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Verità Rivelate: Tra rabbia e dolore, un sentimento ritorna

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con Haiyato, Hanako Yui

21:06 Haiyato:
  [Sulla Testa del Primo Hokage] Disteso sulla ruvida pietra, con le braccia atte a passare dietro al capo formando una sorta di cuscino v'è la figura del Murakami. Immobile, con le iridi lilla che puntano su, dritte verso il cielo a fissare quel vuoto, quell'infinito spazio sopra di lui. Indossa una canotta nera e null'altro nella parte superiore. Intorno alla spalla destra vi sono delle fasciature, dei bendaggi ben stretti intorno al punto in cui è stato colpito da uno dei due shuriken durante l'esame. Sotto, un paio di pantaloni di tessuto completamenti neri. Ai piedi, calzini sempre di colore nero e semplici sandali. Intorno al suo stinco sinistro sono presenti ulteriori fasciature, nascoste sotto i pantaloni. Ancora fanno male, ambe le ferite, ma la cosa che più è difficile da accettare è il motivo del suo fallimento. Il corpo che non riesce a stare dietro alla mente, uno squilibrio che ha da quel giorno e che è da sempre stato il suo punto debole più grande. Condizione che egli stesso ha deciso di addossarsi, per salvaguardare qualcosa di importante. Lo sguardo è vacuo, perso nello spettacolo che il cielo offre, in particolare la luna che oggi sembra essere totalmente piena. Essa splende su, alta nel cielo e contornata da milioni di stelle. La luce lunare rende i suoi capelli come tanti sottili fili argentati, luminosi e ancor più candidi di quanto non siano normalmente. Non lascia trapelare alcun sentimento, il nulla più totale. Pensieri che si scontrano nela mente, si accartocciano fra loro, si mischiano e si ammatassano tra loro creando un gomitolo inscioglibile. Non si fermerà di certo al primo ostacolo, ma prima ancora delle ferite del corpo dovrà pensare alla ferita nel suo orgoglio.

21:24 Hanako Yui:
  [Scalinata] La fanciulla dai capelli corvini decide di sedersi a metà della scalinata che porta in cima al Monte dei Volti di Pietra - una montagna che ha i volti di tutti gli Hokage scolpiti -. Il suo sguardo è completamente rivolto verso il cielo, la schiena leggermente inclinata, quasi appoggiata al gradino sopra di lei. Le mani posizionate sul il grembo, una sopra l'altra. Sul polso sinistro tiene un braccialetto dalle pietre verde acqua. Umetta le labbra facendo passare la lingua su di esse. Un piccolo mugolio fuoriesce dalle sue labbra, annoiata dal tutto. Oggi ha passato ogni singola ora in casa, chiusa nella stanza a ripassare tutti gli appunti contenuti nel suo bloc-notes. I capelli neri sono lasciati sciolti accompagnati da un piccolo fiocco ricamato di colore verde acqua posto sul lato destro. Ha anche un paio di orecchini, semplici ma d'effetto. Una semplice e piccola pietra d'argento che scintilla grazie ai raggi lunari. Ai piedi indossa un paio di scarpe nere con il tacchetto basso: in genere quel tipo di tacco non supera i quattro centimetri di altezza. Indossa un abitino particolare, verde acqua - come il resto degli accessori - adornato da delle spalline in pizzo nero. Anche parte della schiena è coperta dallo stesso tessuto. Invece ad accompagnare le scarpe c'è un paio di calze nere, non particolarmente pesanti. Continua ad osservare il cielo ricoperto di stelle, ma quella sera guarda quel manto scuro in maniera particolare; insieme a lui c'è anche la luna, splendida e luminosa. Dà un atmosfera quasi sentimentale. Afferra dalla borsetta appoggiata accanto a lei un album da disegno, e insieme ad esso una matita particolarmente appuntita. Guarda per qualche altro secondo e poi prova a fare uno schizzo. Disegnare è un altro dei suoi hobby, è particolarmente brava in questo visto che lo fa da anni. <Che bello...> Commenta mentre prova a sfumare il paesaggio con la matita. E' talmente concentrata che le labbra sono schiuse, invece le gambe sono leggermente divaricate.

