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con Kashirama, Hachiman

14:31 Kashirama:
  [Dojo Senjuu] Cammina lentamente e svogliatamente il quattordicenne per le strade e le varie vie del Villaggio della Foglia. Il sole alto in cielo illumina il paesaggio con i suoi raggi caldi... fin troppo; il giovane Senjuu per l'occasionale uscita ha deciso di indossare degli indumenti diversi rispetto ai soliti vestiti scuri di fatti, le parte superiore e coperta da una leggera canotta rossa con scollo a V che lascia intravedere le clavicole e una parte del petto scolpita dai pettorali accennati; le braccia sono lasciate libere al 'vento' e la pelle diafana di esse pare cadaverica a causa della luce solare. Le gambe snelle ma muscolose sono fasciate da dei pantaloni neri abbastanza stretti che arrivano fino a metà tibia, da lì fino ai piedi gli stivaletti, anch'essi neri, da ninja toccano il suolo poco rumorosamente e con leggerezza scandendo i passi lenti di Kashirama. Sulla schiena è sistemata con precisione la sua fedele katana della quale si vede solo l'elsa che spunta dalla spalla destra del ragazzo, delle fasce sulla coscia destra tengono saldamente il porta shuriken e kunai mentre, attaccato alla vita c'è il porta oggetti. I capelli sciolti e neri sventolano liberi mossi dal leggero venticello che si scontra con il volto del giovane. Gli occhi ambra con qualche sfumatura nera sono leggermente socchiusi, ma tengono d'occhio con attenzione ciò che li circonda. Ad un tratto il ragazzo blocca i suoi passi e, voltandosi con calma assoluta, rivolge lo sguardo verso il quartiere di uno dei clan più importanti, o forse il più importante, di Konoha: quello dei Senjuu. Le pupille scattano veloci su tutta l'entrata catturando ogni singolo particolare di essa mentre, un ghigno divertito si dipinge sul volto pallido del quattordicenne. [Equip: porta oggetti - porta kunai e shuriken - 4 kunai - 5 shuriken - 1 kunai a tre punte - katana sulla schiena]

14:38 Hachiman:
 Una giornata abbastanza tranquilla per il giovane Senjuu. Il sole brilla forte sopra il villaggio, riscaldando gli animi dei passanti, dei ninja, dei turisti e dei mercanti presenti in quel di Konoha. Hachiman, svogliato un po' come sempre, si trova nella zona dove è cresciuto, ovvero nei pressi del quartiere Senjuu, la sua casa. Indossa dei pantaloncini molto corti che gli coprono si e no l'inizio delle cosce, quasi si potrebbero scambiare per dei boxer leggermente più lunghi. Questi, di color nero, come i capelli lunghi del ragazzo, sono in totale contrasto con la maglietta bianca che porta a corprirgli il busto. Una maglietta molto larga, che gli scende lungo la propria figura in maniera libera e disordinata. Al centro della schiena di essa è tatuato lo stemma del proprio clan, lo stesso che si può vedere li intorno, alzando semplicemente lo sguardo. Esso potrebbe sembrar disegnato quasi con un pennello ed inchiostro nero. Ai piedi, per finire il suo abbigliamento, porta dei sandali neri che, aperti, lasciano uscire fuori le punte dei piedi. è sorridente e felice mentre saltella per la strada, fissando un po' tutti i dettagli che ha intorno con il proprio sguardo, quegli occhi che hanno una strana sfumatura tra il violetto e il grigio scuro. E mentre si diverte a zampettare da una parte all' altra, ecco una figura che attira la sua attenzione. Ha la sua età, più o meno, ed in realtà gli è molto legata, ammirandone lo spirito. In genere Hachiman è un ragazzo timido e a volte un po' pauroso, anche se non si tirerebbe mai indietro per l'onore del proprio clan. Ecco perchè ha in parte stima di quel carattere dell' altro. E quindi, senza pensarci troppo, saltellerebbe verso Kashirama, andando ad alzare le braccia all' altezza delle spalle dell' altro per provare ad abbracciarlo, lanciandosi addosso a lui. <Kashirama!> Gli grida mentre si prepara a carambolargli addosso. Chissà come reagirà l'altro.

