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con Kioku, Mekura

00:09 Mekura:
  [scongelato] Allunga un passo ricercando di nuovo il contatto, appoggiando la testa contro il petto di questo, rimane li chiudendo gli occhi senza fare nessun passo per staccarsi. <aiutare Yukio hum?> ed annuisce al fatto che sia affaticato <meglio così che non sia problematico> conoscendo Yukio sarà successo qualcosa di problematico, ma non così catastrofico dai < ma se sei stanco vieni da me, lo sai che non mi dispiace averti a casa> Quando sente la domanda come sta riferendosi alle sue ferite e le successive parole, Mekura abbassa lo sguardo di lato, verso il basso arrossendo mentre porta le mani a congiungersi tra loro, guardando fugacemente e piena di vergogna. Abbassa le sopracciglia ripensando a cosa è servito quello scontro, alla reazione che ha avuto dopo ed a quello che ha detto Kaori, ovvero che lei ha escluso tutti i problemi ed è riuscita a vincere per questo...idiozie, non ha vinto perché ha fatto vuoto mentale. <...le mie gambe sono rovinate> sospira <poteva andarmi peggio immagino, ci sono cicatrici da ustione peggiori di questa, la dal piede al ginocchio le mie gambe sono rosse...come se fossi sempre sotto insolazione> c'è tanto rammarico nelle sue parole <...non è servita a nulla questa sconfitta, non ho appreso nulla e non mi ha fatto maturare in alcun modo...anzi, mi ricorda solo quanto sia debole ed inefficiente...> scuote il capo <sono una esperta di Tai maledizione, l'avevo a 3 metri da me, come ho fatto ad essere così lenta da non colpirla mentre faceva i sigilli? non di una tecnica ma ben due> sospira pesantemente chiudendo gli occhi <avevo deciso di sacrificare la difesa, non avrei comunque schivato in tempo, per arrivarle comunque addosso, anche se mi avesse colpito mi avrebbe bloccato a poco più di qualche centimetro e li, avrei semplicemente allungato le braccia e colpito..> stringe le mani e sospira abbassando la testa lasciando morire la frustrazione in sospiro soffocato. <...sarai deluso da me...non ho aiutato a dare l'impressione di una Akatsuki forte> nessuno della akatsuki è arrivato alla finale del resto. Sente anche il discorso delle sconfitte e anche li scuote la testa <io...lo capisco, che le sconfitte servono a crescere, ma perseverare nella sconfitta è sempre sbagliato. I sopravvissuti sono quelli che hanno vinto, non quelli che hanno perso> incrocia le braccia tra loro <c'è un problema> afferma a bassa voce scuotendo il capo, infastidita da se stessa <c'è sempre un problema: ho ferito quasi a morte Kimi per uno stupido torneo, per dimostrare a me stessa che ero una kunoichi che poteva far fronte a tutto...e come ho vinto? abusando di una tecnica> stringe le labbra < e tra l'altro ho vinto perché Kimi ha usato clemenza> porta una mano verso il capelli portandoli indietro. <...dopo quello che è successo con gli Hyuga era un modo per dire che, in ogni caso, avrei reso omaggio combattendo come loro...quante tecniche mi hai visto usare? nessuna e solo una a ripetizione usata così male alla fine da non impedire alla mia avversaria di compiere sigilli e alla fine mi sono sentita straziata da un vecchio ricordo di un'altro stupido torneo ritrovandomi di nuovo con il giudice che da la vittoria ad una avversaria appena scalfitta dal mio attacco, in uno degli scontri più brevi del torneo per di più, come la prima volta> piega la testa di lato cercando di trattenersi oltre <io...sono felice che Kaori ce l'abbia fatta, insomma, è la sua rivincita alla fine...ma sono stanca di fallire costantemente> insomma è quello che sente ma c'è dell'altro <...> si trattiene dal dirlo, non ha idea di come possa giudicare la cosa ma alla fine parla <ho avuto modo di parlare con Akane, in una indagine su di lei...per il processo...ho anche letto se c'erano stati dei precedenti simili, ma è stata unica anche in questo> prende un lungo respiro <non si salverà, la giustizieranno...perciò ho chiesto che almeno lo facessi io> quindi si sta preparando anche a questo, come sta? <come sto?> sorride <come sto?....non lo so Akendo, so di aver sempre avuto un conflitto interiore con me e che tutti mi dicono cosa pensano quale sia il mio problema...e per Akane ho accettato, l'ho scelto io, ho fatto pace con questa idea....almeno avrà davanti qualcuno che è riuscita a perdonarla> solleva la testa e poi le spalle <...volevo prima vedere i tuoi scontri, o meglio, volevo prima vederti e poi partire..non avevo voglia di lasciarti li con una lettera> piega la testa di lato ascoltandolo come se questo sapesse di più sulla questione <so solo dove si possono trovare: a Kumo> porta una mano verso la tasca posteriore e lo tira fuori, il libro <almeno secondo questo libro> [ch on]

