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[Yakuza] La serpe e la salamandra

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con Zashiki, Kouki

11:09 Zashiki:
 Altro giorno, altro giro, altro regalo. Si può dire che questa è la recente filosofia di vita del ragazzo. Da un po' di tempo a questa parte non ha avuto molto tempo per riposare <Dannazione> borbotta la giovane Salamandra. Ma dove si trova in questo momento? Nel suo locale, il locale Kukoku. Deve sistemare alcune cose e preparare l'apertura serale. In più si gode il silenzio di quel locale ancora spento, privo di qualsiasi forma di vita, rumore o confusione. La porte del locale è semichiusa e la targhetta al suo esterno recita, chiuso. Ma effettivamente, raramente è chiuso. Del resto la Yakuza ha sempre qualcosa da fare e di fatto il locale del giovane è diventata una sorta di base operativa. Il locale si presente molto elegante, di classe. Quasi completamente in legno, con alcuni tavolini di vetro nella sala del locale, tavolini accompagnati da alcuni divanetti. Si può intravedere anche il soppalco sul fondo del locale, soppalco che altro non è che il privè. Una zona ad accesso limitato, dove spesso il ragazzo si occupa degli affari o delle riunioni con gli altri Yakuza. Infine vi è il massiccio bancone. Un bancone in legno molto pregiato che è completato da alcuni sgabelli che ne garantiscono la seduta. Il Doku se ne sta seduto su di uno di quei sgabelli mentre stringe un bicchiere di vetro, riempito a metà da una sostanza giallastra, il suo amato Bourbon. Quest'oggi indossa degli abiti piuttosto eleganti. Una camicia bianca infilata dentro ad un paio di jeans abbastanza chiari che sono sorretti da un paio di bretelle nere. Sulla testa vi una fedora bianca con un piccolo nastrino nero. A completare il tutto un paio di scarpe nere, raffinate. Le gambe sono accavallate con la destra che è sopra la mancina e lo sguardo è perso nel vuoto. Non attende visite, o meglio non ora. Però si sa, mai dire mai nella vita.

11:22 Kouki:
  [Locale] Così come le è stato consigliato da quel muscoloso ragazzo in quel quartiere visitato per curiosità, ecco che si sta dirigendo alla ricerca del locale che le è stato indicato. Un locale di nome Kukoku. Semplicemente lei deve entrare, chiedere del proprietario e dire ad egli che la manda il Taijutser. Nulla di più semplice, no? E poi non le resta che mettersi agli ordini di questo fantomatico proprietario, giusto per vedere cosa mai dovrebbe succedere, o meglio… per cercare di mettersi nelle condizioni di avere almeno una briciola di quel potere ostentato dal ragazzo muscoloso. Non deve chiedere nomi, e per il momento ha deciso di stare alle regole che le sono state dettate. Indossa il suo solito kimono corto di colore bianco, con i bordi blu, dalle maniche lunghe e larghe, tanto da coprirle anche le mani. Alla vita è chiuso da una fascia blu con davanti fissa la placca del copri fronte di Kusa. Le cade morbido fasciando la sua piccola figura, mentre al di sotto del kimono indossa dei pantaloncini neri e corti, stretti ma dal tessuto elasticizzato per non limitarla nei movimenti. Ai piedi le scarpe ninja nere, e alle mani i guanti a mezze dita con la classica placca in metallo sul dorso. Quest’oggi non indossa le fasce bianche che solitamente le coprono l’intero corpo, la sua pelle intagliata dalle cicatrici e dai segni di bruciatura è lasciata nuda. I segni che deturpano la sua pelle sono visibili però solo alle gambe e al collo, dato che il resto del corpo è coperto dai vestiti. Cicatrici di diversa dimensione e lunghezza, alcune dal bordo frastagliato, altre nette, alcune ancora sono puntiformi, come se qualcuno ci avesse conficcato chissà cosa per chissà quanto tempo. Non se ne vergogna di certo, non lei, non ora… Mirako adora quelle cicatrici. Comunque sia a completare il suo abbigliamento vi è il porta kunai e shuriken alla coscia destra e il porta oggetti alla vita, dietro alla schiena. Ovviamente in entrambi gli strumenti sono distribuite le sue armi e il suo equipaggiamento. I lunghi e lisci capelli neri sono raccolti in uno chignon elegante e pratico, il quale lascia libere solo due ciocche laterali al viso, che le ricadono in avanti sulle spalle. Esse, insieme alla frangia, incorniciano il suo viso pallido