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Allenamento Innata

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con Tayuya

23:35 Tayuya:
  [Sponda lago] Finalmente è giunta la sera, momento della giornata in cui riesce finalmente a pensare a se stessa, a ritagliarsi un po’ di tempo insomma. Oggi si è occupata delle faccende domestiche, la spesa, riordinare e poi ha passato gran parte del pomeriggio dalla madre in ospedale, e ora eccola qui, finalmente pronta per allenarsi. Si trova sulla sponda del lago che viene formato dal fiume Hashirama, il quale si getta dalla Cascata dell’Epilogo. Le statue purtroppo non sono più integre, ma il luogo mantiene sempre il suo fascino per la giovane. Un fiume potente e violento, che poi continua fino al mare, protetto sulle sponde da quella fitta foresta. La quindicenne questa sera indossa una semplice canotta di colore azzurro, lunga e morbida che le copre leggermente i fianchi, e sulla quale è ricamato il simbolo del clan Akimichi. Al di sotto le gambe sono fasciate da dei pantaloni neri ed attillati, lunghi fino a circa metà polpaccio. Non le danno fastidio dato che il tessuto è elasticizzato, infine ai piedi indossa dei semplici sandali. Vestiti comodi, comuni, molto diversi da quelli che è solita portare e non si direbbe di lei che è una kunoichi se non fosse per il copri fronte di Konoha che porta allacciato in fronte. I capelli corti e rossi sono ondulati e sbarazzini, vengono smossi leggermente dal vento, mentre gli occhi viola sono intenti ad osservare la luna. Pallida e romantica, incastonata nel cielo stellato di Konoha. L’espressione è gentile e rilassata, se ne sta lì, in piedi sulla sponda del lago, mentre la mano destra stringe delicatamente il ciondolo che porta al collo e dal quale non si separa mai. Non ha armi o equipaggiamento con sé, ma solo quel tonico verde indispensabile per attivare la propria innata. Prima di tutto, però, dovrebbe prima impastare il chakra. Un sorriso verso quella luna che si riflette sul lago, e finalmente porterebbe le mani all’altezza del plesso solare, per intrecciare le dita nel sigillo della Capra. Si sente meglio questa sera, più rilassata e serena e gli occhi verrebbero chiusi per favorire la concentrazione. Immaginerebbe la propria figura come una sagoma nera e senza tratti somatici, come un’ombra, per poi tagliarla verticalmente da testa e piedi da una linea immaginaria che dividerebbe la propria figura in due parti simmetriche. Cercherebbe ora di richiamare le proprie energie psichiche, i propri pensieri, le emozioni, i sentimenti, tutto quello che prova in questo momento, quel suo profondo stato di serenità. Ebbene cercherebbe di riunire tutta questa energia in una sfera psichica al livello della testa, una sfera dal colore viola e statica. Fatto questo, cercherebbe di richiamare la seconda sfera di energia, composta unicamente dalla sua forza fisica. Le energie delle cellule, dei muscoli, dei tessuti, delle ossa e delle articolazioni, verrebbero raccolte in una sfera rossa, statica, e posizionata al livello dell’addome. Se ci fosse riuscita cercherebbe quindi di unire queste due sfere al livello dello sterno. Farebbe muovere la sfera psichica verso il basso e quella fisica verso l’altro, facendo loro percorrere quella linea immaginaria. Le due sfere dovrebbero quindi unirsi, mescolarsi, fino a creare un’unica sfera di energia azzurra dal movimento rotatorio: il chakra. Esso verrebbe poi incanalato lungo il sistema circolatorio del chakra per essere distribuito per tutto il suo corpo, fino ai punti di fuga. Dovrebbe sentire ora quella forte e potente energia invaderle il corpo, facendola sentire decisamente meglio. Il sorriso si accentuerebbe sulle sue rosee labbra, assumendo sfumature decisamente più sicure di sé. Gli occhi vengono dischiusi e puntati determinati sulle acque del lago. <Bene, possiamo iniziare.> decisamente di ben altro umore rispetto all’ultima volta. [Tentativo Impasto Chakra][Se Chakra: 20/20]

23:49 Tayuya:
