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[Ricerca] Episodio III - La tigre di Nan; Legami ritrovati.

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con Mekura, Kaori

15:09 Kaori:
 A quanto detto da Hiashi tornare sulle proprie tracce è un buon modo per cercare un animale disperso. Kaori non ha moltissimi indizi, ha potuto solamente trovare delle tracce dirette verso ovest l'ultima volta che ha controllato in quella parte di vegetazione, e non ha trovato traccia della tigre per un km intero attorno alle cascate. Probabilmente la creatura dev'essersi allontanata parecchio, ma di quanto? Considerando quanti giorni sono trascorsi dal loro incontro a quel punto avrebbe potuto perfettamente essere già arrivata a Kusa costeggiando un qualche fiume a quel punto. Tuttavia la speranza della Hyuga di ritrovarla è sempre accesa, sempre viva. Ha voluto seguire il consiglio del ragazzo ricevuto durante il loro ultimo incontro e si è armata di un po' di carne da usare come esca. Questa volta il tempo è soleggiato, caldo e non v'è pioggia che vada a rovinare la giornata. Si trova nella vegetazione poco distante dalla statua distrutta di Madara Uchiha e ha disposto ai piedi di un albero della carne cruda che dovrebbe quanto meno risultare invitante per una tigre affamata come le era parsa la stessa Asia al loro incontro. Non ha avuto la forza di usare come esca un animale vivo, non sarebbe riuscita a sopportare di vederlo morire coi suoi occhi fra le fauci della tigrotta, per cui ha preferito portare direttamente la carne di un animale già morto e macellato di cui lei non è assolutamente responsabile. Si trova, Kaori, in piedi su di un ramo distante pochi metri dalla zona con la carne messa a terra. Accucciata con le gambe piegate, le ginocchia puntate in fuori e le suole sul ramo, osserva quel punto con le iridi perlacee ben attente e le orecchie tese a captare qualsiasi rumore. I capelli violacei, lunghi ora fino a metà schiena, scivolano morbidi lungo il corpo mentre al collo reca con sé il coprifronte della Foglia appartenuto ad Azrael Nara. Una canotta di un celeste pallido ricopre il suo corpo lasciando le braccia scoperte mentre pantaloni di pelle nere fasciano le gambe agili e scattanti. Stivaletti ninja, scuri, calzano ai piedi al di sopra di una patina di chakra azzurro che, modellato a forma della sua pianta, va permettendole un perfetto equilibrio sul legno. La mancina mano è poggiata sulla corteccia del tronco mentre il viso osserva avido la zona circostante l'esca piazzata al suolo. Attende, in religioso silenzio, che qualcosa accada, che Asia compaia da un momento all'altro. Dentro sé teme che la creatura sia ormai svanita, che abbia ormai lasciato quel luogo, ma sa che per poter ricominciare la ricerca, quello è l'unico punto da cui poter partire. [chakra: on] [rilascio del chakra finale]

15:22 Mekura:
 Ha deciso di passare un po' di tempo di qualità con la famiglia prima di andare in viaggio verso Kumo e la cascata è la scelta migliore. Non ha un abbigliamento prettamente estivo ma diciamo che sta già scoprendo un po' di pelle. Infatti indosso porta una camicetta blu cobalto aperta sul davanti per i primi due bottoni, pantaloncini neri che lasciano più di metà della coscia libera e una sorta di copri pantalone a gonna beige legata sulla vita da una cintura a strip ma aperta lungo i lati delle gambe. Le cicatrici sulle gambe sono coperte da un paio di manicotti per gambe nere che partono dal ginocchio fino alla caviglia nascondendosi sotto le scarpe chiuse in camoscio. porta sulle spalle il bambino, Ken, anche lui in abiti piuttosto leggeri anche se ha addosso in ogni caso un giacchetto di pelle scura e Ai, la quale oggi sembra aver rispolverato fuori il suo abito giallo...e accorciato vistosamente. Alle spalle porta con se anche uno zaino con l'essenziale per starsene insieme in tranquillità e volendo mangiare qualcosa insieme ad un rotolo con l'essenziale all'interno per difendere i bambini nel caso ne avesse bisogno, ma immagina che per oggi potrebbero lasciarla in pace...giusto? ad ogni modo eccola li, a pochi passi dalla statua di Hashirama, prendendosi il suo tempo ad osservare quella di Madara Uchiha rimanendo ferma sul posto a contemplare pensando ad una certa persona. Scuote il capo e si limiterebbe a concentrare parte del proprio flusso di chakra attivo verso le piante dei piedi. Ne prenderebbe una quantità irrisoria muovendola in senso orario in direzione degli arti inferiori concentrando all'interno dei punti di fuga una certa quantità per poi rilasciarla all'esterno così da poter creare al di sotto della pianta un certo spessore di energia che le avrebbe permesso di camminare su qualsiasi superficie. <Ai, segui i miei passi> afferma la donna aspettando che anche la bambina si prepari e quindi inizierebbero a scendere verso il basso, attraverso una scalinata in modo da arrivare ai piedi della cascata. Il sentiero intrapreso è sempre scivoloso e rischia di mettere in pericolo tutti e due se non prende queste precauzioni. [ch on - rilascio del chakra finale]

