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Uno strano incontro

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con Kotaro, Hanzo

21:24 Kotaro:
  [Esterno Accademia] Cala la notte in quel di Konohagakure no sato, la luna brilla in cielo, seppur ad accompagnarla nel proprio corso vi siano oscure nubi. Che la minaccia di pioggia sia dietro l'angolo, bhe, questo non è dato sapersi al momento, ma ciò che conta non è altro che il puro e semplice vagar per le vie d'una minuta e solitaria figura. <...> Lento il passo vien cadenzato dall'alternarsi delle leve inferiori, lasciando che i neri sandali vadano ad aderire sulla superficie della via seguita. Leggero, delicato come se volesse passeggiare su inesistenti fili d'erba, concedendo al lieve soffio di vento di smuoverne il kimono. Chiare le tinte d'esso, che si sposano nel bianco e nel celeste, giusto per far eco a quel crine sbarazzino, privo in verità d'una vera e proprio acconciatura. Mani celate nelle tasche dei neri pantaloni ed ambrate iridi che vagano da dritta a manca, senza una precisa meta. Già, perchè l'unico pensiero che al momento troneggia nella propria mente, altro non è che la mancanza d'una consuetudine vissuta fino a pochi giorni orsono, ove l'iscrizione all'accademia ninja sembra aver dato una svolta alla propria esistenza. <..Aaaah..> Sospira, alzando il volto al cielo, riflettendo in un certo qual modo la luce lunare, data la pallida carnagione. Sarà per la pura casualità, sarà per un segno del destino, ma laddove egli smuove lo sguardo, altro non prende forma che l'entrata della poc'anzi citata accademia. <..Uh..> Mugola, interrompendo l'avanzata, dedicando attenzione alle luci presenti in alcune finestre. <..I sensei restano qui cosi a lungo?!> Questione con se stesso, incuriosito da quanto ha modo di vedere.

21:31 Hanzo:
  [Centro Konoha ♣ Esterno accademia] Una serata tranquilla, il Sole ha ormai perso il possesso della volta celeste lasciando spazio alla Luna, alle piccole e luminose stelle che creano il magnifico firmamento per quanto in parte vengano nascoste da nuvolette sparse. Una cosa è da rendere nota, da rafforzare con una appunto. Il tempo all’accademia per quanto sia volato ha richiesto molto tempo, impegno e concentrazione tanto che il biondino, con la coda equina e vestito di una scura casacchina, esce e varca la soglia dell’accademia più carico che mai. Se solo potesse fluttuerebbe a mezz’aria tanto l’entusiasmo che lo contraddistingue, ma si limita a saltellare, a destra e manca, agitando le braccia avanti e indietro <…Ooooooh che figata l’accademia…e i ninja…>, si perché questo è il suo chiodo fisso ora <Sono Estreeeemmiii>, uno modo come un altro per esternate il proprio entusiasmo e la voglia di appartenere a quella categoria <Devo fare meglioOOoo>, con vocalizzi si prefigge un obiettivo. Oggi ci sono stati i primi fallimenti, questo lo sa, ne è consapevole ma non per questo vuole gettare la spugna. Si lascia alle spalle la grande accademia ninja, da sempre la culla per ogni shinobi che si rispetti. L’Aburame procederebbe per la propria via, verso qualche luminaria ed il profumo intenso di cibo <…Tutta quella concentrazione mi ha fatto venire fame…si-si>, ma nel suo allegro saltellare dovrebbe notare la figura, ormai ferma e fissa di un fantasmino più bianco del latte che si pone una semplice quanto non ovvia domanda. Il movimento del biondino i cui capelli sono raccolti in una coda di cavallo si bloccherebbe. Discende tornando con i piedi per terra, svanirebbe quel tracciato etereo fatto di entusiasmo che lo stava conducendo lontano <Eh si!> dritto e diretto <…Naomi-sensei ha finito ora di far lezione…>, colei che sino a pochi minuti prima ha avuto la pazienza e la perseveranza di sopportarlo. Per il resto è un comunissimo ragazzo, indossa dei semplici stivaletti ninja, dei neri pantaloni che arrivano sino alla caviglia e vengono retti in vita da una cintura su cui sono aggrappati un paio di minute sacche di cuoio.