  [Sponda lago] La figura continua ad ergersi lungo la sponda del lago, una ragazza ben proporzionata, né troppo magra né grossa, forse solo leggermente un po’ più bassa della media. Non ha portato con sé nessuna merenda, dato che ha appena cenato nonostante l’ora tarda, e ora l’unica cosa che vorrebbe ingurgitare è quel tonico verde che pare la stia chiamando dalla sua tasca destra dei pantaloni. Sta prendendo pian piano sempre più confidenza con la sua innata, dopo l’ultima volta ha avuto modo di riflettere a lungo. È vero, è stata parecchio negativa e non può negarlo a se stessa, ma ora il suo spirito è rinnovato… dopo tutto lei è soltanto all’inizio, e solo col tempo potrà ottenere i miglioramenti che cerca per se stessa. Tempo e pazienza, come per tutte le cose ci vogliono questi due ingredienti. Chiude gli occhi, per qualche istante, andando a compiere un profondo respiro. Il torace si alza e il viso si porta verso l’alto, verso il cielo. Labbra impegnate sempre nello stesso sorriso, mentre la mano destra ora andrebbe a prendere dalla tasca il tonico verde. Una pillola, una caramella, dal colore della speranza e dal sapore di spinaci. Le piace particolarmente e dopo averla presa starebbe per qualche istante ad osservarla. Lunghi istanti, forse minuti. I suoi occhi viola starebbero a guardare quella sfera che ora accarezza con le dita. Verde come la speranza… dal sapore di quella verdura che da sempre è conosciuta per portare forza e potenza ai muscoli. Davvero una caramella perfetta in questo caso. Le labbra finalmente si dischiuderebbero andando ad accogliere la caramella. Inizierebbe a masticarla, lentamente, cercando di triturarla al meglio per assaporarne il sapore e per fare in modo che la sua funzione si attivi. Dovrebbe aiutarla a sviluppare una potenza e una forza maggiore, ma soprattutto una resistenza più elevata… ma per attivare l’innata serve un’altra cosa ancora, ovvero il sigillo apposito. Andrebbe quindi a posizionare le mani all’altezza dello sterno, per poi unire gli indici, i pollici e i mignoli fra loro ed alzarli verso l’alto. Cercherebbe ora di concentrarsi sul proprio chakra distribuito lungo tutto il corpo in maniera uguale e una volta fatto cercherebbe di spingerlo verso il suo arto destro. Il flusso del chakra quindi si smuoverebbe veloce e potente, come il fiume che scorre in questo luogo, passerebbe dal centro, dal plesso solare, per poi iniziare a percorrere la spalla destra e da lì il braccio, l’avambraccio, il polso e la mano. Farebbe in modo da distribuire il chakra lungo il proprio braccio destro e nel farlo cercherebbe di avvolgere con cura ogni singolo muscolo, i tendini, le articolazioni, le vene, le ossa, i capillari, il grasso presente fino al derma. Cercherebbe infatti di far fuoriuscire il chakra dai punti di fuga disposti lungo tutto il braccio, fino alla mano, nel tentativo di creare una leggera patina di chakra che possa avvolgere l’arto. Una sorta di protezione. Il braccio, a questo punto, dovrebbe subire la sua metamorfosi, espandendosi in maniera decisamente eccessiva rispetto alle sue solite proporzioni. I muscoli si ingrosserebbero, i tendini seguirebbero l’esempio, e le ossa si farebbero resistenti per sopportare tale trasformazione fisica. Tutto ciò che sarebbe riuscita ad irrorare col chakra cercherebbe di accompagnare tale espansione, per evitare traumi e lesioni, così come la pelle, che in un qualche modo dovrebbe farsi più elastica per permettere all’arto di ingrossarsi senza problemi. [Tentativo Baika no Jutsu – consumo 1pc a turno – 1/2 turno][Turno: 1][Braccio destro: 1 m lunghezza x 50 cm di larghezza][Tonico Verde – PV: + 10] [Chakra: 19/20]

00:04 Tayuya:
