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con Hikari, Kazan

12:11 Hikari:
  [Terzo Cerchio] Le mancava il villaggio. La permanenza a Konoha si è protratta più del previsto a causa dei giorni passati in ospedale per poter risanare tutte le ferite ricevute durante il torneo. In finale non ha avuto scampo contro quel ninja del villaggio della Foglia, però ha cercato di combattere al meglio, sbagliando purtroppo strategia. Ma com’è che si dice? Sbagliando s’impara. E infatti la genin di Kusa è tornata più motivata di prima. Sebbene avesse qualche remora nel partecipare a degli scontri, ora ne è bensì entusiasta. Si parla pur sempre di scontri che non prevedano la morte di qualcuno, s’intende. Certo, essendo un ninja sa comunque che prima poi una situazione del genere le si parerà davanti, ma non è questo il momento di pensarci. Adesso vuole godersi il ritorno nel villaggio dell’Erba, passare del tempo con i propri compagni e oziare un po’ al fine di tornare completamente in forze. Sta ora percorrendo la strada principale del Terzo Cerchio, lanciando occhiate di qua e di là alle vetrine e alle loro esposizioni. Ha proprio bisogno di qualcosa di nuovo da mettere. Purtroppo, come spesso accade, il tempo non è dei migliori. Una delle cose che le mancano di Konoha è proprio il sole. Si fa strada tra le poche persone che hanno avuto il coraggio di uscire, avvolta dal suo solito mantello blu zaffiro, impermeabile, sul quale le gocce di pioggia scivolano repentinamente. Sotto di esso, indossa una maglietta di cotone nera le cui maniche raggiungono la metà degli avambracci, mentre le gambe sono fasciate da un paio di skinny jeans dello stesso colore, che si tuffano un paio di anfibi che coprono il polpaccio nella sua interezza. Legata alla leva inferiore sinistra ha un portakunai, contenente solo tre di queste armi. Non ha voluto portare con sé tutto l’equipaggiamento, ma giusto qualcosa per difendersi, non si sa mai. I capelli castani le ricadono sulla schiena, nascosti dal mantello, mentre il ciuffo è tenuto fermo sulla fronte dal coprifronte riportante il simbolo del villaggio dell’Erba. Nonostante il cattivo tempo, la giovane donna è visibilmente allegra. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 3xkunai]

12:18 Kazan:
  [Terzo Cerchio] Sta passeggiando senza evidente meta sotto quella pioggia incessante che ne bagna il corpo, indossa un paio di pantaloni neri larghi che scendono morbidi sulle gambe finendo in scarpe da ginnastica dello stesso colore, una casacca bianca adorna il busto, leggermente stretta che ostra quel fisico longilineo e ben definito del ragazzo. Capelli neri che legati in una grossa coda scendono fino a metà schiena lasciando liberi quei due ciuffi che ne incorniciano il volto candido. Lo sguardo, celeste, limpido, che spazia intorno a se senza soffermarsi su nessuno in particolare, quello sguardo che non sembra neanche di questo pianeta tanto è chiaro. Le vesti son bagnate dalla pioggia incessante anche se il ragazzo non par farci troppo caso, semplicemente continua a camminare per quella strada principale senza rendersene conto nella direzione opposta da dove viene Hikari, avvicinandosi in quella passeggiata alla ragazza ad ogni passo che compie

12:31 Hikari:
  [Terzo Cerchio] Lo sguardo continua a vagare tra le vetrine dei negozi. Non sa effettivamente che cosa voglia comprare, perciò i suoi obiettivi spaziano dai vestiti agli accessori, dalle scarpe alle armi. Insomma, un po’ indecisa la ragazza. La mano destra stringe già un paio di buste contenenti capi d’abbigliamento comprati poco prima, mentre la sinistra si ritrova a massaggiare il ventre brontolante a causa della fame. E’ già ora di pranzo, strano non se ne sia accorta. Durante il loro continuo viaggio, le iridi castane della ragazza, in un movimento da destra verso sinistra, vengono catturate da qualcos’altro. Un colore chiaro, quasi cristallino che spicca nel grigiore di quella giornata. Un colore che si fa sempre più vicino ad ogni passo. Mai prima d’ora ha visto una tonalità di occhi simile, sembrano quasi delle gemme. Talmente catturata da essi, non si accorge che la distanza tra lei e l’altro ragazzo sta sempre più accorciandosi. Così distratta da non vedere che le loro direzioni sono le stesse e infatti, dopo qualche istante, collidono. La spalla sinistra della giovane va a sbattere contro quella dell’altro. Un sottile fastidio le percorre quella zona, da poco guarita. La mano istintivamente viene portata sulla spalla, massaggiandola. < Scusami. > direbbe poi, mortificata, voltandosi verso lo sconosciuto. Considerando il suo fisico, uno scricciolo come lei non dovrebbe avergli fatto del male, no? [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 3xkunai]

