Giocata del 21/04/2017 dalle 16:58 alle 21:37 nella chat "Dojo Aburame"
C'è una bellissima luce oggi, ottima per andare al Dojo Aburame per una visita. Il Dojo è spettacolare nella sua strana struttura, infatti ricorda di forma e di aspetto ad una mosca. C'è sempre un certo ronzio nell'aria una volta abbastanza vicini alla struttura. Tuttavia l'esterno è un giardino in fiore, qualcosa di meraviglioso e bello, secondo solo al grande albero del quartiere Senju. Tobimasu ha mandato un messaggio a Satoru chiedendogli di venire al Dojo Aburame e che dovevano parlare. Rimane li, con la sua composta posizione, davanti al cancello con i soliti abiti e la solita armatura di sempre. [https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/564x/14/11/a8/1411a83a429687a99d9c35d31a21917a.jpg] La lavagnetta legata al fianco mentre si avvicina ad un Satoru ormai giunto sul luogo dell'incontro <buongiorno giovane è un piacere rivederti, come state?> sempre molto formale ma delicato. <vorrei ringraziarti di essere venuto qui, perdonami se ti ho voluto procedere, ma ho avuto, un insetto che mi ha detto che mi cercavi> non si sa neppure se stesse scherzando oppure no. <prego, seguimi, ho degli affari al Dojo ma non ho nessun problema se mi accompagni, abbiamo così pochi ospiti> e chissà perché, forse per via degli insetti che ci sono all'interno delle mura.Satoru sa solo di storie inquietanti riguardo agli Aburame...non malvagie ma solo inquietanti. [ambient per Satoru]
Oggi non è un giorno qualunque, oggi è il grande giorno, il giovane non ha mai smesso di indagare sul suo passato da quando è venuto a sapere della sua adozione, ma oggi è una giornata cruciale per le sue ricerche, difatti, ha ipotizzato un nesso con la sua famiglia biologica e il clan Aburame, in effetti non sa quanto questo legame sia profondo, potrebbe essere il figlio di un membro del clan o semplicemente il clan potrebbe essere implicato nella sua vicenda, da attore esterno, sinceramente non sa nemmeno cosa vorrebbe scoprire, sa solamente che vuole scoprire qualcosa, sulla sua provenienza, sul suo passato, oggi non è un giorno qualunque, oggi il giovane ha la possibilità di parlare con un membro del clan, nel tentativo di sapere qualcosa in più, sperando di trovare informazioni in grado di saziare la sua curiosità, positive o negative che siano. In vista del suo dialogo, da egli ritenuto molto importante, ha scelto un abbigliamento che lo renda presentabile ed adeguato al contesto, indossa una camicia di colore bianco, adeguatamente abbottonata tranne che per l'ultimo bottone che lascia che questa si apra leggermente sul collo, le gambe sono invece avvolte in un paio di pantaloni di color nero corvino, i piedi racchiusi in un paio di calzature, anch'esse nere. A completare il tutto indosserebbe l'equipaggiamento ninja di cui dispone, entrambe le mani sarebbero coperte da un paio di guanti ninja, anche gli avambracci e le gambe sarebbero coperte dal suo equipaggiamento, vambracci e schienieri sarebbero infatti ben saldi sulle rispettive parti del corpo del giovane. Inoltre all'altezza del fianco sinistro Satoru ha con sé un portakunai diviso in tre scompartimenti, dentro di esso sono presenti cinque kunai ed ognuno ha una carta bomba arrotolata intorno al manico; mentre sul fianco sinistro il giovane ha un porta oggetti, contenente cinque fuuda con dentro i tronchetti per eseguire la tecnica della sostituzione e un set di fumogeni. Il coprifronte sarebbe posto all’altezza del collo, legato come fosse una collana, lasciato né troppo stretto né troppo largo, in modo tale da pendere leggermente. Il tempo oggi sembra essere favorevole, questo fa credere al ragazzo che il suo incontro avviene proprio nella giornata giusta, difatti il cielo è completamente sgombero da qualsivoglia nuvola, non una sola di esse è presente sopra alla testa del giovane, infatti il sole è libero di splendere nell'azzurro del cielo, rendendo la giornata decisamente piacevole, si respira aria di primavera, aria di rinascita. Il giovane si trova ormai davanti al dojo del clan Aburame, proprio il luogo indicato da Tobimasu nel messaggio che gli ha inoltrato, i due devono parlare e pare che entrambi abbiano qualcosa da dire all'altro, Satoru è ovviamente felice di essere stato convocato, ma al tempo stesso è teso per via del momento, sa che oggi è una giornata di particolare importanza per la sua storia e, forse, anche per la sua vita futura. Ecco che il giovane giunge davanti al dojo, un edificio tanto spettacolare quanto particolare, l'edificio che contraddistingue gli appartenenti al clan degli insetti. Davanti al cancello il nostro giovane protagonista potrebbe vedere Tobimasu, figura a lui già nota ed alla quale si avvicinerebbe ora aumentando il passo. Non appena giunto