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Scavare nell'Oscurità

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con Furaya, Kotaro

15:12 Furaya:
 Dopo i danni alla Magione, la Golden Week sembra la festività adatta per far sì che Konohagakure viva ancora in pace, senza preoccupazioni da parte dei cittadini. In questo modo, si può pensare ad un modo per migliorare le protezioni alla Magione e all'Hokage, evitando inutili rappresaglie o terrore sparso tra i civili. Alterna le inferiori leve lungo il centro cittadino, guardandosi attorno. Sta tornando verso il proprio Quartiere, uscendo da quello in cui si trova la Magione dell'Hokage, ai piedi del Monte dei Volti. Indossa un pantaloncino di colore nero, arrivante sino a metà cosce, con un paio di sandali ninja del medesimo colore, rinforzati metallicamente e raggiungenti la base delle ginocchia. A coprire l'addome, ha una di quelle maglie simili a delle reti che utilizzano i Ninja, con un lieve scollo a V, ma niente di veramente eclatante, anche perché se porta una terza di seno è un miracolo per lei. Sulle spalle, è poggiata anche la giacca nera tipica dei Jonin, con il simbolo relativo dietro la schiena. I capelli della giovane son raccolti in una coda di cavallo non molto alta, con il coprifronte posato sulla sommità del capo e legato tramite una cinghia in tessuto di colore grigio scuro. Attorno al collo, porta una fascia rossa, aderente allo stesso, memore d'una storia passata, assieme ad un altro pendaglio con il simbolo del Clan Uchiha. Contro il rispettivo fianco mancino, sorrette tramite una cintura nera attorno alla vita, son presenti due Katane: la prima ha un'elsa bianca e nera e pare in ottimo stato, nel proprio fodero; la seconda, invece, ha l'elsa sfilacciata ed è difficile interpretare di che colore realmente sia il tessuto che la compone. Agganciata attorno alla coscia destra, quindi dal lato opposto delle due Katane, vi è anche una Tasca Porta Kunai e Shuriken con un totale di nove Kunai avvelenati e con carta bomba. Sul gluteo dal medesimo lato, quasi fosse un'armeria vivente, v'è anche una Tasca Porta Oggetti con Tonici di Recupero Chakra, Coagulanti, Fili di Nylon e Fuda. Ulteriori Fuda sono sparsi per il corpo della giovane: due si trovano sui rispettivi polsi, nei quali ha sigillato la Falce e la Zanbato ( rispettivamente, destra e sinistra ed entrambe avvelenate ). Sul petto, infine, ve ne sono almeno un'altra decina, ovviamente nascosti dagli abiti in più parti; stessa cosa per il tatuaggio Anbu sulla spalla destra, coperto persino da una fascia bianca. La cicatrice attorno al collo è invece coperta dalla fascia rossa di proposito. Ha già fin troppe cicatrici: meno ne mostra e meglio è per se stessa. E' visibile solo quella sulla coscia destra, per circa un paio di centimetri in base al totale e alcune sparse per i bicipiti e gli avambracci. Non è una novità che sia da sola, poiché difficilmente la si vede in giro con qualche amico o anima gemella. Gonfia e sgonfia le guanciotte, quasi non avesse nient'altro da fare mentre si dirige verso casa. Gli occhi, azzurri come il cielo sereno, osservano la zona, magari cercando di scorgere qualcosa che possa allietare la giornata. [ Chk On - Equip On ]

