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Incontro a Kiri

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con Raido, Hajime

15:18 Hajime:
 Dopo la passeggiata mattutina, alla ricerca delle solite informazioni che ovviamente non sembra aver ottenuto, ha deciso di mangiare in quel posto che ha visto mentre camminava, portandosi dietro l'altra genin che l'ha accompagnato nel viaggio, Shinobu. Gli ha anche dato le cose che ha comprato per lei, come simbolo di pace (?! Ma non hanno mica litigato ma vabbè, dettagli), sperando che il loro rapporto torni su binari un po' migliori di quelli degli ultimi tempi/giorni. Però una cosa non è cambiata, ovvero lo stato del ragazzo. Infatti, anche se è primo pomeriggio, è già stanco. Gli occhi gli bruciano, anche troppo, affaticandolo ulteriormente. Anche la testa non ne vuol sapere, come se avesse dei mini trapani al suo interno che cercano di aprirlo constantemente. Per questo è scontroso, non per altro. Non è che sia diventato diverso di punto in bianco, o meglio, si lo è, ma non a caso (?). Fa anche fatica a concentrarsi, cosa veramente strana, visto che si è sempre ritenuto un tipo più riflessivo che d'azione, forse anche troppo. Comunque sia, come detto alla ragazza, per oggi lui non se la sentiva di continuare a raccogliere informazioni, quindi ha lasciato lei libera, dicendole che lui avrebbe cercato qualcosa per "aiutarlo". E quale posto migliore dell' ospedale per questo? Dovrebbero essere capaci di dirgli che cos'ha, ormai è da diversi giorni. Magari un virus, magari una strana febbre del posto che i due kusani non conoscono. Qualcosa devono pur trovare, quanto meno lo spera. Quindi indossa le cose nuove mentre si avvicina. Un paglio di pantaloni grigio cenere, a vita bassa, molto comodi, che gli arrivano poco sotto la metà dei polpacci, fatti volontariamente in questo modo. Magari un po' strambi, ma vabbè, dettagli (?). Poi i nuovi sandali marroni, che sono andati a sostituire quelli neri ormai rovinati dal ragazzo stesso. Sopra invece una maglietta a maniche lunghe nera, ne troppo leggere ne troppo pesante, l'ideale per un luogo umido come questo villaggio. Si è anche messo il coprifronte del villaggio di Kusa, pensando che questo renda le cose più semplici, o meglio, dovrebbero essere "amici" i due villaggi, quindi all' ospedale dovrebbero aiutarlo senza problemi. Non si è messo nessun' arma addosso. Non sa come funzionano le regole in questo villaggio, ma è pur sempre un luogo che sarà affollato da ninja l'ospedale, non vuole dare l'impressione che abbia qualche intenzione ostile. E quindi nulla, è li che sta varcando l'ingresso del posto, guardandosi faticosamente intorno per cercare qualche banco d'accoglienza o cose del genere.

15:31 Raido:
  [Spiazzo ospedale] La copia è ancora a Kiri, l'altra copia è scomparsa poco dopo aver parlato con Yukino mentre questa è rimasta ben all'erta per imparare e studiare le tecniche scritte nei rotoli datigli da Hotsuma. Sono mesi che cerca di impararle ma ha ancora tanto da fare e controllare delle tecniche derivanti dall'uso di una spada non è facile; la samehada richiede molta concentrazione, molta forza e potenza e purtroppo ha ancora tanta, tantissima strada da fare se vuole migliorare ulteriormente ed essere un degno successore degli spadaccini. L'originale sta vivendo la sua vita, è tranquillo con Kaori, almeno da quanto ne sa la copia al momento. La vita sembra non esser cambiata ma la realtà è ben diversa al momento, una realtà che può cambiare in un battito di ciglia, in un lampo vero e proprio. Indosso porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario mentre alla vita ha legato la sua katana, compagna di mille avventure che non lascia indietro. Non ha l'equipaggiamento completo, non ne ha bisogno. Cammina per le strade del villaggio seguendo un ragazzo che ha visto al mercato, un ragazzo che lo ha incuriosito non poco, specialmente perchè lo ha visto indossare il copri fronte di Kusa, cosa ci fa un kusano nel paese dell'acqua? Sono domande a cui vuole delle risposte e per questo si ferma nello spiazzo prima dell'entrata in ospedale <Cosa ci fa un kusano a Kiri?> domanda all'improvviso fermandolo, impedendogli di andare all'interno dell'edificio. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

