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[Tatuatori] Hikari e il maiale

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con Hikari

20:02 Hikari:
 Da quanto tempo il capo le ha affidato questo compito? Forse un po’ troppo, decisamente. Certo, ha anche avuto parecchio a cui pensare, e di certo tatuare un maiale non era il primo dei suoi problemi. Tra la scomparsa di Shitsui, il torneo dei villaggi e le missioni, ha avuto la testa da tutt’altra parte, ma finalmente ora ha il tempo di potersi concentrare sul proprio lavoro, o meglio, si potrebbe dire secondo lavoro, dato che serve il villaggio come Shinobi. Perlomeno, in questo periodo di pausa, per così definirlo, non si è comunque dimenticata di fare un po’ di pubblicità alla Bottega, il capo sarà contento di vedere qualche cliente in più dato che egli stesso ha ammesso di avere poco viavai nel locale. Quello che la aspetta adesso però è torturare una povera bestia innocente, e la cosa peggiore è che non le è nemmeno stato fatto vedere come fare! Dovrà procedere per gradi, magari riuscirà a trovare qualche indicazione tra tutti i fogli che abitano le pareti dello studio. Alla cieca sul da farsi, la giovane genin sta dirigendosi verso la Bottega dell’Inchiostro. Le mancavano le strade del villaggio, poiché da giorni è rimasta chiusa nel proprio monolocale. Aveva ripromesso a se stessa di risollevarsi, ma non ci sta riuscendo granché. Le temperature sono salite, facendo dono agli abitanti di Kusa di potersi liberare di cappotti e quant’altro per potersi vestire più leggeri. Infatti, quest’oggi Hikari sfoggia un semplice paio di blu jeans corti, che le lasciano scoperte le gambe quasi interamente, non troppo s’intende, e una maglietta bianca piuttosto larga, perfetta per il lavoro. Ai piedi, gli anfibi rosso bordeaux che ha preso durante la permanenza a Konoha. Niente armi con sé, solo i soliti tre kunai infilati nell’apposito contenitore legato attorno alla coscia sinistra, per i casi estremi. Per quanto riguarda il lavoro, potrà trovare tutto in Bottega. [Portakunai: 3xkunai]

20:04 Hikari:
 Bussa per due volte di fila, ma nessuno pare rispondere. Come si aspettava, quel nullafacente del suo capo non c’è. Possibile che si palesi solo per fare un sonnellino o stendersi sulle clienti? Non dubita assolutamente della sua capacità nel fare il proprio lavoro, ma si potrebbe dire che manca di professionalità. Questa volta, nessuna nube di fumo attraversa la porta. Shoto non c’è e di conseguenza neanche quel terribile odore di tabacco. La stanza acquisisce tutta un’altra luce senza quella “nebbia”. < Magari fosse sempre così. > si guarda attorno con le mani suoi fianchi, osservando tutti gli schizzi che tappezzano le pareti, sapendo bene quello che troverà una volta abbassato lo sguardo. Infatti, da oltre il lettino proviene un odore piuttosto sgradevole, mentre un verso debole si disperde nella stanza. < Ecco, ci siamo. > quasi rassegnato il tono di voce della giovane, ben consapevole di ciò che dovrà fare di lì a poco. A piccoli passi si dirige in quella direzione, allungando appena il collo per poter scorgere oltre il lettino. Eccolo lì, rosa, sporco, legato ad una colonna di legno per il collo. Anche le zampe sono tenute ferme. < Ciao… > un balbettio lieve accompagnato da un cenno della mano quasi inesistente. Raggiunto il maiale, si piegherebbe sulle ginocchia, fino a riuscire ad abbracciarsele, proprio dinanzi a lui. I suoi occhietti la squadrano da capo a piedi, analizzandola. Non sembra agitato, anzi. Un po’ titubante, la mano di Hikari si avvicinerebbe lentamente al capo dell’animale, lasciandogli una fugace carezza in mezzo alle orecchie. < Non sembri cattivo. > una constatazione che le serve più a tranquillizzarsi che altro. Purtroppo, la bestia tra i due sarà proprio lei. Si solleva, distogliendo lo sguardo da colui che le farà compagnia nelle prossime ore, andando in cerca di un qualcosa che possa aiutarla a farle capire da dove cominciare. [Portakunai: 3xkunai]