21:36 Haiyato:
  [Sulla Testa del Primo Hokage] Le iridi lilla fissano insistentemente la luna, bianca e candida lassù in alto nello scuro cielo notturno, libero da nuvole di ogni sorta. Un'infinita distesa di blu scuro con tanti, tantissimi puntini bianchi che sembrano sparire davanti alla maestosa figura della luna. Il petto si gonfia leggermente, a causa della respirazione e dei movimenti diaframmatici che ne conseguono. Muove il braccio destro cercando di portarlo sopra il petto ma muovere la spalla ancora causa dolori non da poco. <Ungh> Un mugugno gutturale, forse troppo acuto per come dovrebbe essere, ma la sua voce non è molto grave e ciò è cosa ne consegue. La mano destra viene portata sullo stomaco, proprio in corrispondenza del plesso solare. Viene poi portata in alto, verso il cielo causando altri di quei lamenti gutturali. <A cosa mi serve tutto questo chakra, a cosa mi serve l'intelligenza se poi il mio corpo non è in grado di portare a termine ciò che penso> Stringe i denti, frustrato dalla sua condizione. Conoscesse tecniche per attaccare potrebbe sopperire facilmente alle sue carenze, ma così non è. Osserva quel nastro azzurro legato al suo polso destro, portato in alto. La sua fortuna e la sua maledizione, la spensieratezza ed il rancore, la scelta e la conseguenza. Non si pente di ciò che fece dieci anni prima, anche se quella scelta ha letteralmente rovinato la sua vita e ancora continua ad ostacolarlo, il più grande ostacolo che si pone fra lui e il suo obiettivo.

21:51 Hanako Yui:
  [Testa Primo Hokage] Cancella più e più volte la figura della luna. Posa la matita sul bordo del gradino e incrocia le braccia, imbronciata. C'è qualcosa che non la convince in quel disegno nonostante fosse perfetto e impeccabile in ogni singolo dettaglio. Magari con una vista ancora più maestosa può riuscire a disegnare la luna come desidera. Ciò significa salire tutti i gradini, ma la fanciulla ha dei dolori assurdi alle gambe quindi la sua voglia è pari a zero. Si ferma un attimo, con la matita sospesa in aria quando sente dei rumori parecchio molesti provenire dall'alto. Che sia qualche animale che sta cercando un riparo della notte? Alza le spalle e sospira, si alza con tutta la lentezza di questa terra, poi in seguito con un altro leggero piegamento afferra la borsetta e l'album da disegno. Si sofferma un attimo sul resto della scalinata, poi un sonoro sbuffo; alla fine si trovava bene sulle scale. Scuote la testa e si avvia fino in cima alla montagna. Guarda nuovamente il cielo. Ecco, già per Hanako c'è una vista migliore. Ridacchia, quasi allegra e stringe al petto l'album un po' vecchiotto e strapazzato dal tempo. Infatti la copertina sulla quale c'è scritto il suo nome. La copertina rigida è di un blu scolorito, così come i kanji con i quali ha scritto il suo nome, altrettanto scoloriti, alcuni non sono per niente visibili, scomparsi. Una scrollata di spalle e continua ad incamminarsi verso i volti degli Hokage dove può tranquillamente ammirare quella vista magnifica. Sgrana gli occhi e spalanca la bocca quando nota quel meraviglioso paesaggio accompagnato, oltre che da luna e stelle, anche da un'aurora boreale, fenomeno che dalle scale non ha per niente notato. Il bagliore diffuso la rallegra sempre di più a tal punto che con un saltello si siede sulla fredda pietra non preoccupandosi che la gonna del vestito sia quasi totalmente alzata e con uno strattone strappa completamente il foglio dove stava disegnando prima. Porta un indice dietro l'orecchio mentre con la mano sinistra riafferra la matita. Adesso è seduta proprio sulla parte superiore della testa del primo Hokage, proprio all'inizio.

