Ed è subito sera
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Giocata del 03/07/2017 dalle 20:17 alle 22:53 nella chat "Monte dei Volti di Pietra in Rovina"
Ognuno sta sul cuor della terra, trafitto da un raggio di sole: ed è subito sera. Questo può essere il semplice ma non per nulla banale, riassunto della vita. Ma non della vita di Zashiki, no. Della vita di tutti, di tutti gli esseri viventi. Ed è subito sera, si perché per quanto può essere lunga una giornata, prima o poi la sera arriva, per sempre, per tutti. E' da poco che il giovane Yakuzano è arrivato in quel di Konoha e ancora non ha avuto molto tempo di visitarla per bene, ma si sa, a tutto vi è rimedio e proprio per questo motivo il ragazzo se ne sta li, in piedi, dinnanzi al villaggio, dinnanzi al vuoto. Le mani sono nelle tasche, riparate dai soliti guanti in pelle nera, non ci tiene ad avvelenare persone a caso. Il corpo, longilineo e ben strutturato è coperto si da un vestiario elegante ma alla moda. Un paio di pantaloni lunghi, neri, delle scarpe nere, eleganti. Sopra ha una camicia bianca, di lino infilata dentro il pantalone e delle bretelle nere a completare il tutto. Sulla testa l'inseparabile fedora, che nasconde in parte i corvini capelli del ragazzo. Il viso permane privo di un emozione definita, mentre gli occhi blu elettrici, dannatamente magnetici, fissano il villaggio. Lo guardo, lo studia e in parte lo brama. Ma piano piano, diamo il tempo al tempo. Ama la pace, la tranquillità e questo sembra essere il posto perfetto dove potersi riposare, dove poter staccare la mente. Ancora conosce troppo poco di quel paese, deve imparare tante cose e sicuramente da qua può iniziare a inquadrare la struttura di quello che è un villaggio enorme. Il principe del male, per questa sera però, non si occuperà del proprio lavoro, bensì vuole semplicemente passare il tempo. Impassibile come una roccia, bello come una statua decora il panorama dall'alto della montagna, in solitudine, per ora almeno. [Monte] Ed eccola lì, finalmente la fanciulla ha trovato un posto dove potersi rilassare. Konoha è tutta un fracasso, un ammasso di rumori che le fanno saltare i nervi. Ama la pace, la tranquillità, proprio come su quel monte dove la pace - finalmente, regna sovrana. Niente bambini rumorosi, niente venditori ambulanti, niente di niente. Adesso c'è solo lei e il suo blocco da disegno, e con aggiunta un meraviglioso paesaggio fatto di stelle e di una splendida aurora boreale. Le stelle son sempre stata una delle sue più grandi passioni, così lontane e belle, uno spettacolo a dir poco affascinante. E' seduta sulla fredda pietra, lo sguardo è concentrato verso l'alto, l'album poggiato proprio al suo fianco. Respira lentamente, adora quel silenzio - ad eccezione di qualche gufo passeggero. I capelli neri, lunghi e lisci ricadono sulle spalle, sembrano quasi fatti di seta. Il viso è un ovale perfetto, gli occhi azzurri grandi e dal taglio felino e grazioso, contornati da lunghe ciglia nere. Il nasino piccolo e all'insù, le labbra rosate e carnose, che a forza di venir morse si sono arrossate leggermente. Il corpo è sottile, il ventre piatto, la vita stretta. Il petto è generoso e morbido, coperto da un corpetto rosso dalla scollatura a cuore - che evidenzia ancora di più le sue forme. La vita è avvolta da una gonnellina nera, a balze, che non supera l'altezza del ginocchio. Le gambe sono fasciate da un paio di calze nere molto leggere, quasi vicine alla trasparenza. Ai piedi, invece, un paio di tacchi bassi e rossi - che vanno in pendant con il corpetto. Lo sguardo è letteralmente perso nel vuoto, la mente persa in chissà quale spirale di pensieri. Oggi ha anche fatto la conoscenza di Hiashi e ha cercato di aiutare Fumiko con due oggetti, anche se alla fine non si è rivelata esattamente di