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[O.M.M.] - Ingresso Satoru

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Giocata di Corporazione

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con Kaori, Satoru

Prego, a te la prima caro u.u

16:31 Satoru:
 Il cielo quest'oggi non è sgombro da nuvole, tutt'altro, appare coperto da numerosi nuvoloni grigi che non permettono ai presenti di vedere il sole se non per qualche istante, di tanto in tanto, le nuvole sono cariche di pioggia e di conseguenza le gocce cadono, cadono percorrendo il loro inesorabile tragitto fino allo schianto al suolo, fino a che altro non fanno che scomparire, andando ad inumidire il terreno.
Satoru indossa un abbigliamento semplice, un abbigliamento consono per il loco in cui si sta recando, dopotutto non vuole presentarsi in ospedale in modo opportuno. Il petto è avvolto in una camicia bianca, una camicia semplice, di giusta misura, correttamente abbottonata, le gambe invece sono fasciate in un paio di pantaloni nero corvino di tessuto elasticizzato, a completare l'abbigliamento un paio di scarpe, anch'esse di color nero ed una felpa a scacchi viola e neri, dotata di un capiente e comodo cappuccio, utile, visto il meteo. A completare il tutto indosserebbe l'equipaggiamento ninja di cui dispone, entrambe le mani sarebbero coperte da un paio di guanti ninja, anche gli avambracci e le gambe sarebbero coperte dal suo equipaggiamento, vambracci e schienieri sarebbero infatti ben saldi sulle rispettive parti del corpo del giovane. Inoltre all'altezza del fianco sinistro Satoru ha con sé un portakunai diviso in tre scompartimenti, dentro di esso sono presenti cinque kunai ed ognuno ha una carta bomba arrotolata intorno al manico; mentre sul fianco sinistro il giovane ha un porta oggetti, contenente cinque fuuda con dentro i tronchetti per eseguire la tecnica della sostituzione e un set di fumogeni. Il coprifronte sarebbe posto all’altezza del collo, legato come fosse una collana, lasciato né troppo stretto né troppo largo, in modo tale da pendere leggermente. Il giovane oggi si trova in ospedale, è li per un motivo ben preciso, si è finalmente deciso, così come si era ripromesso con Kaori, di tentare a controllare il chakra medico, dopotutto la sua volontà è quella di poter evitare che altre persone perdano la vita come la madre, vuole aiutare il prossimo, salvarlo e questa è la prima missione di un ninja medico. Il ragazzo si trova ora dentro all'edificio, in un primo momento si sente spaesato, ma ecco che può facilmente notare un punto informativo, la classica zona dove poter chiedere le dovute informazioni per non perdersi in un loco nuovo. Le leve inferiori del ninja si muovono cadenzate, passo dopo passo questo arriva fin davanti al loco sopracitato, una volta giunto in quel punto apre la bocca per emettere delle semplici parole, nella speranza che qualcuno possa aiutarlo. <Buongiorno, Satoru, genin di Konoha> si presenta in primis, per poi aggiungere la richiesta vera e propria solo in un secondo momento. <Sono qui perché vorrei sviluppare le arti mediche, lei sa con chi posso parlare?> non aggiunge altro, attende semplicemente l'altrui risposta, è impaziente di imparare, ma non sa ancora dove recarsi, indi, per il momento starebbe fermo in quel loco, aspettando.

