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con Hitomu, Kouki

21:52 Kouki:
  [Prateria] È sera ormai a Konoha, e la giovane Yakushi, come al solito, ha preso il treno da Kusa nel pomeriggio tardo per poter arrivare qui. Non può negare che sia stressante fare avanti e indietro, ma dopo tutto raggiunge Konoha per stare con la sua nuova famiglia, mentre la giornata la deve passare a Kusa, soprattutto se ha dei compiti da svolgere. Se no non manca di passare anche intere giornate a Konoha. Indossa il suo vestito bianco cinese, bordato di blu e lungo fino a poco prima della metà delle cosce. Presenta due spacchi laterali abbastanza vistosi, ma fortunatamente al di sotto vi è del tessuto blu stile gonna, che copre le proprie cosce, di una lunghezza leggermente superiore rispetto alla fine del vestito, arrivando fino alla metà esatta della coscia. Il vestito presenta un accenno di colletto e delle lunghe maniche fresche e comode, che le coprono le mani. La vita è stretta da una fascia blu, sulla quale, sul davanti, vi è la placca in metallo del copri fronte di Kusa. Al di sotto del vestito indossa un paio di pantaloncini corti ed elasticizzati, di colore nero, mentre l’intero suo corpo è avvolto da fasciature bianche, per nascondere le cicatrici e i segni di bruciatura, esse si vedono solo sul collo e sulle gambe, dato che il resto è nascosto dai vestiti. Alle mani i guanti ninja neri a mezze dita e ai piedi le scarpe, anch’esse nere. Alla coscia destra tiene il porta kunai e shuriken, mentre alla vita, dietro alla schiena, il porta oggetti. Entrambi muniti di tutto il qui equipaggiamento. Sulla schiena del vestito, a livello infra scapolare, vi è cucito il simbolo del suo clan Yakushi, messo in mostra, dato che i suoi lunghi capelli neri sono tenuti raccolti in un elegante e pratico chignon. Solo due ciocche di capelli laterali al viso sono tenute sciolte, libere di cadere in avanti sulle sue spalle e di incorniciare, insieme alla frangia, il visino pallido e gli occhi profondi e gialli. Decisamente piccola di altezza, più bassa rispetto alla media delle sue coetanee undicenni, anche se sembra essersi alzata un pochino. Esile, gracile, sembrerebbe ancora sotto peso nonostante ora stia cercando di mangiare meglio grazie a Kaori e Raido. L’espressione appare distante, tranquilla, immersa in qualche suo pensiero, seguendo qualche domanda che sfuggente le passa per il cervello… come per esempio le voci che ha sentito su quanto è successo alla magione dell’Hokage. In verità nessuno sa molto, pure lei, e non sa nemmeno se le interessa particolarmente, però la curiosità è forte e non può negarla. Comunque sia questa sera si ritrova alla Prateria della Memoria, un luogo ampio immerso nel verde… sua peculiarità è l’enorme monumento sul quale sono incisi dei nomi. Solo dei nomi, a quanto pare di ninja deceduti ai quali questa lapide cercherebbe di fare onore. Non ne comprende comunque il motivo. Un’enorme lastra di marmo nero, in mezzo a un prato. Se ne starebbe in piedi, di fronte ad essa, con gli occhi gialli puntati su quella superficie scura illuminata dalla luce della luna. Non è un problema per lei il buio, dopo tutto ci è abituata, eppure ora si trova qui, senza nessun particolare motivo, immersa in qualche tipo di pensiero. Le braccia lasciate inermi lungo la schiena, se ne sta lì… come un lieve fantasma. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

22:10 Hitomu:
 Alcune nuvole passeggiano tra le vie del cielo e la Luna si nasconde, a tratti, dietro alcune di esse. Il buio è calato sopra il Villaggio della Foglia e il Sole si è nascosto dietro l'orizzonte. Un altro giorno sta per finire e i lavori in magione stanno per iniziare. Essere Hokage significa anche essere vittime di minacce e attacchi. Nei giorni scorsi, forse per la prima volta, qualcuno ha tentato di intrufolarsi nel palazzo dell'Hokage per cercare di eliminare il jinchuuriki della Foglia. Tutto si è risolto con l'aiuto dei shinobi della Foglia che hanno sventato l'attacco e parte della magione rimasta incendiata a causa dell'attacco nemico. Meglio così. Meglio la Magione che qualche ninja ferito o, ancora peggio, deceduto. In questi giorni partiranno le indagini e bisognerà trovare nuove informazioni sui colpevoli di questi attacchi. La Squadra Speciale ANBU dovrà essere in grado di scovare i dettagli che porteranno a trovare la mente di questo attentato. Siccome la magione è in ricostruzione, il jinchuuriki del Kyuubi si è preso dei giorni di pausa dal suo estenuante lavoro. Durante la giornata, ha letto le informazioni delle festa organizzata dal Daymo e ha iniziato a mettere giù un piano di sicurezza generale, in modo da evitare qualsiasi pericolo. Ha terminato in prima serata e si è concesso una lunga passeggiata all'esterno delle mura del Villaggio. Si è direzionato, con il solito passo lento che lo contraddistingue, verso la prateria della Memoria. Luogo dove vengono ricordati i ninja deceduti dopo aver combattuto per la Foglia. Visita spesso questo luogo per ricordare i nomi di chi ha combattuto al suo fianco prima, per lui dopo e per la Foglia, prima che lui nascesse. Un modo per ricordare quanto importante sia il suo incarico e quanto è grande l'amore delle persone della Foglia per il proprio Villaggio. Cammina lungo la navata centrale che porta alla grossa lapide in marmo nero. Indossa la solita divisa composta da una maglia a maniche lunghe di colore blu scuro con sopra il giubbotto verde da chunin, un paio di pantaloni neri con una fasciatura bianca sulla coscia destra e un paio di sandali neri da ninja. Inoltre, l'haori bianco e rosso da Hokage è posato leggero sulle sue spalle e sventola dietro i suoi polpacci sospirato dalla leggere brezza che tira nel posto. Vede una figura davanti alla lapide e, lentamente, si avvicina a lei per capire di chi si tratta. Qualcuno, come lui, vuole onorare i nomi dei caduti della Foglia? [chk off]