15:26 Kotaro:
  [Per le vie] Alto ancor il sole svetta nell'empireo che sovrasta Konohagakure no sato, lasciando che i propri raggi s'infrangano in ogni dove, ritrovando, fra i molti, quel pallido viso baciato in tarda mattinata. <...> Molti i pensieri che ne affollano la mente, altrettante son le domande che dopo i recenti avvenimenti lo mettono su di un binario dal quale difficilmente può trovare deviazione. Ma d'altra parte è impensabile poter eliminare ciò che par celarsi nella propria vita, un cognome che lo mette nell condizioni di dover comprendere e capire cosa significhi. Che la vita vissuta lontano dal mondo degli shinobi, con dei tutori che lo hanno cresciuto fra i molteplici allevamenti di cui si occupano, ne abbia precluso la conoscenza di molte cose, bhe, è più che chiaro. Ma ritrovarsi al cospetto d'un coetaneo che parla di capacità d'interagire con le ombre, sol sentendo pronunciare la parola Nara, questo è altamente destabilizzante. <...> Ed infatti, rinchiuso nel silenzio d'un passo cadenzato con blando ritmo, incalza l'avanzata lungo uno dei tanti vicoli del centro. I neri sandali ninja calpestano il terreno, lasciando che le leve inferiori, celate da neri pantaloni del kimono, proteggano le chiare carni dai raggi solari. Busto superiore che, con le braccia cindolanti, si veste di tenti celesti e bianche, sposandosi perfettamente con quel crine, privo d'acconciatura, d'un tenue azzurro. Solo le ambrate, incastonate in un taglio d'occhi dalla forma di serpe, fissano i metri che lo precedono, abbandonandolo ad un'apparenza che agli occhi altrui lo dovrebbe dipingere come se fosse distaccato dalla realtà, assente.

15:38 Furaya:
 Calma come al solito, lascia una scia di profumo di rose. Ha un unico vizio: gli oli profumati e i profumi con l'odore dei fiori. Nonostante sia in mise da Jonin, poiché è appena uscita dalla Magione e dal proprio Ufficio, non si dimentica mai di mettersi almeno una goccia di Konoha Number Five. Kotaro è uno dei molteplici civili che fan parte e vivono nel Villaggio. Inoltre, è sconosciuto agli occhi della ventiquattr'enne, per cui non viene quasi neanche visto, per il momento almeno. Le iridi glissano appena in sua direzione, ma la di lei mente lo dimentica nel giro di poco. Involontariamente, però, par che quell'occhiata non sia stata così "semplice" e innocua come sarebbe potuto sembrare. Seppur volga lo sguardo altrove, dovrebbe or ora passare di fianco alla figura dell'albino - qualora ne soffra sul serio -. Il braccio mancino proprio slitterà, inconsciamente, contro quello destro altrui, giacché dovrebbero trovarsi frontale, uno a venire e l'altra ad andare. Il gomito, rivolto all'esterno, sfiorerebbe quello altrui, per quanto sfiorare possa essere anche un eufemismo, poiché il tocco tra le due parti dovrebbe esservi, costringendo il braccio della Consigliera ad esser fermato, quasi contrapposto. < Oh? > Dubbiosa, inarcando le sopracciglia, ritirerebbe l'arto stesso, qualora il contatto sia avvenuto per davvero. < Scusa. > Girerebbe rapida il collo e il volto verso Kotaro, ignorando il fatto che abbia di fronte un altro membro del proprio Clan. [ Chk On - Equip On ]

15:50 Kotaro:
  [Per le vie] Attimi lunghi come giorni, un continuo ed incessante, per non dir logorante pensare e ripensare che, per un dodicenne, altro un metro ed una cicca, è forse eccessivo. <..Che rottura..> Un sussurro, un mugolio appena pronunciato, lasciando che lo sguardo si possa incrociare su chi viene dalla direzione opposta alla propria. Le conoscenze, per lui, si limitano ai sensei ed al giovane Aburame, il resto, altro non è che gente qualsiasi. Già, perchè in quella casa ove è cresciuto, nemmeno l'immagine dell'Hokage ha mai trovato posto, quindi pertanto si possa trovare al cospetto d'ei, difficilmente lo riconoscerebbe. Ma ciò nonostante, par che a destarne i sensi, attraverso un fortuito tocco di braccia, sia colei che può ben vantare d'aver un nome altisonante. <..Uh..> S'arresta, interrompe l'andatura forzando la torsione del capo alla volta di chi lo ha toccato. <...> La guarda, la fissa direttamente negli occhi senza dar importanza alcuna al di lei aspetto che ne forma il corpo. L'unica cosa che conta, che balza in primo piano, è lo scintillante coprifronte raffigurante l'effige di Konoha. Il sole su di esso si specchia, ed il tutto fà si che le rosee si schiudano leggermente. <..Non fa nulla..Ninja..> Già, cosi la chiama, facendo remore dei discorsi pronunciati dallo Special Jounin in mattinata sul voler essere uno shinobi oppure feccia. E costei, a quale lato della medaglia appartiene?!

