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Fate i gelati, non fate la guerra.

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con Shunji, Jiyuu

22:27 Jiyuu:
  [Konoha Centro] < Che palle. > Ma buonasera! Ciondolante e con lo sguardo perso nel vuoto il nostro caro Deshi si aggira per le vie centrali di Konoha senza una vera e propria meta. È uscito solamente per saziare la sua voglia di dolciumi che lo stuzzica da tutti i suoi tredici anni d'esistenza, infatti tra l'indice e il pollice della mano destra stringe ben saldo lo stecchetto di legno di un gelato all'anice che, di tanto in tanto, con molta flemma vien portato alla bocca con la flessione del braccio. La mancina è posata sulla nuca quasi a sorreggere la testa, come se fosse un peso enorme da portarsi dietro. Seh... tanto è risaputo che per buona parte della giornata il cervelletto dentro quella scatola cranica è ben lontano dall'essere attivo. Indossa la classica felpa con le maniche gialle e la parte centrale nera, mentre le esili gambe son avvolte in dei pantaloni sintetici marroni, che presentano un notevole cavallo basso. La suola di un paio di sandali neri smuove qualche sassolino sotto ai propri piedi, avvicinandolo sempre di più alla piazza più importante. Alcuni cumuli di nubi coprono di tanto in tanto la luna e le stelle, il buio è calato da un po', ma ciò non lo preoccupa poi più di tanto. Le pupille racchiuse in delle iridi nocciola si posano di tanto in tanto sui volti dei passanti. Nessuno di interessante. Per ora.

22:32 Shunji:
  [Strada] Con un sonoro sbuffo, Shunji si aggira per le strade del villaggio della Foglia. Senza meta precisa, il giovane ragazzo cammina per fatti suoi. Andatura lenta ma importante, con le scarpe da ginnatica bianche che calpestano il suolo. Indossa un paio di blu jeans con sopra nient'altro che una maglietta bianca. Al centro di essa, un logo di una band, forse, in rosso. Sopra, immancabile, un giobbotto di pelle scuro, aperto. Le mani infilate nelle tasche e il tipico sguardo da bulletto che lo contraddistingue. La mancina andrebbe a ravvivarsi i folti e ribelli capelli grigi mentre gli occhi ambrati si soffermerebbero con poca importanza sull'ambiente circostante. A quell'ora non sembra esserci molta gente nei paraggi. Come se non bastasse, non è una serata dal cielo così limpido. Insomma, è ovvio che il giovane stia semplicemente perdendo tempo, camminando per i fatti suoi con aria imbronciata. Neanche vede dove va tanto tiene lo sguardo alto, quasi a sovrastare il resto del mondo.

22:44 Jiyuu:
  [Strada] Le guance si gonfiano come se fosse un criceto intento a nascondere i preziosi semi di girasole, ma ciò che ha in bocca non è di certo della frutta secca, solo semplice aria che rapidamente verrebbe espulsa, facendo vibrare la bocca sonoramente ed esprimendo in una smorfia la noia che pervade ogni singola cellula del suo corpo in questa serata. Le labbra si serrano attorno alla fredda superficie del suo amato ghiacciolo, gustandolo profondamente. Una storia d'amore migliore di quella di Twilight. Quel che l'Allievo non sa però, è che di lì a breve si consumerà una tragedia terribile. Infatti il calore della sua cavità orale ovviamente ammorbidisce il gelato, sciogliendolo. Giustamente dopo una simile tortura quel prelibato dolciume decide di suicidarsi, infatti senza pensarci due volte si getta a capofitto separandosi dallo stecchetto di legno. Il tempo pare rallentarsi durante questa tragica scena. Il giovane Deshi volta il capo in direzione della sua povera pietanza, osservandola mentre si spiaccica al suolo irrimediabilmente. Accompagna tutta questa buffonata con un < Caaaazz.... > a bassa voce. La distrazione lo porta inevitabilmente a urtare leggermente con la spalla il ben più alto Shunji che passava tranquillo da quelle parti. < Ops... > La cordialità non è certo di casa da queste parti.

