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"Improvvisi ricordi... e nuove scoperte. (o meglio, scoperti)"

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con Sakura, Namika, Haiyato, Hanako Yui

19:42 Haiyato:
 Cala la sera sul villaggio di Konoha, mentre ormai molte persone stanno rientrando a casa dopo una giornata di lavoro, c'è chi invece si sta allenando. Chi in prima persona conosce bene quelli che sono i suoi punti deboli, quegli stessi punti deboli che ha acquisito e che non sono sempre stati lì. Un ragazzo che ha scelto di diventare ninja dopo aver preso una decisione dettata dalla rabbia e dal rancore. Emozioni negative che nel tempo si sono affievolite, lasciando spazio alla determinazione. Il ragazzo è fermo ed immobile davanti ad uno dei tronchi per l'allenamento lì presenti, indossando il minimo indispensabile. Una canotta bianca e nulla più. Le braccia sono coperte da degli avambracci in tessuto con delle placche metalliche nella parte esterna. Alle mani un paio di guanti a mezze dita con una placca di metallo sul dorso. Sotto, un paio di pantaloni di stoffa neri ed aderenti, con degli elastici all'altezza delle caviglie in modo tale che non possano muoversi e creare fastidio. Ai piedi, dei calzini bianchi e dei sandali. Alla cintura è legata un piccolo marsupio dentro cui tiene le sue cose più importanti. Nella parte posteriore della canotta, sulla sua schiena sono di poco visibili due grandi cicatrici, in corrispodenza delle scapole. Mentre frontalmente, sulla spalla destra è presente un livido di medie dimensioni, un gentile lascito dell'insegnante della lezione odierna. Congiunge le sue mani, in un gesto rapido e deciso, formando il sigillo della capra. Cercherebbe quindi di concentrarsi su sè stesso, nel tentativo di entrare in contatto con la sua energia fisica contenuta all'interno dell'ombelico. Proverebbe a guidarla, attraverso il suo corpo fino a farla arrivare all'altezza del petto. Proverebbe quindi ad attingere alle sue energie mentali, riposte all'altezza della sua fronte. Cercherebbe dunque di muoverle, facendole scorrere dentro di sè, nel tentativo di portarlo all'altezza del petto. Proverebbe dunque a fondere entrambe quelle energie, miscelandole all'interno del suo petto. Se fosse riuscito nel suo intento, adesso dovrebbe poter disporre della sua riserva di chakra, immagazzinata nel plesso solare, proprio in mezzo al suo petto. [Equip: Guanti Ninja, Avambracci][Tentativo Impasto Chakra]

19:51 Hanako Yui:
  [In mezzo agli alberi] La fanciulla porta le ginocchia al petto mentre osserva il sole tramontare con una certa malinconia, gli occhi quasi socchiusi e buona parte del viso nascosta fra le minute braccia; i capelli svolazzano a causa del leggero scirocco. Farà presto buio, quindi significa che la temperatura si abbasserà di un bel po'. Stringe le spalle scoperte da qualunque tessuto. Effettivamente non ha portato nulla di pesante da mettere, come una felpa o una maglia maniche lunghe. Addosso ha soltanto un aderente top nero, senza bretelle e dallo scollo a balconcino, una scollatura simile alle coppe di un reggiseno, che evidenzia e sostiene il seno della ragazza. La parte inferiore è composta da un semplice pantalone largo, simile a quello di una tuta, che nasconde buona parte delle sue forme. I piedi sono nudi, le scarpe sono poggiate nelle vicinanze di alcuni alberi. Quel giorno è stato davvero particolare, non ha fatto granché oltre ad essersela presa con un tronco di legno per scaricare la rabbia e il nervoso accumulato durante le giornate precedenti. Il giorno prima, invece, è semplicemente stata a letto tutto il giorno senza fare niente, con un album di famiglia fra le mani. Rabbrividisce al pensiero. Ieri è stato l'anniversario di morte dei suoi genitori. Nasconde ancora di più la faccia fra le mani mentre tenta di scacciare quei pensieri poco positivi. Qualche attimo dopo solleva nuovamente il viso, le guance sono tinte di un rosa pallido e gli occhi quasi completamente colmi di lacrime. Con il polso cerca di asciugarle con scarsi risultati. Tira su con il naso mentre nota qualcuno che si allena. Strano, è abbastanza tardi e presto farà buio. Inclina leggermente la testa mentre inizia ad osservare i movimenti dell'altra figura; non riesce a riconoscerlo, è troppo lontano dal suo campo visivo, del resto è nascosta in mezzo ad alcuni alberi.

