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[Cure Ikkino] Chi non muore, respira!

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con Koichi, Ikkino

13:47 Ikkino:
  [Ospedale - Reception] Svestito di ogni sua attrezzatura ninja, il nostro Ikkino sembrerebbe aver imparato la lezione finalmente: non si entra nell’ospedale armato di tutto punto houjutser. E niente, anche oggi si fa una carneficina domani (?). <Ehm salve…> entrato oltrepassando l’apertura principale dell’ospedale, ben presto il nostro Oboro dovrebbe presentarsi di tutto punto alla reception con una probabile inserviente dietro un bancone. Solitamente un ospedale funziona così no? La donzella, ordunque, potrà ben vedere un giovane sui venticinque anni, dall’aspetto più giovanile per l’assenza di barba, stivaletti di un marroncino scuro, pantaloni blu scuro, polo nera a maniche corte e collo alto e nient’altro almeno per il momento. Chakra ovviamente non impastato, e ci mancherebbe che gli possa servire in una cosa del genere e via a domandar consulenza <Dovrei farmi curare! E’ da un po’ di tempo che mi porto un dolore dietro la nuca.>

13:56 Koichi:
  [Sala 5.] Tutore oramai scomparso da quell'arto, un individuo che sembrerebbe aver risanato il proprio corpo e non solo: difatti anche la mente sembrerebbe essere apparentemente più rilassata, scacciando via quei pensieri che lo avevano rinchiuso in una fase simile a quella depressiva. Silenziosamente, mentre scorrerebbe tra i vari corridoi dell'ospedale, mentre andrebbe ad esser accompagnato, come sempre, da un paio di infermieri che possono comunque aiutarlo, in qualsiasi situazione. Non un medico a tutti i livelli, ma sicuramente dotato di sufficiente esperienza per essere seguito da qualcuno, dopo le numerose cure che avrebbe apprestato. Tutto procede tranquillo, fin quando un richiamo andrebbe ad esser eseguito, da un infermiere che si avvicinerebbe e gli indicherebbe la presenza di un paziente, in accettazione. <Portatelo nella stanza cinque.> Una camera ritrovante al primo piano della struttura ospedaliera, lo stesso loco verso si indirizzerebbe, sfruttando quel minimo di tempo per organizzarsi col materiale. Una stanza dai colori chiari, luminosità che fuorientrerebbe dalla finestra: un piccolo squarcio di paradiso, in cui presiede il Chuunin, con quelle ciocche azzurre, ribelli, che entrerebbero quasi in contrasto con quel camice bianco, di cui sarebbe fasciato, ove ogni bottone rientrerebbe fedelmente all'apposito foro. Iridi arancioni che andrebbero a saettarsi contro la porta, in attesa di ricevere colui che quest'oggi avrà come medico il Praticante. Silenziosamente, mantenendo una postura corretta e con il flusso energetico, meglio denominato come chakra, già iniettato nel proprio organismo, mentre circolerebbe come un torrente in piena. Pronto, predisposto a ricevere. [Chakra On]

14:05 Ikkino:
  [Ospedale - Reception] Ricevuta risposta da parte delle donzella dietro il bancone dell’entrata dell’ospedale, l’Oboro andrebbe a ripetere le parole di quest’ultima <Stanza cinque… Perfetto!> e detto ciò ad alta voce, come se volesse una conferma orale del suo “capire”, Ikkino andrebbe ad oltrepassare una nuova apertura, per immergersi dentro i meandri di questo loco. Gli stivaletti intercederebbero con la pavimentazione dell’edificio fin quando ecco l’insegna della stanza indicante proprio il numero corrispondente <Cinque!> un sorriso sul suo volto e ci si appresta ad entrare. La manin dritta andrebbe ad essere alzata, il palmo della mano andrebbe ad essere appoggiato alla maniglia d’ingresso, verrebbe stritolata dolcemente e poi *Click Clack* una rapida apertura dell’uscio prima di addentrarsi in questa nuova stanza. <Ehm salve…>. In un primo momento non riconosce Koichi, forse per il tempo passato dall’ultimo suo incontro, sia per il suo aspetto o per la fretta delle cure, ma molto probabilmente lui potrebbe riconoscere ben bene quella spazzola bluastra tendente al nero di capelli brizzolati e corvini.