21:41 Kotaro:
  [Esterno Accademia] L'idea di come uno shinobi sia ligio al proprio dovere lo porta a rapportarsi con la realtà che ha vissuto fino a poco tempo prima, riportando alla mente coloro i quali lo hanno fin qui cresciuto, fungendo da veri e propri genitori. Non v'erano avverse condizioni meteorologiche, non v'era stanchezza o impegno mondano che avrebbero potuto impedire all'uomo che gli ha fatto da padre di raggiungere l'allevamento poco distante da casa. Differenti situazioni, questo è vero, ma in cuor suo sà che la similitudine fra i due impegni non è poi cosi distante. <..Chissà se io ne sarò capace..> Si pone un semplice quesito, interrogandosi su come egli si possa rapportare con una responsabilità di ogni genere. <..Uff..Che rottura..> Eh già, tutto sembra pesargli sulla minuta schiena ma, fortunatamente, un giovine biondino dall'aria fin troppo allegra, par udire i propri sussurri tanto da replicarvi prontamente. <..Ah, bhe, capisco..> Si zittisce, soppesando il forse coetaneo, osservandone i tratti somatici seppur sconosciuti per poi pronunciarsi in merito. <..E tu sei uno studente dell'accademia?> Nulla di strano, una semplice unione di circostanze che lo porta a formulare tale pensiero, infondo quasi scontato.

21:54 Hanzo:
  [Centro Konoha ♣ Esterno accademia] Quel magro ragazzino dalla pelle color porcellana sembra anche sin troppo introverso e riservato per quanto pare prendere a due mani il coraggio e farsi avanti. Probabilmente era solo assorto nei suoi pensieri, ed il sopraggiungere dell’Aburame l’ha spiazzato. Sono solo ipotesi per le quali non si otterrà mai una risposta certa, solo supposizioni e la sensazione che possa essere così. Idea che sfiora appena il ragazzo dagli occhi celesti, fa spallucce nel vedere l’altrui atteggiamento ma la domanda diventa il cardine ed il gancio portante di tutto quanto. Petto in fuori, fiero ed orgoglioso di essere appellato in quel modo, nemmeno si trattasse dell’Hokage. A lui sta bene anche essere solo considerato un Deshi, tanto basta per riempirlo di gioia. La braccia si piegano appena affinché i pugni chiusi possano posarsi contro i fianchi, la posa plastica che trasmette fierezza e sicurezza <Si-si> fa cenno con il capo mentre cerca di imitare l’espressione di un noto personaggio dal mento volitivo, per quanto i risultati non siano altro che espressioni facciali di plastica e pongo, orribili. Dopo quei pochi istanti, di trascinante coinvolgimento, scioglie la posa per ridistendere l’esile fisico, quel poco petto di cui dispone si sgonfia e torna alla realtà. La manina destra verrebbe tesa, un segno di saluto, un modo come un altro per rompere il ghiaccio e presentarsi <…Hanzo Aburame…e tu?>, lo osserva da capo a piedi ed ancora si pone come un veterano dell’accademia, semplicemente si a forte delle altrui affermazioni <Non mi pare di averti visto all’accademia, anche tu sei uno studente?!> e si fa prendere da una galoppante euforia <…Fanno delle cose estreeeemeee…>, come sparizioni e giochi di prestigio, ma questa è un’altra storia.

22:07 Kotaro:
  [Esterno Accademia] A domanda fatta, nasce immediatamente una pronta e decisa risposta. <...> Sicuro, fiero, il biondino si atteggia con l'aria di chi ne ha viste molte, ed è pronto a vederne altrettante, dimenticandosi forse d'essere uno scricciolo d'uomo e null'altro, ma tant'è. <..Mh..> Lo sguardo scivola verso il basso, il bianco volto ne segue la direzione sino ad incrociare quella mano porta in segno di saluto. La scruta quasi fosse una rarità di chissà quale epoca, richiamando la medesima alla fuoriuscita dalla tasca dei neri pantaloni, sfruttando l'operato dell'arto per allungarla sino al contatto con quella di chi, senza troppi fronzoli, si presenta. <..Io mi chiamo Kotaro Nara, piacere di fare la tua conoscenza, Hanzo..> Sentenzia, portando le ambrate a risalir la china fino ad incrociare le celesti dell'altro, richiamando poi la leva in gioco, senza esporre alcuna espressione facciale che ne possa far trapelare emozione o un particolare stato d'animo. <..Si, sono iscritto da poco, ed io frequento le lezioni durante il giorno.> Chiaro e semplice, con un sorta di moralità celata in quesi verbi, sottolineando come un fanciullo non debba andar a scuola o chissà dove negli orari serali. Tuttavia, ciò che lo fà sobbalzare, portandolo a sbarrar le palpebre con un conseguente passo all'indietro, è l'espressione finale di certo, estrema. <..Ehm..Come scusa?!> Confuso, o forse solo privo delle giuste informazioni per giustificare una tale esuberanza. Che costui abbia già affrontato lezioni avanzate, capaci di renderlo cosi euforico?!

