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con Shunji, Namika

10:17 Shunji:
  [Piazza] Un sole non troppo caldo splende nel cielo limpido di Konoha. L'arrivo della bella stagione è sinonimo di giornate come quella, splendide, lunghe, adatte per stare all'aria aperta. C'è chi se ne andrebbe in giro con i propri amici, chi farebbe una semplice passeggiata. E poi c'è Shunji che, di buon umore, esce solamente per allenarsi. Se vuole mantenere tonico il proprio fisico, un paio di corsette al giorno sono d'obbligo. Una la mattina, dopo sveglio, e una la sera, prima di andare a dormire. Quel giorno non fa differenza, anzi, l'aria pulita e il mattino luminoso lo spronano. Si ravviva i capelli con una mano, fermandosi all'inizio della piazza del villaggio. Indossa un paio di pantaloncini blu che terminano fino a poco sopra il ginocchio. Le scarpe bianche e rovinate servono apposta per la corsa, così come la maglietta a maniche corte, del medesimo colore. Ma sul davanti, in blu c'è il logo di una band. Al polso sinistro indossa un polsino nero. Tutto contento per la sua corsa, il giovane denshi comincerebbe a correre, non troppo velocemente, mantenendo il ritmo e portandosi non in mezzo alla strada ma accostandosi all'esterno, in modo da percorrere circolarmente la piazza. Più si allunga meglio è! Ed è certo che nessuno potrà disturbarlo in quella bella giornata.

10:35 Namika:
  [Piazza] Il villaggio della Foglia è illuminato dal Sole che picchietta sulle sue strade dandogli quell’aria vivida e spensierata che alla quindicenne piace così tanto. Oggi Namika si è svegliata presto, il rumore dei passi di suo papà che stava per uscire da casa l’ha rimossa da quel sonno in cui era appisolata e, poco dopo, ha deciso di alzarsi e farsi un giro per Konoha. Giro che ha ormai quasi compiuto. È andata a farsi una bella colazione, ha fatto alcune commissioni e adesso le manca solamente di fare la spesa, vuole rifornire la cucina e il frigo di casa Inuzuka. Gli occhietti verdi si muovono di qua e di là nella piazza al centro del villaggio alla ricerca del mercato che tra poco dovrebbe entrare nel suo campo visivo. Comunque i passi continuano a muoversi senza alcuna fretta o impazienza, producendo quel ticchettio causato dalle sneakers chiare che indossa. Sneakers basse che le arrivano appena sotto la caviglia e che lasciano così posto a un paio di pantaloni scuri e aderenti che le fasciano le gambe gracili e magre. La parte superiore del corpo è invece coperta da una semplice felpa nera con il cappuccio ordinatamente appoggiato sulle spalle e aperta sul davanti in modo da lasciar intravedere una classica maglietta a maniche corte verde militare e a tinta unita. I capelli rosei sono raccolti in un codino alto sul capo con alcuni ciuffi che si ribellano alla morsa dell’elastico e che si muovono un po’ di qua e un po’ di là, a causa dell’andatura della ragazza. Il viso è calmo e sereno, sempre con quel velo di entusiasmo che porta con se la Deshi, sebbene con due piccole occhiaie presenti appena sotto gli occhietti a causa delle poche ore dormite la notte. Il passo procede quindi tranquillo, senza nessuna fretta, lo sguardo si posa di qua e di là senza soffermarsi su qualcuno in particolare, dopotutto ci sono fin troppe persone in quella piazza e no, non si sforza nemmeno di tentare di riconoscerne qualcuna, preferendo continuare senza interruzioni i suoi compiti mattinieri.