16:02 Furaya:
 L'arto superiore usato - involontariamente - per toccar quell'altrui viene abbassato, riposato a poca distanza dal fianco corrispondente. Il di lei busto volge al ragazzo per metà, donandogli dunque soltanto il fianco sopracitato. Ricambia, al contempo, l'altrui sguardo talmente fisso in quello della donna, che le sovviene d'alzar un sopracciglio verso l'alto. < Non ti ho fatto male, vero? > Per ovvietà, data l'età dimostrata da Kotaro, non dà del "lei" o comunque non s'espone in nessun altro modo troppo onorifico nei di lui confronti. Dimostra, ad ogni modo, d'essere molto educata, così com'è stata a sua volta cresciuta da sua madre Kaneko. Dire che è stata cresciuta dal Traditore della Foglia più famoso degli ultimi tre anni, non è esattamente qualcosa di cui potersi e/o doversi vantare così tanto in giro, nonostante lo sappia tutto il mondo. < Ninja.. > Ripete il modo - piuttosto bizzarro, per quanto fondato e assurdamente corretto - di chiamarla, ponendo successivamente una domanda alla di lui volta. < Tu non sei un Ninja? > Pare quasi stesse differenziando le due parti, ragion per cui le sorge spontaneo quel quesito. Oppure, potremmo tranquillamente affermare che la Nara voglia farsi gli affari altrui. Ecco, esatto, questo sarebbe corretto su quasi ogni fronte che si rispetti, data la di lei natura curiosa e quell'insano desiderio di tenere tutto sotto controllo, per assicurarsi che non vi siano problemi che affliggano il Villaggio di Konohagakure. [ Chk On - Equip On ]

16:12 Kotaro:
  [Per le vie] La situazione sembra essere di stallo, l'immobilità degli astanti li mette su di un piano diverso rispetto a chi continua a sfilare ai loro lati. L'uno affiancato all'altro, uno shinobi, uno vero che gode di una fama a dir poco stellare, ed un deshi, un apprendista ninja alle prime armi con qualcosa d'incredibilmente arduo da raggiungere. <..No..> Freddo, gelido, dannatamente distaccato dall'interlocutore, non per mancanza d'educazione o per una sorta di cattiveria insana, ma semplicemente per questioni caratteriali. E' solo agli inizia, stà imparando ad aprisi man mano con le altre persone, riuscendo proprio in cotal mattinata ad eseguire una sorta di scherzo ai danni di Hanzo. Ma ciò che sembra or prendere di netto la totale attenzione del Nara, altro non è che quella domanda. Cosi semplice, cosi banale, ma al tempo stesso capace di coglierlo nelle profodnità d'un animo profondamente scosso. <..Io stò frequentando l'accademia, perciò non sono ancora un ninja..> Chiaro e diretto, seppru senta il fastidio di pronunciarsi su cotal argomentazione. Le mani, tuttavia, andrebbero ad insinuarsi all'interno delle tasche dei pantaloni, concedendo al corpo di ruotar nell'orario senso, affinchè possa porsi frontalmente al lato manco dell'altra. <..Tu, che ninja sei?> Una domanda che può trovare molteplici risposte,che può affrontare e toccare una miriade di argomenti, ma tocca alla Nara replicare nel modo che ritiene più opportuno.