00:42 Kioku:
  [Statua] Ascolta le prime parole della ragazza, vociando di rimando immediatamente <Allora accetterò la tua proposta, così darò un occhio ai due ragazzi e non avere timore, nonostante sia raro trovare qualcuno che tenga a bada Yukio, fortuna vuole che uno di questi sia proprio io, quindi non ci saranno problemi> sorriso, non ha tutti i torti del resto, indubbiamente la potenza di un tessai rivaleggi con il mondo ninja, ma il possessore del Rinnegan discende dallo stesso creatore di questo famoso mondo ninja, non tanto per un discorso di confronti, ma su due piani totalmente diversi. L’intero mondo però può tirare un sospiro di sollievo, non ci sarà uno scontro tra i due rinomati ninja o i Kami solo sanno quali danni irreversibili il mondo ninja dovrebbe affrontare, potrebbero rivelarsi ambedue delle incognite pericolose, reso necessario dunque sopprimerle sempre a patto che si riesca, ma come detto prima, non è questo il caso fortunatamente. Si zittirebbe poi, lasciando alla giovane campo libero, per sfogarsi, arrabbiarsi, dar spazio alla frustrazioni e vergogna, tutti sentimenti normali per questa circostanza, alla quale però lo stesso Rikudo Sennin vedrebbe il giusto lato positivo della vicenda, d’altronde quello che ora sta facendo Mekura è esattamente quanto aveva detto poc’anzi Akendo stesso, i fallimenti ci fanno crescere e maturare ed è quello che la donna sta facendo, forse ancora inconsciamente, ma è quello che sta accadendo proprio ora, non si risparmierebbe mai di dirglielo approfittando proprio della situazione in questione <Eppure Mekura> marcando apposto il nome d’ella, portando la destra ad accarezzarle il viso <il solo gesto o atto del mortificarsi, dispiacersi, riconoscere i propri errori, proprio come tu ora stai facendo> attimi di pausa <è sintomo di maturità, di comprensione dei propri limiti e di ciò che possiamo fare, atti a maturare, comprendere meglio noi stessi e migliorare> quindi in definitiva, si, rispetto a ieri è già migliorata, così come sarà domani ed i giorni a seguire, sempre con questo atteggiamento. Scuoterebbe il capo, come gesto di diniego, divertito quasi dalle parole successiva della ragazza, sull’Akatsuki è ciò che è accaduto con Kimi <non ti preoccupare con Kimi e anzi> andrebbe quasi a vociare tuonando <ciò che avete mostrato al pubblico è come l’Akatsuki affronti le situazioni, senza risparmiarsi mai, nemmeno quando d’innanzi a se c’è un proprio compagno> è ciò non fa altro che aumentare il potere ed il prestigio, forse anche la paura, che circonda l’organizzazione dell’alba cremisi <non siamo un team di ninja e la popolazione non ci riconoscerà mai come tale, per tanto gli ideali come team, ed altre indottrinazioni di stampo accademico, li lasceremo ai villaggi, come è giusto che sia> in parole povere, sono dei mercenari, sanguinari, bestie da macello, eppure si scontrano per i casi più disparati e alla gente fa comodo che siano la maggior parte delle volte, dalla loro parte, ma mai li riconosceranno tra le loro file e sinceramente per il Rikudo Sennin, va più che bene. L’indice destro continuerebbe a sfiorare la pelle della ragazza <quindi non ti preoccupare, inoltre sai bene che la vasca del Gedo Mazo ha proprietà curative che neanche i migliori medici possono offrire, potrebbe guarire maggior parte dei residui se non cancellarli> non è scienza esatta ma del resto l’acqua del Gedo Mazo è vita allo stato puro, ricolma di chakra, non è di certo acqua termale, se è riuscita a ristabilire lo stesso Akendo ad un passo dalla morte, può pressappoco risolvere qualsiasi problema. Ascolta le sue ultime parole, con apprensione e concentrazione, del resto l’argomento di Akane è delicato, nonostante Mekura abbia già fatto la sua scelta, mentre tutto il resto è ancora un incognita e forse questo è ciò che spaventa di più la Hyuga <per quanto riguarda Akane, se è ciò che ti senti di fare, ti supporterò> del resto la scelta è unicamente sua e nessuno può metterci parola se non dare l’incondizionato supporto, qualunque sia la scelta della ragazza <non ti preoccupare Mekura, avremo sempre tempo per vederci, so che non ti fidi più delle promesse ed in parte fai bene> soprattutto forse nel suo caso <ma nonostante questo mi ripeterò> breve pausa prima di vociare <non andrò da nessuna parte, mi troverai sempre al tuo fianco> detto questo, lascerebbe che l’indice della sua destra lasci la morbida pelle della ragazza, tornando alla posizione originaria. Un mugugno, il sopracciglio inarcarsi all’udire le parole sulle ricerche dell’evocazione <si, Kumo è il luogo d’origine dei miti riguardo l’evocazione che stai cercando, per anni è stato anche spirito affine e guardiano di alcune località boscose> zittendosi poi, non volendo rivelare troppo, del resto questo è un viaggio che riguarda unicamente Mekura e non si metterà in mezzo a meno che non sia ella a volerlo. . [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

01:26 Mekura:
 Lo ascolta senza fiatare, lasciando che questo le dia le informazioni che le servono e che possano confortarla un poco rispetto a quello che ha raccontato e sente le parole del sannin, non è facile parlare e lo fa con l'esperienza alle spalle di chi ci è già passato, ma lei è come preoccupata di ripetere i suoi stessi errori e dare poco lustro al gruppo. Rimane li come un pesce fuor d'acqua quando le dice di non preoccuparsi ma piuttosto di continuare senza badare troppo alle persone o come vedono il nome della akatsuki, che tutto è riparabile, alla fine e soprattutto che lui è li, per sostenerla. Preme contro le dita della sua mano mentre solleva lo sguardo verso questo e quando lascia la presa sul suo corpo Mekura lo inseguirebbe allungando il braccio destro in modo a prendergli la mano, intercettandolo. Alla fine si trovano a parlare di Kumo finalmente, del quale tuttavia Mekura sente delle informazioni che per un certo verso sono nuove, come quella dello spirito affine. <Spirito affine?> chiederebbe la ragazza avvicinandosi ulteriormente ad Akendo osservandolo con una certa espressione impaziente sul volto prima di mordersi il labbro e guardarlo con gli occhi lucidi <mi dimenticavo...è bello vederti> un sospiro più pensante si aggiunge <proprio non ci riuscivo a lasciarti solo un biglietto...sai che la mia casa è libera per te vero?> lo chiede di nuovo assicurandosi che lui le risponda <anche nel tempo in cui sarò distante...anzi, anche se lo so che non ti tratterai molto e che hai da fare, non mi spiacerebbe se vivessi in casa e buttassi un occhi su questa> e sui suoi abitanti per la precisione. [ch on]

02:22 Kioku:
  [Statua] Osserva ogni singolo gesto e sguardo della Hyuga, dalle sue iridi, al suo diaframma, il suo respiro, come l’alta concentrazione nell’ascoltare le parole da lui pronunciate. Infine quelle dita incrociarsi nuovamente e stringersi, senza opporre resistenza, acconsentirebbe, d’altronde non vi sono problemi, non tra loro non dopo tutto ciò che hanno passato e condiviso, ma ovviamente non è facile per lui ne comprendere né mostrare gesti espansivi d’affetto verso l’altra persona, non di certo una sua volontà, nonostante siano da soli presumibilmente. Giocherella con le dita della ragazza, ascoltandone il vociare e quella domanda alla quale risponderebbe immediatamente <devi sapere> è qui partirebbe più che una lezione di storia una vera è propria spiegazione di colui che con la natura è legato da violacei occhi, chi meglio di lui, potrebbe dunque trasmettere i sentimenti che legano gli esseri alla terra, prima o poi chissà, forse farà a Mekura dono di qualcosa di spettacolare, seppur difficile da sostenere, nonostante si parli di pochi secondi, chissà <ogni evocazione appartiene ad un suo regno animale> prendere la mano della ragazza, ancora intrecciata alla sua, portandola ad altezza del loro viso, per spiegarle e mostrarle a livello visivo, difatti , lascerebbe andare la sua mano, solamente per prenderla pochi attimi dopo, palmo contro palmo, polpastrello su polpastrello <ogni evocazione ha un legame indissolubile con la natura ed ognuno di loro ne è guardiano> difatti, non è un caso se queste famose e leggendarie evocazioni, abbiano un loro vero e proprio habitat, un luogo dove poter fare ritorno e chiamare casa, forse molti ninja non si pongono la domanda o il problema ma è così e c’è di più <lo spirito affine è proprio ciò che accumuna queste evocazioni al loro habitat e natura in generale, se ti troverai a contatto con loro, prova a comprendere cosa provino, quali siano i loro sentimenti e cosa li spinga a vivere in questo modo> di certo non un qualcosa che si possa imparare sui testi o scritti in biblioteca, il sapere promulgato direttamente dalla più grande forza della natura che esista, il Rinnegan. Un sospiro, mentre donerebbe un bacio sulla mano della ragazza, sentendone il contrasto tra le sue calde labbra e la mano sempre più fredda per via dell’ora <Ogni evocazione ha un modo di vivere e un modo a se stante, con le loro regole ed usi, si potrebbe quasi definirla una sorta di civiltà> ovviamente non è così essendo animali oltre che leggendari anche molto rari, non hanno questo gran numero, certo per legare un patto o contratto a detta dello stesso Rikudo Sennin non ci vorrebbe neanche molto a farlo, non nel suo caso, ma i suoi metodi sarebbe tutto fuorché tradizionali ed ecco il motivo per cui non ha alcun patto d’evocazione e mai ne avrà probabilmente. [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