22:50 Shunji:
  [Strada] Figurarsi se ha tempo da perdere, uno come lui. Non in una serata noiosa come quella. Tornare a casa sembra l'unica soluzione ma, come si suol dire, non si può mai stare tranquilli. L'andatura è quella di sempre, lo sguardo alto, da gran figo, mentre le spalle abbastanza larghe sono ben dritte. Le mani nelle tasche del giubbotto, la cui altezza fa si che le braccia si allarghino e non aderiscano perfettamente, ma neanche quanto basta, ai fianchi. E all'improvviso.. <Ehi!> Abbaia quasi, serrando gli occhi e storcendo il naso. Abbassa lo sguardo verso un ragazzo incredibilmente più basso di lui. Un ragazzino in pratica, dell'altezza giusta giusta per la sua età. Ma ciò interessa qualcosa a Shunji? No, come non gli interessa che sia stato un incidente, quella spallata. <Cerchi rogne, moccioso?> Sguardo spavaldo, un ghigno fastidioso si dipingerebbe sul suo volto dopo che i suoi occhi hanno squadrato per bene la figura che ha di fronte. Perché esserne impaurito? E' sciocco giudicare dalle apparenze, ma Shunji non è certo un tipo estremamente brillante. Incurverebbe le spalle in avanti, piegandosi di poco verso il ragazzino dai capelli bianchi, come a mettere in risalto la differenza di stazza. Sembra quasi un avvoltoio, in quel modo.

22:58 Jiyuu:
  [Strada] Qualche shinobi medico dovrebbe approfondire questo caso di perdita di pigmento nelle capigliature dei ragazzini della Foglia. Tutti questi dannati adolescenti dai capelli bianchi. Certo però che sono proprio fighi, nulla da dire. La mancina scosta la frangia da dinnanzi agli occhi, tenuta ben salda dalla fascia beige con sopra ricamato il proprio nome. Stupido Jiyuu narcisista, cosa sei, un commesso di una catena di supermercati dotato del tesserino di identificazione? Il bulletto di quartiere che si trova di fronte non ha reagito molto amichevolemente alla botta fortuita rifilatagli poco prima, infatti parte subito in quinta minacciandolo e mettendo in risalto tutta la sua stazza, ben superiore rispetto alla sua. Socchiude gli occhi, quasi perplesso, le labbra si incurvano verso il basso, facendogli assumere un'espressione basita, ricolma di dubbi < Ma guarda che non ho mica fatto apposta. > Fa spallucce, rivolgendo entrambi i palmi delle mani verso l'alto, con ancora in mano il bastoncino del gelato. Volge lo sguardo a terra e stringendo i denti, sussurrerebbe a bassa voce < Spilungone. > Spera di non farsi sentire, perché potrebbe innalzare l'indicatore dell'ira di Shunji, però non gli va proprio di essere chiamato moccioso. Nonostante lo sia. E pure viziato.

23:05 Shunji:
  [Strada] L'espressione del ragazzino dai capelli bianchi risulta essere come una manna dal cielo per Shunji. Per uno come lui, perennemente imbronciato, trovare qualcuno con cui attaccare briga è come fare terno alla lotteria. Dall'espressione imbronciata e diffidente, il ghigno seccato si trasforma in un sorrisetto. Ha ottenuto ciò che vuole. <Mpf, e sai che me ne frega!> Giustamente per lui non fa differenza se l'altro l'abbia fatto apposta o no a sbattergli contro. Si raddrizzerebbe, quindi, il denshi, con aria da duro, senza staccare gli occhi dall'altro. <Se mi rovinavi il giubbotto era peggio per te, ti è andata bene> Distoglie lo sguardo con aria spavalda, quasi autompiacendosi del proprio comportamento. Ma poi il sussurro del ragazzino lo raggiunge e alzerebbe un sopracciglio, stupito e quasi seccato al contempo. <Guarda che sei tu che sei basso> Gli farebbe notare per poi seguire il suo sguardo verso terra. Solo allora, facendo uno più uno con gelato a terra e bastoncino in mano, sembra riuscire a capire cosa sia successo. <Brutta storia, eh?> Lo sta schernendo? Forse. In realtà un gelato caduto è una gran brutta cosa.