16:38 Furaya:
 Gira un poco di più il corpo in sua direzione, così da avere Kotaro frontale e poterlo meglio inquadrare. Quella negazione le penetra fin nelle ossa, come una stoccata fredda e ghiacciata, sfilettante e fastidiosa. Arriccia un poco il naso, ma senza eccessivo sentimento. < Però.. > Piega le sopracciglia verso il centro della fronte, palesando il proprio dubbio, la propria richiesta, la quale viene conseguenzialmente espressa a voce. < ..vuoi diventare un Ninja, no? Se frequenti l'Accademia, è perché vi aspiri. > Dipende. Delle volte, v'è anche chi è costretto a frequentarla per conto dei genitori, i quali spesso mostrano l'Accademia Ninja come un qualcosa d'obbligatorio, quando invece sarebbe fatta per passione, per il bene del Villaggio, per aspirare qualcosa o per diventare qualcuno, un giorno. I sogni delle persone sono tra i più disparati, ragion per cui s'evince che il quesito della Nara non è a casaccio. Le risposte, a sua volta, potrebbero essere più di una. Ed effettivamente la domanda di Kotaro la lascia per qualche attimo in silenzio. Avete presente quando si raggiunge quella soglia di silenzio, durante l'attendere d'una risposta, che si vuol rompere, ma non si può? La Consigliera giunge sino al medesimo, e quando s'arriverebbe al momento di riporre la stessa richiesta o esprimere qualche altro pensiero, quest'ultima riprende a disquisire verso quegli. < La tua domanda può essere vista da molteplici punti di vista. Non so se darti la risposta ovvia che tutti s'aspetterebbero, ossia il mio grado nel rango Ninja, oppure spiegarti che Ninja volessi diventare e al quale ancora aspiro. Quindi.. > Gesticola con la dritta nell'etere, ricercando nuovamente le parole giuste con un rapido sguardo a volgersi verso l'alto, in direzione del cielo pomeridiano, raggiante negli ultimi sprazzi di sole, prima della notte scura e ombrosa. < ..vuoi sapere qualcosa con un singolo significato.. > Enfatica. < ..o la risposta dai duplici punti di vista, esattamente come la domanda che hai posto? > Gira attorno alla questione, l'aggira e la rigira a modo suo. Adora dialogare, certo, e la di lei mente sprizza solarità in tutti i modi che conosce, nonostante esternamente possa sembrare soltanto una comune cittadina, Ninja che sia, dedita a dialogare con qualcuno d'appena conosciuto. Forse, allungando di proposito il brodo. [ Chk On - Equip On ]

16:52 Kotaro:
  [Per le vie] Non c'è tempo alcuno per l'attesa, i verbi abbandonano repentini la cavità orale della shinobi, dirigendosi prontamente sin alle proprie orecchie. <..Bhe, si, ma non un tipo di ninja qualsiasi..> Una risposta che forse non appartiene ad un dodicenne, un dire che potrebbe anche concludersi con l'aspirazione di molti, ovvero il titolo di Hokage, ma non per lui. <..Io sarò colui che darà risposta a tutto ciò che c'è di oscuro..> Qualcuno potrebbe rimanere stupefatto da cotanta risolutezza, ma la realtà è che ogni singola parola è frutto di quel che nasconde il proprio passato. Ed inoltre, quella domanda postagli dallo Specila Jounin, in quel del mattino, lo ha reso fermamente convinto che quel tipo di persone definite "feccia", possano celarsi in ogni dove e lui, bhe, lui sarà colui che li porterà a galla ovunque essi siano. Sull'immediato incalzar della ragazza, le spalle farebbero un piccolo movimento verso l'alto, per poi ricomporsi. Infondo costei par abile nella dialettica, ma dinnanzi ai propri occhi ha un fanciullo alquanto vispo a livello di ragionamenti. <..Potresti iniziare col dirmi il tuo nome..> Siamo alle basi..<..Per poi dirmi cosa sei realmente per Konoha. Se mi dicessi cosa volevi essere, significa che non lo sei diventata, quindi, no! Non voglio saperlo..> Una fucilata nell'anima dell'altra, forse, ma di certo queste parole potrebbero sicuramente tagliare come rasoi, nel caso in cui non la uccidessero con la metafora precedente.