  [Sponda lago] Il dolore viene avvertito ancora, ma dovrebbe essere ora più sopportabile rispetto alla prima volta. Fastidioso, pulsa, ma la ragazzina non perde il suo sorriso nel costatare che può e riesce a sopportarlo decisamente meglio. Pian piano potrebbe persino sparire, o meglio, lei stessa si abituerà probabilmente, fino a non sentire più nulla. <Ecco fatto, decisamente più gestibile, anche se ancora fastidioso.> mormora fra sé e sé dato che con lei non c’è assolutamente nessuno. Lo sguardo viene portato sul proprio braccio mentre nuovamente cercherebbe di muoverlo… il polso come prima cosa verrebbe ruotato, mentre la mano si aprirebbe e si chiuderebbe. Ancora deve prenderci la mano, ma lentamente sta accettando quella metamorfosi… è sua, fa parte di sé, per quanto goffa e impacciata possa sembrare. La mano sinistra verrebbe posta sulla spalla destra e quindi inizierebbe a muovere anche il braccio, ruotandolo su e giù secondo le possibilità di rotazione datole dalla spalla. Sembra essersi ben abituata a quell’arto, forse dovrebbe concentrarsi su quello che le fa un po’ più paura, ovvero il busto. <Meglio andare per gradi.> nessuna fretta, deve ancora far suo un maggior controllo per le braccia e le gambe, figuriamoci per il busto. Profondi respiri vengono compiuti per calmare il proprio cuore e il dolore che comunque avverte. Il pugno destro verrebbe stretto con forza e le gambe piegate leggermente all’altezza delle ginocchia. I piedi distanziati appena fra loro e il baricentro quindi abbassato per un maggior equilibrio. Il braccio sinistro verrebbe piegato, col pugno stretto, all’altezza dello sterno, mentre il destro, ingrossato, verrebbe portato indietro. Piegato comunque al livello del gomito, il braccio destro si porterebbe indietro caricando quel pugno, e a seguirlo anche la spalla e il torso, il quale ruoterebbe leggermente verso destra. Occhi sicuri fissi davanti a sé, verso il lago, quella superficie cristallina illuminata dalla luce della luna… preparerebbe il colpo e quindi lo scaglierebbe in avanti. Il busto ruoterebbe verso sinistra, la spalla destra andrebbe a cercare di dare maggior slancio al braccio medesimo, il quale si allungherebbe velocemente in avanti. Cercherebbe quindi di scagliare un pugno verso il nulla, verso l’aria. Un semplice pugno per saggiare la propria velocità questa volta, la quale non sembra risentire della mole dell’arto ingrossato. <Ah!> esclamazione soddisfatta, mentre l’espressione rimane concentrata e carica di speranza per il suo futuro e il suo allenamento. Sta lentamente migliorando, lo percepisce. Ogni cellula del suo corpo lo riesce a percepire. Le labbra si dischiudono e i polmoni vengono riempiti d’aria mentre la giovane torna in posizione più rilassata. Ora si concentrerebbe nuovamente sul chakra, cercando di smuovere la quantità presente nel braccio destro. Velocemente cercherebbe di richiamarlo verso il centro del proprio corpo, ed esso dovrebbe lasciare l’arto destro partendo dalla mano, percorrendo a ritroso il percorso. Mano, avambraccio, braccio, spalla… fino a tornare verso il centro del suo corpo. Il braccio, venuto a mancare di quella carica e potenza, dovrebbe tornare alle dimensioni normali, mentre quello stesso chakra richiamato, non andrebbe a distribuirsi nuovamente in maniera equilibrata nel corpo, ma andrebbe a dirigersi senza sosta verso la spalla sinistra. Da lì percorrerebbe il braccio, l’avambraccio, il polso e la mano, fino a cercare di avvolgere l’arto sinistro, così come aveva fatto per il destro. Muscoli, tendini, tessuti, articolazioni… tutto verrebbe nuovamente avvolto dal chakra, fino al derma esterno grazie ai punti di fuga. Ora ad espandersi dovrebbe essere, per l’appunto, il braccio sinistro. [Baika no Jutsu – consumo 1pc a turno][Turno: 2][Braccio destro: 1 m lunghezza x 50 cm di larghezza][Tonico Verde – PV: + 10] [Chakra: 18/20]

00:14 Tayuya:
  [Sponda lago] L’espansione del braccio sinistro fa più male rispetto al destro, forse perché non è il suo braccio dominante, o forse perché ha avuto modo di allenarlo meno rispetto al gemello. <Gh…!> stringerebbe i denti, soffocando un gemito di dolore, mentre tornerebbe a sentire il proprio arto pulsare dolorosamente. Il destro invece rimane leggermente intorpidito, ma non di certo fuori uso. Non deve però lasciarsi andare al dolore o allo sconforto, si tratta solo di doverlo allenare di più, no? Quindi a tutto c’è rimedio. Rinnovata da quel suo spirito determinato, andrebbe ora ad aprire e chiudere la mano più e più volte. <E’ più difficile rispetto al destro, lo sento.