23:13 Jiyuu:
  [Strada] Incredibilmente pare che abbia un gran talento nel rallegrare situazioni ben poco tranquille. Infatti quello pseudo membro di una rockband vestito con giubbotto di pelle e jeans sembra distendere un po' i nervi dopo la sua giustificazione. < Ho appena subito la dolorosa perdita di qualcuno d'importante e tu te ne esci con la tua stupida giacca? > Ruota il capo di qualche grado verso sinistra, inclinandosi come se fosse un gufo. Infila il bastoncino tra i denti, stringendolo tra i canini e muovendolo ripetutamente dall'alto verso il basso con dei colpetti di lingua. Fissandolo dal basso verso l'alto va quindi a rispondere alle sue accuse sulla sua altezza. O meglio, bassezza in questo caso < Ho lo sviluppo lento, 'zzo vuoi? > Incrocia le braccia al petto, imbronciandosi e assumendo una posa quasi offesa, anche se agli occhi di una persona in grado di interpretare un minimo i comportamenti di un essere umano risulterebbe palesemente una farsa, atta a distendere ancora di più gli animi, raffreddando i bollenti spiriti del grigio lì di fronte. Riafforano però gli spetti di quel lutto terribile, quella delizia all'anice esplosa al suolo. Poche parole, ma sufficienti ad esprimere il suo stato d'animo < Storia terribile. >

23:19 Shunji:
  [Strada] Un sorrisetto compiaiuto si palesa sul volto del grigio nel vedere il comportamento altrui. Un ragazzino basso, così facile da pestare che non ci sarebbe neanche gusto nel farlo, che però gli risponde spavaldamente. Gli occhi ambrati lo osservano mentre si infila il bastoncino di legno in bocca e gli risponde a tono, fregandosene della sua posizione. Vagamente stupito, Shunji si tranquillizzerebbe quel minimo, distendendo la schiena e lanciando un'occhiata al gelato morto. E ovviamente al tipo bianco la cosa non può che non piacere. Il più alto osserverebbe l'altro, scuotendo la testa. <Il gelato non lo devi mangiare per strada. Ti devi sedere da qualche parte dove passa tanta gente e fissarla con aria superiore!> Sembra quasi un fratello maggiore, peccato che non abbia fratelli. Sbufferebbe compiaciuto, sorridendo col solito sorriso sghembo e l'aria da vero duro, verso l'altro. Invero, non sembra starlo prendendo in giro. Anzi, improvvisamente si illumina, squadrando le luci dei negozi (i pochi ancora aperti a quell'ora), lungo la strada. <Aspetta qua, coso> Direbbe sicuro di se, oltrepassando il ragazzino e allontanandosi momentaneamente. Cosa ha in mente lo sa solo lui.

23:28 Jiyuu:
  [Strada] Lezione numero 325 del manuale del bambino imbecille e rompipalle, mangiare il gelato seduto e non mentre si cammina in modo da diminuire il rischio di perderlo. Ottimo insegnamento, un attimo che se lo segna sulla sua macchina da scrivere invisibile. < Mi piace come ragioni, manifestare superiorità nei confronti di chi non ha tempo per fermarsi a gustare mi sembra un'ottima idea! > Ironico? Nah, non in questo caso stranamente. Gli piace variare le sfumature della sua personalità, è pur sempre un ragazzino, se non si diverte ora quando mai potrà farlo? Le braccia finalmente si slacciano l'una con l'altra, gettandosi entrambe a peso morto lungo i fianchi. Le palpebre si chiudono rendendogli gli occhi un paio di fessure sottili, praticamente a mandorla. Si comporta in modo strano lo spilungo, allontanandosi per qualche attimo dalla sua precedente posizione. Accompagna il suo incedere con delle parole urlate ad una modulazione alquanto elevata della voce < Il nome è scritto in fronte... > Tira su col naso, orgoglioso di quella fascia che stringe i suoi capelli, andando a concludere quella frase rispendendo indietro il nomignolo affibiatogli < ...COSO! > Roger Federer chi?

