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[Intesa Asia] - Non ti lascio sola

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con Kaori

18:57 Kaori:
 All'arrivo della notizia della minaccia ad Hitomu, la copia di Kaori a Konoha si è lasciata dissolvere così da mandare alla Kaori originale tutte le informazioni ricevute fino a quel momento e darle modo di tornare a casa a risolvere la questione. Kaori è stata investita all'improvviso da una valanga di informazioni che l'hanno mandata per qualche attimo in shock. La scoperta di avere un fratello, il discorso avuto con Hitomu circa la decisione presa sul destino di Akane, i giorni passati a casa con Kouki, la notizia della missione alla quale ha voluto prender parte per proteggere il Nono. Un conato di vomito le è salito alle labbra portandola a ritrovarsi in shock per un paio d'ore prima di riuscire a rielaborare ogni cosa ed accettare, lentamente, tutte quelle travolgenti novità. Lo sguardo è corso ad Asia, non appena si è ripresa da quel sovraccarico emotivo, ed al modo in cui stava dormendo placidamente sulla veste di Kurako. Da quando si è svegliata in quella casa non è mai uscita e non ha mai lasciato quel mantello. E' rimasta accucciata su di questo guardando di tanto in tanto, distrattamente la Hyuga. Non si è avvicinata, non le ha cercato alcunché, ma neppure ha rifuggito la sua presenza. In quel momento Asia era addormentata accanto al camino e Kaori ha avuto modo di creare una sua copia e di preparare i bagagli per tornare a Konoha senza che lei se ne accorgesse. Così si arriva ad oggi. Una nuova copia della Hyuga è incaricata di aiutare Asia a riprendersi, a vivere, mentre l'originale è partita per Konoha per partecipare alla missione di difesa del Nono. Non sa cosa sia accaduto, non sa che la ragazza è ora in ospedale ferita e bruciacchiata, ma sa che deve fare in modo di permettere alla tigre di fidarsi di lei. La copia, quindi, in questa giornata di sole, si ritrova in casa a cercare la compagnia di una fiera Asia accoccolata dinnanzi al camino spento, col viso poggiato sulle zampe. [chakra: 98/98]

19:10 Kaori:
 Di lì a poco sarebbe ormai giunto il crepuscolo e, dalle finestre della camera, sarebbe filtrata la meravigliosa luce del tramonto. Ogni cosa, per brevi attimi, si sarebbe tinta delle sfumature del fuoco e Kaori ricorda bene quanto bello può essere quello spettacolo da quella casa immersa nei ciliegi. Tuttavia invece che uscire per goderselo preferisce rimanere all'interno, inginocchiandosi al fianco di Asia, con le gambe piegate sul pavimento, le ginocchia portate al petto, le braccia a cingerle come in un abbraccio. Si tiene il polso sinistro con la mano destra ed ha il corpo ruotato di modo tale da poter osservare la tigre negli occhi. <Sai... mio marito è rimasto molto sorpreso quando gli ho detto come mai sia venuta qui a Kusa. Non capiva come mai stessi cercando a tutti i costi una tigre> inizia col dire, d'un tratto, dopo lunghi attimi di denso silenzio in cui si è limitata ad osservare la creatura negli occhi. La voce è bassa, morbida, accomodante, leggermente malinconica mentre parla. <Così come non ha capito subito cosa intendessi quando gli ho detto che... sono come te> un sorriso mesto, appena accennato, si dipinge sulle labbra di Kaori mentre espirando osserva l'espressione della tigre, cercando in quei grandi occhi gialli una stilla di comprensione, di interesse o di curiosità. <Perchè è così, sai Asia?> domanda lei guardandola, fissandola, addolcendo man mano lo sguardo. <Noi siamo simili> [chakra: 98/98]