22:05 Haiyato:
  [Sulla Testa del Primo Hokage] Non può fare a meno di riflettere, rimuginare sopra i suoi errori. Quello shuriken lanciato in modo vergognoso, la totale mancanza di forza e precisione. La sua tecnica, lenta e totalmente fuori luogo. Gli occhi che ripercorrono quegli attimi più e più volte, ripensando a cosa avrebbe potuto fare. Probabilmente nulla, perchè anche se fosse stato in grado di schivare l'altrui attacco non avrebbe avuto quasi nessuno metodo per contrattaccare. La mano rivolta verso il cielo, lontanissima dalla luna verso cui è rivolta si stringe in un pugno serrato, con le unghie che affondano nella pelle, lasciando qualche segno più o meno visibile nel palmo. Fa leva con i muscoli dorsali, portando il busto dritto e assumendo una posizione seduta. La canotta copre ben poco delle sue spalle, sia di fronte che sul retro. Le bende ben in vista, con la ferita che sicuramente impiegherà giorni per guarire completamente. <Ngh> Un altro lamento strozzato accompagna quel movimento, mentre la mancina si porta proprio sopra la spalla, nel punto esatto in cui lo shuriken si è conficcato. Continua a guardare la luna, unico elemento che in quella giornata sembra portargli un minimo di sollievo dal suo fallimento. Anche se in realtà ha già pianificato tutto ciò che dovrà fare nei giorni a venire.

22:16 Hanako Yui:
  [Testa Primo Hokage] Ferma il movimento con la matita mentre si accorge di una nuova figura che si muove proprio davanti a lei. Sobbalza sul posto lasciando cadere l'album da disegno proprio in mezzo alle suo cosce e la matita lateralmente, generando un piccolo rumore a causa della roccia. Come ha fatto a non accorgersi di essere in compagnia di qualcuno?! Quindi i rumori sentiti prima non provenivano da un animale, no di certo, ma proprio da una persona in carne ed ossa. Un leggero tremolio la scuote, spera non sia qualcuno di sconosciuto o mai visto a Konoha. Gli occhi si chiudono leggermente come ad ignorare la figura poco lontana da lei. Dopo qualche secondo gli occhi si riaprono quando nota un bel particolare: la luna fa risplendere i capelli della nuova figura, come dei fili argentati. Scruta con attenzione, non c'è una particolare luce, quindi la sua vista non è particolarmente perfetta, però qualcosa si nota. <Cavolo... che capelli spettinati!> Dei capelli tanto spettinati possono soltanto appartenere ad una persona. <H-Hayato?> La sua voce trema leggermente, tradendola mentre sperava di riuscire a nascondere la paura. Inclina la testa verso sinistra e arriccia le labbra. Non ha per niente intenzione di avvicinarsi. Tiene stretto con le falangi l'album da disegno mentre le gambe sono strette e serrate anche se in parte scoperte dall'abito a causa del piccolo rimbalzo fatto in precedenza. La sua espressione diventa più seria quando si accorge che lo 'sconosciuto' non sembra stare esattamente bene, specie quando un suono, un lamento esce dalle labbra del malcapitato. <Tutto okay?> Il suo corpo si china in avanti mentre aguzza la vista. <Hai bisogno di una mano?> Adesso il suo tono è molto più preoccupato e meno impaurito di prima.

22:26 Haiyato:
  [Sulla Testa del Primo Hokage] Un oggetto cade dietro di lui, il ché fa andare i suoi sensi in allerta. Mettendo da parte le sue ferite proverebbe a scattare in piedi, girandosi rapidamente verso Hanako prima che questa riesca a far sentire la sua voce. La spalla genera un dolore circa sopportabile, ma per quanto riguarda la gamba sinistra il movimento è stato troppo improvviso e a causa del dolore cede, facendolo cadere sul ginocchio della medesima gamba. Il braccio sinistro si distende verso il terreno per attutire la caduta di quanto più riesce.<Hanako?> La guarda, dal basso verso l'alto. Inginocchiato per cause di forza maggiore davanti a lei. Ascolta le sue domande, le sue preoccupazioni ma alle quali esibisce un sorriso amaro, con lo sguardo che si sposta dovunque, ma lontano da lei. <No, sto bene> Nega ciò che è evidente, probabilmente non vuole che l'altra si preoccupi su di lui. In fondo anche lei avrà i suoi problemi e aggiungerne altri non è nella sua personalità. <Mi hai solo sorpreso, tutto qua> Prova quindi a scaricare il peso sulla gamba destra, alleggerendo il più possibile il lavoro alla sinistra ferita. Barcollando lievemente riesce a portarsi in piedi, lasciando però in bella vista le fasciature sulla spalla destra. <Tu invece, come va?> Chiede sorridendo in modo fin troppo sforzato, tentando di trattenere versi di dolore dovuti allo stinco sinistro sotto sforzo.

