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partenza per Kumo, tornerò

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con Mekura, Kaitsume

21:50 Kaitsume:
  [Mura esterne] Una mezza luna rischiara la notte oltre alla luce di qualche stella che sbuca qua e la allo spostarsi delle nubi. Sembra quasi come buchi nerj risucchino la luce che le sfere incandescenti lí su emettono. Il deshi si troverebbe presso le mura esterne naturalmente non per uscire al di fuori del villaggio, ma semplicemente per farsi un giro e vedere cosa lo attenderà nelle future missioni. Data la scarsa luce, riusciva a vedere poco fuori dal portone enorme di legno, solo qualche metro di terra battuta oltre ai due Jonin situati sulle due torrette. Si avvicinerebbe vicino ad una torretta con i vestiti che li ballano addosso, in effetti sta sera non indossa i soliti abiti che rendono i suoi movimenti fluidi e decisi, ma dei capi nei quali ci entrerebbe perfettamente un Akimichi adulto infatti un maglione lungo fino a sotto il bacino si colore blu notte e un pantalone di tuta nero deformerebbero la sua sagoma in quella notte oscura.

22:01 Mekura:
 C'è un bel cielo per iniziare a viaggiare. Ha preferito farlo di notte, per comodità. C'erano diverse possibilità per muoversi, ad esempio andare a Uzu no kuni e poi prendere una navetta per andare al porto del fulmine passando per l'isola che sperava di tornarci prima o poi...in questa stagione le spiagge devono essere stupende. Ha organizzato il viaggio e le lettere da consegnare al suo allievo ed a certe persone. Ha parlato con Akendo ed è più tranquilla, ma non vuole lasciare nulla al caso, deve cercare questi serpenti bianchi, ma è piuttosto difficile: stringe tra le braccia Ken il quale sembra ribellarsi alla idea che lei possa andare via, Ai, invece non è per niente felice, ma si è arresa ad accettare la situazione. In ginocchio stringerebbe il suo bambino il quale rimarrebbe aggrappato al suo collo sentendo il suo peso piegando la testa in avanti <amore, non fare così...> afferma questa mentre persevera a rimanere. Accanto a lei una donna di famiglia insieme alla figlia che negli anni è diventata amica di Ai attendono in silenzio guardando quella scena pietosa. Sente lo sguardo di entrambe che giudicano in un certo modo le sue azioni, ma lo deve fare. Indosso porterebbe degli abiti da viaggio. Un coprispalle di pelle nera con la trama a squame, una canotta color sabbia che arriva fino a fianchi diventando più lunga sul retro e con sopra una maglia kimono leggera senza manche violacea la quale è legata sul fianco destro con una leggera trama geometrica verso i bordi. La maglia scopare morbidamente sui fianchi coperti dalla larga cintura di cuoio nero e sotto porterebbe un paio di pantaloni neri aderenti insieme a dei copri pantaloni in pelle grigio scuro ed alla fine la sua figura viene completata da un paio di stivali neri e dalla sciarpa/mantello color sabbia anche questa che scivola attorno al collo e scende sia di fronte che dietro il suo corpo . La borsa è appoggiata di fianco a lei e ancora rimane li, in ginocchio accarezzando il bambino, distratta solo dalla figura di questo. [ch on ]

22:24 Kaitsume:
  [Mura esterne] Mentre il ragazzo si avvicinerebbe al portone noterebbe delle figure di alcune persone, un paio di piedi ed una accucciata che abracerebbe un'altra sagoma ma più bassa, passerebbe accanto a loro cercando di origliare qualcosa senza sembrare troppo indiscreto. Forse è uno shibobi che deve lasciare il villaggio momentaneamente per una missione, o forse sta partendo senza dover far più ritorno. Sorpaserebbe le varie figure con calma e passi lenti per poi piazzarsi esattamente sotto il portone seguendo con lo sguardo la starada sterrata che dopo poco s'interromperebbe bruscamente cedendo spazio ad un muro di completa oscurità; eh si, sta sera la sua vista non è sl suo massimo! Continuerebbe a fissare quel l'oscurità che quasi lo attrarebbe verso il suo interno. La curiosità è troppa. Beh jnfondo è più che logico dato che non è mai uscito fuori dal villaggio della foglia da quando è arrivato qui. Anni saranno passati, forse dieci se non addirittura quindici <Chi sa com'è li fuori> direbbe tra se e se sospirando. Beati loro che si dirigono all'esterno di queste ciclopiche mura e che possono esplorare quel vasto mondo che c'è li fuori. Un altro lieve sopsiro uscirebbe dalle sue labbra faccendo vibrare le corde vocali che emetterebbero suoni chiari <Mi piacerebbe uscire, e magari vedere gli altri villaggi, oppure provare a tornare a casa> in fondo è quello che desidera, andare a vedere com'è messo il suo paese d'origine, quello perennemente avvolto dalla nebbia più fitta di questa oscurità che ora si oara davanti dal giovane Kaitsume.