Una giornata uggiosa saluta quest'oggi i cieli di Konohagakure. Un sole pallido che a stento riesce a filtrare oltre i banchi di nuvole scure che rendono la temperatura pungente. La pioggia scroscia forte, un tuono lontano di tanto in tanto va ruggendo facendo vibrare le finestre, ma tutto par essere tranquillo all'interno dell'ospedale di Konohagakure. Qualche infermiere passeggia, di tanto in tanto un medico compare lungo la via, e pazienti e visitatori possono esser visti muoversi qua e là per i corridoi. Satoru invece si trova al banco informazioni del pian terreno dove una infermiera bionda e grassottella sta sistemando alcune cartelle cliniche. Ha sicuramente qualche decina d'anni in più del nostro giovane eroe ed un viso materno e affidabile. Accoglie lei il dire del genin ruotando le iridi verdi verso il suo viso così giovane. <Oh, una nuova leva eh?> esordisce lei con un sorriso accomodante schioccando la lingua sul palato. <I Kami solo sanno quanto ne abbiamo bisogno di questi tempi! Con il torneo che c'è stato fino a pochi giorni fa non hai idea della folla che si è venuta a creare in reparto. Un inferno> rivela lei con un mezzo sospiro andando a richiudere una cartella che stava sfogliando e riportando poco dopo l'attenzione sul giovane. <Comunque! Per i colloqui d'assunzione bisogna parlare con il luminare, si occupa lui di ricevere i tirocinanti. Dovrebbe essere libero ora. Se sali le scali il suo ufficio si trova al primo piano, in fondo al corridoio che trovi subito sulla sinistra. Non puoi sbagliare> lo guida quindi la donna, a parole, sorridendogli con fare caldo e gentile. <Buona fortuna, ragazzo.> [Ambient per Satoru]

16:55 Satoru:
 Il giovane chiede informazioni e qui, prontamente, un'infermiera grassottella e dall'aria materna gli rispondo nel migliore dei modi possibili, infatti non solo gli da tutte le informazioni di cui ha bisogno, ma anzi lo fa in modo dolce, facendolo anche in qualche modo sentire importante, dicendogli quanto è importante la presenza di nuovi ninja medici, dopotutto con il torneo sicuramente ci saranno stati molti feriti da curare, molti feriti di cui occuparsi, forse lui è arrivato tardi, ma sicuramente il giovane troverà il modo di aiutare il prossimo, in un modo o nell'altro. Un sorriso rapido si delinea sul suo volto, un sorriso che va a sancire il suo entusiasmo e la sua felicità relativa al momento, ecco che si appresta ora a rispondere. <Grazie mille per le informazioni, spero di poter aiutare e di ritrovarla più spesso in questo luogo> dopotutto trovarsi più spesso in ospedale dovrebbe indicare il suo eventuale sviluppo dell'arte medica. Ecco che il giovane lascerebbe il punto informativo, potrebbe infatti ora percorrere la strada che lo separa dalle scale che portano al primo piano, scale che in un secondo momento percorrerebbe muovendo alternativamente le leve inferiori, passo dopo passo egli potrebbe percorrerle per intero, ritrovandosi quindi al primo piano. Davanti a lui si staglia un lungo corridoio, corridoio che ancora lo separa dalla sua meta, corridoio che percorre nel tentativo di raggiungere l'ufficio del luminare. Ecco che il giovane potrebbe ora scorgere una porta sulla sinistra, una porta che dovrebbe essere visto quanto spiegato la porta dell'ufficio del luminare, la porta è socchiusa, indi il giovane penserebbe che l'ufficio sia libero. la destra andrebbe a distendersi in direzione della porta, la mano assumerebbe la forma di un pugno e colpirebbe delicatamente per tre volte la porta, tre "toc" potrebbero susseguirsi, quindi ecco che il giovane userebbe la medesima leva superiore per spingere la porta, aprendo alla sua vista l'ufficio del luminare. Ancora non potrebbe vederlo nella sua persona, ma, per non sembrare scortese, nel momento dell'apertura della porta andrebbe a schiudere le labbra, permettendo ad alcune parole di disperdersi nell'aere. <Buongiorno, Satoru, Genin di Konoha, è permesso?> non aggiungerebbe altro, almeno per il momento.