22:36 Hanako Yui:
  [Testa Primo Hokage] Tira un sospiro di sollievo quando si accorge che per fortuna la figura davanti a lei è parecchio familiare, molto familiare. Porta una mano sul petto, rilasciando un sospiro di sollievo. Poi lo osserva con una certa tranquillità mentre lo vede praticamente cadere e abbracciare quasi il terreno. Sta qualche altro secondo mentre ascolta attentamente i vaneggiamenti dell'altro. Perché sta tentando di convincerla che lui stia bene? Posa la matita proprio accanto alle sue cosce e inarca un sopracciglio mentre incrocia le braccia al petto non staccando nemmeno per un momento lo sguardo da lui. Adesso l'altro è in ginocchio. Uno sbuffo pesante esce dalle sue labbra carnose. <Hai intenzione di prendermi in giro ancora per molto?> Scuote la testa, quella è una delle poche cose che non vuole da Hayato. <Sei ferito?> Continua a parlare senza lasciare esprimere l'altro. Lo guarda con enorme cipiglio, quasi arrabbiata. Odia le prese in giro, preferisce che le cose le vengano dette in faccia. Sgrana gli occhi quando vede una fasciatura sulla spalla destra. Stacca il palmo destro e con l'indice indica. <E' quella?! Come te la sei fatta?> Adesso si che è preoccupata, a tal punto che il suo cipiglio si trasforma in una piccola espressione parecchio triste, con le labbra rivolte verso il basso. <Come sto...io?> Uno sguardo alla luna. <Tutto bene.> Un piccolo sorriso inquietante si fa spazio sul suo volto mentre si avvicina all'altro. <E tu? Come te la sei fatto quella?> E' ovvio che vuole delle risposte, non lo lascia scappare mica.

22:52 Haiyato:
  [Sulla Testa del Primo Hokage] Prende un profondo respiro, cercando di arginare il dolore causato dallo stinco sinistro. Alza lo sguardo verso di lei, con occhi gelidi come l'inverno. Lascia andare la spalla destra, precedentemente trattenuta dalla mancina e con quest'ultima va ad alzare i pantaloni sulla gamba sinistra, rivelando altre fasciature intorno allo stinco. <Questa mattina ho sostenuto l'esame pratico per diventare Genin> La voce è più fredda e distaccata del normale, che sia rabbia o delusione è difficile dirlo, ma una cosa è assolutamente certa. Non è assolutamente di buon umore a riguardo. Allarga il braccio sinistro verso l'esterno <Come puoi vedere è andato così. Uno shuriken sulla gamba e uno sulla spalla> Nudo e crudo, diretto e senza alcun giro di parole. <Sono stato colpito in pieno e non ho potuto fare nulla. Dopo l'esame mi hanno estratto gli shuriken dalla carne e mi hanno sistemato le ferite che guariranno a giorni> Prosegue quindi il suo racconto e dalla voce è facilmente intuibile che non gli paice affatto parlarne. <Ovviamente sono stato bocciato, certo. Come se avessi mai potuto superarlo con il corpo che mi ritrovo. Non riesco neanche a lanciare uno shuriken, figurarsi sostenere un combattimento. Riuscivo a leggere i suoi movimenti, ho elaborato una strategia, ma a causa della mia debolezza fisica non ho potuto fare niente!> è forse la prima volta che si presenta così frustrato, verso chiunque. Sempre calmo e mai agitato, con la testa sempre sulle spalle e con il suo atteggiamento da nobile. Questa volta risulta essere più umano di quanto in realtà non faccia mai vedere.