14:50 Kashirama:
  [Dojo Senjuu] Sbatte le palpebre velocemente un paio di volte poiché a causa della troppa luce del sole, la vista si sta offuscando un po'. Solleva la mano destra verso il capo e la passa in mezzo ai capelli lisci e neri che arrivano sino alle spalle per poter portarli indietro e quindi, non averceli in mezzo al volto a solleticargli il naso e le guance. La canotta rossa sventola lentamente per il venticello fresco che raffredda leggermente quell'afosa giornata estiva nel Villaggio della Foglia; tra poco il ragazzo dovrà sostenere l'esame per diventare Genin e, non vedendo l'ora di poter iniziare la sua carriera ninja ufficialmente, non si accorge della figura di un ragazzo che si sta avvicinando 'minacciosamente', secondo Kashirama, a lui... Quando la figura lo chiama per nome, il quattordicenne distoglie la mente da quei pensieri e volta il capo verso l'origine di quella voce: assottiglia gli occhi ambra per mettere a fuoco maggiormente e, quando riesce a capire chi sia il nuovo arrivato, le labbra sottili e pallide si tirano in un sorrisetto sfottente per poi far uscire con tono distaccato < cugino... > notando con sospetto che Hachiman si sta avvicinando troppo per i suoi gusti, Kashirama quando l'altro allunga le braccia per abbracciarlo, si allontana di qualche passo non riuscendo però ad evitare di rimanere 'incastrato' nell'abbraccio dell'altro Senjuu. Rimane impassibile e leggermente, o forse totalmente, rigido a quel gesto d'affetto inaspettato per poi cercare di scrollarsi di dosso la seccatura. [Equip: porta oggetti - porta kunai e shuriken - 4 kunai - 5 shuriken - 1 kunai a tre punte - katana sulla schiena]

15:00 Hachiman:
 Ecco, ti pareva che non si comportava in qualche modo freddo? Gnè gnè... Che cugino ingiusto... Non gli vuole per niente bene. Ma forse è questo quello che gli piace, il fatto che l'altro lo guardi così, un po' di sottecchi. Ma forse non lo sta giudicando troppo male, semplicemente a differenza delle mamme e delle signore anziane del clan, che scambiano Hachiman per una bambola la maggior parte delle volte, il cugino lo considera più... Una seccatura? Chissà. Resta il fatto che riesce ad abbracciarlo e stringerlo a se qualche attimo, per poi lasciarlo andare visto quanto in realtà sembra sulle sue. <Scusa... Non volevo disturbarti...> DIce portando via il proprio busto e intrecciando le mani dietro la schiena, andando ad incrociare le dita tra di loro. Lo sguardo si abbasserebbe verso il terreno mentre una delle due gambe avrebbe il polpaccio che si sbilancerebbe all' indietro, permettendo così al piede di appoggiarsi sulla punta per cominciare a scivolare un po' timidamente e freneticamente sul terreno. <Spero stia andando bene la tua passeggiata...> Dice ancora timidamente mentre le ginocchia si sfiorerebbero l'una sull' altra, provocando un leggero suono. A differenza dell' altro, Hachiman non è proprio il migliore studente, anzi l' accademia quando può cerca di evitarla, fingendosi malato o scappando e marinando le lezioni stesse. A lui non piace troppo la violenza, anzi la detesta proprio, quasi lo destabilizza. Certo è sempre favorevole a mettersi in gioco e proteggere il clan ed il villaggio, ma quello perchè è cresciuto così. Per fare un paragone è come se avesse la fobia del sangue, come se solo vederlo gli facesse schifo. Quindi certo, se c'è uno morente che sta male ed ha bisogno di una donazione, bhè se lui è 0 positivo e può salvargli la vita allora lo farebbe senza alcun dubbio. Ma ciò non toglie quello che proverebbe nel farlo. E quindi nient altro. è li fermo e timido, magari temendo un rimprovero da parte dell' altro. Cucciolo (?!).