20:00 Haiyato:
 Richiama il suo chakra, che adesso è pronto per essere utilizzato e può sfruttare il suo fisico al massimo. Assume una posa difensiva, passando nella mente i consigli della sensei in bikini che oggi ha avuto la premura di insegnargli le basi del combattimento corpo a corpo, il taijutsu. In una parola, è scandaloso. Dispone di una grande quantità di chakra per essere solo un Deshi, è bravo con le tecniche, ma in combattimento è un totale fallimento. Le ginocchia si flettono, piegandosi leggermente e abbassando il busto ed il suo baricentro. Le spalle vengono rilassate mentre le gambe rimangono ferme al loro posto. Le mani vengono strette in dei pugni che vengono portati all'altezza della cintura, sui lati. I palmi chiusi sono rivolti verso l'alto mentre i gomiti si trovano disallineati con il busto, leggermente indietro. Inizia quindi con gli esercizi base. Il busto verrebbe ruotato in senso antiorario, mentre il braccio destro esegue una leggera torsione e con il pugno andrebbe a colpire in pieno centro il ceppo di legno da allenamento. Colpito il quale, tirerebbe indietro il braccio assumendo di nuovo la posizione precedente all'attacco. Ripete dunque con il braccio sinistro, ruotando il busto in senso antiorario con il braccio che a seguito di una torsione si vedrebbe disteso con il pugno che dovrebbe colpire in pieno il legno. I guanti dovrebbero proteggere le sue mani da eventuali schegge ma sarà comunque inevitabile qualche dolore e livido post allenamento. [Equip: Guanti Ninja, Avambracci] [Chakra 20/20][Tentativo Pugno Destro][Tentativo Pugno Sinistro]

20:17 Hanako Yui:
  [In mezzo agli alberi] Le spunta un piccolo sorriso, per essere un semplice puntino sembra molto agile visto come sta prendendo a pugni quel povero ceppo di legno. E sì, non vede per niente la figura, se non per quei movimenti - confusi a causa della troppa lontananza - che esegue. Deve forse avvicinarsi? Non vuole di certo risultare fastidiosa, e poi a Konoha non conosce praticamente nessuno; i suoi ricordi d'infanzia sono molto confusi, quindi anche se tenta di ricordare qualche faccia passata non riesce a venirne a capo. Porta le braccia dietro la schiena e si stiracchia leggermente inarcando la schiena. Si alza di scatto, ha qualche leggero dolore alle gambe a causa dei troppi calci dati al manichino quella mattina. Ha anche messo completamente da parte le lezioni in Accademia, sicuramente il sensei è molto arrabbiato con lei. E' rimasta indubbiamente indietro con lezioni, ma una cosa è certa, recupererà presto. Con passo veloce acciuffa le scarpe poggiate accanto ad un enorme quercia. Indossa la scarpa sinistra saltellando sulla gamba destra in maniera parecchio buffa, per fortuna ha molto equilibrio e quindi non rischia di cadere. Fa lo stesso con la scarpa destra, dopo di che, si avvicina. Con passo lento, sempre più lento. Si nasconde di tanto in tanto dietro qualche albero, sicuramente non ha voglia di disturbare l'altra persona che si sta allenando. Più si avvicina più sente un brutto presentimento. Anzi, crede anche di conoscerla quella figura. Si illumina quando finalmente può osservare meglio l'altro. <...riconoscerei quei capelli disordinati fra mille...> Sospira. E' Hayato. Ridacchia quando si accorge di un piccolo particolare non visibile a tutti. <Da lontano con quella massa enorme che si ritrova in testa qualcuno potrebbe davvero scambiarlo per una pecora.> Si avvicina ancora un po', le labbra ritirate verso l'interno, gli occhi azzurri molto più vispi di quanto non lo fossero prima.

20:29 Haiyato:
 Interrompe i suoi pugni, provando a ripassare anche altro. Mantenendo la sua posizione, proverebbe a fissare in mente la sua figura, quei capelli bianchi perennemente spettinati, gli occhi lilla ed il tatuaggio sotto l'occhio sinistro. I suoi lineamenti e la forma del viso e del capo. Il suo corpo, snello e atletico coperto solo da una canotta bianca. Le gambe sono coperte da pantaloni di stoffa neri. Le cicatrici sulla sua schiena, così come anche il livido sulla sua spalla destra verrebbero tenuti in considerazione. Le braccia coperte dagli avambracci, le mani coperte dai guanti ninja e i suoi piedi, coperti dai calzini bianchi con i sandali neri. Proverebbe a tenere ferma nella mente la sua immagine, andando quindi a portare le mani una di fronte all'altra eseguendo la sequenza di sigilliche ben ricorda per quella tecnica. Prima il sigillo del bue, seguito da quello del cane, poi drago ed infine cinghiale. Proverebbe dunque a controllare il suo chakra, lasciando che dal petto fuoriesca attraverso gli tsubo per andare a dirigersi ai suoi lati, con due accumuli distinti di chakra. Cercherebbe quindi di plasmarli e di modificarli ad immagine e somiglianza di sè stesso, ricorrendo alla figura che è presente nella sua mente e che dovrebbe essere rimasta inalterata grazie alla sua concentrazione. Farebbe dunque scorrere nella sua mente un'immagine ben precisa, immaginandosi le sue due copie che assumono staticamente la sua stessa posizione con i movimenti che comporta il semplice respirare, ovvero la dilatazione e la contrazione del diaframma. <Bushin no jutsu> Al seguito delle sue parole, se tutto fosse andato per il verso giusto, dovrebbero quindi manifestarsi due sue copie esatte, in seguito ad una piccola coltre di fumo atte ad eseguire il gesto che ha visualizzato nella sua mente. Sarebbe molto difficile distinguere l'originale dalle copie.[Equip: Guanti Ninja, Avambracci][Chakra 16/20] [Tentativo Tecnica della Moltiplicazione]