23:07 Hanako Yui:
  [Testa Primo Hokage] Ascolta tutto ciò che ha dire l'altro con lo sguardo sempre fisso su di lui. Non lo ha mai visto comportarsi così, frustato, terribilmente frustato. Sembra nasconda anche un velo di delusione e... sconfitta. Un piccolo sorriso amaro spunta sulle labbra mentre lascia andare le braccia, ora a penzoloni. <E' colpa mia?> Ripete, inizialmente suona come una domanda. Aspetta qualche altro secondo. <E' colpa mia...> Adesso è proprio un affermazione. <Hai avuto qualche problema... in questi anni?> Il suo tono si fa sempre più basso, più flebile tanto che l'altro deve sicuramente avvicinarsi per capire cosa la fanciulla stia borbottando. <Quindi...hai fallito...> Continua e porta nuovamente le mani sul grembo, intente a stroppicciare con le dita l'abitino verde acqua. Abbassa lo sguardo al pavimento. <Non faccio altro...che causare guai...> Gli occhi si piantano sulla luna, lucidi. <Anche quando i miei genitori...> Si blocca. Forse non è esattamente il momento per raccontare quelle cose. Scuote la testa e si dà un piccolo schiaffetto sulla guancia. <Positività!> Alza la voce mentre cerca du convincersi. Deve assolutamente trovare un modo per rallegrarlo. <Mh...> Un leggero risolino. <C'è una prima volta per tutto, no? Anche per le sconfitte...> Lo squadra per bene e si sofferma sulle fasciature con preoccupazione. <E' vero che dopo ti sentirai amaro, deluso, amareggiato o peggio, arrabbiato, sconfitto. Ma non sono proprio queste che ci aiutano a crescere, a diventare più grandi? Nel mondo succedono tante cose e l'universo non può permettersi di rendere tutti felici, così bisogna accettare che le delusioni, le sconfitte, gli errori devono arrivare prima o poi. Quindi devi in un certo senso...accettarlo, anche se difficile.> Poi quando si accorge delle parole appena uscite dalla sua bocca va nel panico più totale iniziando a gesticolare con le mani, senza fermarsi. <S-scusa! Ho dato voce a ciò che ho pensato!> Così rischia solo di farlo stare peggio. <Hai bisogno di allenarti?> Cerca di far finta di non aver detto assolutamente nulla pochi attimi prima. Non vuole passare per l'insensibile di turno. <Vuoi una mano... con gli allenamenti quando sarai guarito?> Chiede infine nonostante non sia particolarmente forte o speciale.

23:37 Haiyato:
  [Sulla Testa del Primo Hokage] Non è colpa sua, almeno non in modo diretto. In fondo è stata del Murakami la scelta di sacrificarsi per salvarle la vita e questa è una delle poche cose che non rimpiange della sua vita. Scuote quindi la testa <Non è colpa tua. Se la colpa è di qualcuno è mia, perché non posso imputare nessuno di quella che è la mia debolezza> Severo contro sè stesso, sicuro di ciò che afferma e perfettamente conscio di quali sono i suoi problemi e di come risolverli. Porta lo sguardo freddo verso le iridi altrui, sentenziando poche ma concise parole <Si, hai detto bene. Ho fallito> Non è certamente contento di ripeterlo ma è la verità. Quando l'altra continua a prendersi colpe non sue esce fuori di senno <Hanako falla finita di assumerti colpe non tue. Mi dai sui nervi, mi dai maledettamente sui nervi. Stai sempre a fare la vittima, incolpandoti di tutto e questa è una cosa che non sopporto> Questa volta sul suo volto è palese un'espressione arrabbiata, molto arrabbiata. <Tsk> Schiocca la lingua così, lasciando sfilare l'altrui discorso con totale disinteresse. <Accettare, certo. Ho sempre accettato tutto e come è andata a finire si è visto. Ho perso tutto. Ma così come mi è stato tolto tutto, ho fatto in modo che anche gli altri si ritrovassero nella mia situazione. Il mio clan è caduto in rovina per mano mia. Hanno avuto ciò che meritavano> Spietata, ecco come si potrebbe descrivere la sua indole, senza alcun timore a ricorrere a qualsiasi mezzo pur di raggiungere i suoi scopi. <Comunque per i miei allenamenti mi sono già rivolto ad un nobile Jonin del clan Hyuga> Porta le braccia conserte al petto, mostrando però una smorfia di dolore quando va a muovere la spalla destra. Zoppicando andrebbe ad avvicinarsi pericolosamente a lei, infatti pochi centimetri separerebbero il Murakami dalla fanciulla. Occhi seri, ma le parole dure e severe dovrebbero risultarle molto più dolci di quanto possano sembrare <Sei stata l'unica scelta che reputo giusta nella mia schifosa vita. Grazie a te ho capito che mi consideravano nulla più che uno strumento per migliorare il prestigio di famiglia. Ho smantellato pezzo per pezzo la mia famiglia e dopo averla distrutta completamente ho scelto come avrei voluto vivere la mia vita. Vuoi proprio sapere la verità? Va bene, ti accontento. Dopo l'incidente a causa della lunghissima riabilitazione il mio corpo si è indebolito in modo esasperante. Ho perso la memoria dei miei allenamenti. In sostanza, è colpa di quell'incidente se ora sono così. Ma ho scelto di accollarmi questo fardello per un solo motivo> L'indice della mano destra viene sollevato e con un gesto deciso viene spinto contro il petto della ragazza, proprio sul cuore <Per salvare te. Eri l'unica cosa che consideravo bella, l'unica persona che potevo considerare amica. Che io fossi sopravvissuto o meno non mi interessa. Avrei comunque raggiunto il mio scopo di quel momento. Quindi vedi di farla finita di prenderti colpe che non hai e pensa a quello che hai fatto per me. A quei tempi provavo qualcosa per te, come ho letto in una lettera che ho ritrovato. Avevo scritto chiaramente che mi piacevi ma per motivi di famiglia non ho mai potuto consegnarla. Adesso la mia famiglia non può più fare niente e tu devi smetterla di considerarti come una carnefice. Se vuoi considerarti in un modo, considerati fortunata. Perchè non tutti sarebbero in grado di sacrificarsi per qualcun altro e come ti avevo già detto l'altra volta. Poniti le domande giuste> Fa quindi per allontanare il volto da lei, ritornando nella sua postura quasi eretta, con il peso scaricato maggiormente sulla gamba destra.

