisce in lui, un calore piacevole, la sente vicina, stranamente vicina <Sarei venuto lo stesso, fama o meno> capovolge la propria mano andando a carezzargli il dorso con il pollice, una piccola carezza per sentirla ancora più vicina <La mia storia è tutta qua si può dire, ci sono alcune cose del mio passato che non sono bellissime, non ho avuto una vita facile ma non voglio rovinare la serata> non vuole portare tristezza in questo giorno, vuole stare tranquillo in sua compagnia. [Chk on][Shirasaya]

13:34 Fumiko:
 < non posso che essere d'accordo con te > la naturalezza e la sincerità altrui che la sbloccano facendola parlare adesso! senza vergognarsi molto nonostante il rossore non sembra voler andar via < è una sfida quella che mi stai lanciando? > il tono che finalmente mostra una nuova sfumatura! forse di malizia? Tocca all'altro indentificarlo perché lei si limita nuovamente ad un mezzo sorriso, gli occhi che si chiudono leggermente e si fanno più affilati. Le dita che vanno ad accarezzare la sua mano, lentamente senza graffiarlo con le unghie, gli occhi che non cedono a nessuna parola continuando a guardarlo , soffermandosi sugli angoli della bocca, sui segni sulle guance. E li proverebbe a tendere quella mano provando ad accarezzarli, sempre che l'altro non si tiri indietro. Nel caso passerebbe la punta delle dita dall'esterno verso l'interno del volto, seguendo quelle cicatrici camuffate. Non direbbe nulla se non riprendere a giocare con la mano altrui . < se non vuoi parlarne va bene, comprendo a cosa ti riferisci > annuisce con un sorriso prima di continuare, il tono adesso basso e caldo, più intimo mentre si sente sola con lui, come se stessero nuovamente nella fioreria < dimmi di più .. Intendo di te > l'indice della sinistra che tenterebbe di allungarsi attraverso il tavolo cercando di toccargli il petto, è chiaro a cosa si riferisca. Non alla fama, nonostante le sue gesta fanno parte del suo essere, ma quello che è normalmente , senza riflettori e senza inchini vari < cosa ti piace di più? > una domanda innocente che trova molto importante per poter capire l'altro , quali siano i suoi piaceri più intimi che non mostra in pubblico con quell aspetto austero e il volto rilassato, qualcosa che magari avrebbe potuto dire a lei. La mano che stringe la sua in un gesto inusuale per lei, che odia il contatto con altri in maniera quasi maniacale, un contatto che a pochi ha concesso nonostante cerchi di dimostrarsi sempre gentile con tutti. < s-sai.. È la prima volta che sto così e non mi sento a disagio > un altra confessione con il volto che cala sul tavolo, gli occhi che si perdono nelle tovaglie, posate e quant'altro . Sa che l'altro la sta guardando motivo che la porta a concentrarsi ancora di più sul non incrociare i suoi occhi. Cosa avrebbe pensato della sua inesperienza totale nel campo? Che sia solo una ragazzina magari, cosa che la porta a mordere nuovamente le labbra con nervosismo sperando di non aver detto qualcosa che lo porti ad alzarsi da lì e andarsene