20:48 Hanako Yui:
  [In mezzo agli alberi] Le brillano gli occhi. In quei giorni di assenza Hayato - non si sa come - è migliorato un sacco! <...sa fare addirittura la tecnica della Moltiplicazione... wow.> Strabuzza gli occhi mentre lo osserva con attenzione, quasi ammirandolo. Effettivamente nascosta dietro un tronco, adesso molto più vicina di quanto non lo fosse prima, chiunque può scambiarla per una pervertita, visto che si sta praticamente nascondendo per non farsi vedere da lui. Sospira, uno di quei sospiri pesanti e parecchio rumorosi. E' praticamente impossibile non sentirlo a distanza. Una leggere brezza le fa svolazzare i capelli neri. La frangia le finisce davanti agli occhi, nascondendo buona parte del suo sguardo, gli occhi ancora parecchio lucidi. Si mordicchia il labbro inferiore con una certa forza, rischia quasi di farlo sanguinare. <Sembra molto concentrato...io invece non mi sto impegnando per niente...> Alza lo sguardo al cielo, ormai è praticamente diventato buio. Il cielo è ricoperto di bellissime stelle. Un'altra cosa preferita di Hanako, o meglio, un hobby, è proprio quello di guardare le stelle. E' una di quelle cose che la rilassa e la fa connettere in un mondo tutto suo, fuori dai suoi problemi con il mondo e con la sua timidezza. Piega leggermente le ginocchia, doloranti, è davvero minuta e con quel buio è praticamente impossibile scorgerla in mezzo a tutti quei alberi, per fortuna. Non vuole di certo passare per qualche maniaca di turno. Scuote la testa. Non sta assolutamente facendo nulla di male, sta semplicemente osservando un suo compagno d'Accademia in azione contro un ceppo di legno. Un leggero brontolio la fa arrossire. Proviene dal suo stomaco. Effettivamente la piccola fanciulla non mangia dalla sera prima. Batte gli occhi parecchie volte mentre spera che non si sia sentito assolutamente nulla.

21:09 Haiyato:
 Riesce con successo ad eseguire quella tecnica, creando due cloni esatti della sua figura. Cloni statici che permangono nella loro posa difensiva ad immagine e somiglianza di come li ha immaginati. Il profondo silenzio di quel luogo è di ispirazione per l'anima, aiutando di molto la concentrazione del giovane aspirante shinobi. Un suono però spezza il silenzio di quel luogo, un suono difficile da identificare ma sufficiente a dirgli che non è da solo. Gli occhi si assottigliano, cercando di sfruttare quanto più possibile la poca luce del luogo. Volge lo sguardo in direzione di dove proviene il suono e inizia quindi a dirigersi proprio verso quel gruppo di alberi. <Con me, seguitemi> Ordina alle copie di seguirlo , come la tecnica prevede di fare. Tuttavia è un sussurro il suo, che difficilmente sarà orecchiabile dalla presente. Così dicendo andrebbe a muoversi in direzione di quegli alberi, con tanto di copie al seguito, le quali non si allontanerebbero più di 5 metri da lui, poichè scomparirebbero in una piccola coltre di fumo. <Avanti> Ordina alle copie di proseguire, mentre egli cerca di mimetizzarsi con l'ambiente, sfruttando l'oscurità del luogo per mettere in pratica la lezione sul cercare un eventuale nascondiglio. Si abbasserebbe, accuciandosi al suolo e poggiando a terra le ginocchia cercando di ovattare il più possibile il rumore dei suoi movimenti. Cercherebbe dunque di rallentare il respiro e di dosare l'aria in modo tale da dividere la respirazione in tanti piccoli inspiri ed espiri, limitando il rumore. Le copie andrebbero quindi a sporgersi oltre l'albero, andando oltre i 5 metri della tecnica e quindi scomparirebbero proprio davanti alla ragazza in due piccole coltri di fumo. [Equip: Guanti Ninja, Avambracci][Chakra 16/20][Tentativo Arte della Dissimulazione]

OFF:// DLIN DLON, Avviso di servizio. Ricordo ai presenti che giocare al di fuori delle mura di Konoha, da allievi, non è consentito. Finite pure la role, tranquillamente, ma cercate di ricordarlo la prossima volta ;) -Sakura-

