Missione D [Free] - Dogsitter
Free
Missione di Livello D
Giocata del 29/06/2017 dalle 14:15 alle 15:27 nella chat "Prati Fioriti"
[Prati] Come quasi ogni volta che esce di casa di per andare a portare a termine una missione, di qualsiasi livello ed importanza, per ogni evenienza la giovane Yakushi si prodiga per tentare di impastare il proprio chakra. Ed è in effetti una delle prima cose che andrebbe a fare. Le mani verrebbero portate al livello dello sterno e lì le dita si intreccerebbero per formare il sigillo della Capra. Con la dovuta concentrazione cercherebbe di immaginare il proprio corpo come una sagoma nera, fatto di oscurità, e in seguito andrebbe a visualizzare la prima sfera di energia delle due che compongono il chakra. Quella prima sfera verrebbe posta a livello della testa, di un colore verde e statica. Essa sarebbe il frutto di tutte le sue energie psichiche derivanti dal suo animo, dai suoi sentimenti, dalle sue emozioni… tutto ciò che di più astratto c’è in lei. in seguito cercherebbe di visualizzare la seconda sfera di energia, quella fisica, caratterizzata da un colore rosso e anch’essa statica. Verrebbe posta a livello dell’addome e in essa concentrerebbe tutte le sue energie puramente fisiche, quindi quelle che deriverebbero dalle sue cellule, dai muscoli, dalle articolazioni e da tutti i suoi tessuti. Se ci fosse riuscita infine cercherebbe di unire queste due sfere al livello del plesso solare, spingerebbe la sfera psichica verso il basso e quella fisica verso l’alto, in modo da unirle e farle vorticare in un’unica sfera azzurra dal movimento rotatorio: il chakra. In caso di successo, quindi, incanalerebbe quell’energia lungo i canali del chakra, in modo da distribuirla in tutto il suo corpo fino ai punti di fuga. Espressione concentrata, attenta, mentre dovrebbe avvertire quella potente energia scorrerle in corpo, facendola sentire decisamente più sicura e a suo agio. Indossa abiti leggeri, date le temperature estive, anche se a vederli non si direbbe. Il corpo è avvolto da un leggero kimono corto di colore bianco e dai bordi blu, esso presenta delle maniche lunghe e larghe, ma fresche, che coprono le sue braccia fino alle mani, nascondendole alla vista. Un accenno di colletto e sulla schiena a livello infra scapolare vi è il simbolo del suo clan Yakushi, simbolo presente anche sul davanti, in alto a destra. Il kimono è chiuso in vita da una fascia di colore blu, sulla quale vi è la placca in metallo del copri fronte di Kusa. Al di sotto di quel vestiario indossa dei semplici pantaloncini neri e corti, dal tessuto aderente ma elasticizzato, mentre ai piedi un paio di scarpe ninja. L’intero suo corpo al di sotto dei vestiti, come al solito, è avvolto da delle fasciature bianche che le fanno soffrire non poco il caldo, ma che le servono per nascondere le cicatrici e i segni di bruciatura presenti su ogni centimetro della sua pelle salvo il viso. Tali fasciature sono però visibili solo sulle gambe e sul collo, dato che per il resto sono nascoste dai vestiti. Ovviamente porta il proprio equipaggiamento con sé e le sue armi, distribuite in un porta kunai e shuriken messo alla coscia destra e nel porta oggetti fissato alla vita, dietro alla schiena. I lunghi capelli neri e lisci sono raccolti in un pratico chignon per permetterle di respirare ed essere più fresca, solo due ciocche laterale al viso sono lasciate libere di caderle sulle spalle e che, insieme alla frangia, incorniciano il suo viso pallido e dai lineamenti giovani ma duri. Occhi gialli, come sempre concentrati su quello che dovrà andare a fare da lì a poco. Man mano il suo corpo sta crescendo, anche se risulta ancora decisamente bassa e gracile, però è cresciuta un poco in altezza e almeno non ha più nessuna occhiaia sotto agli occhi. Dorme meglio, mangia meglio, anche se risulta essere ancora leggermente sotto peso. Al momento si trova con suo padre ai prati fioriti, una distesa di verde e fiori che viene curata con cura dagli addetti. La distesa è circondata dalla boscaglia, ma sembra un buon luogo per portare a spasso gli alani di un signore che a quanto pare non aveva voglia di occuparsene di persona. Le amabili bestiole sono tre e la giovane cercherebbe di stringere un guinzaglio con la mano destra, per tenere uno dei tre cani. L’animale tira, decisamente euforico, ma la giovane cercherebbe di fare forza coi muscoli delle braccia e della spalla, tentando di tenere la schiena rigida e i muscoli delle gambe che fan forza per tenere il passo, anche se di tanto in tanto cercherebbe di frenare l’avanzata spericolata del cane con l’ausilio delle braccia, cercando di dare degli strattoni indietro con le braccia. L’espressione della giovane è tutt’altro che contenta della situazione, nonostante prenda sul serio ogni missione, quindi anche quella, le sembra che però portare a spassi i tre alani sia davvero una scocciatura, quindi di tanto in tanto sbuffa, sonoramente. [Tentativo Impasto Chakra][Se Chakra: 35/35][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C] [Prati] Indosso porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario mentre alla vita ha legato la sua katana, compagna di mille avventure che non lascia indietro. Non ha l'equipaggiamento completo, non ne ha bisogno. Il sole è alto nel cielo, le nuvole sono completamente scomparse, l'estate è arrivata nel pieno delle sue forze portando con se un caldo impensabile, un calore che nessuno invidierebbe ma il sole è la cosa più bella di questa stagione. Le giornate sono lunghe, è sempre bel tempo e riesce a passare più tempo con sua figlia. In questo periodo dell'anno vi sono poche missioni e la sua presenza non è particolarmente richiesta, anzi, preferisce rimanere a casa, si allena tutti i giorni, passa le giornate con in mano la katana cercando di temprare sempre di più il proprio fisico anche se un po' di movimento non gli farebbe male combattere un po' ma per ora non si può fare. Quest'oggi è in missione, alle prese con tre alani insieme a Kouki; non sono cani facili da tenere a bada essendo pure di grossa taglia e molto ma molto forti. Kouki ne porta a uno mentre a lui l'amaro compito di portarne due, la destra tiene stretta i due guinzagli mentre i cani tirano con tutte le loro forze. La fronte gli suda, gocce di sudore bagnano il di lui viso, sta facendo fatica a tenere tranquilli quelle due bestiole <Andate piano> alza il