15:44 Hajime:
 Tombola! Lo stupore del ragazzo è a livelli estremi. Neanche posso riuscire a descriverlo a parole. Resta li, a bocca aperta, incredulo davanti a quella figura. Infatti, anche se non ha avuto ancora l'onore di parlarci di persona, chiunque a Kusa, come a Kiri probabilmente, coma anche a Konoha e nel resto del mondo, sa benissimo chi è quella figura. Per di più è stata proprio quella stessa a dargli il permesso di uscire dal villaggio di Kusa per arrivare in questo posto, quindi è incredibile beccarla proprio qui. Che sia venuto anche lui per qualche motivo personale? O magari è colpa del ragazzo e di Shinobu, visto che non hanno fatto sapere niente di loro? Ma questo gli sembra assurdo. Comunque sia, visto che sono troppi attimi che sta li a bocca aperta, farebbe la cosa che gli viene più naturale possibile, ridestandosi dallo stupore. Fletterebbe il proprio corpo in avanti, piegandosi in un inchino. Facendo questo unirebbe anche le due gambe, portandole parallele e perfettamente verticali. I piedi dritti davanti, le mani che vanno ai ginocchi, La testa perfettamente parallela al terreno, i capelli bianchi che gli scendono in avanti, coprendogli il viso. <Raido-sama... è un onore incontrarla> Direbbe quindi, senza nascondere un po' di rossore per l'imbarazzo di trovarsi davanti una figura così leggendaria, non che la vincitrice del torneo dei villaggi. Certo, vederlo da lontano non è la stessa cosa che da così vicino. Ma probabilmente incute così tanto terrore semplicemente solo con la sua stessa fama, ma non è questo il momento di pensare a queste cose. <Sono qui per quel viaggio di cui vi ho chiesto il permesso... Non pensavo di incontravi qui signore...> Non si è ancora rialzato, dopotutto è un po' bloccato vista la situazione in cui si trova. <Le posso fare volentieri rapporto... Ma prima vorrei farmi visitare in ospedale... Non mi sento molto bene...> Finisce il ragionamento. Spera che l'altro si sposti dalla sua strada quindi, lasciandolo proseguire o magari accompagnandolo. Per lui è indifferente, è già tanto averlo incontrato. Ma come detto ultimamente non ragiona molto e non si sente tanto bene. Il rispetto per un superiore è doveroso, per di più in una situazione del genere e non se lo fa certamente sfuggire, ma ha i suoi problemi al momento e vuole risolverli.

15:59 Raido:
  [Spiazzo ospedale] Viene riconosciuto dal genin, oramai è prassi essere riconosciuti da chiunque e ancora non ci ha fatto l'abitudine. Si chiede come faccia Hotsuma a gestire tutto questo, come faccia Yukio anche, gli ha sempre dato fastidio tutta questa visibilità, vorrebbe tornare ai tempi di quando ha preso il copri fronte per la prima volta, nessuno sa chi è, nessuno può riconoscerlo e può vivere la sua vita in pace senza nessuno che lo fermi per strada. Essere lui, però, ha anche i suoi privilegi, non lo mette in dubbio e la fama lo aiuta in molte cose, lo aiuta a stringere legami con altri villaggi e i relativi Kage ma non solo, anche con i vari clan. Conosce tutti i capi clan di Kiri e ha stretto legami con ognuno di loro senza perdersi troppo in chiacchiere. Gli occhi si puntano sulla figura di Hajime la quale va a inchinarsi come fosse un pezzo di legno; un cenno del capo, lo abbassa chiudendo leggermente gli occhi per un paio di secondi per poi aprirli rialzando il capo. Non parla, non fiata e non dice altro aspettando la risposta di Hajime, una risposta che lo lascia spiazzato. Non si ricorda di quella richiesta, l'ha completamente rimossa dalla testa. Cerca di ricordare, di pensare e di riflettere su quanto gli ha detto e, alla fine, qualcosa gli torna, un piccolo ricordo di un ragazzo che ha chiesto di andare a Kiri <Ah si, Hajime se non sbaglio> ricorda anche il nome adesso ma la questione cambia. Sono davanti all'ospedale per un motivo, il ragazzo sta male e deve farsi vedere, è cosa buona e giusta ma perchè? Cos'ha per non stare bene? Essendo originario di Kiri può aiutarlo in quanto conosce le malattia che si possono contrarre li, specialmente dai suoi pasti <Hai mangiato qualcosa di avariato? Forse posso aiutarti, spiegami i sintomi, magari hai un virus che ho avuto anche io da ragazzo> parla di anni e anni fa, oramai è immune a tutto quanto, difficilmente le malattia lo colgono alla sprovvista e quando capita ha sempre la cura a portata di mano. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

