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con Hikari, Kazan

17:11 Kazan:
  [2 Cerchio] Sta passeggiando all'interno del 2 Cerchio del centro di Kusa senza apparente meta, indossa un paio di pantaloni neri che cadono larghi sulle gambe finendo in scarpe da ginnastica e nascondendo nelle ampie tasche n. 3 fuuda con sigillati relativi tronchetti per la sostituzione. Una casacca bianca adorna il busto adagiandosi su quello come seconda pelle nel mostrar quel fisico ben definito anche se longilineo, i capelli lunghi e neri son racchiusi in una lunga coda che ricade fino a metà schiena e sorretta dal coprifronte di Kusa che lo identifica come ninja dell'erba lasciando che due ciocche ribelli sfuggano alla coda e ricadono intorno al volto pallido nell'incorniciarne il volto, due occhi azzurri, chiari, che paion brillar di luce propria che vagano per il loco circostante, quello sguardo che par non appartenere a questo pianeta e nasconde l'elezione del proprio essere che si mostra senza remore, come altezzosa consapevolezza che guarda il mondo mortale. Cerca riparo sotto una tettoia dalla pioggia incessante durante quella camminata anche se non sembra che quella gli dia fastidio più di tanto tanto che non s'affretta ma continua con la flemmatica andatura di sempre [3 fuuda con tronchetto]

17:23 Hikari:
  [2° Cerchio] Perché ha deciso di uscire? Aveva già fatto caso al manto di nubi che si stendeva sul villaggio, ma ha voluto bellamente ignorare quell’avvertimento. Come se non bastasse, non ha con sé alcuna protezione in caso di pioggia. Una casualità che purtroppo si è avverata. < Che sciocca! > rivolto a se stesse durante la corsa in cerca di un riparo. Sta correndo con entrambe le mani congiunte sopra il capo, quasi potessero in qualche modo ripararla. La pioggia cade incessante, nulla di nuovo, scivolando sui lunghi capelli della giovane donna e sui suoi vestiti, rendendoli umidi e fin troppo fastidiosi. Dopo un minuto buono di corsa, scorge una tettoia perfetta per evitare la pioggia. Sotto di essa si possono scorgere dei negozietti e un paio di locali. Proprio lì decide di dirigersi e arrestare la corsa. Darebbe uno sguardo al proprio abbigliamento: un vestito nero che termina in pieghe raggiungendo appena la metà delle cosce, e un paio di anfibi neri che le coprono interamente il polpaccio. Tutto fradicio. Almeno con le scarpe ci ha azzeccato, però. Alla gamba sinistra è ben stretto il solito portakunai contenente tre di essi, mentre in fronte sfoggia il coprifronte riportante il simbolo del villaggio dell’Erba. Passano i secondi prima che possa notare una figura che si staglia proprio di fianco a lei, molto più alta e robusta. Beh, in fondo è un ragazzo. Lo guarda dal basso verso l’alto, quasi fosse una torre. Gli occhi incontrano un viso familiare, a cui però non riescono a dare al momento un nome. Lo sguardo altrui è strano, quasi altezzoso. Meglio guardare altrove, ha già avuto fin troppe grande per aver osservato qualcuno più del dovuto. [Portakunai: 3xkunai]

17:30 Kazan:
  [2 Cerchio] <Dannata pioggia> Mormora, storcendo le labbra d'un lato, inspira ed espira alzando entrambe le mani per portarle all'altezza del petto ed unirle tra loro, lasciando indici e medi dritti nell'adagiarsi l'un l'altro cercando di formare il Sigillo della Capra. Nello stesso istante cerca la dovuta concentrazione per visualizzare all'interno del proprio corpo l'energia fisica, all'altezza del ventre e quella psichica all'altezza della testa e di conseguenza, cercherebbe di unirle entrambe, li dove si trova il plesso solare per cercar di dar vita a quella nuova energia chiamata Chakra. Inspira ed espira, prima di sentire quella forza scorrere dentro di se, accorgendosi solo in un secondo momento della figura di Hikari che si è portata al proprio fianco <Uh?> Mugugna, ruotando il capo per portar lo sguardo su di lei, quello sguardo che par aver poco d'umano, brillante, azzurro, chiaro come il cielo terso d'estate che par vivere di luce propria mentre si sofferma sulla giovane, ne osserva i lineamenti soffermandosi sul coprifronte <Buon pomeriggio> Cordiale e formale nel prendere parola verso di lei, tendendo le labbra in un piccolo sorriso <Anche tu sorpresa dalla pioggia?> Domanda, inarcando entrambe le sopracciglia e seppur quello sguardo mostra altezzosa autorità è il volto che addolcisce ogni lineamento nel mostrarsi cordiale [Tentativo impasto chakra] [3 fuuda con tronchetto]