tono della voce cercando di farsi rispettare, di farsi sentire anche dalla cocciutaggine di quei due animali <Sono troppo vecchio per queste cose> volta il capo verso Kouki <Dimmi perchè ho accettato> con tono quasi di supplica, non gli piace portare in giro i cani, non gli piace essere un dogsitter. [Chk on][Katana equip][Armatura pesante equip][Samehada equip] [Prati] Tutto le sta costando un’immensa fatica. Oltre che trovare tutto quello abbastanza seccante, il mal di testa la perseguita un giorno sì e uno no, e oggi non è uno di quei giorni fortunati. In realtà se sta tranquilla e buona, senza emozioni di alcun tipo specifico potrebbe anche stare bene, ma per il resto sembrerebbe colta da una strana stanchezza. I vuoti di memoria sono frequenti e non sembra Mirako le racconta quello che non ricorda, forse perché sono vuoti di memoria che colgono anche lei, o almeno è quello che pensa. Ed è in giorni come questi che anche la sua vista sembra subire delle lievi conseguenze, sembra stanca, affaticata, e questo la scoccia ancora ulteriormente. Comunque sia ora si deve concentrare sui cani e su quello che devono fare. Bisogni, gioco, corse… spera di non perdere nessuno dei tre. Già sta facendo fatica con uno solo, che a momenti potrebbe persino trascinarla come una bandierina se solo decidesse di mettersi a correre… è un cane grosso, forte e lei è gracile anche se dispone di una forza che non ci si aspetterebbe. Il viso teso, le labbra serrate, la tentazione di mollare la presa è forte, ma deve resistere a quella giornata, a quel compito. Ne porta solo uno per il semplice fatto che probabilmente a portarne due verrebbe del tutto trainata via, tuttavia le parole di Raido attirano la sua attenzione e lei lo osserva con la fronte corrugata, mentre si sforza di resistere al dolore, al fastidio. <Se vuoi posso provare a portarne due. Ma se vengo trascinata via mi devi prendere al volo.> non vuole farsi tutti i prati fioriti scivolando di pancia mentre cerca di mantenere la presa a dei guinzagli, tuttavia si offre di essere di aiuto all’uomo. A quella domanda retorica dal sapore di supplica, la ragazzina rimane in silenzio a lungo, come a volerci riflettere meglio. Non riesce a trovare una risposta però, soprattutto perché non sa leggere nella mente delle persone, ma può provare ad indovinare. <Per fare qualcosa insieme io e te? Per prendere una boccata d’aria… o forse perché te l’ho chiesto dato che non mi va di socializzare con altre persone.> in effetti è da qualche giorno che trova anche difficile cercare di essere gentile e socievole, ma va a giorni, proprio come il mal di testa. Oggi per esempio non sembra proprio di ottimo umore, eppure trova molto piacevole passare quella giornata insieme all’uomo, suo padre. Andrebbe a sospirare, cercando di portare aria pulita ai suoi polmoni, rigenerarsi e poi espellerla, mentre il cane che porta al guinzaglio prenderebbe la decisione di fermarsi di colpo per annusare il terreno. Finalmente, ha la possibilità di arrestare il suo passo e riposare i muscoli. <Preferisco i gatti.> mormora piano, in un sibilo, ma che Raido potrebbe perfettamente udire. In effetti ai cani preferisce i pelosi felini e i rettili, e forse quei tre animali se ne rendono conto, per questo potrebbero renderle la vita non facile. [Chakra: 35/35][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C] [Prati] Non odia i cani, non è fatico portarli in giro, non per il corpo almeno quanto per la mente. Non sono suoi e deve fare molta attenzione, deve trattarli come si deve, prendersene cura nel migliore dei modi e fare in modo che tornino a casa sani e salvi senza nemmeno un graffio, cosa al quanto difficile se continuano a tirare in quel modo. Sbuffa e suda ancora, il braccio gli si sta staccando dal corpo talmente è tanta la forza di quei due bestioni. Ecco perchè non ha animali in casa, troppi fastidi e troppo impegnativi, specialmente per lui che non ha la testa per stare dietro a un cucciolo, insegnargli e non ha la testa per badarvici. Cammina al fianco di sua figlia, si lamenta e ode il dire di Kouki, un dire che lo porta a sorridere e a girare il capo verso di lei <Non preoccuparti, non voglio farti affaticare ma-> si ferma all'improvviso, irrigidisce il braccio e con un solo e semplice strattone cercherebbe di portare i cani all'indietro, verso di se in modo tale da avvicinarli e far capire loro chi è più forte <Vi ho detto PIANO> alza il tono della voce per farsi sentire ancora di più. I due alani abbassano le orecchie e anche il muso per poi ricominciare a camminare in avanti a velocità e forza ridotta, così tanto che ora portarli è quasi una vera passeggiata <Finalmente si sono calmati> ci ha messo un po' di forza ma non avrebbe potuto fare altrimenti, farsi obbedire è necessario. Nuovamente porta il capo verso la ragazzina, sua figlia, la guarda, la scruta mentre quest'ultima parla e coglie il punto, il preciso punto della situazione <Fare qualcosa insieme, già. Beh, se è per fare qualcosa con te mi va bene tutto quanto, non potrei chiedere di meglio> qualunque cosa pur di passare un po' di tempo con sua figlia all'aria aperta ma in lei nota qualcosa, qualcosa di strano. Capisce che non sta bene, capisce che vi è qualcosa che non va e non gli piace; inizia a preoccuparsi per poi fermarsi al suo fianco. Tiene il guinzaglio tirato mentre si avvicina ai due cani per poi staccarlo dal collare lasciandoli liberi <Andate a giocare, su> e nell'immediato partono e sfrecciano via come saette <Ti piacciono i gatti? Ne vorresti uno?> un gatto non è un cane per fortuna, è più facile da tenere e da controllare. Si avvicina a lei, si inginocchia al suo cospetto cercando di essere faccia a faccia <Va tutto bene bambina mia?