15:11 Kashirama:
  [Dojo Senjuu] Rimane ancora un attimo interdetto quando l'altro lo stringe in un caloroso abbraccio che gli mozza il fiato... dopo aver tossito successivamente alla sua 'liberazione' da quella presa ascolta il ragazzo porgergli le sue scuse e, per non essere troppo scortese con uno della sua stessa famiglia gli risponde < Mh... alcun disturbo > cerca di stiracchiare le labbra in un sorriso amichevole riuscendo solamente a sollevare il lato destro della bocca. Gli occhi ambra vengono puntati su quelli violetti/grigi del cugino e iniziano a seguire attentamente i movimenti dell'altro fino a quando Hachiman non si ritrova per terra; precedentemente Kashirama aveva pensato che stesse cadendo e allora aveva allungato il braccio sinistro per afferrare il colletto della maglia dell'altro Senjuu per poi bloccarsi a metà strada cambiando idea di colpo. Osserva il cugino dall'alto in basso scrutandolo scrupolosamente alla mezza domanda di Hachiman il quattordicenne risponde con voce profonda e matura per la sua età < Stava... andando bene > il tono è ironico soprattutto dopo aver sottolineato la prima parola, successivamente il ragazzo continua dicendo < Poi però, una certa persona alquanto seccante mi ha 'interrotto'... > a quel punto il più giovane d'età e forse non di mentalità, sorride divertito e decide di sedersi a gambe incrociate (nella posizione del loto) a fianco del cugino, cercando di 'leggere' i suoi pensieri per poi uscirsene con una semplice domanda < L'Accademia... come sta andando? > attende così la risposta ascoltando il rumore delle foglie trasportate dal vento. [Equip: porta oggetti - porta kunai e shuriken - 4 kunai - 5 shuriken - 1 kunai a tre punte - katana sulla schiena]

15:25 Hachiman:
 Oh cielo...! L'ha afferrato per il colletto della maglia?! Madò, che reazione dovrebbe avere Hachiman adesso? Magari dovrebbe provare a reagire e difendersi, o quanto meno una persona normale farebbe questo, o almeno credo. Però lui non rientra in questa categoria di persone, decisamente no, quindi si comporterà in maniera totalmente diversa. La prima cosa che si potrebbe notare è un rossore sulle proprie guance, che dal normale colore biancastro e chiaro diventerebbero improvvisamente rosse, più scure di un peperone. Lo sguardo che sarebbe costretto ad incrociare quello altrui. Oh cielo, che imbarazzo. < Kashi... Kashi-san...> Direbbe molto timidamente con un filo di voce, sperando che l'altro lo lasci il prima possibile. E poi arrivano le risposte alla propria domanda, risposte che non possono far altro che demoralizzarlo ancora di più, tanto da costringerlo a deviare lo sguardo verso il terreno, triste e dispiaciuto, neanche stesse per scoppiare a piangere. <Mi... Dispiace...> Dice con un filo di voce, senza nascondere minimamente il proprio stato d'animo in quella situazione. In qualche modo viene trascinato a sedersi vicino all' altro, ma non riesce a guardarlo, anzi resta timido e imbambolato nel fissare un punto a caso sul terreno. Ha un po' di timore nel dire o affermare qualunque cosa in questo momento, non volendo creare problema o infastidire ulteriormente l'altro. E poi arriva quella fatidica domanda che lo spiazza del tutto. Appoggia il sedere sul terreno mentre le ginocchia vengono portare al petto. Le braccia poi le abbraccerebbero per stringersele ancora più forte, come se volesse chiudersi come un riccio. Il volto verrebbe appoggiato su di esse, con gli occhi che andrebbero a socchiudersi. <Cavarmela... Più o meno riesco... Ma non... Non sono uno studente modello... E la mamma m'ha messo in punizione per questo...> Cosa intende dire con questo? Bhè... Semplice... Uno può anche essere molto bravo, ma se non si presenta...!