L'infermiera sorride gentile alle parole del genin e torna a compiere i suoi incarichi dietro il banco mentre Satoru si dirige verso il piano superiore. Incrocia qualche infermiera, un paio di deambulanti ed alla fine arriva al piano superiore dove si ritrova a percorrere il lungo corridoio che termina in un'unica, elegante porta in ebano lucido. Il ragazzo bussa e quando va per aprire la porta trova la figura di un alto ed esile giovane in piedi dinnanzi la grande finestra presente nell'ufficio. Può vedere la figura di un ragazzo alto circa un metro e ottantacinque con i capelli lisci e violetti intento a bere una tazza di caffè fumante. Ha in viso un paio di occhiali dalla montatura nera e sottile e indossa un camice bianco sotto al quale si può scorgere una camicia rosa ed un paio di pantaloni neri che arrivano fino alle caviglie oltre le quali fanno la loro comparsa un paio di ciabatte bianche ospedaliere. Il ragazzo volge immediatamente lo sguardo verso la porta quando ode il bussare ed il successivo avanzare di Satoru e si ritrova a ruotare il corpo intero nella sua direzione. <Buongiorno Satoru, genin di Konoha> saluta lui con fare scherzoso ma gentile distendendo le labbra verso l'esterno.
<Posso fare qualcosa per te?> domanda ancora muovendo pochi passi verso la sua sinistra così da poggiare la tazza sulla scrivania lì posta e rimanerne al fianco con fare tranquillo, sereno. <Prego entra, chiudi la porta, accomodati> lo invita aggirando solo ora la scrivania ed andare a sedersi tranquillo alla poltrona posta dietro di essa, indicando poi con una mano la poltroncina libera presente dinnanzi la superficie scura del tavolo. Sembra una persona educata, alla mano e piuttosto pacata, per niente tagliente o rigido. Ha una professionalità cortese che non lascia spazio a spiacevoli distanze coi suoi sottoposti. Una targhetta dorata posta sulla scrivania, comunque, recita la scritta "Luminare Higuchi Ryobe". [Ambient per Satoru]

17:22 Satoru:
 Il giovane entra e subito trova il luminare pronto ad accoglierlo, pare che oggi tutti stiano lavorando con il sorriso, al contrario di quanto si dice di solito per i dipendenti pubblici, stereotipati come svogliati, ecco che il giovane potrebbe finalmente scorgere la figura del luminare, una figura alta circa quanto lui, con i capelli di una sfumatura violacea, più tenue della sua, ma comunque simile anche sotto a questo aspetto. Il giovane, dopo aver udito le altrui parole, restando ancora in silenzio chiuderebbe la porta dietro di sé, in modo tale che nessuno possa interromperli, la porta di ebano lucido sarebbe ora completamente chiusa, il giovane potrebbe ora vedere il luminare che nel frattempo ha preso posto dietro alla sua grande scrivania. Un sorriso si è delineato sul volto del nostro protagonista in seguito al saluto quasi scherzoso del luminare, in effetti il suo modo di presentarsi risulta ancora molto accademico e sicuramente deve lavorare per migliorare la sua presentazione, che, in effetti, in questo momento fa sorridere anche egli stesso. Dopo che il luminare indica la poltrona davanti a lui con la mano egli muoverebbe le leve inferiori per lasciarsi la porta alle spalle e ad avvicinarsi alla scrivania, qui, restando ovviamente dal lato opposto del luminare, potrebbe sedersi sulla poltrona indicata dal suo interlocutore. Ecco che solo in questo momento, il sorriso sulle labbra si apre, le corde vocali del giovane possono così vibrare, permettendo ad una manciata di parole di uscire dalla sua bocca, raggiungendo mediante l'aere le orecchie altrui. <Sono qui perché sviluppare le arti mediche> inizio semplice, tono solare, pare che oggi sia di ottimo umore, dopotutto è lì per aiutare delle vite. <Mia madre è morta per una malattia incurabile> una breve pausa e tono più serio rispetto a prima, per poi aggiungere ancora. <Vorrei evitare che questo accada ad altri ragazzi, vorrei poter salvare delle vite> questa la sua idea, vuole diventare medico per evitare che altri soffrano, dopotutto è la motivazione che spinge molti ad intraprendere questa via. Per il momento egli non aggiunge ulteriori parole, non emette più un fiato, attende con ansia la risposta dell'altro, nel mentre le iridi sarebbero puntate sul luminare, potrebbe infatti osservare con attenzione la figura che ha di fronte, il suo sguardo è denso di speranza, non è lì per un motivo qualunque, la sua motivazione è forte e spera davvero di poter aiutare le persone in difficoltà, spera davvero di poter salvare delle vite.