19:20 Kaori:
 Un profondo respiro verrebbe preso da Kaori inspirando piano, continuando ad osservare i lineamenti felini della tigre. Ne osserverebbe il pelo non più macchiato di sangue, le sfumature toccate ora dai raggi di quel tramonto che sta iniziando a mostrarsi all'orizzonte. Rimane in silenzio per qualche attimo cercando di capire se la tigre stia o meno ascoltando le sue parole prima di smuovere nuovamente le labbra e riprendere a parlare. <Per tutta la vita ci siamo affidate alla guida di una persona importante. Ci siamo affidate alla presenza di qualcuno che non ci avrebbe mai abbandonate, che ci ha voluto bene. Che ci ha cresciute> inizia col dire la Hyuga con voce bassa, morbida, dolce, abbassando poco poco lo sguardo per puntarlo sulla stoffa della mantella scura che appena appena s'intravede al di sotto delle zampe possenti della tigre. <Nel mio caso si trattava di mio padre> rivela lei riprendendo parola, poco dopo, rialzando lo sguardo. <Era un uomo severo. Un grande guerriero, uno shinobi incredibile. La casata intera aveva stima di lui e l'Hokage l'aveva in grande stima. Era uno degli Hyuga più potenti del Villaggio> ricorda la figura di suo padre così, come un ninja incredibile, una persona sulla quale fare affidamento e da cui poter imparare moltissimo. Ma... non solo. <Ed era un padre magnifico. C'è sempre stato... anche quando non lo capivo, anche quando avrei voluto che agisse diversamente, c'è sempre stato. Non mi ha mai lasciata sola e a volte era duro con me perchè voleva che fossi più forte o che imparassi qualcosa. Ma sapeva anche essere buono... e gentile> continua poco dopo tralasciando i panni da ninja del padre per descrivere quelli di uomo. Di genitore. <Gli ho voluto bene. L'ho amato davvero> ammette Kaori sentendo la voce iniziare ad incresparsi, abbassarsi pericolosamente fin quasi a rompersi. Deglutisce, si fa forza, e quindi continua con voce più ferma. <Come tu hai amato Kurako, immagino> continua umettandosi le labbra, guardandola. [chakra: 98/98]

19:43 Kaori:
 Non sa se Asia la stia sentendo davvero. Non sa se possa capire quel che le sta dicendo, non sa neppure se le importi starla ad ascoltare. Tuttavia Kaori crede di sì, crede che lei possa comprendere quanto le viene detto e desidera che lei sappia la sua storia. Vuole che Asia sappia come nonostante le loro differenze ed il loro non conoscersi, lei possa arrivare a capirla, a comprenderla, a conoscere il suo stesso dolore. Vuole che Asia non si senta sola, vuole che sappia che la sua vita può continuare se lo vuole, anche nonostante la morte di Kurako. <Neppure io ho potuto dirgli addio. Mi è stato portato via all'improvviso... dall'altra parte di un muro> le racconta deglutendo, alzando lo sguardo, fissandolo verso l'orizzonte con espressione neutra, persona, cercando di impedire al dolore di prendere il controllo. <L'ho sentito morire e non ho potuto dirgli addio. E' stato orribile..> dice tenendo la voce quasi atona, impersonale, cercando di impedirsi di immergersi davvero in quell'atroce ricordo. <Ho perso la voglia di vivere quando mi è stato portato via. Non volevo dormire, non volevo mangiare, non volevo bere. Non volevo far nulla, solo... spegnermi> confessa Kaori quelle parole che non ha mai detto ad alta voce a nessun altro prima. Non ha mai parlato così nel dettaglio di quanto le sia successo in quel laboratorio, non ha mai parlato dei suoi sentimenti provati laggiù. Asia, in verità, è la prima a poter accogliere una simile storia dalle di lei labbra. <Per cui capisco come ti senti. So quanto fa male...> deglutisce inspirando col naso, umettandosi le labbra, ruotando il capo a cercare lo sguardo della creatura accanto a sé. <E proprio per questo so che lasciarti da sola adesso vorrebbe dire lasciarti morire poco per volta> aggiunge, guardandola, cercando una qualche scintilla nello sguardo della tigre. [chakra: 98/98]