02:42 Mekura:
  [statua] Le piace stare li con lui, nel posto in cui si sono conosciuti e ancora nei suoi confronti si sente una bambina ma questa volta consapevole di esserlo. Si morde il labbro inferiore afferrando con i denti un angolo della pelle per poi lasciarla di nuovo alternando lo sguardo dalle sue dita ai suoi occhi lasciandosi guidare e manovrare senza resistenza dall'uomo rimanendo in religioso silenzio riguardo alla spiegazione delle evocazioni e cosa sono. Ne viene fuori un discorso interessante sulla natura delle evocazioni, una interessante visione che apre uno scenario alla Hyuga che prima d'ora non ci aveva mai realmente pensato. Sorride a quel gesto affettuoso da parte sua piegando la testa mentre sente il calore delle labbra sulla pelle e alla fine, prende parola aspettando diversi secondi per assicurarsi di non interromperlo <effettivamente non ci avevo mai pensato...> rivela lei riguardo alle evocazioni <ho intuito ben poco riguardo a quello che sono le evocazioni e non ho avuto modo di osservare con chiarezza il rapporto tra un evocatore e le bestie con la quale ha stretto il contratto...cioè, Kimi...però lei è sempre ossessionata dalla morte, non pensavo che la cosa fosse tanto legata alla evocazione...ma ripensandoci meglio> ripensa a quanto ha detto Kimi prima del loro scontro, che avrebbe portato le loro anime alla salvezza qual'ora fosse sopraggiunta la morte. <...sono creature più complesse di quanto si possa immaginare allora: non sono semplici esseri senzienti alla quale bisogna dimostrarsi degni...mostri delle leggende...> solleva un sopracciglio <..o forse sono io che ho sottovalutato la cosa, gettandomi a testa bassa in questa ricerca...sto cercando serpenti e mi sono informata su dei serpenti, come vivono, come si comportano, ma è questo il punto vero? non sono semplicemente serpenti e quello che so è solo una infinitesima parte di quello che sono realmente i serpenti bianchi> sospira <appena arriverò al paese del fulmine devo fare tesoro di quello che mi hai detto> sapere così poco la agita, come sapere così poco del paese del fulmine la agita, ma ora sta ballando, non può più nascondersi dietro un dito: quel potere può aiutarla a non essere più un peso per gli altri e, sopratutto, a instillare abbastanza paura agli altri nel caso volessero anche solo provarci a metterle le mani addosso. <...sei bollente comunque> afferma ridacchiando riferendosi al baciamano di prima. [ch on]

03:54 Kioku:
  [Statua] Ascolta le parole della Kunoichi, soddisfatto che abbia compreso, non di certo sorpreso, non ha mai dubito delle sue qualità questo è certo, d’altronde gli Hyuga non sono solo rinomati per la loro arte oculare, ma anche per il loro ingegno e predisposizione alla logica e all’assimilare facilmente i concetti, non così distanti dunque dai loro “compagni” Uchiha, dotati più o meno delle stesse abilità cognitive. Ma di per se comunque Mekura è unica e questo Akendo lo sa benissimo o non sarebbero qui d’altronde <ci sono cose che purtroppo non sempre riusciamo a capire, e non per nostra mancanza, ma solamente per una mancanza di mezzi a nostra disposizione, molte volte la differenza sta proprio in queste piccole, ma prima di potersene accorgere, è necessario comprendere in termini più generali la questione, proprio come nel caso delle evocazioni> abbozzerebbe una sottospecie di sorriso, o quel che meglio gli riesce creare, non è molto incline si sa <indubbiamente nel caso di Kimi si potrebbe quasi pensare che sia accaduto l’opposto, purtroppo le evocazioni sono sì creature mistiche e leggendarie, affascinanti esseri sapienti ma al tempo stesso possono forviare le menti> breve pausa, per spezzare il discorso e riprendere fiato, per poi procedere < non capita volontariamente, ma può capitare, d’altronde sono senzienti ed esperienza millenaria, nulla vieta di potersi interfacciare, solitamente con chi si ha stretto il patto, come un sensei con un allievo ed apprendere ciò che loro sanno ed hanno vissuto> questo anche per prepararla in vista di quello che sarà il suo futuro incontro. Un sospiro prima di aggiungere quasi in tono ironico <d’altronde anche io sono un affascinante creature, magari rientro anche io nella categoria delle evocazioni> vociando infine quasi come fosse un sussurro liberatorio <sarebbe di certo un sollievo per la mia mente> abbozzando di seguito un tiepido sorriso alla Hyuga, intenta a commentare il suo calore <dici? Ci ho fatto solamente caso una volta a contatto con la tua mano, hai freddo> una domanda semplice, del resto è normale per le mani essere le prime a raffreddarsi. Attenderebbe dunque parole della giovane, mentre continuerebbe a giochicchiare con la mano d’ella, volente anche di riscaldarla, che lo voglia o meno Mekura <per quanto riguarda Konoha, avrò modo di scorgerla più volte con il mio occhio, d’altronde sono il Sannin della Foglia> lo dice quasi per scherzo, un titolo che poco si vede addosso data la sua natura e ciò che rappresenta per il mondo ninja, soprattutto per quegli occhi. [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

04:24 Mekura:
  [statua] La Hyuga non può che ascoltare e lasciarlo parlare, lo lascia esprimersi e ragionare sulla questione delle evocazioni o meglio sui mezzi che possono mancare e precludere la conoscenza. Lo ascolta mentre usa l'esempio di Kimi, della possibilità che queste evocazioni possano manovrare la persona a loro piacere. Non può non domandarsi come questo possa in un certo senso essere un pericolo che anche lei dovrà affrontare. <essere senzienti non significa essere propensi a stringere contratti e se sono troppo pacati nel dare i loro doni altrui...deve per forza esserci sotto qualcosa...i serpenti di nome non sono facili, non mi aspetto ovviamente che siano degli amanti della pace degli arcobaleni> ironizza questa continuando il suo discorso <ma spero di saper leggere i loro giochi se vorranno farne> sono anche creature che per natura tendono a nascondersi e non farsi notare dalle altre specie, è istinto di sopravvivenza del resto e di caccia. <non ho intenzione di trattarli da meno, sopratutto dopo il discorso che mi hai appena fatto al riguardo..> ma poi arriva la frase che non ti aspetti. l'ironia di Akendo che si fa largo in un modo egocentrico. L'idea che l'ex seiun fosse evocabile la fa ridacchiare e non poco. A denti stretti si trattiene mentre stringe gli occhi in contemporanea mentre le spalle hanno delle leggere scosse. per via della risata trattenuta. <non sarebbe male stringere un contatto per evocarti a mio piacere> si avvicina di un passo eliminando le distanze da questo, continuando a sorridere soddisfatta, con le labbra che leggere si inarcano verso l'alto. Il sorriso si allarga mostrando i denti quando chiede se avesse freddo <..un po'>cinguetta a bassa voce, continua a giocare con la sua mano guardandolo amorevolmente senza togliergli più gli occhi di dosso. <ah...il nostro sannin e campione della foglia ci protegge dal male> ironizza a sua volta prendendo un po' in giro il titolo, uno dei tanti, che Akendo detiene. <se è così posso andare via a cuore leggero: cosa dovrebbe temere Konoha? solo uno stupido attaccherebbe senza preavviso il cuore del villaggio> ma il destino è un giocatore di dadi e spesso quello che viene fuori mostra effetti...illogici.<lo dico per esperienza: ogni volta che mi allontano da Kpnoha succede qualcosa di strano e più vado lontano, peggio è>[ch on]