17:48 Hikari:
  [2° Cerchio] Poco prima che possa distogliere lo sguardo da quell’imponente figura, nota che questi accenna a fare dei movimenti, trasformandoli in un’azione che lei conosce fin troppo bene. Di fatti, quando il ragazzo si appresta ad impastare il Chakra, Hikari non può fare a meno di guardarlo, incuriosita. Nota con piacere che anche lui, come lei, sfoggia il coprifronte che lo identifica come ninja. Sono colleghi, si potrebbe dire. Attende che l’altro finisca, in rispettoso silenzio, prima di voltarsi nuovamente. Quasi non fa in tempo, poiché egli attira nuovamente la sua attenzione, salutandola. Un brivido percorre la schiena della giovane donna, temendo di essere stata colta con le mani nel sacco. < Buongiorno. > direbbe, con il tono di voce di chi è colpevole, rivolta al ragazzo che le si staglia di fianco, incontrando il suo sguardo. Viene rapita da qualche istante da quell’aria altezzosa, cercando di identificarla, darle una categoria, ma non ci riesce. Nonostante la parvenza autoritaria, l’altro sorride, e questo la mette a proprio agio. < Già. > sembra cordiale, fortunatamente. < Avrei dovuto prevederlo. > ammetterebbe, un po’ in imbarazzo, guardando i vestiti fradici. E’ proprio da sconsiderati uscire, o almeno non coprirsi, vedendo un carico di nubi al di sopra del villaggio. < Siamo colleghi. > sfodererebbe dunque un sorriso, indicando ciò la contraddistingue come shinobi dell’Erba, sulla propria fronte. [Portakunai: 3xkunai]

17:56 Kazan:
  [2 Cerchio] Sente la forza del Chakra scorrere dentro di se mantenendo lo sguardo sulla ragazza, indugiando sulla figura di lei forse anche più del dovuto senza preoccuparsi di risultare invadente nell'ascoltar le parole della ragazza e annuendo alla sua ultima affermazione <Già, siamo colleghi> Commenta, annuendo lievemente con il capo prima di distogliere lo sguardo da lei ed alzarlo al cielo nuvoloso dove continua a cadere pioggia incessante <E se riuscissi a far smettere di piovere?> Domanda, inarcando entrambe le sopracciglia prima di ruotar nuovamente il capo e tornar nuovamente con lo sguardo su di lei, indugiando sul suo volto e lasciando che dalle labbra si mostri un piccolo sorriso <Credi che sia possibile?> Domanda ora, lasciando inarcar entrambe le sopracciglia mentre il capo vien chinato verso la manca spalla [Chakra 25/25] [3 fuuda con tronchetto]

18:06 Hikari:
  [2° Cerchio] Le piace incontrare qualcuno con cui ha qualcosa in comunque. In questo caso, almeno per ora, l’unica cosa che li lega sembrerebbe essere l’appartenenza alla classe ninja del villaggio dell’Erba. Sta incontrando diverse nuove persone ultimamente, e la cosa non le dispiace poi così tanto. Inizialmente, arrivata da poco nel villaggio, non ha fatto altro che conoscere persone che non avevano del tutto la testa a posto. Ogni volta che la mente ritorna a quei giorni, la risata malata di quello psicopatico di Zashiki le torna in mente. Un brivido le percorre le membra, ed è più che certa che non sia a causa della pioggia. Fortunatamente è un pezzo che non lo vede in giro, magari è morto, chissà. < Smettere di piovere? > lo sguardo perplesso della genin viaggia velocemente verso quello del collega. Le sembra una domanda piuttosto strana, non ha mai sentito di capacità simili. La sta prendendo in giro o parla sul serio? Sorriderebbe, scuotendo il capo. < Non credo sia possibile. > ammetterebbe, incrociando le braccia al petto tuttavia incuriosita dalle sue parole. < Stai cercando di dirmi qualcosa? > chiederebbe, assottigliando le palpebre senza distogliere le iridi da quelle dell’altro. Magari vuole davvero mostrarle un miracolo. [Portakunai: 3xkunai]