16:14 Hajime:
 Il fatto che l'altro si ricordi persino il suo nome è sorprendete, o almeno così la pensa il giovane genin. Poi certo, riflettendoci meglio è anche normale, cioè! Per il ruolo che ricopre, immagina che l'altro sia costretto a conoscere una quantità infinita di nomi, visto che molti di quelli saranno sotto la sua stessa responsabilità. Comunque si rialzerebbe, o meglio, raddrizzerebbe, tornando in una posizione semi-normale, visto che resterebbe comunque un po' rigido e spiazzato dalla presenza altrui. <Si Raido-sama... Sono io> Va a confermare la propria identità, per togliere qualche dubbio all' altro. Poi, gentilmente, l'altra figura si offre anche di dargli una mano, o meglio, mostra interesse nella cosa, pronta a dargli qualche consiglio. <Se ho mangiato qualcosa di avariato signore...?> Andrebbe a ripetere la domanda, un po' confuso da questa cosa. Non è certo un ragazzo che si basa su un' alimentazione corretta e perfetta, questo no, però non gli sembra di aver mangiato niente di stravagante o altro. <Non mi sembra... Non ho una dieta ferrea... Ma in genere cerco di mangiare le cose giuste...> Dopotutto, adesso che può permettersi di mangiare decentemente, non ha più motivo per mangiare male. <Riguardo i sintomi... è strano...> Dice, cercando di rifletterci sopra. Si porta una mano alla tempia, sperando che questa possa aiutarlo a concentrarsi, cosa che gli torna molto difficile. Ecco, probabilmente il primo sintomo è proprio questo. <Ormai ho perso il conto dei giorni... Ma ho un mal di testa costante... Non mi abbandona quasi mai... Ce l'avevo quando sono partito ma non pensavo fosse qualcosa di grave... Poi... A Konoha... E qui... è peggiorato...> Si ferma un attimo, cercando di mettere a fuoco altri dettagli ma gli viene veramente difficile. <è faticoso anche concentrarmi... E soprattutto la mattina la luce del sole mi brucia gli occhi...> Quest'ultima cosa non è proprio "dolorosa", semplicemente da un grande fastidio che lo costringe a stare con gli occhi chiusi, facendo fatica anche a leggere nei giorni senza nebbia o nuvole. Che altro c'è poi? Non gli vengono in mente molte altre cose, forse è semplicemente stanchezza, magari ha bisogno di riposarsi e stare a letto qualche giorno, anche se un po' l'ha già fatto. <Però... In questa ricerca mi sto rendendo conto che quando mi prendono le emozioni... Faccio fatica a pensare...> Non sa se sia un sintomo o qualcosa del genere, sta semplicemente dicendo tutte le cose di diverse che vede in se stesso, cose che normalmente non farebbe mai, per essere precisi. <Magari non è niente...> Ipotizza, rendendosi conto che forse si tratta solo di un forte mal di testa che lo limita. Dei ricordi non può dirlo, non rendendosene propriamente conto. Magari se lo notasse sarebbe un altro discorso, ma per ora non c'è nessuna ragione, visto che non se li ricorda. Sta di fatto che adesso accettere una semplice medicina per il mal di testa.