22:20 Hanzo:
  [Centro Konoha ♣ Esterno accademia] Una semplice stretta di mano, nulla più di questo per quanto per la controparte possa sembrare strana o contro natura, ma non la rifiuta e contraccambia prima che anche il biodo possa ritrarre il braccio mostrando al giovane interlocutore un bel sorrisone soddisfatto e gioviale. Tutto muta, sono bastate poche parole, anzi un semplice cognome e come un cataclisma o un meteorite che l’ha colpito in piena testa quasi caracolla a terra per lo stupore <No no no no no…> una serie di negazioni per l’incredulità <Un Naraaa!?!>, come se fosse una bestia mitologica ma vi è un motivo se sti sta agitando così tanto <Il mio papà mi ha detto che voi Nara…> ed eccolo che parte con le manine poste come delle pistoline giocattolo <Pim pum Pam Sposhhhh!> e pare che spari a tanti animaletti invisibili e che non meritano di vivere <Voi Nara siete estremi con le ombreeee….>, quando si ha un padre che è nel ramo delle innate si conosce questo ed altro, più altro che questo perché si è bambini ma il risultato è sempre efficace <…Non come noi che abbiamo le farfalle nella pancia…> tipica espressione di chi non sembra gradire molto la sensazione o il pensiero di quella strana sensazione. Molto altro visibilio, un accallarsi di espressioni e versi che si sommano a quanto detto prima e che lasciano con il dubbio il diafano ragazzino <Ah si-si…estreme estreme…>, per quanto siano solo le basi, con le prossime probabilmente infarta per la gioia <…abbiamo fatto sparire i kunai dentro i foglietti…mi sono liberato dalle corde che mi aveva legato Naomi-sensei intorno ai polsi…il chakra sembrava una saponetta…capisci…una saponetta…>, gli basta poco per andare in brodo di giuggiole.

22:35 Kotaro:
  [Esterno Accademia] La conversazione sembra decollare in men che non si dica, ed ove egli par restar attonito, piuttosto stupido dal carattere altrui, questo stesso biondino parte per la tangente al sentor del proprio nome. <...> Lo osserva, lo scruta con estrema attenzione mentre vengono esternate parole delle quali egli non è di certo a conoscenza. <..Ombre?!> Inclina il capo veso la dritta spalla, portando le braccia a muoversi all'unisono per incrociarsi all'altezza del petto. <..Farfalle nello stomaco?!> Non è di certo l'individuo più ferrato in materia, soprattutto se messo a confronto con chi può essere facilmente paragonato ad una biblioteca, in formato mini. <..Io non riesco a capire cosa stai dicendo, dico davvero..> Come se dinnanzi a quegli spari immaginari, la propria figura divenisse l'indiano che per la prima volta incontra il cowboy armato di pistola. La realtà, purtroppo, è che vi sia qualcosa di poco chiaro è palese, ma il biondino forse esagera o più semplicemente ha frainteso le parole del padre. <...> Ed infatti, il successivo ricongimento all'espressione tanto eclatante messa in scena, giustifica in parte i pensieri che aleggiano nella mente del Nara. <..L'ho fatto anch'io e..Non si chiamano foglietti, ma fuda..> Socchiude gli occhietti, delineando un flebile ed appena percepibile sorrisetto, come se fosse in procinto di schiaffargli una bella linguaccia, ma ora sarebbe troppo.

