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[giocate Kumo] ritorno a Konoha.

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con Mekura

17:56 Mekura:
  [camera alloggio] Ormai è tempo di tornare a casa, è passato troppo e attualmente la sua ricerca non la sta portando da nessuna parte. Ha bisogno di carpire le conoscenze del villaggio del paese del fulmine e insomma riuscire a realizzare i suoi interessi in quella nazione, ma al momento può lasciare tutto nelle mani di una copia che possa in qualche modo organizzare il resto dei lavori da fare. Lei ha una famiglia da cui tornare e questioni urgenti da portare avanti anche li. Controlla che tutto sia in ordine e di non aver lasciato niente indietro. ndosso porterebbe degli abiti da viaggio. Un coprispalle di pelle nera con la trama a squame, una canotta color sabbia che arriva fino a fianchi diventando più lunga sul retro e con sopra una maglia kimono leggera senza manche violacea la quale è legata sul fianco destro con una leggera trama geometrica verso i bordi. La maglia scopare morbidamente sui fianchi coperti dalla larga cintura di cuoio nero e sotto porterebbe un paio di pantaloni neri aderenti insieme a dei copri pantaloni in pelle grigio scuro ed alla fine la sua figura viene completata da un paio di stivali neri e dalla sciarpa/mantello color sabbia anche questa che scivola attorno al collo e scende sia di fronte che dietro il suo corpo . La borsa è appoggiata di fianco a lei e ancora rimane li mentre osserva che i documenti siano in ordine ed in regola, tuttavia deve muoversi, perché il battello attraccherà nel giro di una mezz'ora e partirà presto, non deve farsi trovare impreparata. [ch on]

18:08 Mekura:
  [camera alloggio] Cerca il suo insetto da stanza preferito, vermiglio il quale sembra apparire e scomparire a piacere e lascerebbe ancora una volta un piattino con delle briciole per questo. <ciao vermiglio, ci vediamo presto> forse, è una blatta, un insetto che per quanto possa resistere a tutto difficilmente può resistere troppo al passare del tempo, potrebbe essere morto nel tempo che lei avrebbe messo per tornare. Comporrebbe il sigillo della capra e cercherebbe di far figurare la donna nella immagine: capelli rossi, tenuti corti, occhi bruni, e volto a forma di cuore con le guance rosse e le palpebre basse, insieme agli zigomi alti. Diverse lentiggini e naso a patata, mentre il collo è sottile e labbra grandi. Cercherebbe di comprimerebbe una certa quantità di energia in modo da andare a toccare i vari punti di fuga del corpo. Lo spingerebbe verso l'esterno cercando di creare una nuvoletta così da cambiare i propri connotati. Una volta fatto questo la ragazza organizzerebbe La borsa un'ultima volta, per assicurarsi che tutto sia perfettamente in ordine e la copia abbia il necessario per rimanere qui. Dopo di che allunga il passo in direzione della porta per uscire all'esterno della stanza. <OH> ritornerebbe indietro di colpo guardando se nel comodino non ha lasciato il regalo di Akendo..ma no. Ricontrollerebbe la borsa di nuovo trovando il pacchetto nascosto in uno delle tasche <uuf...> sarebbe terribile fare un viaggio per riprenderlo ora come ora. [trasformazione 98/100 ch tot]

18:35 Mekura:
  [in giro] Si avvia verso le scale mostrando le chiavi all'oste facendogli cenno che sta uscendo.Camminerebbe per le vie del centro abitato guardandosi intorno dando un arrivederci a quelle vie che per un po' non rivedrà dirigendosi verso il porto ad ampi passi, del resto ci vorrà un po' per arrivare. Cercando di raggiungere il porto la donna si avvicina verso le banchine superando il controllo dei ninja di Kumo raggiungendo la zona adibita al mercato marittimo, ovvero dove si accede alla parte contrattuale del pesce pescato fresco. Farebbe il giro della struttura arrivando in un punto dove non possa essere disturbata e potesse fare i suoi comodi. Si assicurerebbe che nessuno arrivi nella zona dove la ragazza si troverebbe, di solito i lavoratori vengono in questo punto per fumare, ma le contrattazioni sono alte al momento e sono quei secondi che servono a lei per poter creare la copia. la donna nascondendosi ulteriormente si prepara a ricreare la propria copia di se. Così, concentrandosi, si preoccuperebbe di focalizzare la sua figura con attenzione. Cerca di entrare in dettaglio così da focalizzare la base della sua figura andando sempre più nel dettaglio come uno scultore estrae la figura dalla roccia: l'altezza, la corporatura, la sua figura atletica ma sottile, il viso ovale, le sue forme più esplicite, poi passerebbe al dettaglio inserendo nella sua immagine mentale le dita lunghe ed affusolate, i capelli corti, gli occhi grandi ma con il byakugan disattivato, la forma delle labbra, delle orecchie e la loro posizione, la lunghezza delle ciglia e delle sopracciglia e di conseguenza la loro posizione, la forma del mento e della mandibola, gli zigomi alti, le labbra sottili ed il collo lungo. Passa ai dettagli, alle piccole o grandi imperfezioni, quali delle leggere cicatrici ai pollici la cui pelle è diventata più spessa per tutte le volte nella quale si è accanita per frustrazione strappando pezzi con i denti. Quindi passando per i suoi vestiti cercherebbe di focalizzare l'attenzione sulle cuciture e sulle forme che cadrebbero lungo il suo corpo ed infine vi aggiungerebbe il colore della pelle, dei capelli, il violetto degli occhi la leggera tonalità più scura delle labbra, i colori degli abiti che indossa e insomma cercherebbe di focalizzare la sua attenzione su tutto. Una volta fatto ciò, la giovane comprimerebbe una certa quantità di chakra dalla bocca dello stomaco e lo spingerebbe lungo tutto il corpo andando a toccare i punti di fuga. Comprimerebbe e sprigionerebbe il chakra all'esterno e se fosse andato tutto bene a questo punto la ragazza dovrebbe essere in grado di far apparire una nuvoletta di fumo, che in un attimo si dileguerebbe, una copia di se quanto più precisa possibile a circa 1m di distanza alla destra dalla posizione in cui si trova al momento.<va bene> sospira dopo aver speso quella quantità di chakra tutto in una sola volta. <fai in fretta e trasformati in lei: ho creato un duplicato del documento> afferma consegnandoglielo <ma cerca di non tirarlo fuori spesso..> un po' come per dire, stai in campana. Attenderebbe che la copia si trasformasse a sua volta e annuendo allunga il passo verso la banchina, di nuovo lasciando indietro la copia [tentativo moltiplicazione superiore, copia 50 ch tot][48/100 ch rimasto][trasformazione on]

