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con Kaori, Raido

21:51 Kaori:
 Giunge la sera e Kaori risistema le lenzuola del letto che, nella sua camera, condivide con il suo ormai marito. La finestra è aperta, una brezza fresca, gentile, giunge dall'esterno mentre la pioggia ha ormai smesso di scrosciare dall'alto del cielo. Una pallida luna bianca è semi nascosta fra banchi di nubi scure che, poco a poco, vanno diradandosi lasciando modo alla sua luce di splendere fulgida fra le tenebre. Il vento è pungente, frizzante e sveglia i sensi della Hyuga che, china sul materasso, va ridistendendo a modo il lenzuolo inferiore. Bianco, pulito, profuma di un particolare aroma che sa di vaniglia. Ha già dismesso e portato in bagno i vecchi tessuti per poterli lavare mentre ora risistema e distende le lenzuola e le federe così da ordinare il letto per la notte. La cena è stata silenziosa, tranquilla, condivisa con sua madre che, giorno dopo giorno, inizia a riprendersi dall'idea di aver perduto suo marito. Raido è uscito, era fuori, e lei non ha idea di dove sia, se quella sera sarebbe tornato da lei. Non lo sa, ma si fida di lui: sa che ovunque possa essere andato sarà al sicuro, che non sarebbe svanito senza dirle nulla se non fosse stato altrimenti. Non sa che quella notte l'avrebbe passata stesa al suo fianco, ma se questo fosse accaduto allora il kiriano avrebbe trovato un letto candido e pulito pronto ad accoglierlo. Delle coperte profumate, fresche, a coprire il suo corpo, a renderlo più comodo. La Hyuga ha il chakra disimpastato, tranquilla ed a suo agio in casa propria, e ha indosso una semplice camicia da notte di un rosa pallido che copre petto e ventre ricadendo poi in una gonna morbida e liscia fino alle caviglie. Piedi nudi, braccia scoperte ed i lunghi capelli viola che scivolano ai lati del viso e delle spalle giungendo fino al seno. Stanno ricrescendo, finalmente, e sebbene non siano ancora tornati alla loro lunghezza di sempre, sono almeno più lunghi degli ultimi mesi. Non più a cingere la di lei nuca, ma giunti a scivolare molto più giù. Non li ha raccolti, non li ha legati, sono liberi da qualsiasi tipo di costrizione, appena pettinati, mentre lei si presenta con un viso pulito e fresco, la pelle che profuma di cocco per via del bagno appena fatto. Stanca, serena, pronta a metter fine alla giornata appena trascorsa sperando, dentro di sé, di veder comparire Raido alla sua porta da un momento all'altro per poter trascorrere con lui, al suo fianco, questa prossima notte.

22:01 Raido:
 La giornata di oggi si è rivelata fin troppo emozionante per i suoi gusti, ha visto cose che mai avrebbe voluto vedere, ha sentito il suo potere venire sprigionato in quel genjutsu. Nonostante sappia di essere stato coinvolto in un'illusione, si ritrova scosso come se tutto ciò che ha visto è reale, tutto ciò che ha fatto è accaduto veramente. I genjutsu sono qualcosa di inquietante, capaci di segnare una persona per sempre ma da questa esperienza è riuscito a capire quanto Kaori sia importante; non che non lo sapesse ma ora è di più, lei è la sua forza, la sua famiglia e unica ragione di vita. Riesce a concentrarsi, a controllarsi solo grazie a lei ed è quello che desidera, trarre il potere da lei e non da qualche strano agente esterno. Indosso porta un armatura pesante in parti metalliche fabbricata in proprio a ricoprire ogni angolo del corpo dandogli una maggiore resistenza ai colpi subiti; sugli avambracci e sulle gambe sono stati posizionate apposite protezioni ovvero vambracci e schinieri; sopra il busto porta un kimono bianco che corre lungo tutto il corpo fermandosi all'altezza delle caviglie, maniche lunghe e larghe fino al polso. Il kimono è chiuso con una cintura rossa intorno alla vita e, sopra il kimono ha una piccola armaturina in metallo che ne copre il busto avente piccoli spuntoni sulla parte alta del petto che non vanno a intaccare il collo. Nell'orecchio ha una trasmittente per tenersi in contatto con gli altri nonostante la distanza. Sul fianco sinistro ha la sua katana messa all'interno del fodero e imbevuta di un veleno composito speciale; sulla schiena, sempre alla vita, sia a destra che a sinistra ha due portaoggetti contenenti: 1 tonico recupero chakra speciale, 2 tonici coagulanti, 2 confezioni di fili di nylon conduttore, 5 carte bomba, 2 bomba luce, 2 fuda con all'interno di ciascuno un tronchetto per la sostituzione e 2 fumogeni. Intorno alla coscia di entrambe le gambe vi sono posizionati due porta kunai e shuriken contenenti 9 kunai a tre punte, tre per scompart, 9 shuriken 3 per scomparto. Nel portaoggetti ha posizionato un fuda con all'interno un respiratore per eventuali evenienze subacquee. Sui polsi di entrambe le mani ha posizionato due fuda, uno per polso. Nel polso destro vi è sigillata una nodachi imbevuta di veleno stordente di livello S, nel polso sinistro una katana a doppia lama le cui lame sono imbevute di veleno stordente di livello S. Sulla cintura che lega la vita ha posizionato un altro fuda, sulla sinistra, con sigillata all'interno una zanbato. Sul petto, precisamente sul pettorale destro, vi è piegato in modo che si veda solo il kanji "potenza" ha applicato 1 fuda potenziante; sul pettorale sinistro, invece, ha posizionato una particolare fuda speciale con il sigillo "potenza" dotato di forza maggiore. In ultimo, legata sulla schiena, ha lei, la samehada, la grande pelle di squalo ottenuta dal Kokketsu. Essa è avvolta in delle fasce bianche per coprirne le scaglie di squalo il quale hanno il potere di risucchiare il chakra nemico e non solo. Il chakra scorre in corpo, forte e potente come si addice a un maestro di spada la cui lama è elegante e raffinata quanto veloce e letale. Sulla parte destra del collo, in basso, vi sono stampati in rilievo 3 tomoe nere, simbolo del patto fatto con il diavolo. Il chakra comincia a muoversi all'interno del corpo in modo veloce, potente, deciso passando per ogni direzione, ogni punto presente nel suo corpo, ogni tsubo. L'energia aumenta a dismisura mentre tenta di spingerlo verso il basso facendolo passare per le gambe fino a giungere nei piedi ed è proprio li che cercherebbe di convogliarlo in una quantità giusta, perfetta controllando il proprio flusso di chakra. Prova a farlo uscire dagli tsubo presenti nei piedi tentanto di creare una patina di chakra sotto la suola del sandalo, una patina omogenea in grado di permettergli di fare cose impensabili. Se ci fosse riuscito dovrebbe aver creato quella patina sotto la sua dei sandali in modo da avere una maggiore agilità e libertà di azione. Corre per il villaggio, è da poco tornato da Kusa, sudato, i vestiti sono fradici, inzuppati ed è stanco, terribilmente stanco ma vuole raggiungere Kaori il prima possibile. Corre come se non ci fosse un domande e, una volta giunto nei pressi dell'abitazione, nota come la luce della loro camera sia accesa, segno che la Hyuga è ancora sveglia. Non attende oltre ed inizia a risalire la parete dell'edificio più velocemente che può senza mai fermarsi e, giungere, sulla finestra. Si siede sul davanzale, il fiatone la fa da padrone insieme al sudore mentre gli occhi si posano sulla ragazza, un mezzo sorriso va a increspargli le labbra <Amore>. [Chk on]