22:04 Hanako Yui:
  [In mezzo agli alberi] La ragazza si vede sbucare due coltri di fumo proprio davanti gli occhi, o meglio, le precedenti copie di Hayato proprio davanti la faccia, rischia di cadere con la faccia spiaccicata al suolo a causa dell'improvvisa perdita di equilibrio, era fin troppo concentrata. Si spaventa talmente tanto che cade sui suoi stessi piedi dopo aver fatto qualche passo indietro. Cade, sbattendo il sedere sul suolo non particolarmente morbido, anzi parecchio duro. <Ahia... ma che diamine! Un po' di tatto!> Scatta in piedi, dolorante e si massaggia il sedere con le piccole falangi della mano sinistra. <Che razza di modi sono questi!> Da che pulpito viene la predica! Visto che è Hanako ad aver iniziato tutto questo, fissandolo per un po' senza fare la minima attenzione, in modo sconsiderato. Si è fatta scoprire velocemente. La bella fanciulla lancia uno sguardo di puro astio al vuoto, visto che ancora non riesce ad individuare dove si trovi il ragazzo, come sparito nel nulla. <Tu e la delicatezza non siete proprio amici.> Sbuffa mentre pulisce i larghi pantaloni con qualche gesto veloce delle mani. Si avvicina, con calma, iniziando ad uscire allo scoperto. Certo che si è spaventata davvero tanto, non si aspettava per niente una mossa simile o di venir presa in controppiede in una maniera simile, da delle coltri di fumo poi! Alla fine, la stalker è lei. Su questo non c'è dubbio. Sbatte gli occhi un paio di volte e poi si abbassa di scatto, facendo un inchino, per scusarsi. Sa che Hayato è nelle vicinanze, certo al momento non lo vede, ma è sicura che non sia andato molto lontano. Così facendo rischia praticamente di rimanere nuda, ma, non si muove per niente da quella posizione. Insomma, mai una gioia per Hanako. <Sei in mezzo agli alberi? In un posto simile non hai grande scelta di nascondiglio...> Ridacchia mentre si rialza. Si aggiusta velocemente la scollatura.

La figura di un Anbu, a poco a poco, può essere iniziata a intravedere dai due Deshi che si trovano ai campi di addestramento. È uno dei due membri delle forze speciali che fanno la guardia sulla torretta e che, oggi, è di turno. Ha tutto in ordine, uniforme e maschera presenti per identificarlo come membro effettivo delle squadre speciali a servizio di Konoha e dell’Hokage. Inutile dire che i due sono stati beccati fuori dal villaggio. I passi si avvicinano tranquilli e a poco a poco eccolo che riduce la distanza dal duo, in tempo per osservare le due copie che si trasformano in fumo. <Mmh moltiplicazione. Dov’è il vostro coprifronte?> Voce modificata dalla maschera ovviamente. <Ragazzi se non siete ninja sarò costretto a prendere provvedimenti.> Lo dice, ma poi lo farà davvero o è solo per spaventarli? Molto probabilmente la seconda opzione, ma loro non lo sanno. <Nel caso il dovere mi impone di riportarvi al villaggio.> Serio nel parlare. <Vedete di finire alla svelta qualunque cosa stiate facendo, così vi riaccompagno.> E detto questo se ne starà fermo in disparte per tutta la durata della loro conversazione, allenamento o quel che è per poi riportarli indietro, al loro posto. [Ambient] [//OFF: primo ed unico faterello | vi ha già avvisati Sakura, io vi do anche un piccolo spunto di gioco, buona continuazione♥]

22:33 Haiyato:
 Rimane in ginocchio fino ad udire un tonfo a terra seguito da alcune parole di cui riconosce la voce. Tira un sospiro, se poi esso è di sollievo o altro non è ben definibile ma facendo un minimo di forza sulla gamba sinistra andrebbe a portarsi in posizione eretta. <Capisco perfettamente che stiamo entrambi studiando per diventare degli shinobi, ma mettersi a spiare qualcuno a quel modo non mi sembra un buon modo di approcciarsi sai?> Tono di voce atto a rispondere all'altra, mettendo in evidenza quello che è il suo punto di vista rispetto a quella faccenda. Con passi lenti uscirebbe dal suo nascondiglio, rivelandosi all'altra. Finalmente riesce a posare le sue iridi lilla sulla figura oscurata di Hanako, che è resa appena visibile grazie alla luce della luna. Unica fonte luminosa presente al momento, che con i suoi pochi raggi che penetran attraverso il fitto fogliame genera nell'aria un paesaggio veramente suggestivo. <Mi sembra scontato, dopotutto è una piccola foresta questa. Ombre, rami, cespugli, fronde. Questi sono i principali nascondigli forniti da questo luogo. Ma anche il fogliame a terra se usato in modo corretto rappresenta un'ottima mimetizzazione> Farebbe quindi per avvicinarsi a lei, sfoggiando il suo solito sorriso di cortesia con gli occhi che si dilatano di poco, andando ad alleggerire la sua solita aria di serietà. <Buonasera Hanako> Evidenzia quel sorriso accentuandolo per qualche istante e con movimenti accurati andrebbe a fare un piccolo inchino di cortesia, solo per accompagnare il saluto. Ma a quanto pare non c'è solo lei nei paraggi, infatti anche un ospite indesiderato si presenta. Gli occhi del giovane si assottigliano, abbastanza innervosito di essere stato scoperto. Tirando un sospiro di circostanza inizierebbe a spiegare all'anbu la situazione. <Uhm... Si, la moltiplicazione è opera mia. Mentre per il coprifronte ancora non ne disponiamo, siamo due Deshi> Incrocia le braccia davanti al petto, ascoltando con finto interesse il discorso sui provvedimenti e la scorta fino al villaggio. <D'accordo, finiremo in fretta> Finge di nuovo, andando anche a fare un piccolo inchino di falsa cortesia verso l'anbu in questione per poi rivolgere lo sguardo verso Hanako. Sarebbe inutile prendersela con lei, in fondo sarebbe stato scoperto lo stesso e di questo ne è pienamente consapevole. [Equip: Guanti Ninja, Avambracci][Chakra 16/20]