10:49 Shunji:
  [Piazza] Corre tutto contento, sorridendo quasi mentre il sangue va in circolo e il cuore pompa forte. Sente i legamenti delle proprie gambe faticare mentre corre, il petto ben dritto, come la schiena. La vera perfezione. Gli occhi ambrati si sposterebbero solamente lungo la traiettoria mentale che è il suo percorso, ignorando il resto del mondo. Lo sguardo concentrato, i capelli che cominciano a farsi bagnati all'attaccatura della testa, per il sudore. Si fermerebbe improvvisamente, interrompendo la corsetta per una breve sessione di stretching. Il ragazzo, infatti, divaricherebbe di poco le gambe, piegando la schiena fino a toccare terra con le mani, molleggiando. Si raddrizzerebbe poi, torcendo il busto leggermente, di lato. Comincerebbe poi a sgranchirsi le gambe, portandosi le ginocchia dietro e tirandosele. Una alla volta. Quando una viene lasciata, scalcia in avanti, allungando l'intera gamba. Ma il problema arriva ora. Perchè quando tocca alla gamba sinistra slanciarsi in avanti, la vecchia scarpa cede. La sicura data dai nodi, fatti male, non regge. E la scarpa bianca si sfila dal piede, mostrando al mondo il calzino bianco di Shunji. E la scarpa? Quella volta lontano, in mezzo alla folla. C'è poco da fare, il grigio osserverebbe senza poter far nulla, atterrito, il tremendo spettacolo. Qualcuno, lì in mezzo, verrà colpito dalla sua scarpa volante. E a lui toccherà anche chiedere scusa.

11:06 Namika:
  [Piazza] Tutto sembra procedere per il verso giusto, la mattinata è tranquilla e non ha ancora subito nessun tipo d’interruzioni, distrazioni o problemi. I passi continuano, seguiti da una falcata piccola e per niente forzata, mentre la quindicenne abbassa ogni tanto lo sguardo immersa nei suoi pensieri come, ad esempio, cosa mangerà una volta arrivata a casa. Problemi fin troppo esistenziali, insomma. Ma, ovviamente, in una perfetta e pacifica giornata come quella ci deve pur essere qualcosa che non va, qualcosa che, purtroppo, la colpisce proprio sulla testa, andando a provocarle un piccolo colpo sulla nuca e distruggendo il semplice codino che si era fatta poco prima di uscire di casa. Rimane per qualche secondo immobile, come se volesse capire effettivamente cos’è successo e, per adesso, è ancora troppo immersa nei suoi pensieri per riuscire a farlo. Sta di fatto che pochi attimi dopo il passo viene arrestato e lo sguardo viene alzato verso l’alto provocando un leggero movimento del collo. <Uhm.> Mugugna portandosi la mano destra sulla testolina rosea e massaggiandosela per qualche secondo, andando ad afferrare anche l’elastico con cui, in precedenza, aveva legato i capelli e portarselo al polso sinistro. <Che botta.> Gli occhietti verdi si guardano intorno e, dopo essersi alzati verso l’alto, è verso il basso che si posano. Verso il basso dove trovano una scarpa bianca e leggermente rovinata. <Ma che è?> Le ginocchia di entrambe le gambe vengono flesse, andando così ad accovacciarsi su di esse e ad osservare la scarpa da quella posizione, scarpa che, per adesso, si limita a guardare senza avvicinarsi troppo o toccandola.<Si può sapere perché volano scarpe.> Lascia andare un piccolo sbuffo irritato. <E perché devono colpire proprio me, soprattutto.> Lo sguardo da quella posizione con una scarsa visuale si posa sui passanti per poi ricadere nuovamente sulla scarpa e guardarla ancora per qualche secondo, facendo, in seguito, una piccola smorfia di disapprovazione arricciando il naso alla radice per ricalcare l’espressione che ha già dipinta sul volto. <Maledizione.> Mormora fra se e se visibilmente scocciata, la sua mattinata tranquilla e calma è stata rovinata da una scarpa.

11:14 Shunji:
  [Piazza] Saltellando goffamente su un piede solo, Shunji segue la direzione presa dalla scarpa volante, addentrandosi tra la folla. Tiene lo sguardo basso, cercando la calzatura, finché non la vede. Eccola lì, a terra, segno che effettivamente qualcuno ha colpito. E una figura chinata su di essa, ad osservarla. C'è poco da chiederselo: sicuramente è la persona che è stata colpita. <Scusami, mi è volata via> Si scuserebbe verso la figura, saltellando sul posto. <Spero non ti abbia fatto male..> Non ha la minima idea di chi sia l'altra persona, almeno non da subito. I capelli rosa gli dicono qualcosa ma scuote la testa. Tende a dimenticare i cattivi incontri.. o forse no. Resterebbe lì, a scusarsi con la misteriosa persona, in attesa. <Se non ti spiace me la riprendo..> Eh già, gli interessa più della scarpa in realtà. Ma non può chinarsi e prenderla se l'altra figura se ne sta in quel modo. Che poi perché la osserva così tanto? Da vicino poi!