22:30 Mekura:
 Si solleverebbe in piedi prendendolo tra le braccia, tenendolo sollevato continuando a stringerselo a se <non vi sto abbandonando, devo sono fare una missione per un paio di giorni, tornerò presto, vi porterò qualcosa di bello, su...andrà tutto bene> da quando ha affrontato lo scontro nella arena nella finale, per come ne è uscita ora ha i suoi figli che sono sempre meno restii a farla andare in missione, sono preoccupati. <Ai, vieni qui, signorina...su> le chiederebbe di avvicinarsi e una volta che questa fosse arriva la abbraccerebbe facendola rientrare in quel nucleo familiare. <ascoltate, va tutto bene, tornerò presto va bene? anche perché avevamo in piano di fare le vacanze insieme, quindi...mi libero ora per andarci con voi dopo, andare al mare, prendere il sole, oppure andiamo a Suna, oppure andiamo a Taki, oppure andiamo ovunque vogliate> Chiude gli occhi, prendendo un lunghissimo respiro <studiate, allenatevi e fate i bravi con tutti hum? conto su di voi> quindi proverebbe a staccarsi, ma...no Ken rimane accozzato a lei. <ah...Ken, tesoro, anche per me è difficile, cucciolo> In quel momento Kaitsume parla, lo sente per caso più che altro tanto da farle alzare la testa guardando in direzione di Kaitsume. <dipende da dove vieni ragazzo, ma non è una grande sorpresa> afferma la ragazza avvicinandosi con il bambino di 10 anni tra le braccia e Ai dietro di lei con le braccia incrociate tra loro <di dove sei?> domanda verso il ragazzo sorridendo <se sono non sono indiscreta> [ch on]

22:49 Kaitsume:
  [Mura esterne] Non se ne accorgerebbe immediatamente, ma una delle sagome precedenti si avvicinerebbe al ragazzo, una donna, più bassa di lui, ma non capiva se fosse più giovane o adulta di lui data l'oscurità che lo circondava ed sonno che leggermente gli annebbiava la vista. Alla domanda innaspetata della ragazza il deshi andrebbe ad insipirare profondamente e continuando a fissare l'oscurità diffronte a lui andrebbe a sorridere ed aprire la bocca per emmettere un'unica parola <Kiri> eh si,il villaggio della nebbia, purtroppo ha pochi e vaghi ricordi di quei giorni che trascorreva con i genitori, infondo è più che normale dato che aveva si e no quattro anni quando gli toccò fuggire a Konoha. <Purtroppo so poco i nulla riguardo il mio villaggio e vorrei scoprire qualcosa in più su di esso> direbbe con un sorriso spalancato. Oh povero ragazzo, non sa le oscure verità che si celano all'interno di quella nebbia che avvolge Kiri, sicuramente verrebbe spiazzato dal apprendere quelle crudeli e brutali notizie. <E te invece?> ora guarderebbe il viso della ragazza osservando i suoi lineamenti <Sei una konohana puro sangue?> continuerebbe a parlare con quel suo solito e pacato sorriso. Attenderebbe la risposta della donna poi spalancare leggermente le labbra andare a fare una semplice domanda <Come mai stai partendo? Una missione o roba del genere?>