al suo fianco, questo lo saluterebbe con fare educato e formale, come sempre, saluto al quale Satoru non esiterebbe a rispondere. <Grazie Tobimasu, tutto bene, mio padre> ecco che si ferma un attimo, per poi riprendere correggendosi. <Mio padre adottivo è tornato a casa, anche se a dire il vero non ci siamo più parlati> la verità, c'è un clima di tensione tra i due. Ma ecco che l'uomo continua il suo dialogare, dopo aver udito tutte le altrui parole, Satoru si limiterebbe a muovere le leve inferiori per seguire il moto dell'altro, insomma, l'altro ha chiesto di accompagnarlo ed è quello che sta facendo, ma ecco che ancora aggiungerebbe. <Si l'insetto ti ha detto il vero, ti stavo cercando> non aggiunge altro per il momento, conferma l'ipotesi altrui e lo segue, per il momento limitandosi ad ascoltare.<sono felice> afferma con la voce atona, gentile e metallica. Gli fa cenno di inseguirlo per poi andare verso l'interno del dojo aburame sollevando il mento guardandosi intorno come se si stesse accertando di una cosa. <giovane Satoru, ti chiedo solo di non allontanarti troppo: è un dojo molto grande, lo utilizziamo per far crescere i nostri bacini di insetti..li vuoi vedere?> domanda con una certa fierezza e curiosità <abbiamo diversi habitat per diversi tipi di insetti> afferma questo battendo le mani tra loro producendo un suono metallico <ad ogni modo giovane per cosa mi cercavi?> domanda mentre gli fa cenno di seguirlo lungo un corridoio centrale che attraversa l'intera struttura illuminato dall'alto da una vetrata e tre livelli di camere posizionati come degli uffici o dei laboratori. Un sacco di insetti volano attorno a Satoru, fortunatamente sono tutti piuttosto tranquilli e lo lasciano stare solo dopo essersi poggiati un po' ovunque ed aver controllato chi fosse. Ci sono insetti che possono far ribrezzo a molti, altri sono esotici, colorati in un modo inconsueto e tutta la struttura è costruita per la loro agiatezza, in particolare le pareti sono ad alveare, sempre floridi, sempre con larve in crescita. <giovane Satoru ammira: il nostro vero cancello, la difesa di insetti, in caso di attacco sono i primi a smuoversi ed a difendere il Dojo, sono gli insetti discendenti da quelli che sono stati generati dalla madre del primo Aburame, da allora ci hanno sempre protetto, come se ancora vegliasse su di noi> gli farebbe fare un po' il tour sempre con gentilezza e quasi esaltazione nella sua voce piatta e metallica. <cosa ne pensi giovane?> molti Aburame intanto camminano lungo il dojo, una ragazza in particolare, dai capelli scuri e lisci, osservando Satoru, camminando nella direzione opposta sorride verso questo, poi aprirebbe la bocca e da questa apparirebbe uno splendido lepidottero azzurro e viola lasciandolo volare per poi aprire le braccia e dalle ampie maniche far uscire tutte quelle farfalle. prima di andarsene sparendo nel nulla insieme a queste. <Giovane Satoru, non si faccia influenzare così tanto, comunque, chiedo di nuovo, di cosa avevi bisogno?>
I saluti sono stati eseguiti, come di prassi, come la routine vuole, ma ecco che ora i due si incamminano all'interno di quel luogo dove la natura la fa da padrona incontaminata, Satoru in tutta la sua intera vita non ha mai visto niente di simile, non ha mai visto niente di così bello, né, ovviamente, un edificio così vivo, tutto sembra muoversi in quel loco. Ecco che mentre i passi dei due continuano, ormai all'interno dell'edificio, il giovane potrebbe udire la prima affermazione dell'altro, per poi, con calma, rispondere alla sua prima domanda, le labbra si schiudono rapide, le corde vocali del giovane possono vibrare, permettendo ad alcune semplici parole di uscire dalla sua bocca. <Certo, starò al suo fianco, come un'ombra> dopotutto porta rispetto per quel loco, sa che non a tutti è permesso entrare nei dojo dei clan e che se si trova li sta già avendo un privilegio. <oh certo, sarebbe interessante, mi farebbe molto piacere vederli> non aggiunge altro, per il momento, semplicemente è attirato da tutto ciò che può accrescere la sua conoscenza, ma ancora più, da tutto ciò che concerne la natura, dopotutto lui ha avuto fin da sempre un legame empatico con essa. I passi dei due proseguono, gli occhi del giovane si girano intorno, per guardare l'ambiente in cui si trova, nel tentativo di non tralasciare nemmeno un dettaglio, i due si trovano in quello che probabilmente è il corridoio centrale dalla struttura, dove la luce cade dall'alto illuminando i passanti, la struttura è molto grande e senza dubbio affascinante. Ecco che proprio nel momento in cui il giovane sta per rispondere alla seconda domanda posta dall'Aburame, che accade qualcosa di insolito, uno sciame di insetti si posa intorno al giovane, lo stanno ispezionando, probabilmente