>. [Chk on][Katana equip][Armatura pesante equip][Samehada equip] [Prati] È tutto molto più semplice in questo modo, dato che recentemente le missioni che ha eseguito non le hanno fatto molto piacere. O non sono finite bene, o non riesce a trovarsi coi compagni improvvisati… quindi per oggi ha voluto rilassarsi facendo qualcosa con chi si trova a suo agio, ovvero con Raido. Ascolta il dire dell’uomo e non può che sentirsi sollevata dal fatto che non vuole darle in mano un altro di quegli alani… ha l’impressione che le braccia le si staccherebbero dal corpo, soprattutto perché non sembra intenzionata a far capire chi comanda fra lei e il cane, limitandosi a strattonare con forza il guinzaglio per mitigare l’andamento dell’animale. Invece suo padre sembra proprio farsi ascoltare dai due cani, i quali rallentano dopo un potente strattone dell’uomo e gli ordini che va a pronunciare. Una tranquilla, più o meno, passeggiata, che al momento si conclude per la giovane quando il suo alano decide di fermarsi per annusare il suolo. Che debba fare i suoi bisogni? Comunque sia rimane ad osservare Raido, ne ascolta le parole e lei stessa annuisce accennando un piccolo e sincero sorriso, un sorriso sollevato di chi tenta di rilassarsi in ogni modo. <Possiamo fare molte cose insieme, adesso mi sembra che tu stia molto più tempo in casa.> pronuncia verso di lui… ora abitano nella magione sulle colline, loro due soli, e forse la ragazza inizia ad avvertire la mancanza di Kaori in modo molto più pesante rispetto a prima. Ma non chiede, non fa domande, non vuole rischiare di mandare all’aria anche quel rapporto che ha con suo padre. Ora che ne ha assunto il cognome, senza però rinunciare al suo… si sente un ibrido, ma si sente anche completa in un qualche modo. Tutto potrebbe far pensare che le cose stiano andando finalmente alla grande, eppure ci sono alcune piccole e grandi cose che la turbano. Kaori, certo, i suoi vuoti di memoria, Hiroki che… bo, sparito, la stanchezza mentale che avverte, i mal di testa, la missione finita male, la confusione, i problemi agli occhi. Che abbia bisogno di un paio di occhiali? Suo padre comunque sceglie di lasciare liberi i cani, mentre lei invece storce appena il naso, tenendo ben saldo il suo guinzaglio. <Sei sicuro? E se scappano e non tornano più?> domanda con una lieve preoccupazione, unico motivo per il quale non ha ancora mollato il guinzaglio. Ascolta il suo dire, quella domanda, e lei si stringe nelle spalle. <I gatti sono più liberi e indipendenti, non sono come i cani.> bella scoperta, dice l’ovvio e tace per qualche secondo, forse prendendo in considerazione l’idea di volere un gatto. <Forse… forse mi piacerebbe un gatto nero.> un bel gattino, piccolo e peloso, è un’idea che fa sorridere la giovane che sta scoprendo sempre più cose nuove su se stessa. In seguito però suo padre si abbassa verso di lei, per avere il viso alla stessa altezza e pone quella fatidica domanda. Lei non può mentire, non vuole e non deve, dopo tutto lo ha promesso che a lui avrebbe sempre detto la verità. Sospira appena, abbassando lo sguardo sul cane che ora inizierebbe a girare in tondo su se stesso. Scuote appena la testa in risposta a quella domanda. <Non lo so. Ci sono molte cose che non stanno andando. Mi mancano delle persone, mi fa male la testa, la vista ogni tanto è come se fosse affaticata.> si ferma per qualche istante, come a voler ponderare bene se fare un elenco preciso di tutto quello che sente… non vuole far preoccupare suo padre. <Ho dei vuoti di memoria e ho partecipato ad una missione che è miseramente fallita, sono stata ferita, ma appunto me la sono dovuta far raccontare, perché non ho un ricordo diretto di come si sia conclusa.> un’altra breve pausa prima di continuare. <Forse è legato al fatto che sto crescendo, non so, l’adolescenza… mi sento irritabile, non sopporto le persone che mi ritrovo come compagni in missione e sono arrabbiata perché mi manca invece la presenza di due persone che ritengo importanti per me.> ma si, forse fa solo parte del suo corpo e della sua psiche, una crescita normale, fasi che tutti attraversano alla sua età. [Chakra: 35/35][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]
Giocata del 30/06/2017 dalle 14:15 alle 17:29 nella chat "Prati Fioriti"
[Prati] È tutto molto più semplice in questo modo, dato che recentemente le missioni che ha eseguito non le hanno fatto molto piacere. O non sono finite bene, o non riesce a trovarsi coi compagni improvvisati… quindi per oggi ha voluto rilassarsi facendo qualcosa con chi si trova a suo agio, ovvero con Raido. Ascolta il dire dell’uomo e non può che sentirsi sollevata dal fatto che non vuole darle in mano un altro di quegli alani… ha l’impressione che le braccia le si staccherebbero dal corpo, soprattutto perché non sembra intenzionata a far capire chi comanda fra lei e il cane, limitandosi a strattonare con forza il guinzaglio per mitigare l’andamento dell’animale. Invece suo padre sembra proprio farsi ascoltare dai due cani, i quali rallentano dopo un potente strattone dell’uomo e gli ordini che va a pronunciare. Una tranquilla, più o meno, passeggiata, che al momento si conclude per la giovane quando il suo alano decide di fermarsi per annusare il suolo. Che debba fare i suoi bisogni? Comunque sia rimane ad osservare Raido, ne ascolta le parole e lei stessa annuisce accennando un piccolo e sincero sorriso, un sorriso sollevato di chi tenta di rilassarsi in ogni modo. <Possiamo fare molte cose insieme, adesso mi sembra che tu stia molto più tempo in casa.> pronuncia verso di lui… ora abitano nella magione sulle colline, loro due soli, e forse la ragazza inizia ad avvertire la mancanza di Kaori in modo molto più pesante rispetto a prima. Ma non chiede, non fa domande, non vuole rischiare di mandare all’aria anche quel rapporto che ha con suo padre. Ora che ne ha assunto il cognome, senza però rinunciare al suo… si sente un ibrido, ma si sente anche completa in un qualche modo. Tutto potrebbe far pensare che le cose stiano andando finalmente alla grande, eppure ci sono alcune piccole e grandi cose che la turbano. Kaori, certo, i suoi vuoti di memoria, Hiroki che… bo, sparito, la stanchezza mentale che avverte, i mal di testa, la missione finita male, la confusione, i problemi agli occhi. Che abbia bisogno di un paio di occhiali? Suo padre comunque sceglie di lasciare liberi i cani, mentre lei invece storce appena il naso, tenendo ben saldo il suo guinzaglio. <Sei sicuro? E se scappano e non tornano più?> domanda con una lieve preoccupazione, unico motivo per il quale non ha ancora mollato il guinzaglio. Ascolta il suo dire, quella domanda, e lei si stringe nelle spalle. <I gatti sono più liberi e indipendenti, non sono come i cani.> bella scoperta, dice l’ovvio e tace per qualche secondo, forse prendendo in considerazione l’idea di volere un gatto. <Forse… forse mi piacerebbe un gatto nero.