22:44 Hanako Yui:
 <Oh beh...perdonami ancora...> Porta una mano fra i capelli neri e lisci, scompigliandoli leggermente mentre osserva la nuova figura indesiderata. Un Anbu. Fa un altro piccolo inchino, come se fosse un abitudine ormai. <C-ci perdoni!> Sbatte le lunghe ciglia scure un paio di volte, come a voler addolcire la cosa. <Finiremo presto e t-torneremo al villaggio!> Balbetta mentre abbassa lo sguardo al pavimento. Si sente in colpa. Forse ha fatto troppo rumore e si è fatta scoprire dall'Anbu per nulla?! Sospira e porta la mano sinistra sulla spalla destra, sovrappensiero. Si sente una combinaguai. Ne combina di tutti i colori praticamente tutti i giorni, dalla mattina alla sera. E se fosse un fastidio per il povero Hayato? Scuote la testa. Fa qualche passo verso il ragazzo come ad incitarlo ad andare via, del resto quell'uomo gli incuteva parecchio terrore e non voleva di certo discutere con un Anbu. E' l'ultima cosa che voleva. Un sospiro prolungato, come a voler esprimere tutte le emozioni negative dei giorni precedenti. Si sente quasi un macigno all'altezza del petto. <H-Hayato? Hai intenzione di rimanere ancora qui per caso? Devi far qualcosa?> I suoi occhi girovagano per il posto, ormai non si vede praticamente più niente. <V-vuoi andare da qualche parte?> Adesso fissa il cielo, ammira le stelle in maniera entusiasta. Una cosa strana decisamente strana. Hanako è riuscita ad invitare qualcuno a fare qualcosa di diverso.

22:54 Haiyato:
 Prende un profondo respiro, ascoltando le scuse altrui ma ormai il danno è fatto e non si può certamente provare a fare altre bravate. <Ah puoi stare tranquilla, non ho intenzione di prendermela con qualcuno per cose così frugali> come sempre, il suo registro è spaventosamente alto e pacato. Apre il marsupio che ha legato alla cinta, estraendone una maglietta bianca a maniche lunghe, parecchio sgualcita a causa del modo grossolano in cui è stata inserita lì dentro. <Veramente sono venuto qui con l'intenzione di allenarmi nella pratica del taijutsu, ma ormai sono stato scoperto e non c'è molto che io possa fare> procede quindi a sfilarsi i guanti ninja, riponendoli nel marsupio, poi fa lo stesso con gli avambracci, slacciando le cinghie che li tengono fermi al loro posto. Si volta di spalle, ignaro di ciò che sta per fare e soprattutto a chi. le mani afferrano la canotte dietro la testa, andando a sfilarla e rivelando quelle due enormi cicatrici all'altezza delle sue scapole. Lui ricorda bene dove se le è procurate, così come anche il motivo che è lì presente a sua stessa insaputa. La ragazza potrà ben vedere quelle cicatrici e potrà farne le dovute conclusioni. Dopo aver riposto la canotta nel marsupio avvolta in modo grossolano, procede ad infilarsi quella maglia a maniche lunghe, coprendo quindi la sua schiena. <Temo di non avere idee al momento, vorresti visitare qualche luogo in particolare del villaggio? Una volta lì posso accompagnarti senza alcun problema> Propone con la sua solita aria gentile e cortese, lasciando che la sua piacevole voce si spanda nel silenzio di quel bosco notturno, con l'anbu che sta aspettando al fine di scortarli al villaggio e con tutta probabilità segnalare il fatto a chi di dovere. Una seccatura in più per l'aspirante shinobi.[Chakra 16/20]