22:49 Hanzo:
  [Centro Konoha ♣ Esterno accademia] Se da una parte c’è quello spirito che coglie ogni minima scheggia di bellezza dalla vita, dall’altra c’è ben più raziocinio oltre all’eclatante non consapevolezza di quello che si è o si potrebbe diventare. Le pistoline immaginarie smettono di sparare quei pallettoni fatti di pura gioia, le canne si affloscia, altri non sono che le dita che si chiudono a pugno per andare ad aderire con la nera casacchina che il biondino indossa. Il solo occhio azzurro visibile, l’altro è coperto da un vistoso ciuffo dorato, si spalanca <Ma…come?!>, ora è lui che non capisce <Sai dei foglietti-fuda…fuda, foglietti…iniziano tutti e due per effe e sono si carta…> sbrigativo, cerca persino di giustificarsi e sminuire la giusta puntualizzazione del Nara. Le parole non si fermano, un fiume in piena che vuole rompere gli argini <e non sai dei Nara?!>, non che voglia mortificarlo ma non riesce proprio a metabolizzare questa cosa <Il mio papà mi diceva che voi controllare le ombre, ci fate quello che volete e siete estreeeeemi, ma tanto tanto…> in effetti è stato posto qualche tassello in più al complesso mosaico ma di certo non è chiaro e non lo sarà nemmeno in futuro. Per quel che riguarda le farfalle, è una loro prerogativa <Farfalle…moscerini, api, insetti svolazzanti…>, per quanto non ancora legato indissolubilmente a nessuna di queste bestiole qualcosa gli è stato detto, per sommi capi <…Si, non te l’ha detto il tuo papà o la tua mamma…> indicando con l’indice della mandritta verso l’altrui ventre. Non da meno farebbe un mezzo passo per colmare la distanza come a voler toccare il pancino del ragazzo <…Ci portiamo dentro degli insetti noi Aburame…>, e scuote il capo <Quello non è estremo…cioè lo è ma non estremo come i fuda ed i kunai…>, disdegna qualcosa che si tramanda da generazioni nella loro famiglia, che sciagurato.

23:02 Kotaro:
  [Esterno Accademia] Qualcuno potrebbe dire beata ignoranza, perchè si sà, l'ignoranza o la poca curiosità, alle volte, divengono preziose alleate per chi è deciso a proseguire lungo la propria strada senza interessarsi alle faccende altrui. Ma qui, nel preciso caso del pallido fanciullo, la questione si fà alquanto importante. <..Aaaah..> Sospira al sentor di quel primo esordio di verbi, scuotendo il capo in segno di diniego per il giro di parole che l'interlocutore cerca di fare pur di non ammettere d'essere caduto in fallo. Ma ciò nonostante, un'ulteriore frammento d'informazioni viene posto sull'enorme tela bianca che sembra ergersi sulla natura del Nara. <..I Nara controllano le ombre..?!Gli Aburame portano dentro gli insetti..?!> Replica con tono sommesso quelle due distinte caratteristiche, facendo remore di come i propri genitori non abbiano nemmeno un volto e chi lo ha cresciuto non ha mai accennato a tali doti. <..Ehm..No, io non ho..> S'interrompe fissando la pavimentazione per pochi attimi <..i miei genitori non me ne hanno mai parlato..> Già, sicuramente di nozioni su come allevare ogni sorta di animale ne ha avute fin troppe, ma su cosa rappresenti il proprio cognome, francamente, non gli ha mai nemmeno dato importanza, o creduto che l'avesse. <..Però tu sai tante cose Hanzo..> Quasi rammaricato, lo fissa, lasciando scivolare lo sguardo altrove successivamente, prendendo atto di come nella propria mente domande, curiosità, quesiti e quant'altro, siano comparsi dal nulla..<..Uff, che rottura..> Eh si, la vita è dura a dodici anni.