13:57 Raido:
  [Ristorante] <Può darsi, sempre se sei disposta ad accettarla> adora le sfide, di qualsiasi genere seppur preferisce quelle fisiche, gli costano meno fatica di certo e può mettere in mostra le proprie abilità nel combattimento, abilità che vuole affinare ogni giorno di più e migliorasi in modo continuo. Seppur possa sembrare qualcosa di futile e scontato ma è uno spadaccino, lo hanno allenato al combattimento, Hotsuma stesso gli ha inculcato questo tipo di insegnamento durante il corso della vita e ancora adesso glielo rammenta. L'ultimo allenamento che hanno fatto risale a poco prima dello scontro con Furaya in cui è riuscito ad affinare ancor di più le sue abilità con l'Houjutsu e in quel momento gli ha rimembrato il vero potere degli Oboro, il loro vero io ed è un io che vuole rispettare costi quel costi. Lascia che la ragazza lo guarda abbassando di poco lo sguardo, un minimo di imbarazzo si fa vedere sul viso del Jonin, essere guardati in quel modo porta sempre a questo tipo di conclusioni anche se gli fa piacere. Sorride mentre ode la frase della deshi, non è che non vuole parlarne, non c'è niente di male in questo, è passato, non deve più preoccuparsi di niente, ha tutto ciò che desidera al momento e non può chiedere di meglio <Non voglio solo rovinare la serata, sto davvero bene> e sa che può riuscirci, intristirla, intristirsi per quello che gli è successo anni fa, come le vari vicende del suo clan ma tutto questo scompare per la nuova domanda, la nuova richiesta da parte della ragazza. Cosa gli piace? E' molto banale, specie per il suo essere maschio e si sa che i maschi hanno una passione sola, i ninja in particolar modo <Le sfide, mi piacciono le sfide di ogni genere> questo gli piace di più di qualsiasi altra cosa e non vi rinuncerebbe per niente al mondo, è l'unica cosa che davvero lo manda su di giri <Mi piace combattere, mi piace mettermi alla prova, capire dove posso migliorare> china il capo sorridendo <Sembra stupido ma è così> per alcuni lo è, combattere mette a rischio la vita e le sue battaglie non sono per niente facili ma forse sta per dire qualcosa di abbastanza inaspettato <E...mi piaci tu> ora può anche sotterrarsi completamente, mettere fine alla propria esistenza in questo momento <Invece a te? Cosa ti piace oltre ai fiori?> quelli sono solo la superficie di lei, almeno lo spera vivamente o dovrebbe basare tutto quanto sui fiori ed è un'impresa. Ode ancora il dire della ragazza, una frase che gli fa scomparire il sorriso. Tiene la di lei mano nel palmo, la solleva lentamente e dolcemente portandone il dorso all'altezza dell bocca per poi cercare di adagiare le labbra su di esso baciandola, un piccolo bacia mano <Sono contento, sul serio>. [Chk on][Shirasaya]

14:18 Fumiko:
 < ma tu giochi avvantaggiato e lo sai bene > ridacchia, di certo una sfida fisica non potrebbe mai vincerla contro di lui, non che abbia mai pensato di chiederla < o magari potrei vincer io > sorride continuando pensando ad un altro scontro fisico, quello avrebbe potuto anche vincerlo se avrebbe messo il giusto impegno nella cosa < potrei stupirti > e si, sta accettando quella piccola sfida . Sa come l'altro la guarda, soffermandosi sul proprio corpo e avrebbe anche potuto farlo cedere e vincere quella sfida. Pensieri che non ha mai avuto prima di allora ma che sente suoi in quello guardare con occhi leggermente diversi, l'innocenza quasi scomparsa e gli occhi che affilati osservano il suo corpo soffermandosi sul collo in particolare. Qualche secondo passa prima che scuota la testa un poco e che si riprenda, il volo steso in un dolce sorriso nuovamente. < non credo che possa essere definito giusto o sbagliato, se piace a te va bene . Non devi renderne conto a nessuno > lei specialmente , non pensa che sia qualcosa di così futile come potrebbe apparire a primo impatto. La destra che andrebbe a prendere un bicchiere in vetro, dentro un aperitivo dovrebbe dolcemente muoversi sotto i movimenti della mano. Lo porta alla bocca bevendone un piccolo sorso, fermandosi a metà nel sentire le parole altrui. Il respiro che si ferma e la mano che comicamente rimane in aria. Si è bloccata non riuscendo a credere alle proprie orecchie. Ed è qui che inizia lentamente ad avvampare , gli occhi lucidi < .. > non riesce a dire nulla solo la sinistra , che stringerebbe ancora la sua, inizia a stringerla di più , ancora di più senza accorgersene < a-anche.... Tu > infine riesce a soffiare riprendendo a respirare più velocemente . Come avrebbe voluto mandare in aria quel tavolo e accorciare le distanze tra di loro < anch'io > un ultimo sussurro mentre va a riabbassare il braccio col bicchiere verso il tavolo. Avrebbe voluto portarlo via di lì, dove gli sguardi seguono le loro figure, specialmente quella di lui e che adesso inizia a sentire addosso come se tutti potessero sentire quello che si stanno dicendo. < forse è meglio ordinare > aggiunge frettolosa, l'altro potrà notare come strusci le gambe sotto il tavolo , pronta ad alzarsi per andare via. Con lui.

