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Allenamento Innata Otsutsuki

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con Kazan

11:37 Kazan:
  [Esterno Tempio] E' tornato nello stesso posto del giorno precedente per cercare di capire meglio quello che gli è successo il giorno precdente. Fortunatamente non piove in questa mattinata an che se il cielo è nuvoloso, si ritrova all'esterno del tempio di Kusa, indossando classici pantaloni scuri che ricadono morbidi sulle gambe e una casacca bianca slacciata nei due bottoni superiori che mostrano parte del busto scolpito in quel fisico longilineo. I capelli neri sono racchiusi in una coda lunga fino a metà schiena tenuta salda dal coprifronte raffigurante l'effige di kusa. Lo sguardo è quello che più è cambiato dall'incontro del giorno prima, quello sguardo celeste che par brillare di luce propria come se l'azzurro dell'iride si muovesse come chiare onde sul mare. Raggiunta la base del tempio flette le ginocchia, mettendosi a sedere a terra ed incrociando le gambe tra di loro mentre alza entrambe le mani per unirle all'altezza del petto, lasciando indice e medio di entrambe le mani dritti ad adagiarsi tra loro nel formar il sigillo della Capra. Allo stesso momento ricerca la dovuta concentrazione, cercando di visualizzare l'energia fisica che si trova al centro del proprio stomaco e quella psichica all'altezza della testa, una volta visualizzate queste energie cercherebbe di unirle, l'un con l'altra all'altezza del plesso solare nel tentativo di creare quell'unica energia e potente chiamata Chakra, cercando di farla scorrere all'interno del proprio corpo [Tentativo Impasto Chakra]

11:52 Kazan:
  [Esterno Tempio] Sente quell'energia scorrere all'interno del proprio corpo ed un piccolo sorriso nasce sulle proprie labbra. Solo a quel punto alza lo sguardo al cielo, li dove adesso ci sono le nuvole e il giorno precedente, nonostante l'orario, c'era la Luna. <Usa la terra> Ripete quelle parole prima di concentrarsi sul proprio flusso di chakra e sulla terra che sente sotto di se, come fatto il giorno precdente. Cerca di aumentar il flusso di chakra in modo da cercar di farlo fuoriuscire dagli tsubo di tutto il corpo nel tentativo di ricreare quella dimensione legata alla terra. Lo sguardo che s'illumina maggiormente come se vivesse di luce propria nel mostrar quel potere innato che è simbolo della propria elezione mentre cerca di creare quella dimensione Doton come era riuscito solo per alcuni istanti la sera prima. Se ci riuscirebbe ogni cosa intorno a lui scomparirebbe dando spazio ad una nuova dimensione, Uno spiazzo di roccia in cima ad una montagna sovrastato da nuvole talmente grandi da poter quasi essere toccate ed al centro delle nuvole uno squarcio dove il sole illumina l'intero spiazzo di roccia presente in cima a quella catena montuosa [Chakra 24/25] [Tentativo Kinshiki I]

11:58 Kazan:
  [Esterno Tempio] Ed un tratto eccolo che si ritrova trasportato in quella nuova dimensione. Lo sguardo che spazia intorno a se mentre cerca di mantenere la concentrazione per restare in quella dimensione e non essere catapultato immediatamente dov'era prima. Rimane seduto, ora non puà alla base del tempio ma al centro di quell'arena di roccia <Terra> Mormora, lasciando spaziar lo sguardo intorno a se ma senza muoversi così da non rischiare di perdere la concentrazione necessaria per mantenere attiva quella dimensione. Inspira ed espira, le labbra che si schiudono in una sorta di stupore mentre lo sguardo spazia intorno a se, osserva quell'arena fin dove l'orizzonte gli permette per poi alzar lo sguardo alle nuvole, così vicine eppur così lontane e quello squarcio circolare come un occhio che dall'alto osserva ciò che avviene <E' questo... il mio potere> Mormora tra se e se ma dallo sguardo alto par stia parlando al cielo, a quella voce sentita nella propria testa che l'ha guidato fino a questo punto che l'ha guidato li, in cima a quella montagna, capace di alterare l'ambiente intorno a se usando il proprio chakra [Kinshiki I] [Chakra 23/25]