18:14 Kazan:
  [2 Cerchio] Lo sguardo torna su di lei, quello sguardo azzurro che par vivere di luce propria, quello sguardo che par assomigliare alla lucentezza della Luna che si offre allo sguardo altrui nel vederla rabbrividire <Senti freddo?> Domanda, inarcando entrambe le sopracciglia per poi tornar a tacere nel sentirne il seguito, le labbra si tendono in un piccolo sorriso, socchiudendo alcuni istanti le palpebre <Io credo invece che sia possibile> Mormora, riaprendo le palpebre per tornar con quello sguardo sul suo, sostenendo lo sguardo della ragazza e mostrando un nuovo sorriso <Non solo far smettere di piovere> Mormora, e subito dopo cerca di concentrarsi su quella fonte di chakra che vive dentro di se, cerca di espanderlo oltre gli tsubo di tutto il corpo per farlo fuoriuscire intorno a se, cercando di modificare la realtà intorno ai due, cercando di trasportare, se stesso ed Hikari in quella nuova Dimensione. Se ci fosse riuscito in un istante i due non si troverebbero più al secondo cerchio di Kusa, non più in mezzo a negozi ed edifici ma in uno spiazzo in cima ad una montagna, senza pioggia ma con nuvole così grandi da poter essere quasi toccate ed al centro un varco tra le nubi dove una luce illumina tutto lo spiazzo. Uno spiazzo in cima ad una catena montuosa dove oltre quello si espande con spunzoni di roccia che rendono inagibile l'avventurarsi oltre, una nuova dimensione dove la terra fa da padrone e dove, se fosse riuscito nell'intento, si troverebbero solo loro due. Niente più pioggia, ma niente neanche di tutto il resto che c'era prima intorno a se [Chakra 24/25] [3 fuuda con tronchetto] [Tentativo Kinshiki I]

18:27 Hikari:
  [2° Cerchio] Scuote il capo alla domanda dell’altro. Non sente freddo, solo timore, purtroppo. < Non è nulla. > agiterebbe la mano, per fargli intendere di non preoccuparsi. Non ha motivo però ora di pensare a chi le ha dato tormento, è un pensiero che evita con piacere. Kazan, dal canto suo, pare piuttosto sicuro di quello che ha chiesto prima, o meglio, di ciò che le ha fatto intuire. Sarà davvero capace di far scomparire quella pioggia? E’ piuttosto curiosa di vedere come si evolverà la situazione da lì a pochi minuti. < Dici sul serio? > un’espressione incredula comparirebbe sul viso di lei, a cui viene difficile poter dar conto ad una cosa simile. Anche se, in passato, ha potuto vivere e vedere cose ben più assurde. In un lento battito di ciglia la realtà attorno a loro sembra cambiare. Inizialmente la genin non ci fa molto caso, ma quando comincia a guardarsi attorno vede la tettoia scomparire, i passanti, i negozi, i locali, tutto. Cosa sta succedendo? L’espressione incredula della giovane è ora completamente esterrefatta. < Cosa… > un balbettio che riecheggia in quel cambio di luogo, come se venissero trasportati in un’altra dimensione. E in effetti è proprio così. Un improvviso flashback investe Hikari. Che sia qualcosa di simile a quando lei e i suoi compagni sono stati invitanti al castello del conte Vlad? Un situazione, quella, che si è rivelata alla fine tutt’altro che reale. Un’illusione, una terribile illusione. Si sente un attimo persa, in balia delle emozioni che l’avevano colpita mesi addietro. Improvvisamente, si ritroverebbe assieme al ragazzo che era con lei in uno spiazzo verde. Attorno a loro nuvole, verde, montagne. Uno spiraglio di luce li raggiunge dall’alto. < Cosa è successo? > le iridi castane, tremanti, non possono fare a meno di scrutare quel paesaggio. Si volterebbe dopo qualche istante verso Kazan, con un’espressione tutt’altro che normale. [Portakunai: 3xkunai]