22:14 Kaori:
 Una volta disteso il lenzuolo sul materasso, la ragazza va ad afferrare la coperta per andare a poggiarla al di sopra di esso ed iniziare a sistemarla di modo tale da ricoprire perfettamente l'intera superficie del giaciglio ed essere dritta. Va a ripiegarne l'orlo superiore così da rendere più confortevole e calda la zona e poi torna ai piedi del letto per sollevare il materasso ed infilare la parte inferiore della coperta al di sotto dello stesso, incastrandola di modo tale da non farla scivolare via dalla sua posizione. Ripiega la parte superiore del lenzuolo sopra la coperta e, solo a quel punto, va cambiando le federe dei cuscini, battendo su di essi un paio di colpi così da renderli più comodi e compatti. A quel punto li poggia sulla parte superiore del materasso e, inspirando a fondo si sistema una ciocca di capelli corvini dietro l'orecchio sinistro. Sta già per andare a spegnere la luce quando, d'un tratto, ode un suono a lei estremamente familiare, particolarmente caro. La voce di Raido la raggiunge in quell'unica, preziosa, piccola parola. La porta come sotto un incantesimo a voltarsi, a ruotare il corpo in direzione della finestra ritrovando sotto i suoi occhi la figura dell'albino seduta sul davanzale. Stanco, provato, affannato, con la luce della luna che brilla e si riflette sulla sua chioma d'argento. <Raido> un dire istintivo, sorpreso, che accende il sorriso sulle sue labbra e la luce nel suo sguardo altresì pacato e tranquillo. I suoi passi vengono guidati verso la finestra, bruciano la distanza che intercorre fra loro e la portano dunque vicina a lui, di fronte a lui, con le mani che s'alzano per andare a cercare il suo viso. Ne accoglierebbe i lineamenti fra le dita, fra i palmi, osservando attentamente il suo sguardo, il suo volto, beandosi della sua immagine. <Temevo di passare la notte da sola> sorride appena, lei, puntando le iridi perlacee in quelle dorate di lui, vedendo il sudore che ne imperla la fronte, il fiato corto e quel mezzo sorriso che ne increspa invero le labbra sottili. <Cos'è successo amore? Sembri stanco, sei tutto sudato> domanderebbe dunque, la Hyuga, lasciando scivolare le iridi bianche sul suo viso, sul suo corpo, alla ricerca di eventuali dettagli che possano rivelarle la verità prima della voce stessa dell'Oboro. <Riposa fra le mie braccia> aggiungerebbe, poco dopo, andando a tentare di portare la destrorsa dietro il di lui capo e spingerlo appena contro di sé, contro la propria spalla. La mancina invece andrebbe a cercare di posarsi dietro la sua schiena, fino alla nuca, incastrandosi e perdendosi fra i lunghi fili d'argento che sono i suoi capelli.

22:31 Raido:
 E' stanchissimo, raramente si è ritrovato ad essere a pezzi in questo modo, distrutto dalla fatica del giorno ma non per qualche attività particolare, no, bensì solo quell'unica esperienza che lo ha colpito e provato. Resta seduto sul davanzale, la schiena poggiata contro gli spigoli della finestra così come anche la testa, vuole solo qualche attimo di pace e di riposo, restare fermo senza dire o fare niente di niente. Un po' di riposo, rilassarsi, è tutto ciò che vuole e chiede. Gli occhi seguono Kaori intenta a sistemare il letto da brava casalinga, il sorriso sul viso non scompare ma permane fisso ogni qual volta che la vede. Non la disturba subito ma attende, si gode quella vista, quella scena talmente bella da essere quasi un sogno ma non lo è, lei è reale, è li davanti a lui, è sua, quel sogno è sua e non potrebbe chiedere di più a questo mondo. Socchiude gli occhi per qualche secondo prima di richiamare la di lei attenzione poco prima che spenga la luce della stanza, una semplice parola per attestare il loro legame. Occhi fissi anche quando la vede voltarsi e sorridere; il di lui sorriso si allarga ancor di più nel momento in cui sente il proprio nome venire pronunciato e vede i di lei passi aumentare per raggiungerlo il prima possibili. Ancora non si muove, non ha la forza di fare un solo passo al momento, ha bisogno di restare fermo per un po', di riprendersi e per questo motivo lascia che sia la giovane a fare tutto quanto. Si lascia prendere il viso, lo porta tra le di lei mani, un viso sudato alla fin fine e qui il dubbio gli arriva, non è qualcosa di bello da toccare <No, non ti avrei mai lasciata da sola> chiude le labbra ricercandone le iridi perlacee. Si perde in esse come ci si perderebbe nello spazio, ama quegli occhi ogni giorno di più e ogni giorno sono la prima cosa che vede e l'ultima cosa che vorrebbe vedere prima di andare a dormire, di chiudere gli occhi abbandonandosi alla notte e al sonno. La sua condizione non è delle migliori e la domanda, giustamente, arriva nel momento più opportuno <Ho avuto una esperienza molto simile alle porte dell'anima> Kaori sa di cosa parla perchè anche lei ha vissuto quei tremendi avvenimenti, ha visto cose orribili proprio come lui ma questa volta è un tantino diverso, un po' più facile da digerire. Non dice altro, non fa in tempo a dire altro che viene spinto verso di lei fino a ritrovarsi con la testa sulla sua spalla riuscendo a sentirne il calore, sente la mano arrivargli alla schiena ed è felice di ritrovarsi in quello stato ma dura solo pochi secondi prima di scostarsi <Si ma prima voglio spogliarmi, sono uno schifo> parla in modo franco e senza mezzi termini. Cerca di entrare in camera, di poggiare i piedi sul pavimento lasciando cadere la samehada a terra, slaccia la cintura con la katana e anch'essa viene butta a terra così come l'armatura e il kimono fino a rimanere a petto nudo. Il sudore è ancora presente, luccica alla luce della luce <Ho bisogno di un bagno> commenta infine. [Chk on]