22:23 Kouki:
  [Prateria] Completamente rapita da quella lapide, non aveva mai avuto modo di osservarla meglio da vicino, ma più cerca di trovare un motivo alla sua esistenza, meno riesce ad arrivarci. Insomma sono persone morte, punto. Che senso ha scrivere i loro nomi? Non ha alcun valore. Eppure rimane dinnanzi a quel monumento, ferma e dritta, respiri calmi e profondi mentre il leggero venticello le smuove appena i neri capelli. Forse dovrebbe tornare a casa, eppure le sembra ancora così presto e lei non ha ancora ben capito se ha degli orari oppure no. Per lei è tutto così nuovo che non sa proprio come comportarsi, e ancora tende a fare di testa sua anche se si sforza di comprendere. Le labbra si schiudono appena, mentre braccio destro andrebbe ad alzarsi e le dita farebbero capolino dalla manica del vestito. Lentamente, con movimenti meccanici, cercherebbe di poggiare le dita su quella lapide. Un tocco morbido, delicato, e cercherebbe di delineare con i polpastrelli qualche nome inciso. <Non capisco a cosa serva. Sono solo nomi.> parla a se stessa, il tono di voce sibilante ma caldo ed avvolgente, perfettamente udibile, anche perché non si avvede dell’avvicinarsi di nessuno. Parole rivolte non propriamente alla sua stessa figura, ma alla Voce che dimore nella sua testa, a Lei che vive dentro di sé. Scuote la testa, la mano viene riportata lungo il fianco, ed è in quel momento che la ragazzina andrebbe a voltarsi, forse per lasciare quel luogo così assurdo per lei. Ma è proprio grazie a quel movimento che allora dovrebbe avvedersi del biondo in avvicinamento. Si blocca, trattiene il respiro, gli occhi dorati si puntano sul suo viso, così uguale a quello scolpito nei monti. Eppure non dice nulla, questo perché non sa semplicemente come comportarsi, non si è mai trovata faccia a faccia con qualcuno del calibro di quell’uomo e un certo disagio inizia a serpeggiare dentro di sé. Lo osserverebbe con attenzione però, gli occhi fissi su di lui, lo analizza, lo studia, cerca di comprenderne i movimenti, le reazioni, le espressioni facciali… e prega qualsiasi divinità affinchè l’Altra non inizi a giocarle qualche brutto scherzo. Dovrebbe salutare? Presentarsi? Non lo sa. Rimane nel suo silenzio profondo ed inquietante, guardandosi in giro di tanto in tanto. Deve cavarsela da sola, non può chiedere aiuto a Colei che potrebbe combinare solo un enorme disastro se lasciata libera proprio ora. Salutare o non salutare? Potrebbe almeno fare quello, dopo tutto non le costa nulla. <Buonasera.> finalmente il suo sibilo si decide a lasciare il nido sicuro della sua bocca, una volta che l’altro sia abbastanza vicino. Non dice altro, si ammutolisce proprio come prima, in un quasi evidente stato di disagio che lei tenta di nasconde dietro ad una maschera di freddezza. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

22:43 Hitomu:
 Passo dopo passo, si avvicina sempre di più a quella lapide dove le iridi azzurre iniziano a delineare i contorni delle incisioni dei tanti nomi presenti sul marmo. La figura davanti a lui si fa sempre più precisa, fino a capire di trovarsi davanti ad una ragazza visto il modo di vestirsi e il taglio di capelli. Le braccia scorrono lungo i fianchi muovendosi coordinati con le gambe. Un movimento continuo, seguito dallo spostamento degli occhi del jinchuuriki tra la lapide nera davanti e la figura della ragazza. Non riconosce, inizialmente, chi sia lei. Sente solamente il tono di voce femminile che rimbomberebbe in quel silenzio assordante. Ma non farebbe neanche in tempo ad arrivare vicino a lei che la Yakushi si volterebbe come a voler andare via. Le iridi azzurre cercano quelle altrui, per poi cadere sul corpo della ragazza. Nota il coprifronte del Villaggio dell'Erba e comprende il motivo per cui non l'aveva mai vista prima. Qualche istante di silenzio tra i due, fino a quando la ragazza non saluta il jinchuuriki della Foglia. <Buonasera a te> non conosce il suo nome, purtroppo. O almeno.. Lo conosce ma non sa che è lei a portarlo. Lo sguardo attento del kyudaime rimane fisso su di lei. La scruta, cerca di notare ogni sua espressione, senza cattiveria però. Un dolce sorriso si disegna sul suo volto con le labbra che si allungano leggermente verso l'insù. Il jinchuuriki, però, deve togliersi immediatamente un sassolino dalle scarpe perchè non può farne a meno. <Non sono solo nomi..> il tono di voce si fa più morbido rispetto a prima, come se volesse spiegare a lei cosa si trova davanti. <Non sei del Villaggio della Foglia e quindi comprendo i motivi per cui non capisci a cosa serva tutto ciò> suppone che lei non capisca il perchè di tale lapide perchè appartenente ad un altro Villaggio. Lo sguardo si sposta sul marmo nero, iniziando a scorrere con gli occhi nome per nome. <Ogni nome è collegato ad un volto. Ogni volto è unito a dei ricordi> dice in poche parole il Nono. <Nomi per non dimenticare e ricordare chi ha dato la vita per il nostro Villaggio> ecco data la spiegazione veloce della lastra di marmo. Ci tiene che anche gli stranieri sappiano del motivo di tale prateria. Le iridi ritornano sulla figura della ragazza davanti a lui <Non ti ho mai visto al Villaggio..> un modo gentile, come tanti, di chiedere chi è lei. Di solito, conosce ogni volto del Villaggio e il suo sembra non averlo mai visto. [chk off]