17:30 Furaya:
 Il capo s'alza e s'abbassa, in un rapido cenno d'assenso innanzi alle esposizioni di Kotaro. Un singolo annuire, prima di replicare con tono quasi allegro. In fondo, per come la vede lei in un primo ed inesperto approccio con quegli, il Nara ha soltanto dodici anni, il che vuol dire la metà dell'età della Consigliera. Un moccioso davanti ad una donna adulta, se vogliamo peccare d'egoismo ed esperienza, che potrebbe essere tramutata in mera vecchiaia. < Nessuno vuole essere un Ninja qualsiasi. Pochi riescono a rispettare queste promesse, se osserviamo con attenzione ogni shinobi del mondo ninja. > Asserisce verso quegli. Ma com'è possibile che da un semplice scontro tramite due gomiti, stia nascendo una discussione sui Ninja, sul modo di vederli e di esserlo? < Cos'è, per te, oscuro? > Un'ulteriore domanda quella che viene posta dalla Nara, la quale continua a focalizzare il proprio sguardo sul volto altrui, nel tentativo di coglierne tratti distintivi, espressività o guizzi nelle pupille altrui. < Perdonami, hai ragione. Il mio nome è Furaya Nara. > Un nome ch'è conosciuto ormai ovunque, specialmente a Konohagakure, che la stessa donna ha sentito nominare per troppe volte sulle bocche di sconosciuti, segno inequivocabile che la fama la preceda. < Qual è il tuo? > Di rimando, non conoscendo l'interlocutore con quale sta avendo una piacevola discussione, per quanto sia anche piuttosto enigmatica dal punto di vista intrinseco del discorso intrapreso. < Ciò che voglio essere, posso diventarlo. Non vuol dire che, non essendoci ancora arrivata, io non ci arriverò mai. > Un insegnamento da parte del Kokketsu, il quale le ha aperto gli occhi su un punto focale della propria vita: non serve dire che ci si proverà, a far qualcosa; bisogna dire con assoluta certezza che ci si riuscirà. Solo così, si avrà la sicurezza di potercela fare, di non arrendersi di fronte a niente e alle avversità che potrebbero colpirci. < Per Konoha, sono la Consigliera dell'Hokage e un Ninja di grado Jonin. Sono un'eroina o così mi ha definita qualcuno. > Raido Oboro, per sentito dire, l'aveva definita proprio come tale. Idem una Deshi conosciuta per caso sul Monte dei Volti. < Dal mio punto di vista, sono solo un Ninja che cerca d'aiutare come può Konoha e chi abbia bisogno d'una mano. Niente di più. > Umile, questo è sicuro, ed inoltre sincera. [ Chk On - Equip On ]

17:48 Kotaro:
  [Per le vie] Situazione interessante. La fermezza lo muove nel pronunciarsi viene replicata in altrettanto modo da colei che gli risponde, mostrando come una cosi grande differenza d'età non sia per nulla evidente, almeno al momento. <...> Ciò nonostante, al cpsetto di tal primordiale domanda, il pensiero vola dritto a ciò che stà scoprendo e di cui deve assolutamente sapere di più. <..Oscuro..> Riprende quel termine con voce sommessa, spostando lo sguardo su ciò che li circonda, su quella Konoha che li avvolge, andando persino a ruotar sul posto. <..Io credo che sia tutto ciò che non vediamo, che ci viene nascosto per qualche motivo. Che siano le idee, che siano le capacità e...anche il nostro passato..> Si rammarica di quest'ultimo dire, ne risente emotivamente, ma è all'udir di quel nome che il capo vien girato con un movimento repentino..<..Anche tu..Io mi chiamo Kotaro...Nara...> Lo stesso cognome. Un qualcosa che non ha mai pensato potesse accadere, un evento che improvvisamente ne aumenta il ritmo cardiaco, ne fà sbarrare le palpebre. Tutto perde di significato, chi è costei sembra divenir polvere soffiata via da una folata di vento, ora nulla ha più senso se non ciò che lo riguarda. <..Come puoi chiamarti come me? Chi sei tu realmente?> Incalza il verbo, ormai è incredibilmente assorto e preso da una frenesia difficilmente arrestabile. <..Cosa sai del potere sull'ombra che mi è stato detto hanno quelli con questo nome?> Non si ferma, assolutamente non ne è capace, avanzando persino d'un passo, avvicinandosi a colei che è il Consigliere dell'Hokage. <..Perchè io non sò niente di tutte queste cose?> Infine, questiona, andando ad estrarre le mani dalle tasche del kimono, lasciandole libere di ciondolare nel vuoto, mentre il cuor in gola spinge senza sosta quasi volesse scoppiare.