20:05 Hikari:
 L’interno della bottega è sempre lo stesso, ma l’assenza di quella coltre di fumo rende più piacevole la vista. Alla fine, quello è pur sempre lo studio di un artista, e il suo genio, forse dalla moltitudine incompreso, trapela dagli schizzi sulle pareti. Ogni volta che mette piede lì dentro ne rimane affascinata. Anche lei non se la cava male nei disegni, non ha mai creduto di essere una frana. Anzi, forse è l’unica cosa per cui è portata e che ha davvero piacere a fare. E’ un modo per esprimersi quando le parole non bastano, in un certo senso. Quello che un po’ la preoccupa sono le future richieste che dei clienti potrebbero farle. E se non fosse in grado di realizzare ciò che le viene richiesto? Beh, dovrebbe comunque avere l’approvazione dei clienti prima. Meglio non pensarci ora, dato che deve dedicarsi completamente al quel povero animale che si trova assieme a lei nello studio. Le fa pena, sul serio, non vorrebbe fargli del male. Quando avrà finito, certamente non lo lascerà legato lì per terra. < Vediamo un po’. > è ora di cercare in quel casino una qualche istruzione che Shoto potrebbe averle lasciato. Meglio cominciare dal posto più scontato, ovvero il bancone. Su di esso, ulteriori schizzi su carta e… bingo! Un foglio che pare riportare una lista con scritto a caratteri cubitali “PER HIKARI”. < Allora non è del tutto deficiente. > le iridi della giovane scorrono veloci le varie parole, analizzandole e ripetendo dentro di sé i vari passaggi. Sono anche indicati i luoghi in cui poter trovare quello che cerca. [Portakunai: 3xkunai]

20:05 Hikari:
 Dopo aver percorso tutte le tappe in cui il suo simpaticissimo capo ha deciso di nascondere i vari oggetti, finalmente la giovane apprendista è pronta per poter cominciare. Sarebbe meglio dire materialmente pronta, poiché sul piano psicologico la situazione è ben diversa. E se il maiale si ribella? Se comincia a lamentarsi? Sarebbe tutto un gran casino. Cosa dovrebbe spiegare a Shoto poi? Certo che avrebbe potuto seguirla dato che è la prima volta che compie un’azione simile. < Povera me. > sbuffa, chiedendo a se stessa in che diamine di posto è andata a finire. Per fortuna, nella caccia al tesoro ha anche trovato degli schizzi già preparati dal signorino e pronti per essere trasferiti sulla pelle di quel povero animale. Almeno in una cosa l’ha aiutata. Si avvicina dunque al maiale, inginocchiandosi vicino a lui, di fronte alla coscia sinistra che in questo momento è rivolta verso l’alto. Infila i guanti in lattice in modo da avere così una presa pulita sulla pelle che andrà a tatuare. L’inchiostro e l’ago, grosso a causa del luogo in cui dovrà tatuare, sono già assemblati assieme, non resta altro che disinfettare il punto in cui andrà a disegnare e trasferirvi sopra l’immagine prima di ripassarla. < Qualcuno mi aiuti. > uno sguardo fugace rivolto all’animale steso dinanzi a lei. E’ ora di accomodarsi e cominciare. [Portakunai: 3xkunai]