18:34 Kazan:
  [2 Cerchio] La realtà cambia intorno a se con una nuova realtà, quella dimensione in cui ha traposrtato se stesso e Hikari che si mostra in tutta la sua grandezza. Non piove più, sebbene siano completamente in un altro luogo rispetto a prima, osserva le espressioni della Genin e lascia che un piccolo sorriso nasca sulle proprie labbra <Ha smesso di piovere> Commenta, fiero del proprio operato, cercando di mantenere la concentrazione necessaria per mantenere attiva quella dimensione, lo sguardo si scosta da lei, ruota intorno a se ad osservare quello spiazzo, quella luce e le nuvole così grandi e minacciose ma che non lasciano cadere una goccia d'acqua <E' successo quello che ti avevo detto> Commenta, allargando lievemente le braccia a mostrarle il luogo <Qui non piove> Continua, prima di riportar lo sguardo su di lei, quello sguardo che par brillare maggiormente ora che il proprio potere viene manifestato e si trova in quella dimensione creata da lui <E volendo, è anche un posto più.... intimo> Commenta infine, tendendo le labbra in un nuovo sorriso che vien offerto alla ragazza in una calma che si contrasta con l'evidente agitazione di lei <Però non dirlo in giro> Agiunge poi, abbassando il tono della voce come se quello fosse un loro segreto. Non fa movimenti bruschi, ancora non proprio abituato a mantenere la concentrazione necessaria per mantenere questa dimensione per cui si limita a gesti semplici <Non ti piace?> Domanda infine verso di lei, portando il labbro inferiore tra i denti nel donargli una piccola tortura [Chakra 23/25] [Kinshiki I] [3 fuuda con tronchetto]

18:47 Hikari:
  [2° Cerchio] Senza parole, la genin non sa che cosa dire. Non sa spiegarsi quello che è appena successo. Dov’è Kusa? Dove sono le persone? Si guarda attorno, freneticamente, temendo di impazzire. Le impedito però dalle parole del ragazzo, calme e tranquille, quasi fosse appena accaduto qualcosa di normale, almeno per lui. La sua tranquillità si trasmette alla giovane donna che smette di agitarsi, rivolgendosi direttamente a lui. < E’ un Genjutsu? Che cos’è? > domanda, pervasa dalla curiosità ma allo stesso tempo da un remoto timore, nato per l’appunto da un’esperienza precedente. Questa volta però è conscia di trovarsi in un luogo differente. Lo stupore e la paura si mischiano insieme, creando l’incredulità che caratterizza la ragazza in questo momento. < Sì, è più intimo ma… > comincerebbe, tornando a scrutare i dintorni. < … dove siamo? > la domanda forse più scontata ora. Insomma, non ha la più pallida idea di che territori siano quelli che li circondano, e la cosa la lascia spaesata non poco. L’altro pare comportarsi come se fosse tutto normale, ma d’altronde, è lui che ha dato vita a questa nuova dimensione. < Non lo dirò. > anche se, una cosa del genere, non vedrebbe l’ora di raccontarla in giro. < Non è che non mi piaccia. > ammetterebbe, rivolgendo poi un sorriso all’altro. < Anzi, è una capacità fantastica ma… > una breve pausa, guardandosi ancora attorno. < Come hai fatto? > [Portakunai: 3xkunai]

18:56 Kazan:
  [2 Cerchio] Ascolta le parole della ragazza e sorride, scuotendo leggermente il capo <Non un Genjutsu> Commenta alle sue parole, restando li, vicino a lei, cercando di mantenere la concentrazione necessaria per mantenere attiva quella dimensione <Non è una mera illusione, non è un trucco> Commenta ancora, quasi offeso che quel potere sia stato paragonato ad una mera illusione, alza la mano destra, lentamente, cercando di posarla sulla spalla di Hikari, come a farle sentire la realtà di quel tocco flebile, appena accennato <Questo è reale> Modula il tono di voce, mantenendolo basso, accondiscendente così come quel sorriso che resta sulle labbra, appena accennato <Ma non si deve sapere> Aggiunge poi, socchiudendo le palpebre <Perchè questo è un potere divino e....> Si ferma nel dire, alza lo sguardo al cielo, li dove le nuvole lasciano spazio alla luce che illumina l'arena <Viene dalla Luna> Racconta, quieto, come se fosse una cosa normale prima di riabbassar lo sguardo su di lei, a cercar lo sguardo d'ella con il proprio mantenendo sempre la dovuta concentrazione per mantener attiva quella dimensione [Kinshiki I] [Chakra 22/25] [3 fuuda con tronchetto]