per capire le sue intenzioni, si tratta di insetti di ogni genere e tipo, alcuni mai visti prima, altri già visti in giro, dai più normali ai più esotici, questi si poggiano su tutte le zone del suo corpo, per poi, procedere per la loro strada. Il giovane potrebbe sentire un sentimento strano pervaderlo, un brivido percorre tutta la sua schiena, non è un brivido negativo, di ribrezzo, ha sentito qualcosa, il contatto con tutti quegli insetti ha scatenato qualcosa in lui. <Strano> solo queste parole escono dalla sua bocca, l'incontro con lo sciame gli ha fatto perdere di vista la domanda posta dall'altro, domanda alla quale per ora non risponde. I passi proseguono, le pareti ricordano un alveare, dove gli insetti possono trovare riposo, ecco che l'uomo parlerebbe nuovamente, Satoru attento ascolta e poi, con tono basso per non disturbare quella fauna, risponde. <è davvero meraviglioso, la coesione che c'è in questo luogo è unica, così tante specie diverse, eppure tutte vanno d'accordo> si, esatto, è un ecosistema davvero incredibile quello in cui si trova il giovane, che, ovviamente, è affascinato da tutto quello che lo circonda. Ecco che ora l'attenzione del giovane sarebbe rapita da una donna, che dopo avergli sorriso fa uscire un lepidottero azzurro dalla sua bocca ed uno sciame di farfalle dalle sue maniche, in totale naturalezza, egli è stupito, stupito di quello che sta vedendo, quasi non crede ai suoi occhi, ma sa che è tutto vero, che non si tratta di un sogno. <Wow> solo queste le parole che escono dalla sua bocca prima che venga richiamato da Tobimasu che con il solito tono, gli chiede nuovamente perché si trova lì. Ecco che Satoru pensa bene a come rispondere, per poi aprire le labbra, tramutando i suoi pensieri in parole. <Ho recentemente scoperto di essere stato adottato> la prende per le lunghe. <alla polizia non hanno informazioni su di me, sui miei genitori biologici e purtroppo la casa dove mi hanno trovato era stata distrutta> la parte negativa del racconto, ma ecco che continua. <Tuttavia nei rapporti era segnalato che ci fosse un'intero sciame di insetti morti intorno a me quando mi hanno trovato, ero solo, urlavo ed ero circondato da insetti> tutto quello che sa, in realtà è questo, ma da questo ha formulato un'ipotesi. <Speravo che lei, potesse darmi maggiori informazioni su questo fatto, sicuramente se è stato riportato nel documento, dovevano essere in una quantità anormale> non parla ancora del possibile nesso con il clan, lascia che sia l'altro ora a prendere la parola.Si gira, guardando verso Satoru per un attimo disegnando sulla lavagnetta una faccina esaltata con un "Vero?!" scritto li accanto <lo penso anche io, è una fatica costante, sai, ci sono certi sciami che hanno dei caratterini...ahh non me ne parlare ma ho capito che più hanno il carapace duro, più sono testardi> per poi tornare a camminare in direzione di un uomo piuttosto alto, dai lineamenti e dallo stile molto simile alla idea degli Aburame [https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/564x/6d/c2/32/6dc232aaeacd8c9a196c1dd8492e3f3c.jpg] <capo clan Shindoki, buongiorno, ho portato il rapporto che mi avete chiesto> afferma discutendo con questo prima di traviare il discorso presentando Satoru <questo è il giovane Satoru, un mio allievo della accademia ora genin, gli sto facendo fare una visita in giro per il Dojo, non vi dispiacerà se lo porto in giro con me> l'uomo rimarrebbe in silenzio, guarda Satoru dietro gli occhiali e poi Tobimasu <buongiorno Satoru, sono il capo clan Shindoki, protettore del clan Aburame, ti stai divertendo?> chiede questo straordinariamente più umano di TObimasu. Ma adesso è importante ascoltare il ragazzo <adottato?> domandano entrambi portando l'attenzione su di lui ascoltando, in silenzio. <circondato da insetti? > si guardando tra loro perplessi almeno dalla espressione sulla lavagnetta di Tobimasu. <giovane Satoru, hai detto che sei stato trovato circondato da insetti? vivi o morti?> domanda questo incuriosito <e che aspetto avevano? erano dei Anobiidae oppure erano appartenenti alla famiglia di Nosodendridae?> domanda questo prima che il capo clan potesse risponde <Satoru san perdonami, immagino che effettivamente sia qualcosa legato al nostro clan, ma se vuoi avere delle risposte migliori di quanto possiamo dartele al momento credo che possa dartele la "madre dello sciame"> Tobimasu si unisce al discorso <intende...sua moglie no?> Il capo clan solleva le spalle <oggi ha appena schiuso un intero bacino di Hydrophillidae si è sentita ricrescere l'istinto materno...come per ogni insetto che cova e quindi mi devo abituare a chiamarla così se no se la prende a male...comunque, ti dispiacerebbe se ti accompagnassimo da lei?> chiede il capo clan aspettando una risposta.