L'ufficio si presenta come una stanza non particolarmente ampia. Una grande finestra ricopre gran parte della parete sinistra lasciando perfettamente vedere la pioggia che cade violenta dall'alto. Il cielo è buio, non v'è molta luce ma è probabile che in una normale mattinata di sole quella stanza debba essere piuttosto illuminata. Le pareti sono di un beige pallido, quadri, attestati e poster ricoprono parte delle mura mentre scaffali ricolmi di libri si succedono alle spalle del luminare. La scrivania è ordinata con una grande agenda nera chiusa davanti Higuchi ed un porta penne lucido ed elegante. Un telefono è posto su di essa mentre una pianta sempreverde è posta all'angolo in basso a sinistra della stanza. Insomma, un ufficio accogliente e non particolarmente lussuoso. Il medico ascolta attentamente le parole offerte dal genin e va intrecciando le proprie dita poggiando le mani unite sulla scrivania, dinnanzi a sé. Osserva negli occhi Satoru e gli dona un sorriso comprensivo ed affidabile, molto gentile. <E' davvero un nobile proposito il tuo, Satoru. Sicuramente offre la giusta spinta che potrebbe portarti a divenire un grande medico. Da quando sono a capo di quest'ospedale ho visto molti ragazzi, come te, venire qui cercando di imparare le arti mediche per poterle sfruttare in battaglia e sentirsi ancora più utili, più forti. Erano alla ricerca di potere, fama, obbedienza e queste sono caratteristiche che portano ad un fallimento graduale e inarrestabile. Si sono perduti per la via e hanno finito col praticare queste arti nel modo sbagliato. E' sempre difficile assistere impotenti a queste storie...> mormora il luminare prima di scuotere appena il capo ed agitare per aria la mano. <Oh ma sto divagando, scusami, mi succede spesso quando inizio un discorso. Voglio partire da un punto per arrivare ad un altro e nel mezzo mi perdo parlando di tutt'altro. Come in questo momento, circa> sospira passandosi una mano fra i capelli con fare leggermente imbarazzato prima di sbuffare appena e tornare a porre su Satoru la sua attenzione. <Comunque, quello che volevo dire è che ciò che ti spinge a voler divenire un medico è davvero nobile e che ti darebbe senz'altro il giusto stimolo per impegnarti per la tua strada. Qualcosa che potrebbe aiutarci davvero molto per aiutare altre persone che, come è successo a te, stanno soffrendo la malattia di un loro caro> Si ferma per un istante sorridendo appena alla volta dell'altro cercando di procedere nel discorso per gradi. <Tuttavia non basta il mio parere per decidere se fare di te un medico oppure no, Satoru-kun. Non tutti sono predisposti a questo tipo di arte e non tutti sono capaci di sfruttare il chakra medico presente in noi. Sarai solo tu a decidere de riuscirai a seguire questa strada oppure no> rivela Higuchi andando ad inspirare a fondo e osservarlo con fare serafico. <Impasta il tuo chakra, Satoru-kun.>[Ambient per Satoru]