15:46 Kaori:
 Nulla par accadere e la zona sembra essere semplicemente deserta. E' lì in attesa da diverso tempo e, ormai, sarà passata quasi un'ora da quando è appostata su quel ramo in attesa di veder arrivare la creatura che, da qualche tempo, costella quasi ogni suo pensiero. Quell'incontro l'ha scombussolata al punto da impedirle di pensare ad altro. Continua a ripensare ai suoi occhi lacrimosi, alla sua espressione triste, a quei latrati usciti dalle sue pericolose fauci. Una creatura elegante, regale, distrutta in un pianto così disperato da arrivare a straziarla, a distruggerla lentamente. Ha rivisto nei suoi grandi occhi dorati il dolore e la solitudine che ha provato quando ha perduto suo padre. Ha rivisto nella sua disperazione la propria e si è sentita come in dovere di volerla proteggere e rassicurare. Un dovere che non ha potuto assolvere visto che l'ha perduta di vista... Sospira stancamente ritrovandosi a sospirare a mezza bocca. L'esca è lì che attende isolata la sua padrona, ma nessuno si avvicina. Il tempo scorre e Kaori teme che sia giunta ormai troppo tardi, che Asia sia così distante da non poter più tornare indietro con le sue lunghe zampe ferite. Un po' di sconforto l'assale mentre, stancamente, decide di arrendersi all'evidenza. E' arrivata troppo tardi. Andrebbe scivolando verso terra camminando tranquilla lungo la corteccia dell'albero per poi allontanarsi dalla vegetazione lasciandosi il bosco alle spalle. Avanza fin quasi a raggiungere la statua di Madara alzando solo a quel punto lo sguardo sconfortato. Le iridi perlacee si ritrovano a notare la figura di Mekura che, con Ai e Ken, scende dalla scala posta sulla cascata per raggiungere terra. Arresta i suoi passi bloccandosi d'istinto, non sapendo bene come comportarsi con la special dopo il loro ultimo incontro. Non è dispiaciuta di averla incrociata, non si sente triste o arrabbiata. Si sente solo, in verità, leggermente a disagio. <Ehi... serve una mano?> azzarderebbe quindi, dopo una manciata di secondi, abbozzando un mezzo sorriso alla volta della famigliola, muovendo ora qualche passo in avanti fino a porre i propri piedi al di sopra della superficie dell'acqua. [chakra: on] [rilascio del chakra finale]

15:58 Mekura:
 Rimane sempre vicina alla figlia, sempre dietro ad assicurarsi che tutto vada bene: in un mondo buio come quello di Ai bisogna essere forti e Mekura è sempre stata dietro a crescere quella forza, dandole si il diritto di essere una bambina, di avere le sue incertezze, di avere i suoi momenti di sbrocco e giustamente di non capire la difficoltà degli altri, ma allo stesso tempo, in quella comprensione ha sempre spinto sua figlia ad essere capace di fare tutto tanto nella vita comune quanto nel combattere. Per questo preferisce che lei si appoggi poco, che riesce a capire i suoi limiti e superarli se serve, in ogni caso Mekura sarà li a sostenerla. Si tratta di un allenamento ben più duro di quello con Ken per comunicare con gli altri e di avere a che fare con un solo occhio sano, ma in un mondo come quello solo chi riesce a creare forza da una difficoltà può sopravvivere. Stanno scendendo giù dalla scalinata di rocca quando sentono la voce di Kaori. Mekura solleva la testa e stringe gli occhi andando a sollevare la mano destra per salutarla <hei!> afferma facendole cenno di avvicinarsi. Quando questa chiede se c'è bisogno di una mano Mekura guarda verso Ai per capire in che situazione si trova...ed ha un po' di difficoltà in effetti. Solleva la testa di nuovo guardando Kaori e fa un cenno imbarazzato verso la ragazza <se è possibile si, mi serve che mi tieni Ken per un minuto, così aiuto Ai a scendere, saresti gentilissima> esclama facendosi sentire prima di tornare indietro verso Ai affiancandola, andando a stringerle la mano. <la passeggiata si è rivelata più faticosa del previsto, sei qui per allenarti? non disturbiamo vero?> chiede per sicurezza guardando con attenzione la figura della special jounin. [rilascio chakra finale - ch on]

16:15 Kaori:
 I rapporti con Mekura, per lo meno, sono decisamente più tranquilli rispetto a quelli con Hiashi. Forse perchè non erano riuscite a raggiungere lo stesso livello di confidenza, forse perchè dopo quanto successo fra loro sono riuscite in qualche modo a trovare un punto d'incontro e comprensione reciproca, forse perchè Mekura pare non avere rancore per nessuno del clan, ma non c'è vero e proprio distacco fra le due ragazze in questo momento. Ci sono rapporti sereni, tranquilli, una pace che in precedenza aveva sempre preceduto grandi liti e disastri e che si spera questa volta non porti niente del genere con sé. Kaori osserva il fare della ragazza seguendola con lo sguardo ed avvicinandosi tranquillamente avanzando a passo spedito lungo la cascata. Ode il saluto dell'altra e, alle sue parole, andrebbe semplicemente ad annuire sorridendole con fare cortese. Le leve inferiori della special andrebbero dunque a succedersi fino a portarla ad avvicinarsi alla compagna per poi allungare appena le braccia verso il bambino. <Ciao Ken> lo saluterebbe con tono gentile, allegro, sorridendogli con semplicità. <Vieni un attimo con me? Così aiutiamo la mamma e Ai?> chiederebbe al bambino quasi se abbia voglia di farsi aiutare, non trovando proprio il massimo della cortesia afferrarlo come un pacco dalle braccia della madre. Se il bimbo quindi avesse acconsentito, Kaori sarebbe andata a portare ambo le mani sotto le di lui ascelle per poi cercare di sollevarlo e stringerlo a sé, al proprio corpo, così da aiutarsi a reggerlo e non rischiare di farlo cadere. Non è poi così leggero: anche se è solo un bambino sta comunque crescendo e non è così piccolo da richiedere uno sforzo troppo blando per essere sollevato. Meno male che Kaori abbia allenato duramente il corpo per imparare ad essere più forte! <Oh figurati, non è niente> aggiungerebbe poi, rivolta a Mekura riguardo i suoi ringraziamenti per l'aiuto. Quindi a quel punto avrebbe lasciato che la Hyuga raggiungesse la figlia maggior per aiutarla a scendere e, udita la sua domanda, si ritroverebbe a schiudere le labbra e boccheggiare per un attimo. <Oh... no, non mi allenavo> risponderebbe dopo un po' umettandosi le labbra, abbozzando un sorriso. <E non disturbate, ovviamente> aggiunge subito dopo sorridendo piano. <Ero venuta a cercare una cosa... ma credo di averla perduta ormai> sospira Kaori sollevando a quel punto lo sguardo in direzione del punto da cui è appena venuta via, sbuffando sonoramente per quell'occasione mancata. <No. Non è una cosa. Si tratta di un animale, in verità.> si corregge poco dopo come a voler ritrattare un'offesa fatta involontariamente. <Ma penso di non riuscire più a trovarlo, ormai...> sospirerebbe con fare sconsolato e triste con un mezzo sospiro, prima di rialzare il viso e portarlo su quello della Hyuga. <Voi? Siete andati a fare un pic nic all'aperto?> chiederebbe notando con lo sguardo la presenza degli zainetti sulle spalle. [chakra: on] [rilascio del chakra finale]