22:59 Kouki:
  [Prateria] E lui? Che farà? Perché si trova in un posto simile di sera? Non dovrebbe fare cose da… da Hokage? Continua a fissarlo in quei momenti di breve silenzio, senza avere nulla da dire, senza comprendere fino in fondo chi si trova davanti probabilmente. Non essendo propriamente di Konoha, ma sinceramente non si sente nemmeno propriamente di Kusa. Si sente estranea in qualsiasi posto, tranne che a casa di Kaori, lì si sente bene e al sicuro. Il saluto viene ricambiato e il viso del ragazzo sembrerebbe dolce e pacato, decisamente tranquillo. Non sente una qualche particolare emozione, forse dovrebbe sentirsi entusiasta o incredula? Fortunata, forse? Non lo sa, al momento le sembra di trovarsi davanti a un qualsiasi altro ninja di quel villaggio. Tuttavia si sente di ricambiare quel sorriso, per essere cortesi e cordiali… certo, non è uno dei suoi sorrisi spontanei, ma almeno ci prova ad accennarlo, sperando che non assuma i tratti di un leggero ghigno. L’uomo, senza che ella gli abbia chiesto nulla, va a spiegarle l’utilità di quei nomi e di quella lapide. A quelle parole il viso si volta nuovamente sul marmo, e gli occhi scorrono quei nomi, mentre il proprio cervello immagazzina quella risposta. Una spiegazione semplice, pacata, che però non la convince del tutto. <Perché scriverli su un monumento? Ognuno non dovrebbe portare dentro di sé i propri morti e i ricordi a loro legati?> lo sguardo torna sul biondo ora, cerca di fissare i suoi occhi in quelli dell’altro, con insistenza. <Che senso ha metterli tutti insieme? Di certo non li farà tornare in vita. Sono solo morti, per sempre. Non esistono più. Non possono sentirci… inoltre sono tutti sepolti qua sotto? Tutti insieme?> che ammucchiata. Non ha la concezione che magari quella è solo una lapide commemorativa e che non c’è nessuna fossa comune là sotto. Comunque sia tace, desiderosa di comprendere, ma l’uomo va a farle quella piccola ed ultima considerazione. Non l’ha mai vista, in effetti non ci sta molto. In un primo momento si allarma, non si sa perché ma è come se avesse l’impressione che forse non dovrebbe stare qui, lei che è di Kusa. Eppure il tono gentile e il fatto che è stata effettivamente adottata, la tranquillizzano. <Ci sto poco qui. Solitamente vengo a Konoha verso sera, per andare a casa. E poi la mattina prendo il treno per tornare a Kusa e svolgere i miei compiti. Poche volte rimango qui per un’intera giornata.> va a spiegare in maniera semplice e lineare, mostrandogli un’espressione forse leggermente allarmata, ma nemmeno troppo, dato che quella sensazione di disagio sembra la stia abbandonando. <Tu hai perso la tua casa? Per questo vaghi in giro? Dormirai qui?> come detto, non sa cosa sia successo alla magione, ma le voci, il fumo, le costruzioni e il fatto che lui stia vagando in giro da solo, le fa ingenuamente pensare che sia diventato un senza tetto, come lo era lei fino a qualche tempo fa. L’espressione è dunque decisamente ingenua mentre pone quelle domande, mancando addirittura una qualche forma di educazione verso di lui. Un giorno riuscirà a capire come comportarsi in maniera decente, per il momento riesce a farlo solo in ospedale o quando si trova in missione. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

23:23 Hitomu:
 La ragazza ricambia il sorriso restando in silenzio a sentire la spiegazione del perchè di quella lapide. Tuttavia, però, lei non riesce a comprendere ancora il bisogno di mettere tutti i nomi su un monumento, quando basterebbe portarli dentro al proprio cuore. Ascolta le sue domande, alcune ingenue, ma che fanno sorridere il jinchuuriki. Non per mancanza di rispetto, ma perchè trova l'ingenuità della ragazza un piccolo pregio. Scuote la testa leggermente, a destra e sinistra, cercando di aiutare lei a comprendere per bene i motivi di tutto ciò. <Non sono sepolti tutti insieme sotto questa lastra> sorride nuovamente il jinchuuriki mentre guarda nelle iridi altrui la ragazza. <Hai detto bene, sai? Ognuno di noi porta dentro i ricordi legati alle persone che abbiamo perso> le da ragione, in parte. <Questo monumento, però, è un luogo di ritrovo per le persone del Villaggio che vogliono commemorare i cari perduti con un piccolo gesto, pieno di significato> un fiore, una preghiera, un momento di silenzio. <A volte, non basta tenere dentro i ricordi. Bisogna inciderli, su qualcosa che durerà nel tempo per sempre> un nome è per sempre, come questa lastra. Spera di essere stato più chiaro possibile e aver fatto capire alla kunoichi il motivo per cui hanno deciso di dedicare un monumento alle persone del Villaggio della Foglia scomparse per difendere la propria casa. <Penso che chi si è sacrificato per difendere chi amava, chi ha dato la vita per proteggere casa propria, meriti di essere ricordato tramite un monumento> aggiunge un piccolo parere personale sul luogo. Successivamente, la genin di Kusagakure spiega chi è e il perchè si trova qui al Villaggio della Foglia, nonostante sia una kunoichi del Villaggio dell'Erba. <Per andare a casa? Dove abiti?> abita a Konoha, dunque. Le iridi azzurre si posano sulle gialle altrui cercando di capire di più su di lei <Non è stancante fare avanti e indietro ogni giorno?> domanda curioso il jinchuuriki attendendo una risposta da parte della Yakushi. Infine, risponde alle domande della ragazza che chiedono se il Nono abbia perso casa. <No-no.. Ce l'ho una casa> sorride mostrando parte dei denti bianchi e gli occhi che si socchiudono leggermente mostrando un'espressione dolce e divertita. <Volevo fare una passeggiata in questo posto.. Riesco a ritrovare molte energie qui> un luogo dove ritrova tante emozioni. <Comunque, mi chiamo Hitomu. Molto piacere> l'ennessimo sorriso donato verso la kunoichi. Gli piace ricordare alla gente il proprio nome e, soprattutto, ricordarlo a se stesso. Non è solo il Nono Hokage, possiede anche un nome e un cognome. <Come mai sei giunta fino a qui?> domanda cercando di capire cosa abbia spinto la Yakushi a spingersi fino alla Prateria. [chk off]