Il dialogo fra i due procede senza interruzioni, così come i loro passi continuano in quel moto perpetuo che consente al ragazzo di scorgere nuove interessanti aree del loco in cui si trova, ascolterebbe le parole di Tobimasu, un sorriso si delinea sul suo volto alla sua affermazione e al disegno fatto sulla lavagnetta, si limita a sorridere, senza proferire parola alcuna, i due proseguono il loro moto fino a giungere a pochissima distanza da una terza figura, un uomo piuttosto alto, un uomo che Satoru non ha mai visto prima, ma per fortuna, Tobimasu rompe l'imbarazzo presentandolo, si tratta del capo clan in persona, ovviamente il giovane, circondato da grandi ninja, si sente piccolo in confronto a loro, piccolo per via del suo grado, ma anche, e soprattutto, per le inferiori esperienze di vita che sicuramente ha fatto rispetto ai due, il giovane ascolterebbe dunque, in religioso silenzio, le parole di Tobimasu e poi ancora la presentazione del capo clan, non può non rispondere alla domanda di quest'ultimo, quindi ecco che le sue labbra si aprono per permettere a semplici suoni, chiamati anche parole, di uscire dalla sua bocca. <è un onore conoscerla Shindoki> un lieve inchino, solo accennato, atto a dimostrare il suo rispetto per la persona che ha di fronte, per poi continuare. <Sono davvero meravigliato, è tutto così vivo, sono davvero fortunato a poter vedere con i miei occhi una tale meraviglia> Tono pacato, calmo. Ecco che però è giunto il momento di rivelare la sua storia, storia che quindi verebbe rivelata ad entrambi, il tono ora decisamente più serio, anche se non triste, la tristezza la ha superata, sfogandosi e parlando con le persone a lui care, ora è lì per scoprire qualcosa di nuovo e non per piangersi addosso, dopotutto, quello, è inutile. Ecco che il suo racconto suscita stupore ed interesse, tanto che entrambi ripetono come l'eco le parole chiave del suo discorso, seguono due rapide domande di Tobimasu, purtroppo il giovane può rispondere solamente ad una delle due. <Erano tutti morti, purtroppo sul rapporto non era precisato l'aspetto di questi, ero troppo piccolo per ricordare, non posso rispondere alla sua seconda domanda> tono sempre serio, ma comunque tranquillo. Ecco che solamente ora anche il capo clan prende parola e posizione, Satoru ascolterebbe con attenzione tutte le sue parole, dalla prima all'ultima, ovviamente molti pensieri invadono la sua mente ed il capo clan stesso ha affermato che potrebbe essere implicato il clan Aburame, le sue indagini probabilmente si sono rivelate giuste, ma, ora, rimane da vedere in che livello e in che misura il clan è coinvolto. Ecco che andrebbe quindi a rispondere, il tono è serio, quasi informale, dopotutto non vuole mancare di rispetto a nessuno dei presenti, le parole sono dirette a Shindoki, sul quale sono posizionate anche le sue iridi. <Penso anche io che questo sia legato al clan Aburame ed è proprio per questo che sono venuto qui> spiega il suo punto di vista, per poi aggiungere. <Sarebbe un onore per me essere portato al cospetto della madre dello sciame, vorrei davvero capire meglio chi sono> nulla di più, il giovane aspetterebbe ora la mossa altrui.Non ci vuole molto: Satoru viene portato immediatamente al terzo piano dove al momento si troverebbe la "madre dello sciame" Passerebbero una porta di metallo, poi un'altra ancora, quasi una saletta di decontaminazione <giovane trattieni il respiro> e un a ventata di vapore viene gettata dal basso e dall'altro attraverso dei buchi. Una volta disinfettati si recano in una sala...strana. Infatti questo sembra un bacino per la crescita delle sanguisughe. L'aria è un po' stantia, calda, tropicale, e all'interno della stanza enormi vasche di acqua sporca, putrescente dove è visibile notare alcune creature guizzare nell'acqua. e una donna al centro, davanti ad una di queste vasche trasparenti che, con le mani appoggiate ed in ginocchio osserva in mezzo ad uno strano tappeto rosso. <ahh...ma guardali che amori, su bambini, nutritevi, nutritevi e fate felice la mamma> la donna è completamente vestita di nero e parla con un tono materno alle sanguisughe <amore non sono adorabili?> domanda senza guardarli prima di fare un cenno ed il tappeto si sposta prendendo vita: coccinelle, molte coccinelle che lasciano spazio per camminare. <chi è il giovane che vi portate dietro...no no aspetta, lo voglio scoprire da sola> afferma gioiosa iniziando a camminare verso Satoru. Non è neppure una brutta donna, ma in quel sorriso c'è qualcosa di...inquietante. Si avvicinerebbe con gli occhi sgranati e portando le mani avanti cerca di sfiorare la testa di Satoru con le dita in modo da analizzarlo. <hum.....ciao!> afferma questa prima di cercare di afferrarlo per il polso e guidarlo verso il centro sempre se vuole <mai io....io ti ho già analizzato, una volta, si....questi capelli, sono familiari> poi sorride <ah! ahahaha sii ora ricordo, sei stato analizzato dalla precedente madre, ahh ma come sei cresciuto> sembra la zia inquietante, simpatica, ma inquietante <ahah si...si, sei simile a Nina, come sta?> si vede che è completamente fuori dal mondo ma sta dando delle informazioni