ed infantile, ma nonostante tutto i lineamenti sono duri e distaccati al momento. Il viso pare essere l’unica parte del corpo senza cicatrici o segni. Occhi gialli e magnetici, si guardano intorno alla ricerca del locale, attenti e concentrati. I capelli raccolti permettono di mettere in bella vista il simbolo del suo clan Yakushi ricamato sul retro del kimono, a livello infra scapolare. Lo mostra con orgoglio, tutti devono vederlo, ma oltre a quello il retro del collo è lasciato scoperto, ed esso, senza fasciature e capelli, oltre a mostrare varie cicatrici, risalta all’occhio una scritta incisa a fuoco: ‘E-001’. Non un semplice marchio, le è stata scritta con qualcosa di appuntito e rovente, che le ha scarnificato la pelle. Dovrebbe riuscire a trovare il locale tanto ricercato e si fermerebbe qualche momento alla porta socchiusa dove una targhetta avvisa chiunque della chiusura del locale. Forse è troppo presto? La ragazzina storce il naso, indispettita, non ha alcuna voglia di ripassare un’altra volta e per giunta la porta non è chiusa, un chiaro invito a dare almeno un’occhiata all’interno. Quindi la ragazzina farebbe forza con le mani per aprire un poco di più la porta ed insinuarsi silenziosamente, almeno spera, nel locale. Elegante, in legno, con dei tavoli in vetro e dei divanetti, in fondo vi è un soppalco ed infine un bancone. Sembra un ambiente quasi surreale per la giovane, che ora si guarderebbe intorno con attenzione, analizzando qualsiasi cosa i suoi gialli occhi possano vedere. Rimane ferma, a qualche passo dopo l’ingresso, mentre dovrebbe notare ora la figura di un ragazzo alquanto elegante seduto al bancone. Un sopracciglio si alza, perplessa e confusa… non c’è nessun altro in quel locale, solo il ragazzo col fedora intento a bere chissà cosa, e non nota nessun barista. Ma se lui sta bevendo, questo locale è aperto oppure no? O forse lui se lo può permettere, e se così fosse vuol dire che è qualcuno di importante all’interno del luogo. Semplici osservazioni che la mantengono in silenzio a lungo prima di decidere di smuovere la situazione. Si avvicinerebbe di qualche passo, in modo che l’altro possa sentirla facilmente, lenta e cauta nei movimenti, silenziosa come una serpe. <Buongiorno.> finalmente si degnerebbe di far sentire la sua presenza, fermandosi a qualche metro di distanza. il tono di voce è basso ma udibile, un sibilo caldo ed avvolgente. Lo sguardo rimane fisso sull’altro in modo da carpirne le reazioni. Per il momento l'espressione rimane neutra, concentrata. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

11:38 Zashiki:
 Tutto per ora tace, un po' di quel silenzio e di quella tranquillità che da giorni cerca <Uff> si lamenta proprio come un vecchietto, ma capitelo <Mi devo prendere una vacanza il prima possibile> programmi per il futuro, ma si sa, non sempre i sogni si tramutano in realtà. Lo sguardo fissa un punto nel vuoto mentre fantastica sulla propria vacanza. La mano destra, che tiene il bicchiere, inizia a muoversi. Un lento ma costante movimento rotatorio. Ciò fa smuovere per un po' il liquido ambrato contenuto dentro il vitreo contenitore. Pensa, pensa tanto, lo fa sempre. Ma ad un certo punto qualcosa interrompe la quiete che attraversava il locale <Mh> quel buongiorno corrisponde ad un fulmine a ciel sereno. Attende un po' il ragazzo, un respiro profondo, si è ripromesso di non perdere la calma, di fare affidamento alle parole di quei monaci che lo hanno salvato da quella brutta bestia che è la schizofrenia. Deve restare calmo. Pochi istanti e il collo si torcerebbe leggermente, il viso privo di una qualsiasi espressione fisserebbe ora la ragazzina. Stupito <Ehi ragazzina, non vedi che è chiuso?> domanda. La ragazza potrebbe dunque notare come il giovane abbia una parlata discretamente lenta, fredda ma anche molto carismatica. Gli occhi azzurri, elettrici sono posti sul corpo della ragazzo. Il Narciso di Kusa si è svegliato e la giovane ora lo ha davanti a se, in tutta la sua bellezza. Attende ora una risposta, senza mostrare impazienza o altro. Non è preoccupato non per ora, del resto è una ragazzina che forse non avrà nemmeno quindici anni. Ma cosa ci fa una bambina nel suo locale? Che voglia qualche soldo? Chissà, solo lei ha le risposte che il giovane cerca, forse.