23:39 Kouki:
  [Prateria] Per il momento a lei sembra di comportarsi in maniera eccellente. Riesce a tenere a bada la voce e riesce a mantenere un certo equilibrio, molto bene si direbbe. Certo, senza l’Altra ad intervenire sembra che la ragazzina si stia lasciando andare sempre più alla spontaneità, ma che sia un bene o un male è difficile dirlo al momento. Magari dovrebbe presentarsi, forse sarebbe una buona cosa, perché non ci ha pensato prima? Ora però non dice nulla, le potrebbe sembrare fin troppo ridicolo presentarsi solo ora, ma dopo tutto le è già capitato di dire il proprio nome all’ultimo, accompagnandolo ad un saluto di congedo dopo una qualche lunga chiacchierata. Sospira, decisamente stanca. Ascolta la risposta che le viene data ed improvvisamente si sente decisamente stupida. Anche la sua Voce glie lo fa notare, con una piccola risatina, ma lei cerca di non darle troppo peso. <Se sono sepolti da un’altra parte, allora i loro familiari possono andare dove sono stati messi, no?> ma poi le sorge un altro dubbio, corruga appena la fronte e continua. <Oppure i loro corpi non sono mai stati ritrovati? O è per risparmiare spazio.> insomma, la concezione di un unico monumento proprio non le entra in testa. <Insomma, se vengono tutti qui si perde gran parte della sacralità. Ma in effetti magari ognuno prega già il proprio morto per conto suo, e quindi un monumento commemorativo generale ci starebbe anche.> a lei alla fin fine non le importa molto di quella lapide o meno, per lei sono tutti nomi sconosciuti. Anche se sono nomi di chi ha dato la vita per il villaggio. <Dovevano essere molto legati e fedeli se si sono spinti fino alla morte per il loro villaggio.> e lei? lo farebbe mai per Kusa? Scuote appena la testa, mentre sul viso si scorge un’ombra. È inutile, non si sente legata a nessun posto. Non ci si vede a sacrificarsi per il villaggio. <E chi invece tiene alla propria vita? Immagino che non siano degni di una lapide. O di essere ninja probabilmente.> pone quella domanda per sapere cosa ne pensi il biondo, e a seconda della risposta saprà cosa pensare di se stessa. Buona o cattiva? Questa domanda le gira nella testa da un po’ di giorni ormai. Forse lo spirito di sacrificio verrà col tempo, quando avrà modo di legarsi meglio, dopo tutti si è risvegliata dal nulla da qualche mese. Scrolla le spalle e quindi va a rispondere con noncuranza alla domanda posta dall’Hokage. Non sa esattamente il luogo, il quartiere, la via, ma sa come rispondere. <Abito da Kaori Hyuga. Lei è… la mia… mamma.> a quella parola pronunciata, quasi con timidezza, il cuore le balza in petto dalla gioia. Finalmente una vera e viva emozione. Le guance si colorano leggermente di rosso, provando una sorta di felicità anche al solo pronunciare quella parola. <Comunque si, è parecchio stancante, ma il più delle volte faccio la strada insieme a… mio padre.> un altro sorriso, adesso si che sono spontanei nel ricordare Kaori e Raido come suoi genitori. In un qualche modo si rilassa, sospira e quindi torna a guardare il biondo in quei suoi occhi azzurri. Ascolta le sue parole, ha una cosa, molto meglio per lui. Ed ecco che si deve presentare, meno male che da’ lui il via, per così dire. <Piacere. Io sono Kouki Yakushi.> si presenta, fa un leggero cenno col capo e poi di nuovo alza le spalle. <Non saprei, non avevo nulla da fare e quindi passeggiavo. Non so esattamente a che ora devo rientrare a casa.> una piccola pausa, per poi riprendere la parola. <In che senso trovi le energie qui? Cioè, io trovo molto più rilassante il Bosco dei Ciliegi a Kusa, o i Prati Fioriti. Oppure la cascata che c’è qui… vorrei provare ad andare sui monti anche, per vedere com’è il panorama da lassù.> si lascia andare a qualche considerazione personale non richiesta e poi tace, continuando ad osservarlo. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

00:16 Hitomu:
 Ascolta la risatina della ragazza per poi continuare a udire le domande che frullano nella testa della kunoichi dell'Erba. Domande dettate dalla spontaneità della Yakushi e che lasciano divertito il jinchuuriki. Comunque, per rispettare la ragazza, il kyudaime cerca di dare risposte ad ogni quesito della genin. In questo modo, potrà renderle le idee molto più chiare aiutandola a capire il perchè gli abitanti della Foglia hanno deciso di dedicare un luogo ai loro cari persi. <I loro corpi.. sono lì dietro, sepolti ognuno sotto la propria lapide> se la ragazza guardasse, noterebbe le lastre bianche disposte in file orizzontali e verticali che coprono gran parte della prateria. <In verità, ognuno poteva scrivere il nome della persona persa per difendere il Villaggio anche sul muro di casa propria. Ma riunirli tutti qui, in un unico luogo, su un'unica lapide, riesce ad unirci di più come Villaggio. Sono molte le persone che si recano qui e dedicano un momento della loro giornata su questo monumento. Quindi, vuol dire che questa lastra di marmo riesce a dare emozioni a molte person> spiega nuovamente il jinchuuriki. <Inoltre, vi è scalfito il simbolo del Fuoco in alto su questa lastra. Si tratta di un simbolo che unisce ancora di più gli abitanti della Foglia tra loro e ci lega alle precedenti generazioni e a tutti quelli che hanno sacrificato la propria vita perchè credevano nel Villaggio della Foglia> spera di essere stato esaustivo. Continua ad ascoltare le domande poste dalla kunoichi, mentre le iridi rimangono fisse su di lei. La lingua umetta le labbra e la voce del Nono ritorna ad uscire in direzione della Yakushi. <Non credo sia giusto dividere chi tiene alla propria vita e chi è pronto a sacrificarsi. Forse, molti nomi scritti su quella lapide tenevano alla propria vita molto più di noi due.. Chi lo sa> riflette ancora qualche attimo, per poi riprendere. <Penso, invece, che se ci si trovasse in un momento del genere, il corpo reagirebbe d'istinto. Non si scopriremo chi siamo davvero prima di giungere in quel preciso istante. Un secondo dopo quel momento, capiremo davvero chi siamo> questo è il parere personale del jinchuuriki. C'è chi sa già come farebbe e chi non lo sa ancora. Ma non per questo, deve essere etichettato come una brutta persona. Tenere alla propria vita è il miglior modo per rimanere in vita. Sacrificare la propria vita per salvarne un'altra, però, non vuol dire non aver voglia di vivere. La ragazza risponde alla domanda del jinchuuriki e all'udire della Hyuga rimane di stucco. Sorpreso vorrebbe dir poco. Gli occhi si aprono, quasi non credesse a chi ha davanti. Quando spiega che fa la strada con il padre, il jinchuuriki suppone si tratti dell'Oboro <Raido.. Giusto?> ora è tutto chiaro. La ragazza che si trova davanti è Kouki, la ragazza adottata da Kaori e dallo spadaccino. <Sono contento di conoscerti, finalmente. Tua madre mi ha già parlato di te..> spiega il kyudaime. La genin domanda nuovamente il significato della parole del Nono e il jinchuuriki si affretta a risponderle con chiarezza <Questo monumento è la dimostrazione di quanto amato sia il Villaggio della Foglia. Tutti questi nomi, tutti quei ninja che hanno sacrificato la propria vita per la Foglia, mi aiuta a capire quanto le persone credano nel Villaggio. E ciò mi da energia, forza per vivere e andare avanti ogni giorno nel mio ruolo. Non c'è nulla che la mattina ti aiuta ad alzarti e ti da un motivo per vivere la giornata al massimo? Per me sì ed è il Villaggio> spiega infine il jinchuuriki. [chk off]