16:27 Raido:
  [Spiazzo ospedale] I sintomi vengono esposti ma è qualcosa di strano, non sono sintomi impossibili, anzi, mal di testa e bruciore degli occhi non sono niente di eclatante, qualcosa che si cura benissimo con il riposo eppure sembrano persistere in lui, un dolo che va avanti insieme a lui. Non si sorprende più di tanto tranne che per l'ultima frase, quella sulle emozioni ed è li che va a concentrarsi di più, che pone la sua attenzione. Quando le emozioni si fanno vive, non pensa più, fa fatica e forse è proprio questa fatica che gli causa il continuo mal di testa, un dolore che non va via, forse anche adesso è completamente invaso dalle emozioni senza rendersene conto. Inizia a camminare verso di lui, si avvicina sempre di più con passo lento fino ad arrivargli a fianco cercando di guardarlo negli occhi <Non hai bisogno di un'ospedale> commenta il Jonin guardandolo dall'alto verso il basso per via dell'altezza. Lo scruta provando a capire cosa vi sia in lui in questo momento ma una cosa è chiara: qualcosa sotto c'è. Non tutti i giorni un Kusano chiede di recarsi a Kiri, non è un paese ambito <Andiamo> camminare insieme a lui, questo gli sta dicendo con quella semplice parola, camminare con lui per le strade del villaggio anche se sono ben lontani dal centro. L'ospedale è un luogo abbastanza isolato, perfetto per contenere pazienti e malati. Se il ragazzo avesse acconsentito di camminare con lui, inizierebbe con l'uscire dallo spiazzale dell'ospedale per dirigersi nella stradina antistante <Ti rifaccio la domanda: perchè sei a Kiri? Cosa ti ha spinto a venire qui? Forse il tuo mal di testa è collegato alle emozioni e le emozioni sono collegate a questo viaggio, non credi?> questa è la sua deduzione ed è la cosa più logica che gli viene da pensare <Raccontami tutto e vediamo di risolvere i tuoi malanni> magari una chiacchierata può aiutarlo a risolvere da se i suoi problemi, alla fine parlare aiuta anche a pensare per quanto possa essere incredibile come cosa. [Chk on][Armatura pesante equip][Katana equip][Samehada equip]

16:43 Hajime:
 L'altro arriva a conlcusioni che anche lui ha pensato, del tutto oneste tra le altre cose. Non si può giustamente sospettare di qualcosa, se non si collega ad altro. E poi arriva quella richiesta che giustamente non può rifiutare, per diversi motivi gli verrebbe da dire. <Sembra più una richiesta che un invito...> Mormora, facendo un piccolo sorriso verso l'altra persona, che è anche più grande e più alta di lui. Quindi la seguirebbe, senza aggiungere altro, stando attento a restargli di fianco. Non ha da dire nulla, fin quando l'altro non gli fa la domanda diretta. Non ha motivi per non dire la verità, ne per nasconderla. Dopotutto se c'è qualcuno che qui può aiutarlo, che può dargli qualche consiglio, che può anche risolvere i suoi problemi quello è senza alcun dubbio la figura che si trova vicino. <Va bene> Dice tenendo il passo, provando a concentrarsi. <Sono qui perchè... Perchè devo scoprire chi sono Raido-sama...> Dice senza troppi peli sulla lingua, guardandosi la punta delle scarpe. <Ormai è più un' ossessione che altro...> Questa volta fa una piccola smorfia, piegando leggermente l'angolo della bocca destra mentre le labbra si stringono come una piccola fessura. Fa un profondo respiro, cercando di concentrarsi. <Ho scoperto qualcosa... Sono originario di questo posto... O almeno credo... Tutti gli indizi mi hanno portato qui... E vorrei scoprire almeno se... Se mi chiamo veramente così...> Dice, dando sfogo ai propri dubbi e continuando a fissarsi i propri piedi. Non ha neanche molta voglia di camminare, quindi più che sollevare le gambe, le "trascinerebbe", continuando quel moto e quella passeggiata. Cerca di concentrarsi sui propri pensieri, sui propri ricordi. <Io... Io... Non ricordo... Non riesco a ricordare...> Dice, cercando di focalizzarsi sui ricordi di quando era piccolissimo, ma rendendosi conto che c'è solo un grande vuoto. <Ad essere onesti... Non so... Mi ricordo solo dell' orfanotrofio ora...> dice, fermandosi sul posto. Guarda verso l'alto, cercando di rimettere in ordine i pensieri, ma non ci riesce, o meglio, non c'è nulla da riordinare prima. <Ho indagato per primo li... Nel mio vecchio orfanotrofio... A Kusa... Ma ho scoperto di essere finito in un genjutsu... E che adesso è distrutto... Probabilmente lo sa... Era quello nella zona povera vicino ai cantieri...> è molto probabile che chi sta a capo del villaggio sappia già queste cose, perchè comunque le cerchie più esterne sono sempre parte del villaggio. <Ma in esso ho ottenuto comunque delle informazioni... Ed ho indagato da un mercante... Lui mi ha dato altre informazioni... Ed eccomi qui...> Finisce il ragionamento. Certo, non è riuscito a spiegare chissà cosa, ma per la fatica che sta facendo, è già tanto, almeno dal proprio punto di vista.

