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Nebbia sulla spiaggia

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con Hajime

23:56 Hajime:
 Certo, una persona normale direbbe qualcosa del tipo "ma che ci fa a quest'ora in una spiaggia?" e sarebbe anche difficile dargli torno, ma dobbiamo ricordare che il povero piccolo kusano, ultimamente, sta semplicemente impazzendo, letteralmente, senza neanche rendersene conto, quindi vabbè, pace (?). Come prima cosa c'è però da dire una cosa, in questo viaggio ha senza alcun dubbio imparato due cose. La prima che la nebbia non sembra mai scoparire da questo villaggio, neanche per sbaglio, neanche se viene un super aspiratore gigante universale a succhiarla via. Mai. La seconda è che, con la nebbia e l'umidità, in questa stagione qui a Kiri fa perennemente caldo, troppo caldo. Mattina, pomeriggio, sera, pausa caffè, dopo pranzo, quando vi pare, mentre vi fate il bagno nella vasca, fa sempre caldo. Sempre. Che poi potrebbe essere una bella cosa eh, se uno ci fosse abituato. Non se vieni da Kusa, un posto che un giorno piove, il giorno dopo pure, ma vabbè, dettagli. Comunque, cosa ci fa in questo posto Hajime? Semplicissimo, i pescatori che ha aiutato ieri, mentre si riposavano della giornata di lavoro nella taverna, gli hanno raccontato di questa bellissima spiaggia. Non poteva non andarci. Anche perchè gli hanno detto che nei giorni fortunati, quando la nebbia per volontà divina sparisce, lo spettacolo che viene dato dalle stelle che si riflettono sull' acqua insieme alla luna è qualcosa di unico, qualcosa che merita di essere visto almeno una volta nella vita. E quindi, grazie alle loro indicazioni (e solo per merito di queste c'è arrivato eh, sennò si sarebbe perso tipo cento volte) eccolo qui. è passato attraverso una pineta per raggiungere questo punto, o qualcosa del genere almeno, non sa se era un boschetto o altro, ha contato solo gli alberi dopo aver abbandonato il sentiero, come gli era stato detto, prima di incamminarsi verso ovest. Quindi, non sa bene come tornerà indietro, magari aspetterà che si faccia giorno, anzi, certamente lo farà. Anche perchè, ad essere onesti, trovare una spiaggia non è neanche un' impresa facile. Per la maggior parte ci sono solo scogli, pietre, roccia e argini. Solo chi è della zona può facilmente indirizzarti nel posto giusto, sempre se poi sai ascoltare ed orientarti. Quindi, eccolo li, appena arrivato che appoggia il primo piede sulla sabbia. Indossa un paio di sandali ai piedi, marroni, l'unico paia di scarpe che gli sia rimasto in questo viaggio. A coprirgli gli arti inferiori ci sono dei pantaloncini bianchi, non troppo corti, che gli arrivano sotto le ginocchia. Invece sopra, a coprire busto e braccia, c'è una camicetta marrone scuro, tenuta da dei semplicissimi bottoncini, con le maniche corte e di lino, in modo di non buttargli ulteriormente caldo. Questa è ovviamente tenuta fuori dai pantaloncini, ci mancherebbe. Al braccio destro, intorno al bicipite, porta legato il coprifronte, che ormai gli da fastidio tenerlo sulla testa, visto che ha un perenne mal di testa, e qualunque cosa lo stringa sulla fronte gli da fastidio. Sopra gli indumenti, inoltre, porta l'armatura leggera e tutte le altri componenti, quali schinieri, vambracci e guanti ninja. Per il resto, nulla, porta kunai e porta oggetti sono riposti nello zaino che porta sulle spalle, con tutto il resto di equipaggiamento e di pochi cambi che gli restano. I capelli sono un po' sporchi ed unti, anche perchè questi giorni una doccia o un bagno neanche per sogno. Al massimo s'è riuscito a dare una sciacquata alla bell e meglio. E quindi no, eccolo arrivato che si guarda un po' intorno. [equip: armatura leggera|schinieri|vambracci|guanti ninja]