15:42 Kashirama:
  [Dojo Senjuu] Dopo aver preso per il colletto il cugino, Kashirama lo spinge facendolo 'cadere' a terra per poi sedersi accanto a lui... quel rossore sulle guance di Hachiman non è passato inosservato allo sguardo attento del più giovane che va a formare un ghigno divertito sul volto sempre serio e freddo; il suo divertimento, forse un po' sadico o da stronzo, sale alle stelle quando il cugino si scusa alquanto dispiaciuto per averlo 'disturbato' e il giovane dagli occhi ambra, non può sorridere compiaciuto all'utilizzo del '-san' da parte dell'altro. Molto spesso, quasi sempre diciamocelo, a Kashirama è sempre parso di essere più grande di Hachiman pur essendo nato un anno dopo l'altro. Il silenzio che si viene a formare successivamente è carico dall'imbarazzo del Senjuu-seccatura, che si sente a pelle facilmente e del divertimento dell'altro; Kashirama volta il viso verso il cugino e lo fissa intensamente incastonando le sue iridi dorate-nere con quelle violette-grigie dell'altra figura: osserva attentamente e con precisione ogni particolare del volto di Hachiman fino a quando un dubbio gli sale alla mente: 'Ma non è che il cugino è...' Nahhh. Improbabile, ma non impossibile. Decide quindi di verificare e dopo aver ascoltato distrattamente le parole dell'altro, Kashirama si avvicina velocemente al viso del cugino per poi fermarsi di botto all'improvviso a qualche centimetro per poi, inaspettatamente, alzare la mano sinistra chiudendola a pugno e colpire leggermente il capo di Hachiman come rimprovero riguardo al discorso dell'Accademia. Con un tono un po' ammonitore il quattordicenne rivolge all'altro parole forse un po' troppo dure dicendo < Ti dovresti vergognare. Non fai fare bella figura al Clan comportandoti così... > sbuffa rassegnato per poi continuare con un tono leggermente meno 'cattivo' < Devi impegnarti per tenere alto l'onore dei Senjuu. Così potrai poi difendere liberamente il Villaggio e la famiglia... tua madre vuole questo mi pare e perciò ti ha messo in punizione > ride all'immagine della zia che mette in un angolo il cugino e, alla fine conclude il discorso < Ricordati che chi dice che non gli importa nulla dell'onore, degli ordini dei nostri superiori e degli Hokage, non è un vero shinobi. > lo guarda ancora attento per poi sospirare e spostare lo sguardo verso un albero di ciliegio che fa ricadere i propri rami sulla strada. [Equip: porta oggetti - porta kunai e shuriken - 4 kunai - 5 shuriken - 1 kunai a tre punte - katana sulla schiena]

15:56 Hachiman:
 Hem... Chi è dei due che sembrava avvicinarsi troppo all' altro?! No perchè qua sto perdendo il filo e la logica del discorso! Cioè, il fatto che il cugino più piccolo gli si avvicini in quel modo così sospetto, accostando il proprio volto a quello altrui, è imbarazzante. Infatti Hachiman resterebbe con le labbra leggermente aperte, quasi bloccate, non capendo cosa aspettarsi. è li che osserva e aspetta inesorabile il succedersi degli eventi, fin quando quel colpo non arriva a colpirlo. <ahi!> Esclama senza nascondere la sorpresa ed il dolore che è conseguenza di quanto appena successo. Cercherebbe di massaggiarsi dove è stato colpito mentre l'altro continua la propria ramanzina. <Io... Tengo molto all' onore del nostro clan... E non ho intenzione di mancargli rispetto... Ma non sono...> Non è cosa? Non lo sa o non vuole finire la frase? Chissà, resta il fatto che continua a sentire le parole altrui che arrivano come un fiume così carico da rompere gli argini. Sa che è questo il motivo per cui l'ha messo in punizione e non c'è molto da controbattere, ma anche se è disposto a farlo, a mettersi in gioco, è la paura della violenza in se e per se che lo blocca dentro. Non è fatto per questo molto probabilmente, anzi... Sicuramente. E quindi non capisce perchè devono aspettarsi questo, perchè non può dare qualcosa al villaggio semplicemente occupandosi di piante, o di animali, di cibo, lavori banali. Perchè non può essere una persona comune, semplicemente perchè i Senjuu devono essere ninja?! Le ultime parole le sa a memoria, così bene da potersele anche sognare ad occhi chiusi. Le stesse parole che ha ripetuto ieri alle persone che non conosceva. Parole in cui crede, ma ciò non toglie che non possono cambiare la natura stessa del ragazzo. <Lo so...> Dice con delle piccole lacrime che gli si formano agli angoli degli occhi, che però ancora non scendono. <Non metterò mai in dubbio il volere dell' Hokage... Ma... Non sono uno Shinobi...> Dice rattristato dalla cosa.