12:10 Kazan:
  [Esterno Tempio] Cerca di mantenere la concnetrazione, resta seduto al centro di quella che potrebbe sembrare un arena. Le palpebre si socchiudono così da non distrarsi troppo e cercando di mantenere la concentrazione sul flusso del chakra che s'espande intorno a se così da cercar di mantenere attiva quella dimensione. Alcuni istanti, prima di riaprir le palpebre, lo sguardo, d'un azzurro così intenso che non sembra essere figlio di queste terre, ma par quasi aver provenienza divina così come quel potere che sta esercitando in grado di cambiare totalmente la realtà intorno a se. Le mani s'abbassano, i palmi che cercano di posarsi a terra, prendere contatto con il suolo così da sentir la consistenza di quel terreno sotto di se mentre le falangi si chiudono nel raccogliere pare di quella terra e di farla scorrere tra le dita così da sentire nella propria pelle ogni granello che scorre tra le proprie falangi, ne sente la consistenza, ne sente il calore prima di prenderne un nuovo mucchietto ed alzar la mano così da avvicinarla al volto, annusarla nel prenderne l'odore per poi ruotar il palmo e lasciarla cadere nuovamente a terra [Kinshiki I] [Chakra 22/25]

12:19 Kazan:
  [Esterno Tempio] Par sentirsi più sicuro ora nel mantener la concentrazione necessaria per mantenere attiva quella dimensione per cui decide di muoversi, scioglie l'intreccio delle gambe così da far posare le suole delle scarpe al terreno, poggiando entrambi i palmi a terra per far forza sulle braccia ed alzarsi. I movimenti sono lenti dato che la maggior parte degli sforzi è sul mantenere la concentrazione necessaria per mantenere costante quel flusso di chakra per restare in quella dimensione. Stende le ginocchia, riprendendo una postura eretta, il capo che spazia, a destra ed a manca osservando come quella catena rocciosa che si estende oltre quello spiazzo dia una sensazione d'infinito che si perde a vista d'occhio in spunzoni di roccia che rendono inaccessibile il luogo se non per quello spiazzo che par quasi un arena, illuminata da quella luce che trafigge le nuvole come fosse lo sguardo divino che cala su chi sosta in quello spiazzo. Lo sguardo si alza a quella luce, quello sguardo chiaro che brilla di luce propria quasi fosse una preghiera per la madre <Guidami, Insegnami ad usare al meglio questo potere> Mormora verso il cielo, li dove le nuvole non impediscono lo sguardo ma è la luce che abbaglia ed illumina tutto lo spiazzo sottostante [Kinshiki I] [Chakra 21/25]

12:25 Kazan:
  [Esterno Tempio] Non riceve alcuna risposta a quella preghiera che lancia al cielo, lo sguardo torna ad abbassarsi, osserva il terreno sotto i propri piedi, movimenti lenti, calcolati così da non rischiare di perdere quella concentrazione che gli permette di restare in quella dimensione. Le labbra si serrano tra loro mentre il capo vien scosso, storcendo le labbra d'un lato in una piccola smorfia. E' terminato il tempo d'esplorazione, o almeno, così pare tanto che inspira ed espira, lasciando che un sonoro sospiro abbandoni le proprie labbra rilasciando la concentrazione e richiamando il chakra all'interno del proprio corpo così da terminare quel potere manifestato fino a quel momento. In un istante si ritrova catapultato al Tempio di Kusa, li alla base di quello, appena dopo il primo scalino. Le palpebre che tornano a sgranarsi, ancora non abituato a quella potenzialità mentre l'attenzione torna sul tempio <Almeno questa volta non è sparito> Commenta, tra se e se, lasciando che sulle labbra si dipinga un piccolo sorriso prima di scuotere il capo, sospirando nuovamente e ruotar sui tacchi nel riprendere la via di casa, deciso ad allontanarsi dal luogo con una nuova consapevolezza seppur ancora da affinare al meglio, una consapevolezza che si legge sul volto e su quel mezzo sorriso che non abbandona le proprie labbra [End]

Kazan ritorna al Tempio dove il giorno prima ha scoperto la sua vera identità e cerca di ricreare quella dimensione che ha visto solo per alcuni istanti.

Una volta ricreata la dimensione cerca di mantener la concentrazione per mantenerla attiva mentre la esplora cercando di non perdere la concentrazione