aiuto come sperava. Sospira. Beh, c'è sempre una seconda volta in questo caso, come il suo imminente esame pratico per diventare una ninja. Butta uno sguardo sulla matita e la afferra scattante, iniziando a fare un piccolo schizzo riguardante il cielo. La serata prosegue senza troppi intoppi per ora. Unico appunto, il ragazzo per ora non si accorge della presenza della ragazza. Forse perché troppo assorto dai propri pensieri, forse perché il suo guardo è poggiato su altro o forse semplicemente perché è stupido. Ma questi son particolari. Un sospiro lo accompagna <Umm> è pensieroso, è dannatamente pensieroso. Troppo per essere Zashiki. Di solito è rilassato, tranquillo e con la cosa giusta da fare. Dannata mania del controllo. Ma questa sera, beh, questa sera sembra essere diverso. Forse avverte un po' di pressione, il peso della responsabilità. Portare la Yakuza nella vasta Konoha. Non è una cosa facile. Logico non dovrà fare tutto da solo, però starà a lui piantare il seme del male, in quell'enorme città <Chissà dove è il porto> borbotta il ragazzo. Può essere bello, intelligente e carismatico, ma il senso dell'orientamento no, quello non lo ha proprio. La mano destra pare uscire dalla tasca con in mano un pacchetto di sigarette e un accendino. Ci vuole poco prima che il giovane Doku posizioni il sottile cilindro di tabacco tra le soffici e pallide labbra e ancor di meno ci vuole ad accendere quella che ormai è diventata la fonte della sua dipendenza. Un rapido e profondo respiro prima di rilasciare nell'aria una bella nuvoletta di fumo. Successivamente l'ennesimo respiro <Bah, che posto strano> continua a borbottare, proprio un vecchietto. Ma è fatto così. Lo sguardo ora si alza leggermente, punta le stelle, insomma punta in alto, molto. [Monte] Storce gli occhi quando sente qualcuno che parla all'improvviso, facendola sobbalzare di punto in bianco. Non capisce proprio chi sia, ma dal modo in cui borbotta assomiglia a qualche vecchietto sperduto. Aggrotta le sopracciglia, confusa, posando nuovamente la matita. <C'è qualcuno?> Chiede all'improvviso, per poi cambiare posizione, mettendosi in ginocchio e in seguito alzarsi, per osservare meglio la situazione. E' strano che ci sia qualcuno a quell'ora così insolita, davvero strano. Già di suo quel posto è sempre così deserto, figuriamoci alla sera. <Il porto?> In mezzo alle montagne? Sbuffa, non capisce quale strano senso dell'orientamento possiede la persona che sta borbottando da un po'. <Ma chi è che borbotta in una maniera simile...> Forse un animale ferito in cerca di aiuto? Un vecchietto che si è rotto l'osso o forse un semplice ragazzo con un senso dell'orientamento parecchio scarso? Si abbassa, raccogliendo album e matita ed inizia a vagare per il posto, in cerca della figura ancora sconosciuta. <Dove sei?> Chiede, alzando un po' il tono della voce. E' quasi preoccupata - cosa normale per una come lei, non vuole di certo che qualcuno si sia fatto del male, o chissà cos'altro. A quanto pare, la sua pace momentanea, si è appena conclusa. Porta una mano sul capo, grattando energicamente, ancora dubbiosa. Pensando, non si tratta di una voce familiare, anzi, non la riconosce proprio quindi magari sarà qualche visitatore arrivato da poco, pronto per visitare la Golden Week e Konoha stessa. Ancora assorto tra i pensieri, la voce della ragazza risulta essere un lampo a ciel sereno <umh> stupito, molto. Non ha visto nessuno fino ad ora <A quanto pare> risponde secco, con una voce calda, carismatica, ma con una cadenza molto lenta. Rimane fermo, con la sigaretta accesa che viene presa in consegna dalla mano sinistra. Il cilindro di tabacco verrebbe tenuto dal pollice l'indice, mentre continua bruciare nel buio della notte. Forse ad ora, l'unica cosa viva insieme ai due presenti <Si, il porto, cerco il porto> esplicita il ragazzo. Rilassato, non ha paura o altri strani pensieri. Non ne ha spazio nella mente ormai quasi completamente occupata. Muove un passo in avanti, mantenendo la mano sinistra nella tasca del pantalone. Lo sguardo inizia a muoversi ora sul posto <A konoha, spero> spiritoso? fino ad un certo punto, conoscendolo potrebbe essersi perso in chissà quale paese <Comunque sono un ragazzo, un visitatore che cerca il porto, puoi aiutarmi?