16:29 Mekura:
 Abbassa il capo in modo che Kaori possa prendere Ken dalle sue spalle mentre Ken la guarda arricciando le labbra non troppo felice ma lasciandosi prendere, anzi aiutando Kaori nel movimento. Ora che era libera dal peso del bambino Mekura stringerebbe la presa su Ai e inizierebbe a scendere. Successivamente dedicherebbe parte della sua attenzione a Kaori sbattendo gli occhi quando la sente parlare <hum quindi eri qui anche tu per prendere un po' d'aria?> domanda la ragazza sollevando le spalle. continuando tuttavia ad ascoltarla <a cercare una cosa?> ripete lei sollevando un sopracciglio perplessa e un poco sorpresa, incuriosita da cosa avesse perso, bhe almeno prima che questa parlasse di animali <ah, hai perduto un animale?> domanda Mekura sempre più perplessa dalla situazione <bhe cani e gatti non dovrebbero allontanarsi più di tanto, saranno qui in giro...se è un pappagallo, lascia perdere, sono dei bastardi, inseparabili un corno> ma non si parla di animaletti da compagnia. <ma...comunque cosa te lo fa pensare? insomma era l'animale di una missione? qualche genin se lo è fatto scappare e sei dietro ad aiutarlo?> chiede lei sempre più curiosa fino a quando non arriverebbero su un terreno pianeggiante <Tutto a posto Ai?> chiede guardandola mentre la lascia andare sorridendo. <si! pic nic, prima che io parta per fare una cosa a Kumo> afferma la donna portandosi indietro una ciocca di capelli sorridendo cordiale verso Kaori. <dopo le varie vicende che sono successe...e il fatto di averli lasciati a Kusa per diverso tempo, quando sono scappata a riprenderli avevo voglia di dedicare più tempo a loro...bhe, è sempre meno di quello che vorrei a dire il vero, ma cerco di impegnarmi> sospira stanca guardando la Hyuga ed i suoi due figli. <per il resto? come stai?> [ch on - rilascio del chakra finale]

16:50 Kaori:
 Mekura tenta di capire cosa abbia portato Kaori da quelle parti e, quando va a tentare di dare il suo aiuto, la ragazza si ritrova a sentirsi quasi toccata dalla gentilezza dall'altra, dal suo cercare di esserle utile, di aiutarla. Un piccolo sorriso timido, cortese, le increspa le labbra morbide andando a distendersi sul viso mentre il volto andrebbe a scuotersi appena in segno di diniego. <No, niente del genere... è... complicato> ammette Kaori umettandosi le labbra mentre i suoi passi seguono la direzione e la traiettoria di quelli di Mekura andando quindi a raggiungere la terra ferma dove andrebbe a ridepositare il bambino. Con cautela e gentilezza andrebbe a chinare Ken fino a permettere ai suoi piedi di toccare il suolo, le sue gambe di reggerlo, così da dargli nuovo equilibrio e lasciarlo libero di tornare vicino sua madre. <Si tratta di una tigre, in realtà.> confessa Kaori alzando ora lo sguardo in direzione della ragazza, deglutendo appena un grumo di saliva. <Qualche tempo fa ho sentito voci per il Villaggio circa strani avvistamenti da queste parti. Sono venuta a controllare per timore che potesse esserci qualche problema ed ho visto questa tigre ferita e denutrita che si nascondeva nella vegetazione> inizia a spiegare Kaori partendo dal principio. <Ho afferrato qualche pesce dal lago e gliene ho offerto qualcuno per cercare di darle da mangiare, per aiutarla. Ma mentre mangiava ha iniziato a piangere> rivela lei ricordando perfettamente il momento in cui quelle lacrime limpide han percorso il pelo aranciato della creatura. <Aveva uno sguardo tristissimo, era ricoperta di graffi e ferite e sembrava davvero in difficoltà. Non ho potuto curarla, non ho fatto in tempo a farlo che è fuggita. Mi ha solo permesso di accarezzarla prima di scappare via> Ricorda la sensazione di quel pelo morbido sotto le dita, quella della lingua ruvida e rosa della tigre sulla mano, come un gesto di ringraziamento per la gentilezza dimostrata. Ricorda tutto di quell'incontro, come se fosse accaduto solo poche ore prima. <Volevo ritrovarla per assicurarmi che stesse bene, per cercare di curarla questa volta, ma sembra sia sparita nel nulla...> sospira Kaori stringendo le labbra con fare mesto, triste, volgendo lo sguardo verso la vegetazione circostante. <Volevo provare a vedere se magari fosse scappata da qualche circo o qualche zoo, ma penso che appartenesse a qualcuno, come un animale domestico> aggiunge poco dopo sollevando lo sguardo sul viso della Hyuga. <Aveva una specie di collare attorno al collo con una targhetta annessa. Penso si chiamasse Asia, c'era scritto così> termina quindi il suo racconto in questo modo, abbattuta, totalmente ignara del fatto che la ragazza di fronte a sé sappia perfettamente chi sia quella stessa creatura. L'attenzione ricade a quel punto su Ai che sembra crescere ogni giorno di più. Non la vedeva da mesi ormai, da prima della resa dei conti con Cappuccio Rosso e le sembra di vederla ancora più grande e bella di prima. <Stanno crescendo eh...? Ormai Ai è una signorina, si sta facendo davvero bella> andrebbe a dire quindi Kaori porgendo su di lei lo sguardo, ascoltando poi le parole di Mekura circa la loro uscita di famiglia. Pensa a quanto sia stato difficile per lei lasciar andare i suoi figli in quel modo, quanto debba esser stata forte per combattere pensando di proteggerli. E' felice di sapere che tenga così tanto a quelle due creature nonostante non siano frutto del suo sangue. <E' un bel pensiero. Sono sicura che saranno felici di passare del tempo assieme a te> sorride allora alzando ora il viso per cercare quello dell'altra, ritrovandosi ora incerta sul da farsi. Non sa se dirlo o meno ma alla fine si ritrova a lasciarsi andare, a togliere quei limiti che negli ultimi tempi ha elevato nei riguardi di qualsiasi altro Hyuga che non fosse sua madre. <Io... bene, direi. Mamma ha iniziato a riprendersi ed io sto iniziando a dormire la notte> sorride lei sentendo di aver compiuto molti passi in avanti in quegli ultimi mesi. <Raido mi ha aiutata molto da questo punto di vista e... beh... abbiamo deciso di adottare una bambina anche noi> ammetterebbe, dopo poco, arrossendo appena in viso, le gote a divenir calde e purpuree in un istante. [chakra: on] [rilascio del chakra finale]