00:37 Kouki:
  [Prateria] Con attenzione va ad osservare le lapidi che il biondo va ad indicare. Numerose, tutte in fila ed ordinate e nel frattempo ascolta con molta attenzione la spiegazione che le viene data. Lo lascia parlare, a lungo, tutte quelle parole. Alla fin fine non è nulla di male, nulla di incomprensibile e lei finalmente giunge a una soluzione. Annuisce, lentamente, mantenendo quel volto assorto. <Ho capito. È un qualcosa di molto più spirituale e meno materiale.> deve vederla quindi in maniera più aperta, e non con la sua solita e fredda logica, cosa che ancora non le riesce bene, ma ci sta lavorando. In seguito rimane ancora in silenzio, notando come forse lei stessa si sia spiegata bene con quella sua domanda sul sentirsi o meno attaccati alla propria vita. <Mh, no. Intendevo proprio il sentirsi legati al proprio villaggio così tanto da sacrificarsi. Voglio sperare che tutti tengano alla propria vita, parlo proprio del sentimento di attaccamento al proprio villaggio. Se uno non si sente attaccato, non si sacrificherebbe mai per il proprio villaggio, giusto? Una persona così, come la definiresti?> lei potrebbe forse sacrificarsi per altre cose, ma al momento non per Kusa… è come se sentisse qualcosa che le manca dentro, quel sentimenti di patriottismo che invece sente per il proprio clan, nonostante tutto. Vuole capire, e per questo lo sguardo rimane fisso sull’altro. Ma forse la risposta è molto semplice, bisogna lasciar spazio al tempo, e chissà, magari in futuro si sacrificherà proprio per il suo villaggio. Il ritrovarsi in quella situazione per poter scoprire chi si è… ci riflette molto su quelle parole, a lungo, fino a quando la voce di Hitomu non attira nuovamente la sua attenzione. Pronuncia quel nome, Raido, e nel giro di pochi secondi la ragazzina si irrigidisce, si mette sull’attenti pensando a chissà quale pericolo. Però al momento lui le sembra decisamente stupito, e non riesce a capire il perché. <Si, Raido.> risponde semplicemente a quella domanda, dando conferma, per poi sentirsi nuovamente a disagio. Un moto di paura le assale, paura per quello che gli possano aver detto. <Cosa… cosa ti ha detto di me? Cosa pensa di me?> queste domande vengono poste di getto, veloci, come se fosse colta dall’ansia. Vuole sapere cosa sua madre gli abbia detto e poi… <E perché poi?> perché parlare di lei a qualcun altro? Ce n’era bisogno? È successo perché aveva fatto qualcosa di male e quindi Kaori si è sentita di parlarne con qualcuno? Qualcosa non andava? Come al solito la sua mente vaga per scenari apocalittici, che al momento non la fanno stare assolutamente bene. Sente la personalità dell’Altra premere contro il suo cervello, sente la sua voglia di uscire cogliendo l’attimo di debolezza della ragazzina, ma lei si concentra, la ricaccia indietro nel buio della sua psiche. Non deve rovinare tutto ora. Ha ancora bisogno di conferme e certezze, o forse desidera solo sapere quanto è stato detto di lei. Prende profondi respiri, cercando di ristabilire la calma e il sangue freddo, ascoltando le ultime parole del ragazzo. Si trova spaesata, confusa. Qualcosa che la sproni ad alzarsi e per vivere al massimo? Non ce l’ha. Scuote la testa cercando di riflettere, scavando nel profondo per trovare una risposta, ma si sente sempre più vuota. Non trova nulla. <Io mi alzo perché devo. Ho dei lavori da svolgere.> dovere, niente più. Qualcosa di anonimo e triste, si rende conto che le manca una motivazione profonda che vada al di là dei suoi dovere e dei suoi obiettivi. O forse è solo ora che non riesce a trovare nulla? Continua a guardarsi intorno, con quello sguardo confuso e vuoto. Cosa la sprona a vivere al massimo la giornata? Ma poi lei… vive davvero al massimo la sua giornata? [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

13:34 Hitomu:
 Vede la ragazza annuire e capire il significato di quel posto. Di materiale non ha nulla, infatti. È un luogo di ritrovo, dove pregare e ritrovare l'anima dei propri cari. In seguito, la ragazza cerca di spiegare meglio la domanda che voleva porre al jinchuuriki che, quest'ultimo, aveva frainteso male. Il kyudaime cerca di pensarci sopra un attimo riflettendo sulle parole della kunoichi dell'Erba. In tutti questi anni, non ha mai conosciuto qualcuno che non fosse attaccato al proprio Villaggio di appartenenza. E non parla solo dei shinobi della Foglia, ma di tutti in generale. Quelli che non riescono ad innamorarsi, di solito, tendono ad essere i mukenin. Traditori che non riescono a ritrovare nel proprio Villaggio un posto da amare, difendere e proteggere con tutti se stessi. Ma non sarebbe neanche questo il caso indicato dalla ragazza. <Non la definirei in nessun modo. Perchè sono sicuro che quella persona si sacrificherebbe per qualcuno che ama. Magari qualcuno di questi nomi ha sacrificato la propria vita per difendere un proprio figlio, un parente.. Una persona che ama> cerca di arrivare al giusto punto del discorso per porre una domanda alla ragazza. <Tu non hai una persona per la quale daresti la vita?> chiede il jinchuuriki della Foglia cercando di far ragionare la ragazza. Difendere il Villaggio o una persona che si ama, non c'è alcuna differenza. <E comunque magari quella persona è ancora giovane.. Ha il tempo dalla sua parte> comprende che la ragazza stia parlando di se stessa, vista l'insistenza nel scoprire la risposta e l'etichetta che si dovrebbe avere. Non vuole, comunque, darle una risposta precisa su di lei e quindi generalizza nelle sue parole. Sente, in seguito, le sue parole e le domande che gli pone quando le dice di Kaori. Le iridi azzurre fissano la ragazza notando nelle sue espressioni un velo di preoccupazione. <Mi ha parlato della loro decisione di adottarti e mi ha spiegato un po' tutta la situazione> afferma il jinchuuriki per poi continuare nel discorso. <Si vede che ci tiene a te.. E lo ha fatto perchè aveva paura di fare qualche passo sbagliato con te. Questo succede quando le persone non vogliono commettere errori con qualcuno che amano..> la Hyuga era molto agitata dall'idea dell'adozione. Non sapeva bene come comportarsi, aveva paura di non essere all'altezza. Ma il kyudaime era sicuro che si sarebbe comportata nei migliori dei modi. Infine, la ragazza dice cosa sproni lei ad alzarsi al mattino con una risposta abbastanza fredda. Il Nono la guarda attentamente cercando di comprendere bene il suo carattere. <Bene. Prima di tutto, i propri compiti.. Anche io ero così alla tua età> più o meno. Cerca di aiutare l'altra come può. <Con il tempo, poi, sono arrivate anche le persone importanti nella mia vita e compiti ancora più duri. E le motivazioni sono aumentate..> spiega concludendo il suo discorso. Fissa ancora la kunoichi cercando di cogliere in lei qualche espressione serena. [chk off]