> domanderebbe con estrema eleganza. Eleganza che contraddistingue il principe del male. Si può dire di tutto sul suo conto, ma di certo non si può negare il suo fascino, il suo bel aspetto, la sua eleganza e la sua estrema bellezza. La sigaretta quindi verrebbe riportata alla bocca per fare un rapido tiro e rilasciare ancora una volta del fumo in quell'aria ancora pulita <Comunque sono Zash, Zash da Kusa> termina il ragazzo. Non rivela il suo nome completo, non ora, non in terra straniera e con una sconosciuta <E tu saresti?> conclude il ragazzo riportando ancora una volta la sigaretta alla bocca. Paziente, paziente come al solito. Del resto non c'è fretta alcuna. [Monte] Non c'è molta luce in quel luogo, quindi effettivamente non riesce a scorgere bene il viso o il fisico del ragazzo; non sa nemmeno se si tratta di un bambino o di un vecchio. Incrocia le braccia al petto, aggrottando enormemente la fronte, così da creare delle piccole rughette. E' ancora distante dal ragazzo, non sa bene se sia vicino o lontano da lei. Ma soprattutto, cosa più importante di tutte: la sta prendendo in giro? Stringe le braccia evidenziando le forme del suo seno. A Konoha non c'è nessun porto, ma soprattutto è una dannata cittadina nell'entroterra, come fa a cercare una cosa simile?! <P-p-porto?> Balbetta sbattendo le lunghe ciglia. Dire che l'ha lasciata confusa è quasi un eufemismo. <N-non ci sono porti... qui a Konoha.> E' tremendamente in imbarazzo, non sa se essere in piena per lui oppure complimentarsi per l'acutezza. Inizia a dondolarsi, poi nota che più in là ci sono dei pali della luce, almeno lì potrà tranquillamente scorgere meglio, e perlomeno guardarlo in faccia. <Uhm... guarda, qui ci sono dei pali della luce, vieni qui sotto!> Sono abbastanza visibili, molto invisibili, è impossibile non notarli, suvvia. E così inizia ad avanzare, a piccoli passi, uno dietro l'altro fino ad arrvare sotto il primo oggetto luminoso. Annusa e sente un pesante odore di tabacco; cosa che lei non apprezza particolarmente, ma ci passa tranquillamente sopra. <Sono Hanako.> Si presenta, appoggiando la schiena dalla pelle candida al palo, facendola rabbrividire al contatto con il materiale. La gonnellina ricade in maniera tranquilla, il corpetto le strizza la parte superiore del corpo, mettendo ancora più in evidenza le sue forme. <Sei venuto qui a visitare Konoha? Quasi non me lo aspettavo, che novità.> Un punta di ironia nelle sue parole. Finalmente la ragazzi si fa avanti <Si, mi hanno detto che c'era un porto al paese del fuoco> risponde restando impassibile <Non ho un gran senso dell'orientamento> afferma deciso il ragazzo. La sigaretta ancora accesa viene riportata per l'ennesima volta alla bocca. Successivamente il ragazzo muoverebbe qualche passo verso la ragazza, sotto i lampioni. Ciò dovrebbe rendere i due ben visibili agli occhi dell'altro. Tutta la bellezza del ragazzo quindi si mostrerebbe dinnanzi alla giovane Konohana. Quindi farebbe un piccolo inchino verso la ragazza <E' un piacere conoscerla Hanako san> mostrando tutta la sua raffinatezza ed eleganza. L'apparenza, ha sempre cercato di curarla al massimo. Quindi scuoterebbe leggermente la testa <Non proprio, son venuto per lavoro> afferma con la solita voce profonda ma lenta. Cerca di scrutarla per bene, vuole capire con chi ha l'onore di parlare <Presumo tu sia