12:06 Kouki:
  [Locale] Non sa esattamente cosa aspettarsi, ma sa di certo che non ha l’imbarazzo della scelta nel decidere con chi parlare. C’è solo quel tizio e lei non deve chiedere nomi, deve stare attenta in proposito, anche se il chiedere il nome altrui è una cosa che solitamente non le viene da fare. Il giovane si volta, mostrando finalmente il volto alla giovane. Non sembra essere attraversato da chissà quale espressione, rimanendo semplicemente ad osservarla, pacato e tranquillo. Occhi azzurri, capelli neri, decisamente un bel contrasto per niente brutto da vedere. Cerca di trovare in lui un qualche tipo di copri fronte, giusto per capire sei sia un ninja oppure un semplice ragazzo. Ne osserva i movimenti e ne ascolta le parole, così pacate e carismatiche. A quelle parole la ragazzina si lascia sfuggire un piccolo sorriso, qualcosa che non ha niente a che fare con la dolcezza, anzi, assomiglia più ad un piccolo ghigno divertito. Gli occhi si assottigliano leggermente e rimangono fissi in quelli azzurri dell’altro, senza la minima paura di sembrare insistente o maleducata. Ma è il caso di rispondere alla domanda che le è stata posta, no? Si guarda quindi intorno, notando per l’ennesima volta il locale vuoto, per poi tornare ad osservare l’altro che si serve da bere come se nulla fosse. <La porta doveva essere chiusa meglio allora, magari a chiave. Sai, come si fa con i locali effettivamente chiusi.> alza appena le spalle, arrogante e irrispettosa, ma non può negare un certo divertimento. <La porta socchiusa è un invito ad entrare. E poi ho visto che c’era già qualcuno intendo a bere.> allude proprio al ragazzo stesso, continuando a parlare placidamente come se stesse giocando ad un sottile gioco. Continua ad osservarlo… può davvero chiedere a lui? Certo se avesse trovato una qualche persona intenta a lavorare si sarebbe fiondata, ma non ha idea se quello che ha davanti è effettivamente qualcuno che lavora lì, e quindi può permettersi di servirsi da bere, o se è solo qualcuno che, come lei, è entrato ed ha fatto come se fosse a casa sua. Prima di continuare, quindi, attende che sia l’altro a rispondere al suo dire, magari dandole qualche idea del quadro generale sul perché lui invece è seduto comodamente a bere. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

12:29 Zashiki:
 Oh, a quanto pare la ragazzina è un tipo tosto <Oh> è curioso ora il ragazzo, se c'è un gioco, beh, lui ama giocarci. Eppure il volto non cambia forma, non muta espressione. Rimane nascosto sotto quella che all'apparenza è una sottile, ma impenetrabile, maschera di ghiaccio. Lo sguardo non si smuove dal volto della ragazza. La mano destra porta alla bocca il vitreo contenitore <Bourbon di ottima qualità, il migliore che c'è sul mercato, chiamato anche Nettare degli Dei sia per il suo gusto raffinato che per il colore ambrato tendente al dorato> una piccola lezione su quella che è la bevanda preferita del titolare del posto <Beh, magari questo non è un locale chiuso> domanda a sua volta <O magari non è proprio un locale> a cosa illude? Chissà, però se c'è una cosa che ama è cercare di far crollare le certezze degli altri <Poi la porta semichiusa non è un invito ad entrare se c'è scritto chiuso> dunque le pallide labbra verrebbero appoggiate sul freddo vetro, il collo verrebbe piegato all'indietro facendo fluire nella cavità orale del ragazzo un po' di quello squisito liquore <Secondo te chi sono?> domanda <Un ubriacone? Un ladro? Un ninja? Un imprenditore? O semplicemente una persona che si trova nel posto sbagliato al momento sbagliato?> dice tutto con un estrema pacatezza e lentezza. Ama parlare, tanto. Pochi istanti e un altro po' di quel liquore sacro viene ingerito. Finito lo appoggia delicatamente sul bancone e ritorna a fissare la ragazza <Dunque, temo di dover riproporre la domanda> un respiro profondo <Chi sei?> termina ora il ragazzo. Ancora è calmo, meglio così, ma per quanto lo sarà ancora?