14:16 Koichi:
  [Sala 5.] Attenzione a chi potrebbe varcare quella porta, mentre si troverebbe appena appoggiato alla scrivania, lasciando che i propri glutei possano saggiare leggermente la superficie lignea. Un paio di secondi, qualche respiro, prima di avvertire quella porta aprirsi lentamente, quella maniglia calarsi e rialzarsi dopo il tipico suono d'apertura. Sarebbe pronto quasi ad evadere da quella traiettoria, pronto a ricevere un potenziale attacco appena la porta si sarà aperta; come può davvero pensare a queste opzioni in quel frangente? Semplicemente la sua essenza da Shinobi lo renderebbe sempre attento, cosciente che ogni luogo ed ogni istante potrebbe divenire un momento positivo per coglierlo impreparato e soffocare la sua esistenza. Fortunatamente, la presenza che si evolverebbe all'interno sarebbe una persona che, sommariamente, già conosce ed ha avuto modo di interagire: <Ikkino-San.> Sussurra quasi, in un flebile pronunciar, ma capace di farsi udire dalla controparte. <Stenditi sul lettino e dimmi cos'hai e come te lo sei procurato.> Sarà trascorso del tempo, ma sicuramente quella chioma azzurra potrebbe rivelarsi difficile da non riconoscere; solo il modo di accogliere il paziente potrebbe risultare lievemente diverso, poco più professionale, gestito con miglior dimistichezza. Si avvicinerebbe così ad uno dei lettini presenti in quella stanza, attendendo che l'altra possa accomodarsi, sdraiarsi, o mettersi in una posizione tale che il medico possa individuare la ferita e prepararsi alla sua guarigione. Gli avevano espresso che non sarebbe stato nulla di grave, una ferita lieve su cui operare. Silenzioso, senza emettere altra parola, facendo vibrare appena le proprie dita, come se stesse scrollando qualcosa, come se volesse testare la reattività di quella porzione di corpo. [Chakra On]

14:22 Ikkino:
  [Ospedale - Reception] <Ehm…> il suo nome andrebbe ad essere richiamato svegliando la mente del nostro Oboro per fargli accigliare gli occhietti con una tonalità di certo più attenta del solito. <Koichi…> lo riconosce solo ora <Non avevo capito che eri tu con quel camice…> oltremodo che era nei paesi dei sogni. Qualche barcollamento dopo affinchè il proprio corpo arrivi a destinazione su di un lettino, un breve rialzo su di esso e, grazie all’aiuto e alla spinta delle leve superiori, il giovane andrebbe a poggiar i propri glutei sul lettino ospedaliero. <Cosa mi sono fatto?> ripeterebbe la domanda del giovane prima di andar ad esporre i fatti <In una missione mi han dato una botta sulla nuca e bè… Dopo esser passato un po’ di tempo, ho ancora questo fastidio, perciò son venuto all’ospedale… > breve pausa <Pensavo che come botta passasse da sola e invece…> e invece niente, sembra martoriar il suo cranio giorno dopo giorno.