22:55 Kaori:
 Non s'è accorta, lei, della presenza del kiriano fino a quando non ha udito la sua voce andare a richiamarla. Forse ha iniziato a fare fin troppo affidamento al potere del suo chakra dimenticandosi di affinare i propri sensi anche senza il suo ausilio. Senza quella mistica energia a scorrere nel suo corpo non è riuscita ad avvertire il minimo suono e questo non le fa propriamente onore... tuttavia in questo preciso istante non le importa in particolar modo. In questo momento non ha tempo o modo di soffermarsi a pensare a questo genere di dettagli perchè tutto ciò a cui riesce a pensare è che finalmente Raido è lì con lei. Tornato a casa, tornato nella loro stanza, al suo fianco. Lo raggiunge in fretta, di gran carriera, andando fin da subito a ricercare un qualsiasi tipo di contatto con lui, col suo viso. Avverte sotto la pelle delle mani quella sudata e umida di lui, eppure non le importa. Ha visto e affrontato condizioni ben peggiori in quei lunghi mesi da kunoichi e, sicuramente, non è del semplice sudore a costituire un ostacolo per lei. Kaori è, in fin dei conti, anche un medico, e in ospedale ha dovuto vedere e curare ogni genere di ferita e condizione: da un cranio aperto a un osso rotto al raccogliere le urine dei pazienti. Insomma, non le fa alcun effetto sfiorare la pelle sudata del ragazzo, soprattutto perchè si tratta del suo sudore. Sorride quando sente quelle parole venir pronunciate dal kiriano e, quando l'altro va a perdersi nel suo sguardo, Kaori si ritrova ad annegare in quel mare dorato che sono le di lui iridi. <Ma io non sono mai sola. Tu sei sempre con me, anche se lontano...> mormora lei con fare dolce, sincero, convinto, carezzando appena con il pollice destro la gota dell'altro. <Anche se, ovviamente, averti qui in carne ed ossa è sempre meglio> specificherebbe, poco dopo, liberando una piccola risatina leggera, intima, tutta per loro. Ma prima di poter tornare alla normalità, prima di tornare alla loro serata, ha bisogno di capire, di sapere cosa sia successo al ragazzo per arrivare a casa così affaticato, ed è per questo che si ritrova a porgli le successive domande. Domande alle quali l'altro va rispondendo con qualcosa capace di raggelare per un solo istante il sangue nelle di lei vene. Il sorriso va lentamente svanendo, le iridi si dilatano e le labbra si schiudono in una espressione attenta, preoccupata. <Raccontami. Va tutto bene...? Sei ferito?> Il tono non è allarmato, non è preoccupato, ma quanto più serio e professionale. Lascia da parte, per un solo istante, le vesti di mogliettina premurosa per indossare quelle di una kunoichi della Foglia, per indossare quelle di medico, pronta ad agire per aiutare l'altro con tutti i mezzi che ha a disposizione. Se qualcuno ha osato fargli del male avrebbe fatto tutto il possibile per risanare le sue ferite prima e punire i responsabili poi. Ma mentre va per tentare di cingerlo al proprio corpo, ecco che Raido va a sgusciar via dalla sua presa scendendo in terra dal davanzale, mettendosi in piedi. Kaori arretra di un paio di passi, meccanicamente, per concedere al giovane il suo spazio, i suoi bisogni, ritrovandosi ad osservarlo a labbra schiuse. Lo vede alleggerirsi, liberarsi di quei pesi, di quegli ostacoli, per poi sfilarsi via persino il kimono stesso rimanendo semplicemente scoperto, a petto nudo, dinnanzi a lei. Bello, bello come sempre, illuminato dai caldi raggi di quella luna primaverile, definito e scolpito come un Dio. <Te lo preparo immediatamente> si riprende quindi la Hyuga andando a far scivolare il proprio sguardo dal di lui corpo fino alla porta del bagno lì accanto. Ruota il corpo, muove i primi passi e si dirige verso la stanza attigua dove andrebbe ad accendere la luce e chiudere il tappo della vasca. Aprirebbe il rubinetto lasciando che l'acqua inizi a raccogliersi e riempire il grande bagno per poi recuperare un asciugamano da bagno da un mobile lì accanto. Apre la bottiglia del bagnoschiuma e versa qualche goccia nel fondo della vasca permettendo così all'acqua di andare a mescolarsi e fondersi con esse fino a far nascere piccoli insiemi di bollicine profumate. A quel punto si volterebbe nuovamente verso Raido ricercandone con lo sguardo la figura, studiando con le iridi attente le forme del suo busto, delle braccia tornite. <Fra poco sarà pronto. Se vuoi posso lavarti la schiena> si offrirebbe, quindi, schioccando appena la lingua sul palato e smuovendo di poco le labbra per permettere alla voce di uscire dolce, gentile, da esse.

23:26 Raido:
 Forse lei scherza, gioca in qualche modo nel pronunciare quelle frasi ma per lui sono serie, fin troppo serie. Il potere che ha visto in quell'illusione, il suo stesso potere lo ha reso consapevole di quanto la Hyuga conti per lui, di come sia lei la sola che possa tenerlo sotto controllo impedendogli di abbandonarsi a quella forza. Lei è davvero con lui sempre e in ogni momento della giornata, nel suo cuore, nella sua mente e nei suoi pensieri. Vive la vita con lei e ora lo sa meglio di prima, sa che può sempre fare affidamento su di lei e gli basta il solo pensiero per calmarlo rendendolo nuovamente una persona normale. Non ha tantissima voglia di scherzare, non su un argomento così delicato, non dopo che è riuscito a scorgere loro figlio in quella visione. Forse è vero, forse è verso ma ha visto un bambino, che sia un'immagine del futuro? Un segno di quello che li aspetta o è solo la sua voglia di costruirsi una famiglia con la donna che ama? Di certo i dubbi ci sono e rimangono, sono difficili da far scomparire ma presto o tardi deve mettere un punto a tutto questo. Si perde nella sua leggera risatina, si perde in lei non riuscendo quasi a parlare, rivederla è come vedere il sole dopo mesi e mesi trascorsi in una caverna completamente al buio, come essere torturati per poi ricevere una carezza piena di amore e dolcezza. Ha tanti paragoni da fare ma nessuno di essi rispecchia perfettamente ciò che sente il Jonin e nemmeno devono, è una cosa sua e sua deve rimanere per sempre <Sei più spigliata di un tempo, non sai quanto mi fai impazzire> questo lo confessa liberamente. Quando l'ha conosciuta si è mostrata come una ragazza molto timida, insicura, una ragazza che arrossisce per qualsiasi cosa, persino nel mostrarsi alla persona che ama ma ora è cambiata ed è l'esperienza con il cappuccio rosso ad averla cambiata così drasticamente facendola crescere e divenire una donna vera e propria. Per certi versi è contento che ciò sia successa, l'ha aiutata a capire come va a e gira il mondo, l'ha aiutata a vedere la vera faccia dell'uomo ma dall'altra parte gli dispiace che abbia vissuto un'esperienza così terribile. I pensieri si affollano ma la Hyuga cambia nuovamente divenendo più professionale, una kunoichi che cerca informazioni, un medico che vuole sapere come stanno i pazienti <Si, sto bene sto bene, non sono stato toccato> per una volta torna a casa in forma e senza alcun graffio. Non ha combattuto, non ha affrontato niente, solo la sua mente, le sue paure e ciò che più teme <Non è una bella storia, vuoi sentirla comunque?