00:00 Hanako Yui:
  [Testa Primo Hokage] La parole risuonano dure per Hanako, molto dure. Come una pugnalata sulla schiena. Ci rimane parecchio male a tal punto di abbassare lo sguardo verso il pavimento senza proferire parola. Gli occhi sgranati, persi nel vuoto. I denti digrignano. Prende un respiro profondo e scuote la testa, una delusione in più, una in meno. Cosa cambia alla fine? <Interessante...quindi io ti darei sui nervi? E sono anche una vittima? Hai perso tutto a causa mia?!> Un risolino nervoso fuoriesce dalla sua bocca. In fondo, come può lui capire come si è sentita Hanako durante quei anni. <Sarà anche stata una tua dannatissima scelta, ma se permetti...> Un inchino verso di lui, fatto con sguardo ironico e le labbra incurvate. <Non credo di aver bisogno del tuo consenso per preoccuparmi di te, come ho fatto in tutti questi anni, del resto.> Una piccola lacrima tenta di uscire ma la ferma in tempo asciugandola con il palmo. <Credi che la tua salute per me non sia importante? Che per quel maledetto incidente hai iniziato ad avere problemi?! Sia con la tua famiglia che con il clan...con il combattimento...> Un espressione amara, terribilmente amara. Trova quasi inutile piangere. <Per me?> Sempre più ironica. <Sacrificarti per chi? Per una stupida ragazzina comune?> Un sospiro. Due sospiri. <Potevi tranquillamente viverti la tua vita anche senza me nei paraggi, e come dico sempre, avrei preferito farmi del male io, e non far sacrificare te.> Porta una mano sui capelli scompigliandoli leggermente. <E' ovvio che tu non abbia capito niente.> Un piccolo singhiozzo che tenta di reprimere, un po' come se il suo cuore sanguinasse. <...assolutamente niente...> Improvvisamente si china verso la borsa tirando fuori qualcosa. Raccatta album e matita e li sistema nuovamente all'interno della borsa mentre con la mano sinistra tiene qualcosa ancora di non identificato. <Mi sembri troppo pieno di te per dirmi di considerarmi 'fortunata', forse tutto il contrario. Una vera e propria sfortuna, in tutto. Come persona, come amica. E mi dispiace se continui a non capire, del resto, in questi dieci anni non ci sei mica stato.> Sibilla seria mentre inizia a mordere il labbro inferiore. <Apprezzo la verità, il tuo modo di comportarti un po' meno.> Scuote la testa. Perché è ancora lì? Solleva la mano sinistra e lascia sbattere sulle mani dell'altro un oggetto. O meglio, una lettera. Se fosse caduta o meno non le importa di certo. <E' tua, o meglio, era per te. Poco importa adesso. Nessuno ti ha chiesto di sacrificarti per me, specie se un evento così è diventato la rovina della tua vita; come pensi che mi senta a sentire certe parole uscire dalla tua bocca? Ma insomma...neanche so perché sto ancora qui a discutere con te.> E senza continuare oltre lo lascia lì, in sospeso e con in mano una lettera di dichiarazione. Forse avrebbe dovuto bruciarla, o almeno è quello che le dettava la sua mente. Il petto le brucia un bel po'. Porta una mano sul viso mentre scende velocemente le scale, diretta verso casa. Non deve piangere. Non deve piangere. [END]