00:13 Hajime:
 Non gli era mai capitato di mettere piede su una superficie tanto strana, o meglio, non su della sabbia vera in riva al mare. è una cosa... Strana? Che poi, magari gli era capitato da piccolo, anzi, sicuramente, ma per via del gene corrotto, ormai i ricordi della sua infanzia, fino a quelli dell' orfanotrofio (che ormai pure cominciano a sbiadire di brutto), sono andati a farsi benedire, quindi ciao. Anzi, questi giorni la situazione forse sta peggiorando, ma è anche normale che sia così, dopotutto una malattia, se non curata, non può far altro che peggiorare. Comunque, inizierebbe a muovere qualche passo, alternando i propri piedi e caricandoli uno alla volta, per avanzare su quella superficie. L'acqua del mare sembra calma, forse anche troppo, con le onde che emettono quel tranquillo suono che può anche ricordare l'oscillamento di un dondolo o di un' altalena. Anche se con la nebbia, a furia di avanzare, lo spettacolo che si troverebbe davanti sarebbe affascinante e incredibile. Guardandosi i piedi potrebbe anche notare delle cose che all' inizio gli sembrano resti portati dal mare, ma poi osservandoli più attentamente potrebbe scambiarne alcuni per quello che sono, ovvero delle bellissime conchiglie. Ci sono diverse forme e colori, alcune spezzate, altre integre nella loro bellezza. Inizierebbe a fischiettare, una melodia triste e solitaria, come se fosse stato maledetto a restare li, senza poter attraversare quella superficie che si trova davanti. E poi niente, preso dal caldo, dalla voglia di toccare l'acqua, da un po' tutto quanto, magari anche dal voler fare un bagno, inizierebbe a spogliarsi, con molta calma. Le prime cose che verrebbero slacciate sarebbero le fibbie dell' armatura, seguite da quelle dei vambracci e degli schinieri. Poi, dopo un piccolo sospiro di fatica mentre si sfila le cose, potrebbe anche togliersi i guanti. Ovviamente lo zaino è stato il primo tassello ad essere tolto, appoggiato di lato e sul quale vengono letteralmente buttate le cose che pian piano va a sfilarsi. Poi toccherebbe ai sandali. La sabbia gli aveva già sfiorato la pelle dei piedi, ma adesso che può toccarlo in maniera così diretta, non essendoci più una suola a dividere le due cose, l'effetto è inquietante e affascinante al tempo stesso. Infatti, anche se la temperatura è molto calda ed umida, la sabbia è freddissima al tatto, tanto da provocargli un brivido lungo la schiena ed un sorriso che parte da una guancia e arriva a coprire anche l'altra sul volto. E quindi, colto da questa nuova energia, il prossimo passo sarebbe sfilarsi velocemente i pantaloncini. Per la camicia, invece, ci vorrebbe un attimo di pazienza in più, anche perchè vuole evitare di rompere i bottoncini, dovendo sbottonarli quindi uno alla volta. E poi, per finire, perchè è giusto così, tanto è da solo, poi che vuoi che gliene importi, si toglierebbe anche la biancheria intima che porta a coprirgli quelle parti intime, anche perchè se dovesse bagnarla poi non potrebbe rimettersela. Quindi starebbe li, come mamma l'ha fatto, in mezzo a quella nebbia davanti al mare. Di punto in bianco si lascerebbe cadere all' indietro, allargando le braccia e le gambe mentre si lascia cadere, impattando con la schiena sul terreno sabbioso che dovrebbe ammortizzare la caduta, godendosi quella improvvisa sensazione di freddo sulla pelle. [equip: nulla]

00:24 Hajime:
 Sbuffa infastidito. Le iridi blu perse nello sfondo che si trova davanti, un cielo del quale si può vedere molto poco, colpa ovviamente della nebbia. <Non è fottutamente giusto... Che mondo infelice... Che vita infelice... Magari dovrei vivere per ammazzare tutti... Potrebbe essere una bellissima crociata per la giustizia...> Ipotizza tra se e se, vaneggiando su ragionamenti illogici che per lui ovviamente sembrano pensieri da nobel. Cosa dovrebbe fare? Il bagno? Oppure altro? Mh... Magari potrebbe fare qualcosa di costruttivo, potrebbe mettersi a creare qualcosa con la sabbia, anzi dovrebbe proprio farlo, così da esprimere il proprio genio interiore. Ma un attimo... No vabbè, stiamo parlando di qualche genio interiore... Possiamo anche non provare allora (?). Vabbè, superata la battuta, si rende conto di una cosa. Come sempre si sente stanco. Che rottura. La mattina gli bruciano gli occhi. Più passano le ore, più il mal di testa cresce senza logica. Quando il sole comincia a tramontare, che gli occhi cominciano a stabilizzarsi e con il mal di testa ha trovato un accordo, ovvero l'ha accettato e se lo sorbetta, ecco che esce fuori la stanchezza. Ma un attimo di pace mai? Neanche per sbaglio eh. Andrebbe a grattarsi la testa con una mano, mentre continua a pensare, portando l'altra invece alla pancia per iniziare a tamburellare su di essa, ricominciando la stessa melodia che prima stava felicemente fischiettando. Deve trovare energie, deve darsi da fare oppure non combinerà niente. Che poi, non è male non far niente eh, anzi è una cosa più che positiva, però quante volte gli capiterà di trovarsi nudo su questa spiaggia? Ecco. Un conto è non far niente a casa, un conto è non far niente in... Ma che dovrebbe cambiare tra una spiaggia deserta e casa propria? Ma vabbè. Chi lo capisce è bravo (?!). Sta di fatto che cercherebbe di tirar su la schiena, in modo di poter mettersi a sedere all' indiana, incrociando le gambe e appoggiando i gomiti delle braccia sulle proprie cosce. Essere nudi ha dei punti favorevoli, la brezza marina è più che piacevole. Comunque sia, andrebbe a compiere con le dita il sigillo della capra, giocando con esse per metterle nella posizione corretta. Quindi si concentrerebbe sulle solite due sfere che racchiudono tutta l'energia che lo caratterizzano. Quella delle forze fisiche all' altezza dell' ombelico e quella delle forze mentali sulla tempia. Raggruppate le energie e formate queste due, inizierebbe a farle ruotare in senso orario con una buona velocità costante. Una volta mantenuta questa, allora le avvicinerebbe. Al contatto le due non si sgretolerebbero, bensì si unirebbero dando vita ad una nuova sfera più grande ed omogenea, composta equamente dalle due precedenti. Quindi, dovendo sentire questa energia ritrovata scorrergli nel corpo, potrebbe guardarsi intorno con il sorriso ritrovato, adesso pronto a compiere qualcosa di stupido. [tentativo impasto chakra][chakra 40/40]

00:36 Hajime:
 Ma cosa fare con questa energia ritrovata? Oh cielo... Una cosa gli piacerebbe poterla fare. Deve concentrarsi un attimo, giusto per focalizzarsi l'immagine e la persona giusta. Come si chiamava... Hem... A si... Raion. Quel sensei capace di manipolare la terra, quello che l'ha allenato anche. Ecco, se avesse le sue stesse capacità innate allora certamente si divertirebbe a costruire qualcosa li, giusto per dare vita a una fortezza di sabbia, o qualcosa del genere (?). Che poi non è neanche sicuro sia effettivamente possibile ma vabbè, dettagli. Comunque sia, pensando alle proprie abilità, non ha niente di utile da usare, se non che le proprie mani. Quindi, rimboccandosi le maniche che non porta, visto che è nudo, inizierebbe a scavare per raggruppare della sabbia. Con sua sorpresa, scavando un po', data la vicinanza all' acqua del mare, scoprirebbe anche che la sabbia sotto quella soffice è più dura e compatta, al tatto sembra quasi modellabile. Che figata. E allora non gli resterebbe che darsi da fare per liberare un piccolo tratto da quella che si potrebbe chiamare sabbia