> un bel gattino, piccolo e peloso, è un’idea che fa sorridere la giovane che sta scoprendo sempre più cose nuove su se stessa. In seguito però suo padre si abbassa verso di lei, per avere il viso alla stessa altezza e pone quella fatidica domanda. Lei non può mentire, non vuole e non deve, dopo tutto lo ha promesso che a lui avrebbe sempre detto la verità. Sospira appena, abbassando lo sguardo sul cane che ora inizierebbe a girare in tondo su se stesso. Scuote appena la testa in risposta a quella domanda. <Non lo so. Ci sono molte cose che non stanno andando. Mi mancano delle persone, mi fa male la testa, la vista ogni tanto è come se fosse affaticata.> si ferma per qualche istante, come a voler ponderare bene se fare un elenco preciso di tutto quello che sente… non vuole far preoccupare suo padre. <Ho dei vuoti di memoria e ho partecipato ad una missione che è miseramente fallita, sono stata ferita, ma appunto me la sono dovuta far raccontare, perché non ho un ricordo diretto di come si sia conclusa.> un’altra breve pausa prima di continuare. <Forse è legato al fatto che sto crescendo, non so, l’adolescenza… mi sento irritabile, non sopporto le persone che mi ritrovo come compagni in missione e sono arrabbiata perché mi manca invece la presenza di due persone che ritengo importanti per me.> ma si, forse fa solo parte del suo corpo e della sua psiche, una crescita normale, fasi che tutti attraversano alla sua età. [Chakra: 35/35][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C] [Prati] Effettivamente è così, sta passando un sacco di tempo di a casa, sta pensando a sua figlia che al momento è la sua unica preoccupazione. Vuole che cresca nel miglior modo possibile e, soprattutto, con una figura di riferimento che possa davvero definirsi tale. Vuole passare più tempo possibile con lei, recuperare tutti quei momenti che sono venuti a mancare ai due in questi mesi, momenti in cui ha cercato di farla divenire un membro della sua famiglia, momenti di allontanamento da parte sua per via delle numerose missioni che è costretto a svolgere, almeno lo era. Adesso c'è una calma generale che lo fa quasi impallidire, per la prima volta si ritrova niente da fare se non andare nella fucina ma ha preso talmente l'abitudine che quel lavoro nemmeno lo sente, non è più pensate come un tempo, anzi, è quasi rilassante <Già e voglio fare tante cose con te, andare dove vuoi, fare tutto quello che desideri> vuole farle passare una vita degna di questo nome, non farle mancare niente <Basta che mi dici cosa ti va di fare e la facciamo> non deve avere paura di parlare con lui, non deve temere di dire o di chiedere, non deve avere paura ma chissà, un giorno potrebbe riuscire a farglielo capire maggiormente. Si, ha deciso, per tutta l'estate possono fare così, viaggiare anche, sono tutte cose che si possono mettere in conto. Cammina per i prati fioriti lasciando liberi i cani, lascia che i due alani corrano via tranquilli, si divertano senza pensare a niente mentre lui si concentra su sua figlia che, al momento, ha più bisogno di attenzioni rispetto agli animali <Non scappano, tranquilla e poi, sono molto veloce> potrebbe prenderli in poco tempo anche se si rivelerebbe un'impresa piuttosto ardua avvicinarsi a due cani in fuga ma non si preoccupa, sono addestrati, almeno lo spera vivamente. Ode il dire della ragazza sui gatti, su quei piccoli batuffoli di pelo e non ha tutti i torti, i gatti sono un impegno minore <Va bene allora, al ritorno andremo a prendere un gatto ma dovrai averne cura tu> lei deve pensare al suo benessere, essere in grado di curarlo, di dargli da mangiare, insomma, lo prende per lei e lei se ne deve occupare senza lamentarsi, queste sono le condizioni che pone per avere un'animale in casa ma il discorso cambia nuovamente. Sta male e lo nota, lo nota da quando sono partiti e vorrebbe sapere cosa le passa per la testa, cosa le succede. Sono sintomi che non gli piacciono, specialmente i vuoti di memoria; non ha idea di cosa le succeda, non sa che quei vuoti sono per colpa di Mirako eppure un modo per aiutarla deve trovarlo a tutti i costi <I vuoti di memoria e il bruciore agli occhi possono essere collegati. A cosa sono dovuti questi vuoti?> però bisogna dire che sta crescendo, sta diventando grande, sta diventando una signorina oramai e sa cosa questo comporta purtroppo. Allunga il braccio destro, la mano aperta va a prendere la sua sinistra, la tiene sul palmo carezzandola con il pollice <Ti manca Kaori?> è l'unica persona importante che gli viene in mente. [Chk on][Katana equip][Armatura pesante equip][Samehada equip] [Prati] Il grazioso alano continuerebbe il suo fare, annusa e gira in tondo, forse si sta decidendo a fare qualche bisogno e spera che non sia nulla di solido al momento. La giovane dal canto suo continuerebbe a tenere ben saldo il guinzaglio, trattenuto dalla mano destra, aiutata dalla sinistra la quale verrebbe tenuta sopra alla gemella, come per infonderle più forza. I muscoli tesi fanno male, ma al momento ha altro per la testa, ovvero quella conversazione che sta avvenendo con suo padre. Di tanto in tanto, però, sposterebbe lo sguardo dorato alla ricerca degli altri due cani… dopo tutto si trova comunque in missione e non vuole in alcun modo che quegli animali vengano perduti, si facciano male o disturbino probabili altre persone. Ascolta le parole di suo padre, quel suo offrirsi di fare tutto quello che la ragazzina vuole, e lei rivolge il suo sguardo verso di lui, lo scruta, lo studia. Lei non ha la minima idea di che cosa vuole al momento. Cosa fare? Dove andare? Che fare? <Non ho idea di che cosa si possa fare con un padre.> risponde con un’espressione alquanto pensierosa, tutto quello è nuovo per lei e non lo conosce… come passano il tempo un padre e una figlia? Che attività potrebbero svolgere se non le missioni, i pranzi, le cene? Passeggiare, certo, fare compere per la casa, anche, tipo la spesa, ma altro? Tornerebbe ad osservare l’alano, il quale a quanto pare dovrebbe essere una femminuccia a giudicare dalla posizione assunta per i bisogni. Una piccola pausa da quei pensieri, davvero minuscola, dato che poi torna a ragionare sul cosa fare. <Viaggiare, andare a visitare qualche posto. Penso mi piacerebbe conoscere ed apprendere, anzi, mi piace di sicuro allargare la mia cultura. Ma oltre che imparare tecniche e modi di combattimento, forse mi piacerebbe conoscere ed imparare anche qualcosa su qualche luogo caratteristico, antico.