23:54 Mekura:
  [sfreeze] La Hyuga non può che ascoltare e lasciarlo parlare, lo lascia esprimersi e ragionare sulla questione delle evocazioni o meglio sui mezzi che possono mancare e precludere la conoscenza. Lo ascolta mentre usa l'esempio di Kimi, della possibilità che queste evocazioni possano manovrare la persona a loro piacere. Non può non domandarsi come questo possa in un certo senso essere un pericolo che anche lei dovrà affrontare. <essere senzienti non significa essere propensi a stringere contratti e se sono troppo pacati nel dare i loro doni altrui...deve per forza esserci sotto qualcosa...i serpenti di nome non sono facili, non mi aspetto ovviamente che siano degli amanti della pace degli arcobaleni> ironizza questa continuando il suo discorso <ma spero di saper leggere i loro giochi se vorranno farne> sono anche creature che per natura tendono a nascondersi e non farsi notare dalle altre specie, è istinto di sopravvivenza del resto e di caccia. <non ho intenzione di trattarli da meno, sopratutto dopo il discorso che mi hai appena fatto al riguardo..> ma poi arriva la frase che non ti aspetti. l'ironia di Akendo che si fa largo in un modo egocentrico. L'idea che l'ex seiun fosse evocabile la fa ridacchiare e non poco. A denti stretti si trattiene mentre stringe gli occhi in contemporanea mentre le spalle hanno delle leggere scosse. per via della risata trattenuta. <non sarebbe male stringere un contatto per evocarti a mio piacere> si avvicina di un passo eliminando le distanze da questo, continuando a sorridere soddisfatta, con le labbra che leggere si inarcano verso l'alto. Il sorriso si allarga mostrando i denti quando chiede se avesse freddo <..un po'>cinguetta a bassa voce, continua a giocare con la sua mano guardandolo amorevolmente senza togliergli più gli occhi di dosso. <ah...il nostro sannin e campione della foglia ci protegge dal male> ironizza a sua volta prendendo un po' in giro il titolo, uno dei tanti, che Akendo detiene. <se è così posso andare via a cuore leggero: cosa dovrebbe temere Konoha? solo uno stupido attaccherebbe senza preavviso il cuore del villaggio> ma il destino è un giocatore di dadi e spesso quello che viene fuori mostra effetti...illogici.<lo dico per esperienza: ogni volta che mi allontano da Konoha succede qualcosa di strano e più vado lontano, peggio è>[ch on]

00:23 Kioku:
  [Cascata] Ascolta il dire della giovane Hyuga, annuendo quasi fosse un professore con l’alunna, intendo a compiacersi di come la studentessa apprenda al volo i concetti anche più profondi ed importanti. Sotto sotto a livello di sogno erotico non sarebbe neanche male come scenario, l’età per il professore ce l‘ha eccome e Mekura è ancora giovane per poter essere benissimo una studentessa, magari un po’ timida all’inizio, ma con una infatuazione per il famoso sensei. Non vi è nulla di strano se nella mente del Rikudo Sennin balenerebbero simili visioni erotiche nonostante annuisca su un argomento molto serio. Ma bando alle ciance, le labbra si schiuderebbero leggermente, quanto basta per far passare un alito di sospiro, novelle parole che raggiungerebbero subito, come un sussurro, la mente della ragazza <esattamente, per quanto venerabili o rispettabili che siano, non vanno mai sottovalutati, rimangono pur sempre animali e come tali hanno comportamenti non così distanti dai loro simili meno potenti ed importanti, ricordati questo e non cadrai mai in fallo con loro> detto questo, ciò che poteva dirle senza sbilanciarsi troppo lo ha detto, robe non da poco in ogni caso, non a tutti viene rivelata una simile cose e sono ancora meno quelli che ci arrivano da soli ovviamente, eccenzion fatta per il possessore del Rinnegan ovviamente. Abbozza un sorriso o quel che parrebbe esserlo, d’altronde non è abituato e anche fosse gli viene qualcosa di più demoniaco che un semplice sorriso, trattenendolo il più possibile, come un accenno appena <non sarebbe facile stringere un patto con me hmp> sbufferebbe sul finire, quasi spocchioso, ovviamente scherza, è palese, sarebbe interessante vedere come si svolgerebbe una simile situazione, sulla giocosa sensazione tra i due, riprenderebbe a rispondere alla simpatica ironia della sua Hyuga <non temere, anche se radessero al suolo l’intera Konoha, probabilmente l’unica casa a rimanere in piedi sarebbe la tua e con lei anche i bambini ovviamente> se voleva essere spiritoso forse non ci è riuscito, ma d'altronde quello è il suo sarcasmo, forse non ha nemmeno tutti i torti, del resto se vi fosse realmente un attacco di quella portata Akendo ragionerebbe per proprio interesse su cosa difendere prima, Sannin o meno. [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

00:46 Mekura:
  [cascata] Assottiglia le palpebre degli occhi e sorride, quando sente questo darle ragione. In un certo senso è piacevole riavere una figura che può ancora insegnargli qualcosa alla fine. <ricordati sempre quale è la loro natura hum?> mugugna retorica dato che è stato già spiegato alla fine che, seppure senzienti, un scorpione non farà a meno di pungere, una rana di gracidare e un serpente di mordere o soffocare. Piega la testa tornando sull'argomento Akendo evocazione, mordendosi il labbro prima di ridacchiare appena e sollevare le spalle <ah-ah...non sarebbe facile e non sarebbe buffo da vedere> no, saprebbe terribile, terribile e sconcertante, evocare Akendo in battaglia non è buffo <l'implacabile possessore del rinnegan, al servizio di qualcuno tuttavia...è una cosa che non si ripete spesso> sogghigna. <sopratutto quando ti difende casa e figli dalla distruzione> ridacchia a bassa voce guardandolo di sfuggita <credi che una giovane Hyuga potrebbe provare a stringere un patto con "Akendo, l'evocazione"? potrebbe avere delle possibilità a soddisfare le sue difficoltose richieste?> chiude gli occhi per un secondo trattenendo il sogghigno sul volto per poi prendere un lungo sospiro prima di abbassare lo sguardo sulle loro mani. <parlando seriamente...se davvero succedesse una cosa del genere> e lei è quasi certa che qualcosa esploderà <sono contenta che ci sia qualcuno con i bambini. Sono in gamba ma...li lascio soli più di quanto dovrei> abbassa un poco la voce affranta prendendosi il suo tempo prima di fissare Akendo di nuovo incuriosita <hum...ma tornando al discorso di prima: quali prove dovrei affrontare? sono tutt'orecchi> lo chiede seriamente per quanto possa essere un gioco ed infatti rimane li, come un gatto sornione a fissarlo in attesa. [ch on]