00:30 Haiyato:
  [Sulla Testa del Primo Hokage] La rabbia inizia a stracolmare fuori di lui, in un modo che mai prima d'ora aveva mai sperimentato. I pugni si stringono forti, lasciando che le unghie penetrino nella pelle, in profondità. Gocce di sangue scivolano lungo quei piccoli tagli sulle mani mentre ascolta le parole della ragazza. Ma giunto a metà delle altrui parole non si trattiene dall'urlare a pieni polmoni, storpiando la sua voce cristallina come mai prima d'ora. <io non ho capito niente eh? non ho capito niente, certo. NON HO CAPITO NIENTE?!?!> RInghia furioso durante l'altrui discorso, facendo uscire tutta la frustrazione e la rabbia che per tutti quegli anni si è portato dietro. <Dopo quel giorno, sei sparita. Non ti sei più fatta vedere, mi hai abbandonato e lasciato da solo. Hai idea di quanto io abbia sofferto ritrovandomi da solo in mezzo a quei maledetti sciacalli che non volevano altro che usarmi eh? HAI IDEA DI COSA SI PROVA A RITROVARSI SENZA NIENTE?! CON TUTTO IL MONDO CONTRO?! EH?! MI HAI ABBANDONATO, DOPO CHE TI HO SALVATO LA VITA!! QUANDO AVEVO BISOGNO DI TE, NON C'ERI!!!> Continua ad urlare, sporcando la sua voce facendo stridere le corde vocali in preda alla rabbia. <MI SONO SENTITO MORIRE, TI HO ASPETTATA MA NON SEI PIU' TORNATA!!> Il respiro è accelerato drasticamente, così come anche il battito cardiaco è ormai fuori controllo. Dalle mani inizia a scorrere visibilmente del sangue ma al momento non gliene importa niente. <Eri la persona che reputavo più importante. Ero felice di averti salvata, aspettavo che mi venissi a trovare. Ti avrei spiegato per quale motivo mi sono spinto a tanto ma sei scomparsa senza lasciare tracce. Mio padre mi ha fatto pesare ogni singolo giorno quella mia scelta, ogni singolo giorno. E ora mi sento dire che nessuno mi ha chiesto di farlo. Io che per te avrei dato e darei tutto. COME DIAMINE PENSI CHE MI SENTA IO IN QUESTO MOMENTO EH?!> Prende la lettera della ragazza in mano e la stringe forte, accartocciandola leggermente verso il centro. <Credi che io sia fatto di ghiaccio?! Eh?!> Lascia cadere le braccia sui fianchi, lasciando che la voce esprima un'ultima frase, nell'esatto istante prima che l'altra scappi via <Ho distrutto la mia famiglia per poterti amare. Ho scelto di sacrificare la mia vita per salvare la tua. Non ho mai chiesto niente da te, ma ho sempre voluto darti tutto. COS'ALTRO DEVO FARE PER TE?!?!> La sua voce riecheggia nell'aria e la ragazza lo sentirà sicuramente. La lascia andare via, anche perchè nelle sue condizioni non sarebbe in grado di seguirla. Rimarrà immobile così per circa mezz'ora, infine a passi lenti e zoppicanti, appoggiandosi alle pareti e ai muri tornerà a casa, dove leggerà quella lettera. Questa notte non chiuderà occhio, ma non farà altro che ripensare alle parole di Hanako, a quanto ella possa averlo ferito. [End]

Il giovane Murakami decide di passare la serata sul monte dei volti, riflettendo sui suoi sbagli e sul suo passato. Qui incontra Hanako con cui ha una discussione che pian piano si accende sempre di più. Il passato doloroso di entrambi viene rivangato e tra dolore e rabbia i due iniziano a ferirsi a vicenda con parole piene di veleno. Il tutto confluisce in una lettera lasciata al ragazzo e nella parole che egli le rivolge prima che questa scappi via, nei quali i veri sentimenti di entrambi sono inequivocabili.