15:03 Raido:
 Non vuole farlo stare male ma solitamente gli ospedali tendono a rendere i sintomi più gravi di quello che sono e non è qualcosa che lo aggrada particolarmente, specialmente se di mezzo vi sono i sentimenti. I sentimenti sono qualcosa di potente, essi sono in grado di far star bene una persona e allo stessp tempo riescono a farla star male come non mai proprio per il potere che esercitano sulla mente umana. Quando litiga con Kaori si sente in colpa, distrutto sia mentalmente che fisicamente, è una sensazione orribile quella che si prova, una cosa odia che vorrebbe impediare alla propria mente di provare ma senza molto successo, tutt'altro, fallisce costantamente e continuamente. Dai tempi di Yukino ha giurato che i sentimenti non avrebbero più offuscato il suo giudizio ma così non è successo e ora è addirittura in procinto di mettere su famiglia per via di essi. Cammina al fianco del ragazzo con questi pensieri in testa mentre attendo il di lui dire, il suo vociare per capire cosa sia venuto a fare nel paese dell'acqua. E' un posto che molti evitano per via del passato di Kiri, del suo essere sanguinaria ma non è questo a cui deve pensare adesso, deve concentrarsi sul genin. Ode, finalmente, il suo dire, le sue parole, tutto ciò che viene detto dal ragazzo notando una grande confusione nella sua testa. Capisce perchè è qui, trovare se stessi, capire chi si è, molti tendono ad affrontare questo tipo di viaggio ma in pochi riescono a giungere alla fine di un tale percorso <Mh> un versetto nel sentire tutto ciò, cerca di pensare, di capire come poterlo aiutare nel migliore dei modi ma è difficile, difficile capire come comportarsi in determinate situazioni <So che è distrutto, voglio mobilitare le squadre per ricostruirlo appena le finanze ce lo permetteranno> al momento Kusa ha tante altre spese da sostenere e qualcosa bisogna sacrificare purtroppo ma continua a notare come Hajime si completamente confuso, fin troppo confuso, le notizie che da sono vaghe, più di quanto avrebbe mai potuto immaginare <Che tipo di informazioni? Cosa hai scoperto? Sei di Kiri ma come?> altre domande, vuole sapere, deve capire di più, ciò che gli sta dicendo non basta minimamente, ha bisogno di avere più informazioni possibili. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