19:03 Hikari:
  [2° Cerchio] L’intuizione avuta era sbagliata, anzi, sembra essere tutt’altro. Non un’illusione, non una creazione della mente altrui, ma realtà. Una realtà coronata dal tocco altrui sulla spalla di lei. < E’ tutto vero? > domanderebbe con un filo di voce, cercando un’ulteriore conferma nello sguardo dell’altro, uno sguardo che non lascia adito a dubbi. < Cavolo… > sussurrerebbe, facendo qualche passo in quello spiazzo verde. Respirerebbe a pieni polmoni l’aria di quel posto, così isolato, lontano da tutto e tutti. Nonostante non ci stia capendo nulla, la tranquillità che aleggia nel luogo la inebria, mettendola a suo agio. Forse si fa incantare troppo da ciò che le piace, e potrebbe essere un punto debole, ma ora come ora non le va di pensarci. Sta vivendo qualcosa che non ha mai visto prima, e vuole goderselo. Poi, il ragazzo che l’ha portata lì non sembra pericoloso, e se dovesse rivelarsi il contrario, saprebbe come difendersi. < Un potere divino? > il tono di voce rimane basso, quasi a voler rispettare la solennità che il ragazzo attribuisce a quel momento. Però, ora come ora le sorge un dubbio, le ha detto che è un segreto, che non si deve sapere, dunque le nasce spontaneamente la domanda: < Allora perché mi hai portata qui? > domanderebbe, guardando l’altro dapprima di sottecchi, poi rivolgendogli del tutto la propria attenzione, in attesa di una risposta. [Portakunai: 3xkunai]

16:43 Kazan:
  [2° Cerchio] Mantiene la concentrazione necessaria per mantenere attiva quella dimensione, quello spiazzo di roccia in cima alla montagna dove è solo con Hikari, circondato da vallate di roccia piene di spuntoni in mezzo ad una catena montuosa dove le nuvole son così vicine da poter essere quasi toccate <Si...> Mormora, alzando lo sguardo al cielo, li dove la luce trapassa le nuvole ed illumina l'arena <E' il potere della Luna> mormora, lasciando che le labbra si tendano in un piccolo sorriso prima di riabbassar lo sguardo su di lei, quello sguardo azzurro che par vivere di luce propria danzando nel chiarore di quel celeste che mostra uno sguardo che par quasi non essere umano, austero, superiore, che contrasta con la dolcezza dei lineamenti del volto che offre alla ragazza <Perchè ti ho portato qui...> Ripete in un mormorio lasciando sfumar la frase <Sei un Ninja di Kusa come me e si dice che serve avere qualcuno di cui fidarsi> Commenta, lasciando inarcar entrambe le sopracciglia <E quale metodo migliore per scoprire se ci si può fidare di qualcuno se non metterlo alla prova?> Domanda, le parole sfuggono quiete, le labbra che si tendono in un piccolo sorriso mentre le spalle si alzano per avvicinarle al volto, cercandone lo sguardo con il proprio <E magari, spero solamente che di te ci si possa fidare> Un ultimo dire, lasciando inarcar entrambe le sopracciglia, indugiando con lo sguardo in quello di lei, restando in quella dimensione dove sono soli, isolati dal resto del mondo che ora par solo ricordo lontano [Chakra 21/25] [Kinshiki I] [3 fuuda con tronchetto]