Le parole sono state spese e, scortato non da uno, ma da ben due membri del clan il giovane si dirige insieme ai suoi accompagnatori verso il terzo piano, luogo dove, come è intuibile immaginare, probabilmente si trova la madre dello sciame in persona. I tre passano una porta di metallo per poi ritrovarsi in una sala atta alla decontaminazione dei presenti, ascoltando le parole riferitogli, egli chiuderebbe la bocca, serrandola e smetterebbe di respirare anche dal naso, trattenendo il respiro così come gli è stato consigliato, prima di essere disinfettato dal vapore emanato dai bruchi presenti nell'aria, quante sorprese che ha la natura, quante sorprese che quel loco magico sta mostrando al nostro protagonista, che, incredulo, una volta disinfettato enterebbe con gli altri due nella sala successiva, una sala strana, il clima è caldo e tropicale, un clima completamente diverso da quello presente prima dell'ingresso, un clima atto probabilmente alla riproduzione di qualche tipologia particolare di insetto, insetti che probabilmente, vivono in zone tropicale e non nel classico clima presente a Konoha. Nella stanza è presente la madre dello sciame, la donna che dovrebbe e potrebbe dargli nuove informazioni sul suo passato, la donna che potrebbe dirgli se appartiene o meno a quel clan, la donna che, volendo, potrà aiutarlo. Si sta occupando di alcune creature acquatiche, all'interno di una vasca piena d'acqua, è impegnata nel suo lavoro, ma si accorge dell'arrivo dei tre, infatti, nonostante continui il suo lavora, rivolge la parola ai tre e proprio nel momento in cui incomincia a parlare, lo strano tappeto sul quale è posizionata si rivela essere uno sciame di coccinelle, che si spostano lasciando lo spazio per camminare. <Wow> afferma sottovoce il giovane, quante sorprese ha già visto e quante ne vedrà ancora, è stupito, sicuramente stupefatto di quello che sta vivendo. Ecco che la donna si avvicina a lui, lo sfiora, precisamente sfiora la sua testa con le dita, il giovane non può capire cosa sta accadendo, le parole della donna lo confondono, ma da come parla sembra che lo conosca, parla di una certa nina, è già stato analizzato dalla precedente madre, questo è sicuramente un fattore a supporto della sua ipotesi, come mai è stato già analizzato? chi è questa Nina di cui parla? troppe domande nella sua testa, troppa confusione, quindi, ecco che tenterebbe di fare mente locale, di isolare le informazioni, di calmare il marasma presente nel suo cervello. Dopo aver ragionato, ecco che è pronto a parlare nuovamente, il tono è denso di emozioni questa volta, ne tristezza ne gioia, ma parole dense di emozione, è un argomento pesante per lui. <Vede, io sono stato adottato, non so chi siano i miei genitori, non so chi sono io> parole tristi, le sue, ma le successive saranno meno pesanti, più propositive invece. <Sono già stato analizzato? come mai? sa dirmi qualcosa su di me? C'è un collegamento tra me e il vostro clan?> tante domande le sue, dettate dall'impulso del momento e seguite da altre ancora. <chi è Nina? Lei sa di chi sono figlio?> domande che dovrebbero diminuire i suoi dubbi ed aumentare le sue certezze, chi è Satoru? Forse siamo arrivati ad una svolta nelle indagini del giovane, solo il tempo fornirà le giuste risposte.<bhe, non so chi sia tuo padre> afferma lei guardandolo fisso sollevando una ciocca di capelli con le dita per poi guardare l'orecchio <tesoro, non lo infastidire troppo> ma questa zittisce il capo clan <shhhhhh mamma sta lavorando e parlando di mamma> si mette a ridacchiare <ahahaha tu sei il figlio di Nina, che domande sono? ahh che ragazzo simpatico, no davvero come sta nina? sono decenni che non la vedo> afferma questa andando a rispondere alle altre domande <uhh quante domande, si che sei già stato analizzato, appena nato come tutti gli Aburame: bisogna analizzare la compatibilità con determinati insetti, quelli migliori per il fisico e per il controllo, se devi essere il loro contenitore e usare i miei piccini devi per lo meno avere un buon rapporto con loro> Tobimaru intanto prende parola avvicinandosi <...onorevole madre dello sciame ma...Nina non ha mai avuto un bambino> ma questa lo corregge subito <nonono è stato quando sei mancato per quel anno: tua sorella ha avuto un bambino> ritorna su Satoru < ed eri grasso, un amore, che billi billi che eri> gli fa addirittura le vocine mentre non c'è bisogno di guardare Tobimasu per capire che è andato, sotto shock <ti ho chiesto in braccio eri perfetto per contenere i coleotteri neri...ma adesso non ne sono molto sicura hummm, ho bhe se non ti hanno abbandonato vuol dire che ancora va tutto bene, su su amore della zia fammi vedere quanto sei bravo con quegli insetti, fammi vedere> ma apre gli occhi, preoccupata afferra rapidamente il mento del ragazzino aprendo la bocca in modo da guardare dentro, è seria preoccupatissima <ODDIO, tu non hai più gli insetti?>