12:48 Kouki:
  [Locale] L’espressione del suo interlocutore non cambia, non cede… una maschera fredda di pacatezza e tranquillità. Una maschera che lei ben conosce, ma che è da un pezzo che ormai non la indossa più. O almeno non così spesso. L’espressione della ragazza si fa interessata mentre ascolta quelle prime parole, una descrizione accurata ed invitante del liquore che il ragazzo sta degustando. <Alcol a quest’ora?> non è una critica, anche se potrebbe sembrare, dato che il tono e il viso rimangono in quel suo stato di costante divertimento. Potrebbe forse sembrare che lo stia prendendo in giro, quello si, tuttavia non sa esattamente cosa pensare. Potrebbe benissimo essere un ubriacone, ma è un pensiero che la sfiora solo per qualche secondo, per poi svanire nel nulla. <Non ho mai bevuto liquori. Che sapore ha?> si, le ha detto che è raffinato, ma lei vuole avere un’idea anche minima dell’effettivo sapore… cosa scaturisce alle papille gustative? Ne sembra sinceramente incuriosita, anche se il suo atteggiamento arrogante ora accenna a un venato comportamento provocatorio, mellifluo. Non è un locale chiuso, o magari non è proprio un locale. Si guarda intorno a quelle parole, sollevando un poco le spallucce. <Ci sono tavolini, un bancone, alcolici. Ha tutta l’aria di essere si un locale. Se poi c’è dell’altro non posso saperlo.> insomma, se si nasconde altro lei non lo sa, ma se l’altro si sta solo divertendo con lei, sta al gioco. Sorride, sottile e sinuosa come una vipera. Non ribatte invece al fatto della porta socchiusa e della targhetta, perché rinvangare quel che ormai è accaduto? Solleva gli occhi al soffitto, come se ormai non le importasse più nulla del fatto che fosse chiuso o meno. <Non ha importanza, ormai sono entrata.> non si ritiene responsabile, dopo tutto se non voleva scocciatori doveva effettivamente assicurarsi che la porta fosse chiusa. Punto. Rimane fissa e convinta dei suoi pensieri, fino a quando l’altro non la stuzzica con quelle domande. Le piace, le piace eccome il modo in cui parla, e le piace il gioco che sta mettendo in piedi. In un qualche modo la sprona a riflettere e lei lo adora. <Chi sei? Vediamo. Non penso tu sia un ubriacone, mi sembri reggere bene l’alcol, sei vestito in maniera elegante e non mi dai questa impressione. Un ladro non si metterebbe mai a bere nel bel mezzo di un furto come se nulla fosse, a meno che tu non sia un ladro parecchio sicuro di te. Sei tranquillo, a tuo agio, fai come se tu fossi a casa tua. Ti sei lamentato del fatto che il locale fosse chiuso, quindi per me sei qualcuno di importante all’interno di questo posto. Uno che semplicemente ci lavora secondo me non si prenderebbe tante libertà, a meno che non sia in intimità o in amicizia con il proprietario. Dato che presumibilmente stai bevendo un liquore del locale vuol dire che non ti interessa di un prodotto in vendita. Quindi potresti essere il proprietario.> alla fine è giunta a quella conclusione, una conclusione logica e ragionata, ma alla fine solleva ancora le spalle, scuotendo appena la testa ed accentuando il sorriso divertito. <O forse sei davvero solo un ladro e stai recitando bene la parte del proprietario. O un lavoratore fin troppo sbruffone ed arrogante.> tutto può essere alla fin fine e lei sembra perdere improvviso interesse per quel gioco. <Mi chiamo Mirako Yakushi.> assoluta soddisfazione nel pronunciare il proprio nome, ogni volta si inebria per quella libertà, per quella vita che finalmente piò vivere. Kouki? No, lei dorme nel profondo della sua mente scura. Sospira infine, incrociando le braccia al petto. <Sto cercando il proprietario, comunque. Mi manda il Taijuster.> ecco fatto, ha detto quello che doveva senza chiedere nomi. Ora non le resta che attendere quello che succederà dopo, impaziente, eccitata, il viso esprime un’assoluta ed irrefrenabile curiosità. Si umetta le labbra, massaggiandole delicatamente con la propria lingua. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