01:16 Kioku:
  [Cascata] Ascolta le di lei parole, lascia che le sue labbra si schiudano, parole come acqua di ruscello, scivolare e raggiungere lentamente come serpenti striscianti la mente del Rikudo Sennin, che attento, farebbe tesoro di ogni singola parola, dalla chiusura del discorso sulle evocazioni, alla buffa quanto mai strana e pericolosa possibile evocazione dello stesso Rikudo Sennin ai bambini. Le parole scorrono e la mente vaga, ritraendosi dai meandri scuri del subconscio solamente nel omento in cui le domande della ragazza raggiungerebbero l’udito dell’ex Seiun <qualsiasi cosa dovesse accadere, finché sarò nei paraggi non vi saranno troppi problemi> e lo pensa veramente, senza andare a peccare di superbia ed arroganza, del resto è quasi la personificazione di queste due cose quando si tratta di combattere o confrontarsi <non darti troppi pensieri, non sono molto esperto in questo settore ma posso assicurarti che non averti sempre intorno a loro, non solo rafforzerà il loro istinto di sopravvivenza ma gli darà un motivo in più per godersi realmente i tuoi ritorni a casa e dare un reale valore alla tua presenza, senza mai darla scontata> le parole ora diverrebbero fredde, su un piano totalmente diverso rispetto a prima, così come il suo sguardo, le palpebre assottigliarsi per qualche istante, le sue parole, nonostante lui non abbia esperienza diretta, essendo praticamente cresciuto con le proprie forze, affonda le radici in qualcosa di vero <viviamo in un mondo ninja, un mondo nel quale tutto può accadere e prima o poi la morte arriva per tutti, è bene che diano un valore reale alla vita delle persone e non diano nulla per scontato> attimi di pausa prima di concludere <oggi ci siamo, domani forse no> forse lui non dovrebbe neanche permettersi di parlare di morte, non dopo quello che ha fatto per preservare la sua. La domanda finale della ragazza rialzerebbe indubbiamente i toni, trovando pronta risposta, forse non quella che sperava <è una bella domanda, sinceramente non ho mai ben capito la natura delle evocazioni> un sospiro prima di cominciare < un patto da suggellare tramite servizi o rispetto guadagnatosi per poi trasformarsi in una qualche sottospecie di sottomissione a chiamata, non ho mai ben capito la reale motivazione che spinge ad agire in questo modo le evocazioni> d’altronde ci sarà un motivo se il Rikudo Sennin non è in possesso di una evocazione, come mai potrebbe anche solo scendere a patti con creature del genere, chi altezzose chi meno, per poi diventare nient’altro che animali più o meno utili al servizio del ninja, che si tratti di rispetto reciproco o meno tutto si riduce a questo, da qualunque prospettiva la si voglia vedere. Del resto è una parte che ha omesso dal discorso precedente fatto sulla natura delle evocazioni, si ha parlato dei legami con la natura ed i loro spiriti guardiani, omettendo che per lui non sono che la forma più debole di questa natura, di come si faccia schiacciare dalla volontà dell’uomo, ma sono sue opinioni del resto <d’altro canto> vocerebbe nuovamente dopo una lunga pausa <a mio avviso, non sarebbero le prove, il mezzo con cui guadagnarsi il patto, bensì, comprenderle, capire ciò che sono e provano> un sospiro, riprendendo aria nei polmoni <conviverci insomma, penso sia la vera ed unica prova, se fossi una evocazione questa sarebbe l’unica via> comprendere la natura, conviverci e divenire un tutt’uno. [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

02:39 Mekura:
 Lo osserva inscurirsi e tornare serio mentre spiega quello che forse ci si aspetta da lui data la sua natura e la sua potenza. Poi sente quel discorso sul suo rammarico di non vederli spesso quanto vorrebbe e l'espressione gelida che lo accompagna. fortunatamente i toni si sollevano successivamente ridando una nota tranquilla a quello che stava diventando un discorso tremendamente serio. <forse è perché di solito c'è una chiamata nel bel mezzo della battaglia: fai fatica a chiedere come stanno le cose> afferma mentre cambiando il tono della voce inizierebbe a mimare la scena <io, illustrissimo, capo delle evocazioni, chi osa chiamarmi? ma che cosa... oddio una tempesta di fuoco!> solleva le mani verso la testa una volta libere e scuote il capo <comunque se non lo sai tu, non lo so neanche io> Si avvicina verso questo continuando a sorridere compiaciuta mentre lo ascolta <...che è una prova e neppure troppo semplice per una persona criptica come te, davvero, sei un piccolo dedalo di risorse e possibilità, conoscerti è un impegno che pretende una durata di anni, che a conti fatti per me sono tutt'altro che lasciati al vento, ad esempio: io convivo con l'idea che Ken ti abbia quasi bloccato l'entrata dalla finestra facendoti schiantare le dita con la tapparella> detto questo cerca di appoggiarsi con il petto contro quello di Akendo osservando verso l'alto. <forse leggo troppo tra le righe dei tuoi discorsi, ma..non mi starai nascondendo qualcosa? "chi mi vuole deve comprendere e convivere con quello che sono"> ridacchia ancora osservandolo, non pensando seriamente che avesse qualcosa da nasconderle e se anche fosse nulla di grave. <di solito lo sento dai miei figli quando si giustificano per qualcosa, ti devi giustificare qualcosa con me?> [ch on]

03:07 Kioku:
 Apprezza questo lato di Mekura, del suo continuo affliggersi per colpa che non ha, mortificarsi anche quando non vi è bisogno, ma rialzarsi, sempre e comunque, continuare, con il viso rivolto sempre verso il giorno che verrà. Anche ora, lei che aveva dubbi, timori, sconsolata per quanto accaduto a Kimi e al torneo in generale, si ritrova a sforzarsi di risollevare i toni ed il morale di quella conversazione, colpa anche del Rikudo stesso, ma è questo che ha sempre apprezzato della Hyuga, una incrollabile fede, che neanche lui ha e mai potrà avere. D’altronde non è mai stato un tipo semplice e c’è un motivo se la Hyuga è ancora al suo fianco, fosse stata una tra le tante kunoichi che affollano queste terre, mai sarebbe accaduto e nonostante il tempo passi, questo non cambierà mai, per il semplice fatto che è fatta così. La lascerebbe avvicinarsi, dandole posto al suo fianco e corpo, ascoltandola fino alla fine, anche sul finale, quando la sua faccia interiore, quella del suo inconscio, parrebbe diventare una maschera tetra e Oni, soprattutto per tutto quello che sta/stanno combinando a Kusa, d’altronde non può farne a meno, è tutto un piano, un piano tessuto con estrema lentezza e pazienza, una pennellata quasi impercettibile ma che man mano avanza ed il quadro ha sempre più un senso. Non è né il tempo né il momento, forse non lo sarà mai, forse arriverà…alla fine di tutto < quel ragazzo potrebbe avere un futuro, sono sicuro che la tua guida lo aiuterà a crescere> ovviamente non si sbilancia ne però risulta morbido nel suo giudizio, non di certo per l’handicap del ragazzo, piuttosto per l’imprevedibilità degli eventi, senza contare che non l’ha mai visto all’azione ne analizzato, difficile pronosticare un futuro con queste poche informazioni. Abbozzerebbe un sorriso, sospirando e rispondendole <bhè già riuscire a sopportarmi è una grande prova indubbiamente, non da tutti> in pochi vi riescono, a rimanere ancora più raro, mentre la sua sinistra si leverebbe ad accarezzare il capo di Mekura, ora poggiato sul petto di Akendo stesso, giocherellando con i suoi capelli <non ti preoccupare, sono un abile mentitore, se ti stessi mentendo non te ne accorgeresti> piegherebbe il proprio capo, andando a strusciare la propria guancia sul capo della ragazza, inebriandosi del profumo dei suoi capelli, ovviamente stava scherzando, ma c’è sempre un fondo di verità in ogni cosa, del resto mentirebbe se non le dicesse che è abile a mentire no? [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