15:13 Koichi:
  [Sala 5.] Mugugnerebbe appena nel comprendere l'entità del danno e quel motivo che avrebbe spinto il giovane a presentarsi al proprio cospetto. Una piccola smorfia di disappunto che andrebbe a muoversi su quel volto maschile, mentre le labbra schiuderebbero, intenzionato ad espellere all'esterno una piccola mole d'ossigeno, sotto forma di verbo. <Non dovresti sottovalutare questi danni, in quanto potrebbero risultare mortali.> Piegherebbe appena il capo verso destra, in un'angolazione di una decina di gradi, tentando di fissare quel capo e quella zona colpita, se fosse semplicemente osservarbile, utilizzando le proprie mani per tastare più punti, per comprendere più facilmente ove andar a puntare per far sì che la cura vada ad esser eseguita correttamente. <A volte un colpo così potrebbero nascondere problematiche che sorgono al di sotto della nostra pelle, un danno che sicuramente non puoi sottovalutare dato il mestiere di cui ci siamo vestiti.> Ammetterebbe, mentre le proprie energie andrebbero ad esser divise, affinchè solo l'energia fisica venga raccolta e, mediante di essa, formulare quel che poi diventerebbe chakra medico. Un processo cauto, attento, nell'atto di trasformare quel composto e renderlo disponibile, con l'atto ultimo di trasportare quella nuova linfa, benefica, verso le proprie mani, verso le estremità delle braccia. Queste andrebbero ad avvicinarsi, l'un con l'altra, in modo tale che le mani possono sovrapporsi, dando modo alla tecnica di prendere forma. Un alone verdognolo dovrebbe comparire attorno a quel palmo, in modo omogeneo e costante. Un'energia lenitiva che dovrebbe plasmarsi sotto la volontà del suo utilizzatore, ponendo ambedue mani ad una distanza di pochi centimetri dalla parte lesa, da quella parte del capo in cui s'avvertirebbe la ferita. Tenterebbe così di sollecitare l'organismo avverso in modo tale che possa risvegliarsi, possa esser sospinto da quella prassi medica nel fine di risanare la contusione presente. Un procedimento che non dovrebbe causare un notevole dispendio di chakra, ma non per questo può sottovalutare la situazione. E' lì, ora, in qualità di medico e non un semplice accompagnatore. Intenzionato a rendere, al meglio! [Chakra On: 63/70][Mani Terapeutiche][PV Ikkino: 90/100]

15:20 Ikkino:
  [Ospedale - Reception] <Non sono una mammoletta!> risponderebbe a tono verso Koichi <Solitamente non vado dal medico per “graffiettini” come questi!> in pieno stile Oboro, un clan di guerrieri che di certo non si lamentano troppo del dolore. <Ma dato che comunque mi fa ancora male, una controllatina non farebbe di certo male.> o almeno così il nostro Oboro sembrerebbe aver pensato. D’altronde li paga il villaggio a questi medici no? Meglio approfittare! Così, mentre Koichi fa il suo dovere con della melma verdastra (?) e fosforescente, il nostro Ikkino è intento a parlottare per far passare il tempo <Non sono un medico ma un colpo del genere non crea di certo chissà quali danni. Poi il dolore non è eccessivo per indicare una frattura o chissà cosa…> anche se effettivamente il cranio è un organo particolarmente delicato e dovrebbe far un po’ di attenzione. <Tu invece? Tutto bene?>

15:27 Koichi:
  [Sala 5.] Man mano dovrebbe accorgersi di come il proprio impegno conceda gli adeguati frutti, constatando come la ferita andrebbe a ridursi, anche quel senso di gonfiore causato da alcuni liquidi in eccesso. La cosa potrebbe essere una prima notizia, positiva, per il giovane, ma saprebbe che non sarebbe ancora terminato qui. Intanto una sensazione piacevole potrebbe iniziare a colmare quella piccola sofferenza dell'altro, con quel senso di stordimento che andrebbe a scemare lentamente. Come se solo ora potesse davvero mettere i piedi a terra, senza notare come il suolo adori barcollare ed agitarsi senza motivo. <Non si tratta di debolezza, ma ci sono punti delicati, vitali, in cui nessuno può resistere.> Andrebbe a commentare, a stilare il proprio ragionamento: <Tra cui c'è la zona che ti hanno colpito, fin troppo vicino al cervello ed al cervelletto.> Non gli racconterebbe troppo, per non sconvolgerlo, dinanzi al pericolo che avrebbe potuto trovare. <Poi se il tuo orgoglio ti permette di accettare qualsiasi reazione, non giudicherò affatto.> Un picolo respiro: <Neanche quando ti troverai il corpo totalmente paralizzato e dovrai cibarti mediante infusioni.> Uno spettacolo che avrebbe potuto vedere, ma che non augurerebbe, non così facilmente, al prossimo. Una ramanzina, dopotutto, la merita. E per la cronaca, i medici saranno anche pagati dal villaggio, ma mediante le tasse che ogni cittadino risulta costretto a pagare. <Non devi mica trovare un osso rotto per morire.> Ultimerebbe sulla lezione medica, prima d'avvertire quelle domande. Non risponderebbe, non immediatamente. <Nulla di anomalo. Vi è un ciclo un po' noioso, tra allenamenti e turni lavorativi.> E non solo lì, come praticante, ma anche come lavoratore presso l'Anteiku, struttura che conterrebbe tutti i vari membri del Clan Goryo; o la maggior parte di essi. <Dovrei forse trovare qualcosa di nuovo da fare, un intrattenimento.> Argomenterebbe quasi a vanvera, visibilmente annoiato da quella condizione. Ed intanto le cure proseguono, quel chakra medico si manterrebbe attivo e, mediante imposizione delle mani, le cure procedono lineamente, senza alcuna sbavatura. <Abbiamo quasi terminato.> Gli informerebbe, per avvertirlo d'attendere ancora qualche minuto. [Chakra On: 62,5/70][Mani Terapeutiche][PV Ikkino: 95/100]