> si, potrebbe piacerle ed addirittura annuisce a quelle sue stesse parole. Ma ecco che il viso andrebbe leggermente ad incupirsi, non tanto per tristezza o rabbia, ma per i pensieri che ora le vorticano nella mente. Un desiderio, uno forte, ce lo avrebbe. <Mi piacerebbe visitare Oto.> sussurra in direzione dell’uomo quella non piccola pretesa. Visitare il posto dal quale proviene, lo ha potuto fare un paio di volte per le missioni, ma non è decisamente la stessa cosa. Dopo tutto lì ci sono le sue origini, e si, le piacerebbe ritrovare il luogo dove è stata creata, se è rimasta qualche informazione. Vorrebbe vedere come è messo il villaggio, il paese, se per caso c’è qualcosa di caratteristico… se sono rimasti i luoghi che un tempo sono stati vissuti da Orochimaru stesso. Per desiderio personale, per andare incontro a Mirako… ci guadagnerebbero tutte e due, ma con suo padre sarebbe più sicuro, potrebbe tenere a bada Mirako, no? Scuote appena la testa, fortunatamente il pensiero del gattino la distoglie totalmente. <Possiamo prenderlo subito? Davvero?> è incredula, si, si lascia andare alle proprie emozioni, le espressioni le sfuggono sincere. <Pensi che riuscirei ad averne cura? A me piacerebbe, ma ho fatto cose orribili agli animali. Be, Mirako in realtà… ma sono sicura che sa anche lei che non le conviene andare oltre i limiti ora.> espone ad alta voce quel suo pensiero, mentre finalmente l’alano decide di riprendere il cammino, tirando. La ragazzina si sentirebbe sbalzata in avanti, trascinata, ma cercherebbe di fare forza con braccia e gambe per mantenere l’equilibrio, flettendo appena le ginocchia e facendo attenzione a non passare coi piedi sul punto in cui è appena stato il cane. <Mi piacerebbe. Prendermi cura di qualcuno in quel senso, magari potrebbe affezionarsi a me?> è un qualcosa che va oltre ai propri pensieri, qualcosa che per lei è assurdo. Un animale che le si affeziona, che la segue ovunque, che predilige la sua compagnia. Sarebbe davvero bello, ma forse ancora non ci crede. Infine ecco che ascolta le sue risposte in merito ai suoi malori, ma lei si limiterebbe a scuotere la testa. <Non lo so a cosa sono dovuti… a Mirako forse? A volte quando lei prende il controllo io non ho ricordo alcuno. Non so cosa fa o cosa dice.> propone l’unica soluzione che le viene in mente, probabilmente usa un sacco di energie, il doppio forse, di quelle mentali. Andrebbe ad emettere un sospiro, scuotendo la testa e scrollando le spalle, un po’ anche per rilassare i muscoli. E quel nome è una vera e propria stilettata nel cuore. Kaori, sua madre. Le labbra si serrano, si ammutolisce e lo sguardo viene abbassato. Le manca incredibilmente, non la vede da tempo e aveva promesso che non l’avrebbe mai abbandonata, proprio come Raido. Un groppo alla gola le impedisce di esprimersi per lunghi istanti e la voce non sembra riuscire a farsi strada… quindi annuisce per il momento, attendendo che finalmente i suoi riescano ad essere emessi. <Si.> l’ennesimo sospiro. <Mi manca tanto e non capisco cosa sia successo.> sicuramente si starà dando la colpa di qualcosa, l’ultima volta aveva lasciato parlare Mirako con lei, chissà cosa non sarà successo. [Chakra: 35/35][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C] [Prati] Purtroppo non è qualcosa che può dire, nemmeno lui ha idea di cosa si possa fare con un padre avendolo perduto troppo presto e i primi anni non fanno parte dei suoi ricordi, non sa cosa hanno fatto e probabilmente alcune cose le ha persino rimosse da dopo la morte della madre e questo fa di lui qualcuno di molto simile a Kouki, talmente simili da essere vicini più di quel che si creda. Nota come tiene ancora il cane al guinzaglio e non solo, riesce a vedere persino gli altri due e cosa stanno facendo? Si lasciando andare ai bisogni della natura e l'odore che ne scaturisce è davvero qualcosa di orribile, troppo orribile per poter essere concepito dal suo naso, non che non abbia sentito di peggio però fa sempre il solito effetto <Nemmeno io lo so, ho perso i genitori quando ero piccolo e non sono riuscito a fare granché con lui> gli fa male ammetterlo ma non può negare la realtà, purtroppo la vita gli ha riservato un triste destino e ci ha messo anni per uscirne fuori, anni per riuscire a reagire e capire come andare avanti. Continua ad ascoltare il dire di Kouki e, sorprendentemente, si ritrova a pensare le sue stesse cose. Cosa fare più delle solite cose? Niente di più, sta imparando a fare il padre, lo sta facendo con tutte le sue forze e si sta sforzando di pensare a cosa può fare con sua figlia. I viaggi sono la prima cosa, scontata, che gli viene in mente, così come viene in mente alla genin e poi? Forse potrebbe portarla a Kiri, farle conoscere la terra dove è nato, passare li qualche giorno in completa compagnia, senza pensieri, senza problemi e farle conoscere anche Hotsuma <Oto? Va bene, il villaggio ha aperto un'iniziativa, possiamo spostarci per 5 giorni ovunque vogliamo senza il bisogno di permessi purchè ritorniamo dopo 5 giorni. Organizziamo il viaggio e andiamo a visitare Oto> perchè no? Se può realizzare questo piccolo desiderio della figlia, perchè non farlo? <E poi possiamo andarcene a Kiri per altri 5 giorni, ti faccio vedere dove sono cresciuto, dove sono nato, possiamo farci una vacanza indimenticabile. Le spiagge di Kiri sono favolose> sta programmando una piccola vacanza da passare insieme, un qualcosa che solo un padre e una figlia possono fare <E poi...volendo possiamo andarcene anche oltre le terre ninja, lontano dall'alleanza, che ne dici? Un viaggio lungo> un viaggio programmato certamente ma se riescono a realizzarlo potrebbe rivelarsi un'esperienza non di poco conto. E' eccitato più di lei all'idea di questa vacanza, finalmente si sente in famiglia, si sente bene, sta capendo cosa prova un padre, sta capendo cosa provano tutti quanti a stare in compagnia con i propri figli. Allunga il braccio destro afferrando il guinzaglio dell'alano <Liberiamolo dai> e così va a togliere il guinzaglio dal collare dell'animale lasciandolo libero, lasciando che vada a divertirsi con i suoi compagni in completa libertà <Certo che possiamo e sono sicuro che diventerete inseparabili, un piccolo amichetto peloso...tanto peloso> al solo pensiero di avere peli per casa gli viene la febbre, una febbre terribili ma lo fa per lei. Purtroppo la gioia finisce quando si parla di Mirako e dei vuoti memoria, forse inizia a collegare un po' di cose <Hai lasciato uscire Mirako più spesso del solito, vero?