13:57 Kouki:
  [Prateria] Quella sensazione di debole non è altro che terreno fertile per l’Altra sua personalità. Con facilità inaudita riesce a farsi strada nel suo cervello fino ad arrivare lì, al limite della porta, ad un passo per uscire e prendere il controllo del corpo della Yakushi. Questo perché ancora una volta lei si sente inadeguata, confusa e a disagio, non vuole affrontare quella situazione e inconsciamente sta lasciando sempre più spazio all’Altra, ben più felice di poter mostrarsi e prendere in mano la situazione. Le parole del biondo si fanno sentire senza lasciare troppo tempo morto, ma le studia, cerca di essere più preciso possibile. Attende con ansia il giudizio dell’altro che però non arriva. Egli le da’ un’idea del suo punto di vista, mostrandole delle diverse ragioni come essere attaccati a una persona piuttosto che al villaggio in generale. Qualcuno per il quale lei darebbe la vita? Lo osserva, con quella sua espressione sperduta e corrucciata, cercando dentro di sé delle risposte… la sta facendo ragionare su argomenti sui quali non si era mai focalizzata. <I miei ricordi partono da qualche mese, quando mi sono svegliata a Kusa. Mentre i miei ricordi passati sono confusi e terribili, ma si può dire che la mia vita è iniziata qualche mese fa.> si sente in dovere di fare quella premessa, con estrema titubanza, come se stesse ricercando le giuste parole da riferire. <Quindi al momento… io sono sempre stata abituata a pensare a me. A sopravvivere. Difenderei me stessa con le unghie e con i denti, non so proprio se mi sacrificherei per qualcun altro.> a quelle parole si sente estremamente egoista, per quanto voglia bene alla sua nuova famiglia, non può essere sicura che si sacrificherebbe per loro. La mano destra viene portata al petto, al livello del cuore, il quale batte incessantemente e dolorosamente per quei suoi stessi pensieri. <Ma forse per Raido e Kaori si… anche se al momento loro sono molto più forti di me, non hanno bisogno che io mi sacrifichi. Forse Hiroki?> si sacrificherebbe per quel ragazzo che le sta facendo provare nuovi sentimenti? Ma la sua mente ora subisce l’influenza dell’Altra, si sente insicura, debole, si sente sbagliata. <E se non provassi nessuno spirito di sacrificio? Ho qualcosa che non va.> non riesce a comprendere e decisamente avere una doppia personalità è avere qualcosa che non va, ma non si sta riferendo propriamente a Lei. Ma come ha già detto anche l’Hokage, è giovane, ha ancora tempo, deve ancora ambientarsi. Questo è l’unico pensiero che le donerebbe un po’ di sollievo. <Ti ha parlato della situazione… che riguarda lei o che riguarda me? Ti ha detto che sono strana?> strana è l’unica parola che le viene in mente per non definirsi malata o pazza. In seguito ascolta quelle parole, annuisce, chiude appena gli occhi ed abbassa il visino. <Si, lo so. Me lo ha detto che voleva essere sicura, la capisco, davvero. Io devo imparare ancora molte cose… eppure ci sono momenti in cui mi sento un’estranea. Ma è ancora tutto nuovo, sarà normale, dovrò abituarmi.> alti e bassi, come al solito si alternano nella sua mente ed infine tace, rimanendo in ascolto, rimanendo sul quel filo del rasoio al limite tra il rimanere se stessa e lasciare che l’Altra prenda il sopravvento. Annuisce a quelle sue ultime parole, ma non se ne sente sollevata. Si sente sbagliata, strana a non pensare in quello stesso modo. Perché lei non prova un attaccamento simile al suo villaggio? Perché non prova spirito di sacrificio nonostante voglia bene alla sua nuova famiglia? Perché non ha motivazioni più profonde per alzarsi ogni mattina? <Il tempo. Dite tutti che serve tempo, ma a me servono risposte e sicurezze ora. Io ho bisogno ora di fare chiarezza, non potete tutti sbolognare le cose con la scusa del fatto che serve tempo.> anche Raido le aveva detto una cosa simile. Tempo, pazientare, ma lei nel frattempo sta male. Ora monta la rabbia, una leggera rabbia di cui l’Altra inizia a nutrirsi… terreno perfetto per prendere il controllo del corpo della giovane. Si sente dilaniata a metà, ed è un qualcosa che non potrà sopportare a lungo. Eppure Hitomu che c’entra in tutto questo? Per il momento è solo uno sconosciuto, uno sconosciuto che però è a capo di un villaggio, quindi avrà decisamente più esperienza, avrà risposte, saggi consigli. Scuote la testa, piano, quasi arresa. <Non importa,
mi spiace per averti disturbato.>
pronuncia infine, cambiando radicalmente espressione, facendosi più distante, come se niente di tutto quello le importasse più. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