23:15 Mekura:
 Kiri eh? un Kiriano...ha conosciuto diversi Kiriani oltre a Raido ed alla fine non tutti sono..come lui. La donna lo osserva, lo ascolta con pazienza attorniata dai bambini. Ken è un ragazzino con i capelli mossi e castani, dal viso splendido e dai grandi occhi nocciola, tranne il destro, il quale è coperto da una bandana. AI invece è una ragazzina con i capelli corti a cascatto ed i capelli bianchi, una benda nera al livello degli occhi e un abito scuro modello loli. Rimane a pensare a quella parola "puro sangue" è una parola ancora così brutta ripensandoci <si, i miei genitori sono di Konoha da generazioni immemori> afferma mostrando i suoi occhi: il Byakugan spento, per ora <sono appartenente al clan Hyuga, come si può ben notare> afferma avvicinandosi in modo da mettersi sotto un fascio di luce ed essere palese. I capelli viola sono portati indietro, sempre a caschetto, un caschetto mosso mentre lo sguardo è serio, tranquillo, ma di chi ha visto molte cose. <si missione, devo portare a termine un piccolo incarico che però richiederà un paio di giorni> afferma lei senza specificare che cosa abbassando lo sguardo verso Ken. <e loro non sono d'accordo...non posso dire che non hanno ragione, immagino. Sono stata via per parecchio anche per l'ultima missione che ho affrontato e loro ne hanno sofferto, speravo di avere più tempo da passare con loro però..> insomma, essere ninja ed avere una famiglia è una cosa complicata. <te cosa ci fai qui? non è un posto per un denshi> afferma lei sorridendo <ci sono posti migliori> [ch on]

23:34 Kaitsume:
  [Mura Esterne] Una Hyuga, uno dei clan più noti di Konoha, è il primo membro di quella famiglia che incontra, conosce poco delle abilità di quel clan e di quei occhi poco più chiari dei suoi. Il ragazzo sorriderebbe e direbbe con con un sorriso entusiasta <Hyuga? Interessante come clan, so che avete degli occhi sorprendenti> noterebbe ora la chiarezza degli occhi della donna <Beh abbiamo gli occhi esteticamente simili, potrei spacciarmi come per uno di voi> si avvicinerebbe anche lui leggermente mettendo in mostra i suoi occhi chiarissimi, quasi virtei, ma mai chiari quanto quelli della ragazza. Solo ora avvicinandosi noterebbe i due ragazzini, uno affianco alla donna e una in braccio alla donna, a questo punto fletterebbe le gambe talmente tanto da giungere all'altezza del ragazzino in piedi toccando con le caviglie i propri glutei <Sei preoccupato per tua mamma eh?> direbbe sorridendo verso suo figlio <Stai tranquillo, scommetto che tua madre è talmente forte che riuscirebbe a spiazzare un'intero esercito come se nulla fosse> continuerebbe convinto poggiando una mano sulla testa del ragazzino cercando di essere il più rassicurante possibile. Alla domanda della madre dei due ragazzi, il giovane alzerebbe lo sguardo verso l'alto per non essere maleducato e mantenere il contatto visivo <Beh, fra poco sarò genin, e non essendo mai uscito dal villaggio avevo voglia di vedere cosa mi aspettava.> direbbe sorridendo con tranquillità <E mi attrae molto la curiosità e la voglia di esplorare fuori da queste mura enormi e sono convinto che manca poco> continuerebbe ora spostando lo sguardo verso l'oscurità li fuori.

23:47 Mekura:
 Il ragazzo ha si degli occhi molto chiari, vitrei, ma c'è una differenza abissale tra i suoi e quelli di Kaitsume. Si chiama "Mekura" perché gli occhi della ragazza sono così chiari sfumati appena di un tono violetto, tali da sembrare quello che significa il suo stesso nome: cieca, strana l'ironia. <non credo, huhu, simili ma non uguali> afferma facendo un cenno con la testa ironizzando un poco con il denshi. Intanto Kaitsume guarda in direzione dei suoi figli rivolgendosi probabilmente a Ken ma parlando alle caviglie di AI <....> rimane ad osservarlo senza dire nulla e così anche i figli. <non esageriamo> afferma lei sentendo le parole cordiali del ragazzo <però me la caverò, in particolare eviterò di affrontare un esercito, meglio prevenire che curare giusto?> Si abbasserebbe inginocchiandosi di nuovo in modo da appoggiare Ken con i piedi per terra <adesso però basta che pesi ok?> farebbe perdere la presa al collo del ragazzo ma sente come questo si aggrappa ai vestiti. <bhe...allora prenderai missioni che portano molto fuori dalla zona di Konoha: Kusa si sta evolvendo tecnologicamente ed è una città unica nel suo insieme, Suna ha un fascino spettacolare...Kiri....hum...> sorride <ci sono andata solo per una missione e la nebbia era fittissima, direi che non sono riuscita a vedere molto> piega il collo di lato e guarda di nuovo verso il basso per controllare Ken e sospira <quanto ti manca all'esame?>