15:54 Furaya:
 Attende ch'egli spieghi cosa intenda per oscurità. Nel frangente, volge una rapida occhiata nei dintorni, prima di tornar su questi. < E quindi, tu vuoi scoprire tutto ciò che ci viene nascosto per qualche motivo? > Replica parte delle di lui affermazioni, rivoltandone il contenuto per formulare la domanda ivi posta. < Cosa vuoi scoprire veramente? Cosa nasconde di oscuro ognuno di noi? O cosa nascondi.. > Assottiglia le palpebre, facendo appena intravedere le iridi azzurre. < ..tu? > Conclude, restando con la schiena diritta. Il di lei modo di porsi, delle volte, potrebbe persino essere fastidioso, non irritante, ma troppo curioso. Che Kotaro voglia risponderle o meno, spetta a lui. Lei, dal canto proprio, trova opportuno far sì che le corde vocali, vibrando, facciano uscire quelle parole. < Anche io cosa? > Replica quand'egli esplica tal terminologia. < Oh. > Sorpresa, invero, sbatte le palpebre un paio di volte. Le braccia restano ancor rivolte verso il basso, rilassata in toto, nonostante s'irrigidisca appena nel sentir di questa novità. < Non ti ho mai visto nel Quartiere Nara o forse non me lo ricordo io. Non mi sembri un viso noto. > Aggiunge, piegando le sopracciglia e arricciando un poco il naso. I quesiti posti al termine dal ragazzo la lasciano oltremodo perplessa. C'è un motivo in particolare, se non il più normale, per il quale sia viva e sia una Nara? < Si dà il caso che mio padre fosse un Nara. Dunque, ne ho ereditato il gene. > Vorrebbe non aver ereditato i suoi stessi occhi, parte del carattere di natura orgoglioso. Non ha dubbi nel desiderare d'essere una Nara, non ha mai rifiutato quel dono e quella predisposizione alla Kagemane. Tuttavia, si tratta pur sempre di Ryota e meno ci ha a che fare, meglio è per la di lei psicologia. < Io sono semplicemente una Nara, figlia dell'Ex Capoclan e attuale Capoclan in carica del Clan Nara. > Asserisce in tutta risposta verso Kotaro. < So tutto quel che c'è da sapere a proposito dell'ombra, ma chi mi assicura che tu sia un Nara al cento percento? Perché non vivi nel nostro Quartiere? Perché non ti ho mai visto alle riunioni o alla normale quotidianità del luogo? > Chiede, perché deve accertarsi che non la stia prendendo in giro. Non può certo sbandierare i segreti del Clan, o qualsiasi cosa lo riguardi, al primo che passa e che si presenta come Nara. < Perché io non so niente di te e di questa tua situazione a mia volta? > Non si risponde mai ad una domanda con un'altra domanda, ma lei è un caso perso. [ Chk On - Equip On ]