14:40 Hitomu:
 Le iridi azzurre del jinchuuriki rimangono sulla ragazza ascoltando la sua premessa e le sue parole. Non sa se si sacrificherebbe mai per qualcuno, forse per Raido e Kaori. Anche se, non ne è sicura. Dubbi, domande su se stessa.. La ragazza davanti al jinchuuriki della Foglia non pare molto sicura di sé. Il kyudaime lo sta capendo grazie alle parole dette in questo incontro casuale e gli dispiace che lei non riesca ad avere un carattere più deciso, almeno verso la propria persona. Ovviamente, i due non si conoscono ancora e questa chiaccherata non vorrà dire nulla tra loro. Ma il jinchuuriki ha una caratteristica intrinseca: aiuta che vede in difficoltà. O almeno, sicuramente ci prova. <Non tutti ce l'hanno> lo spirito di sacrificio. <Siamo tutti diversi, Kouki. Ognuno è fatto a modo suo. Non per questo però, significa che hai qualcosa che non va. Ci sono tante persone che si sacrificherebbero, ma tante altre che non ci riuscirebbero. Condannare quest'ultime sarebbe un enorme errore> spiega ancora il kyudaime ascoltando il resto delle domande della ragazza. <Kaori mi ha parlato della situazione che riguarda voi. Tu, lei e Raido. E no..> gli scappa un piccolo sorrisino sulle labbra <Non mi ha detto che sei strana. Perchè non lo sei. Per quale motivo dovresti esserlo?> le domanda cercando di capire il motivo per cui continui a dire di esserlo o dire frasi tipo 'ho qualcosa che non va'. Tutto questo fa capire al jinchuuriki che la ragazza ha seri dubbi su se stessa. <Siete ancora all'inizio. Dovete conoscervi bene e tutto andrà per il meglio. Ne sono sicuro perchè si vede che ti vuole bene> afferma il kyudaime guardando dritto nei gialli occhi la genin. Poi, tutto d'un tratto, la kunoichi sbotta. È stanca che le venga ripetutamente detto che serve tempo. Purtroppo, però, è la verità. <Risposte e sicurezze le puoi trovare anche ora, ma sicuramente non tutte quelle che ti servono. La vita è così, che ci piaccia o no> non si scappa da ciò. <Cerca la sicurezza che vuoi trovare nelle persone che ti stanno vicino. Kaori, Raido, Hiroki..> non lo conosce. Ma se ha fatto il suo nome mentre pensava a qualcuno per cui sacrificarsi, dovrebbe essere importante per lei. <Apriti a loro, dona tutto l'amore che riesci a queste persone e riuscirai a trovare le prime risposte alle tue domande. Finchè non ti sentirai libera con loro però, non sarai in grado di superare quel muro che ti ostacola> un muro fatto di domande e insicurezze. Il Nono la vede scuotere la testa e ascolta le sue ultime arrendevoli parole. <Sai, Kouki> la voce del jinchuuriki si fa un po' più seria ora. <Hai troppi dubbi, troppe domande. Sei troppo insicura su te stessa. Continui a chiederti se le persone pensino se tu sia strana, quando invece queste si preoccupano per non farti soffrire e donarti il loro amore> un chiaro riferimento alle persone che la hanno adottata. <Prima di trovare le risposte che vuoi, la chiarezza che cerchi, devi capire chi tu sei realmente. Se una persona non crede in se stessa, nessuno lo farà per lei. E per questo servirà del tempo> cerca di spiegare alla ragazza ciò che vuole dire. <Non potrai scoprire chi sei solamente guardandoti ad uno specchio. Dovranno passare giorni, mesi. Dovranno accadere tanti fatti e, in seguito, inizierai a comprendere chi sei. Ma se continui a riempirti di domande, senza darti la possibilità di scoprire questo mondo, non ne uscirai dall'abisso interiore in cui potrai cadere> il Nono non voleva che lei si arrendesse così nel loro discorso. Ha cercato di farle vedere la strada giusta che può prendere, ma sarà compito di lei affrontare la sua vita con il piglio giusto. <Non mi hai disturbato, anzi.. Sono felice di averti conosciuto> conclude il jinchuuriki capendo che la serata sta per arrivare al suo termine. [chk off]

15:03 Kouki:
  [Prateria] Forse il fatto che lui conosca sua Raido che Kaori, e che anzi, Kaori sembra essersi confidata molto con lui, porta la ragazzina a pensare che in un qualche modo possa fare lo stesso. Come una sorta di zio, o amico di famiglia, ma di certo queste concezioni non ci sono nella sua mente, sono solo sensazioni alle quali non riesce a dare nome. Ascolta quelle parole con attenzione, mentre lo sguardo si posa nuovamente sulla lapide. Insomma non si possono condannare persone senza spirito di sacrificio, probabilmente è normale che esistano persone come il biondo ma anche persone come lei stessa. Qualcos’altro che non aveva ben chiaro, ma che ora comprende. Annuisce, sentendosi più sollevata rispetto a prima, avvertendo una sorta di sicurezza. <Ho capito. Ci sono molte cose che gli altri danno per scontato o definiscono semplici, mentre per me è tutto così complicato. Ognuno è come è, non si condanna nessuno.> in sostanza ripete quello che le è stato detto, qualcosa che le da maggior speranza. Un leggero sorriso, quasi spontaneo, si delinea sulle sue labbra al sentire le sue successive parole su quello che Kaori le avrebbe detto. <Vi conoscete da tanto?> una domanda spontanea per capire, per la prima volta, quale genere di relazione ci sia fra di loro. Ma non sa se rispondere alla domanda dell’altro, non sa se dirgli il perché si sente strana, forse potrebbe rispondergli con mezze verità? <Strana perché… appunto molte cose semplici per me sono difficili. A volte non so come comportarmi con le persone.> E in seguito tace. Non lo interrompe e le sue parole arrivano come un fiume in piena contro di lei. Aprirsi, donare amore, farsi comprendere per avere risposte. Già lei è insicura, debole, niente a che vedere con l’Altra. <Lasciarmi andare alle emozioni, me lo hanno detto quasi tutti. Solo che è difficile per me, molte non le comprendo.> fin troppo relegata al pensiero logico e razionale, freddo e apatico, ma solo ora sta tendando di ritrovare se stessa… ha iniziato tempo fa, con Raido, e sta continuando a praticare l’esercizio che lui stesso le aveva dato. <Persino quel vecchio mi ha detto che parlare mi aiuterà a non aver paura di me stessa.> ma è più facile a dirsi che a farsi. Un sospiro lieve viene lasciato andare, vorrebbe dire molto di più, si sente sollevata, ma sa che fino a quando continuerà ad avere paura o timore, non riuscirà mai a vivere tranquillamente. È stanca, non ce la fa più a combattere ogni minuto contro l’Altra, chiude gli occhi e lascia andare la propria mente. Cade giù, sempre più giù nel suo mondo, lasciando spazio alla Seconda. Le permette di prendere il controllo per farle gestire la situazione, per aiutarla a tirarsi fuori da quel discorso che non si sente in grado di portare avanti. Vuole cancellare quei sentimenti turbolenti che sente dentro di sé. Quando la ragazzina riapre gli occhi, il viso cambia, l’espressione è decisamente più rilassata, lo sguardo deciso e divertito, mentre il sorriso prende forma lasciandosi andare alla sfumatura di un ghigno. L’atteggiamento è completamente diverso da prima, il viso viene portato verso il biondo, la schiena dritta, portamento sicuro di sé. <Piacere mio, Hokage. Grazie per la chiacchierata, è stata molto istruttiva. Mi può togliere una curiosità? Cosa è successo alla Magione?> il modo di parlare cambia, il tono è sibilante ed insinuoso, a tratti arrogante e inoltre porta una domanda che sembra non centrare nulla con tutto quello che è stato detto fino ad adesso, per voler soddisfare la sua curiosità. Un ultima domanda. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C]