15:26 Hajime:
 Già, i sentimenti possono essere qualcosa di così complesso che perfino la mente umana può faticare a comprenderle. Ma il bello è proprio questo. E dopotutto, se uno ci pensa attentamente, ci sono dei muscoli involontari che non possiamo gestire, come il battito del cuore, la necessità dei polmoni di riempirsi d'aria, i nervi che spingono i muscoli degli arti a coprirci quando ci sentiamo minacciati da qualcosa mortale. E non è scritto da nessuna parte che le emozioni non siano collegate a queste cose. Magari è proprio così, magari si nasce esattamente in questo modo perchè non bisogna essere capaci di poterle comprendere. Comunque sia, esclusi questi momenti filosofici, il ragazzo continua a seguire i passi dell' altro, dovendo procedere con un andatura più veloce, visto che le proprie leve inferiori sono molto più corte di quelle altrui, causando una distanza minore per ogni passo compiuto. <No... Spero non venga mai più ricostruito...> Dice senza mezzi termini. A quel posto infatti, non riesce ad associare buoni ricordi, ne ad associare vere e proprie sequenze di immagini. Solo dolore, tristezza, rabbia. Tant'è che la direttrice l'ha incontrata solo una volta in un genjutsu per di più, quindi con la possibilità che non sia stata veramente lei. Ma non dice nient'altro su quel posto, ne si sente in dovere di dare spiegazioni. Invece, l'altro nota senza troppi problemi il suo stato confusionale. Rievocando le immagini nella propria mente, coinvolgendo anche più emozioni di quante non dovrebbe, il mal di testa accompagnato da un senso di stanchezza altrettanto forte tornano a colpirlo, costringendolo a portarsi una mano alla tempia per cercare di calmarsi e concentrarsi. Prende un respiro profondo, provando a riordinare i pensieri per formulare un discorso logico e coerente. <Allora... Credo sia meglio cercare di organizzare le idee secondo un pensiero temporale...> Così da rendere la cosa più semplice. In fondo non è importante quando ha scoperto cosa, ma quando quello che ha scoperto deve essere avvenuto, così da seguirne la logica. <Non so perchè... Ma non riesco a ricordare bene... Ma da piccolo io...> Da piccolo faceva qualcosa, in mezzo a qualcosa, ma... è confuso. <Io...> Si fermerebbe, arrestando il passo, magari anche l'altro lo imiterebbe. <Non riesco a ricordarmi... A concentrarmi... Cerco di andare avanti...> Con la storia intende, visto che non riesce a ricordare neanche di essere stato piccolo a tratti. Cosa strana di per se, ma con la quale deve convivere, visto che non vede come venirne a capo. <Poi... Ho scoperto di essere stato portato a Kusa da un mercante di stoffe... Che mi ha lasciato in quell' orfanotrofio...> Fa una pausa, pensando a cosa dire in seguito. <Lui mi ha confermato questa storia... Inoltre mi ha detto che a consegnarmi a lui sono state due figure che sembravano ninja dall'aspetto... E che erano ridotti molto male... Presso il grande porto dell' acqua...> In realtà, in condizioni normali, i vaghi ricordi di quando era molto piccolo aiuterebbero a confermare la sua identità, o almeno la sua provenienza, ma al momento di certo può dire solo questo. <Mi ha lasciato a quell' orfanotrofio... Dal quale sono scappato dopo essere cresciuto...> Scappato perchè odiava quel luogo, come detto prima. <Volevo sapere di più su di me... Almeno se questo fosse il mio vero nome... O se me l'avessero dato a caso perchè ero senza... Quindi sono tornato li... Dopo essere diventato un ninja e avere un lavoro che mi permettesse di mangiare regolarmente...> Non cerca lo sguardo altrui, lui odia chi cerca di comprenderlo e tanto meno compatirlo, è una cosa che gli provoca profondo ribrezzo. Certo, avesse una cura per i suoi problemi momentanei, allora potrebbe chiudere un occhio (?). Continuerebbe <Ma li... Alla fine ho scoperto troppo tardi di essere in un genjutsu... Quindi qualcuno mi stava osservando... Direi anche pedinando...> Ed al pericolo che questa conclusione può portare ne ha discurso anche con Hiashi. <Ragionandoci... Credo che agire nelle mura di Kusa sia molto difficile... Se non impossibile... Ma l'occasione per uccidermi chiunque sia l'ha avuta... Quindi ho pensato di venire direttamente alla fonte... In modo che possa uscire fuori... Anche se... Ci sono molti rischi senza alcun dubbio...> Però si sta dimenticando di qualcosa, senza ombra di dubbio, qualcosa d'importante. <Ah... Ho anche due nomi... Ed una descrizione generica... Ho cercato informazioni su di loro... Ma non ho ottenuto nulla... Shinobu mi ha accompagnato perchè non voleva venissi da solo...> Ed ecco che, anche se gli eventi sono stati riorganizzati, il ragionamento dovrebbe essere abbastanza in ordine, o almeno così spera.