17:23 Mekura:
 Mekura strabuzza gli occhi <una che?> Perché sempre di animali esotici si parla? perché ho perso il gatto non è così comune? Intanto ascolta, incrocia le braccia rimanendo in silenzio mentre si mordicchia il labbro inferiore sentendo Ken armeggiare con lo zaino tirando fuori una palla, togliendosi le scarpe per poi andare verso l'acqua <fai attenzione a non scivolare> da l'avvertimento lei guardandolo un'attimo prima di tornare su Kaori..e più ne parla più sembra conoscere quella tigre. <....> quando questa cita il nome "Asia" è come se la Hyuga avesse appena ricevuto un pugno mentale allo stomaco. Lo sguardo diventa torvo, sorpresa e pensierosa arriva ad abbassare lo sguardo sospirando lentamente prima di portare una mano di fronte agli occhi. <oddio> rimane così per diverso tempo, poggiando il peso sulla gamba sinistra prima di scostare la mano dagli occhi e strisciarla sulla testa per portare indietro i capelli <non ti arrendi mai vero Kurako?> si domanda tra se e se, scoppiando in una mezza risata amara che muore nell'arco di due secondi lasciando spazio ad un'altro pesante sospiro. <non è di qualche circo o di uno zoo, si tratta della tigre di Kurako...il cugino di tuo marito per intenderci> solleva la schiena e lo sguardo <l'aveva trovata piccola ed è sempre stata con lui, quasi inseparabili difficilmente si allontanavano l'una dall'altro: era con lui quando se ne è andato da Konoha...era con lui quando l'ho visto per l'ultima volta, o meglio quando ho visto...quando era ancora il Kurako che conoscevo, almeno una ombra di se> assottiglia le labbra ripensandoci, rendendosi conto che la sua furia era, smorta. Ogni volta che lo ricordava aveva sempre un'impeto violento e anche ora...ma adesso, adesso non sa davvero che dire al riguardo, alla fine ha avuto ragioni su molte cose e lo odiava anche per questo, ma doveva riconoscerglielo. <era ferita e affamata hai detto?....non so quanto mi dovrebbe sorprendere dato che era più abituata a stare con gli uomini che con la natura, l'avevamo persa di vista ed è strano che si sia fatta vedere ora> incrocia le braccia turbata <non credo che tu l'abbia persa, credo che non si voglia far vedere, è differente> afferma Mekura seriamente <prima di tutto, le tigri sono animali territoriali se trovano un posto dove potersi nascondere ci andranno di sicuro e Konoha...è il posto da cui veniva il suo padrone, quindi è possibile che sia ancora in giro> o morta, ma preferisce non ribadirlo. Guarda Ai, che si sta dando da fare vicino alla riva, o almeno ci ha provato aprendo la tovaglia per poi abbandonarla mentre schizza in acqua con Ken..ormai sono fradici. <è bellissima, lo sa ed è supponente> afferma lei sospirando <e la permanenza con Yukio non ha aiutato, adesso ha scoperto la moda di Kusa e va solo di questo, le piace attirare l'attenzione e le piace farsi corteggiare, di solito inseguo i suoi spasimanti con una stecca ma...più che altro, sono sempre dietro a fare discorsi sui ragazzi e di quanto possa essere pericoloso e di non concedersi se non vuole che li uccida tutti> è stancante si <uff...> solleva la testa <e non è tutto, adesso Yukio ha messo in testa a Ken questa cosa degli anbu e non fa altro che dirmi "voglio diventare anbu da grande"> poi scoppia in una mezza risata osservandoli entrambi con tenerezza <sono splendidi...vorrei solo il meglio per loro, non sono proprio adatta come madre ma, ci provo> ed in più Ken più cresce più sembra la fotocopia spiaccicata di Azrael...era lui e questo rende sempre più difficile nasconderlo ormai. <...> la guarda tenendo le braccia incrociate sentendola parlare sorridendo ma sempre colpevole di quella situazione anche se cerca di non mostrarlo più di tanto. <bene> riesce solo a dire, grate che le cose stiano andando meglio per lei prima di sentire che hanno adottato una bambina <ah si?> [ch on - rilascio del chakra finale]