di Konoha> prosegue il ragazzo prima di lanciare via la sigaretta con un rapido movimento di mano. Una piccola pausa prima di proseguire <Però non mi dispiacerebbe visitarla, anche se penso dovrò tornare spesso> già soprattutto se tutto va come deve e dovrà gestire la yakuza, in quel caso dovrà venire spessissimo. Ma ad ora non vi è nulla di sicuro, quindi beh, semplicemente si gode la serata. Resta fermo ora a guardare l'altra ragazza, dritta negli occhi ma cercando di non metterla troppo sotto pressione. Attende ora eventuali risposte da parte della Konohana. [Monte] Alza gli occhi al cielo, la sua confusione non vuole passare. <Se cerchi un porto, sicuramente non è qui a Konoha...> Sorride lievemente a disagio da quel discorso, visto che non c'è ombra di navi o altro. Lo scruta, dal basso verso l'alto, è un bel ragazzo, ma non prova nessuna attrazione o altro, infatti rimane quasi totalmente impassibile, anche se dopo qualche secondo, portando una mano davanti alla bocca, incomincia a ridacchiare di gusto, vista la figuraccia fatta dall'altro - e solitamente le figuracce le compie lei. <I-il piacere è tutto mio!> E' imbarazzata, ovviamente non è abituata a stringere conoscenze, figuriamoci con qualcuno che non è nemmeno di Konoha. <Si... sono di Konoha, anche se sono tornata qui da poco, effettivamente. Prima abitavo a Kiri, dopo che i miei si sono trasferiti... e beh, dopo un paio di anni ho deciso di tornare nella mia terra natia, dove ho lasciato molte mie questioni, a mio malgrado, in sospeso.> Non sa neanche perché sta raccontando i fatti propri ad uno sconosciuto. <Comunque ti assicuro che nelle vicinanze non c'è nessun porto.> Continua a sorridere. <Konoha è una bella cittadina, ma è un vero e proprio fracasso per una come me che ama la pace e il silenzio, lontana da tutta quella confusione.> Umetta il labbro inferiore, uscendo leggermente la lingua. <Per essere qui penso tu faccia un lavoro davvero importante... credo?> Almeno questa è la sua impressione, visto come è vestito. Afferra una ciocca corvina e la porta dietro l'orecchio, così da non ricadere davanti agli occhi. <Si, ho notato che non hai un grande senso dell'orientamento.> Alza le spalle, il ragazzo, nonostante tutto, sembra parecchio divertente. Lascerebbe schioccare la lingua sul palato producendo un piccolo e secco rumore <Capisco e sai dove potrebbe essere?> domanda a sua volta restando naturale, una maschera di ghiaccio. Continua a scrutare la ragazza, è una bella ragazza senz'altro, ma sembra proprio non essere il tipo di Zash <Uh, tranquilla, non mordo puoi stare tranquilla> per ora, del resto lui non fa del male se non è necessario <Oh interessante, mi hanno detto che Kiri è una bella città, un giorno mi piacerebbe andarci> continua il ragazzo, esportiamo la Yakuza anche li? No forse lo vede più come ultima spiaggia, dove trascorrere la vecchia insomma. Una bella isola circondata dal mare, cosa può desiderare di più? Riflette un po' su, eppure gli hanno detto che c'è un porto da queste parti <Allora dovrò cercarlo> farebbe spallucce infine <Vedo che abbiamo qualcosa in come, anche io preferisco la calma> spiega il ragazzo neo arrivato <Infatti è un po' troppo grande Konoha per me, troppa gente> prosegue muovendo qualche passo verso il confine ultimo del monte. Lo sguardo si alzerebbe e andrebbe a mirare la città <Sono un imprenditore, ho un attività a Kusa e stavo pensando di allargarmi anche qua> tutto qua, del resto stanno così le cose. Però il dettaglio che verrebbe omesso è chi lo finanzia, insomma per chi lavora. Ma questi son particolari <Eh non si può aver tutto dalla vita, mi accontento di quello che ho> una breve pausa e poi tornerebbe a guardare la ragazza <Tu invece che fai nella vita?> domanda con il classico tono privo di enfasi che lo contraddistingue.