13:08 Zashiki:
 Un piccolo ghigno appare sul volto del ragazzo <Uh interessante> ascolta pacato tutto quello che la ragazza ha da dire <Si, a quest'ora> e dunque la mano sinistra si allunga su di una bottiglia, riempe per un quarto il bicchiere e lo inforca con la destra. Pochi istanti e lo pone alla ragazza <Uh, credo ti debba fare tu un idea di quello che è> breve pausa <Prego, assaggia pure> un ordine? Una cortesia? Chissà. E' affascinante il ragionamento della ragazza <Ottimo ragionamento> si alza dunque dallo sgabello e si avvicina alla ragazza <Senti un po' che parole> schiocca la lingua sul palato <Sbruffone e arrogante> inizia a girare intorno alla ragazza, neanche fosse uno squalo che ha fiutato del sangue <Non sono parole che una ragazza della tua età dovrebbe dire ad uno più anziano> parlo lui di rispetto, rispetto che ha avuto per pochi <Dunque dunque> prosegue il ragazzo <Mi piaci ragazza, si sono io il proprietario> poi ascolta l'ultima parola della ragazza. La manda shiro dunque <Oh, allora tu devi essere la recluta> sciocca nuovamente la lingua sul palato <Bene, mi sa che dobbiamo parlare di una cosa> dunque indica lo sgabello <Direi che ora ci sediamo e facciamo due chiacchiere> quindi si avvia verso lo sgabello aspettando che Kouki lo segua ed ora, beh, inizierà a svolgere la sua parte da capo, per una volta potrà sperimentare quell'ebrezza che tanto reclama <Ah, piccolo avviso, sono stanco, quindi evitiamo di andare per le lunghe> conclude così la giovane Salamandra. Una volta seduto inizierebbe a bisbigliare <Kouki, Kouki, Kouki> borbotta <Cosi ti porta qua?> termina veramente. Ma solo di parlare, perchè nel mentre andrebbe a recuperare un bicchiere e riempirlo sempre con quel nettare degli dei, pronto a bere.

13:31 Kouki:
  [Locale] Se ne resta in piedi, senza muovere un muscolo, tenendo lo sguardo fisso sul ragazzo ed ascoltandone man mano le parole. Finalmente nota un minimo di cambiamento nella sua espressione, un piccolo ghigno che fa capolino, e ciò non può che aumentare la soddisfazione della ragazzina. Il sorrisino si accentua, finalmente vede qualcos’altro e le piace. Le offre da bere, offre dell’alcol a una minorenne, ma lei di problemi non se ne fa, quindi perché mai dovrebbe rifiutare attaccandosi a futili leggi. Non lei, non Mirako. <Mh. Sai sicuramente come stuzzicare la mia curiosità.> risponde a quell’offerta, ma senza smuovere il proprio passo verso il bancone ancora. Vorrebbe assaggiarlo, farsi un’idea, ma per il momento se ne sta ancora ferma e buona. Dopo tutto è lui che ora si alzerebbe per avvicinarsi a lei. lo segue con lo sguardo ne ascolta le parole e si sente sempre più soddisfatta. Lui ne apprezza i ragionamenti, afferma di piacergli… be, non fa altro che aumentare l’ego della giovane, ora fin troppo elevato. Le gira attorno, come se lui fosse il predatore e lei la preda… peccato che non si senta per niente braccata o sotto pressione, anzi, lo trova divertente. Il sorriso permane, mentre lei presta attenzione ai suoi movimenti. <Scusa, ti ho offeso?> risponde a tono a quello che poteva essere un consiglio nei suoi confronti. Lei dice quello che le pare a chi le pare, semplice. Il tono usato dalla ragazzina è ironico, sembrerebbe perfettamente a suo agio. Ha davanti a sé il proprietario, più fortunata di così. Non dice nulla, semplicemente ascolta, accoglie quella parola, ma subito la rigira come domanda. <Recluta?