16:11 Kashirama:
  [Dojo Senjuu] Un sorriso assolutamente soddisfatto compare sul volto pallido del Senjnuu quando il cugino esclama sorpreso dal dolore; ovviamente la strana reazione di Hachiman alla troppa vicinanza dai loro visi non è sfuggita all'occhio attento del quattordicenne che assottiglia lo sguardo dubbioso. Ascolta le parole del quindicenne intento a capirci qualcosa di quell'insieme di parole ripetute sicuramente fino alla nausea per farsele entrare in testa: una cosa che lo disgusta altamente. Finita la ramanzina Kashirama aspetta che l'altro finisca di dire ciò che gli stava sfuggendo dalle labbra e, al 'Non sono...' il ragazzo dagli occhi dorati inarca il sopracciglio destro fino a quando, Hachiman, con tristezza ammette di non essere uno Shinobi. Quest'affermazione lo destabilizza non poco, ma riesce a mantenere quello sguardo serio, maturo e distaccato come al suo solito senza far trasparire le proprie emozioni. Punta le nere pupille in quelle del cugino senza distogliere lo sguardo, fissandolo così intensamente che pare gli stia leggendo nel profondo della mente e dell'anima; rassegnato, sospira nuovamente e risponde < Non vuoi essere uno shinobi? Stai dicendo che vorresti essere un semplice cittadino? > il tono è abbastanza alterato e, mentre pronuncia queste parole, Kashirama si alza in piedi di scatto e afferra con uno strattone sempre il colletto della maglia del cugino per tirarlo in piedi con facilità e sollevarlo un poco per poi guardarlo con derisione avvicinando minacciosamente, ma molto minacciosamente, la faccia a quella di Hachiman. < Allora?! Rispondi. > il tono severo non lascia scampo e, nel mentre che la mano sinistra tiene la maglia del quindicenne, la destra, viene portata dietro la schiena verso il porta oggetti dal quale estrae un kunai di 'riserva', per poi puntarlo all'addome del cugino. < Tu dici di non voler mancare di rispetto al Clan... di voler difendere le persone che ti stanno a cuore... ma come lo farai se sei un semplice cittadino? Eh! con la zappa per arare i campi? > il tono di voce è sfottente per poter sbeffeggiare l'altro ragazzo; il kunai sempre puntato al ventre viene premuto sempre di più senza però affondarlo nella carne del cugino. < Questo mi disgusta sai? Tu dici uesto perché tutti noi Senjuu ne siamo convinti e lo rispettiamo... ma tu... non mi pare proprio che tu lo voglia seguire. > Con un altro strattone lasci la presa e spinge all'indietro il quindicenne per poi riporre nel porta oggetti il kunai aspettando impaziente la reazione del cugino. [Equip: porta oggetti - porta kunai e shuriken - 4 kunai - 5 shuriken - 1 kunai a tre punte - katana sulla schiena]