> meno fluido, meno collaborante, ma si tratta di differenze forse minime, anche se avvertibili per lei. Ora inizierebbe a muovere il polso, facendo ruotare la mano, e in seguito piegherebbe il braccio all’altezza del gomito più volte, come se stesse sollevando dei pesi. Il tutto con molta calma, senza strafare, fermandosi e riprendendo fiato ogni qual volta che sentirebbe una fitta di dolore. Dovrebbe però saggiare la velocità anche di quell’arto, e nuovamente quindi cercherebbe di prendere posizione. Le gambe leggermente divaricate e flesse al livello delle ginocchia, il baricentro abbassato per un migliore equilibrio e il busto che verrebbe ruotato leggermente verso sinistra. Anche la spalla sinistra verrebbe portata indietro, mentre la mano del medesimo braccio verrebbe stretta in un pugno. Braccio sinistro che verrebbe piegato e portato indietro, mentre il destro verrebbe messo a livello dello sterno. Altri profondi respiri e la quindicenne aspetterebbe il momento di completa assenza di dolore per poter effettuare il pugno… ce ne sono, tra una fitta e l’altra, deve solo cogliere il momento giusto. Non appena il tempo viene colto, quindi, il braccio sinistro verrebbe mosso in avanti, disteso, accompagnato dalla spalla destra che andrebbe in avanti per darle maggior slancio. Stessa funzione ha il busto, che ora verrebbe ruotato verso destra. Il pugno verso il vuoto verrebbe lanciato contro un manichino immaginario. La velocità sembrerebbe essere mantenuta, ma la fitta di dolore che la coglie alla fine di quel pugno le farebbe mancare il respiro, tanto da bloccarla. <Cavolo!> esclama, colta di sorpresa da un dolore tanto acuto che le fa mordere il proprio labbro inferiore. <Dai… dai resisti.> digrigna i denti, chiude gli occhi. Il cuore batte all’impazzata e lentamente il proprio corpo risponde al dolore con la propria resistenza, cercando di farlo suo e resistergli. Curioso come per fare ciò richiami nella sua mente l’aiuto del padre, l’aiuto di un traditore che forse lei dovrebbe solo dimenticare. Tuttavia il dolore sembrerebbe scemare e la ragazza si porrebbe in una posizione di rilassamento, andando ad aprire e chiudere la mano sinistra ingrandita. [Baika no Jutsu – consumo 1pc a turno][Turno: 3][Braccio sinistro: 1 m lunghezza x 50 cm di larghezza][Tonico Verde – PV: + 10] [Chakra: 17/20]

00:29 Tayuya:
  [Sponda lago] Deve cercare di abituarsi al meglio anche a quel braccio sinistro, quindi inizierebbe a fare degli esercizi parecchio semplici, che forse avrebbe dovuto fare prima di scagliare quel pugno. Si imbroncia, sbuffando a quella sua svista. <Bene, su.> con la voce andrebbe a scandire il tempo, con un semplice – un, due un, due – ripetuto ritmicamente. A quello accompagnerebbe i movimenti del braccio sinistro: lo porterebbe in alto, perpendicolare al suo e poi sempre dritto ma in avanti, portandolo parallelo al terreno, e poi di nuovo in alto. Insomma ripeterebbe quel movimento un po’ di volte, fino a quando il dolore dovrebbe diventare sempre più sopportare e il movimento divenire più fluido, o almeno vorrebbe raggiungere i livelli del braccio destro. Si fermerebbe solo quando si sentirebbe di aver raggiunto un livello soddisfacente, andando a far riposare il braccio lungo il fianco sinistro. <Uff… okay, non c’è tempo di fare pausa. Devo passare al busto.> è la sua principale sfida, quella di riuscire ad adattarsi ad un torso enorme. L’ultima volta le sembrare che il cuore i polmoni dovessero esploderle, ma ora dovrà cercare di abituarsi al meglio. Chiuderebbe appena gli occhi per potersi concentrare sul flusso del chakra, più precisamente su quella quantità di energia incanalata nel braccio sinistro. Cercherebbe quindi di smuoverla e farla tornare verso il centro del proprio corpo, togliendo al braccio quella specie di carburante per mantenersi grosso. Man mano che il chakra scorrerebbe via verso il plesso solare, il braccio sinistro dovrebbe sgonfiarsi e tornare delle sue normali dimensioni. Cercherebbe di ignorare il senso di torpore, per concentrarsi sul proprio chakra sempre in movimento. Tenterebbe di concentrarlo al livello del proprio busto, andando ad avvolgere i