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[Cure] - Keizo

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con Keizo, Namika

A te la prima azione. I tuoi compagni ti hanno portato e lasciato all’ospedale. Ti trovi al pronto soccorso su un lettino.

20:44 Keizo:
  [Ospedale] La missione è fallita, si sente a pezzi, non fisicamente a causa della ferita al petto, ma moralmente, non ha mai fallito una missione e questa volta è stata una botta tra capo e collo, non sa davvero cosa pensare. La ferita è grave, ha perso molto sangue a causa di quell’uomo amorfo, che non è riuscito a sconfiggere. I suoi due compagni di missione lo hanno portato in ospedale, è nel pronto soccorso su di un lettino. Indossa ancora tutti gli indumenti della missione. Il rosso indossa un semplice paio di pantaloni neri, calza poi un comune paio di sandali da shinobi color blu scuro. Il petto è “protetto” da una maglia bianca a maniche corte al di sopra del quale si trova un giubbotto color nero, ormai rotto a causa del colpo che ha subito. Tutti gli attrezzi ninja che ha usato durante la missione dovrebbe avergli ancora addosso o, secondo le regole dell’ospedale, poste da qualche parte, visto che vige la regola che non si possono detenere armi o altro. L’uchiha, sdraiato sul lettino, continua a osservare il soffitto del pronto soccorso, senza dir nulla, senza mostrare alcuna smorfia di dolore, forse il dolore mentale prevale su quello fisico. Gli occhi sono serrati e le iridi azzurre non si muovono minimamente, non fa caso ai diversi rumori del pronto soccorso, i suoi pensieri sono solo posti sulla missione che ha svolto e sul suo fallimento.

L’ospedale è come sempre pieno e, soprattutto, la sezione del pronto soccorso. Medici che corrono di qua e di là con cartelline in mano, assistenti che passano strumenti o che annotano qualcosina sulle loro pergamene. Gente che entra e che esce. Tra di loro si trova anche Keizo Uchiha sdraiato su un lettino e con una ferita piuttosto grave al petto, ferita che si è provocato in una missione. È da poco arrivato, ma un medico è già stato informato della sua situazione e, dopo aver finito in fretta una semplice visita, ha deciso di dirigersi immediatamente dal Genin. I passi si arrestano e la schiena viene piegata per riuscire a prendere un semplice foglietto scritto alla svelta da un tirocinante e che contiene i danni che sono riusciti ad individuare sul ragazzo appena arrivato al pronto soccorso. <Mmh..> Mugugna velocemente per poi schioccare un paio di volte la lingua sul palato. <Keizo, giusto?> E mentre domanda i passi si muovono andando a piazzarsi appena sulla destra del lettino nel quale alberga l’Uchiha. Il medico si presenta come un uomo di media statura moro e con gli occhi azzurri e caratterizzati da un taglio sottile e netto. Indossa un camice bianco chiuso sul davanti, mentre sul naso appoggiano un paio di occhiali quadrati e con la montatura nera. <Allora, che è successo?> E prima di curarlo vuole capire effettivamente dove andare ad agire. [Cure per Keizo]

21:03 Keizo:
  [Ospedale] Ancora sdraiato sul lettino continua semplicemente ad osservare il soffitto. Sembra avere uno sguardo perso nel vuoto, come se si fosse estraniato dal mondo da tutto ciò che lo circonda. Pensa e ripensa agli errori che ha commesso, errori stupidi che neanche un deshi in accademia farebbe, ma cosa gli sarà preso? Fatto sta che questa sua non curanza lo ha portato ad essere sdraiato su di un lettino nel pronto soccorso dell’ospedale del villaggio. Continua ad osservare il soffitto quando ecco che la sua attenzione viene richiamata. Non volge lo sguardo verso il medico, le iridi azzurre sono ancora poste verso il soffitto <Si si sono io> si limita a dire alla risposta del medico, per confermare la sua identità. Rimane silente per un attimo sino a quando sente la fatidica domanda che lo riporta alla missione e al suo fallimento che lo perseguiterà per tutta la vita, senza ombra di dubbio <Sono stato colpito da un qualcosa di cristallo da un essere particolare> dice solo questo il rosso visto che non ha ben compreso cosa fossero gli esseri delle fogne, non ha ancora inquadrato chi potessero essere. Adesso spetta al dottore valutare la ferita e su come poter agire.