15:46 Raido:
 L'orfanotrofio deve rimanere distrutto secondo il ragazzo, un posto come quello...distrutto. Non concorda con le sue parole, non concorda affatto. Seppur ricca, Kusa presenta ancora molti problemi, molte famiglie non arrivano alla fine del mese e tanti sono i bambini che rimangono orfani di entrambi i genitori, tanti sono i marmocchi che non hanno una famiglia e finiscono per stare per strada. L'orfanotrofio serve per dar loro un tetto sopra la testa e due pasti al giorno sicuri, non può lasciare un edificio tanto importante raso al suolo <Non posso farlo, è l'unico posto in cui un bambino può andare per evitare di vivere per strada. In questi mesi sto cercando di sistemare Kusa, cerca di aiutarla a divenire più grande, il luogo perfetto in cui vivere. Posso cambiare la gestione di quel posto ma non chiedermi di non rimetterlo su, troppi bambini soffrono al mondo e se posso dar loro una casa, anche se momentanea, lo farò> non può permettere che molti ragazzini finiscano come lui, soli e senza nessuno, senza amici, senza qualcuno che possa sostenerli. Sa cosa significa vivere in solitudine, conosce fin troppo bene tale sensazione e lasciare che qualcun altro provi determinati sentimenti è un crimine grande quanto l'omicidio stesso. Hajime ricomincia il suo discorso, torna nuovamente a parlare, a spiegare tutto quello che è successo e i vari motivi. Le idee non sono perfette ma almeno adesso riesce a comprendere qualcosa di più. Abbandonato a un mercante da due shinobi di Kiri malconci, due ninja prossimi alla morte molto probabilmente, un gesto disperato per poter salvare la vita al loro figlioletto. Divenuto genin e poi tornati li ma in un genjutsu, qualcuno ah giocato con la sua mente, qualcuno ha cercato di portarlo su una diversa strada. Gli occhi sono fissi dinanzi a se, non lo guarda, non abbassa lo sguardo su di lui ma preferisce guardare la strada e pensare in completo silenzio senza interromperlo ulteriormente e poi la vera notizia, due nomi. Non è completamente a mani vuote, ha degli indizi da seguire e questi due nomi possono portarlo da qualche parte ma il punto è: dove? Vuole scoprire chi è eppure un'idea se l'è fatta anche lui di quello che sta succedendo, forse ci è vicino o forse è molto lontano, non ne ha la minima idea <Il mercante ti ha detto anche se erano in corso delle dispute a Kiri in quel periodo? Se vi era una guerra? E...quanti anni hai?> chiede, tante domande ma gli servono per avere un quadro più completo, specialmente per l'età, deve riuscire a ricollegare la sua età agli avvenimenti di quel periodo. Resta silente per qualche attimo prima di ricominciare <Questi due nomi..quali sono e cosa c'entrano con te?> altre domande, altre cose che va a chiedere per capire meglio ma, alla fine, la sua teoria viene a galla <Forse...forse il genjutsu non è stato male, magari qualcuno ti sta mettendo alla prova cercando di testarti, di capire chi sei, di farlo capire a te, cerca di vedere le tue abilità. Kiri è famosa per la presenza di ninja potenti, ecco perchè testiamo gli allievi, per assicurarci che mantengano alta la fama del paese> e questo lo ha subito anche lui a suo tempo. Non dice niente su Shinobu, non ancora almeno. [Chk on][Armatura pesante equip][Samehada equip][Katana equip]

16:05 Hajime:
 Il ragionamento che fa l'altro è più che giusto, ma non vuol dire che il giovane genin dai capelli bianchi possa condividerlo in qualche modo. Bisogna essere precisi infatti, non solo adesso sta perdendo i ricordi, ma alcuni ha cercato di cancellarli e di metterli in qualche cassetto nascosto della propria mente di sua spontanea volontà! E moltissimi di questi appartengono a quel posto. Per ora infatti ha cercato di trattenersi, di non sembrare un moccioso o qualcosa del genere, ma quando l'altro gli dice quelle parole, fa troppa fatica a contenersi, anzi si lascia andare a qualcosa che normalmente non è, come se fosse preso dalla collera, dalla rabbia. < Una casa!> Gli da contro con il tono, sputando la stessa parola casa come se fosse profondo veleno. <Quel posto è tutto fuorchè una casa! Preferisco vivere mille anni per strada che un solo giorno in più in quell' inferno!> Lo dice senza troppi peli sulla lingua, guardando l'altro anche con un po di rabbia. Se ne frega se gli fa male la testa, il dolore è praticamente assopito dalla frustrazione. <Li non è una famiglia... Non c'è regola... è una tribù dove il più forte comanda...> Vorrebbe gridare molte altre cose, e lo farebbe, se gli venissero in mente le parole giuste per dirle. Solamente che non gli vengono, non sa come esprimere la cosa, visto che c'è passato e l'ha sentito sulla propria pelle. Lui è piccolo, di corporatura minuta e non molto muscolare, anche se ultimamente è migliorato in maniera vertiginosa su questo aspetto, grazie ai profondi cambiamenti nella propria vita. Ma certamente non può essersi dimenticato dei bambini più "grossi" che si divertivano su quelli più piccoli, come lui. Le ha prese, ha visto il proprio piatto gettato per terra, da li è diventato un tutto uno con il sopravvivere. Certamente Kusa ha problemi più grandi, sia a livello politico che economico, ma un posto del genere non pensa possa essere costruttivo per i giovani, ne lo approverà mai. Però è proprio quest'ultimo a riaccendere la sua lampadina nella mente, a fargli capire che non può mettersi "contro" l'altra figura, per troppi motivi. <Scusatemi...> Non aggiunge altro però, ed il tono è sempre un po' burbero, ma in qualche modo è un' ammissione di colpevolezza. Il discorso comunque si evolverebbe, arrivando ad un punto forse più interessante. <Io... Non lo so... Quindici...? Venti...? Il mercante mi ha detto che ha smesso di venire qui... Per vecchiaia credo... Ma non posso esserne sicuro...> Riguardo ai nomi, c'è ben poco da dire. <Penso siano falsi... Io almeno non direi ad un estraneo il mio nome... Comunque si sono presentati così al mercante prima di consegnarmi... L'uomo... Kayasu Koritsu> Fa una pausa, cercando di mettere a fuoco il ricordo del nome della donna. <Lei... Hana...> Non gli ha dato un cognome, è l'unica cosa che sa, per questo gli suona anche molto strana come cosa. Riguardo le ultime cose che dice, non c'è molto che possa dire, visto che non ne ha proprio idea. Invece, adesso che parlano di Kiri, c'è un' altra cosa che quello gli fa notare. <In realtà... Una cosa c'è... Da quando sono partito ho ottenuto solo un indizio...> Cerca di ricordare chi glielo abbia dato, ma gli sfugge come cosa. <Qualcuno... Ma non ricordo bene chi... Dopo avermi sentito fare quei nomi al mercato mi ha consigliato di visitare la locanda nebbia oscura...> Non è un buon posto, da quello che poi ha potuto capire, forse uno dei peggiori del villaggio. <L'ho cercato... Ma sono finito solo in una piazza senza ne porte ne finestre... Senza trovarlo..> Chissà, magari l'altro conosce quel posto.