Qualche informazione viene rivelata, informazioni che ovviamente fanno scaturire le numerose domande del giovane, ma a quanto pare qualcosa sta per essere svelato al giovane. Ma ecco che la donna, con il suo modo di fare certamente particolare, forse un poco invadente, ma non importa molto a Satoru in questo momento, quello che gli importa è ricevere le informazioni sul suo passato, informazioni molto importante su di lui e sulla sua storia. Ecco che la donna direbbe che non sa chi sia il padre del giovane, ma pare che conosca la madre, una certa Nina, la donna che lo ha partorito, che gli ha donato la vita, ecco che andrebbe nuovamente a rispondere su questo argomento, il tono è leggermente triste, c'è una nota di tristezza, ha scoperto chi è sua madre, ma non sa chi è ne perché lo ha abbandonato. <Purtroppo non so chi sia Nina, mi ha abbandonato evidentemente, lei sa dove si trova mia madre?> una sola lacrima scende sul suo viso, una lacrima accompagna queste parole, parte dall'occhio sinistro, si ferma all'altezza del mento, dopo aver bagnato la guancia, non ne escono altre, il ragazzo sta tentando di dominare e contenere le sue emozioni, ma si fa dura, dopotutto sta scoprendo informazioni sul suo passato. Ecco che ora la donna parlerebbe della sua appartenenza al clan, lui è uno di loro, un membro del clan degli insetti, sente un brivido lungo tutta la schiena, sente un emozione mai provata prima, ha scoperto quantomeno le sue vere origini, ecco che ora la mancina andrebbe ad asciugare la lacrima dal volto, gli occhi sarebbero fissi sulla donna, le parole escono dalla sua bocca, tono sempre mantenuto pacato, meno triste rispetto a prima, ma comunque non è certo di ottimo umore. <Quindi io sono un membro del clan Aburame? lo scopro solamente adesso, dalle sue parole, nessuno mi ha mai detto niente> nessuno prima d'ora, ecco che anche Tobimasu sarebbe stupito, egli secondo quanto detto dalla madre, sarebbe lo zio del giovane, le iridi di Satoru si sposterebbero ora su di lui, solo alcune parole per lui. <Quindi, Tobimasu, voi sareste mio zio?> quante scoperte tutte insieme, scoperte che sono nuove anche per l'aburame meccanico, pare che nemmeno lui sapesse niente, come è piccolo il mondo, quante coincidenze, proprio lui ha salvato il suo padre adottivo, ma ecco che gli occhi tornano sull'unica figura femminile presente nella stanza, la donna tenterebbe ora di guardare dentro la bocca del giovane, nel tentativo di cercare gli insetti, insetti che tuttavia non sono presenti dentro al corpo del giovane, la donna appare stupita e al tempo stesso contrariata, quindi, Satoru, dopo aver fatto lavorare brevemente il suo cervello andrebbe a rispondere. <Mi hanno trovato, ancora piccolo, troppo piccolo per ricordare, solo in casa, circondato da insetti morti> una breve pausa, per poi riprendere, con tono tremolante e ricco di emotività. <S-ss-sono morti per colpa mia? Mi dispiace molto> è dispiaciuto, ha sempre avuto un contatto con la natura ed ora ha scoperto perché, ma non sa perché gli insetti dentro di sé sono morti, si sente in colpa, si sente devastato da tutte le emozioni che in questo momento lo pervadono, non aggiunge altre parole, resta ammutolito, guarda la donna, attende le sue parole.<...abbandonato?> ripete sollevando un sopracciglio la donna come se stesse pensando <hum...Nina, non so dove sia, che strano che ti abbia abbandonato> afferma lei meditabonda <ma se mi permetti voglio farti un piccolo esame> afferma la donna dando le spalle mentre sollevandosi in piedi immerge il braccio dentro la vasca <su su bambine, c'è un braccio buono qui> in quel momento Tobimaru ne approfitta per avvicinarsi mettendosi al suo fianco. <non ne sapevo nulla giovane> cerca di spiegarsi con il solito tono scuotendo il capo <comunque no, non credo che sia tu la causa, rilassati..alcune volte decidono da soli di morire per evitare che il custode muoia, possono succede un sacco di cose> magari sono state provocate. <comunque non lo sapeva nessuno tesoro, Nina aveva preferito stare lontana per un po' e l'abbiamo persa di vista, non so il perché caro> detto questo afferra una sanguisuga dal braccio e la avvicina a Satoru <ho bisogno che lei mi dica il tuo sangue, avremmo delle certezze e poi non ti preoccupare tesoro, adesso ti inseriamo subito una nuova madre.> questo risveglia il capo clan dal suo mutismo allarmato <Madre dello sciame ma è sicura? ormai è troppo vecchio per l'inserimento, potrebbe stare molto male> ma ancora una volta lo ferma e si avvicina verso la porta uscendo all'esterno <rimanete qui, arrivo subito con quello che serve> afferma la donna prima di uscire lasciando il capo clan e lo zio Tobimasu li...come se avessero appena affrontato un tornado <o, santo calabrone> afferma il capo clan <linguaggio> dice Tobimasu.