Inutile dire che la ferita che il ragazzo si è procurato è grave, una ferita al busto che non sembra aver per niente una bella cera. Gli occhi chiari del medico si muovono qua e là sulla figura del ragazzo, andando ad annuire un paio di volte non appena le sue parole gli arrivano alle orecchie. <Capisco.> Commenta per poi andare a lasciare il semplice foglio ad uno dei tanti assistenti che gironzola per l’interno del pronto soccorso, lasciando andare un piccolo sospiro mentre le mani vanno ad arrotolare leggermente le maniche opposte del camice, in modo che non possano in alcun modo dargli fastidio durante l’operazione che deve compiere. <E come hai fatto? Che stavi facendo?> Domande semplici che dovrebbero servire per distrarre il ragazzo mentre le mani del medico vengono poste appena sopra la ferita di Keizo e, dopo aver incanalato il Chakra all’interno di esse ed averle messe l’una sopra l’altra, andare ad applicare quella capacità curativa sul busto dell’Uchiha. [Mani Terapeutiche A] [PV 60 + 10 = 70] [Cure per Keizo]

21:22 Keizo:
  [Ospedale] Il rosso continua ad essere impassibile, le ferite sul petto non sembrano avere il sopravvento sul dolore interiore provocato dal fallimento della missione. Le iridi azzurre sono ancora rivolte verso il soffitto bianco dell’ospedale, non ha ancora visto di persona il dottore che si sta occupando della sua ferita, ancora non sa quale sia il suo aspetto, quello che sa è solo il suo tono di voce che nuovamente sente, domande che lo riportano sempre alla missione, come se un pugnale incastrato del suo petto continua ad essere spinto dalle domande del dottore, ma d’altronde lo sta curando e il minimo che può fare è rispondere alle domande <Stavo facendo una missione nelle fogne e mi sono imbattuto in essere amorfi e il loro capo mi ha provocato questa ferita> rimane un attimo silente quando percepisce che il processo curativo ha cominciato il suo decorso, adesso sente un pizzicore maggiore sulla propria ferita e cerca di resistere <Spero si possa curare al meglio questa ferita> dice verso il medico, sperando di ricevere una risposta positiva, cosi da poter continuare la sua vita nei migliore dei modi, in particolare la via del ninja.

Gli occhietti azzurri rimangono fisse sulle mani intrise di quel Chakra così particolare, di quel Chakra medico che alberga appena intorno e all’interno di esse creando un alone verdastro che caratterizza quel tipo di energia. La cura continua e gli arti superiori rimangono fermi appena sopra la ferita altrui, sperando di riuscire a curarla al meglio. <Una missione dici?> Chiede, andando a cercare una possibile conferma da parte dell’Uchiha per poi andare a lasciare andare un piccolo sospiro e riprendere a parlare poco dopo. <Immagino tu sia uno Shinobi, quindi.> E nel dirlo va ad allargargli un semplice sorriso, come se in qualche modo capisse cosa vuole dire essere un Ninja. <E come si è conclusa la missione? Non dirmi che ti sei preso questo colpo per niente.> Il tono di voce è rilassato, tranquillo, sebbene usare quel tipo di tecnica così avanza porti via parecchie energie e parecchio Chakra. Le labbra sottili vengono umettate per un paio di volte con un veloce movimento della lingua, mentre la fronte leggermente corrucciata alle sue parole. <Ci vuole ancora un pochettino di tempo, ma dovresti ristabilirti del tutto.> Lo dice cercando di essere il più possibile rassicurante, dopotutto non vuole buttarlo giù ancora di più di quel che sembra essere già.[Mani Terapeutiche A] [PS 70 + 10 = 80] [Cure per Keizo]