16:59 Hikari:
 Ascolta le parole dell’altro. Non capisce bene che cosa significhi che quel potere derivi dalla Luna, forse è qualcosa di legato al clan altrui. Vorrebbe continuare a fare domande, ma non crede possa essere del tutto opportuno. O forse sì? D’altronde ne avrebbe tutti i motivi, visto che uno sconosciuto l’ha appena portata, letteralmente, in capo al mondo. Lui si domanda se Hikari sia una persona affidabile, ma la cosa è reciproca. Lo osserva, scrutandolo mentre i suoi occhi sembrano cercare una qualche conferma nel volto di lei. < Mettermi alla prova? > ripeterebbe, incrociando le braccia al petto, per semplice comodità. E’ curiosa di conoscere la risposta a quel quesito. < Beh > comincerebbe a dire, spostando poi lo sguardo dinanzi a sé < Ti è andata bene, mi ritengo una persona affidabile. > un lieve sorriso si dipingerebbe sul volto della giovane donna, prima di continuare: < Ma se ti fosse capitato qualcun altro? > un sospiro, chiudendo gli occhi per qualche istante. < Se dimostri i tuoi punti forti, ma anche deboli, agli altri potrebbe ritorcersi contro di te, o sbaglio? Voglio dire, metti che ero una pazza, o che un giorno potrei avere un qualche motivo per combattere contro di te. > si volterebbe nuovamente verso l’altro ragazzo, con aria tranquilla ma ammonitoria < Potrei usare tutto questo a mio vantaggio, in qualche modo. > un semplice consiglio tra parigrado. Non che lei sia una cima nei combattimenti, anzi, però ha voluto condividere una propria impressione. [Portakunai: 3xkunai]

17:07 Kazan:
  [2° Cerchio] Annuisce leggermente alla sua prima domanda, tendendo le labbra in un piccolo sorriso <Si, metterti alla prova> Commenta, prima di inarcar entrambe le sopracciglia <Beh, se sei affidabile credo che lo potrò scoprire molto presto e potrei avere conferma da ben più di qualche parola> Commenta, socchiudendo le palpebre per alcuni istanti <Mhm> Mugugna, ascoltandone il ragionamento ed annuendo leggermente con il capo <E credi che la capacità di portarti qui possa essere un mio punto debole o un mio punto forte?> Domanda, inarcando entrambe le sopracciglia <Insomma, se avessi qualche motivo di combattere contro di me, che tipo di vantaggio credi possa avere nel portarti qui piuttosto che restare dove eravamo?> Rigira la domanda alla ragazza, ancora mantiene la concentrazione, ancora resta in quella dimensione creata ad Hoc, ancora concentrato, quella concentrazione che par sempre più semplice da mantenere, man mano che passa il tempo par abituarsi a mantenere la concentrazione necessaria a mantener la dimensione nonostante stia facendo altro e pensando ad altro <E poi, magari credo nella fortuna ed ho rischiato sperando di essere fortunato e che tu sia una persona affidabile> Commenta ancora, dando quella nuova visione delle proprie parole e sgranando le palpebre mentre le labbra restano tese in quel piccolo sorriso che le dona [Chakra 20/25] [Kinshiki I] [3 fuuda con tronchetto]

17:17 Hikari:
 Un po’ perplessa nell’ascoltare le parole di lui. Non le ha capite a pieno, deve ammetterlo. < E da cosa lo scopriresti? > domanda dopo domanda, la genin cerca di inquadrare che tipo di ragazzo ha davanti. Nonostante sia ormai da un po’ che conversano, ha parecchia difficoltà a descriverlo, comprenderlo. Da un lato è un bene, le piace scoprire le persone, ma dall’altro non sa bene come comportarsi. < Credo sia un punto forte. > risponderebbe in un battito di ciglia, senza esitazioni. < Sarebbe da sciocchi mostrare il proprio punto debole, no? > gli rivolgerebbe un sorriso, che può essere più interpretato come un segno di fiducia che l’altro può riporle in lei. Prima non ha detto il falso, è davvero una persona di cui ci si può fidare. Ma ovviamente la fiducia deve essere una cosa reciproca. < Beh, forse in una dimensione creata da te sei più agevolato, non saprei. > sempre che quella sia effettivamente un’altra dimensione. Kazan non le ha spiegato nulla a proposito, solo che è un potere che viene dalla Luna. < Credo tu abbia rischiato bene. > al che lascerebbe scapparsi una risata, sollevata in un certo senso che l’altro abbia fiducia nei propri confronti. [Portakunai: 3xkunai]