23:12 Hanzo:
  [Centro Konoha ♣ Esterno accademia] Non per discriminare, non ne ha motivo di farlo per quanto il tutto gli pare parecchio oscuro e criptico <I tuoi genitori non te ne hanno parlato?!>, non serve parlarle o meglio, è necessario che qualcuno lo faccia ma sin’ora nessuno ha mai messo la pulce nell’orecchio al giovane Nara, gli sembra impossibile tanto che la mandibola decade appena, la bocca si apre in uno spalancare esterrefatto <…Il mio fratellone, mi racconta tante cose però>, si blocca un istante pensieroso <…Joshi mi fa sempre degli scherzi eeeestremi con i suoi insettini, per quello mi stanno antipatici…>, poveretto, mette persino il broncio per una frazione di secondo, anche per lui è dura essere il più piccolo, dodicenne e bullizzato della famiglia. Il dubbio resta <…Ma non li hai mai visti all’opera?!>, come se fosse cosa ricorrente che i genitori mostrano le loro doti ai figli, si se vogliono tramandare la loro eredità , in caso contrario i figli posso anche restare nell’ignoranza. Annuisce soltanto all’affermazione di Kotaro riguardo la sua immensa conoscenza delle cose, sorride persino per quanto abbia dimostrate già più volte di essere limitato in molte altre, ognuno ha le sue qualità

23:24 Kotaro:
  [Esterno Accademia] A quanto pare il ricorrente quadro della situazione vuole che alla base vi sia lo stretto rapporto fra genitori e figli. Semplice, normale, scontato, naturale, se però questi concetti basilari fossero le solide fondamenta su cui poggia l'adoloscenza del Nara. <..Ehm..Sai, i miei genitori sono sempre fuori casa, non parliamo spesso di queste cose..> Imbarazzato, cerca di mascherare la menzogna dietro a quel viso cosi privo d'emozioni. L'altro, l'Aburame, incalza e rincara la dose raccontando piccoli aneddoti di vita quotidiana, qualcosa che lui purtroppo non ha vissuto, seppur non si possa di certo dire che gli sia mancato qualcosa, anzi. Eppure, al sentor di storie e nozioni di cui egli è sprovvisto, la volontà di raggiungere chi lo ha reso ciò che è, lo porterebbe a correre anche per tutta la notte pur di raggiungere la casa dov'è cresciuto. Ma si sà, la fretta è una cattiva consigliera e lui, dotato d'intelletto e meno d'istinto nudo e crudo, dribla l'argomentazione. <..Ehehehe..> Addirittura una piccola risata <..Vorrei tanto sentire altre cose ma...Se non torno a casa subito, verrò sgridato..> Un lieve e appena accennato sorriso ne riga il volto, mentre ruotando sul posto si congeda al biondino. <..Ci si vede Hanzo..> E ritorna freddo, distaccato, cupo come quell'ombra che sembra il simbolo di una famiglia a cui non sà nemmeno di appartenere.[End]

23:32 Hanzo:
  [Centro Konoha ♣ Esterno accademia] Tutto sembra normale, una famiglia che ha molto da fare ed un figlio che forse viene un po’ lasciato a sé stesso ed al proprio destino <Capisco…Mh-mh> annuisce come se avesse ogni verità in tasca, ma lo a perché gli sembra molto più giusto comportarsi con sicurezza ma, in fin dei conti, gli shinobi sono sempre sicuri di sé. Glissa sulla questione, in fin dei conti chi è lui per poter giudicare o indagare oltre modo per quanto il diafano ragazzo ha mostrato è più volte di essere piuttosto fuori dal mondo. Rincara solo la dose per mantenere lineare la conversazione e la qualità della stessa, se è concesso parlare di qualità quando di mezzo vi è Hanzo stesso <…Si-si…chiedi al tuo papà di farti vedere i pim-pum-spish-spush-spatapash>, ora par più l’effetto di una schiacciasassi che di una serie di pistoline simulate e mimate con le dita, per quanto queste rispuntino senza alcun imbarazzo e vengano agitate ancora una volta <…Ok Kotaru…magari ci incontriamo in accademia…sarebbe veramente estremoooo…>, saluta allungando la manina e agitandola per aria <Ciao Ciao…>, infantile quanto candido. Replicherebbe proseguendo il tragitto per giungere sino a casa, anche lui ha una madre che lo sgrida e non solo, gli lancia cose, poveretto. [EnD]

Kotaro e Hanzo fanno la loro conoscenza all'esterno dell'accademia. Dopo la semplice presentazione, Hanzo manifesta delle basilari conoscenze in merito ai Nara. Kotaro, di rimando, essendo stato all'oscuro di tutto ciò che c'è dietro al proprio cognome, si mostra visibilmente scosso e sorpreso delle notizie ricevute. Questo, sia per quanto riguarda le abilità del presunto clan d'appartenza, sia per quello degli Aburame.