16:13 Kotaro:
  [Per le vie] Ansia, frenesia, volontà di raggiungere un fermo e sicuro punto di partenza in quell'ampio mosaico che ancor si cela nell'ombra. <...> Le domande che gli vengono poste, seppur lecite e doverose, non fanno altro che attraversane le orecchie senza sosta alcuna. Non gli dà peso, almeno in un primo momento, lasciando che il pompaggio del cuore lo renda fin troppo teso per trovare la giusta calma e riflessione. Tuttavia, solo gli attimi successivi al dire del Capoclan divengono fondamentali per prendere atto di tutto quel fiume di parole. <..Pff..> Sbuffa, la bestia si placa come fosse un toro ormai logoro dalle troppe cariche portate. Il mento cala, cosi come il viso e lo sguardo si perde sulla pavimentazione. <..Io non sò perchè ho questo nome..Non sò nemmeno dell'esistenza di un quartiere Nara e fino a pochi giorni fà non avevo idea di questa connessione con le ombre che, sembrano sapete in molti, tranne io...> Chiaro il riferimento a quanto gli è stato detto dall'Aburame, portandolo di fatto a intraprendere la via della ricerca d'una verità che forse può anche essere solo un'illusione, o una coincidenza. <..Sono venuto a Konoha per iscrivermi all'accademia, ma ho sempre vissuto ai margini del paese del Fuoco, immerso nella natura, dove sono stato cresciuto da due allevatori che hanno preso il posto dei miei genitori..> Stralci di vita, pronunciati con un fil di voce. <..Non ho mai chiesto il perchè di molte cose, ma quando sono arrivato qui, mi hanno fatto notare che essere un Nara significhi aver a che fare con queste ombre...Per questo ora voglio capire chi sono..> Alza il viso, lo pone al cospetto dell'altra, fissandone le celesti iridi con le proprie ambrate.. <..Questo è il punto di partenza per scoprire la mia oscurità..> Ecco svelato da cosa è dettata quella voglia di debellare tutto ciò di nero, cupo e celato nell'ombra che il mondo dei ninja ha.

16:29 Furaya:
 Da un semplice incontro, la Nara ha trovato un suo conclannato abitante al limitare del Paese del Fuoco da anni. < Non sai niente del tuo passato, dunque. > Ovvio considerato il dire di Kotaro, il quale si dimostra comunque molto fermo nel modo di fare mantenuto sino ad ora. Non si scalda eccessivamente, o quantomeno non dà a vedere atteggiamenti troppo eccentrici, eccessivamente esternati tramite lineamenti del viso, espressioni o mere affermazioni. < Non ricordi niente della tua infanzia, dei tuoi reali genitori? Potrebbe essere un punto di partenza per scoprire questa tua.. Oscurità. > Come lui la definisce, d'altronde. Ne ricalca il termine, quasi scendesse a patti con egli per capirsi reciprocamente. Ultimamente, ha avuto a che fare con parecchi genitori o storie che li riguardassero. Nahira fu la prima, e riuscirono a trovare suo padre in una radura verso Tetsu no Kuni. Saisashi è alla ricerca di Lind ed ora Kotaro vuol dissipare l'oscurità della quale la Kagemane si nutre e alla quale la stessa s'unisce. Ma in tutto ciò, l'Ombra è un insieme di luci ed oscurità. Senza la prima, non potrebbe vedersi, senza la seconda non esisterebbe affatto poiché creata dalla stessa. < Se sei veramente un Nara, potrò scoprirlo facilmente nei registri dell'anagrafe. > Non dovrebbe essere difficile se quegli è stato riconosciuto dai suoi genitori, prima di vivere lontano dal Villaggio del Fuoco, ma pur sempre all'interno del Paese del Fuoco. < I Nara utilizzano l'Ombra, infatti. Ma c'è una particolare predisposizione genetica per farlo, come per qualsiasi altra Innata che si rispetti. Se tu sarai in grado d'usarla e risvegliarla, a tempo debito ne vedrai i risultati. > Spiega in sua direzione con fare tranquillo, accennando ad un debole sorrisetto. < Capire chi sei è un diritto, se vuoi ti aiuterò a scoprirlo in qualità di Capoclan o di confidente, amica. Scegli tu quale etimologia darmi, in ogni caso cercherò di fare il possibile per scoprire la tua oscurità. Sono riuscita a scoprire la mia, e ora non è più tempo per me di nascondermi in essa. Se sei un Nara, è mio dovere aiutarti. E' mio dovere prendermi cura di coloro che abitano il Quartiere o che potranno vivervi. Se cerchi un tetto, posso aiutarti a trovarlo. Ho una casa abbastanza spaziosa. Potrai soggiornare lì per un po', finché non troviamo qualcosa in più sul tuo conto. Finché vorrai restare, se vorrai. > Umile, come sempre, si propone come aiuto - come fa sempre, ripeto - per soccorrere il giovane e il di lui passato. Quello della Nara era preferibile restasse all'oscuro, ma non è stato possibile. Kotaro vuole scoprirlo ad ogni costo e chi è lei per negarglielo, per non aiutarlo? < Cosa ne pensi? > Delle volte, è davvero TROPPO accondiscente. [ Chk On - Equip On ]