La donna pare essere, al contrario dei due uomini del clan, un turbine di energie, euforia, infatti continua nel suo fare, senza preoccuparsi degli altri, senza ascoltarli, è interessata solamente al giovane, al quale rivolgerebbe nuovamente la parola, egli ascolterebbe le altrui parole, parla di un esame al quale vuole sottoporre il giovane, giovane che ora, analizzando con più calma la situazione, elaborerebbe le informazioni ricevute nella sua testa, ora finalmente sa chi è sua madre, non sa dove sia, ma potrà iniziare una ricerca per capire dove questa si trovi e ricevere maggiori informazioni, inoltre, ha scoperto di appartenere ad un importante clan di Konoha e, quindi, nonostante la tensione e l'emotività è contento e soddisfatto di quanto scoperto oggi, ecco che, dopo aver ragionato, andrebbe a rispondere alla donna. <Certo, mi sottoponga a tutti i test necessari> sempre tono calmo e al tempo stesso educato, è in gioco ed ormai vuole giocare, quindi, è pronto a tutto. Ecco che Tobimasu si avvicina a lui, lo rassicura, non sapeva nulla, nemmeno lui, le sue parole di conforto vengono accettate di buon grado dal giovane, che risponde ora alle di lui parole, spostando le iridi sull'uomo. <Grazie, mi sento meglio a sapere che non è stata per forza colpa mia> una breve pausa per poi continuare, rivolgendosi sempre a lui. <Quindi siamo legati?> una breve pausa per concludere con una singola parola, emblematica, carica di significato. <Zio> nulla di più, è già abbastanza, dopotutto anche se c'è un legame di sangue è chiaro che i due non si sono mai parlati ed il sangue non basta per formare i rapporti, anche se, volendo, avranno tempo per recuperare. Le iridi tornerebbero sulla madre dell'alveare, la donna pone una sanguisuga sul suo braccio, per indagare la tipologia del suo sangue, ecco che il giovane potrebbe sentire un forte risucchio nel loco ove l'animale è posizionato, tuttavia il dolore non è eccessivo, quindi non proferirebbe versi e tenterebbe di mantenere immutata la sua espressione, nel frattempo la donna gli parla ed egli, lesto come sempre, si appresta a risponderle. <Nina> ripete il nome della madre, per poi continuare. <la troverò, è una promessa, scoprirò dove si trova e lo farò sapere anche a voi> ma ecco che la donna, uscirebbe dalla stanza per prendere una nuova madre. Lei è decisa, ma il capo clan sembra titubante riguardo all'età del giovane Satoru, in effetti è ormai grande e per diciotto anni della sua vita non ha convissuto con gli insetti, come avrebbe invece fatto un membro del clan, ma ecco che le iridi del giovane si posano adesso sul capo clan in persona, le labbra si schiudono, le parole escono, il tono è educato, ma al tempo stesso carico di emozione. <La prego, la mia unica certezza per il momento è essere un membro della vostra famiglia> parla del clan ovviamente, paragonandolo ad una famiglia, unita, certo allargata, ma di persone che condividono lo stesso sangue. <Sono disposto a soffrire, ma vorrei provare, siete tutto quello che so del mio passato> questa la sua motivazione, non vuole essere un tentativo di convincerlo, quanto piuttosto far capire quanto tiene a quello che sta succedendo, non sta prendendo la cosa sotto gamba, ma per il momento può solo attendere.Appoggia una mano sulla spalla del ragazzo cercando di accarezzarla dandogli una pacca leggera. <più che legati> afferma l'uomo sempre con il solito tono <fai parte dello sciame> afferma lo zio Tobimasu trattandolo con cura abbassandosi al suo livello. <nipote> ma è evidente che è una situazione imbarazzante, per tutti e tre li dentro. Intanto la donna si è dimenticata di togliere la sanguisuga. Gliela toglierebbe e la lancerebbe verso la vasca. Il capo clan a sua volta si avvicina cercando di portarsi davanti a Satoru e di spiegare la situazione. <ti devo avvertire prima che succeda allora: l'inserimento non sarà niente di doloroso, ma quello che succederà è che sentirai fino a quando non riuscirai a controllare gli insetti, nausea, sensazione di fame perenne, spossatezza, rigetto ed in alcuni casi anche anemia e mancanza di sonno> insomma, alé che bello essere Aburame. <dovrai allenarti anche quando succederà che la regina deporrà le uova all'interno di te: il tuo corpo ha i geni giusti per non avere troppe complicazioni, ma al momento non sei abituato, non hai avuto modo per abituarti dato che sono passati anni senza gli insetti nel corpo, quindi dovrai essere forte> in quel momento però si intromette Tobimasu facendo un cenno al capo clan <se il giovane Satoru me lo permetterà gli starò vicino per poterlo tenere d'occhio e curarlo nel caso gli insetti si facessero troppo aggressivi> insomma si prende le sue responsabilità e nel mentre arriva la donna <ECCOMI TESORO!> afferma avvicinandosi a Satoru offrendo quello che sembra solo una semplice panetto morbido <mangia mangia! mangia tutto, non hai bisogno neppure di mordere troppo è un pane elastico, permetterà di dare abbastanza nutrimento per la regina madre e farle fare le uova ed a te darebbe il tempo di stringere l'imprinting> quindi lo lascia mangiare ma intanto darebbe delle direttive. <richiama il chakra dopo aver mangiato e poi cerca di entrare in contatto con la regina...lo so che è un uovo, ma ti sente...prova! > e sorride felicissima di vedere un nuovo "bimbo dell'alveare.