03:30 Mekura:
 Accoccolandosi lascia che questo giochi con i suoi capelli accarezzandola come una sorta di cucciolo per lui scambiando il suo calore con il proprio. <non potrebbe, deve> afferma lei con calma ma seria nel suo argomentare. <ha scelto di diventare un ninja e se vuole sopravvivere deve avere gli strumenti per costruirsi un futuro, io posso allenarlo come Ai ed andare oltre il suo handicap, non sarà facile e mi accordo di essere abbastanza severa come maestra..e una mamma orsa come, bhe, madre> sospira guardando verso Akendo e sollevando le spalle <...ma non voglio che soffrano come ho sofferto io, non ce n'è davvero bisogno, possono sempre contare su di me, ma prima o poi saranno indipendenti e con le proprie vite e devono essere in grado sopratutto di difendersi da soli> la sua esperienza come ninja ha visto spesso i suoi figli attaccati su più fronti dai suoi nemici ed è una considerazione che ha maturato da quando hanno rapito Ai anni fa: dovevano necessariamente fare fronte a questi problemi, che siano ciechi o muti. <solo sopportarti?> solleva la mano alla ricerca del naso di questo per seguirne la linea in lunghezza fino a scendere alle labbra < ti amo e amare è anche sopportare > afferma questa allontanando di nuovo la mano solo per dargli un buffetto con le punte delle dita. <puff> Lo sente anche vantarsi delle sue capacità di mentitore, tanto da far ridacchiare la ragazza che strusciandosi contro il volto di Akendo appoggia le labbra sulla sua guancia dando un bacio veloce <piano con la vanità che essere dei bravi mentitori è positivo solo quando si gioca a carte e stai vincendo> l'ironia è palese nella sua voce <e poi si che mi preoccupo, d'ora in poi dovrò stare pericolosamente attenta, potresti nascondermi una amante e non lo saprei>afferrerebbe una ciocca di capelli, di quei lunghi capelli corvini giocandoci con le dita mentre pensa <a meno che questo non sia un paradosso: come posso crederti dicendo che sai come mentire? se sei davvero bravo mentiresti alla tua stessa affermazione> [ch on]

23:54 Mekura:
  [sfreeeze] Accoccolandosi lascia che questo giochi con i suoi capelli accarezzandola come una sorta di cucciolo per lui scambiando il suo calore con il proprio. <non potrebbe, deve> afferma lei con calma ma seria nel suo argomentare. <ha scelto di diventare un ninja e se vuole sopravvivere deve avere gli strumenti per costruirsi un futuro, io posso allenarlo come Ai ed andare oltre il suo handicap, non sarà facile e mi accordo di essere abbastanza severa come maestra..e una mamma orsa come, bhe, madre> sospira guardando verso Akendo e sollevando le spalle <...ma non voglio che soffrano come ho sofferto io, non ce n'è davvero bisogno, possono sempre contare su di me, ma prima o poi saranno indipendenti e con le proprie vite e devono essere in grado sopratutto di difendersi da soli> la sua esperienza come ninja ha visto spesso i suoi figli attaccati su più fronti dai suoi nemici ed è una considerazione che ha maturato da quando hanno rapito Ai anni fa: dovevano necessariamente fare fronte a questi problemi, che siano ciechi o muti. <solo sopportarti?> solleva la mano alla ricerca del naso di questo per seguirne la linea in lunghezza fino a scendere alle labbra < ti amo e amare è anche sopportare > afferma questa allontanando di nuovo la mano solo per dargli un buffetto con le punte delle dita. <puff> Lo sente anche vantarsi delle sue capacità di mentitore, tanto da far ridacchiare la ragazza che strusciandosi contro il volto di Akendo appoggia le labbra sulla sua guancia dando un bacio veloce <piano con la vanità che essere dei bravi mentitori è positivo solo quando si gioca a carte e stai vincendo> l'ironia è palese nella sua voce <e poi si che mi preoccupo, d'ora in poi dovrò stare pericolosamente attenta, potresti nascondermi una amante e non lo saprei>afferrerebbe una ciocca di capelli, di quei lunghi capelli corvini giocandoci con le dita mentre pensa <a meno che questo non sia un paradosso: come posso crederti dicendo che sai come mentire? se sei davvero bravo mentiresti alla tua stessa affermazione> [ch on]

00:28 Kioku:
 Continua a giocherellare con i capelli della ragazza, mentre presterebbe ascolto alle parole da lei pronunciate, senza mai interromperla, assorto nel silenzio più totale ad ascoltare ogni singola sillaba che quelle morbide e tenere labbra lasciano libere nell’aria. Ascolta fino quando ella non termini, prendendo solo a quel punto parola in merito alla questione <non sono totalmente d’accordo> chioserebbe così, cominciando con questa affermazione, il tono è serio, freddo, lo sguardo perso nell’orizzonte notturno <d’altro canto però> facendo quasi spallucce <devi seguire il tuo istinto di mamma e io del resto non ho voce in capitolo> poche parole, nulla di più, non volendo per propria volontà intavolare ragioni o meno sulla questione poiché come appena detto, non ha voce in capitolo ed è bene che come ruolo di madre, Mekura segua ciò che secondo lei è la migliore cosa, del resto Akendo è nato e cresciuto in una situazione totalmente diversa da come è oggi, ha avuto altre esperienze oltre che differente e forse è un bene che non stia a lui dettare la crescita emotiva e fisica dei due ragazzini. Lascerebbe ora nuovamente parola alla ragazza, alla sua ironia e vezzi, lasciandosi baciare e toccare dalle dita d’ella, d’altronde stanno solo giocando, mentre con attenzione ascolterebbe il susseguirsi di parole, seguendo ogni sua movenza coi violacei occhi <è un paradosso la cui risposta non ci è dato realmente sapere e dunque non ci rimane che aggrapparci alla fiducia, hai sentimenti ed emozioni condivise con l’altra persona> riderebbe quasi, riuscendo solamente ad emettere un buffo verso, quasi una risata strozzata <buffo come le persone riescano a convincersi con frasi del genere, pensando realmente> parole dette puramente per divertimento e volte a Mekura, al solo scopo di prenderla in giro e confonderla ovviamente, non vi è intento negativo né un reale motivo per dubitare di lui, né doversi aggrappare a questa fantomatica fiducia, come una religione o un semplice fidarsi perché si. D’altronde però un fondo di verità vi è sempre nelle sue parole e nonostante stia scherzando, in un modo ninja ove l’abilità base è il sotterfugio e l’inganno, bisogna padroneggiare entrambi gli aspetti per poter prevedere oltre a saper come fare. Un sospiro, portando il capo e dunque le iridi nel cielo, come alla ricerca di qualcosa, forse nemmeno lui sa cosa, socchiudere per un istante le palpebre, riaprirle in un secondo momento, poggiando il mento sopra il capo d’ella, avvolgendola quasi. [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