16:43 Kotaro:
  [Per le vie] Fermo, immobile alla presenza di colei che, da uno scontro fortuito, si stà rivelando essere qualcosa d'impensabile. <...> La ascolta in tutto il suo dire, andando a comprendere l'iniziale accenno di come possa essere liberata la presenza di un gene appartenente ai controllori dell'ombra. <...> Lui, d'altro canto, rimane in silenzio, ritrovando nella propria mente una spiraglio di luce. <..Bhe, io non ho mai visto nessun altro che coloro che mi hanno cresciuto. Non ho ricordi di altre persone..> Freddo, gelido come il ghiaccio che da secoli perdura nel suo stato, non lascia trasparire nessuna emozione, il volto rimane stabile come una maschera di porcellana, cosi bianco e quasi privo di senso. <..Ma se tu sai tutto ciò, io..> Si ferma per un istante, le immagini gli scorrono nella mente, attraversando tutti quei momenti vissuti in compagnia d'animali d'ogni sorta, di giorni ove i sorrisi erano sinceri e i pensieri non conoscevano nulla di cupo. Ma ora tutto è diverso, ora è giunto il momento di vedere se in lui un potere dorme da troppo, oppure se tutto ciò è una farsa che il destino ha deciso di tessere per lui. <..Accetto volentieri il tuo aiuto..Voglio sapere chi sono, Furaya..> Sentenzia, accettando l'aiuto altrui, rimettendosi nelle di lei mani per poter aprire uno spiraglio d'aria vera e sincera in quel muro che lo divide da ciò che può essere.

17:00 Furaya:
 Comprende, forse, il modo in cui Kotaro possa sentirsi, nonostante non esprima nessuna emozione all'esterno. Anche lei, quand'era molto piccola, quando iniziò a vivere da sola in un modo oscuro e sconosciuto, tentava in ogni modo di non trapelare all'esterno quanto odiasse il modo in cui viveva; quanto detestasse il fatto che i suoi genitori fossero morti. O almeno si pensava fosse accaduto così. Non aveva una figura di riferimento e di rilevante importanza, giacché sia la madre che il padre erano per lei importanza vitale. Le rendevano la giornata migliore di quanto già non fosse, scacciando da lei la cattiveria del mondo o forse buttandocela all'interno, mentre il genitore tramava alle spalle del Villaggio, del Clan e della Famiglia. Ma torniamo a Kotaro e al modo in cui deve vivere lui adesso, conscio di come non sappia niente di sé, conscio delle difficoltà che prima o poi potrebbe dover affrontare. Sorride, gioviale, quando ascolta la risposta alla di lei proposta. Sollevata, quasi purificata da quelle di lui parole, prosegue con un sospiro. < Sono felice che tu abbia acconsentito. Andiamo, allora.. > Esorta il giovane, indirizzando lo sguardo verso la via che stava precedentemente seguendo, prima d'imbattersi in egli. < ..ti porto a conoscere le tue origini. > Annuncia, mentre entrambi dovrebbero avviarsi verso il Quartiere Nara, in compagnia l'uno dell'altra. [ End per entrambi ]

Da uno scontro, nasce un approccio di scuse che sfocia, infine, in un accordo tra i due Nara. Kotaro vuole scoprire la sua oscurità, Furaya sarà la luce per scavare all'interno della stessa. Che sia solo l'inizio?