00:05 Kaitsume:
  [Mura Esterne] Vedrebbe la donna poggiare suo figlio a terra stanca di tenerlo in braccio, beh ora che ci pensa, una volta da genin dovrà protteggere anxhe loro, ed è qui che il suo sorriso si spegnerebbe leggermente, insomma ne sarà capace il ragazzo di proteggere loro due e anche gli altri abitanti del villaggio, certo, non è il solo a farlo infatti Konoha è piena di ninja abilissimi, ma tra poco anche lui farà parte degli Shinobi della Foglia. Questo lo mette sempre un po' in ansia; e se non fosse abbastanza forte da riuscire a frontegfisre le varie missioni che gli arriveranno? Basta, non ci deve pensare, infondo l'esame serve a quello, a capire se un deshi è pronto a far la sua parte per aiutsre il villaggio. Quando la ragazza parlerebbe dei vari villaggi il ragazzi si rinmetterebbe in piedi, la ascolterebbe attentamente e infine andrebbe a dirle la sua riguardo a Kiri <Da quello che so, sono pochissimi i giorni senza nebbia> tornerebbe a sorridere per poi continuare <Da quello che ricordo, seppur sia poco, c'era molta nebbia, ed io non riuscivo a guardare più lontano del mio naso> riderebbe leggermente ricordandosi quando aveva sbattuto contro un albero mentre correva <Ma i miei ci vedevano perfettamente attraverso, avevo tentato pur io di inoltrarmi nella nebbia, ma purtroppo se non conoscevo a memoria il luogo, sbattevo sempre violentemente contro muri e piante> adesso riderebbe proprio ricordando ogni singoka volta in cui si era distrutto contro qualcosa di duro. Ora la madre parlerebbe dell'esame, naturalmente si nota che il ragazzo è un deshi, non porta da nessuna parte il coprifronte della Foglia <Mmh... Se. Nom erro fra due giorni> direbe sorridendo <Spero di non prenderle troppo tanto che sono stato bocciato già una volta nella lezione del tai>

00:18 Mekura:
 Sentendo le difficoltà del giovane di adattarsi alla nebbia la ragazza non sa se conviene parlare rischiando di infierire: il byakugan ci vede attraverso la nebbia del resto. <c'è un trucco, in effetti> afferma la ragazza guardando il giovane denshi <i tuoi genitori non guardavano direttamente all'interno della nebbia, si affidavano ad altri seni. Conoscevano il posto si, ma prima di tutto credo che ascoltassero e non solo i rumore dell'aria ma penso che avessero una buona percezione attraverso il terreno> afferma la ragazza cercando di spiegare il perché <ci vorrà molta esperienza, ma dovresti essere in grado di farcela se ti impegni> afferma lei con sicurezza. prima di sentire il suo rammarico ed i problemi derivati più che altro dalla ansia di non fare errori. <se hai imparato qualcosa dalla bocciatura allora sfruttala per fare un buon esame tra due giorni: pensa ad una strategia da mettere in atto e assicurati che tutto sia pronto per il tuo scontro...e cerca di rilassarti...anzi, sarebbe il caso che tu andassi a dormire e con lui anche voi mostriciattoli> afferma rivolgendosi tanto ad Ai quanto a Ken <i miei piccoli criminali> si vede che c'è molto amore nelle parole della donna mentre si rivolge ad entrambi.

00:41 Kaitsume:
 In effetti la Hyuga ha ragione, non ci si può sempre affidare alla vista e bisogna svillupoare gli altri sensi <Si lo so, e poi spesso gli occhi ingannano, bisoga far attenzione ai dettagli> direbbe il giovane faccendk una pausa <E poi per i ninja di kiri, la nebbia rappresenta un vantaggio e non un ostacolo> penserebbe ad uno shinobi kiriano esperto che uttilizza il velo di nebbia <Infondo la nebbis ti nasconde, riesce a mascherare il tuo odore con la sua umidità, e la stessa umidità che rende l'aria più pesante ti aiuta negli spostamenti facendo che un ninja con comuni abilità non ti trovi> direbbe il ragazzo secondo il quale il velo di nebbia sarebbe una delle tecniche più semplici e formidabili che ci siano. Ora si psrlerebbe della sua bocciatura, un pugno dritto allo stomaco per lui nonostante abbia imparato molto da essa, come as esempio non cercare di andare contro le peoprie capacità, infatti si rischia di fare a botte solo con se stessi <Naturalmente la bocciatura mi ha aiutato> direbbe il ragazzo sorridendo verso ls donna <E userò quello che ho imparato da essa per superare l'esame> continuerebbe immediatamente. Guardarderebbe sorridendo ka madre che si occupa dei propri figli, un ricordi ormsi lontano il suo dato che si è sacrificata per lui <Beh si è fatti certamente tardi, meglio che vada> direbbe sorridendo a Mekura e passando affianco a Ken andrebbe nuovamente a poggiarli la mano sulla testa delicatamente dicendo ad entrambi i ragazzi <Siete fortunati ad avere una madre con voi, ricordatevi che non vi abbandonerà mai, qualsiasi cosa accada> direbbe con un affettuoso sorrido sulle labbra, e s'incamminerebbe verso casa ma nkn prima di aver salutato Mekura poggiandole una mano sulla spalla e dicendole <Non farli stare troppo in ansia> [END]