23:38 Shunji:
  [Strada] Neanche cinque minuti dopo, eccolo di ritorno verso quell'angolo di strada. In entrambe le mani regge due cremini, semplici gelati tenuti fermi dal bastoncino di legno, ripieni di panna ma ricoperti di cioccolato. Non porta alcun sorriso gioviale sul volto, nessuna smorfia che in qualche modo sembri mostrare piacere in quel gesto. Semplicemente, con aria seria e sprezzante, sposterebbe la mancina verso il ragazzino, porgendogli tutto il gelato per intero. <To', prendi qua> Un signore. Prima di continuare, però, lancerebbe un'occhiata alla fascia che forse è fatta apposta per evitare che quei capelli lisci e lunghi finiscano dritti negli occhi del nanetto. Il denshi dai capelli grigi sembra compiere uno sforzo disumano per riuscire a leggere ciò che c'è scritto sopra, ma pronuncerebbe lo stesso quel nome. <Jiyuu, vieni qua, ti faccio vedere> E senza troppi complimenti si sposterebbe verso il limitare della strada, sedendosi su una solitaria panchina che si affaccerebbe proprio su di essa. <Guarda e impara!> Riecco il sorrisetto fastidioso mentre, a gambe larghe, Shunji si siederebbe sulla panchina, poggiandosi per bene allo schienale, quasi stendendosi tanto allunga le gambe. Il braccio sinistro si poggerebbe sullo schienale, stendendosi orizzontalmente. Darebbe un grosso morso al gelato, guardando la gente con aria da bulletto. <Fosì hi fà!> Con la bocca piena, gelida, spiega come un maestro al più piccolo. Peccato che il gelato è.. gelato. Quindi perde la posizione da alpha, chinandosi in avanti e cercando di soffiarsi da solo in bocca per riscaldare la pietanza. Un cretino.

23:48 Jiyuu:
  [Strada] Nel suo cervello un'orchestra inizia a suonare a tutto volume Chariots of Fire di Vangelis, perché il grigio che prima si era dimostrato tanto ostile se ne sta tornando da uno dei pochi chioschi ancora aperti impugnando tra le dita due gelati.... due magnifici, superbi, lussuosi, imponenti e sontuosi gelati. Gli occhi si spalancano, illuminandosi come non mai, la bocca aperta, lo porta ad ansimare quasi come fosse un cane dinnanzi alla sua pallina da tennis preferita mentre un rigolo di bava si va a formare sull'angolo in basso a destra del labbro inferiore. Che scena pietosa. Lesto non si fa attendere, afferrando il cremino con la destra. Prima di infilarselo in bocca però, fa tesoro dell'insegnamento impartitogli poco prima, far morire un ennesimo ben di Dio sarebbe uno spreco. Nonostante non l'abbia pagato lui. Segue infatti Shunji sulla panchina e una volta bruciati quei pochi metri che li separavano da quella superficie lignea, andrebbe a flettere le gambe di qualche grado, adagiando il suo regale popò sulle assi che compongono la seduta. Lì di fianco, l'altro Deshi pare avere dei problemi con la temperatura artica del dolce, infatti dal suo linguaggio del corpo si nota tutta la sua sofferenza. Tutto ciò gli provoca una sincera e spontanea risata < Ah quindi si fa così?! > nella concitazione del momento però impatta con la guancia sul cioccolato che ricopre la panna del suo semifreddo, dipingendosi una coloratissima strisciata marrone sul viso. Due cretini.

23:58 Shunji:
  [Strada] Tossisce, soffiando e sputacchiando il gelato finché esso non risulterebbe di una temperatura sufficientemente tiepita per essere inghiottita. E lo fa, Shunji, manda giù in un sol boccone il pezzo di gelato. Pentendosene subito dopo. Si porta la mancina tra i capelli, reggendosi la testa. <Ah! Mi si è ghiacciato il cervello!> Si lamenta ad alta voce, soffrendo come un cane. <E non ridere! Ti faccio fuori!> Borbotterebbe in direzione di Jiyuu. Le guance si fanno rosse per l'imbarazzo e il grigio tenta di riprendersi poco dopo, dandosi un contegno per non sfigurare agli occhi dell'altro. Non sia mai! Respira tra i denti, accigliandosi e continuando a mangiare il gelato, questa volta piano piano. Si distrae dalla situazione, tentando di staccare la spina per scordare la figuraccia. E' allora che sposterebbe lo sguardo verso l'altro. <Di un po', ma ti fanno uscire da solo a quest'ora? Quanti anni hai?> Domanda diffidente, alzando un sopracciglio in sua direzione. Eppure non sembrerebbe più scontroso come prima.