> dopo tutto non le è stato spiegato nulla, non ha idea di che recluta si tratti, recluta di cosa? Il suo unico limite e non chiedere nomi, non il resto. Comunque sia accoglie l’invito e va a sedersi insieme a lui al bancone. Ascolta le sue parole, ascolta come il suo nome, Mirako, venga ripetuto più volte. Mirako, il suo nome, la sua identità, il suo essere. Le piace dirlo e le piace ancor di più sentirlo. <Mi è stato detto di venire qui. Ho semplicemente espresso il mio desiderio di avere anche una minima parte del potere che è stato ostentato dal Taijutser.> afferma semplicemente, ma con estrema emozione. Gli occhi paiono brillare, il sorriso si accentua. <Lui quindi mi ha mandata qui.> non distoglie il suo sguardo dal ragazzo, lo tiene fisso, sembrando a tratti come persa, allucinata ora. <Ho visto come si muoveva, come si comportava. Sembrava che tutto fosse suo e che lui fosse il re. Lui, come te. Siete così sicuri come se aveste in mano gran parte del mondo, sbeffeggiandovi delle normali regole alle quali invece il resto del mondo deve stare. Qualsiasi cosa sia, io voglio farne parte.> è più che determinata, è più che sicura di quello che sta dicendo. Ad ogni parola il sorriso si allarga, facendo assumerle un’espressione a tratti inquietante, a tratti da folle. Desidera quella sensazione, desidera stare fuori a quelle leggi che circondano il mondo. Desidera il potere, e quello potrebbe essere un piccolo passo in avanti. Tutto qui. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

13:56 Zashiki:
 Il ghigno persiste, diavolo, perchè non ha incontrato prima una persona così, così dannatamente simile a lui <Beh, fa parte del mio lavoro> si lui deve saperlo fare, deve vendere e in più ha una piccola porzione ma ben sviluppata di sadismo dentro di se. Inizia a bere un po' di quel buon Bourbon <Offeso?> scuote la testa <Altrochè, ti ringrazio per i complimenti> pensa che sia così facile offendere il principe glaciale? No, decisamente no. A quanto pare nessuno ha spiegato quello in cui si sta mettendo, dove sta per iniziare a camminare. Un sentiero non troppo pulito, ricco di ombre, silenzio <Presto te ne accorgerai, stai per entrare in una grande famiglia> si quello è. Sorride appena <Capisco, il potere, vuoi dunque il potere Mirako?> chiede con una semplicità quasi imbarazzante <Se vuoi il potere sei sulla strada giusta> prende una piccola pausa <Ma non sarà una strada facile, sarà lunga e spesso in salita> l'avverte, perchè? Beh, vuole essere certo che sia pronta, che sia la persona giusta per la famiglia <Per ottenere il potere che desideri dovrai lavorare duro e non ti sarà regalato nulla> conclude quindi il ragazzo. Solleva per l'ultima volta il bicchiere e lo appoggia nuovamente alle labbra, inclina il collo e giù, termina nuovamente il liquore che tanto apprezza, liquore da cui prescinde la sua buona giornata <Re, no ancora ne io, ne lui siamo un re> sentenzia <Siamo degli alfieri di quello che per ora è il Re> intende il boss dei boss, lui si che è il Re <Però se entrerai dentro questa famiglia potrai ottenere quello che vuoi> la lingua inizierebbe a pulire le pallide labbra, cercando di catturare le ultime gocce del nettare degli dei. Temporeggia <Bevi> ora si, ora è un ordine, ma potrà percepirlo come tale? Beh, complesso dirlo, del resto il tono della voce non cambia affatto. Ma ora la ragazza deve bere, una sorta di rituale <Dobbiamo fare una missione, sarà il tuo battessimo, la tua prova> spiega <Nulla di complesso, ti invierò una lettera in cui ti sarà spiegato tutto> spiega quello che succederà <Se la missione andrà bene e ti reputerò soddisfacente potrai avere il potere tra le tue mani> conclude dunque il ragazzo. Lo sguardo permane fisso <Per qualsiasi cosa, ora farai riferimento a me, mi puoi trovare qua o chiedere in giro e ti avviso, ti darò del lavoro da fare> la avvisa prima, deve rendersi conto di ciò che sarà <E ti do un consiglio> pausa <Non sempre ciò che sembra è> il mantra del giovane Yakuza, si, quello è il suo mantra.