16:24 Hachiman:
 Povero Hachi... Che cugino cattivo che si ritrova. Sta sempre li a prenderlo, strattonarlo, alzarlo e abbassarlo, fargli la ramanzina. Ah... Però non ce l'avrebbe mai con il cugino, non potrebbe volergli male ne altro. Anzi forse il contrario. Per quanto possa essere severo con lui, è abituato a questa rigidità, un po' mentale e un po' fisica. Non può scomporlo o spezzarlo insomma. Destabilizzarlo si, quello è tutto un altro discorso. <Io... Non voglio far del male alla gente... Capisco che possa essere necessario per proteggere i propri cari ma... Solo per quello... Non voglio fare guerre e altre cose che fanno i ninja...> Ecco, è questo che vuole. Sarebbe un normale cittadino se, un giorno, capace di manipolare la propria innata decidesse di costruirci solamente case e rifugi, invece di usarla per combattere? Chissà, questo certamente non gli è dato saperlo, non per ora almeno. Resta il fatto che è li immobile, nelle grinfie del cugino che sembra aggredirlo con molta foga, quasi rabbia e frustrazione. <Cugino...> Dice solo in maniera molto docile e passiva, non volendo mettersi a litigare o a contrastarlo. Subisce quegli insulti quindi, senza ribattere. Ed è profondamente dispiaciuto per le ultime parole che l'altro dice, tanto da toccarlo nell' orgoglio. Perchè si, anche se è un carattere docile e buono/passivo, questo non vuol dire che non sia orgoglioso e non provi qualche sentimento forte per la propria casa e dove è nato. Con le lacrime agli occhi quindi risponderebbe senza nascondere i propri sentimenti. Ma è importante che in questi non c'è assolutamente la paura. <Se ritieni sia giusto per il clan... Che lo insulti... Allora fallo...> Dice cercando di afferrare la mano dell' altro nel quale tiene l'arma che lo sta minacciando. Lo guarderebbe dritto negli occhi pure, senza remore. <Non ti odierei ne altro... Se è la cosa giusta da fare...> Non sta mentendo, ovviamente crede molto nelle cose che gli hanno insegnato e con le quali l'hanno cresciuto fin da piccolo. <Io rispetto e credo in tutto quello che mi hanno insegnato... Solo... Credo che la violenza... Il fare del male... Sia sbagliato...> Lascerebbe scivolare via la propria mano quindi, abbassando il capo in avanti, sfiorando con il proprio viso quello altrui e cercando di appoggiare la propria guancia sulla spalla del cugino più piccolo che si trova davanti.

16:36 Kashirama:
  [Dojo Senjuu] La troppa frustrazione di quel momento lo sta facendo andare fuori dai gangheri... Come può essere così docile quel ragazzino che è pure più grande di lui? Sbuffa risentito lascia il ragazzo e ascolta ciò che ha da dire il cugino... sbatte le palpebre un po' infastidito e quando l'altro non reagisce alle sue provocazioni scuote la testa sconsolato e poi sorride molto più calmo e gli dice < Se pensi questo... fai tu. > lascia, pur essendo un po' irrigidito, che il cugino appoggi la testa sulla sua spalla e deglutisce rumorosamente. Chiude gli occhi ambra e aspetta che l'altro continui di parlare o di fare altro. Porta la mano destra, che prima teneva in mano il kunai, glielo posa sulla capa e gli scompiglia i capelli per poi guardarlo negli occhi e dirgli < Non posso giudicare le tue scelte anche se non la trovo giusta... però se questo che vuoi... perché non lo dici anche a tua madre? > un sorriso incoraggiante si stampa sul suo volto pallido e attende molto più paziente...[Equip: porta oggetti - porta kunai e shuriken - 4 kunai - 5 shuriken - 1 kunai a tre punte - katana sulla schiena]

16:46 Hachiman:
 Sembra quasi una situazione di tregua, o quanto meno di pace. Che sia la quiete prima della tempesta? O è dopo? Chissà, però fin quando resta, come si dice, meglio una pace ingiusta che una guerra giusta (#citrandom). Riesce ad appoggiare il volto sulla spalla altrui, sentendo quella nuova pressione sulla propria guancia. In parte è una sensazione che gli piace, in parte gli da anche sicurezza e forza. All' inizio aveva pensato che l'altro l'avrebbe rifiutato, evitando quel contatto perchè schifito o qualcosa del genere. Invece sembra averla presa con più calma del previsto. Ispira ed espira molto lentamente, cercando di riprendere il controllo di se stesso. Dopo qualche attimo, mentre l'altro lo punzecchia sulla testa con la mano, ecco che deciderebbe di allontanare il proprio volto, tornando in una posizione eretta davanti all' altro e portandosi un braccio agli occhi per asciugarsi le lacrime. Fa un piccolo sorriso, cercando di ostentare un po' di sicurezza che in realtà non c'è. <Lo sai... Zia probabilmente mi ammazzerebbe...> Lo dice senza troppi peli sulla lingua, chiamando la propria stessa madre "zia", visto che è questo per l'altro ragazzo li davanti, essendo lui suo cugino. < E poi... Sono un Senjuu...> Dice con una punta d'orgoglio, trovando un po' di energie e coraggio in quelle parole. <Noi non molliamo o abbandoniamo mai una missione o i nostri compagni... E non lo farò neanche io... Diventerò un ninja e cambierò la visione che ha la gente della parola ninja... Siamo gli eredi della volontà del fuoco dopotutto...> Ecco, questo forse è un ragionamento che chi non è del villaggio della foglia e non è un Senjuu o comunque non ha genitori così legati a questa mentalità non può capire, trovando magari questo pensiero stupido e illogico. Però per lui solo il ragionare in questo modo è forza e una logica di vita, tanto che adesso avrebbe anche recuperato completamente il proprio sorriso. E diciamocelo, è molto più bello quando sorride che quando piange Hachiman (?).