15:28 Hitomu:
 Le parole del jinchuuriki hanno la speranza di aiutare la ragazza nel suo percorso di vita. Il Nono spera che in qualche modo possa esserle stato d'aiuto e che si ricordi di questo loro incontro. Tutte queste parole, questi discorsi, sarebbero inutili se venissero messi in un angolo e dimenticati il giorno dopo. La ragazza sembra comprendere ora le parole del Nono e il jinchuuriki le sorride, felice che sia riuscito a farsi capire da lei. In seguito, la kunoichi le pone una domanda. <Ci conosciamo da quasi due anni, ormai. Ma nell'ultimo periodo, abbiamo instaurato un bel rapporto> spiega in poche parole il suo legame con Kaori. L'ha conosciuta quando ancora era un allieva in accademia e, poi, da quel giorno sui Monti, il loro rapporto è andato sempre più a migliorare. La Yakushi gli spiega il motivo per cui lei si senta strana <Sono difficili perchè devi impararle. Ciò non significa che tu sia strana> le mostra un sorriso sperando possa farle capire che è una ragazza normale, come tante altre. Lei dice di non comprendere a volte tutte le emozioni, ma potrebbe essere aiutata da qualcuno. <Quando non comprendi qualcosa, lasciati aiutare da Kaori e Raido. Parla con loro e vedrai che proveranno in tutti i modi a darti una mano> afferma il jinchuuriki del Kyuubi mostrando ora un ultimo sguardo verso quella lastra nera in marmo. Si avvicina ad essa, mentre la genin del Villaggio dell'Erba sembra rimanere in silenzio per ora. Non sa cosa le stia accadendo, altrimenti proverebbe ad aiutarla. Si avvicina al monumento poggiando il palmo della mano destra sulla fredda lastra. Dedica un momento di silenzio e preghiera a tutti quei nomi incisi sul marmo, per poi voltarsi e tornare indietro. Guarda ancora una volta la Yakushi notando in lei un portamento diverso. Gli viene posta una nuova domanda, riguardante la magione. Il tono di voce è diverso, però. Sembra aver acquisito molta più sicurezza in lei. Forse, le sue parole sono state davvero d'aiuto. Ma in così poco tempo, però, non aveva mai visto cambaire nessuno. Nonostante tutto, rivela alla kunoichi cosa sia successo <Qualcuno ha tentato di attaccare la magione e questa è rimasta in parte incendiata a causa loro, dopo che i ninja della Foglia hanno provato a fermarli. Per fortuna, non ci sono state gravi conseguenze ai shinobi del Villaggio> un attacco che aveva come obiettivo il jinchuuriki. Lo sguardo si fa leggermente più serio e le labbra si muovono un'ultima volta per permettere al Nono di salutare la ragazza. <È tempo che faccia ritorno a casa ora.. Non vorrei far preoccupare la mia famiglia. Spero di vederti presto, insieme ai tuoi genitori magari..> inizia ad avviarsi verso la navata centrale in erba. <Buona notte, Kouki> la saluta donando a lei un ultimo sguardo e un piccolo sorriso disegnato sul suo viso. Dopo di che, camminerà verso la sua abitazione e concluderà la nottata andando a riposare un po'. [end]

15:42 Kouki:
  [Prateria] Libera da pensieri e turbe, decisamente ora sa chi è e cosa vuole dalla sua vita, facendosi carico della propria forza e delle proprie decisioni. Non ha rammarichi e non ne avrà, ovvio che ora, per chi è ora in questo istante, non ci sono dolori né dubbi. Prende dei profondi respiri, sentendosi decisamente più leggera rispetto a Kouki, si umetta le labbra con la lingua, sinuosa come una serpe, per poi tornare a guardare il biondo. Ogni tanto ci vuole un po’ di relax. Ascolta le risposte che le vengono date ovviamente, ponderando accuratamente il livello di legame che vi è tra lui e Kaori. Si conoscono da due anni, ma pare che siamo molto attacchi l’una all’altro. Annuisce, senza avere nulla da ridire. <Capisco.> non dice altro, limitandosi ad ascoltarlo, i suoi consigli, le sue parole. Di certo non verranno dimenticare e di sicuro Kouki potrebbe anche seguirle, parlare con Raido e Kaori, confidarsi con loro molto più e molto più spesso. Ma lei, quella che è ora, non dice nulla, se non continuando a sorridere verso di lui. Sembra abbia acquistato decisamente un carattere diverso, e aspetta solo di sapere quello che è accaduto alla Magione. Qualcosa che le viene prontamente spiegato. Un attacco, un semplice attacco si presume ai datti dell’Hokage. <Si, meno male che nessuno si è fatto male.> una vera fortuna. Accentua quel suo sorriso, ma a quando pare si devono separare ora, la notte è scesa e lui deve tornare a casa da una famiglia che a quanto pare ha. Risveglia in lei l’ennesima curiosità, ma non farebbe in tempo a domandare niente che l’altro inizia ad avviarsi. Peccato, le sarebbe piaciuto conoscere meglio la famiglia dell’Hokage. Sospira, le braccia vengono incrociate al petto, sotto al seno appena accennato, mentre il ghigno si fa più accentuato. <Buonanotte a lei.> l’altro se ne va e lei si sente finalmente libera. Libera di poter fare quello che vuole col suo corpo ora, respirare a pieni polmoni, vedere coi propri occhi… mentre Kouki se ne resterà nell’ombra della propria mente per un bel po’ ancora. Lei ora ha delle cose da sbrigare e pensare. Lo sguardo si riporta sulla lastra a leggere distrattamente qualche nome. <Eroi, è davvero valsa la pena buttare la propria vita. Ma io aspiro a ben altro.> diventare potente, sempre più forte, fino ad arrivare all’immortalità per la quale Otsuki l’ha creata. Osserverebbe il proprio riflesso, e le labbra si dischiuderebbero di nuovo. <Credo di aver scelto un nome.> il suo nome. Sorride, soddisfatta, e quindi in seguito lascerà il posto, sparendo così come è giunta. [Equipaggiamento: guanti ninja - Armi: 6 shuriken – 6 kunai – 10 spiedi – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 bombe luce – un set da 5 fumogeni – 5 fuda con tronchi e 5 fuda liberi – 5 tonici coagulanti e 5 speciale – 5 tonici recupero chakra e 3 speciale – 6 veleni composto speciale – 3 veleni inibenti – 2 veleni tossici C – 2 veleni stordenti C][END]

Hitomu e Kouki si incontrano alla prateria per caso. Iniziano a parlare e la giovane ne approfitta per fare domande su cose a lei poco chiare, cercando in lui una risposta che possa definirla come persona. Hitomu cerca di aiutarla dandole dei preziosi consigli, che probabilmente alla fin fine la Yakushi cercherà di seguire.