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[ESAME] Teorico genin - Ren

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con Kaori, Renold

10:44 Kaori:
 Mattina di esami, quest'oggi, a Konoha. Kaori si ritrova a dover vestire i panni di esaminatrice all'Accademia ninja dopo una nottata passata praticamente insonne. Il pensiero di avere un fratello chissà dove, da qualche parte per il mondo, l'ha tenuta sveglia tutto il tempo impedendole di alzarsi riposata come al solito. Stanca, abbattuta, pensierosa, siede alla cattedra con espressione pensosa e perplessa. Ha le gambe accavallate con la coscia destra che poggia sulla sinistra ed il relativo piede a ondeggiare nel vuoto. Le braccia sono incrociate sotto al seno mentre il busto è praticamente abbandonato contro lo schienale. Osserva con le iridi perlacee gli studenti che si raccolgono nell'aula senza però vederli davvero. Sguardo vacuo, sovrappensiero, con le voci dei deshi che risultano come un brusio indistinto alle sue orecchie. I capelli di un viola scuro tendente al nero sono lasciati lisci e liberi attorno al volto, separati come una tenda in due perfette metà, scivolando lungo le spalle e fin sul seno. Il coprifronte della Foglia è legato attorno alla gola mentre il giubbotto verde da chuunin è lasciato aperto sul petto. Sotto di esso indossa un completo da kunoichi composto da un corpetto nero che le stringe il busto ed un paio di pantaloni di pelle neri che le fasciano le gambe modellando la forma delle cosce e dei polpacci. Ai piedi calza un paio di stivaletti ninja mentre alle mani porta i guanti da kunoichi con le placche metalliche recanti il simbolo di Konohagakure sui dorsi. Il suo aspetto è fresco, giovane, serio. Non sorride, osserva impassibile l'aula con fare distaccato. Attende che passi qualche altro minuto e che l'aula si riempia prima di dar inizio all'esame teorico per i nuovi possibili genin della Foglia. [chakra: on] [ESAME GENIN REN]

10:52 Renold:
  [Aula A-4] Esame teorico. Primo passo verso la tanto desiderata carriera da ninja. Un qualcosa che, forse, potrebbe regalare le giuste emozioni al cuore di chi ne ha disperatamente bisogno. Per l’occasione indossa un paio di sandali blu, da ninja, seguiti a ruota da pantaloni neri, morbidi e comodi e dalla canotta, anch’essa nera. Nient’altro. Portakunai e Portaoggetti sono stati lasciati a casa e non sono annodati alle cosce quest’oggi. Si sta recando in aula per l’esame teorico. Un marcantonio di un metro e ottantadue per ottantadue chili, un fisico allenato e tonico, con muscoli sulle spalle, sulle braccia e sul petto. Un paio di occhi color scarlatto, il colore del sangue vivo, lineamenti tirati come quelli di un felino, e una massa di capelli neri e lunghi, talmente corvini da sembrare quasi blu/violetti. Il tatuaggio del falco stilizzato è visibile sul bicipite destro. Si appresta in aula, quasi per ultimo e gli ultimi posti che rimangono sono proprio quelli davanti all’esaminatrice, Kaori. Sfila per l’aula, reprimendo l’istinto di impastare il proprio chakra. <Buongiorno!> scandisce, mettendosi seduto. Il tono è neutro, quasi glaciale e non tradisce di certo la tensione che internamente lo divora. Una tensione insospettabile ed invisibile.