17:25 Kazan:
  [2° Cerchio] Socchiude le palpebre alla prima domanda della ragazza <Beh, sei l'unica a sapere di questo potere per cui, se qualcun'altro lo venisse a scoprire sarebbe facile sapere da chi ha avuto l'informazione> Commenta, scrollando le spalle come se la considerazione fosse ovvia <Oh, quindi non mi ritieni uno sciocco?> Domanda ancora, sgranando le palpebre <Lo prendo come un complimento> Un misto tra serietà ed ironia che le rivolge in quell'affermazione senza darle risposta alle sue supposizioni sulle proprie possibilità in quella dimensione. Resta silente, alcuni istanti, si gode la risata della ragazza tendendo le labbra in un nuovo sorriso <Direi allora che non sia il caso per oggi di rischiare oltre...> Mormora ed in un istante rilascia la concentrazione, meno d'un battito di ciglia per tornare, entrambi, al centro di Kusa. La pioggia in un istante torna a ticchettare intorno a loro due che, protetti dalla tettoia di dove si trovavano precedentemente evitano di bagnarsi ancora. D'un tratto, intorno a loro non più la tranquillità di quella catena montuosa ma la frenesia del centro di Kusa, i palazzi, le vie, la pioggia, d'un tratto ecco che si ritorna a quella che potrebbe essere definita normalità mentre lo sguardo resta su di lei, quello sguardo che par indugiare, anche più del dovuto sul volto della ragazza <Bentornata a casa> Mormora solo infine con una punta d'ironia che si nota nell'espressione del volto sorridente mentre le spalle si alzano ad avvicinarsi al volto [Chakra 20/25] [3 fuuda con tronchetto]

17:50 Hikari:
 Un sorriso interrogativo compare sul viso della giovane a quell’affermazione. In qualche modo si sente speciale per ciò che l’altro ha detto, o non dovrebbe? < Sono l’unica? > beh, non c’è niente di male nel sentirsi lusingati, vero? < Avrei dovuto? > ridacchierebbe, divertita dalle sue parole. Perché avrebbe dovuto ritenerlo uno sciocco in fondo? Alla fine è pur sempre un genin dell’Erba. < Lo è! > nonostante non conosca affatto l’altro, si trova bene in sua compagnia. O meglio, finora non ha avuto motivazioni per pensare il contrario. Poi, a seguito delle parole di lui, la realtà attorno a loro comincia lentamente a cambiare. Tutto sfuma trasformandosi, o meglio, scomparendo, mentre davanti ai loro occhi ricompaiono i palazzi e le vie di Kusa. Alle orecchie giunge il ticchettio della pioggia che per quel breve lasso di tempo passato su una montagna era solamente un ricordo lontano. La realtà torna ad essere quella che è, nonostante sia stata modificata per un po’. Nulla è cambiato, né il meteo, né l’atmosfera. Da qualche tempo, nonostante il desiderio di rinascita che alberga nella giovane, si sente malinconica. Forse per paura di dover abbandonare il passato, forse perché si sente un po’ sola. Non saprebbe definire tale sentimento, ma la fa sentire parzialmente vuota. < E’ stato incredibile. > quasi un sussurro che può raggiungere facilmente le orecchie altrui, mentre il capo ruota proprio in sua direzione. < Grazie per questa esperienza. > un sorriso sincero rivolto al ragazzo. < Ora ti saluto, spero di rivederti presto. > e gli farebbe un semplice cenno con la mano a mo’ di saluto, prima di riprendere a corre sotto la pioggia. [Portakunai: 3xkunai][End.]

17:58 Kazan:
  [2° Cerchio] Mantiene lo sguardo su Hikari, ne ascolta le domande ed annuisce alla prima <Si, l'unica> Marca quella parola quasi fosse una nuova lusinga per lei, socchiudendo poi le palpebre nel sentirne il seguito <No, ma non si sa mai> Commenta, tendendo le labbra in un nuovo sorriso. le palpebre tornano ad aprirsi, lo sguardo, quell'azzurro chiaro, intenso, che si fionda sullo sguardo di lei, silente, ad osservarne le reazione del volto, ne osserva la malinconia, la fronte s'aggrotta ma non chiede, non ora <Allora ti ricorderai di me> Mormora al suo sussurro, allargando leggermente le braccia, alza la mano, per ricambiare il saluto di lei <A presto> Mormora solamente, lasciandola allontanare, rimane li ancora per qualche istante a seguir la ragazza che si allontana per poi far lo stesso, riprendendo il cammino sotto la pioggia in mezzo alle vie della città di Kusa [End]

Si incontrano per caso i due, non ricordandosi di essersi già visti qualche giorno prima. Con grande sorpresa di Hikari, Kazan le fa scoprire una nuova dimensione.