> è lunga la storia e dovrebbe partire dal principio, dalla prima volta che ha visitato quel circo degli orrori capace di scatenare le vere paure di una persona. Si spoglia, si toglie tutto ciò che gli impedisce di muoversi correttamente mentre Kaori corre verso il bagno a preparargli il necessario per lavarsi. La segue con lo sguardo senza distoglierlo minimamente e se deve farlo, allora. Le mani si portano sui pantaloni, i sandali vengono tolti dai piedi, i pantaloni abbassati fino a rimanere completamente nudo, senza vesti davanti alla ragazza, in pratica come mamma l'ha fatto. Non si vergogna a farsi vedere così, d'altronde è la sua futura moglie, non ha motivo di imbarazzarsi ma non ha motivo in generale di provare imbarazzo per il suo fisico. Cammina verso il bagno, oltrepassa la porta avvicinandosi a Kaori mentre pone quella domanda. La mano sinistra si porta sul di lei viso, l'indice ne carezza la guancia <Preferisco il davanti> un tono malizioso con un sorriso malizioso mentre risponde al di lei quesito <Comunque, è stata un'esperienza quasi costruttiva, la paura> riferendosi a quello che ha vissuto quest'oggi, qualcosa di strano ma efficace. [Chk on]

23:56 Kaori:
 E' vero. Kaori è cambiata, è cresciuta in questo tempo ed il suo carattere è andato evolvendo, maturando, sbocciando come un fiore ancora acerbo che si ritrova ad accogliere i raggi di un nuovo sole. Il dolore, la paura, il lutto, tutto ha contribuito a fare di Kaori una persona nuova, diversa, più decisa. Tutte quelle esperienze l'hanno portata a mutare, a cambiare, fino a mettere da parte quei lati di lei fin troppo ingenui ed infantili. L'eccessiva timidezza, il troppo pudore, il timore hanno fatto spazio ad un carattere più forte, più deciso, più sicuro che tuttavia non l'ha resa troppo diversa da quella che è sempre stata. E' rimasta una persona piuttosto comprensiva, gentile, cordiale, ma molto più intraprendente, più sicura di sé e del suo posto nel mondo. Oltre ad essere più spigliata, poi, Kaori è anche divenuta molto più seria. Il suo viso che solitamente ha sempre accolto un'espressione solare e limpida è ora invece il palco di sguardi ben più decisi. Non mostra felicità ma semplice calma sul suo volto dalla pelle candida. I suoi sorrisi non brillano di quella luce ingenua che ha sempre avuto con sé, sono ora piccoli e distaccati, spenti, fatti per mera cortesia e gentilezza. Più raffinata forse, più elegante, mantiene un decoroso distacco dagli altri fino a quando non ha motivo di aprirsi o chiudersi maggiormente nelle sue espressioni. Le labbra di lei si distendono appena verso l'esterno nell'udire quel commento e vanno a sollevare di poco le gote verso l'alto mentre andrebbe a specchiarsi nelle di lui iridi. <La vita è troppo breve per aver timore di dire la verità> risponde con un mezzo sorriso, lei, andando come a spiegare quale forza l'abbia spinta a cambiare in questo modo nel tempo. La consapevolezza che la sua vita e quella di chi ha attorno potrebbe terminare da un momento all'altro, in qualsiasi istante, l'ha portata a decidere di non voler più risparmiare alcun ché di lei, non voler più aver timore di dire nulla quando ne ha l'occasione. E specialmente con lui non vuole mai più perdere la possibilità e l'occasione di dirgli quanto pensa sulla loro relazione, sul loro rapporto, e sulla presenza stessa dell'albino nella sua vita. Proprio questo, poi, la porta poco dopo a preoccuparsi per le sue condizioni quando Raido le rivela di aver appena vissuto un'esperienza assai simile a quelle vissute durante l'episodio delle "Porte dell'anima". Kaori subito acuisce i sensi, si fa attenta, ed ascolta le sue parole con fare cauto ritrovandosi a sospirare di sollievo quando il kiriano va rassicurandola: non è ferito, non l'hanno affatto sfiorato, fisicamente sta quindi più che bene. <Non c'è nulla di quanto ti riguarda che io non vorrei sapere> risponde la ragazza addolcendo appena il tono, lasciando che la kunoichi e il medico dentro di lei si ritirino per far tornare lentamente a galla la moglie dello spadaccino. <E se non è qualcosa di bello allora voglio saperlo ancora di più, così da aiutarti a portare il peso di quello che è successo.> aggiunge, poco dopo, sicura, tenendo le iridi perlacee riflesse in quelle ocra e brillanti di lui. <Raccontami> sussurra, poco dopo, lasciando modo al ragazzo di procedere e spiegare, distanziandosi poi da lui per andare a preparare il bagno di cui ha dichiarato il bisogno. Va riempiendo la vasca dopo aver sistemato asciugamani ed occorrente per poi voltarsi e ritrovarsi la figura dell'altro, completamente esposta, dinnanzi a lei ed al suo sguardo. Non sobbalza, non arrossisce, non indietreggia. Rimane sul posto ad osservare il marito che, dal canto suo, s'avvicina a lei per cercarne il viso, la guancia, andando a rispondere con fare malizioso alle di lei parole. Kaori solleva appena il volto, lo sguardo, cercando quello di lui, per poi ritrovarsi a distendere appena le labbra in un sorriso a sua volta provocatorio. <Forse allora dovrei fare il bagno insieme a te, mhn?> domanderebbe, maliziosa, inclinando appena il capo verso la spalla destra per poi far scivolare la mancina lungo il nastro che tiene legata la veste sul petto, in cima al seno, al centro esatto del suo busto. Ne tirerebbe appena un lato per far sciogliere il nodo lasciando quindi che, alla fine, la camicia da notte si apra rimanendo comunque a lei indosso, schiusa però sul davanti, lasciando ben visibile uno spiraglio di pelle candida al di sotto di essa. <Davvero? Hai imparato qualcosa di nuovo?> domanderebbe, lei, alla fine, in risposta alla di lui osservazione, continuando a guardarlo nel mentre che l'acqua continui a riempire la vasca alle sue spalle.