muscoli, le ossa, i tendini, ma soprattutto gli organi. Cuore, polmoni, il diaframma, lo stomaco, l’intestino, il fegato… insomma cercherebbe di raggiungere ed avvolgere ogni organo, ogni tessuto. Cercherebbe di concentrare il chakra anche nel proprio grasso presente, in ogni cellula, fino alla pelle, sempre grazie ai punti di fuga. Ingloberebbe, insomma, tutto il suo busto col chakra ed esso dovrebbe quindi espandersi. Il colpo è forte e doloroso, mentre il busto dovrebbe raggiungere le dimensioni di un metro di larghezza per un metro di lunghezza. Una palla, insomma. Il bacino, le gambe, le braccia, il collo e la testa rimarrebbero però nelle loro dimensioni, dandole un aspetto di per sé goffo ed impacciato. Il dolore si fa sentire, ma lei non vuole lasciarsi impaurire da questo, anche se il cuore prende a galoppare e i polmoni si espandono velocemente rischiando di portarla all’iperventilazione. <Resisti.> un mantra che si ripete soprattutto mentalmente. La fronte suda, complice il caldo, ma la fatica si fa sentire, eppure deve cercare di calmarsi. Lenti e profondi respiri vengono quindi iniziati, così da cercare di portare alla calma il proprio cuore. Gli occhi vengono chiusi, le labbra dischiuse e la testa portata lievemente all’indietro, così che gli occhi, una volta riaperti, possono vedere la luna ancora alta in cielo. Un sorriso tirato e sofferente si delinea sulle sue labbra, ma è come se in lei ci fosse la consapevolezza di potercela fare. Lentamente il proprio corpo sembra abituarsi, così come la mente, che inizierebbe a non vedere più quella trasformazione come un solo ostacolo. <Aaaah…> un sospiro viene emesso, soffio lieve nella notte, mentre ritrova la propria serenità e la propria accettazione. È una palla, un busto davvero grande… ma i suoi organi sono al sicuro grazie al chakra, non è il caso di aver paura. La sua pelle non si strapperà e il dolore pian piano passerà. Si, se ne sta convincendo sempre più e il sorriso si fa sempre più sicuro e sereno. Fino a quanto però quella sua innata potrà durare? Ecco una nuova domanda che risveglia la curiosità della ragazza, balenandole in mente come un fulmine. Potrebbe resistere in eterno a quel gonfiarsi dei propri arti? O ci saranno delle conseguenze fisiche? Forse la pelle alla lunga, a forza di mantenere l’innata, si lacererà? Il dubbio inizia a farsi sempre più forte… ma c’è un solo modo per scoprire tutto quello: andare avanti. [Baika no Jutsu – consumo 1pc a turno][Turno: 4][Busto: 1 m lunghezza x 1m di larghezza][Tonico Verde – PV: + 10] [Chakra: 16/20]

00:40 Tayuya:
  [Sponda lago] La quindicenne si guarda intorno, non sembra esserci nessuno, nessuna persona che potrebbe guardarla e magari trovarla buffa. A parte che sarebbe imbarazzante, l’ansia potrebbe giocarle brutti scherzi. Dunque, come testare quel suo busto espando? Semplice, la ragazza inizierebbe una piccola e lenta corsa lungo la sponda del fiume. Deve riuscire a capire se la sua agilità e velocità ne risentono, o se invece riuscirebbe comunque a mantenere una certa costanza. Inizierebbe quindi quella semplice corsa, avanti e indietro, per non allontanarsi troppo dal punto in cui si trova. Non dovrebbe sentire un peso troppo esagerato, anche se inizialmente il fiato dovrebbe mancarle e il cuore pomperebbe più sangue e più velocemente. <Da vedere… devo essere davvero… ridicola…> ansima, assumendo un’espressione leggermente disperata, ringraziando i kami che non ci sia davvero nessuno. Man mano che il proprio corpo si abitua a quella leggera corsa, allora aumenterebbe a poco la velocità. Nonostante tutto si rende conto di stare facendo davvero molta fatica… che sia il busto o l’innata, non riesce propriamente a comprenderlo. Si ferma, le ginocchia piegate e le mani poggiate su di esse… se mai potrebbe farcela con quell’enorme busto di mezzo. Sembra che la fatica l’abbia colta in maniera graduale e non riesce proprio a riprendersi. Non le pare di sentirsi resistente come prima, sta lentamente calando. Ma non può sapere se si tratti del busto ingrossato o di altro, deve quindi fare un’ennesima prova. Si concentrerebbe