19:56 Mekura:
  [banchina] Ora che ha messo a posto tutto, può partire più tranquilla sorridendo di gioia all'idea di tornarsene a casa, vedere Ai, Ken i suoi bambini e Akendo. Le manca anche di Saisashi e Kaori...Raido no. Ad ogni modo sta per tornare a casa e questo è solo positivo. Rimane in attesa una volta aver trovato la banchina del porto dove si trova la sua nave mettendosi a sedere in modo composto incrociando le gambe tra loro andando a prendere all'interno della borsa a tasca pane uno dei suoi libri che ha preso per se, da studiare. Questa volta l'argomento del testo è legato alla storia del paese del fulmine arrivando in particolare della storia recente che la riguarda. Continuerebbe a rileggere il libro precedentemente letto controllando la pagina dove è rimasta nell'ultima rilettura. Rimane ferma sfogliando le pagine con attenzione continuando tuttavia a tenere le orecchie ascoltando le voci attorno a lei per ricevere nuove informazioni e assicurarsi che qualcuno non la venisse a cercare perché qualcosa è andata storta. Attende, continuando a leggere con calma, rimanendo tranquilla seppure impaziente di andare a casa. [trasformazione on 48/100] [ch on]

20:54 Mekura:
  [nave] La nave placida si trova sulla banchina, attende di partire. Non è una nave grande ma è comunque una nave resistente che la porterà a casa. Ne guarda la chiglia osservandone la forma togliendo lo sguardo dal libro prima di occuparsi di nuovo della sua lettura. Una voce si eleva, alta chiedendo di entrare e mostrare il biglietto. Mekura chiude il libro riponendolo all'interno della borsa e guarderebbe all'interno della suddetta alla ricerca di tale biglietto. Servono circa una decina di secondi per trovarlo tra i suoi effetti personali e una volta tirato fuori lo consegna direttamente a chi di dovere prima di salire sopra la nave utilizzando la passerella per poter salire. Si accomoda lungo la prua della nave guardando verso il mare assaporando a pieni polmoni l'aria fredda della notte. Solleva il cappuccio della sciarpa lunga nascondendo il volto poggiando il peso sugli avambracci guardando sia verso il porto, sia verso il mare. I preparativi sono in atto e presto tornerà...deve trovare il tempo di parlare con Akendo attraverso l'anello. Tuttavia a una stretta al cuore. Guarda in direzione della casa del vecchio, quello che le avrebbe permesso di cercare e trovare i serpenti bianchi, quello che le ha detto di cercare...ma cosa? [trasformazione on 48/100] [ch on]

21:48 Mekura:
  [nave] La nave fa un fischio e lentamente ma costantemente lascia il porto alle sue spalle. Mekura sul cornicione della nave lo osserva svanire nelle tenebre, le sue luci si fanno sempre più flebili fino a scomparire nel nulla. Lei si prende ancora il suo tempo, lasciando che i pensieri la colgano arrivando a coprire il suono delle onde. Ascolta il suo respiro silenziosa, fin quando non decide finalmente che è ora di andare in coperta. Scende verso la zona alloggiamento dove si trovano le brandine degli ospiti. Mekura sale sulla sua brandina portandosi dietro la sua borsa tenendola vicino alla testa in modo che l'avesse vicina e qualcuno non cercasse di rubarla o rubare all'interno delle borsa. Allunga la mano verso la borsa andando a prendere di nuovo il libro. Sospira usando quella poca luce offerta dal lumino ad un metro di distanza da lei per poter leggersi il libro. Solo più tardi sentendo la fatica ed il sonno farsi largo nel suo corpo, pretendendo da lei il giusto riposo. Mekura allunga le braccia stiracchiandosi e appoggiando il libro sul petto borbotta qualcosa. <esci letto...entra notte, prendi la mia mano...> sospira e chiude gli occhi per un secondo. La mano sinistra va a controllare all'interno della borsa come alla ricerca di qualcosa cilindrico e piccolo. In silenzio lo estrarrebbe stringendolo tra le dita. Se lo porta davanti al volto e teneramente sorride. Lo fissa andando poi a poggiare le labbra sul simbolo sull'anello <ti amo> afferma a bassa voce al suo anello della Akatsuki, riferendosi ad Akendo e si addormenta così nascondendo l'anello all'interno della mano destra. [end]

Mekura decide di lasciare una copia al porto del fulmine e di tornare a casa a Konoha, prendendosi una pausa dalla sua ricerca dei serpenti.