11:36 Namika:
  [Piazza] È china ad osservare la scarpa per capire effettivamente cosa l’ha colpita, è lì, accovacciata sulle ginocchia solo da qualche secondo che una voce maschile le arriva immediatamente le orecchie. Voce maschile ormai vicino a lei e, alla quale, Namika non può che ruotare leggermente il capo nella direzione da cui proviene. La figura che si ritrova davanti le è familiare, è proprio quel ragazzo con cui ha discusso qualche giorno addietro a causa di uno scontro e di alcune uova cadute a terra, almeno questo è quello che lei si ricorda del piccolo incidente, oltre al fatto che era tutta colpa del ragazzo, ovviamente. Gli occhietti verdi lo squadrano per qualche secondo senza temere che possa risultare insistente o invasiva, vuole capire se, effettivamente, si tratta proprio di lui. <Ma guarda un po’ te chi si rivede.> Sorride poi, ironica. Lo sguardo si sposta da lui alla scarpa bianca in men che non si dica per poi formare nuovamente una piccola smorfia sul volto, incurvando le labbra e corrugando leggermente la fronte. <Dovevo aspettarmelo che è tua, senti che puzza.> E mentre lo dice la mano destra si alza verso il naso e va a tapparlo immediatamente, mentre la mancina ondeggia un po’ a destra e sinistra come se volesse cambiare aria. <Bleah.> Mugugna riproducendo un’altra smorfia leggermente schifata sul volto, non che l’abbia annusata per davvero, ma vuole fare un po’ di scenetta. Difficile, comunque, capire se stia scherzando o meno. Sta di fatto che il colpo sulla nuca l’ha ricevuto e, per questo, è anche leggermente irritata. <Possibile che ogni volta che esci di casa ne combini una?> Va a dire in direzione di Shunji corrucciando leggermente lo sguardo e, poco dopo, mettere forza nelle leve inferiori che le permettono così di tornare in posizione diritta e eretta. Lascia andare un piccolo sospiro, tornando nuovamente sulla scarpa e poi ancora sul Deshi. <Ma poi..> Inizia alzando per un attimino gli occhietti verdi al cielo e scrollando le spalle, umettandosi le labbra un attimo dopo. <Che ti salta in mente di lanciare scarpe di qua e di là?> Va a chiedere in direzione del ragazzo incrociando le braccia sotto il seno ancora acerbo, in attesa di scuse un po’ più chiare e precise di quelle fatte dal ragazzo in precedenza. <A quanto pare lanciare buste per terra non ti basta.> Commenta infine in preciso riferimento al loro primo incontro.

11:45 Shunji:
  [Piazza] Si blocca quando la ragazza si volta e lo riconosce. E a quella voce anche la sua memoria fa uno scatto. Da preoccupato che era, il volto di Shunji si fa seccato, incredulo. Sospira, portandosi una mano al volto. <Di nuovo?! Ma perché a me, cavolo!> Borbotta ad alta voce, per niente contento di quell'incontro fortuito. Arrossisce dalla rabbia quando la rosa lo prende in giro. Incurverebbe le spalle, lui, simile ad un avvoltoio. <Ma che problemi hai che ti metti ad annusare le scarpe?!> Sbotta, quasi schifato dalla cosa. Poi ci pensa un attimo e impallidisce, stringendosi le braccia al petto, inorridito. <.. Non sarai una di quelle feticiste strane..?> Potrebbero esserlo ma dall'espressione del ragazzo, l'altra già lo è. Lei si alza e lui arretra di un passo, spaventato. Sulla difensiva, arrossisce senza neanche volerlo. <N-non l'ho mica fatto apposta! E' volata via mentre correvo!> Si difenderebbe, sbuffando poi sonoramente alla battuta dell'altra. Scuoterebbe la testa, flettendo le ginocchia (poggia il calzino a terra, tanto non ha più importanza) e andando a recuperare la scarpa. <Se tu non mi fossi venuta addosso, non avrei fatto cadere un bel niente!> Abbaia scontroso, allacciandosi la scarpa. <E poi ogni volta che ti vedo mi succede qualcosa. Sarà che mi porti sfiga?> Un ghigno storto sul volto, tutto preso dall'allacciarsi la scarpa.