17:55 Kaori:
 I bambini preferiscono lasciar parlare le due "adulte" per dedicarsi a qualche gioco più leggero e più alla loro portata. Insomma, non sono troppo interessati alla tigre persa dall'amica della mamma, meglio giocare a palla nell'acqua. E, insomma, non hanno certo tutti i torti, eh? Mekura si assicura di raccomandar loro prudenza senza tuttavia frenarli: anche se sono giovani, anche se sono fuori dal Villaggio ed anche se vivono costantemente con dei difficili handicap, sono pur sempre figli di una ninja. Devono imparare come essere attenti e responsabili senza venir troppo chiusi in una campana di vetro. Sono esperienze che qualcuno avrebbe potuto definire semplici, quelle. Camminare in riva ad un lago giocando fra fratelli, ma quando si parla di una fanciulla totalmente cieca e di un bambino mezzo cieco e sordo le cose cambiano. I due si distanziano di poco lasciando modo alle Hyuga di parlare e, quando Kaori nota la reazione di Mekura, si ritrova ad aggrottare appena le sopracciglia, confusa. <Mhn?> un mezzo suono a vibrare fra le labbra, osservando e scrutando Mekura con fare improvvisamente ancora più attento, preoccupato. <La conosci per caso? Sai di cosa sto parlando?> domanderebbe accorata, preoccupata, sentendo il cuore far un balzo nel petto. Son tuttavia le successive parole dell'altra a bloccarla, a lasciarla boccheggiante dinnanzi a sé. Kurako? Cosa vorrebbe dire, questo? Cosa c'entra lui con Asia? Domande che lasciano il tempo che trovano visto che, in pochi istanti, Mekura va spiegando da sé la situazione portando la special jonin ad abbandonare le braccia lungo i fianchi, come morte, schiudendo le labbra con fare basito. Ora comprende. Ora capisce. L'espressione desolata e triste, le ferite, i graffi, la fame. Il pianto. Quello sguardo vuoto e perso di chi non ha più un sostegno, non ha più una parte di sé. Kaori ascolta annichilita, impietrita quelle parole, andando ad abbassare lentamente il capo. <E' morto da tempo... sono passati mesi. E lei... lo cerca ancora> quelle parole escono piano, lente dalle sue labbra, portandola a sentire il cuore contrarsi nel petto, il viso bruciare. <Se non è abituata a vivere nella natura da sola, probabilmente si è ferita cercandolo con le sue forze in un ambiente selvatico e sconosciuto...> deduce e ipotizza la Hyuga ripensando ai tagli, le ferite trovate su di lei. Non si trattava di armi da taglio, probabilmente, a giudicare dai segni rimasti sulla pelliccia, ma forse erano segni dovuti alla lotta con altri animali, possibili cadute, passaggio in rovi o rami appuntiti... Magari qualche trappola beccata nel bosco. <Non credo sia ancora qui... ho cercato segni di lei col Byakugan e non era da nessuna parte qui nei dintorni. Le poche tracce che ho trovato conducevano a ovest... per quanto ne so ormai potrebbe essere arrivata a Kusa> sospira Kaori sollevando ora lo sguardo affranto in direzione della vegetazione ad occidente da loro. <Il suo sguardo era... straziante. Non riesco a smettere di pensarci, non riesco a smettere di pensare che sia sola a piangere da qualche parte> ammette Kaori riportando le iridi sul viso di Mekura. <Sembro matta a farmi tutti questi problemi per un animale, immagino... ma... è rimasta sola. Sarà sicuramente impaurita... credo che lo stia cercando con tutta se stessa> Fa male. Questa consapevolezza fa male, fa male nel profondo. Kaori si umetta le labbra, sospira e poi richiude per un istante le palpebre. <Farò il possibile per trovarla. E ti ringrazio di cuore per questo enorme aiuto, davvero> continua riaprendo gli occhi e puntando le iridi perlacee sul di lei viso. A quel punto il loro sguardo si sofferma sui bambini che giocano felicemente nell'acqua. Ai è bellissima mentre gioca con l'acqua che le schizza addosso ed i capelli che s'agitano al vento. Ken ha dei bellissimi capelli scuri e dei lineamenti familiari, dolci, che lasciano promettere un futuro benevolo per il suo aspetto. <Ohhh, è già arrivato il periodo degli spasimanti?> domanderebbe Kaori abbozzando un sorriso rivolgendo ora a Mekura il proprio sguardo. <Purtroppo non potrai tenerli tutti lontani. Ma stai facendo l'unica cosa giusta che immagino ci sia da fare... far capire a lei cosa è più giusto fare> Non che lei poi sia una esperta, non ha mai avuto una figlia a cui dover fare questo tipo di discorso, ma nella sua mente ritiene che la ragazza stia agendo bene, che stia facendo la cosa migliore. Una risata divertita, poi, sorge dalle sue labbra quando sente di Ken e dei suoi sogni e leggermente scuote il capo tornando ad osservarlo. <Se si deve sognare tanto vale farlo in grande, no?> dice ironicamente, con dolcezza, pensando quanto sia impegnativo divenire un anbu. Un ninja d'elite, un ninja specializzato e richiesto per le sue particolari abilità. <Con una famiglia come questa non sarebbe poi così strano se lo diventasse, comunque. Se tu e Yukio gli insegnerete sicuramente diventerà un ninja incredibile> E questo, sì, lo crede davvero, con tutta se stessa. Ode dunque il dire di Mekura ritrovandosi per un attimo a trattenere il fiato. Le dispiace sapere che Mekura pensi questo di se stessa e, ancor di più, le dispiace pensare che quel duro giudizio dipenda in gran parte proprio da una sua precedente osservazione. Osservazione dettata dalla rabbia, dall'ira e dalla voglia di ferire e far male. Giudizio che ora pesa nel suo cuore come un macigno. <Uhm. Beh... penso che tu ce la stia mettendo tutta per quelle che sono le tue possibilità...> tenterebbe di dire allora tenendo lo sguardo fisso sui bambini, non osando volgerlo verso la ragazza al suo fianco, sinceramente preoccupata di poter rovinare il delicato equilibrio che sembra essersi venuto a creare fra loro. E quando la bomba viene sganciata, Mekura par rimanere piuttosto sorpresa di quella novità, portando Kaori a volgersi verso di lei con fare imbarazzato. <Sì. E' una bambina cresciuta da sola, senza genitori. Raido l'ha presa così a cuore che ormai è già suo padre da un po'> ammette lei con un mezzo sorriso ghembo, ripensando alla lite nata tempo addietro per quella situazione. <Me l'ha presentata e mi sono legata anche io a lei. Così abbiamo pensato di prenderla con noi, così da non lasciarla più sola.> spiega lei passandosi una mano fra i capelli viola. <Sono un po' nervosa. Non ho idea di come si faccia a fare la mamma, non so se ne sarò in grado. Ma penso che almeno sarà meglio che lasciarla sola... non lo merita affatto> aggiunge poco dopo, timidamente, con fare imbarazzato, stringendosi poi nelle spalle. <E poi ci sarà anche lui ad aiutarmi. Quindi forse andrà bene!> speranzosa, sorride, cercando di trovare un appiglio al quale aggrapparsi per non farsi subissare dalle preoccupazioni. <Ormai il matrimonio è vicino, ci siamo quasi, sai?> direbbe teneramente guardandola, andando a schiudere le labbra con fare incerto. <Io.. so che le cose non sono più le stesse, che abbiamo avuto i nostri problemi ma... se volessi... beh...> impacciata, un po' goffa, va ad inciampare sulle sue stesse parole timidamente. <...beh mi farebbe piacere che ci fossi anche tu. Cioè, dovrei parlarne con Raido, non so cosa ne pensi in merito... so che avete avuto... ehm.. problemi> aggiunge poco dopo grattandosi nervosamente la nuca, accorgendosi solo ora di essersi ficcata in un argomento delicato e difficoltoso. <...okay, forse non è una idea brillante. Non sei obbligata a venire. Cioè, sarei contenta. Se lui vuole.> .. <Mhn. Forse dovrei smettere di parlare...> [chakra: on] [rilascio del chakra finale]