10:19 Kaori:
 E' vero. Kaori è cambiata, è cresciuta in questo tempo ed il suo carattere è andato evolvendo, maturando, sbocciando come un fiore ancora acerbo che si ritrova ad accogliere i raggi di un nuovo sole. Il dolore, la paura, il lutto, tutto ha contribuito a fare di Kaori una persona nuova, diversa, più decisa. Tutte quelle esperienze l'hanno portata a mutare, a cambiare, fino a mettere da parte quei lati di lei fin troppo ingenui ed infantili. L'eccessiva timidezza, il troppo pudore, il timore hanno fatto spazio ad un carattere più forte, più deciso, più sicuro che tuttavia non l'ha resa troppo diversa da quella che è sempre stata. E' rimasta una persona piuttosto comprensiva, gentile, cordiale, ma molto più intraprendente, più sicura di sé e del suo posto nel mondo. Oltre ad essere più spigliata, poi, Kaori è anche divenuta molto più seria. Il suo viso che solitamente ha sempre accolto un'espressione solare e limpida è ora invece il palco di sguardi ben più decisi. Non mostra felicità ma semplice calma sul suo volto dalla pelle candida. I suoi sorrisi non brillano di quella luce ingenua che ha sempre avuto con sé, sono ora piccoli e distaccati, spenti, fatti per mera cortesia e gentilezza. Più raffinata forse, più elegante, mantiene un decoroso distacco dagli altri fino a quando non ha motivo di aprirsi o chiudersi maggiormente nelle sue espressioni. Le labbra di lei si distendono appena verso l'esterno nell'udire quel commento e vanno a sollevare di poco le gote verso l'alto mentre andrebbe a specchiarsi nelle di lui iridi. <La vita è troppo breve per aver timore di dire la verità> risponde con un mezzo sorriso, lei, andando come a spiegare quale forza l'abbia spinta a cambiare in questo modo nel tempo. La consapevolezza che la sua vita e quella di chi ha attorno potrebbe terminare da un momento all'altro, in qualsiasi istante, l'ha portata a decidere di non voler più risparmiare alcun ché di lei, non voler più aver timore di dire nulla quando ne ha l'occasione. E specialmente con lui non vuole mai più perdere la possibilità e l'occasione di dirgli quanto pensa sulla loro relazione, sul loro rapporto, e sulla presenza stessa dell'albino nella sua vita. Proprio questo, poi, la porta poco dopo a preoccuparsi per le sue condizioni quando Raido le rivela di aver appena vissuto un'esperienza assai simile a quelle vissute durante l'episodio delle "Porte dell'anima". Kaori subito acuisce i sensi, si fa attenta, ed ascolta le sue parole con fare cauto ritrovandosi a sospirare di sollievo quando il kiriano va rassicurandola: non è ferito, non l'hanno affatto sfiorato, fisicamente sta quindi più che bene. <Non c'è nulla di quanto ti riguarda che io non vorrei sapere> risponde la ragazza addolcendo appena il tono, lasciando che la kunoichi e il medico dentro di lei si ritirino per far tornare lentamente a galla la moglie dello spadaccino. <E se non è qualcosa di bello allora voglio saperlo ancora di più, così da aiutarti a portare il peso di quello che è successo.> aggiunge, poco dopo, sicura, tenendo le iridi perlacee riflesse in quelle ocra e brillanti di lui. <Raccontami> sussurra, poco dopo, lasciando modo al ragazzo di procedere e spiegare, distanziandosi poi da lui per andare a preparare il bagno di cui ha dichiarato il bisogno. Va riempiendo la vasca dopo aver sistemato asciugamani ed occorrente per poi voltarsi e ritrovarsi la figura dell'altro, completamente esposta, dinnanzi a lei ed al suo sguardo. Non sobbalza, non arrossisce, non indietreggia. Rimane sul posto ad osservare il marito che, dal canto suo, s'avvicina a lei per cercarne il viso, la guancia, andando a rispondere con fare malizioso alle di lei parole. Kaori solleva appena il volto, lo sguardo, cercando quello di lui, per poi ritrovarsi a distendere appena le labbra in un sorriso a sua volta provocatorio. <Forse allora dovrei fare il bagno insieme a te, mhn?> domanderebbe, maliziosa, inclinando appena il capo verso la spalla destra per poi far scivolare la mancina lungo il nastro che tiene legata la veste sul petto, in cima al seno, al centro esatto del suo busto. Ne tirerebbe appena un lato per far sciogliere il nodo lasciando quindi che, alla fine, la camicia da notte si apra rimanendo comunque a lei indosso, schiusa però sul davanti, lasciando ben visibile uno spiraglio di pelle candida al di sotto di essa. <Davvero? Hai imparato qualcosa di nuovo?> domanderebbe, lei, alla fine, in risposta alla di lui osservazione, continuando a guardarlo nel mentre che l'acqua continui a riempire la vasca alle sue spalle.

10:49 Raido:
 Con tutto quello che ha vissuto, non è solo cresciuta divenendo più sicura e spigliata ma anche più saggia, più decisa in tutto ciò che fa mettendo da parte la ragazzina innocente. Si è innamorato di quella ragazzina, non sa nemmeno lui perchè, non sa nemmeno lui come è successo ma è successo. Ha perso la testa per una ragazzina innocente, una ragazzina che ha visto crescere e divenire donna, l'ha vista soffrire, piangere, disperarsi come non mai e in tutto questo è divenuta anche più saggia. Si ritrova ad osservarla intensamente dopo quella sua affermazione, forse è anche più spigliata ma ha ragione, ha dannatamente ragione; la vita è troppo breve per avere paura di parlare e di dire ciò che si pensa ed è vero, la vita va vissuta e goduta senza rimorsi, senza trattenere niente di se. Ammira questo suo cambiamento, è contento che si avvenuto, forse ha perso quella ragazzina ma ora davanti a se vi è una donna. Non pretende di poter definirsi più grande, non fisicamente ma mentalmente, anche lui ha dimostrato che può fare errori come quello di Kouki, poi risoltosi nel migliore dei modi. Entrambi hanno da imparare molto, capire meglio come vivere la loro vita ma ora è tutto più facile, più semplice e possono scegliere come vivere la loro storia. Una promessa vi è tra loro ed è quella di dire la verità, di parlare di ogni singola cosa, bella o brutta, cattiva o buona, niente va tenuto dentro, che sia una cosa importante o una sciocchezza o cose di un certo tipo di perversione. Per un momento, per un solo momento, si ritrova a riflettere, a sorridere tra se e se senza parlare o emettere alcun suono. Non ci ha mai pensato veramente ma tutti questi avvenimenti strani degli ultimi giorni lo portano a riflettere sempre di più, a pensare a molte cose, forse troppe per una sola mente ma è così <Hai ragione> non vi è tensione tra di loro, non in questo momento almeno ma quell'affermazione lo ha lasciato un attimo a bocca aperta, lo ha portato a sorridere dolcemente mentre ricerca gli occhi della sua donna. Si perde in essi così come dovrebbe essere, come dovrebbe avvenire ogni giorno della loro vita. Purtroppo quel sorriso viene sopito dall'argomento che devono affrontare; certamente non è una cosa bella da dire, per via di quel circo ha vissuto esperienze orribili, cose che farebbero impallidire chiunque <Un po' di tempo fa, giravano voci su un circo a Kusa e incuriosito sono andato a indagare fino a trovarlo in una zona periferica. Con me c'era Kouki ma all'epoca era solo la mia allieva> precisa per far capire che si tratta di qualcosa di molto lontano. Non ne ha mai parlato per non allarmarla ma ora non può più tacere, non dopo ciò che gli hanno mostrato e provocato <Entrato al suo interno sono svenuto o mi hanno addormentato, non mi ricordo con esattezza ma mi ricordo di essermi ritrovato nudo a volteggiare nel cielo. Non capivo cosa stesse succedendo, sapevo solo di essere debole, non potevo nemmeno utilizzare il chakra e poi la vidi> ricorda quella figura che ricorda come fosse ieri, non la teme, non l'ha mai temuta eppure è rimasta impressa nella sua mente <Una donna, una donna si è palesata davanti a me presentandosi come Samehada, lo spirito della mia spada> ancora deve capire come è possibile questa cosa, come è possibile che esistano degli spiriti nelle armi <Ha cominciato a parlare e nello stesso momento ha cominciato a squartarmi il ventre, in poco tempo avevo il busto aperto, sanguinavo...l'intestino cadeva> sa che non è una scena bella, specialmente per Kaori ma se deve dire tutto quanto, questa è l'occasione più adatta e giusta <Ho cercato di liberarmi ma era tutto vano, almeno fino a quando non mi sono svegliato in quel tendone. Stavo bene, ero tranquillo ma non riuscivo a tenere in mano la pelle di squalo, ci ho messo un po' a superarla> e così conclude la prima parte del racconto, la prima parte di questa storia orribile che lo ha colpito. Il tempo scorre e lui si avvicina senza veli al bagno, alla vasca e a Kaori. Si comporta maliziosamente, la provoca e sorride nel sentire e vedere il fare della Hyuga; gli occhi vengono portati sul di lei busto, sulla camicetta sciolta che copre le parti più intime. Il braccio destra si alza, le dita vanno a portarsi su quello spacco toccandone la pelle candida, percorre quello spacco fermandosi sul ventre. La mano continua a scorrere intorno ad esso fino a toccare la di lei schiena e una volta li la spinge verso di se con vigore fino a farle toccare il corpo. Le labbra vanno a poggiarsi sulle sue iniziando a baciarla, forse con troppa violenza ma lo fa senza trattenersi, un bacio lungo per poi distaccarsi <Si> sorride nel rispondere ma non continua. [Chk on]