asciutta, gattonando qua e la come un idiota e usando l' avambraccio come pala, aiutandosi con il gomito e la mano per tirar via più sabbia bianca possibile. Liberata quella più scura e dura, allora, cominciando a lavorare con le mani e le dita, potrebbe cominciare a formare prima dei mucchietti, che poi verrebbero trasformati in palline. Poi, una volta ottenute un numero sufficiente, allora potrebbe anche cominciare ad unirle, appiattendone una all' altra. Lo scopo di tutto questo? Molto semplice, vuole creare delle piccole strutture, tipo casette molto blande e stilizzate, tipo capanne o igloo, una di fianco all' altra. Abbastanza grosse da coprire più o meno tre quattro pugni, usando la propria mano come unità di misura. Quindi, spostandosi di venti centimetri circa da una struttura all' altra, continuerebbe a costruire. Ovviamente è ancora a gattoni sulle ginocchia, come un bambino piccolo, che sta li a fare il cretino insomma. La pelle ormai tutta insabbiata, con quella sensazione fastidiosa di sabbia che ti crea un plurito infinito tanto da non farti smettere di grattarti. Ma a dire la verità è concentrato su altro, quindi ancora non ci pensa. Invece sta attento a far bene il proprio lavoro, perchè è importante. Disegnerebbe anche delle finestrelle e delle porte sulle strutture, perchè le cose vanno fatte bene, ci mancherebbe altro. Chi vorrebbe vivere in quelle cose assurde sennò, senza neanche un' entrata o un posto dove far passare un filo di luce, siamo seri. Ma non è finita qui, infatti, se uno andasse a contare il numero delle strutture e guardasse la loro posizione, si potrebbe rendere conto che, in linea di massima, corrispondono al numero dei villaggi ninja principali e la loro posizione più o meno combacia con quella sulle cartine. E quindi, con un sorriso diabolico in faccia, al ragazzo non resterebbe altro che scrivere il nome giusto davanti ad ogni villaggio "costruito". [equip: nulla]

00:47 Hajime:
 è soddisfatto di se stesso. Anche perchè guardando il proprio lavoro completato, allora potrebbe anche dire che essersi sempre impegnato in accademia, studiando e facendo tutti i compiti a lui assegnati, anche quelli di geografia, ha dato i suoi frutti. Ma non è questo il punto, non ha fatto questa riproduzione perchè non ha un cavolo da fare. O meglio, l'ha fatta perchè non ha proprio una cippa da fare, questo è vero, ma nella sua testa che sta impazzendo, i disegni di un piano ben superiore si erano già palesati. Infatti, sogghignando come solo un vero pazzo saprebbe fare, rialzandosi in piedi e allontanandosi di un metro da quelle casette, alzerebbe un braccio per indicarle poi con l'indice della mano. <Voi...! Stupidi villaggi...!> Direbbe con tono abbastanza fermo e convinto, come se volesse attirare la loro attenzione. <Prima ho espresso il mio pensiero e volontà... è giunto il momento di sterminarvi...!> Finirebbe di dire, scoppiando poi in una risata abbastanza diabolica e preoccupante, tanto dal dover sperare che qui nessuno lo stia guardando oppure posso anche scappare via dalla vergogna (?). Ma vabbè, ormai il suo volere è stato reso noto e, molto probabilmente, per quelle piccole costruzioni che ha appena costruito equivale benissimo ad un comandamento divino. Pace per quelle piccole anime di sabbia che avevano deciso di trasferirsi dentro di loro (R.i.p.). Si concentrerebbe per manipolare il proprio chakra. In particolarità sulle caratteristiche stesse della propria energia, ovvero quelle dell' elemento che la caratterizzano, il suiton, l'acqua. Una volta ben focalizzato questo, allora incanalerebbe il proprio chakra nelle proprie ghiandole salivali. Qui, grazie alle caratteristiche dell' elemento suiton che è capace di manipolare, essendo l'essenza