20:06 Hikari:
 Con un panno impregnato di disinfettante, andrebbe dapprima ad accarezzare la zona della coscia del maiale su cui andrà in seguito a lavorare. Lo fa con molta calma guidata dal timore verso la bestia, non sapendo come reagirà ad un tocco umano esterno. Fortunatamente, per ora non pare fare alcuna piega. Chissà da quanto tempo Shoto lo tiene lì, magari ha solo bisogno di compagnia. Appurato che le carezze non sono di fastidio all’animale, va a calzare maggiormente, in modo da pulire meglio la pelle e disinfettarla per bene. Poi, prende il foglio con lo schizzo che il capo ha scelto, una rosa molto semplice, senza sfumature o altro, e lo posizionerebbe sulla zona appena disinfettata. E’ un particolare tipo di carta che ha la capacità di trasferire l’immagine su ciò cui si appoggia. Vi passa dunque sopra la mano così che la rosa possa trasferirsi bene e andare a creare la traccia su cui passerà poi l’ago. < Tutto bene? > una domanda a cui non arriverà mai una risposta. Il maiale non ha grugnito finora, tutto ciò che si sente sono i suoi respiri profondi. < Non ti farà male. > una breve pausa, prima di tornare son gli occhi sul foglio di carta e rimuoverlo. < Spero. > il trasferimento dell’immagine pare essere uscito bene, nessuna interruzione della linea. Un respiro profondo riempie del tutto il polmoni prima che la genin possa continuare nel suo lavoro. Osserverebbe l’ago per qualche secondo, è la prima volta che ne usa uno. Ha letto le istruzioni lasciatele da Shoto, ma riuscirà a farlo? L’unico modo per scoprirlo ormai è farlo. < Scusami. > pronunciata questa parola, accende l’ago. Il brusio della macchinetta riempie la bottega, mentre le orecchie del maiale ruotano proprio in quella direzione. Avvicina lentamente la punta alla pelle. Sa che deve essere decisa, perché un attimo di esitazione potrebbe rovinare l’intero lavoro. A sangue freddo, raccogliendo tutta la propria sicurezza, comincerebbe quindi il proprio operato. L’ago percorre qualche centimetro sulla pelle dell’animale, ritornando poi sui suoi passi in modo da rendere più visibile la linea. Il maiale pare cominciare ad agitarsi, e come biasimarlo. Non grugnisce, ma accenna dei movimenti. < Su, resisti. > e continua, avvicinando nuovamente la macchinetta all’immagine impressa sulla pelle seguendone ogni linea. Passano i minuti, e sente la temperatura corporea salire gradualmente a causa dell’agitazione che cerca di tenere a bada. Petalo dopo petalo, il fiore prende forma. Ha il tempo di finire la parte superiore prima che l’animale emetta un forte grugnito. < Okay, okay, una piccola pausa. > e si allontanerebbe di qualche centimetro, lasciando che la tensione la abbandoni. Fin’ora non è stato così terribile, no? [Portakunai: 3xkunai]

20:06 Hikari:
 Osserva il maiale. Non può parlare, non può muoversi. Le fa pena, e non si sente proprio un angelo nel fare ciò che sta facendo. Per fortuna ha quasi finito. Lo sguardo viaggia ora verso il tatuaggio che sta realizzando, per passarci poi sopra un panno al fine di assorbire l’inchiostro in eccesso. < Spero che Shoto ti dia una bella ricompensa. > allunga la mano verso le orecchie dell’animale, andandole a grattare proprio alla base, cercando di tranquillizzarlo. < Potrei portarti a casa con me. > un’idea sciocca ma che non le sembra così irrealizzabile. Certo, forse la padrona di casa non sarà così d’accordo, ma finché non lo scopre beh, non c’è da preoccuparsi. Ma durante le missioni? Durante i viaggi? Chi glielo terrà? E soprattutto… come se lo porta a casa? Potrà pensarci a lavoro terminato. Lascia passare del tempo per far calmare sia lui che lei. Riprende poi il lavoro. Mancano solo lo stelo e le rose. < Mi auguro tu non sia al limite della sopportazione, manca poco. > e infatti passano pochi minuti prima che anche lo stelo venga completato. Passa nuovamente il panno per eliminare l’inchiostro in eccesso. < Ecco fatto! > soddisfatta e mentalmente stanca la genin si lascerebbe cadere all’indietro. Non riesce a credere di aver appena tatuato un maiale. Ma non deve perdere tempo ora, il tatuaggio è come una ferita e va trattata. Vi passa sopra, delicatamente, la crema lasciatale dal capo, e avvolge, o meglio, prova ad avvolgere la zona disegnata con della pellicola trasparente. Un bel lavoraccio, deve ammetterlo. Sfila i guanti, li butta, e mette tutto a posto: crema, ago, fogli. < E’ ora di liberarti. > e con molta calma, slega i nodi che tengono quel povero animale bloccato. Le piacerebbe portarlo con sé. A Shoto non dispiacerà, vero? [Portakunai: 3xkunai][End.]

Finalmente Hikari porta a termine il compito affidatole dal capo: fare pratica su un maiale.