12:10 Namika:
  [Piazza] Lo sguardo viene di continuo spostato tra il ragazzo e la sua scarpa bianca a terra, di fianco a lei. Lascia andare un piccolo sospiro alle parole del Deshi, come se volesse fargli capire ulteriormente che è lei la vittima di quello scontro e non lui. <Ma di che ti lamenti, ti ricordo che sono io quella che ha ricevuto una scarpa in testa.> Dice seccata per poi arricciare la radice del naso e ascoltare le sue successive parole, parole che la fanno arrossire leggermente, le guance prendono quel colorito leggermente più roseo del solito e le mani vengono portate in avanti come se si volesse mettere sulla difensiva, a quanto pare quello che ha detto le si è rivoltato contro. Scuote velocemente il capo in visibile segno di negazione per poi uscirsene con un semplice: <Manno.> Commenta per poi scrollare le spalle e schioccare la lingua sul palato producendo un leggero rumore intorno a se, riprendendo a parlare un attimo dopo. <Puzza talmente tanto che si sente a un miglio di distanza.> Va a dire seccata verso il sedicenne per poi andare a far cadere le braccia molli lungo i fianchi e guardarsi per qualche attimo intorno, come se stesse cercando chissà chi. Alle successive parole del ragazzo muoverebbe un piccolo passo verso di lui, con l’indice della mano destra che lo indica e con uno sguardo piuttosto accusatorio. <Se. E, ovviamente, per caso è arrivata in testa proprio a me.> Commenta velocemente assottigliando lo sguardo per poi fare un bel respiro e allontanarsi nuovamente dal Deshi, mantenendo le dovute distanze per una conversazione civile (?). Successivamente lo sguardo della quindicenne posa la sua attenzione sui movimenti che fa il ragazzo, lo osserva mentre flette le ginocchia e recupera la scarpa che, precedentemente, le ha colpito la nuca. <Guarda, carissimo, che non ti ero venuta addosso.> Dice velocemente lanciando un’occhiataccia al ragazzo per poi osservarlo mentre si allaccia la scarpa e ascoltare, un attimo dopo, le sue successive parole. Parole a cui non può che allargare le labbra sottili andando a formare un piccolo sorrisetto ironico. <A quanto pare si.> Piccola pausa. <E se fosse davvero così sarei felice di starti appressa ogni singolo istante della tua vita in modo che tu abbia la sfiga sempre con te.> Dice con un tono secco e quasi divertito, ma senza alcun tipo di cattiveria nella voce, è semplicemente un po’ irritata, le passerà tutto entro sera, almeno si spera.

12:21 Shunji:
  [Piazza] <Certo, come no! Guarda che mi lavo!> Rimbecca vanitoso, posandosi poi le mani sui fianchi e alzando lo sguardo, imitando al posa che ptorebbe essere quella di un eroe. <Sudo ma non puzzo, sono troppo cool per certe cose!> Molto vanitoso. Si rialza una volta che la scarpa è stata correttamente calzata e allacciata, voltandosi verso la ragazza dai capelli rosa. Lei si avvicina di un passo e lui assottiglia lo sguardo, ostile. Non le piace come l'indice punti proprio contro il suo petto. Alle sue accuse, Shunji ghignerebbe, scuotendo la testa e facendo spallucce, con aria antipatica. <Se stai sempre in mezzo alle scatole ti becchi la scarpa in testa, ecco che succede!> Direbbe con aria da duro. Tanto l'altra avrà già capito che non è un gentiluomo. Poi lei ci riprova a fargli andare giù il fatto che, la scorsa volta, non sia stata lei ad urtarlo. E lui che fa, stende un braccio verso di lei, chiudendo la mano come a rassomigliare il becco di una papera, aprendolo e chiudendolo in contemporanea alle parole altrui. <Bla bla bla> Alzerebbe gli occhi al cielo, ignorando completamente le sue parole. Ma poi, quando il ragazzo le fa notare, ad alta voce, che la stessa denshi sembra portargli sfortuna, tutto cambia. Si sarebbe aspettato un insulto oppure una frase a specchio. E invece ciò che la ragazza va a dire fa gelare il sangue nelle vene al ragazzo. Il colorito roseo si fa pallido, le gambe tremano e lo stesso si allontana di un passo, atterrito. <N-no! Tutto ma non questo! Stammi lontana!> Sulla difensiva, spaventato, fisserebbe in cagnesco l'altra, per poi arrossire. <Perché dovresti farlo?! Neanche ti conosco!> Borbotterebbe, impaurito per davvero. Non sia mai che una ragazza lo perseguiti, eh!