12:38 Kazan:
  [Terzo Cerchio] Continua a camminare, guardandosi intorno senza dar troppo peso alla figura di Hikari almeno finchè la spalla non viene urtata con quella della ragazza <Uh?> Mugugna, fermandosi e ruotando il capo per puntar lo sguardo su di lei,quelle gemme preziose così chiare da ricordare il mare d'estate <Scusami tu> MOrmora, lasciando che sulle labbra si tenda un piccolo sorriso, spostando lo sguardo sulla spalla della ragazza <Ti sei fatta male?> Domanda poi, inarcando entrambe le sopracciglia mentre le labbra si schiudono in un piccolo stupore <Ero distratto, non volevo urtarti> Un ultimo commento, tendendo nuovamente le labbra in un piccolo sorriso

12:49 Hikari:
  [Terzo Cerchio] Cerca nuovamente lo sguardo dell’altro, sperando di non essere stata un “fastidio”, per così dire, troppo grande. Sa bene che parecchia gente in questa città cerca facili pretesti per discutere, e non vorrebbe capitasse proprio ora. Con sua sorpresa l’altro pare rivelarsi piuttosto gentile, e questo la tranquillizza. < No, no, niente di che. > ricambierebbe dunque il sorriso dell’altro, onde evitare di farlo preoccupare. Fortunatamente la spalla è stata guarita da un medico competente, e non dovrebbe riportare ulteriori danni, soprattutto per una piccola botta come questa. < Ma grazie per la preoccupazione. > Incredibile, tutta questa gentilezza a Kusa? E’ forse successo qualcosa mentre lei è stata assente? Un’ondata di bontà? A questi pensieri, una sottile risata abbandona le labbra della ragazza. < E’ stata colpa mia, sono io a dovermi scusare. > Osservando meglio l’altro, è certa di non averlo mai visto. Forse non è il momento migliore per far conoscenza, lì, sotto la pioggia, ma perché no? < Sei di qui? > domanderebbe, incuriosita. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 3xkunai]

12:53 Kazan:
  [Terzo Cerchio] Lo sguardo resta sulla ragazza, come a studiarne i lineamenti, lasciando inarcar entrambe le sopracciglia <Grazie per la preoccupazione?> Ripete in domanda, ridacchiando appena e scuotendo il capo <Ti son venuto addosso, mi par il minimo> Aggiunge in un nuovo commento, allargando leggermente le braccia prima di scuotere nuovamente il capo alle sue ulteriori parole <Facciamo così, è stata colpa d'entrambi ok?> Una nuova domanda, cordiale, formale come gli è stato insegnato <Si, sono di qui, anche se fino ad ora non sono uscito molto, il mio nome è Kazan> Si presenta, chinando anche il capo per accompagnar quella presentazione in un simil inchino formale che le offre prima di tornar in posizione eretta

13:05 Hikari:
  [Terzo Cerchio] L’altro sembra un tipo piuttosto alla mano, e non distaccato, freddo, o che ostenta superiorità. Meno male, pensa. Una discussione in questo momento sarebbe stata l’ultima cosa che avrebbe voluto affrontare. < D’accordo. > annuirebbe, mentre una risata accompagna quelle parole. Una conversazione piacevole, un toccasana. < In effetti mi sembrava di non averti mai visto. > osserverebbe, portando la mano sinistra al mento, per poterlo poi prendere tra pollice e indice, assumendo un’espressione pensierosa. Era da un po’ non incontrava qualcuno di nuovo. < Io sono Hikari. > allungherebbe le labbra in un sorriso cordiale, chinandosi a sua volta. Normalmente avrebbe teso la mano, ma in questo caso ha voluto seguire l’usanza dell’altro. Sia guarda un attimo attorno, alla ricerca di un riparo da quella pioggia, per parlare in modo più tranquillo. Quasi tutti i locali e i negozi della strada offrono un tettoia o una tenda, per fortuna. < Ti va se ci mettiamo lì sotto? > domanderebbe, indicando una di esse, la più vicina. Poi, se l’altro avesse acconsentito, si dirigerebbe al di sotto di questa, aspettando l’altro. < Sei un ninja? > una delle comuni domande che vengono rivolte un po’ a tutti.