Il dialogo a quattro prosegue, la prima parte del dialogo è quella relativa alla parentela e come diretta conseguenza il suo primo interlocutore è lo zio, Tobimasu, le sue parole, per quanto lo possano essere, sono "calorose", nonostante la questione di imbarazzo che si è venuta a creare, solo alcune parole vengono indicate in direzione dello zio, parole sentite, parole che spera possano fare piacere anche all'altro. <Se vorrai e quando vorrai, cercheremo Nina e la troveremo> dopotutto è la sorella e spera siano in buoni rapporti, ha fatto progressi nella scoperta del suo passato, ma ancora avrà molto da lavorare per capire di più sulla sua origine, sulla sua famiglia, sullo sciame, su tutto quanto insomma. <Si, sono parte dello sciame> professa il suo volere e la volontà di entrare a far parte a pieno titolo dello sciame. Ma ecco che ora il capo clan prende parola ed iniziare a spiegare cosa sta per succedere al giovane e quello che succederà al suo corpo, Satoru ascolta con attenzione tutte le sue parole, le iridi sono posizionate su di lui, fisse, lo sguardo scruta, le orecchie ascoltano ed infine la bocca si apre ed il giovane può parlare. <Sarò forte, farò del mio meglio per convivere con gli insetti, dargli un luogo sicuro dove vivere, sarò il loro compagno e loro i miei> una breve pausa, crede in quello che dice, ma ancora aggiunge. <Renderò onore allo sciame, è una promessa e sarò pronto a servirlo per qualsiasi cosa> dopotutto ora è la sua unica vera famiglia, lo sciame è la sua famiglia e non quella adottiva, ha solo loro e quindi è disposto a giurare cieca fedeltà, ecco che dopo l'intervento di Tobimasu direbbe, nuovamente nei suoi confronti. <Grazie, sarà un onore essere seguito da te nel mio allenamento, non potrei chiedere niente di meglio> semplice, educato, diretto, dice quello che pensa, senza peli sulla lingua. Ma ecco che la donna ritorna, come un uragano dopo aver consegnato al giovane un panetto morbido, continua con la spiegazione, dicendo al giovane tutto quello che deve fare, con la furia che la contraddistingue. egli ascolta con cura ogni parola, mentre ascolta porta il panetto alla bocca, apre le fauci e lo inserisce all'interno di questa, il giovane inghiottirebbe il panetto senza masticarlo, non vuole rischiare di danneggiare l'uovo presente in esso, ma tenterebbe al contrario di accoglierlo prima nella sua bocca e successivamente nel suo stomaco. Una volta finito di deglutire, come dettogli dalla madre dello sciame, tenterebbe di richiamare il chakra. andrebbe quindi a flettere e divaricare leggermente le gambe in modo da tentare di guadagnare una maggiore stabilità sul terreno. Ecco che ora le braccia scenderebbero lungo il busto, i gomiti si fermerebbero all'altezza dei fianchi, gli avambracci andrebbero ad inclinarsi verso l'interno e le mani, ora, dovrebbero potersi unire rapidamente, andando a formare il sigillo della capra, sigillo che verrebbe mantenuto durante tutta l'esecuzione. Ecco che ora Satoru andrebbe a raffigurarsi mentalmente, andrebbe a tracciare la sua figura, mantenendo inalterate per quanto possibile le sue dimensioni: statura, peso, corporatura. Ecco che ora tenterebbe di dividere in due metà simmetriche il suo corpo, traccerebbe una linea con origine nella sua testa e conclusione nei suoi piedi, dividerebbe dunque la metà destra dalla sinistra del corpo. Ora andrebbe a tentare di creare una sfera all'altezza della fronte, una sfera di colore blu notte, che contenesse tutte le sue energie psichiche e mentali. successivamente, tenterebbe di convogliare tutte le sue energie fisiche in una sfera di color rosso sangue, all'altezza dell'addome. Solo nel caso in cui le due sfere fossero presenti, ecco che andrebbe infine a portare entrambe all'altezza del plesso solare dove tenterebbe di fonderle insieme, nel tentativo di creare un'unica sfera, ricca di sfumature, che sia in grado di contenere le due istanze, il corpo e la mente. il giovane, se tutto fosse svolto correttamente, avrebbe richiamato a sè il chakra ed ora, sarebbe pronto per eseguire il terzo passo, come comunicatogli dalla donna, tenterebbe di parlare con la regina dentro l'uovo all'interno del suo corpo. Per farlo ecco che il giovane chiuderebbe gli occhi, non vuole distrazioni, si interesserebbe al suo interno più che all'esterno, il giovane potrebbe visualizzare il suo chakra, il suo sistema circolatorio, tenterebbe ora di visualizzare anche l'uovo, di entrare in contatto con la regina, il giovane tenterebbe di spostare il suo chakra intorno all'uovo, nel tentativo di farlo sentire a casa, al caldo. Ecco che mentalmente, il giovane, tenterebbe di entrare in contatto con l'essere dentro al suo corpo, ovviamente a livello mentale, cercherebbe di comunicargli semplici parole di benvenuto "Benvenuta nel mio corpo, prendi pure il nutrimento che ti serve per crescere, ora siamo una cosa soltanto, siamo compagni" questo quello che tenterebbe di dire mentalmente alla regina, vorrebbe entrare in contatto con lei, farla sentire a suo agio, farle capire che il loco dove si trova sarà la sua nuova casa, per molto tempo. [Tentativo impasto chakra] [Tentativo contatto mentale con la regina] [chakra 30/30]tira un d 50
[Edit: [Tentativo Konchu lv1]Satoru tira un D50 e fa 2
è ancora giovane, tutti e due lo sono, ma con un po' di difficoltà riesci a leggere un pensiero...strano. Non è umano, non sente un pensiero a dire il vero, ma una intenzione qualcosa di superficiale ma fisso "fame, nascere, fame" la cosa buffa è che come il ragazzo potrà sentire la regina, allo stesso modo può sentire quello che stanno dicendo le sanguisughe....cosa che non diremo ora, perché le sanguisughe parlano sporco, molto sporco. <abbiamo finito qui> batte le mani andando poi a prendere da una borsa una serie di flaconi sia pieni di un liquido sia vuoti <ecco qui! prendili, quelli pieni serviranno per tenerli a bada nel caso ti dessero fastidio, ah e quando vomiterai i piccini, cerca di vomitare in un sacchetto e metterli qui dentro> il capo affranto sospira <cara suvvia...Satoru della seconda parte non c'è bisogno, ma non ti sforzare chiaro?> afferma portandosi dietro la moglie lasciando indietro Tobimaru che intanto farebbe un cenno verso Satoru <ti porto a mangiare e ti accompagno a casa, domani sarà una giornataccia, vai a dormire presto> afferma questo sapendo di cosa sta parlando accompagnandolo all'esterno [end]