11:03 Kaori:
 Tutto procede come sempre. Gli studenti ripassano prima di iniziare, parlano, cercano di distrarsi, pregano. Il sole filtra attraverso le finestre prive di tende e dal corridoio giunge un vociare distante e vivace. Kaori continua a riflettere e pensare fino a quando non ode una voce riscuoterla dai suoi pensieri. Un saluto. Un saluto formale, educato, distaccato. Un saluto che non sembra venir rivolto ad un amico, un compagno. Un saluto che, forse, è stato rivolto proprio a lei. Ci mette qualche attimo per arrivare a questa associazione d'idee e quindi a riscuotersi dai suoi pensieri per tornare presente a se stessa. Si risveglia andando a ravvivare le iridi di una luce viva puntando lo sguardo sul ragazzo che ha appena parlato. <Buong--...> Si va raddrizzando sulla sedia, la coscia destra scivola via dalla gemella posizionandosi a modo sulla sedia, accanto alla sinistra. Le iridi di Kaori si dilatano appena, il respiro si ferma e le labbra di schiudono rimanendo aperte per metà. Il ragazzo che ha di fronte la lascia senza parole. Il suo viso, il suo aspetto, è come uno schiaffo in piena faccia. E' i d e n t i c o ad una foto vista la sera precedente in un album di foto assieme a sua madre. Identico a suo padre, Naru, da giovane. Stessi lunghi capelli scuri, stessi lineamenti del viso, stessa espressione fiera e distaccata. Alto, massiccio, potente. Eppure... eppure gli occhi quelli sono diversi, scarlatti, come quelli di sua madre. Possibile che...? No. No. Dev'essere uno scherzo della sua mente, è solamente una impressione. Sta pensando troppo alle rivelazioni ricevute la sera precedente, è solo suggestione. Quante possibilità esistono al mondo che, il giorno dopo aver scoperto della sua esistenza, suo fratello si ritrovi ora di fronte a lei a sostenere un esame di cui lei è giudice e guardiana? <--iorno> termina il saluto dopo pochi secondi di silenzio riscuotendosi una volta ancora dai suoi pensieri. Richiude le labbra, le umetta, sbatte le palpebre cercando di rimanere concentrata. Eppure ogni secondo che passa i lineamenti di lui rimangono gli stessi, non mutano, restano ai suoi occhi identici a quelli di suo padre. Tranne per gli occhi. Ha la stessa forma che lei stessa possiede ed il colore di quelli di Mariko. Una coincidenza strana, inquietante, che le fa palpitare il cuore e che fa male al petto. Kaori si alza, si impone calma e si dirige verso la porta. La richiude facendola scorrere silenziosamente nel suo alloggio e poi inspira a fondo. <Bene, ragazzi, possiamo iniziare> annuncia con voce forte e chiara tornando alla fine alla cattedra, umettandosi le labbra e cercando di evitare di posare nuovamente lo sguardo su Ren, puntando invece lo sguardo sul resto della classe. <L'esame è molto semplice. Dietro il foglio che avete sul banco ci sono delle domande alle quali dovrete rispondere. Non vi è consentito tenere sul banco altri oggetti se non quelli che avete trovato quando siete entrati, quindi vi consiglio di liberarvi di tutto il resto fintanto che finisco la spiegazione> inizia col dire osservando quegli studenti che avevano poggiato sul banco altri fogli, un astuccio, la loro borsa, accanto al foglio ed alla matita già presenti al momento del loro ingresso nell'aula. Cerca di essere seria e concentrata, cerca di arginare nella sua mente il pensiero di avere davanti a sé suo fratello. Cerca di impedirsi di porre nuovamente su di lui il proprio sguardo. <Avete trenta minuti di tempo per consegnare: se consegnerete un minuto dopo l'esame verrà considerato in bianco e dovrete ritentarlo fra una settimana> specifica bene questo dettaglio puntando le iridi perlacee sulla classe con estrema fatica. <Se copierete l'esame verrà considerato in bianco e dovrete ritentarlo fra una settimana> continua con la seconda -ovvia- limitazione prima di prendere un profondo respiro e schioccare la lingua sul palato. <Queste sono le regole: ora sta a voi.> Prende una piccola pausa. <Potete iniziare> afferma e, detto questo, tace iniziando ad osservare con fare ora attento i deshi che iniziano a voltare i propri fogli sui banchi. Non può concedersi distrazioni, ora. Adesso è in servizio e, anche se c'è la possibilità che davanti a lei sia presente suo fratello, non può permettersi di venire meno ai suoi obblighi di esaminatrice della Foglia. [chakra: 98/98] [Esame teorico per Ren] [NON azionare] [Riceverai una missiva nella quale ci sono le domande a cui rispondere. Non devi ruolarti il personaggio, basta dare risposte dirette come faresti a un test scolastico. Hai trenta minuti di tempo entro i quali dovrai mandarmi una missiva con le risposte. Invia ENTRO i trenta minuti anche se non hai risposto a tutte le domande, altrimenti dovrai rifare l'esame ♥] [Sussurrami/skypami quando hai letto così ti invio la missiva con le domande ♥]