00:07 Jiyuu:
  [Strada] Una strisciata marrone sul viso potrebbe essere fin troppo ambigua, fortunatamente però ha una felpa a maniche lunghe che funge perfettamente da tovagliolo improvvisato, strisciandosi la mancina sul viso, cercando di ripulirlo il meglio possibile, ovviamente lasciando una patacca cioccolatosa sull'indumento. < Ti si è ghiacciato il cervello? > sogghigna maligno, la battuta è servita su un piatto d'argento < Perché, ce l'hai? > BANG BANG, SHOTS FIRED. Il gelato di tanto in tanto vien portato tra le labbra, assaporato ben bene e ingurgitato senza troppa fretta, al contrario di qualcun altro su quella panchina. Lo osserva e al suo quesito sull'orario, volge lo sguardo al cielo, pensando a chissà cosa.... a chissà cosa?! È praticamente notte e doveva essere a casa ore fa, se ne è andato con la scusa del ghiacciolo e i genitori saranno sicuramente preoccupati. Oppure avranno sfruttato l'occasione per infornare un fratelli o una sorellina, chi lo sa. Ma non divaghiamo, per favore. < DOVREI ESSERE A CASA DA UN PEZZO, COLPA TUA. > Visibilmente scioccato fissa Shunji dritto nelle palle... DEGLI OCCHI EH! < Comunque tredici... Maaaa, il tuo nome? > Quest'ultima domanda è posta con un tono di voce tranquillo rispetto all'urlo sbraitato poco fa, le pietanze zuccherine per il ragazzino equivalgono al ciuccio per un poppante. Vallo a capire.

00:17 Shunji:
  [Strada] Scoppia a ridere di gusto quando, scioccato, quasi atterrito, Jiyuu si accorge dopo tanto tempo di essere in clamoroso ritardo. Shunji mica tenta di rassicurarlo, ci mancherebbe, ride come un pazzo. DIventa rosso e sembra quasi soffocare dalle risate, piegandosi in due. <Ma sei una bambino allora! Che parac*lo!> Non ride di lui, in realtà, ride e basta. E' un ribelle, il bianco, gli piace. Poi avviene il peggio. Lo sguardo ambrato del denshi si sposta all'interno di uno dei locali sulla via e casualmente è il quadrante di un orologio a ricambiargli lo sguardo, quasi facendogli una strizzatina d'occhi. E allora smettere di ridire, sbiancando. E' in ritardo anche lui. Scuote la testa sentendosi chiamare, fissando attonito gli occhi dell'altro, in silenzio per qualche secondo. Si riprende, quindi, con un ghigno di cortesia. <Shunji> Gli sorride quasi, storto a quel modo. A quel punto sbufferebbe, alzandosi in piedi e finendo il gelato con due morsi. Sta per un po' lì, in piedi, mangiandolo in silenzio. Poi lascia cadere il legnetto per terra e si rificca le mani in tasca, voltando lo sguardo verso il ragazzino. <Forza, tornatene a casa. Ho da fare> Burbero, non può ammettere che è tardi anche per lui. Con un cenno della testa saluterebbe il bianco, rivolgendogli un ultimo sorrisetto. <E attendo a dove cammini, alla prossima ti acciacco!> Un saluto dei suoi, tipico. E con quel fare da sbruffone si incammina verso casa. La giornata è ufficilamente finita. [END]

00:22 Jiyuu:
  [Strada - EXIT] Il gelato purtroppo termina e così anche il tempo a sua disposizione in piazza per questa serata alternativa ma alquanto divertente. Infatti con un colpo di reni guadagna la posizione eretta, distaccando le sue preziose ed esili natiche dalla panchina. Al contrario di quello che finalmente si presenta come Shunji, il bastoncino di legno viene gettato con cura in uno dei raccoglitori di rifiuti presenti ad ogni angolo del Villaggio. Agita l'indice della mancina in segno di negazione < Non si fa così eh, sporcare in giro non va bene. > Si chiama villaggio della Foglia perché è abitato da cittadini ecologisti, no? < Certo che me ne torno a casa, mi aspetta una simpaticissima ramanzina. > Si volta, dando le spalle alla nuova conoscenza fatta questa sera. Un cenno della mano destra verso l'alto in segno di saluto accompagnato da un amichevole < Ci becchiamo, spilungone. > lo congedano definitivamente, facendolo sparire da dove è arrivato. Chi ha bisogno di una buca di 5 metri in mezzo alla piazza per alimentare una serata? Certe volte basta solamente un gelato.

Jiyuu uscito per saziare la sua dipendenza da zuccheri sta gustando un ghiacciolo all'anice, purtroppo per lui però, la prelibatezza si squaglia cadendo rovinosamente al suolo. Distratto da ciò, urta inavvertitamente l'incolpevole Shunji. Questa situazione dà il via a una serie di eventi tragicomici, ma nonostante un pessimo inizio caratterizzato dalla rabbia reciproca, i due iniziano stranamente a divertirsi.