stessa della sua propria energia, comincerebbe a sentirsi formare qualcosa di consistente, come delle sfere di energia, che in questo caso sarebbero delle vere e proprie sfere d'acqua. Le dimensioni di ogni sfera, lasciate crescere, punterebbero ad esser sempre più grandi, tanto da dover portare il ragazzo a buttarle fuori con foga e velocità, prima che gli scoppino in gola. E quindi, fissando il proprio obbiettivo, dopo aver inchinato leggermente la testa indietro per farla poi scattare in avanti nel classico movimento che compie una persona che sta sputando, le indirizzerebbe verso le costruzioni di sabbia. Ben sei sfere di energia/acqua partirebbero dalla bocca del ragazzo, ognuna diretta precisamente sul centro della struttura-villaggio alla quale ha mirato. L'esito sarebbe anche scontato, provocando una gioia immensa nello sguardo del ragazzo, neanche fosse un bambino di cinque anni che ha visto per la prima volta i fuochi d'artificio. E quindi, dopo ciò, non gli resterebbe che sghignazzare contento, saltellando sul posto. [chakra: 4 x 6 = 24 | 40-24 = 16/40][equip nulla]

00:56 Hajime:
 Sente la stanchezza tornare a colpire il proprio corpo. Ovviamente non poteva comportarsi in maniera normale, figuriamoci, doveva certamente esagerare. Vorrebbe farsi il bagno, ma adesso è li che si chiede se sia il caso o meno, anche perchè non sa quanto possa essere profonda quell' acqua e se ci sia qualcosa che sia meglio evitare, almeno di notte, vista la scarsa visuale. Sbuffa, come prima, sempre più incavolato con questa fottuta nebbia che non sembra volerlo lasciare in pace, rovinandogli l'esistenza in qualunque momento possibile ed immaginabile. <grrrrr> digrigna i denti, neanche fosse un cane arrabbiato. Odia tutto in questo momento, soprattutto quegli idioti della locanda misteriosa che ancora non si sono fatti sentire. Ma a che serve stipulare un accordo di sangue, se poi ti lega con degli incapaci? Proprio a niente, che bella perdita di tempo. Si volterebbe per guardare il "campo di battaglia" di poco prima, osservando con molta soddisfazione la vittoria su larga scala ottenuta. Fosse veramente possibile far piovere morte in questo modo sui villaggi, ci fosse veramente un potere del genere, se magari potesse averlo, bhè... Allora può solo immaginarsi le risate che potrebbe farsi. Sarebbe il salvatore più grande della storia. Magari qualcuno lo potrebbe anche ricordare come il peggior incubo e la più brutta calamità che abbia mai colpito il mondo, ma in cuor suo saprebbe che ogni persona con la mente abbastanza lucida da vedere la realtà lo dovrebbe considerare un eroe, un Dio. Continua a sognare ad occhi aperti, sentendo l'aria pungente ed umida della notte sfiorargli ogni centimetro della pelle nuda. Adesso la molestia della sabbia che lo tiene tuto sporco comincia a sentirla, provocandogli un po' di plurito. Ma non è questo il momento di starci a badare troppo, anche perchè non ha molta voglia. Il bagno se lo farà domani mattina quando si sveglierà, così sarà anche un po' più pulito. Per ora è troppo stanco e insonnolito, quindi, avvicinandosi al proprio zaino, si accuccerebbe di fianco ad esso, prendendo i panni che si è tolto prima per coprirsi, aprendo al volo lo zaino e cacciandone qualcun altro da usare come coperta, per poi richiuderlo ed appoggiarselo sotto la guancia, come cuscino. <Buonanotte... Shinobu...> Sussurra, dedicando l'ultimo pensiero alla donna che, per quanto possa succedere, è al momento fondamentale nel suo cuore. [chakra:16/40][equip nulla][end]

Hajime decide di visitare un posto che dovrebbe essere tra i più belli di Kiri, almeno per chi gli ha detto come arrivarci, indicandogli la strada. Però la propria pazzia non sembra mai volerlo abbandonare.