18:21 Mekura:
 Non ribatte alle affermazioni sulla nebbia, ed a malapena commenta il fatto che è stato bocciato <vedi? hai il cervello per risolvere i tuoi problemi, usalo per l'esame e non avrai problemi> ma quello che personalmente la lascia basita e anche abbastanza interdetta è il tentativo di saluto verso di lei, poggiandogli una mano nella spalla, come se fosse una amica di vecchia data anzi, quello è l'atteggiamento di un mentore. Al che quando cerca di fare la mossa Mekura fa un passo indietro, spostandosi in modo da deviare l'azione del ragazzo e salutarlo senza essere toccata. <apprezzo il consiglio e sicuramente sei un bravo ragazzo e non ci hai pensato, ma evita di toccarli in questo modo, buona notte> non dice altro osservandolo andare via, seguendolo seriamente dopo quella confidenza di troppo, prima di occuparsi della sua necessaria mansione principale : partire. <ragazzi...ascoltatemi: lo so che io ho molto tempo che devo recuperare, lo so e non sono mai andata via a cuor leggero> sospira gesticolando nel mentre, parlando letteralmente con il linguaggio dei gesti. <ma per quanto possa essere assurdo devo andare in missione per proteggervi: ci sono un sacco di cose che non vanno nel mondo ed è il mio compito così come tutti quanti trovare il modo di risolverle, alcune volte ci costringe a dover viaggiare per trovare...qualcosa che possa renderci più forti> non c'è mai fine alla ricerca di potere <ma non pensate neanche per un secondo che io non tornerò va bene? siete i miei gioielli, la mia gioia di vita, perciò voglio che siate forti miei guerrieri> [ch on]

22:25 Mekura:
 La notte è giovane e lei deve partire. Solleva la sciarpa, formando sopra la testa un cappuccio in modo da nascondere il viso. Guarda Ai, avvicinandosi e toccandole il volto rimanendo così senza dirle nulla, appoggiando la fronte contro quella della adolescente in segno di "perdono", lascia scivolare le mani verso quelle della ragazzina e le stringerebbe. Non c'è nulla da dire, Ai è arrabbiata, lo sa, ma vuole comunque dirle che le vuole bene, che non lo fa apposta, che vorrebbe stare di più con lei, che lo sa che si sta perdendo delle cose della sua vita, ma deve. Lo sa che cosa sta passando, lo ha provato con suo fratello, il senso di abbandono ogni volta, ma un giorno capirà forse, e forse la riuscirà a perdonare, deve solo finire tutto questo e se gli dei per una volta saranno clementi con lei, potrà stare con loro. Lascia Ai arretrando, per poi rivolgersi a Ken. Lo sa che è coraggioso, lo sa che è intelligente e che capisce molte cose, ma capisce anche che è un bambino e che ha bisogno di lei. Quello che sta facendo alla fine è una scelta molto egoista...ed è triste che ogni volta sia costretta a scegliere tra lei e loro. Si inginocchia e lo abbraccia di nuovo sentendolo singhiozzare lungo la spalle. Allontana il volto, asciuga le sue lacrime con le dita e da un bacio sulla sua fronte, un lungo bacio amorevole ed una carezza sul volto con entrambe le mani. <ti amo, vi amo tutti e due> La pioggia intanto inizia a scendere e Mekura decide di togliersi la sciarpa di dosso e di metterla sopra la testa di Ken in modo da non farlo bagnare. Quindi si rivolge di nuovo ad Ai e le darebbe tra le mani un rotolo..ed una rana di legno <...e tornerò> non può perdere più tempo e sospirando gira le spalle ai bambini, bagnandosi sotto la pioggia iniziando la sua marcia verso Kumo...ha molta strada da fare. [end]

Mekura parte alla volta di Kumo per cercare i serpenti bianchi, nel mentre fa incontri con Kiriani.