18:54 Mekura:
 Eccome se sa di chi sta parlando. <si la conosco bene> abbastanza bene, insomma conosce bene il suo ex padrone e di conseguenza conosce anche lei. <...> piega la testa di lato mentre la ascolta e annuisce <si> confida anche lei che abbia trovato questi problemi, è normale. <...> intanto la ascolta, Kaori esprime quello che sente per quel povero animale rimasto in mezzo alla tragedia e capisce perfettamente perché lo sta cercando disperatamente...quella tigre sta affrontando un trauma molto simile a quello della Hyuga: è sola, abbandonata, sofferente e probabilmente rancorosa con chi le ha tolto la sua vita. <no, non è da matti> afferma scuotendo il capo <è perfettamente sano quello che stai facendo> quando la ringrazia tuttavia solleva l'indice della mano <..forse si può fare una cosa...è subdola ma potrebbe farla avvicinare> afferma Mekura seriamente <Yukio sa dove si trova il corpo di Kurako e lo conserva, potrei mandare un messaggio a lui per chiedergli di darti qualcosa con il suo odore addosso...si lo so che è macabro e vagamente irrispettoso> vagamente...diciamo che ha in mente di rubare i vestiti ad un cadavere non è nella linea del vagamente irrispettoso. <ma se sentisse il suo odore all'improvviso potrebbe farla avvicinare o comunque richiamare la sua attenzione> incrocia le braccia tra loro assottigliando le labbra per poi guardare di nuovo Kaori. <dovrò partire a breve dovrei metterci poco> insomma, lo spera. <ma una lettera si fa in poco tempo e non dovresti avere problemi se gli spiego il motivo> assume una espressione stanca e ancora una volta amara ripensandoci <...no non penso che ci siano problemi> lo ha ucciso lui, non gli è piaciuto farlo e non crede che vorrebbe vedere il suo lascito soffrire in quel modo. <si> afferma lei sospirando <lo so che non posso bloccarli ma è troppo presto, non voglio che le passi per la testa idee come "voglio fare un bambino a sedici anni come te e Yukio mamma> è sempre più preoccupata mentre ci pensa <e io le ho detto che la proposta è venuta fuori solo a 18 e che deve solo pensare a fare l'adolescente e non la mamma, no, insiste..mi preoccupa molto, sono troppo giovane per essere nonna> afferma rabbrividendo sempre di più <eh...immagino che più di quello che ho fatto non posso fare di più, tipo impedire di uscire fuori a vedere il sole> sospira stringendo ulteriormente le braccia tra loro. <e Ken....si...si sicuramente lui, casca dall'albero giusto...però sai è il mio cucciolo, vederlo lontano ed in pericolo...mi...> la fa sentire come quando ha visto la sua progenie sventrata su dei tavoli di acciaio. Sospira rilassandosi prendendo tempo ascoltando quello che dice Kaori al riguardo sui suoi giusti dubbi al riguardo e la risposta, in base a quello che ha scoperto negli anni in cui è stata madre è venuto fuori una certezza <nessuno ne è in grado> afferma sorridendo <cerco di spiegarmi meglio: non c'è un manuale dei buoni genitori, il modo in cui si cresce un figlio non può essere valido per tutti, ti urleranno addosso, sbatteranno le porte, faranno le bizze alcune volte vorresti prenderli e tosarli come delle pecore e metterli in punizione a vita, alcune volte si sentiranno da soli, li potresti deludere, alcune volte ci si preoccupa troppo, alcune volte non ci si preoccupa mai abbastanza> insomma la vita da genitore è terribile <ma, quando si è una famiglia e quando ci si vuole bene, quando la solitudine di uno solo è sopperita dalla presenza dell'altro e quando si accetta la persona per quello che è, per le sue scelte, anche se ci saranno dei problemi, sarete forti insieme> Insomma perle di saggezza da Mekura la quale osserva Kaori parlare di matrimonio <oh si Sakura mi ha detto del vestito, voleva sapere di più se avevi bisogno dell'aiuto di sua madre..> ma rimane sconcertata da quello che sente dopo <...> trattiene il respiro, osservandola, in silenzio mentre goffamente la invita al suo matrimonio...è successo. Rimane li, senza riuscire a dire nulla, mordendosi il labbro mentre sente gli occhi inumidirsi e pruderle. Stringe i denti e porta una mano davanti alla bocca girandosi con la testa mentre cerca di nascondersi da quella sorta di pianto improvviso ed emotivo. <n-no no...problemi...che dici...cioè voleva uccidermi ma chi non lo vuole di questi tempi> scherza con la voce che trema cercando di asciugarsi gli occhi. <lui è d'accordo, m-mi ha invitato lui dopo aver parlato un po' della vita, quello che è...> solleva le spalle sempre con quella voce <Kami> sibila stizzita da se stessa per quella reazione <ma era la tua festa ,la vostra, e..e insomma non volevo causare nessun disturbo ed ho preferito...dire di no, insomma, dovevi essere tu a volerlo....e..> sorride imbarazzata <questi insetti negli occhi....> cerca di mascherarlo in modo impacciato e irrealistico <devo andare a Kumo per un po' quindi...spero di fare in tempo per il matrimonio, nel caso non mangio eheh> chiude gli occhi nascondendosi dietro le mani prima di riprendere un minimo di contegno <vi...vi avevo mandato un regalo con un corriere, credo che sia già arrivato> [ch on ]