23:10 Hanako Yui:
 Osserva ogni singolo movimento di Hayato, dallo sfilare i guanti fino a togliere la canotta. Inizialmente arrossisce, poi in seguito si accorge di due enormi cicatrici all'altezza delle scapole, facendo estrema attenzione a non fissarlo troppo. Trasale quasi, sente i brividi scuoterle la schiena. Porta una mano alla testa, qualcosa non va, proprio per niente. All'improvviso sente qualcosa riaffiorare... qualche ricordo? Un flashback? Sono praticamente gli stessi che fa quasi tutti i giorni. Contengono sempre due bambini che giocano. E' tutto molto confuso, quindi effettivamente non capisce quasi niente. <Sono stata io a farle?!> Urla senza pensarci due volte, ancora non del tutto cosciente delle sue parole, come se si trovasse in uno stato di trance. Spalanca gli occhi e per poco non si soffoca con la sua stessa saliva. <Cough cough...> Prende un grande respiro, preoccupata mentre sente la gola pizzicare. Abbassa di poco il busto. Vede l'Anbu trasalire mentre sta quasi per soffocarsi da sola. Scatta e afferra Hayato per le spalle. Lo scuote per qualche secondo. <Come te le sei fatte quelle?!> Perché è tanto preoccupata per delle cicatrici che non sono nemmeno le sue? Fa qualche passo indietro. <Cough cough...Scusa... non so nemmeno perché perché ti ho aggredito così...> Smette di tossire in modo definitivo. <Ci conosciamo già?> Chiede dopo parecchi minuti di silenzio passati a riflettere. <Oltre all'Accademia, ci siamo già incontrati? Sai, da quando mi sono trasferita, fino alla morte dei miei genitori, ho perso molti ricordi che riguardano la mia infanzia...> Lo fissa con serietà, poi lo sguardo balza verso le cicatrici. Il suo viso è praticamente sconvolto, i sensi di colpa la stanno tormentando. E' terribilmente confusa e potrebbe anche svenire senza pensarci due volte visto che la testa le duole da impazzire.

23:25 Haiyato:
 Lo sguardo si assottiglia ancora di più verso la ragazza, soprattutto in quel momento in cui inizia a delirare. Gli occhi diventano due fessure e l'espressione diventa seria, decisamente troppo seria anche per lui. <è impossibile> Nudo e crudo, il tono di voce che nonostante sia sempre pacato, adesso è più duro e conciso. Rimane fermo ed immobile ascoltando quello che la ragazza dice, aspettando che finisca prima di fare le dovute domande. <Dunque soffri di amnesia a lungo termine, episodi riguardanti la tua infanzia> Porta le braccia al petto, incrociandole e mettendole conserte. <Io ho una buona memoria, ma sinceramente non mi ricordo di te. E se proprio ci tieni così tanto a saperlo, me le sono procurate molto tempo fa, al villaggio. Quando ancora ero un ragazzino e prima di iniziare la mia nuova vita. Ricordo bene quella scena, un'impalcatura che cade e dei lunghi capelli neri. Ho spinto quella figura lontano e poi il buio. Quando mi sono svegliato, avevo queste cicatrici> Sorvola ed omette tante cose, soprattutto quelle legate alla sua famiglia e lo fa con tutta la consapevolezza. Tuttavia è molto scettico riguardo quella storia così confusa. Infatti la sua memoria è intatta solo fino al momento dell'incidente, il dopo ed il prima è sfocato, soprattutto la figura che crede o immagina di aver salvato da quel destino che ha deciso di prendere sulle sue spalle. <Porgo i miei ossequi per i tuoi genitori, ma non capisco per quale motivo ti assumi colpe che non sono tue. Non ricordo chi fosse quella persona e probabilmente non lo scoprirò mai. Fatto sta che saperlo o meno non cambierà la mia vita. Ormai ho preso le mie scelte e quello che è stato fatto è indelebile. Il resto è irrilevante> Freddo, decisamente molto freddo in quest'ultima parte, nonostante il tono di voce rimanga sempre cristallino ed acceso. [Chakra 16/20]

23:37 Hanako Yui:
 Grazie alle parole di Hayato, la giovane Hanako sembra iniziare a ricordare qualcosa, anche se al momento è concentrata sull'improvviso cambio di rotta del ragazzo, o meglio, del suo carattere. Alza un sopracciglio, scettica. Alza le spalle. Sembra quasi che lui si stia nascondendo sotto una maschera, anche se non ne capisce minimamente il motivo. Perché fingere di assomigliare a una persona che non sei tu? Perché cambiare parti del proprio carattere? Scuote la testa e segue con precisione le parole del ragazzo dai capelli argentati. In un certo senso lo sta ignorando talmente è concentrata. <Un'impalcatura dici?> Sgrana gli occhi e qualcosa le viene in mente, sempre meno confuso, i ricordi si fanno più reali, le facce assumono un aspetto più umano, i visi adesso più riconoscibili di prima. Alza all'improvviso, senza il minimo pudore, buona parte del top, scoprendo quasi del tutto lo stomaco. Indica, picchiettando più volte, una piccola cicatrice posta sul fianco sinistro. Non è un segno particolarmente visibile a meno che non ci si presta una particolare attenzione. <E' per questo che mi ritrovo questa cicatrice?> Così rischia soltanto di confondere l'altro ragazzo. Nel mentre i flashback si fanno strada nella testa della fanciulla, uno dietro l'altro, vividi, come se stesse rivivendo la stessa scena. Alza lentamente la mano destra mentre il suo viso quasi si illumina. Con un dito si indica da sola mentre inclina di poco la testa verso sinistra. <Quella bambina sono io?> Domanda a se stessa, anche se con tutto quello che le è passato per la testa è praticamente certa di quella risposta. Un sorriso amaro attraversa il suo viso.