15:07 Raido:
 Tutto è possibile, non sempre può vincere lui e ne è consapevole ma allo stesso tempo ride soddisfatto. Vincere lui, vincere lei, non gli interessa più di tanto alla fin fine ma quella sfida che gli viene lanciata non può ignorarla, non può passarci sopra <Allora sono pronto a farmi stupire> commenta con altrettanto tono di sfida ma con un pizzico di malizia che non guasta e non fa mai male, anzi, accentua solamente quello a cui sta portando la discussione. Entrambi si guardano e lui non distacca gli occhi dal viso di lei viso, rimane fisso a guardarla e nonostante non sia un fan dei piercing, anzi, non gli piacciono molto, ammette a se stesso che quello le sta bene, un accessorio che le dona così come i 4 sull'ombelico. Li ricorda, li ha visti la sera prima e non può dimenticarsene tanto facilmente, non ora che stanno giungendo a un nuovo tipo di conoscenza <Lo so, non volevo apparire noioso o banale> sincero fino alla fine, cosa ha da perdere? Si sta dimostrando se stesso ed è questo quello che conta, non mente ma è così veramente e poi si lascia andare. Gli piace, gli piace davvero anche se la conosce da relativamente poco, un giorno soltanto eppure è già attratto, che sia un colpo di fulmine? Chi lo sa ma lo è totalmente e riesce a fargli dimenticare i problemi che ne circondano la vita, almeno quando pensa a lei. Nota la di lei reazione, il suo fare, l'ha presa in contropiede ed è giusto così. Gli occhi incrociano i suoi e nel sentire quelle parole vorrebbe avvicinarsi ancora di più, accorciare quella distanza che li separa ma vi è troppa gente per un simile gesto, troppe persone per permettersi di compiere un atto del genere eppure non ce la fa ad aspettare la fine della serata e quello strusciare delle gambe non fanno altro che convincerlo sempre di più. Piano piano si alza in piedi sistemandosi la giacca e prendendo la shirasaya per poi avvicinarsi alla ragazza <Andiamo> dove? Da lei, in un altro posto, ovunque purchè stiano soli. Le porge il braccio in attesa che questo venga preso per poi cominciare a camminare verso l'uscita <Torniamo più tardi, tenetemi il posto e avrete un compenso extra> va a dire semplicemente e quelli annuiscono senza obiettare minimamente. Cosa non si fa per i soldi. Quella serata si prospetta molto lunga ma prima di uscire completamente da locale andrebbe a voltare il capo verso di lei, si guarda leggermente intorno per poi tentare di avvicinare le labbra alle sue donandole un bacio, un piccolo e veloce. Sorride, sorride contento e nuovamente riprende a camminare verso l'uscita, verso la sera. [END]

15:27 Fumiko:
 Sorride a quella sfida che le manda una scarica piacevole nel corpo e la fa stare in tensione sul proprio posto , la malizia di lui che viene colta facilmente e la fa arrossire , e in un certo senso le piace pure. < non sei noioso, né banale > tutt'altro invece, quel suo essere così diretto le piace , ma comunque con delicatezza senza calcare troppo la mano . E anche il fatto che la fama non sembra tangerlo dandogli solo fastidio è un altro punto a suo favore. Se dovesse fare un conto serio adesso a chissà quale numero sarebbe arrivato, specialmente dopo la sera prima. Un pensiero che la fa arrossire in un modo diverso, le labbra che si schiudono un poco lasciando che il respiro pesante sfugga dalle labbra piene. Si accorge di quello sguardo mentre nemmeno lo guarda, sente quella sensazione di essere osservata . Nota la figura di lui muoversi e riprendere la propria altezza considerevole < Mh ? > non comprende all'inizio , e ci mette qualche secondo a capire che l'altro ha avuto il suo stesso pensiero. Annuisce un paio di volte scattando in piedi e riprendendo con velocità il suo braccio e seguendolo in silenzio. Si volta anche lei sentendosi lo sguardo addosso , un piccolo bacio che ricambierebbe con dolcezza < andiamo > adesso lo esorta lei con un sorriso . È così continuerebbero la loro strada andando probabilmente da lei, chi lo sa.

Primo appuntamento tra Raido e Fumiko in cui entrambi si conoscono meglio