> chiede direttamente ma è l'unica cosa che gli viene in mente fino a quando non nota come le parole le muoiono in gola e poi quell'affermazione che gli fa stringere il cuore, letteralmente <Non lo so nemmeno io, spero solo che le cose si riprendano con lei> ama ancora Kaori ma non sa cosa stia accadendo veramente. [Chk on][Katana equip][Armatura pesante equip][Samehada equip] [Prati] Lei e suo padre sono decisamente simili. Ricorda come le abbia raccontato di aver perso suo padre, di essere rimasto solo e ricorda quel suo desiderio di non far vivere lei nello stesso modo nel quale ha vissuto lui. Senza nessuno, senza punti di riferimento. È triste avere in comune una cosa simile, ma allo stesso tempo la fa sentire compresa e nasce sulle sue labbra un sorriso sincero appena accennato. Sono due imbranati, quindi, e pian piano stanno scoprendo nuove cose. <Allora scopriremo tutte queste cose insieme. Magari sarà divertente.> un nuovo orizzonte che si staglia davanti non solo a lei, ma anche a lui, e insieme potranno spalleggiarsi a vicenda, fare forse inevitabili errori, ma almeno imparare da essi. In quel lasso di tempo il cane però sembra tirare sempre più, forse desideroso di raggiungere i suoi amici… o fratelli, non ha idea se facciano parte della stessa cucciolata, comunque sia la giovane non se la sente di lasciarlo andare, anche se sa quanto il gioco sia importante per gli animali. Sfogare le energie non serve solo per gli esseri umani. Comunque sia il suo desiderio viene accolto e suo padre accetta di andare a visitare Oto. Annuisce al suo dire riguardo ai permessi, ha avuto modo di leggere quei volantini, davvero un’ottima iniziativa per i viaggi. <Cinque giorni a Oto.> le piace, l’idea di viaggiare l’elettrizza perché non ha idea di che cosa potrebbe trovare. Ma non c’è solo Oto nel loro itinerario, perché Raido sembra intenzionato a portarla anche a Kiri. Visitare la città di nascita dell’uomo, i posti in cui è cresciuto, che ha visitato… l’idea non può che accentuare quel suo sorriso, facendole provare l’entusiasmo. Mirako potrà visitare i luoghi dove è stato Orochimaru, e lei potrà visitare i luoghi in cui è stato suo padre Raido. Insomma, un bel compromesso che dovrebbe far felici entrambe. <Mi piacerebbe davvero tanto, si.> il viso viene portato su di lui, raggiante, decisamente spontanea, decisamente lei. Eppure anche le sue successive parole hanno il dono di emozionarla, andare addirittura oltre le terre ninja. <Davvero? Potremmo? Sarebbe fantastico poter visitare tutti questi posti.> forse troppe emozioni, perché la testa prenderebbe a girarle e farle male, ma un dolore ben diverso da quello che provava quando Mirako voleva prendere il sopravvento. Quel dolore è diverso ed è qualcosa che, non sa come e perché, le fa paura. E più prova paura, più quel malessere generale aumenta. Quasi come se fosse collegato alle sue emozioni, più si emoziona e più sta male. Scuote la testa, prendere profondi respiri e cerca di rasserenare il proprio spirito. Chiude gli occhi, cerca di scacciare quell’affaticamento visivo che inizierebbe a provare… eppure il tutto sembrerebbe durare relativamente poco, un dolore acuto che pian piano inizia a scemare. L’alano successivamente viene liberato da Raido, ma lei non fa in tempo ad opporsi, forse troppo presa da quelle sue sensazioni, e quindi ecco che cercherebbe di seguire con lo sguardo la corsa del cane che andrebbe a giocare insieme agli altri due. <Uff… speriamo bene.> non vuole perderli, e nemmeno correre dietro a tre bestie come quelle. Cosa che sarà assolutamente diversa col suo futuro gattino, che a quanto pare è stato ormai deciso di esser preso. L’idea di averlo, l’idea di avere un amico che possa affezionarsi a lei, la fa stare bene, le fa tornare il sorriso, un’espressione decisamente più rilassata ed infantile, in tono con la sua effettiva età. <Grazie, papà.> un ringraziamento dovuto, ma anche sentito nel profondo del proprio animo. Sta facendo molto per lei e dovrebbe davvero ricambiare in un qualche modo, anche se non sa come. Quando il discorso torna su Mirako, lei andrebbe ad annuire, lentamente, ma senza tristezza o preoccupazione, semplicemente è un dato di fatto. <Be, si. Sta iniziando a vivere la sua vita anche lei ed è quindi giusto così.> non ha rimorsi di quel genere e alla fin fine non le dispiace nemmeno… vorrebbe solo sapere cosa fa e cosa dice, ma sa di non poter insistere più di tanto. Un discorso che va a collegarsi anche direttamente a Kaori, di fatti la Yakushi continuerebbe il suo dire. <Spero che Mirako non le abbia detto nulla di male. L’ultima volta in ospedale l’ho lasciata parlare con lei e spero quindi che non c’entri nulla.> lo spera con tutto il suo cuore, non potrebbe perdonarsi di essere la responsabile di quell’allontanamento che ha cause ignote anche a suo padre. <Anche Hiroki è sparito.> mormora infine, dopo un lungo silenzio passato a cercare di tenere d’occhio quei tre cani. <Spariscono tutti e fa davvero male.> Kaori le sta a cuore, ci si è affezionata, è la sua mamma… e per Hiroki, be… c’era un qualcosa che stava nascendo e che le riempiva il cuore, glie lo faceva battere forte. E poi? Poi nulla, non pensava, ma anche lui le ha fatto male sparendo, non così tanto come Kaori, più che altro per lui si tratta di… delusione? Forse. [Chakra: 35/35][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C] [Prati] Sono alle prime armi entrambi, lui impara ad essere padre e lei impara ad essere figlia, stanno crescendo insieme sotto questo aspetto, stanno vivendo la loro vita sperimentando cose sempre nuove. Gli piace questa condizioni di complicità tra i due, appaiono più uniti di quanto non siano anzi, forse sono davvero più uniti di quanto appaiono ed è al cosa migliore per entrambi. E' divertente, ne è sicuro, non vede l'ora di andare avanti in questa storia, freme all'idea <Sarà molto divertente...cerco di essere un buon padre e di non farti mancare niente. Voglio che tu abbia tutto ciò che non ho avuto io> e un padre e una di quelle cose, vuole che lei provi la sensazioni di vivere in una famiglia, di avere tutto ciò che desidera e di poter fare ciò che vuole, sempre nei limiti consentiti dall'Oboro, ha delle regole anche lui anche se appare buono e docile come un agnellino. Il suo piano per le vacanze