15:35 Ikkino:
  [Ospedale - Reception] <Dubito fortemente che mi ritroverò mai paralizzato…> e perché mai? <Perché noi Oboro abbiamo la pellaccia dura a morire…> figuriamoci a rimaner paralizzati (?). Insomma, Ikkino ha una visione tutta sua, particolare, una visione molto più rosa e fiori di quella che effettivamente potrebbe esserci realmente. <Non è la prima vola che vengo ferito e curato, perciò… > niente spallucce alzate per evitar che le cure vadano in fumo, ma la reazione che vorrebbe fare in questo momento è proprio quella, accennata giusto con un vibrar di spalle senza però muoverle. <Bè ma alla fine sei un chunin…> sempre che non sia stato promosso nel frattempo <Perciò sicuramente avrai i tuoi impegni, anche se alcuni non sono così duri come altri… Tipo fare il professore non è così impegnativo quanto scaricare la merce sfruttando tutta la propria forza fisica!> che sia effettivamente così? In ogni caso è solo un pensiero, un opinione del nostro Ikkino, giusto o sbagliata che sia. <E sentiamo… Che intrattenimento vorresti avere? >

16:26 Koichi:
  [Sala 5.] Convinto, troppo convinto lo Shinobi, per poter credere alle parole del medico, mentre questo sarebbe intento nel curarlo, nel rimuovere quelle ultime imperfezioni, in attesa di poter assistere ad un capo totalmente esente da ferite. La zona lesa che andrebbe ad esser gradualmente diminuita, rispetto a prima, con quel processo medico che continuerebbe, senza sosta alcuna. Braccia che continuerebbero a tenersi ben contratte, distese, ed i palmi vicini al capo avverso. Silenzioso, almeno nel tentativo di continuare quell'operazione, lasciando che il dolore continui a scemare, fino a scomparire quasi del tutto. Quel senso di equilibrio precario ora dovrebbe esser solo un brutto ricordo per il giovane. <Vedi che una di queste volte, potrebbe esser difficile curarti totalmente.> Non manca al confronto, non volendo lasciarlo in pace, ma volendo fargli comprendere la gravità della situazione: <Fai più attenzione, Ikkino.> Terminerebbe, con una tonalità di voce che sembrerebbe assumere anche un tocco più duro. <Non te lo dico solo in qualità di medico, ma di tuo superiore.> L'altro dovrebbe essere tutt'ora un Genin, dunque un gradino inferiore al proprio. <Preferisco che tu possa crescere sano che avventarti, credendoti superiore a tutto.> Un lungo respiro, poderoso, mentre noterebbe quel lieve vibrare delle spalle. Non commenterebbe, affatto. <Non ho alcuna idea, ma qualcosa che possa spezzare la monotonia.> Eppure non gli verrebbe nulla al momento: dovrà apprendere qualche arte, qualche hobby o imparare ad apprendere qualche strumento, per deliziare il tempo libero? [Chakra On: 62/70][Mani Terapeutiche][PV Ikkino: 100/100]