ancora una volta sul chakra, cercando di spostare quella massa dal busto per poterla trasferire verso la spalla destra. Il chakra lascerebbe quindi gli organi e i tessuti nel busto, facendo riprendere a quest’ultimo le sue normali dimensioni, mentre il chakra si sposterebbe nuovamente al braccio destro. Sarebbe quest’arto ad espandersi nuovamente, dopo che i muscoli e i tessuti sarebbero nuovamente imbevuti di chakra. Eppure sente che qualcosa non va… la testa inizia a girarle, lo stomaco sembra andare sotto sopra e l’intestino si contorce. Eppure dovrebbe essere abituata al braccio destro. <Sto male…> le gambe cederebbero, facendola cadere al terreno sulle ginocchia, ma il dolore viene coperto da quella spossatezza e fatica che il proprio corpo inizia ad avvertire. Stringe i denti, cerca di resistere, eppure ne è stata sopraffatta fin troppo all’improvviso per i suoi gusti… è come se stesse perdendo potenza, pian piano, come se il proprio carburante stesse finendo. Rimane in ginocchio, col proprio volto dolorante ed affaticato riflesso sulla superficie del lago. <Non va bene, no.> scuote appena la testa, i capelli ondeggiano. [Baika no Jutsu – consumo 1pc a turno][Turno: 5 – Malus: Resistenza -15%][Busto: 1 m lunghezza x 1m di larghezza --> Braccio destro: 1m lunghezza x 50cm di larghezza][Tonico Verde – PV: + 10] [Chakra: 15/20]

00:50 Tayuya:
  [Sponda lago] Il cuore continua a batterle nel petto, sa che potrebbe resistere ancora, ma si rende anche conto che sarebbe come andare ben oltre i propri limiti… come se si stesse trascinando troppo oltre. <Che sia questo, il mio limite?> forse un mantenimento troppo prolungato dell’innata provoca questo: un senso di stanchezza. Sarebbe dura da gestire nel mezzo di una battaglia. Così, ancora in ginocchio, andrebbe a disattivare la propria innata, concentrandosi sul chakra e cercando di riportare quello infuso nel braccio destro verso il proprio centro. Il chakra così lascerebbe quella regione del proprio corpo per essere nuovamente distribuito equamente in tutto il suo essere. Il braccio tornerebbe a dimensioni normali e l’innata sarebbe quindi disattivata. Un senso di sollievo andrebbe a pervaderle non solo l’animo, ma anche il corpo, come se effettivamente la colpa di tutto quel malessere fosse davvero dovuto ad uno stato troppo prolungato del mantenimento dell’innata. <Sono distrutta…!> la voce viene sfogata e si lascerebbe cadere all’indietro, sdraiata su quella sponda. Il torace si abbassa e si alza per via del respiro affannoso, mentre gli occhi viola si puntano nuovamente sulla luna. Se ne resta ferma ed immobile, in quello stato di ritrovato benessere, mentre pian piano il proprio corpo ritrova stabilità. L’intero suo corpo trema e formicola, gettandola in uno stato di spossatezza… nonostante tutto il sorriso spunta nuovamente sulle sue labbra, rivolto verso il cielo, le stelle e la luna. <Ce la posso fare.> un riscatto che ora si sta prendendo verso tutti coloro che non fanno altro che dubitare di lei. Si sta impegnando, si sta sforzando per migliorare… e tutto quello non può non portarle soddisfazioni. <Se solo potessi vedermi, papà… saresti fiero di me, ovunque tu ti trovi ora.> un triste sorriso, un dolore non fisico che si propaga per il suo animo. <Ti troverò, stanne certo.> una promessa, qualcosa che deve portare assolutamente a termine, un pensiero che richiama in sé la giusta determinazione per andare avanti. Non mollare adesso che ha appena iniziato il suo percorso… ha molti progetti, molte idee, ma soprattutto obiettivi. Può farcela, nonostante tutti le dicano che è troppo buona per fare la kunoichi, nonostante tutti temano che lei segua le orme di suo padre e tradisca Konoha, nonostante sua madre si preoccupi per la sua incolumità. Può farcela, può andare avanti e lo farà. Osserva con espressione più determinata la luna, come se avesse fatto a lei quella promessa, e probabilmente rimarrà a lungo lì sdraiata, almeno fino a quando non avrò recuperato le forze necessarie per tornare a casa. [Chakra: 15/20][END]

Yona si reca alla Cascata dell'Epilogo per allenare l'Innata.