viene accolto con gioia da Kouki, vede il suo viso creare un sorriso talmente grande da farlo uscire dalla faccia, gli occhi luccicano...si sta sciogliendo, si sta letteralmente sciogliendo nel vederla in quello stato perchè è così che vuole sempre vederla, vuole che quel sorriso rimanga fisso sul di lei volto. Ha raggiunto l'obiettivo, ha raggiunto l'obiettivo prefissato, dopotutto non è male come padre, non è per niente male, anzi, si sta facendo valere <E porteremo a casa tanti souvenir dei nostri viaggi in giro per il mondo, ricordi da tramandare ai tuoi figli...o cielo, già penso ai tuoi figli, no> la sola idea che qualcuno gliela possa portare via, lo fa sentire male, l'idea di qualcuno all'altare con lei...no, sono pensieri che lo sconvolgono <Fammi un favore, se un giorno ti sposerai...fallo tra tanto ma tanto tempo> perderla presto non fa parte dei suoi piani e non permetterebbe nemmeno che accada un simile evento, non prima che abbia raggiunto una certa età. Sta parlando di matrimonio con una undicenne, una bambina tutto sommato ma la preoccupazione è letteralmente tanta. Libera il cane, lo vede andare a giocare con gli altri ma non prima di aver lasciato un regalino sul prato per pi voltarsi nuovamente a guardare la ragazza in viso <Di niente bambina mia> sorride a sua volta mentre il discorso si porta nuovamente su i di lei dolori. Non può darle torto, Mirako vuole vivere la sua vita e lui non è nessuno per impedirglielo però non vuole che la ragazza stia così male per colpa sua ma è soprattutto l'assenza di Kaori che lo provoca dolore e la capisce perchè anche lui soffre in questo modo, soffre terribilmente per l'assenza della Hyuga dalla sua vita e vorrebbe far cambiare le cose ma non sa come purtroppo <No, non è colpa di Mirako, ne colpa tua. Kaori ha passato un momento bruttissimo, ha perso suo padre, ha visto la morte in faccia e tutti questi eventi l'hanno sconvolta..si è allontanata anche da me> ammette infine per poi sentire il nome di Hiroki, il ragazzo che ha minacciato <Probabilmente a Kusa non c'era niente per lui> è duro con le parole ma non vuole che qualcuno gliela porti via, è troppo presto <Lo so che fa male ma passerà, ci vuole solo tempo>. [Chk on][Katana equip][Armatura pesante equip][Samehada equip] [Prati] Se sarà divertente lo vedranno solo vivendo, ma ha come l’impressione che sarà così. Un’immagine mentale di loro due impacciati senza sapere come comportarsi in quei loro nuovi ruoli, dato che l’unico esempio che più si avvicina a una figura genitoriale è stato Otsuki, ma del quale non vuole più pensare se non quando sarà abbastanza forte da poterlo uccidere lei con le sue stesse mani. In questa giornata quindi ci sta anche qualche pensiero vendicativo, che non guasta mai. <Vorrei fare anche io qualcosa per te.> commenta dal nulla quel suo personale desiderio, un altro, insomma sembra che alla fine ne abbia di sogni. <Cosa potrei fare per farti stare bene, come tu fai con me?> comportarsi bene, essere una brava figlia, non combinare disastri, crescere bene ed educata? Oppure può prendersi anche lei cura di lui? Magari dando una mano in casa o in generale, ecco, si. Forse è arrivata a una soluzione da sola, ma è curiosa di sapere cosa ne pensa suo padre in proposito. Talmente immersa in quei suoi pensieri che inizia a fantasticare sui viaggi programmati… Oto, Kiri, le terre oltre quelle dell’Alleanza. Luoghi sconosciuti, nuove conoscenze, l’avventura e si… i souvenir da custodire per poter raccontare quelle avventure ai propri figli. Figli? Volterebbe il capo verso di lui, confusa e perplessa da quello che è andato a dirle. Lei ai figli nemmeno ci pensa, nemmeno pensa di averne addirittura. Ma siamo matti? Come potrebbe mai crescere dei figli che avrebbero due madri? Limitiamoci al gattino piccolo e peloso. <Non credo che mi sposerò mai. Al momento nemmeno ci penso, che razza di discorsi.> non sembra imbarazzata, ma più indispettita. Anche se Mirako potrebbe volere dei figli solo per far continuare a vivere il clan, il che non sarebbe male come idea, ma ha come l’impressione che ci sia qualcosa di sbagliato in questo. Comunque sia scuote la testa, volendo dimenticare tutto quel discorso. <Comunque si, è decisamente troppo presto per pensarci.> una piccola pausa, in cui gli occhi cercherebbero a fatica di seguire i movimenti dei tre cani che si rincorrono e giocano… fortunatamente non sembra che stiano dando fastidio e decisamente non si stanno allontanando troppo. <L’idea dei souvenir mi piace. Prenderò qualcosa in ogni posto in cui andremo.> che sia qualcosa in vendita in qualche negozio, o qualcosa che semplicemente prenderebbe dalla natura, non le importa. Si, si sente decisamente meglio insieme a suo padre, non ha rogne, non ha nervosismo… le ci voleva una missione da sola con lui, senza compagni sconosciuti o scansafatiche. <Meno male che ci sei tu ora, è rilassante questo momento tutto sommato.> già, se si esclude l’argomento scomparse che invece viene ripreso. Fortunatamente viene ripreso nel migliore dei modi, dato che le viene tolto il peso di essere stata la causa dell’allontanamento di sua madre. Sta male, ha passato un brutto periodo, addirittura non si confida con Raido. <Non vi lascerete, vero?> una domanda a brucia pelo che però nasconde una profonda paura nel cuore di lei. Il cuore le batte nel petto e nemmeno ha il coraggio di osservare l’uomo negli occhi, semplicemente continua a rimanere fissa sui cani. Ma quel dolore viene aumentato dalle parole secche e a quanto pare veritiere sul conto di Hiroki. A quanto pare a Kusa non c’era niente per lui. Nulla, quindi lei valeva meno di niente per lui? Ed ecco che monta la rabbia, gli occhi gelidi si puntano su Raido, sul suo viso. <Che vuol dire? Che mi ha presa in giro? Lo avevo avvertito di non giocare con me.> dopo tutto è una fanciulla dalla vendetta facile, ma quelle parole, quelle esatte parole, potrebbero averle fatto segnare una grande e rossa croce sopra il nome di Hiroki. <Nessuno mi prende in giro.