00:51 Mekura:
 Come non capirlo? sta forzando i figli in un certo senso a imparare tutto quello che sa per diventare in grado di difendersi da soli. Ci ha pensato...e molto anche, il pensiero di dare a loro solo un casa calma, tranquilla, pacifica, niente preparazione alla guerra o al peggio...ma ormai lei è fatta così, più simile ad una lupa che insegna ad i figli cosa devono fare per cacciare. <a me piace ascoltarti, anche solo per le tue uscite filosofiche con la quale posso fare la tua imitazione> sempre ironica, una caratteristica che è venuta fuori solo grazie a lui, ma il tono si fa più serio <ma ho rischiato di perdere Ai, perché qualcuno vedeva in lei il mezzo per il ritorno di un Dio che pretendeva il suo sacrificio> spiega lei seria, turpe <...dovresti immaginare ormai cosa grida il mio istinto di mamma> ridacchia mugugnando appena mentre chiude gli occhi e rimane così ad ascoltarlo, sotto il suo mento accoccolandosi meglio tanto da scuotere il capo lentamente contro questo. Alla risata strozzata la donna appoggerebbe le labbra sotto il suo mento dando un bacio veloce prima di tornare nella posa di prima mantenendo un sorriso soddisfatto sul volto in particolare quando questo appoggia il mento stesso sul suo capo. Rimanendo così senza rispondere alla provocazione, in silenzio appoggiata da Rikudo sannin senza muoversi, cercando di ascoltare piuttosto il suo battito cardiaco. Le è mancata questo è ovvio. <...mi mancherà tutto questo quando sarò via...e Kumo dicono che è fredda e tu sei altresì caldo..mi mancherà ogni parte di te> si lamenta un po' a bassa voce andando poi a mordersi un angolo del labbro inferiore. Sempre una forte fitta allo stomaco, cose ve venisse stretta o morsa da qualcosa mentre pensa al periodo che dovrà passare nel paese del fulmine <....hai interessi li? volendo per l'akatsuki potrei cercare di parlare con qualcuno, insomma di costruire una rete di contatti> chiede lei guardandolo <basta un ordine, lo sai che sono comunque una tua sottoposta...oltre alla mia ricerca personale..insomma, posso esserti utile...si un patetico e non necessario tentativo di usare l'anello per chiamarti, ma è anche vero che non ci siamo mossi di recente> [ch on]

01:10 Kioku:
 Le parole della ragazza raggiungono il Rikudo Sennin che prontamente le risponderebbe con un tono quasi sarcastico…quasi, perché in realtà non sta scherzano <non fraintendermi, comprendo appieno il tuo istinto ma ciò che farei io sarebbe oltremodo severo e per i tempi che corrono non sarebbe necessario> abbozzando così un sorriso o quel che viene fuori da quel viso, come se celasse la semplice spiegazione che per lui basterebbe lanciarli dentro ad una foresta e se tornati vivi, degni d’imparare a sopravvivere, diciamo non proprio un padre modello, ma del resto, come già detto, sono nati in diversi momenti, ambedue hanno avuto esperienze diverse e ognuno di loro ha una forma mentis diversa, quindi è normale che sia <è un bene che sia tu a crescerli> chioserebbe infine per il bene dei due ragazzi sicuramente. Aria ai polmoni <purtroppo di fanatici e pericolo ci saranno sempre, per quanto mi rendo conto che ti sia difficile come madre, non ti martoriare troppo, tutto ciò che puoi fare è insegnargli i mezzi con cui sopravvivere, poi dipenderà da loro> senza contare quando saranno ninja adulti, starà a loro sopravvivere come Mekura ed altri ninja hanno fatto prima di loro, fortunatamente ci vogliono ancora molti e molti anni. Le parole della Hyuga, raggiungerebbero l’ex Seiun, intento ad ascoltarla, la lascerebbe finire, fino alla fine, sillaba per sillaba, parola dopo parola, come fiume scorre e segue un percorso ben preciso, al finir di questo, prenderebbe parola, dandole prima un bacio sul capo, inebriandosi del sapore ed odore dei di lei capelli <se non altro avrai di che occupare la mente, io vedrò d’ingannare il tempo in qualche modo, prevedo lunghe giornate noiose> se non altro una delle peculiarità di Akendo è proprio la pazienza e dunque annoiato a morte o meno, non dovrebbe dare troppo di matto, un sospiro proseguendo dunque con il suo discorso, labbra schiudersi nuovamente, lasciando che le proprie parole raggiungano la ragazza <puoi contattarmi ogni volta che lo desideri anche senza dover riportare dati> d’altronde può contattarlo come e quando vuole, soprattutto ora che fa villeggiatura beata a Konoha <Kumo per la sua potenza e zone limitrofe non ha mai destato troppo il mio interesse ma se ti trovassi al momento giusto, potresti indagare sui demoni, in particolar modo quelli che risiedono in quelle aree o così sembrerebbe, sono fin troppi anni che non sento parlare di loro> un sospiro per poi concludere <quindi o sono in mano a Kumo o nemmeno loro hanno idea di dove possano essere> d’altronde i demoni dopo essersi liberati hanno preferito far ritorno nei loro habitat naturali, ma solo i Kami sanno che fine abbiano effettivamente fatto. [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

01:44 Mekura:
 Forse cavalcava con la mente con troppe libertà, ma non fa che pensare a quel tono sarcastico e quella frase: cosa avrebbe fatto lui?<no...non mi martorio troppo ma voglio che i loro strumenti siano lisci e senza imperfezioni> afferma facendo un paragone tra quello che sta insegnando ad i figli con qualcosa di materico, palpabile e utile se in buone condizioni. Ma in qualche modo la stranisce un certo pensiero <...mi chiedevo Akendo...> rimane li a pensarci sono sapendo se fosse una cosa chiedere, o da dire,
o anche solo da preoccuparsi a rispondere <ti ricordi quando...quella notte hai detto, capiterà se capiterà...se capiterà questo potrebbe darti piacere?
>
sospira, <non sembri molto fiducioso almeno a parole verso la cosa, non ti piacerebbe avere qualcuno da istruire? crescere qualcuno come se fosse tuo?> domanda verso questo, senza rimproverare e con un tono di voce piuttosto messo, volendo sinceramente rispondere ad una sua curiosità attuale.
forse andando a toccare una ferita scoperta di Akendo, forse il suo rammarico più grande con Kurako enfatizzato nelle sue parole e nei suoi atteggiamenti <ingannare il tempo hum?> sorride sentendolo lamentarsi nel periodo che lei non ci sarà <fai quello che ti senti...basta che non fai il bozzolo in casa e sono certa che qualcosa troverai da fare...e se non tu, sarà quel qualcosa a cercarti> la conosce anche lui la regola: troppo grosso e grande e potente da pensare che non ci siano problemi, persone, eventi che orbitano attorno a questa figura in attesa del loro momento. con un dito della mano, l'indice, va a tastare il petto, saltellando su questo ripetutamente < <demoni hum?> mugugna la ragazza annuendo <cercherò allora> non c'è nulla da dire, non c'è altro da sapere, solo una risposta. [ch on]