14:17 Kouki:
  [Locale] Si, è divertente. Lei si sta divertendo e non può fare a meno di inebriarsi in quella situazione tanto stuzzicante. Sogghigna, mantenendo quella sua espressione divertita ma anche arrogante. Non si offende, non si impaurisce, semplicemente è sempre più piacevolmente colpita dalle risposte che le da’ il ragazzo. È come se fosse lei a studiare l’altro, per vedere le sue reazioni, per sapere se può farselo piacere. È una situazione strana dato che dovrebbe essere la ragazzina quella sotto osservazione, ma forse non sembra accorgersene? Ascolta le sue parole riguardo a questa famiglia, parola che aveva già sentito dalle labbra di quel muscolo ragazzo. Di quante famiglie deve fare parte? <Si, voglio il potere. È quello che voglio.> sibila verso di lui, sempre più euforica, affascinata dal fatto che lui le sta offrendo proprio quello di cui ha bisogno ora. Potere. Dopotutto se uno ha il potere poi può avere tutto. Ascolta con vivido interesse quelle successive parole, annuisce e l’espressione si fa più arrogante, ma consapevole di quello che sta ascoltando e di quello che sta per dire. <Nessuno mi ha mai regalato nulla. Sono abituata a lottare e a lavorare duro per ottenere quello che voglio.> per quanto giovane, non c’è spazio per nessun dubbio o spavalderia nel suo sguardo. Sa quello che dice, ne è consapevole, le sue miriade di cicatrici sono il suo esempio. <Questo è il primo passo, da qualche parte dovrò pur iniziare.> commenta infine, le labbra si assottigliando in un ghigno sicuro, mentre gli occhi ora vanno a posarsi sul bicchiere riempito di liquore. Un bicchiere per lei. <Sono consapevole che nulla sarà una passeggiata.> la mano ora va a stringersi intorno al bicchiere, mentre gli occhi dorati sono fissi sul quel liquido della medesima sfumatura. Un pensiero divertito, molto divertito, le attraversa la mente… chissà cosa mai potrebbe dire Raido che la sua piccola si sta insinuando in quella situazione? Persino bere liquori. Le labbra si dischiudono e lentamente andrebbe a portarsi il bicchiere alle labbra, mentre cercherebbe di annusare il profumo della bevanda. Non tentenna, semplicemente spinta dalla curiosità va a bere un sorso di quel liquore. Un piccolo sorso che farebbe girare nella propria bocca, si assicura che quel liquido tocchi ogni parte della propria lingua, che inebri ogni singola papilla gustativa. C’è il sapore dell’alcol, la prende un po’ alla sprovvista, ma decide di passare oltre. Oltre all’alcol vi è una gamma di sapori non perfettamente distinguibili per la giovane. Frutta, dolcezza, morbidezza, spigolosità, spezie. Le piace. Alla fin fine il sorso, dopo essere stato degustato con tanta raffinatezza, viene deglutito. Non abituata all’alcol sentirebbe la gola bruciarle, un bruciore scenderle lungo l’esofago fino allo stomaco. Ma resiste, ha subito di peggio. Sorride, continuando ad osservare il bicchiere. <E’ davvero buono.> si lecca le labbra, assaporando il sapore rimasto su di esse… a vederla non sembrerebbe nemmeno così giovane dai comportamenti che assume. Nel mentre ha ovviamente ascoltato tutto quello che le è stato detto. È affidata a lui, farà dei lavori e verrà messa alla prova, accetta tutto, senza problemi. <Ho capito, sono d’accordo. Farò di tutto per soddisfarti allora. Lavorerò senza problemi, e terrò a mente quanto mi hai detto.> non sempre ciò che sembra è. Una frase decisamente strana che si premurerà di comprendere in ogni sua piccola parte. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

14:34 Zashiki:
 Nostalgia, sta provando un po' di nostalgia la giovane salamandra. Occhi decisi, cercare il potere e combattere per quello che si vuole. Gli ricorda molto se stesso all'età della ragazza <Tsk> schiocca la lingua sul palato, l'ennesima volta, un rumore sordo, secco. Ascolta quello che la ragazza ha da dire, in tutto e per tutto. Gli piace ciò che percepisce, una ragazzina che ha fame e non c'è cosa migliore dell'indirizzare la fame verso una giusta strada <Bene> sentenzia il ragazzo, tornando completamente inespressivo, dietro a quella maschera che ne nasconde la vera essenza <Sono contento che ti piaccia, ne berrai molto> si ne è certo, ogni volta che si incontreranno ci sarà un bicchiere pronto. E' fatto così. Dunque si alzerebbe dallo sgabello e andrebbe a riporre la bottiglia e il suo bicchiere sporco. DI fatto ora si trova dietro il bancone, davanti a Mirako <Pensavo peggio onestamente, invece mi ricordi me qualche tempo fa> non la guarda più, sta lavando il bicchiere e sta fissando l'acqua che esce dal rubinetto, come una cascata. Una cascata di ricordi <Ed ora eccomi qua, se saprai sfruttare le tue occasioni potrai arrivare lontano> conclude, un augurio o semplicemente è come stanno i fatti? Chissà, non sempre è facile intendere ciò che il Doku afferma <Detto questo, devo fare alcune commissioni, sei libera di seguirmi o di tornare a casa> sentenzia, non ama usare il pugno di ferro se non è necessario e per ora pare non lo sia. Dunque si avvierebbe verso l'uscita <Per il resto, quando ci sarà da lavorare mi farò vivo io e se serve qualcosa non esitare a chiedere> conclude il ragazzo <E la porta è semichiusa perchè sanno bene che se qualcuno dovesse mettere piede qua dentro senza il mio permesso non farebbe una bella fine> lo dice dandogli le spalle, con una fierezza immane. Cosa farà ora la ragazza, starà a lei deciderlo <E sappi che ovunque sarai ti terrò d'occhio> si, piano piano sta iniziando ad abituarsi a quello che vorrebbe fare in futuro, essere gli occhi e le orecchie della yakuza. Poter sapere tutto, l'onniscenza e l'onnipresenza. Quello è il suo obiettivo, ma ancora è lontano. E come per la ragazza, anche lui è solo all'inizio della propria strada. [End]

14:45 Kouki:
  [Locale] Ascolta le parole del ragazzo, non sa il suo nome, non glie lo ha chiesto e non lo farà. Un po’ perché ancora non le importa, un po’ perché è la condizione alla quale deve stare. Le interessa come ragazzo, ma non ritiene importante sapere il suo nome al momento. Continua a sorridere, anche quando l’altro torna ad indossare la sua maschera di ghiaccio. Ne segue i movimenti, e nel mentre si prende la libertà di portare nuovamente alla bocca il bicchiere, per qualche altro piccolo sorso. Piano, lentamente, proprio perché non ne è abituata. Lo ascolta, interessata, gli ricorda il sé di molti anni fa, le fa strano, ma non può dire che non l’affascini. <Io spero di fare molta strada, eccome.> ha molti progetti, obiettivi futuri decisamente troppo grandi per lei adesso, ma pian piano si sta muovendo. Niente e nessuno potrà fermarla, nemmeno Kouki stessa. Lo osserva mentre lava il suo bicchiere, mentre lei il suo non lo ha ancora finito. L’altro si avvia verso la porta, le lascia una scelta, ma lei ancora non si muove e non parla. Cosa fare? Oh, in fondo ha già deciso. Le sue parole sono belle, sono affascinanti. Le adora… e adora quell’immensa sicurezza e fierezza che lascia trapelare. Il suo sorriso aumenta, trovando in questo ragazzo una sorta di guida decisamente più alla sua portata. <Io non mi lamento della fine che ho fatto.> dopo tutto è stata iniziata sulla strada che la porterà ad avere ciò che vuole, ed ha assaggiato un buonissimo liquore. Liquore che ora andrebbe a finire, mentre il bicchiere rimarrebbe sul bancone e lei si alzerebbe dallo sgabello. La testa le gira leggermente, ma le basta chiudere gli occhi, abituarsi e farsela passare. Può resistere. <Bene.> non ha paura di essere tenuta d’occhio, non ha nulla da nascondere lei. Lo osserverebbe lasciare il locale, e per qualche secondo rimarrebbe da sola. <Non voglio certo lasciarmelo scappare.> si umetta nuovamente le labbra e quindi uscirebbe a passo svelto dal locale, per poi seguire il ragazzo nelle sue commissioni. Vuole sapere ogni cosa. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C][END]

La new entry della Yakuza, come indicato da Shiro, va al locale di Zashiki. Da li iniziano una discussione e la salamandra spiega un po' a cosa andrà incontro la ragazza. Cosa riserverà il futuro? Chissà.