> già non è capace di comprendere i propri sentimenti, se poi ci giocano pure, è la fine. Per quanto le riguarda il dolore per la sparizione di Hiroki è già passato, sostituito dalla rabbia. Mentre non pensa che il dolore per sua madre potrà sparire tanto presto… lei le manca, sempre e ogni giorno. [Chakra: 35/35][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C] [Prati] Una domanda inaspettata arriva dalla genin, qualcosa di bello ma non avrebbe mai pensato che anche lei avrebbe voluto fare qualcosa per lui. Sorride al solo pensiero, sorride dolcemente mentre il braccio destro si allunga verso di lei, la mano aperta cerca di carezzarle la guancia sinistra mentre gli occhi vanno a ricercare i suoi <Vederti sorridere, vederti felice mi fa stare bene perchè è l'unica cosa che desidero> è sincero, molto sincero e non vuole altro da lei, solo questo <E soprattutto, quando mi chiami papà sto ancora meglio> essere chiamato in quel modo lo riempie di gioia, lo rende la persona più felice di questo mondo e non può desiderare niente di meglio. Questa è la sua vita adesso, questo è ciò che vuole e per cui ha lottato, lei non deve fare niente, solo vivere con lui, vivere la sua vita nel migliore dei modi. Il discorso prende una piega strana, parla di matrimonio, è presto, fin troppo presto e n'è consapevole anche lui ma, in qualche modo, deve rimediare a questo suo errore <Anche perchè non avrei permesso a nessuno di portare via la mia bambina> nessuno deve anche solo pensare di portargliela via, nessuno si deve permettere. Sorride alle affermazioni successive, è felice anche lui di aver svolto questa piccola missione con lei, è rilassante dopotutto ma i sorrisi non durano tanto, purtroppo, si torna a parlare di Kaori e di dolore. Fa male parlarne, fa tremendamente male <Non ti voglio mentire...non lo so, non lo so davvero, al momento è tutto un incognita> non può dirle una bugia, non a lei e non su Kaori, davvero non lo sa ma probabilmente tra loro è davvero finita solo che deve ancora scoprirlo ma su Hiroki, invece, forse ha detto qualcosa di troppo ma quel ragazzo non gli piace. Non lo trova adatto per lei e come padre deve preservare e proteggere sua figlia a qualunque costo <Non lo conosco abbastanza per dirlo ma non permetterei a nessuno di prenderti in giro, puoi starne certa> continua ad accarezzarle la guancia mentre il tempo passa e il sole si abbassa sempre di più. Si alza, si rimette in piedi continuando a guardarla <E' ora di andare, i padroni staranno aspettando>...<Venite qua voi tre, si va a casa> e i tre cani si avvicinano, la lingua di fuori e gli occhi felici. Il guinzaglio viene rimesso a tutti e tre, un cane viene dato a Kouki mentre gli altri due spettano a lui <Andiamo a prendere il tuo nuovo amichetto>. [END] [Prati] Certo la richiesta di suo padre è alquanto semplice… le basta vederla felice, sorridere, chiamarlo papà, per essere a posto, per stare bene a sua volta. E la giovane quindi sorride, ma nulla di forzato, nulla di finto, tutto assolutamente genuino. Un sorriso grato e felice, mentre riesce ad esprimere se stessa in maniera del tutto semplice, senza più blocchi emotivi. <Uhm… va bene.> non ne è propriamente convinta, è sicura di dover fare altro, qualcosa di più, ma non insiste col discorso, si limita a sorridere forse con un fare un po’ più furbetto e pensieroso. Qualcosa si inventerà, senza ombra di dubbio. L’ora intanto sembrerebbe farsi sempre più tardi e con lo sguardo cercherebbe di individuare le figure dei cani, iniziando a irrigidire i muscoli come se si aspettasse di dover correre per prenderli. Rimane comunque sempre vigile al discorso che sta prendendo piega, il fatto del matrimonio viene messo nel dimenticatoio per la giovane, limitandosi ad osservare suo padre nel mentre che dice quelle esatte parole. In un qualche modo la fanno stare bene, si sente protetta e il sapere che lui non permetterebbe a nessuno di portarla via o farle del male, le lascia intuire quanto affetto lui possa provare per lei. Una maggior sicurezza al fatto che mai potrà abbandonarla, che lui mai potrà prenderla in giro. Sorride, non dice nulla, nulla che le possa venire in mente in quel momento, nulla che non dicano le sue espressioni. E mentre attende con ansia la risposta alla sua domanda, la fantasia inizia a vagare, inizia a pensare in maniera negativa, come suo solito, immaginando come potrebbe essere terribile assistere ad una eventuale separazione tra quelli che ormai si è abituata a considerare come suoi genitori. Mamma e papà. Perché lottare tanto per avere una famiglia, se poi poco dopo si deve sgretolare come neve al sole? Purtroppo le parole di Raido questa volta non le danno certezze e nemmeno sicurezze. Il non sapere è ancora peggio che avere delle certezze negative. Non dice nulla, la voce ancora le muore in gola, il cuore subisce una battuta di arresto metaforica. <Non voglio che vi allontaniate.> e questo, nonostante possa sembrare un desiderio, esce dalle sue pallide labbra come un ordine. La parte più egoista di lei torna per qualche secondo alla luce, pensando solo a se stessa e alla sua felicità, non tenendo minimamente conto quella degli altri. Non vuole che si separino, non vuole che si lascino, punto. I pugni vengono stretti, ma avverte la carezza di suo padre sulla guancia e quel tocco pare alleggerirla un poco. Un minimo di serenità in quel momento burrascoso, mentre i loro occhi si incontrano. <Scusa.> si riferisce ovviamente a quell’ordine che pare avergli dato, riuscendo a rilassare i muscoli del proprio viso. Le sue emozioni hanno alti e bassi, accompagnate da quel malessere che la circonda sempre di più. Non risponde al dire riguardo a Hiroki, lei ci ha messo una pietra sopra nel giro di pochi secondi, variabile come il tempo. Glie la farà pagare, troverà il modo, di sicuro. Ma non deve pensarci ora, è momento di riportare i cani dal padrone. Suo padre li chiama e questi sembrano arrivare senza alcun problema, cancellando le paure infondate della giovane. <Oh, meno male, non sono scappati.> si ritrova a stringere nuovamente un guinzaglio, mentre l’alano si impunterebbe per rimanere in quel luogo a scorrazzare un altro po’, e la ragazzina si ritroverebbe a fare forza con tutti i muscoli del proprio corpo. Braccia, schiena e gambe, mentre i piedi si impuntano e farebbe forza con le braccia per farsi seguire dal cane che, dopo qualche tentennamento, sembra ubbidire. Sospirerebbe e affiancherebbe l’Oboro nel ritorno verso la casa dei tre cani. Quella giornata finirà con una piccola ciliegina sulla torta, un amichetto peloso, non vede l’ora di vederlo e averlo fra le mani. [Chakra: 35/35][Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 4 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C][END]