00:01 Haiyato:
 Annuisce all'altrui domanda, anche se è stato egli stesso a dire che si trattava di un'impalcatura. Rimane fermo, immobile, impassibile a tutta la scena. Forse è la prima volta che la sua vera natura esce fuori allo scoperto. Totalmente insensibile, cinico e spietato. Tratti della sua personalità che sono presenti, sempre, in ogni sua parola ed in ogni suo gesto anche se celati maledettamente bene, anche grazie al suo registro estremamente elevato che aiuta a nascondere e celare i suoi ragionamenti. <Temo di non poter rispondere alla tua domanda. Potresti essertela procurata in altri modi, non so nulla del tuo passato e pertanto non sono in grado di aiutarti a riguardo> Chiaro e conciso nelle sue parole, ma dentro di lui inizia a farsi strada l'idea che una vaga possibilità che sia lei persista. <Non posso risponderti. Non ricordo oltre di quel giorno. C'era una figura sotto un'impalcatura. Ho avuto una sorta di brivido e agendo d'istinto l'ho spinta via. Aveva lunghi capelli neri che coprivano il volto ma avendo io dieci anni all'epoca sono trascorsi altri dieci anni. Quella persona sarà sicuramente cambiata di aspetto e riconoscerla ora mi è impossibile, anche perchè non ricordo neanche il suo volto> Umetta le labbra passando su di esse la lingua con un gesto incredibilmente rapido. Gli occhi puntano e fissano insistentemente la ragazza, ignorando l'anbu lì presente nei paraggi. Sposta il peso sulla gamba sinistra, muovendo di poco il corpo in quella direzione e lasciando andare la schiena, si poggia ad un albero. <Il particolare più rilevante che posso fornirti è una sorta di striscia azzurra. Un nastro forse, che legava quei capelli. Nel momento in cui l'ho spinta, quel nastro si è tolto ed è scivolato via, liberando dei lunghi capelli corvini. Dopo, quell'impalcatura mi è sicuramente caduta addosso. Dopo non ricordo più nulla> In parole povere, l'unica che possa sviscerare la verità sull'accaduto è lei. La sua memoria è la chiave di tutto e scoprire la verità su quel giorno non dispiacerebbe neanche a lui. In fondo tutto è cominciato lì, l'inizio della sua vita fatta di vergogna e rancore, che poi è sfociata in vendetta e riscatto. Pura determinazione. [Chakra 16/20]

00:14 Hanako Yui:
 Si illumina nuovamente mentre tira fuori dalla tasca dei lunghi pantaloni parecchio larghi, un nastro. Per la precisione, un nastro azzurro. Un po' scolorito, però tenuto davvero bene, quasi come se fosse un tesoro. <Non so perché l'ho sempre tenuto con me, un po' come se fosse il mio tesoro.> Lo stringe fra le dita e lo rigira parecchie volte. Lo rimette velocemente in tasca, con quel leggero venticello non vuole di certo perderlo. <Ti assicuro che questa non è una cicatrice qualunque. E poi parli tanto di capelli corvini, guarda bene i miei e dimmi di che colore ti sembrano.> Incrocia le braccia al petto e con un leggero sbuffo inizia a mordersi il labbro inferiore. <E' da almeno dieci minuti che la mia mente lavora su un flashback dietro l'altro, e ti posso assicurare che quella bambina sono io, Hayato.> Scuote la testa, è decisamente diverso da quando era solo un bambino. Soprattutto la parte caratteriale. Porta le mani dietro la schiena e inizia a dondolarsi spostando il peso da una gamba all'altra. <Sei cambiato tanto, sembri un'altra persona.> Sorride leggermente. I sensi di colpa si fanno sentire. <Non ti riesce sempre bene fingere come hai sempre fatto fin ora.> Alza le spalle e in seguito le braccia al cielo per stiracchiarsi. L'Anbu li sta ancora osservando. Riafferra il nastro dalla tasca e si avvicina velocemente verso il ragazzo. Proverebbe a consegnarlo senza pensarci due volte. <Puoi vedere da te.> Sorride, un sorriso molto apprensivo. Poi il suo sguardo cade nuovamente sull'Anbu impiccione. <Se vuoi continuare a parlarle credo sia meglio cambiare posto, o meglio, rientrare.> Sospira. <Tieniti il nastro. Un regalo.> Si avvicina di più all'Anbu e gli fa un piccolo cenno per far capire che stanno finendo.