16:38 Raido:
 L'odio del ragazzo verso l'orfanotrofio può capirlo e comprenderlo ma non condividerlo. Non aggiunge altro in merito, non dice altro se non restare in silenzio ad ascoltarlo <Non preoccuparti> non ha bisogno di scusarsi in merito al di lui comportamento ma ciò che successivamente va a dire, non capisce. Non capisce ciò che il ragazzo dice. Non sa la sua età e nemmeno se il suo nome è vero e il nome di quelle due persone non gli dicono niente, anzi, non fanno altro che aumentare il proprio pensiero in merito a tale faccenda. Non sa come aiutarlo, non sa come fare per risolvere il suo problema eppure quella locanda non la conosce, non ha idea di cosa sia ne di dove si trovi <Nebbia oscura> commenta ad alta voce, una nebbia oscura <La nebbia nell'oscurità...prova ad andare in un posto con tanta nebbia qua a Kiri> un piccolo suggerimento per il ragazzo, un suggerimento forse scontato ma più di questo non può fare minimamente. Continua a camminare, tranquillo, pacato e pensa, pensa alle avventure del giovane ma la sua situazione è strana <Al momento, però, non saprei come aiutarti. Potrei fare delle ricerche in merito volendo, potrei contattare qualcuno di mia conoscenza per farmi dire di più ma così su due piedi no, non ne ho proprio idea> queste sono le ultime parole, non ha altro da dire ne altri suggerimenti. Continua la camminata con lui ma niente di più [END][Scusa per il tempo e l'azione ma devo nuovamente scappare]

16:45 Hajime:
 Non è che si preoccupi eh, in realtà vuole solo evitare di far arrabbiare l'altro, visto che si, starà impazzendo, ma non è ancora del tutto stupido (?). Fa un cenno con la testa quindi, accettando le parole altrui per quello che sono, senza star troppo a commentare. Poi, per quanto possa dispiacergli, l'altro purtroppo non è molto in grado di aiutrarlo. Certo potrebbe chiedergli di inviare veramente qualcuno per saperne di più, ma gli sembra una cosa sbagliata. <Non penso sia giusto... Dopotutto è la mia missione... Se non fossi capace di trovarla da solo... Allora sarebbe del tutto inutile andarci...> Lo dice senza preoccupazione. Se è un test, allora tanto vale stare al gioco e vedere dove riesce ad arrivare, se non lo è, bhè, se ne farà una ragione. Sta di fatto che continuano a camminare, ognuno con i propri pensieri per la testa. La fortuna del ragazzo è che il silenzio è qualcosa che lui normalmente approva. Non è un caso che in effetti gli piaccia la propria professione, ovvero la pesca. Chissà, magari si rivedranno ancora qui a Kiri, la copia ed il genin, oppure riuscirà a incontrare l'originale direttamente nel suo viaggio di ritorno. Lo scopriremo solo vivendo (?). [end]

Hajime ha la fortuna di poter incontrare Raido, anche se quest'ultimo è solo una copia, ma il giovane genin ovviamente non ne ha idea.