19:49 Kaori:
 Prenderebbe una piccola pausa dopo quelle parole mentre la luce del tramonto le investe attraverso la finestra. Non ci fa molto caso, non ci bada, donando ad Asia soltanto tutta la sua attenzione e concentrazione. La osserva con affetto, con premura, tentando di sciogliere l'intreccio delle proprie mani attorno alle ginocchia per portare la destrorsa a scostarsi. Tenterebbe di tendere il braccio lentamente, cautamente, verso la testa della tigre. Cercherebbe di allungarsi verso di lei, attenta, senza alcun movimento brusco, per cercare di carezzarne il pelo morbido sotto la mascella. <Se sono sopravvissuta è solo grazie alle persone che non mi hanno lasciato a macerarmi nel mio dolore> le rivela in un sussurro basso, triste, speranzoso, che voglia tentare di far comprendere alla tigre la propria situazione. <Se ora sono qui, se continuo ad andare avanti è perchè qualcuno si è preoccupato per me e mi ha teso la mano per non farmi precipitare in un abisso senza ritorno> continua a spiegarle con dolcezza, con preoccupazione, tentando di continuare a carezzare la sua pelliccia tigrata con candore, con gentilezza, mostrandole dunque la sua presenza, il suo desiderio di rimanerle accanto. <Perciò sono qui... per te, Asia.> espira alla fine Kaori carezzando con la voce il nome della tigre, sillabando piano e lentamente il suo nome così da volerla quasi coccolare in quel dire. <Sono qui per non lasciarti sola, per tenderti la mia mano. Sono qui per dirti che anche se ora ti senti incredibilmente sola e triste e persa, la tua vita può ancora continuare> Prenderebbe una piccola pausa cercando di non esagerare, di agire piano, delicatamente, poco per volta, senza dover far affrontare immediatamente quella possibilità alla povera tigre. <Sono qui per raccogliere il tuo dolore, per sostenerti. Puoi stare male con me, sfogarti e poi ci rialzeremo insieme> Tenta di abbozzare un piccolo sorriso, lei, guardando la felina, andando quindi infine a stoppare il proprio dire. Non c'è altro che possa dirle, ora, non c'è molto che possa fare, adesso. La scelta è solo di Asia. Sta solo a lei decidere che cosa fare. [chakra: 98/98]

20:25 Kaori:
 La sera è arrivata, la notte è prossima e Kaori si sente stanca. Ha cercato di fare il possibile per permettere ad Asia di scorgere qualcosa di buono in lei, per permetterle di vedere nella ragazza la sua stessa sofferenza e sente di non poter fare di più, ora. Non può forzarla ad alzarsi per ora, non può mettere fretta al suo dolore, alla sua sofferenza. Non può accelerare i tempi senza tenere conto dello stato emotivo della tigre stessa. Tutto quello che può fare è mostrarle ed offrirle una scelta. Mostrarle che può ancora andare avanti, che può ancora avere una vita felice nonostante la perdita del suo più grande amico. Permetterle di scegliere fra vivere e morire. Può prometterle di non abbandonarla, di rimanerle vicino, di aiutarla. Ma non può forzare l'altra a vivere se non riesce a farlo. Lo sa. Lo comprende. Anche lei ha avuto bisogno di scegliere, a suo tempo, senza nessuno che la spingesse ad andare avanti. L'hanno aiutata, certo. Ma non a scegliere, semplicemente mostrandole che c'era ancora qualcosa per cui valesse la pena non lasciarsi morire. E la stessa cosa tenta di fare Kaori con Asia. Le mostra che può esserci lei al suo fianco, ora. Può essere lei la sua famiglia, può essere lei una sua amica. Non sarà per forza sola, non è tutto perduto assieme alla vita di Kurako. C'è ancora molto che l'attende e Kaori è una di queste cose. La Hyuga inspira a fondo e, osservandola, va semplicemente a sospirare, sussurrando poche ultime parole alla sua compagna. <Non andrò via, Asia. Non ti lascio sola> E questa è una promessa. Con questa la lascia in pace, per stasera, tacendo definitivamente. Le concede modo e tempo per pensare, per ignorarla oppure per crederle. Le lascia modo di dormire, di riposare, di ricordare. Le lascia il suo spazio, il suo tempo, per fare qualunque cosa essa desideri tenendo però sempre un occhio attento su di lei. [END]

Kaori cerca di conquistarsi la fiducia di Asia aprendole il proprio cuore e raccontandole di come anche lei abbia subito una perdita simile a quella della tigre. Cerca di mostrarle le somiglianze fra loro promettendole di non lasciarla mai più sola.