00:36 Haiyato:
 Rimane ad osservare i gesti della ragazza e quando estrae quel nastro azzurro ha un flash. Un lampo che gli scorre nella mente, davanti agli occhi. Un abbaglio, una visione. Uno scatto, le mani in avanti. Una spinta, il nastro che vola via, quei lunghi capelli corvini che si agitano. Un volto, delicato e due occhi azzurri che lo guardano. Poi torna il buio. Porta la mano destra davanti al suo volto, con gli occhi che si sgranano. La respirazione aumenta improvvisamente e diventa quasi affannosa. <Quel naestro azzurro> Solleva gli occhi, lasciando che l'occhio sinistro con il tatuaggio si posino sulla fanciulla. <Quegli occhi azzurri> Sposta lo sguardo a terra, sgomento, con la mano destra che continua a tenersi sul volto. <Quei capelli corvini> Chiude gli occhi, mentre l'immagine prima sfocata di quel giorno diventa sempre più nitida. Una bambina, dai lunghi capelli corvini legati con un nastro azzurro e occhi celesti. Giocavano insieme, ma poi qualcosa accadde. Un gesto rapido ed istintivo, prese il suo posto. Si sacrificò per lei. Le mani che spingono la fanciulla via, lontano dal pericolo. Il nastro che sfila, scivolando nell'aria fino a toccare terra. Lo sguardo stupito di quegli occhi azzurri e i lunghi capelli corvini che si spandono nell'aria. Poi, un tonfo ed il buio. <Eri tu> Gli occhi rimasti come spiritati per diversi secondi, si alzano verso di lei. La mano destra si allontana dal volto, mentre un sorriso amaro come il veleno si presenta sul suo volto. L'espressione sconvolta, lentamente scema in una più tranquilla. <In dieci anni le persone cambiano Hanako, è inevitabile> Alza lo sguardo, senza alzare il capo e lanciando un'occhiata impregnata di rancore e determinazione. <Inevitabilmente impari dai tuoi errori, dalle esperienze e dagli insegnamenti che ricevi. Il mio passato mi ha reso ciò che sono oggi e ciò che sarò in futuro, lo deciderò io oggi> Determinato, voce ferma e sicura, decisa. Spietato e intento a passare sopra qualsiasi cosa pur di raggiungere il suo obiettivo. Nella mano sinistra prende quel nastro, stringendolo in modo deciso. Tanti sono i ricordi che riaffiorano, i momenti dell'infanzia spensierata in cui giocava con quella fanciulla e poi l'onta e la vergogna imposti dalla sua famiglia. La sua maledizione così come la sua salvezza. <Per stasera credo sia sufficiente così> Stringe più saldamente il nastro, fino a legarlo al polso destro come se fosse un braccialetto. <Dormirci sopra farà bene ad entrambi, possiamo rientrare> Seguirebbe dunque la ragazza e l'anbu fino a ritornare al villaggio, per poi dirigersi a casa in quella che per lui sarà una notte lunga. Piena di ricordi che riaffiorano uno dopo l'altro. I tasselli mancanti del suo passato sono tornati al loro posto, così come anche la persona che per lui ha significato la rovina, è ritornata. Non prova rancore per lei, in fondo è stata una sua scelta. Chi doveva pagare ha già pagato. Eppure perchè avrebbe sacrificato tutto quanto per lei? Deve trovare la risposta a questa domanda ma non ora e non qui. [Chakra 16/20]

00:51 Hanako Yui:
 Il sorriso impregnato di amarezza non sparisce per niente dal viso di Hanako. Le parole del ragazzo dai capelli argentati non fanno altro che risuonare dure. <...impari dai tuoi errori?> Un sospiro leggero. <Quindi ti ricordi me...> Unisce le mani in una muta preghiera. <Da un lato sono contenta, dall'altro... sono stata io a causarti quelle cicatrici, quindi non posso fare a meno di sentirmi in colpa.> La voce di Hayato risuona sempre più fredda alle orecchie della fanciulla che non può fare a meno di rabbrividire e di certo la colpa non è attribuita al top molto scollato, bensì a ciò che sta provando in questo momento. Stringe le spalle, come a farsi coraggio. <E' davvero sufficente?> La sua voce è flebile, quasi intimorita mentre cammina dietro l'Anbu. Stanno tornando a casa, o meglio, all'interno delle mura del villaggio. <...dormirci?> Non dorme esattamente da 24 ore, e sicuramente non ci riuscirà nemmeno quella sera. I pensieri di Hanako sono fin troppo numerosi per riuscire a conciliare il sonno. Quindi probabilmente passerà la notte a pensare senza mai smettere un attimo. Beh sicuramente ciò che è accaduto ha scosso in maniera particolare la ragazza. Soprattutto nel periodo peggiore della sua vita. Alza gli occhi al cielo osservando le stelle per un attima volta. Significa che il giorno dopo riceveranno una bella lavata dai superiori. Umetta le labbra, eppure non si sente a suo agio. Si sente come la persona più sbagliata sulla terra, soprattutto accanto ad Hayato. Dopo aver ricevuto i primi rimproveri da altri Anbu, si è diretta immediatamente fuori. <B-buonanotte.> Senza neppure guardarlo in faccia, si è diretta verso casa nel più totale silenzio, dove l'unica cosa che urlava erano i suoi pensieri.