13:09 Kazan:
  [Terzo Cerchio] Ascolta la presentazione della ragazza per poi distogliere lo sguardo da lei per puntarlo verso quelle tettoie che offrono riparo dalla pioggia <Si certo, direi che sarebbe un ottima idea> Commenta ancora, lasciando che sulle labbra si formi un nuovo sorriso cordiale per poi inarcar entrambe le sopracciglia alla sua ultima domanda mentre inizia a muoversi nell'affiancarla mentre si dirige verso quella tettoia <Beh, più o meno> Commenta, socchiudendo le palpebre <Sono da poco diventato un Genin di Kusa> afferma quieto, dirigendosi verso la tettoia e fermandosi una volta che entrambi sono al riparo da quella pioggia incessante <e devo imparare ancora molto> Commenta, socchiudendo le palpebre e storcendo le labbra d'un lato in una palese smorfia, prendendo una pausa dove scuote il capo <Ma vedremo cosa ci riserverà il futuro> ed alza le spalle con noncuranza, lasciando che un piccolo sospiro sfugga dalle proprie labbra

13:20 Hikari:
  [Terzo Cerchio] Ascolta il dire del ragazzo, entusiasta di aver trovato un commilitone, anche se l’altro non sembra molto contento di ciò che sta dicendo. < Anche io sono genin. > direbbe, scoprendosi il capo dal cappuccio e indicando poi il coprifronte. Ogni volta che se lo lega al capo, ricorda il modo strambo in cui lo ha ottenuto, dopo quella sottospecie di rissa in piazza. Il ricordo la fa sorridere ma allo stesso tempo rabbrividire. E’ un po’ che non vede in giro quel tipo, per fortuna. < Già, c’è sempre da imparare, non si smette mai in un lavoro come questo. > aggiungerebbe alle sue parole, concordando in pieno. Anche lei in fondo è una novellina. < L’importante è non fare le cose di fretta, e non strafare. > solleverebbe poi le iridi verso il viso del ragazzo, incuriosita da quella sua reazione quasi malinconica. < Sei preoccupato? > gli domanderebbe, sperando di non risultare troppo invadente o inappropriata. Forse è diventato un ninja per costrizione, o forse si è reso conto che quella non è la sua strada. Possono essere diverse le opzioni. Neanche lei all’inizio voleva intraprendere questo cammino. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 3xkunai]

13:24 Kazan:
  [Terzo Cerchio] <Uh? Anche tu?> Domanda, lasciando che un piccolo sorriso nasca sulle proprie labbra <Allora credo che ci vedremo in giro spesso> Commenta ancora, prima di scuotere il capo e lasciar che un nuovo sospiro abbandoni le proprie labbra <No, non sono preoccupato anzi...> Aggiunge, alzando le spalle per avvicinarle al volto <Ma ci sono delle cose che devo scoprire prima> Resta vago, storcendo le labbra d'un lato <Magari un giorno te ne parlerò ma ora...> E lascia in sospeso la frase, guardandosi intorno prima di riportar lo sguardo su di lei <Ora mi dispiace ma devo andare> Si congeda, chinando il capo verso la ragazza <Spero di incontrarti presto e magari continueremo la conversazione> Conclude con quella speranza, prima di iniziar a camminare per allontanarsi da lei, per proseguire nuovamente per quella via interrotta precedentemente nel tentativo di allontanarsi dalla ragazza [End]

13:33 Hikari:
  [Terzo Cerchio] < Già, credo proprio di sì. > annuirebbe, mentre sulle labbra rosee di lei si dipinge un sorriso. Continua poi ad ascoltare le sue parole, sollevata di sentire che l’altro è tutt’altro che preoccupato. Meglio così, meglio essere sicuri di ciò che si fa, non come lei all’inizio. Poi, ecco che il discorso assume tonalità misteriose. < Cose da… scoprire? > una domanda a voce bassa, che probabilmente non riceverà risposta. < D’accordo. > direbbe, un po’ perplessa. Dopo essersi guardato attorno, Kazan sembra avere improvvisamente fretta. Cos’è successo così all’improvviso? < Sì, lo spero anche io. > e lo guarderebbe nell’allontanarsi, scomparendo tra la pioggia. [Equip: Guanti ninja | Portakunai: 3xkunai]

Incontro fortuito tra i due genin di Kusa, che hanno avuto modo di parlare per poco tempo. La conversazione finisce nel mistero.