12:37 Namika:
  [Piazza] La sua mattinata tranquilla e pacifica a poco a poco sta degenerando. Non aveva previsto quella scarpa in testa e, sicuramente, nemmeno l’incontro di Shunji, altrimenti avrebbe evitato di passare per la piazza per raggiungere la sua destinazione. Ma ormai i giochi sono fatti, lei si ritrova a discutere allegramente con il sedicenne e a quanto pare nessuno dei due vuole dare una piccola sosta all’altro. Sorride, ironica, alle parole di lui. <A quanto pare non abbastanza.> Va a dire immediatamente alzando gli occhietti verdi verso di lui per poi allargare a poco a poco gli angoli della bocca e andando così a formare un semplice sorriso che sembra quasi divertito. Sorriso che si allarga ulteriormente non appena sente le successive parole del ragazzo arrivarle alle orecchie. <Mmh certo. Basta che ci credi tu.> Commenta alzando le spallucce in segno evidente che, in fin dei conti, non le importa più di tanto. Scorre velocemente la figura del Deshi una volta che si rialza da terra dopo essersi allacciato la scarpa per poi andare ad alzare entrambe le mani e raccogliere i capelli corti in un codino simile a quello che si è smollato poco prima. Passa l’elastico formando una morsa, per poi tornare con le braccia stese lungo i fianchi e fare un piccolo respiro e prendere a parlare un attimo dopo. <Io stavo solamente camminando come tutte le altre persone, sei tu che sei in mezzo alle scatole.> Dice inarcando il sopracciglio destro in attesa di una risposta che possa risultarle decente da parte del sedicenne, risposta che aspetta andando ad incrociare le braccia al petto per poi corrucciare leggermente la fronte. Cerca di ignorare completamente quel movimento a becco di papera fatto con la mano del ragazzo, concentrandosi piuttosto su altro, sulle sue successive parole. <Aah! Quindi ti darebbe fastidio?> Beh, è proprio quello che sta cercando di causargli Namika, sebbene sempre senza cattiveria o intenzioni vere e proprie, è solamente leggermente scocciata. <Te l’ho già detto.> Commenta poi, alla sua ultima domanda. <Per portarti una gran sfiga.> Già, che poi lo dice, ma non lo farebbe mai eh.

12:51 Shunji:
  [Piazza] <Io in mezzo alle scatole?! Guarda che ero DI LATO, sai che vuol dire? Che nel mezzo ci stavi TU!> Le urla contro, davvero indispettito alle parole della ragazza dai capelli rosa. Shunji è sulla difensiva, con sguardo simile a quello di un animale che tenta di farsi grosso contro un predatore di cui ha paura. Purtropppo qui entrano in gioco gli ormoni: le ragazze sono pericolose. Il grigio digrignerebbe i denti perché l'altra non sembra demordere. Quasi traendo piacere dalla sua paura. E' questo che fa, no? E infatti, se davvero dovesse perseguitarlo, la farebbe a sfregio, a suo dire. Giusto per dargli fastidio. Sarebbe a quel punto che l'espressione di Shunji muterebbe di nuovo. Paura? Forse. Invero è disgusto. Le labbra si incurverebbero verso il basso mentre gli occhi ridotti a due fessure sotto le sopracciglia corrucciate. <Tipico di voi femmine> Direbbe con voce gelida, sguardo verso l'altra. <Non fate altro che lamentarvi di quanto i maschi siano stuupidi o fastidiosi ma poi fate di peggio con la scusante di non esserlo> Ora il ragazzo si fa quasi ferito più che arrabbiato. Ovviamente la pensa in quel modo per colpa della sua situazione in famiglia. Ma è sensibile sull'argomento e detesta non essere lasciato in pace dalle ragazze. <Mi fate ribrezzo> Concluderebbe gelido e ostile. Forse fin troppo crudele.