19:26 Kaori:
 La proposta di Mekura lascia Kaori, per qualche attimo, senza parole. Ascolta silenziosamente la sua voce andare ad offrirle un aiuto, una mano, mentre nella sua testa va ad immaginare scenari su scenari. Immagina di indossare il mantello dell'Akatsuki di Kurako, quel manto con cui l'ha visto durante i loro pochi e contati incontri. Immagina di vedere Asia ricomparire, ferita, stanca e speranzosa dal folto della foresta convinta di ritrovare il suo padrone ad attenderla. Ed immagina, infine, la sua espressione ferita e delusa quando invece di Kurako ritrova dinnanzi a sé il viso della Hyuga. L'immagine di quegli occhi sofferenti è un pugno in pieno stomaco, è una violenta stoccata al cuore eppure è forse l'alternativa migliore fra cui può scegliere. Non è forse ancor più crudele lasciare che quella povera creatura continui a vagare alla ricerca di un padrone che non potrà più rivedere? Che non potrà più salutare? Rimane muta, lei, in ascolto del dire di Mekura ed alla fine va smuovendo le labbra fra loro sciorinando nuove fresche parole. <Io... ti ringrazio. Ti ringrazio davvero per questa possibilità che mi hai appena offerto> principia la Hyuga con tono sincero, fermo. <E' l'idea migliore fra tutte quelle vagliate finora sebbene penso che potrebbe farle non poco male. Ma dovrà arrendersi, prima o poi. Non può continuare a cercare qualcuno che ormai non è più qui...> mormora lei sentendosi per un attimo stringere le viscere. Anche lei... anche lei ha cercato la figura di suo padre per giorni all'interno della propria casa. Dopo esserci tornata si è aggirata spesso per il bagno o la sua camera sperando di vederlo comparire d'un tratto da una di quelle stanze. Ha indossato i suoi abiti, sentito il profumo della sua pelle rimasto incastrato in quei lembi di tessuto pulito. Conosce bene quella sofferenza e sa che se non avesse mai saputo della sua morte, se l'avesse creduto solamente scomparso, sarebbe andata alla sua ricerca fino in capo al mondo, senza esitazione alcuna. <Tuttavia vorrei chiederglielo io. Vorrei spiegargli di persona la situazione e chiedergli quest'aiuto. Sento... che dovrei farlo io> aggiungerebbe poco dopo la Hyuga cercando lo sguardo di Mekura, quasi come a voler ricercare nelle sue iridi una conferma od un permesso. <Spero che tornerai presto e che non sia un viaggio pericoloso. Ormai inizio a credere che tutti quanti stiano andando via per non ritornare più...> mormora con un abbozzo amaro di sorriso ripensando ad Hiashi, alla sua scelta di partire per non si sa dove, non si sa quanto. Sospira riabbassando le spalle per poi udire il resto del di lei dire. E' tenero il modo in cui parla dei suoi figli, il modo in cui si prende cura di loro. Sta facendo il possibile per preservarli ed aiutarli e questo la fa sentire davvero in colpa per le orribili cose che le ha detto non troppo tempo prima. <Oh beh senz'altro è comprensibile che tu voglia difenderla da questa possibilità. Insomma, avere dei figli è una cosa davvero grande ed importante e lei è... giovane. Cioè, lo siamo anche noi quindi forse non siamo le persone migliori per dirlo> una mezza risata a fuoriuscire tenera dalle di lei labbra. <Ma penso anche che se davvero desidera questo non riuscirai a fermarla. E francamente non so nemmeno se dovresti... Al tuo posto cercherei come te di impedirglielo ovviamente, di convincerla ad aspettare, ma non so se sarebbe la cosa giusta. Come si fa a sapere quando è bene frenare un desiderio di questo tipo in qualcuno?> lo sguardo viene posato sulla ragazza che, ancora giovane e fresca, gioca nell'acqua assieme al suo fratellino. Sembrano davvero una famiglia felice in questo momento, eppure i Kami solo sanno quante difficoltà abbiano affrontato tutti loro fino a quell'istante. <Oh beh, per Ken c'è ancora tempo. Puoi goderti il tuo passerotto ancora per qualche anno credo> sorride Kaori teneramente, riportando lo sguardo su Mekura per poi udire i suoi pensieri circa la scelta della Hyuga di adottare questa bambina e le sue relative paure. Ha ragione, senz'altro ha abbastanza esperienza nel settore da poterle aprire gli occhi. Tuttavia quel dire la conforta solo fino ad un certo punto portandola a sentirsi da un lato compresa e dall'altro ugualmente agitata. Probabilmente avrebbe superato quel timore solo una volta che si fosse trovata a dover gestire davvero la situazione. <Sì... hai ragione. Prenderci cura di lei potrebbe essere una specie di prova, comunque. E' una bambina già grande e forte e per un certo senso indipendente. Se riusciremo a crescerla ed aiutarla allora... beh, allora forse sarò più tranquilla per quando toccherà al nostro bambino> la voce si fa sognante, morbida, dolce mentre pensa alla figura di un fagottino piangente fra le braccia di Raido. Un fagottino dai capelli scuri di lei e gli occhi dorati simili a quelli di lui. Ascolta ancora la voce di Mekura e, d'un tratto, la vede voltarsi di spalle con una mano al viso e la voce leggermente bassa, tremante, ritrovandosi a fissare boccheggiante la sua figura. Si sente... felice. Leggera nel sentire quelle reazioni, quelle parole, quel suo solito modo di scherzare anche nei momenti più duri e difficili. Non sapeva che Raido l'avesse invitata ma a quanto pare è dipeso tutto dalla risposta che gli aveva dato Mekura. Voleva che fosse Kaori stessa ad invitarla così da evitare spiacevoli sorprese... Un sorriso morbido, commosso, si delinea sulle labbra di Kaori nell'accorgersi di come l'altra, pur nella difficoltà, abbia continuato a preoccuparsi di lei e delle sue reazioni e va a sorridere divertita quando Mekura scherza sugli insetti che probabilmente stanno ora facendo lacrimare i suoi occhi. <Sarà bene che torni in tempo. Dopo tutto quello che abbiamo passato non puoi mancare proprio all'unico evento felice che ci siamo trovate di mezzo> scherzerebbe lei sentendo la voce tremare a sua volta, gli occhi che pizzicano mentre sorride divertita e toccata da quell'attimo di sincera unione e vicinanza. <Non so... forse Raido ha pensato che non fossi pronta a vederlo. Oppure non ero in casa quando è arrivato. Andrò a controllare> aggiunge Kaori, alla fine, in merito al regalo, schiarendosi la voce e tirando appena su col naso. <Ma in ogni caso non dovevi, ecco.. non serviva> si affretta a dire poco dopo annuendo, abbozzando un sorriso tremante, dolce, che va ad increspare la forma delle sue labbra. <Grazie...> un sussurro imbarazzato, timido e genuino che esce a quel punto morbido dalle sue labbra. Il sole cala, tramonta, ed i suoi raggi rischiarano ora la zona circostante riflettendosi sull'acqua che scroscia poco lontano. Un momento quasi magico, quasi irreale, quello che intercorre fra loro. Un momento insperato ed inaspettato che coglie entrambe di sorpresa dopo quella che è stata la loro lunga e travagliata storia. [chakra: on]