16:32 Ikkino:
  [Ospedale - Sala] <Cercherò di fare attenzione allora, ma alla fine in missione se mi beccano, mi beccano, sono le cose negative dell’essere uno shinobi!> semplice come concetto, un qualcosa con cui oramai già ci convive da parecchio tempo. <Uhm?!? Tempo libero… Non saprei dirti… Io ultimamente gironzolo in giro e vedo le novità del paese. Magari potresti andare al mare dato che siamo in estate, oppure potresti dedicarti al “fai da te”> la famosa arte di farsi le cose da soli, cosa che effettivamente Ikkino tenta di svolgere quando può per risparmiare. <Anche se ultimamente il villaggio sembra essere spoglio di parecchie attrattive! Molte persone sono andate a fare visita a Konoha, altre in altri villaggi e Kusa sembra andar nel dimenticatoio> se non per quei pochi impavidi che sembrano continuamente rimanere fedeli al villaggio, proteggendolo anche con il caldo oltre che con il freddo. <Se poi ti annoi, perché non prendi in consegna qualche missione? Anche per aumentare di grado no?> che magari Ikkino potrebbe aiutarlo in questo caso se può.

16:56 Koichi:
  [Sala 5.] Mani che andrebbero dunque a sciogliersi da quell'intreccio, braccia che andrebbero a ritirarsi e quel flusso energetico scomparirebbe, così come la linea verde che solcava il perimetro delle proprie dita. <Terminato.> Solo ciò direbbe, mentre l'altro potrà innalzarsi, seppur lentamente, con molta attenzione, in quanto le cure possono risultare ancora fresche. Non sono miracoli, alla fine. <Dovresti riposare almeno per un paio di giorni, senza compiere sforzi futili.> Andrebbe a recitare, come se fosse quasi una cantilena, una melodia che avrebbe ripetuto oramai fin troppe volte. <E non risulta essere un invito facoltativo.> Si correggerebbe, con quella mezza frase, con quello sguardo che andrebbe a ricercare quello avverso, impattando duramente. <Qualche passeggiata?> Cosa che già effettuerebbe, in realtà, ma dovrebbe ancora perlustrare fin troppi luoghi nascosti, celati, e potrà cogliere la palla al bazo, per poterlo fare. <In effetti, un paio di giorni a Konoha vorrei trascorrerli, per alcune ricerche personali, ma sicuramente sarò ben presto di ritorno.> Andrebbe a compiere solo un paio di passi indietro, appoggiandosi nuovamente a quella scrivania, osservando l'Oboro. <Ora puoi andare e...> Lascerebbe la frase in sospeso: <Mi attendo di rivederti altrove, non qui.> Quasi come se fosse un augurio, contro producente rispetto al mestiere che occuperebbe. Poca voglia di lavorare? Forse, non sarebbe da escludere, ma sicuramente alla base vi sarebbe altro: delle fondamenta per cui si sarebbe investito del ruolo di protettore, con l'obiettivo di salvaguardare la vita umana. Un semplice cenno del capo, un rapido movimento della mancina mano e potrebbe andare ad occuparsi di alcuni fogli da leggere, già pronti e sistemati, sulla propria scrivania. [Chakra On: 62/70][End]

17:05 Ikkino:
  [Ospedale - Sala] <Bè, che dire, grazie dell’aiuto che mi hai dato con le cure!> che sicuramente gli ha tolto un pensiero, un dente del giudizio praticamente (?). Ora il nostro Oboro dovrebbe sentirsi decisamente più pimpante del solito anche se il suo medico sembra riferirgli che comunque deve riposare un po’ se vuole guarire al cento per cento. <Cercherò di seguire il tuo consiglio> parlando di riposo, anche se sicuramente non può assicurare niente di niente dato che comunque gli Oboro sono famosi per gli scontri. <Bè se ci vai A Konoha, fammi un fischio> inteso come una telefonata <Che magari mi aggrego. L’unica volta che ho visto un Konohano è stato al torneo svoltosi un paio di mesi fa… E poi niente più…> e chissà, magari potrebbe anche fare un paio di amicizie nuove no? <Bè con questa io vado, ci si vede!> giusto una smanacciata della manina verso l’alto, per poi portar le suole dei suoi stivaletti verso l’uscita in direzione casa. [END]

Giocata di Cura per Ikkino [+15PV] ed una semplice chiacchierata, nell'intenzione di trovare qualcosa che spezzi la monotonia: che il viaggio verso Konoha possa risultare la chiave giusta?