13:21 Namika:
  [Piazza] Gli occhietti si muovono fra la folla, che riempie la piazza di Konoha, nella direzione in cui si stava dirigendo poco prima, prima che incontrasse il ragazzo. Deve andare a farle la spesa e togliersi di dosso il Deshi altrimenti oggi rischia di rimanere senza pranzo. <La tua scarpa a quanto pare non era molto di lato.> Sibila verso il ragazzo e non può che fare un passo indietro quando il sedicenne le urla contro. Le urla contro e, come a tutte le persone normali, le da parecchio fastidio quella voce alta. <Ma chi ti credi di essere per urlarmi contro pivello?> Potranno pure discutere, litigare e lanciarsi frecciatine, ma no, lei non si permetterebbe mai di urlare contro a qualcuno che non conosce, non in mezzo alla piazza e a tutta quella gente poi, per una semplice questione di rispetto che, nonostante tutto, prova ancora per il ragazzo. Lo sguardo diventa freddo e quasi completamente distaccato. Non dice niente, non commenta nulla, se ne sta zitta a sentire le successive parole di Shunji verso di lei, parole dette con una voce gelida che si rispecchia nello stesso sguardo che ha dipinto sul volto la ragazza. Ignora le sue parola riguardo alle femmine, perché lei è pienamente convinta che una scarpa in testa avrebbe dato fastidio a chiunque l’abbia ricevuta, indipendentemente dal sesso di appartenenza. <Senti...> Inizia a dire per poi prendere un bel respiro e passare la lingua sulle labbra sottili umettandole leggermente. <Non ho assolutamente voglia di perdere tempo con te, soprattutto dopo che ti sei permesso di urlarmi contro.> Piccola pausa. <Non permetterti mai più di farlo, mai.> Dice questa volta seria più che mai, seria come non lo è mai stata prima d’ora con il ragazzo. Dopotutto lei ci ha sempre riso su, ha sempre fatto un po’ di polemiche senza però, mai, cadere nell’austerità o mancare di rispetto al ragazzo. Scrolla le spalle con quello sguardo freddo che è presente sul suo viso che si sposta dal Deshi alla via che deve intraprendere una volta uscita dalla piazza. <Ora devo andare.> Si limita a dire, lanciando un piccolo cenno con il capo in segno di saluto, per poi allontanarsi con passo svelto dalla piazza. [end]

13:47 Shunji:
  [Piazza] La reazione di Namika alle sue gelide parole lo spiazza ma dissumula per bene quell'emozione. Il volto di Shunji resta teso, accigliato, scontroso. Eppure si acciglia ancor di più dinnanazi al disagio della ragazza. Forse persino lui riesce a rendersi conto di aver esagerato. E anche di aver rincarato la dose per colpa del suo commento, da vero misogino. L'altra ragazza lo fissa e lui non le risponde a tono quando lei, seriamente, gli dice di non permettersi mai più di urlare contro. A lui non fregherebbe nulla, giusto? E invece distoglie lo sguardo, serrando le labbra. Non le risponde. Sa di aver esagerato ma è orgolioso, perché dirglielo? A chi poi? Una ragazza di cui neanche conosce il nome? Non lo saluta, per così, dire, gli lascia un cenno e lo avverte che se ne sta andando. E se ne va. Lui le lancia un'occhiata. Non la saluta, non le rivolge minimamente la parola. Impreca ad alta voce, un attimo dopo che la rosa gira i tacchi. Se ne torna a casa anche lui, correre non ha più senso. La sua giornata è rovinata. [END]

I due sconosciuti, Namika e Shunji, si incontrano di nuovo, sempre in piazza. Dopo un battibecco per una questione di poco conto, la situazione sembra degenerare e il brutto carattere e la diffidenza verso il sesso femminile, porta il ragazzo ad esagerare nei modi, sicché l'altra decide di andarsene, offesa.