11:07 Kaori:
 Ogni giorno, entrambi, crescono. Insieme, mano nella mano, litigando e facendo la pace. Crescono. Come ogni persona, come qualunque individuo, affrontano ogni sfida senza mai fermarsi e si ritrovano a fare delle loro avventure -quotidiane e non- un modo per maturare. Per Raido è più semplice constatare come l'altra stia evolvendo e mutando, per Kaori è più complicato riuscire a notare le evoluzioni compiute dall'altro. L'ha conosciuto ch'era già molto più saggio e maturo di lei, è più complicato vedere il suo crescere e sviluppare. Ma senz'altro lei non è cieca ai suoi cambiamenti, sa che Raido, assieme a lei, sta cambiando, e lo ama ogni giorno di più. Lascia che l'altro le racconti, lascia che lui vada a spiegare ogni cosa e si ritrova ad ascoltare in religioso silenzio ogni singola parola. Man mano che il racconto prosegue Kaori stringe i denti, i pugni, impallidendo persino al solo immaginare il suo Raido squarciato, sventrato, con gli organi interni che scivolano fuori dal suo ventre ricoperti di sangue scarlatto. Il solo pensiero le chiude la gola, la nausea, la terrorizza, eppure si consola pensando che si sia trattato solamente di una semplice illusione, di un semplice genjutsu. Qualcosa di egualmente orribile, certo, detesta l'idea che il suo Raido abbia dovuto sopportare ed affrontare una simile esperienza, ma almeno è vivo. Almeno è stato solo frutto della sua mente soggiogata dal potere di qualcun altro. Rimane silente lei, trattiene a stento l'istinto di irrigidirsi e quando l'altro termina quel racconto si ritrova a schiudere le labbra alla ricerca di nuova aria. Inspira piano, lascia che i polmoni si colmino d'ossigeno, e poi vibra poche nuove parole. <Dovranno smetterla, prima o poi, di giocare in questo modo con la nostra mente...> sospira lei scuotendo appena il capo, stancamente, richiudendo le palpebre con fare spossato. <Pensi che sia stata la tua spada, in qualche modo, a mostrarti questo?> domanderebbe dopo poco riaprendo gli occhi e portando lo sguardo a soffermarsi sulla figura dell'Oboro. <Ma... suppongo ci sia dell'altro, comunque. Se tutto questo è successo così tanto tempo fa, non spiega come mai tu stia così adesso. O sbaglio?> aggiungerebbe, poco dopo, temendo quasi ciò che avrebbe potuto udire dopo questa parte di racconto. Odia sapere che qualcuno possa fargli del male, odia sapere che qualcuno possa giocare con la sua mente. Sospirando si sposta nel bagno, va a sistemare la vasca, e poi qualcosa scatta. Una scintilla, un attimo di passione, e d'un tratto lei si ritrova con l'abito aperto, posto ancora sul suo corpo, ma schiuso sul davanti, così da lasciar in vista una parte del suo corpo. Le mani di Raido vanno ad infilarsi in esso: sfiorano la sua pelle, il suo corpo, navigano lungo di esso fino a scivolare sulla di lei schiena. Kaori rabbrividisce silenziosamente, avverte un calore nuovo sprigionarsi dentro di sé, ovunque lui va sfiorandola. E poi, d'un tratto, ecco ch'egli la spinge contro di sé. La ragazza si ritrova pressata contro il suo corpo, le mani d'istinto a portarsi contro il suo petto, e le labbra soffocate da quelle di lui. Un bacio intenso, vorace, passionale che va unendo le loro labbra, i loro respiri, le loro lingue. Un bacio che dura istanti interi, minuti, forse, prima d'interrompersi e portare la ragazza ad ansimare appena sul suo viso. <E cosa?> sussurrerebbe guardandolo prima di andare a distaccarsi appena da lui ed umettarsi le labbra. Si volterebbe verso la vasca ormai piena e andrebbe a chinarsi su di essa per chiudere il rubinetto. Si volgerebbe verso l'uomo andando a sfidare il suo sguardo, sostenendolo, provocandolo, mentre le dita andrebbero a portarsi verso le spalline dell'abito. Una lieve pressione e le farebbe scivolare lungo le braccia fino a ricadere oltre di esse e liberarla della copertura di quella veste che, candida, cadrebbe ai di lei piedi lasciandola a sua volta totalmente scoperta, esposta.

11:37 Raido:
 Qualcuno o qualcosa li ha presi di mira, tutti i giorni accade qualcosa di strano nelle loro vite, succede un che difficile da spiegare. Eventi strani, eventi che giocano con la loro mente portandoli a cedere, a buttarsi a terra senza pensarci due volte. Nessuno dei due, però, vuole lasciarsi andare e preferisce impedire a questi figuri di attaccarli con troppa forza. Lui stesso sta ancora combattendo, sta affrontando tutte quelle sfide che gli si parano davanti e le affronta a testa alta senza guardare indietro o abbassare la testa. Non lascia vincere nessuno, non permette a nessuno di sconfiggerlo o separarlo da Kaori, lei è la sua vita, la sua esistenza e nessuno deve osare separarli, nessuno deve permettersi di dividerli. Ogni tanto ripensa alla visione della ragazza, quella sulla luna oscura; si ritrova a riflettere su quel particolare argomento cercando di capirne il significato, di capire cosa effettivamente voglia dire. All'inizio ha pensato al sigillo fuori controllo e questo potrebbe portare una certa preoccupazione ma andando avanti ha capito che non si tratta di quello, non è come pensa. Forse l'oscurità indica il cuore di ciascuno di loro, perdersi nell'oscuro per divenire un mostro vero e proprio. Tutti possono perdersi e non ritrovarsi più, tutti possono impazzire abbandonando la giusta via per imboccare quella sbagliata ed entrambi hanno rischiato di perdersi in questo percorso. Lei negli eventi del cappuccio rosso dove ha visto e affrontato cose al di la di ogni immaginazione, ha combattuto con tutte le sue forze cercando di vincere e ha vinto uscendone cambiata. Lui ha visto gente che ha giocato con la sua mente, lo ha spinto a pensare cose, a fare cose che mai avrebbe osato fare. Il sigillo ha contribuito in tutto questo ma non è la causa dei suoi pensieri; ha cercato di mandare via Kaori, di lasciarla e sparire dalla sua vista. Non è la persona giusta per lei, lo pensa ancora ma resta perchè lei lo ha accettato e non vuole perderla, non così, non in questo modo <Non smetteranno mai, il mondo è crudele> lo ha constatato troppe e troppe volte, il mondo tende a distruggerti, a farti divenire un ameba. Il mondo è un posto pericoloso e difficile in cui vivere, è un luogo aspro dove la malvagità regna praticamente sovrana <No, la spada non c'entra. E' stato qualcuno che ha voluto scatenare le mie peggiori paure ma con la spada, non lo so, è come se avesse toppato. Non ho paura di lei e mai ne avrò> non può aver paura della sua arma più fedele, della sua compagna di mille avventure e di colei che può portarlo ad essere davvero uno dei migliori spadaccini di questo mondo. Sospira, respira pesantemente nell'udire quella nuova domanda <Oggi> esordisce semplicemente <Oggi l'incubo è ricominciato. Ho ricevuto un messaggio che mi invitava ad affrontare le mie paure sulle colline di Kusa. Per questo me sono andato presto, volevo mettere fine a questa storia una volta per tutte e arrivato li, mi sono ritrovato nuovamente con Kouki davanti a un vecchio> ricorda gli avvenimenti alla perfezione, sono successi oggi ed è ancora tutto quanto vivido, troppo forse <Siamo tutti quanti caduti in un genjutsu per l'ennesima volta e io mi sono ritrovato nel letto completamente nudo con te al mio fianco, nuda anche tu> il solo pensare che qualcuno possa vederla senza veli lo rabbrividisce, nessuno può vederla, nessuno deve solo osare vederla, lei è sua e tale deve rimanere <C'era il vecchio che ci osservava, io mi sono alzato, ho cercato di raggiungerlo ma qualcosa mi ha bloccato portandomi a risvegliare il sigillo solo che non era la solita trasformazione, era diversa, avevo delle ali da demone> una trasformazione ben diversa, anch'essa con il suo fascino <Tu eri terrorizzata, cercavi di allontanarti da me e io crescevo, diventavo più alto e il potere del sigillo stava per prendere il sopravvento fino però non avevo paura, non era il sigillo a farmi paura> china il capo verso il basso, riflette su ciò che sta dicendo e pensa a cosa dire <Avevo paura di perderti, di vederti allontanare e che senza di te non posso sopportare questo peso. Se lo controllo è solo per merito tuo, sei tu la mia forza e quando sono riuscito a capirlo, tutto è finito. Tu eri con me, ho visto nostro figlio..