Missiva con le domande inviata alle 11:09 - Scadenza per invio risposte alle 11:39. Buona fortuna ♥

Missiva ricevuta alle 11:33

12:10 Renold:
  [Aula A-4] Tutto passa in secondo piano a dispetto di quell’esame. Non nota lo sguardo di Kaori, non nota niente, in una sorta di trance. E quando lei dà il via, comincia a scrivere e le domande lo portano a tranquillizzarsi un pochino. Afferra la matita con la mancina e scorre tutte le domande con gli occhi, divorandole in maniera famelica, velocemente, quegli occhi scarlatti che sembrano voler mangiare il foglio. E prende a scrivere immediatamente. Non alzerà lo sguardo mai, neanche per rileggere. Scrive velocemente e lotta contro il tempo, solo mezz’ora. Scrive febbrilmente quante più informazioni la testa partorisce, ricordi di una memoria fotografica che lo riporta alle lezioni e alle figure dei sensei che le hanno tenute. Digrigna i denti e quando rialza lo sguardo.. mancano ancora dieci minuti. Prende il necessario tempo per rileggere, altri due, tre minuti. Si alza dunque dal posto e va alla cattedra. <Io avrei finito> si, probabilmente l’unico che consegnerà ben prima della fine del tempo. [Exit]

12:24 Kaori:
 Per tutto il tempo, durante l'esame, lo sguardo di Kaori è saettato sui ragazzi seduti ai loro banchi. Le iridi perlacee osservavano le loro mani, poste sul banco a scrivere, a reggere una matita incerta. Ha osservato i loro volti, le loro espressioni preoccupate o sollevate, i loro tic nervosi. Ha osservato quel moro così simile a suo padre scrivere freneticamente sul suo foglio senza mai voltarsi a guardare altro. Ha risposto a tutte le domande, non ha preso pause, non ha avuto ripensamenti. Diretto, preciso, rapido, ha risposto ad una domanda dopo l'altra fino a terminare ben prima del previsto. Organizzato, preciso, diretto. Intelligente. Quello è suo fratello? Effettivamente anche lei, a suo tempo, consegnò il compito per prima, prima del tempo concesso, senza sbagliare neppure una risposta, senza mai distrarsi dal suo fare. Lo sguardo si fissa fermo sulla figura di lui mentre lo vede alzarsi, muovere pochi passi e fermarsi dall'altra parte della cattedra che ora si erge come una barriera fra loro. Le tende il foglio, parla e Kaori si ritrova a schiudere le labbra afferrando l'esame fra indice e pollice destri, alla base del foglio che le vien posto. <Potresti... fermarti qui?> gli domanderebbe deglutendo, puntando le iridi bianche in quelle scarlatte di lui, stringendo le labbra. E' un azzardo, è una follia, non ha prove che sia lui, che possa avere una qualche relazione con lei, eppure... eppure è troppo assurdo il modo in cui ogni cosa di lui sembra richiamare alla memoria la propria famiglia. Il suo stesso sangue. Vorrebbe parlargli solo per un istante chiedergli il nome, sapere qualcosa da lui solo per veder sbocciare o morire la speranza germogliata nel suo petto. Continuerebbe ad osservare la classe, poi, distogliendo per pochi istanti lo sguardo da lui, spostandolo febbrilmente da un lato all'altro dell'aula. Allo scadere del tempo ecco che Kaori va semplicemente schiarendosi la voce. <Tempo scaduto. Consegnate il vostro compito> dice a voce chiara e forte lasciando modo al resto della classe di avvicinarsi alla cattedra per porgerle il proprio esame. Lo sguardo andrebbe a scivolare fra i volti dei deshi e quello di Ren rapido, veloce, mentre i fogli si impilano fra le sue mani fino a terminare. <Potete andare> li esorta con un mezzo sorriso tirato, prima di volgere lo sguardo, nervosamente, sul ragazzo dal crine scuro che aveva invitato a rimanere lì, se lui avesse acconsentito. [END]

Ren svolge il suo esame teorico per la promozione a genin.

Risponde a tutte le domande prima della scadenza del tempo, nessuna domanda posta al sensei, tutto chiaro, rapido e pulito.
Inviate a Mekura domande e risposte per la correzione dell'esame, alla CV l'esito del test ♥

No px ~