17:00 Kashirama:
  [Dojo Senjuu] Attende tranquillamente la successiva reazione del cugino senza mettergli fretta. Quando quest'ultimo si allontana e si asciuga le lacrime e gli sorride Kashirama gli risponde anch'egli accennando un sorriso. All'affermazione sulla zia ridacchia divertito e allunga il braccio destro per dare un pizzicotto in fronte al cugino per poi sospirare. Quando Hachiman inizia a dire che essendo Senjuu non si abbandonano le missioni, i compagni etc... il quattordicenne sorride compiaciuto all'energia ritrovata del cugino. < La Volontà del Fuoco c'è l'abbiamo qua dentro > le mano destra va a colpire il petto di Hachiman nella zona dove c'è il cuore e con sguardo serio e deciso continua < Eh bravo il mio cuginetto... smetti di frignare e sii uomo... > lo osserva ancora per poi dargli le spalle voltandosi.. incomincia così ad incamminarsi verso il centro di Konoha lasciando lì in mezzo alla strada del quartiere il cugino. Successivamente volta il viso lasciando che il profilo si mostri ad Haichman per dirgli un'ultima cosa < Pensa fino in fondo alla tua decisione. Prendila e portala avanti > dopo una piccola pausa aggiunge < Ci si vede, Haichman...> dandogli le spalle se ne va con passo lento ripensando alla sua troppa 'sdolcinatezza' rivolta verso il cugino e al fatto che... per la prima volta... ha chiamato il quindicenne per nome. [Equip: porta oggetti - porta kunai e shuriken - 4 kunai - 5 shuriken - 1 kunai a tre punte - katana sulla schiena][End]

17:07 Hachiman:
 Sembra che gli spiriti si siano rafforzati e chiariti tra i due, cosa che è in parte normale e dall' altro lato affascinante, vista la natura così diversa di carattere dei due Senjuu. Uno insicuro, l'altro invece il contrario, ma non è solo questo l'unico aspetto che si può contrapporre. Ascolta le altre parole dell' altro, sbuffando un po' a quel pizzicotto. Un piccolo gesto di protesta, come se quella cosa potesse effettivamente fargli qualcosa o meno. Mentre vede l'altro allontanarsi, gli viene naturale chiudere le braccia intorno al proprio corpo, finendo per abbracciarsi da solo e stringersi forte, come se volesse tenere qualcosa legato al proprio petto senza permetterle di scappar via. Un semplice gesto che non riesce a comprendere a dire la verità, ma che gli viene del tutto naturale. L'altro poi si volta dopo diversi metri, finendo per guardarsi l'un l'altro in faccia un' ultima volta. Ascolta le sue parole e di rimando piega la testa leggermente di lato. Fissando con attenzione il comportamento altrui. <Hey... Kashirama... Non m'hai detto quanto sono carino...!> Gli fa anche una linguaccia mentre dice queste parole, voltandosi in fretta e furia per cominciare a saltellare via da li, neanche fosse una piccola fata uscita dal paese delle meraviglie (?). [end]

Due cugini che si incontrano, chiacchierano e bhè... Hachiman è carino e dolce e Kashirama è un po' troppo severo (?! sono di parteeeeeeeeee).