> un sorriso si forma sul volto del Jonin al solo pensiero..suo figlio, il suo bambino> vorrebbe avere un figlio con lei, una famiglia perchè lei è la sua famiglia adesso. Dopo tutto questo la prende, la bacia con passione, con maggiore forza fino a distaccarsi lasciandola andare. Osserva i di lei movimenti, il suo chinarsi in avanti a chiudere il rubinetto della vasca e qualcosa scatta in lui, un qualcosa impossibile da fermare fino a vederla spogliarsi completamente. Si avvicina alla ragazza, allarga le braccia andando a cingerle il busto spingendola contro di se <Che senza di te non posso vivere> china il capo verso di lei, le labbra vanno a posarsi sul collo della Hyuga cominciando a baciarla, a morderla mentre la mano carezza il di lei ventre spingendola sempre di più verso di se, contro il proprio corpo. [Chk on]

12:56 Kaori:
 Già, crudele. Il destino, il fato, le persone che lo abitano. In ognuno di loro v'è quella traccia di crudeltà che, in qualche modo, è nata per ferire ed uccidere il prossimo. Kaori concorda con lui, sa che ha ragione. Non sarebbero mai stati realmente in pace, non avrebbero mai potuto aspirare ad una vita tranquilla e priva di problemi. Il massimo che avrebbero potuto fare è allenarsi per diventare sempre più forti ed impedire che il dolore attanagliasse nuovamente le loro anime. Divenire abbastanza forti da potersi permettere di difendere da soli la loro progenie, la loro famiglia, ed impedire che qualunque tipo di dolore possa in futuro toccarli. <Ed il destino annoiato. Probabilmente siamo la sua più grande fonte d'intrattenimento> mormora lei con un triste sarcasmo ed un piccolo sospiro, prima di ritrovarsi a permettere al kiriano di proseguire col suo racconto, con la sua storia. A quanto pare non è stata la Samehada a portare nella di lui mente quella visione. A quanto pare si tratta di una presenza esterna che voleva semplicemente mirare a spaventarlo, a tormentarlo. Una presenza che Kaori sente già di odiare per quello che gli ha fatto. Non dice nulla, però, limitandosi ad attendere che Raido prosegua nel suo racconto e, semplicemente, l'osserva silente limitandosi ad ascoltare la seconda parte di quella storia. Quest'oggi ha vissuto un'esperienza diversa ma ad essa collegata. Questa volta, sì, quell'uomo ha sfiorato qualcosa di molto più importante e personale per l'Oboro. Ha toccato lei. La ragazza stringe appena le labbra, inclina il viso, punta le iridi in quelle dell'altro memorizzando ogni singola parola per poi ritrovarsi a schiudere le labbra poco dopo. Questa visione è quanto mai intricata e sottile. Una situazione che avrebbe anche potuto essere considerata veritiera e reale se solo non fosse per un piccolo particolare: Kaori non avrebbe mai permesso a quel maledetto sigillo di mettere fine alla loro vita, alla loro storia. Non si sarebbe mai limitata a ritirarsi spaventata nel vedere Raido mutare a quel modo per via di quella maledizione. No, non sarebbe fuggita, non si sarebbe fatta da parte. Avrebbe lottato, avrebbe reagito e ringhiato. Avrebbe fatto il possibile per fermarlo, persino attaccarlo. Se Raido fosse cambiato al punto da divenire Oni, da divenire il demone che non desidera essere, allora lei l'avrebbe fermato. Sarebbe arrivata a combatterlo con le lacrime agli occhi pur di salvare la sua anima, di impedirgli di fare ciò che, coscientemente, non avrebbe mai fatto. Non gli avrebbe mai permesso di rivelarsi malvagio, di uccidere o ferire qualcuno, di gettar fango su tutti gli sforzi ed i sacrifici fatti finora per proteggere il prossimo. <Raido...> la voce di Kaori si farebbe strada tentando d'interrompere il suo dire per poi portare ambo le mani ai lati del suo viso, del suo volto. <Non ho paura di te. Non ho paura del tuo potere. So che puoi controllarlo, so che sei più forte di lui. Ma se anche dovessi mai soccombere al suo volere, ti prometto che continuerò a non temerti> continua lei con voce deciso, lo sguardo fermo e deciso ad incontrare quello di lui. <Ti prometto che non fuggirò. Ti prometto che, anzi, ti fermerò.> E tace, questa volta, prendendosi un attimo di pausa per puntare le iridi perlacee in quelle dorate di lui e mostrargli quanto possa essere sincera e determinata in questo dire. <Così come mi aspetto che tu mi fermeresti se mai dovessi essere controllata da un potere oscuro come quello> Se mai fosse successo, se mai fosse divenuta un mostro, sì, avrebbe voluto che Raido la fermasse. Lui, solo lui avrebbe potuto farlo per dare reale pace alla sua anima. Lascia quindi che l'altro possa continuare col suo discorso e, quando ode il successivo dire, sente il cuore scaldarsi, l'espressione ammorbidirsi, e i pollici prendere a carezzare dolcemente le sue gote sudate. Quell'ultima frase, in particolar modo, le smuove qualcosa dentro portandola ad illuminarsi di una luce abbagliante. <Com'era?> domanda lei con voce morbida, bassa, cercando d'immaginare un figlio loro, nato dai loro corpi, dai loro geni, dal loro sangue. <Aveva i tuoi occhi? I capelli scuri?> Lei, un loro figlio, lo immagina dopotutto così. Un piccolo fagottino dai capelli scuri come la notte e le iridi dorate. <Io... vorrei averlo un figlio tuo> ammetterebbe, poco dopo, in un sussurro leggero, basso, quasi timido mordendosi leggermente il labbro inferiore. Lo vorrebbe, lo vorrebbe davvero. Così come ora desidera lui. Così come ora desidera sentire le sue labbra sulle proprie, i loro corpi stretti in quella presa che le fa salire mille brividi per tutto il corpo. Avverte il suo corpo premere contro il proprio, la veste essere d'intralcio fra le loro sagome mentre le loro labbra si cercano e tormentano a vicenda in quel lungo, caldo bacio. Avverte il desiderio improvviso di stringerlo a sé, di baciarlo ancora e di unirsi al suo uomo così da fargli dimenticare qualunque maledizione gli sia stata lanciata, qualsiasi orribile visione abbiano voluto trasmettere alla sua mente. E per questo va, semplicemente, distanziandosi appena per poi spogliarsi di quella veste di troppo, rimanendo esposta e vulnerabile al suo sguardo. Vulnerabile solo per poco prima che lui vada a raggiungerla per poi spingerla contro se stesso, baciando la sua pelle slungo il collo, la spalla, facendole scaturire dalle labbra dei piccoli respiri corti, caldi, che s'infrangono sulla chioma d'argento di lui. <E allora vivi con me> sussurrerebbe lei, lenta al suo orecchio, guardandolo, ricercandone lo sguardo, portando le mani a poggiarsi sul suo viso, afferrandolo. <Vivimi> Una richiesta od un ordine, non è chiaro, ma è evidente che la giovane non abbia alcuna voglia di lasciare il suo fianco. Le sue labbra andrebbero a cercare quelle di Raido mentre, poggiando le mani sulle sue spalle, andrebbe a tentare di darsi una spinta verso il basso con le gambe, con i piedi, che la porterebbe a chinarsi appena per poi saltare su, verso l'alto. Le gambe andrebbero a schiudersi, a distanziarsi, per poi cingere i di lui fianchi con le cosce, incrociandosi attorno alla sua vita. Andrebbe a tentare di premersi a lui, di farsi il più vicina possibile, così da mostrargli come non ha intenzione alcuna di lasciarlo, di permettergli di scoprire cosa sarebbe la sua vita senza più lei al suo fianco.