19:47 Mekura:
 Mekura non è una allevatrice, è una cacciatrice di uomini, se deve cercare qualcuno lo fa forse con i modi spietati e sbagliati che dispone, ma alcune volte non c'è una scelta. <ok, lascio a te allora, io ti ho dato solo una possibilità> afferma lei ancora abbastanza tremolante nella voce dopo quello che è successo. Prende un lungo respiro e sospira. <si lo so...> si mordicchia il labbro inferiore sospirando pesantemente. <eh si...lo spero> guada Ken con rammarico, mentre sente che prima o poi dovrà parlare con Furaya quando Ken mostrerà le sue capacità come Nara...succederà a breve, lo sente dentro. <già grande e forte, cresciuta da sola> solleva le spalle, non è un gran segno <...avrà bisogno del vostro aiuto, dovrete avere molta pazienza e credo che...bhe ci saranno dei momenti complicati...te lo dico per esperienza: ero una ragazzina buona ma indipendente da troppo tempo, causo ancora dei problemi> azzarda un mezzo sorriso prima di guardare quella tovaglia che ancora non è fatta e quei due che giocano alla guerra. <heeeei voi due, smettetela di fare i pesci> si avvicina verso la tovaglia andando ad aprirla iniziando a mettere a posto le cose mentre risponde a Kaori <ah...> sorride quando parla del loro di bambino. <come lo immagini?> domanda lei incuriosita stringendo le labbra tra loro distraendosi un secondo, sopratutto per evitare di piangere ancora in quel modo. <oh bhe, devo dare il massimo allora> afferma prendendosela come memo: dovrà muoversi, non ha tempo da perdere. Quando sente il sussurro poi sente un'altro fremito <eh no Kaori su, sto...sto grondando, certo che te lo dovevo fare, i matrimoni hanno bisogno di bei regali> ha le palpebre rosso fuoco e tira su con il naso <Bambini! mangiamo su che si sta facendo tardi, Kaori ti unisci? è solo uno spelluzzicare ma insomma> quindi alla fine è ancora umana Mekura...c'è qualche oasi nel deserto della sua vita. [ch on]

20:13 Kaori:
 <E ti ringrazio per questo. Forse è la volta buona che riesco a ritrovarla grazie a questa tua idea> sorride Kaori annuendo appena, sinceramente convinta che sia la sua migliore possibilità di riuscire a richiamare a sé quella dolce, spaurita, splendida creatura. L'atmosfera va lentamente mutando. Quell'iniziale timido imbarazzo cambia e diviene ben presto vicinanza, intesa ed in qualche modo contentezza. Kaori è felice d'averla incontrata, felice di aver potuto parlare con lei e risolvere quelle vecchie questioni rimase in sospeso fra loro. Non ne hanno parlato, certo, ma insieme hanno affrontato quella tensione che solitamente accompagnava i loro incontri definendo in qualche modo il loro rapporti. Ascolta i consigli e le parole di Mekura basate sulla sua stessa esperienza e si ritrova ad annuire piano tirando su con il naso. <Sicuramente avrà bisogno di una guida per alcune cose e per altre di tempo e comprensione. Sono sicura che sarà difficile ma faremo il possibile per aiutarla> sorride lei cercando di trovare in quelle parole una nuova forza, una nuova convinzione. Si sente meglio ora, si sente molto più leggera sapendo di aver potuto risolvere le sue divergenze con lei, i loro problemi. Osservano i bambini giocare, divertirsi, e quella tovaglia da pic nic rimanere abbandonata ed isolata in riva alla cascata. La brezza soffia leggera, la cascata scroscia e tutto sembra essere perfetto in questo istante. Come un dipinto, come la foto mentale di un ricordo felice. Kaori si strofina gli occhi asciugando quell'umido che li aveva pizzicati e poi pensa silenziosamente all'udire la domanda dell'altra. <Io... vorrei che avesse i suoi capelli. Ma se prendesse i miei occhi sembrerebbe un piccolo fantasma, tutto bianco> sorride e ridacchia lei immaginando un bambino albino con la pelle chiara e gli occhi bianchi. <Quindi forse sarebbe meglio se avesse i miei capelli ed i suoi occhi> sorride allora, ancora, snudando i denti. <E vorrei non ereditasse questi occhi... Non riuscirei più a dormire sonni tranquilli sapendo che potrebbe essere mira di qualche maledetto cacciatore di innate> sospira poco dopo con fare preoccupato, prima di scacciare via dalla mente un pensiero tanto infelice. Ascolta la voce di Mekura, ritorna a quel momento di leggerezza e dunque ride divertita del suo leggero modo di fare. Scherzosa, allegra, divertente, non è fatta per tenere vivi i momenti di imbarazzo e tensione. Vede i bambini correre verso di loro richiamati dalla voce della Hyuga e, al suo invito, si ritrova a boccheggiare pensosa per un attimo prima di richiudere le labbra e sorridere serena al suo indirizzo. <Volentieri. Approfitto ora prima che parti per parlare un altro po'> accetterebbe, dunque, il suo invito, andando a seguire i di lei passi e ritrovare in una giornata totalmente inaspettata, una nuova luce. Un nuovo legame. [END]

Kaori e Mekura s'incontrano casualmente alle cascate dell'epilogo.

La prima sta continuando a cercare Asia mentre la seconda passa un momento di comunione con la sua famiglia prima della partenza per Kumo.

Le due s'incontrano e, parlando, Kaori scopre che Asia è la tigre appartenuta a Kurako mentre Mekura scopre novità importanti della vita dell'altra. Le due parlano, si aggiornano ed insieme ritrovano un legame che i recenti avvenimenti di clan avevano spezzato.