21:40 Keizo:
  [Ospedale] Non si muove minimamente dal lettino, cerca di essere il più fermo possibile per far si che il dottore possa svolgere il proprio compito nel migliore dei modi. Il rosso non muove minimamente il proprio sguardo, ogni tanto una piccola smorfia di dolore vien fatta in quanto, grazie alle abilità e ai poteri di quel chakra medico, percepisce la propria pelle come se stesse mutando e questo provoca un po’ di dolore. Quello che riesce a far distogliere l’attenzione da questo dolore è proprio il dottore che lo sta curando, di fatti comincia a porgli numerose domande e affermazioni <Si esatto sono uno shinobi del villaggio> dice semplicemente il rosso usando sempre quel tono freddo e distaccato. Rimane silente sino a quando non sente nuovamente la domanda da parte del dottore, la tristezza e il rammarico ormai incombe sul suo animo e penso che tutte queste sensazioni le porterà con sé per un bel po’, se non per tutta la vita <Purtroppo è capitato proprio questo, ma per fortuna sono intervenuti altri per poter porre al termine, nei migliore dei modi, la missione> nient’altro vien detto, non vuole pensarci altrimenti potrebbe rompere tutto ciò che potrebbe pararsi davanti, per la rabbia che, assieme alla tristezza, alberga in lui. <Meno male> dice infine alle ultime parole del dottore, continuando a non guardarlo.

È concentrato, su questo non c’è dubbio. Ma la concentrazione del medico sembra avere dei risultati poco dopo. Quella ferita, a poco a poco, sta iniziando a rimarginarsi. Ne manca ancora un po’ per riuscire a curarla del tutto, ma tutto sta procedendo per il meglio e non si stanno creando troppi intoppi. <Ragazzo un po’ più di entusiasmo, alla tua età sprizzavo gioia anche con graffi e ferite su tutto il corpo.> E mentre lo dice un sorriso esuberante si forma sulle labbra del dipendente dell’ospedale per poi scrollare le spalle e lanciare una piccola occhiata al volto di Keizo. Un’occhiata veloce e sfuggevole, dopotutto quello che ha la sua attenzione è la ferita e la cura che sta cercando di portare a termine. <Uhm, beh. Allora non è andata nemmeno tanto male, la missione è compiuta con successo.> Inizia per poi prendere un bel respiro e continuare un attimo dopo. <Forse non da te, ma l’importante è che sia stata portata a termine.> Parole serie che cercano di trasmettere al Genin un significato altrettanto serio. Non si può riuscire in tutto quello che si fa, i fallimenti servono, aiutano a crescere. <Ti da fastidio?> Chiede successivamente a proposito delle mani terapeutiche che sta applicando su di lui per poi continuare a rilasciare quel Chakra che sta curando quella ferita al busto. [Mani Terapeutiche A] [PS 80 + 10 = 90] [Cure per Keizo]

22:08 Keizo:
  [Ospedale] Il rosso osserva ancora il soffitto e nel contempo ascolta le parole del dottore che continua a svolgere il proprio compito con le mani poste sul petto. <Beh non sono molto entusiasta sinceramente> comincia a dire il giovane visto che questo è stato il suo primo fallimento in una missione <Ho fallito la mia prima missione è normale che stia cosi> rimane silente il giovane, utilizzando il medesimo tono freddo e distaccato. Ascolta attentamente le parole del dottore sempre inerenti alla missione. Per un attimo rimane silente, lasciando il medico continuare nel suo discorso inerente alla missione. Una volta che sembra aver terminato il rosso comincerebbe a dire <Devo ringraziare gli altri shinobi del villaggio che sono intervenuti tempestivamente, altrimenti avrei combinato un danno irreparabile> eh già, se non fossero intervenuti gli altri ninja il villaggio di kusa sarebbe sprofondato, ma per fortuna non è successo. Se il rosso avesse agito nei migliore dei modi l’intervento degli shinobi di alto grado non era necessaria. Fatto sta che, tra queste parole, il giovane comincia a sentire un po’ più di sollievo, la ferita si sta rimarginando <No stia tranquillo, un fastidio sopportabile> termina nel dire il giovane, rispondendo al quesito posto per ultimo dal dottore.