14:02 Raido:
 Un mezzo sorriso solca il viso dell'albino, un sorriso dettato dalle parole della Hyuga sul destino e sul fato. Molte volte ci ha pensato, molte volte riflette sul suo destino e su ciò che esso pretende da lui, da loro, dalla loro vita. Non vi è una vera e propria risposta, non vi è niente da dire con certezza, solo molte e molte ipotesi che rendono l'argomento ancora più insidioso che mai ma è davvero questo il suo credo? Crede davvero che sia il destino a fare creare e tessere tutte quelle tele? No, non lo crede. Ognuno ha un percorso da seguire, ognuno ha una via da percorrere ma ciò che si fa in questa via, non lo può decidere nessuno, solo e soltanto perchè siamo noi che creiamo un futuro. All'inizio è qualcosa di difficile da capire e comprendere pienamente ma adesso, dopo tante peripezie, dopo tutto quello che ha vissuto e fatto, è arrivato al punto di capirlo perfettamente. Farlo capire alla special è impossibile, non esistono parole per spiegare questo suo pensiero, non esistono modi per spiegare tutto ciò, esiste solo e soltanto l'esperienza. China il capo verso il basso, porta lo sguardo sul pavimento della stanza per riflettere su determinate parole che vengono proferite; è arduo poter dire come muoversi eppure ognuno lo deve fare, si deve convincere a farlo al meglio che può <Probabile ma io credo che tutto ciò che ci accada, accada per un motivo ben preciso> solo questo, niente di più, niente di meno. Non osa tirare fuori il discorso adesso, non ne ha voglia, non ha la testa di affrontarlo e vorrebbe solo stare con lei, passare questa serata in compagnia della sua donna, della sua Kaori. Ha finito di parlare di ciò che gli è successo, degli eventi terribili che lo hanno colpito nell'ultimo periodo e non avrebbe mai voluto farlo. Sa quanto lei si preoccupi per lui, sa benissimo che ogni cosa che le dice può portarla a livelli di preoccupazione troppo grandi per essere sopportati ma glielo ha chiesto, ha chiesto di raccontare tutto quanto e mentirle, sviare il discorso sarebbe troppo. Entrambi in più di un anno hanno vissuto esperienze che vanno ben oltre la concezione di terra, sono entrati in contatto con forze che li hanno perseguitati all'infinito; prima la porta dell'anima e i serpenti, ora questo circo degli orrori che non fa che accrescere le di lui parole anche se, adesso, ha capito come batterle. Sa cosa gli fa paura, sa cosa è che lo spaventa terribilmente e non è il potere, i pericoli o qualsiasi altro fattore esterno. E' lei, Kaori che gli fa paura, paura di perderla, paura di perdere la sua forza, la forza che lo porta a vivere e sembra stupido ma è così. Appena giunto a Kusa ha combattuto durante la rivoluzione, in varie missioni ma solo ultimamente è riuscito a rendere le sue abilità veramente efficaci, solo adesso è riuscito ad essere veramente ciò che suo padre ha sempre visto in lui e questo è un grande traguardo, un enorme traguardo ma è merito della ragazza. Da quando l'ha conosciuta ha capito il vero significato di forza e senza di lei tornerebbe ad essere solo uno dei tanti con niente di speciale, solo un semplice ninja, niente di eccezionale o fuori programma. Il pensiero di vederla scomparire dai suoi occhi è terribile, lo lacera dall'interno. Sente le sue mani, quelle piccole mani afferrargli il viso, il calore del suo corpo pervaderlo interamente per poi udire tali parole. Gli occhi si portano sui suoi, divengono lucidi, commosso per la prima volta. Non piange, non ne vede l'utilità ma si è commosso veramente <Lo so> la voce trema, viene meno così come il respiro e sorride, lievemente portando le labbra a distendersi leggermente verso l'esterno; restano chiuse con lo sguardo fisso su Kaori e poi ancora, tutto cambia. Il loro bambino, ha visto loro figlio in quel genjutsu, che fosse una premonizione del futuro? Un avvertimento o qualcosa di più? Non lo sa ma lo ha visto, è reale e lo vogliono, vogliono quella creatura <Era bellissimo...come te> lei è bellissima, più di chiunque altra, il suo sole, la sua regina, il suo futuro <Anche io ma...non questa notte> non vuole avere figlio questa notte, vuole restare con lei, godersi ogni attimo con lei e solo dopo il matrimonio mettere su una vera e propria famiglia. Ne bacia il collo, le stringe il busto spingendola contro di se, sente il suo corpo, il suo calore pervaderlo come non mai e ancora parole, altre parole prima di vederla voltarsi, saltare sentendo la propria vita venire stretta, avvinghiata. Porta le mani sulla schiena di Kaori, muove le gambe entrando nella vasca, scavalca il muretto mettendo gli arti inferiori nell'acqua calda e, infine, abbassandosi portando entrambi al suo interno. Il busto si fa avanti, lascia che Kaori vada ad adagiarsi contro il muretto della vasca, gli occhi fissi nei suoi, sorride lasciandosi andare. Poggia le labbra sulle sue, si distende sopra di lei dando inizio a quella lunga notte. [END]

Raido e Kaori parlano di quello che è successo al circo degli orrori tra coccole e varie