01:59 Kioku:
 La domanda viene immediatamente catturata dall’attenzione del Rikudo che non si sarebbe mai aspettato una domanda così diretta, forse non dalle altre persone, non che qualcuno a parte i soliti conosca Akendo da entrare in certi aspetti della sua vita, ma del resto Mekura è un caso a parte, forse da lei poteva aspettarsi una domanda del genere, ripensa a quella notte, scostando mentalmente con le mani le ore di piacere, tornando ai loro dialoghi pre-nottata, il sopracciglio destro si inarca, un sospiro, l’aria ai polmoni, le labbra del Rikudo schiudersi <il primo ed ultimo mio allievo si è rivelato il mio più grande fallimento, non sono adatto ad essere un sensei, oramai mi limito a dare consigli, dare una linea guida a coloro che vengono da me con dubbi e dilemmi> riprendendo così la risposta di allora <se capiterà qualche d’uno in grado di destare il mio interesse chissà, forse potrebbe accadere ma come già detto> l’amaro in bocca si accumulerebbe come una ferita mai chiusa sempre aperta e fresca <il mio più grande fallimento è forse la ragione stessa per cui la figura di sensei non mi si addice> c’è del rammarico nelle sue parole ma difficile capire se sia per il non sentirsi qualificato ad essere un sensei o per il fallimento in se, inaccettabile per una persona come il Rikudo Sennin. Volgerebbe ora lo sguardo verso le iridi della ragazza, cercando contatto tra le loro, l’indice della destra accarezzare nuovamente la pelle della ragazza <d’altro canto> quasi a contraddirsi <con una mia prole, le cose cambierebbero, avendo la possibilità di crescere fin dal principio una creatura, non tanto per plagiarlo quanto per insegnargli gli aspetti più importanti della vita, che si riveleranno poi importanti> bisogna anche essere qualificati per essere l’allievo di un sensei e non solo essere qualificati per divenire un sensei, da ambedue le parti si deve costruire un rapporto, una complicità, una condivisione, quasi al pari delle stesse evocazioni, come spiegato in precedenza a Mekura. Ovviamente per quanto articolate le sue parole, sta parlando di un figlio, non ci sono dubbi ne incomprensioni, chiuderebbe infine il discorso quasi con una provocazione <non credi?> domanderebbe a Mekura, chiedendole quasi conferma, non che realmente lei possa dirle cosa è giusto o cosa no quando si tratta di un argomento così delicato e forse è proprio li, che sta il “gioco” la provocazione, o forse è tutta suggestione. [chakra on] [rinnegan off] [no equip] [no katane]

02:21 Mekura:
 Assottiglia le labbra osservandolo e ascoltando la persona davanti a lei. Il rikudo sannin che è turbato da un rammarico e da un proprio errore. Lui da le sue risposte e lei annuisce lentamente senza fermarlo. Lo guarda dritto negli occhi, dispiaciuta per quella domanda, per averlo fatto sentire in quel modo. La risposta sulla prole tra l'altro la lascia a meditare tra se e se, abbassa lo sguardo rimanendo per un bel po' in silenzio riflettendo su quella domanda e sul modo di vedere la cosa da parte di Akendo. <non userò le tue stesse parole contro di te> afferma Mekura sospirando guardandolo <e riguardo all'ultima parte del discorso...> solleva le spalle <sono una mamma iper protettiva che cerca costantemente di insegnare gli aspetti più importanti della vita scontrandomi più volte con loro: qualche volta lo capiscono da soli, qualche volta ci sbattono la faccia, quindi quello che dici, già lo condivido..e a maggior ragione credo che farei lo stesso se avessi modo di crescere una propria creatura, come dici tu, fin dal principio> Ai l'ha adottata in una missione a 10 anni, Ken da un orfanotrofio alla stessa età, erano già abbastanza grandi tutto sommato, molto differente da avere qualcuno che ha costante bisogno delle tue attenzioni e che hai modo di plasmarlo fin dai primi giorni di vita. <ho tirato in ballo una situazione imbarazzante> sorride <scusami> sussurra leggermente <ti va di tornare a casa?> casa sua a Konoha ovvio <sempre che tu non voglia rimanere alla cascata a prendere freddo, ovvio> chiede questa aspettando con la testa piegata di lato, le spalle sollevate e le mani dietro la schiena. [ch on]

02:35 Kioku:
  [--->Casa Mekura Hyuga] Nemmeno il tempo di ascoltare tutto il di lei discorso che al solo percepire le sue ultime frasi, la bloccherebbe sul scus-, l’indice della sua mano sigillare le di lei labbra, bloccandola affinché le sue ultime parole non vengano pronunciate <non temere> lasciando lentamente l’indice staccarsi da quelle morbide carni <non è imbarazzante o meglio, per alcuni potrebbe esserlo, per me è un capitolo della mia vita ormai passato e per quanto riguarda l’ultima parte> quella della prole <un capitolo che ancora deve arrivare> aria ai polmoni continuando a schiudere le proprie labbra, lasciando che novelle parole scivolino dalle sue labbra, mentre lo sguardo ora diverrebbe serio <quindi non provare neanche lontanamente a scusarti di qualcosa e soprattutto farlo con me> quasi sorpreso per l’ultima parte, del resto lei può fare ciò che vuole e abusare della presenza del Rikudo, penso sia uno dei vantaggi base che offre il pacchetto Akendo, qualsiasi domanda o dubbio sarà il primo a risponderle. Con poca filosofia e aria da Sannin, sbadiglierebbe di gusto <si sono anche un po’ stanco, il che è raro e bisogna approfittare> quasi come fosse un grande evento <ovviamente mi gusterò il caldo letto di casa tua> sembra quasi auto-invitarsi anche se sa bene che non ve ne sia un reale bisogno, un’altra carezza sul volto della Hyuga, mettendole il proprio braccio attorno al di lei collo, pochi attimi, istanti, senza preavviso, la terrà divenire spazio, impercettibile ad altrui occhio se non all’utilizzatore, un battito di ciglia, ed eccoli li. Le soglie della casa di Mekura d’innanzi ai loro occhi, non che sia un mistero di cosa sia avvenuto, forse avrebbe potuto avvisarla, magari lo ha fatto apposta, renderà il tutto più piccante e divertente dopo, una volta a casa… [END]

02:59 Mekura:
 Abbassa lo sguardo incrociando verso il dito messo a bloccare le labbra andando a sbattere le ciglia ripetutamente prima di sollevare lo sguardo verso questo rimanendo ad ascoltarlo in silenzio fino a quando non fa per togliere il dito dalle sue labbra andando, velocemente a dare un leggero morsetto alla punta della sua falange, cercando di prenderla al volo per poi sorridere <è la mia natura immagino...vorrei evitare che le persone che amo siano a disagio...ma a furia di scusarmi probabilmente sorbisco l'effetto contrario> afferma lei sollevando le spalle e accogliendo l'abbraccio. <il rikudo sannin è stanco? è una tragedia sta mostrando un lato umano, sia mai> sorride <presto, un letto caldo per quest'uomo è un'emergenza> ridacchia cercando il braccio attorno al suo collo stringendone il polso teneramente cercando un ulteriore contatto con questo e mentre lo sta osservando, come fa per compiere un passo, il mondo gira e cambia e la realtà si dissipa e dalla cascata eccoli a casa. <...> guarda la sua porta poi guarda lui, poi di nuovo la porta, poi lui ancora. Sospira pesantemente dando un colpetto con la mano sul braccio di Akendo, scuotendo il capo e alla fine ridacchiando <ma allora è un vizio questo, senza neppure avvertirmi> mostra una fila di denti bianchi mentre lo guida vero casa <ricordami di dissuadermi nel caso volessi imparare questa tecnica, probabilmente mi dimenticherei come camminare a furia di usarla> ammicca al'ex seiun, annotando quello che ha fatto. Non odia quella tecnica, ma non è mai riuscita ad abituarsi allo spostamento. <buon per te che non sei così stanco> [€nd]

Free ripresa più volte
I due si incontrano alla cascata e si salutano momentaneamente in quanto Mek dovrà andare nel paese del fulmine a breve.
il discorso sfocia su diversi frangenti ma alla fine entrambi decidono di andarsene a casa insieme.

la parte iniziale è nei log ma è andata perduta nella registrazione.