Quella ferita a poco a poco si sta rimarginando, facendo tornare il petto del ragazzo alla normalità, senza quasi più quel segno del colpo che ha ricevuto in missione. Le parole di Keizo non possono che fargli aggrottare per un attimino la fronte. Rimane per qualche istante in silenzio, prendendosi tutto il tempo che gli serve per poter elaborare una risposta decente da dare al Genin. <Ti capisco.> Più o meno è così, anche lui ha fallito delle missioni quando era più giovane ed il suo fisico era in grado di sopportare lo sforzo fisico che missioni di una certa importanza richiedono. <Ma fallire non significa necessariamente perdere.> Sembra l’inizio di un discorso che il medico ha tutta intenzione di portare avanti durante il resto della cura. <Dalle sconfitte si può imparare qualcosa di importante. Impara dai tuoi errori, impara dalle scelte che hai fatto e cerca di non ripetere niente di ciò in un futuro.> Si sente quasi un papà che sta parlando al figlio, ma dettagli. <Sbagliare è umano.> E detto questo lascia andare un piccolo respiro per poi schioccare la lingua sul palato e andare ad assottigliare gli occhietti chiari tenendoli ben posizionati sulla ferita, come se in questo modo potesse osservare meglio gli effetti che la tecnica curativa ha sul busto dell’Uchiha. <È per questo che esistono i compagni.> Commenta all’affermazione del ragazzo, lanciandogli una veloce occhiata e facendogli anche un occhiolino amichevole, come se volesse confortarlo a modo suo. [Mani Terapeutiche A] [PS 90 + 10 = 100] [Cure per Keizo]

22:30 Keizo:
  [Ospedale] Il dolore a poco a poco si attenua sempre più, il petto sta finalmente trovando sollievo dopo quel colpo ricevuto da quella specie di cristallo. Accanto a questo sollievo il genin ascolta le parole del dottore, parole di certo dette da un uomo di esperienza <Su questo concordo> comincia a dire il giovane <Ma di certo il primo fallimento non si dimentica mai> rimane un attimo silente per poi continuare a dire <Devo ancora metabolizzare, da quando sono ninja non mi è mai capitato e devo cercare di andare avanti> ed ecco che rimane nuovamente silente. Le iridi azzurre si spostano leggermente, verso destra e poi verso sinistra, cercando di poter individuare qualcosa, per non mirare sempre il medesimo punto. Una volta individuato un nuovo punto da osservare continua ad ascoltare le parole del dottore <Concordo con le sue parole, da questo fallimento di certo ho imparato molto e so come poter reagire in altre occasioni, ne sono certo> dice il giovane verso il dottore <Devo cercare di collaborare al meglio con gli altri> di fatti è proprio questo che gli manca, una coordinazione con gli altri per poter fronteggiare la missione <Come sta andando la guarigione?> domanda lecitamente il giovane visto che non ha visto cosa sta succedendo ma percepisce solo il sollievo.

Gli occhietti chiari del medico continuano a rimanere su quella ferita che, a quanto pare, è riuscito a chiudere del tutto. Un piccolo sospiro soddisfatto esce dalle labbra sottili dell’uomo per poi lasciare che il Chakra torni a circolare normalmente all’interno dell’apposito sistema circolatorio senza dover più concentrarlo all’interno delle mani. L’alone verdastro a poco a poco scompare e le mani vengono divise e lasciate cadere molli lungo i fianchi. <Abbiamo finito.> Ammette, andando a sorridere tiepidamente contento del lavoro che ha appena svolto. <Hai ragione.> Commenta riguardo le parole di Keizo sul primo fallimento per poi alzare le spallucce e stringerle leggermente. <C’è una prima volta per tutti e per tutto.> Continua con il piccolo e importante discorso che ha iniziato con l’Uchiha. <Ecco, bravo. Il lavoro in squadra è essenziale per uno Shinobi, ricordati che puoi sempre fare affidamento sui compagni, sono lì per quello.> E finalmente sembra aver concluso con i consigli da dare al giovane. <Evita di colpire questo punto nelle prossime settimane e non voglio rivederti al pronto soccorso per un po’, mi raccomando.> Detto questo le gambe si muovono mentre il capo si muove in un leggero cenno di saluto verso il Genin. Può andare tranquillamente, ora dovrebbe essere nuovamente tutto intero. [end] [end NON obbligatoria]

Semplici cure per Keizo.
Salute ristabilita completamente.

No px data la natura della quest, la cura è già un premio.