17:53 Satoru:
 I due si trovano seduti alla scrivania, ognuno sulla sua poltroncina, l'uno di fronte all'altro, i tono sono seri, ma non troppo formali, difatti il luminare sembra essere un uomo umile, come lo è il suo studio, un uomo che crede in quello che fa e che dimostra il suo valore con i fatti e non con l'apparenza. Ecco che le orecchie del giovane potrebbero udire le prime frasi dell'altro, quelle riguardanti la sua motivazione e quella di altri che invece hanno fallito in questo duro, quanto premiante percorso. Le sue labbra andrebbero a schiudersi rapide, vuole precisare alcune cose al suo forse futuro capo, dopotutto vuole essere sincero, vuole essere veritiero con lui. <Vorrei salvare delle vite, accrescere la conoscenza medica, scoprire nuove cure, nuovi antidoti> una breve pausa. <non nego che il sapere e la conoscenza mi affascinano, ma il sapere è utile solamente se può essere applicato per aiutare il prossimo> ecco quello che pensa, vuole accrescere il suo sapere, aumentare le sue conoscenze, scoprire nuove cure, salvare delle vite. Ecco che ora tornerebbe ad essere silente, ascoltando ancora tutte le parole che l'altro ha da dirgli, parole sagge, parole che riguardano la sua motivazione, parole che il giovane non può che condividere, infatti si limiterebbe ad aggiungere. <Certo, mia madre è morta ed è proprio per questo che uomini come lei e, spero, come me, potranno salvare altre persone come lei> parole profonde le sue, la sua motivazione è forte, l'argomento è valido, sicuramente quando un evento tocca da vicini la situazione è più sentita. Ecco che il luminare gli chiede di procedere ad impastare il chakra, egli non proferirebbe parola, con movimenti decisi si alzerebbe dalla sedia, farebbe qualche passo indietro, scostandosi dalla scrivania in modo da avere lo spazio necessario intorno ed inizierebbe i preparativi necessari a richiamare il chakra. andrebbe quindi a flettere e divaricare leggermente le gambe in modo da tentare di guadagnare una maggiore stabilità sul terreno. Ecco che ora le braccia scenderebbero lungo il busto, i gomiti si fermerebbero all'altezza dei fianchi, gli avambracci andrebbero ad inclinarsi verso l'interno e le mani, ora, dovrebbero potersi unire rapidamente, andando a formare il sigillo della capra, sigillo che verrebbe mantenuto durante tutta l'esecuzione. Ecco che ora Satoru andrebbe a raffigurarsi mentalmente, andrebbe a tracciare la sua figura, mantenendo inalterate per quanto possibile le sue dimensioni: statura, peso, corporatura. Ecco che ora tenterebbe di dividere in due metà simmetriche il suo corpo, traccerebbe una linea con origine nella sua testa e conclusione nei suoi piedi, dividerebbe dunque la metà destra dalla sinistra del corpo. Ora andrebbe a tentare di creare una sfera all'altezza della fronte, una sfera di colore blu notte, che contenesse tutte le sue energie psichiche e mentali. successivamente, tenterebbe di convogliare tutte le sue energie fisiche in una sfera di color rosso sangue, all'altezza dell'addome. Solo nel caso in cui le due sfere fossero presenti, ecco che andrebbe infine a portare entrambe all'altezza del plesso solare dove tenterebbe di fonderle insieme, nel tentativo di creare un'unica sfera, ricca di sfumature, che sia in grado di contenere le due istanze, il corpo e la mente.[Tentativo impasto chakra] [se on chakra: 25/25]

Il sorriso nato sulle labbra del luminare non svanisce ma, anzi, permane sempre più luminoso man mano che Satoru spiega il suo pensiero ed i suoi obiettivi. Il medico sembra condividere ed approvare quanto detto dal genin e, anzi, par essere piuttosto felice di sentire quelle parole provenire da labbra così fresche e giovani. Gli dispiace un po' di più sapere che egli sia giunto ad una tale consapevolezza per via din un lutto così doloroso, ma purtroppo questa è la vita e anche con tutto l'impegno possibile, non sempre si può fermare la morte. Il ragazzo procede nel suo impasto andando a risvegliare correttamente il proprio chakra sotto lo sguardo attento e soddisfatto del medico. <Le tue parole mi rendono davvero felice del lavoro che faccio Satoru-kun, credimi. Ma vorrei che tenessi sempre a mente una cosa importante> inizia col dire il luminare non appena il ragazzo termina il suo esercizio. Si alza in piedi andando dunque ad aggirare la scrivania per poi fermarsi dinnanzi ad essa al fianco del genin presente nello studio. Distano poco, forse un metro scarso, e il luminare lo osserva con espressione tranquilla, un sorriso leggermente malinconico a dipingersi sulle sue labbra sottili. <Noi rimaniamo pur sempre uomini. Possiamo imparare a sfruttare il potere della natura, ma non saremo mai noi stessi natura. Non siamo e mai saremo divinità e non possiamo avere il controllo sulla vita e sulla morte. Possiamo solamente fermare, posticipare la fine, ma questa arriverà comunque per tutti un giorno o l'altro. E questo non è un nostro fallimento ma solo un nostro limite> spiega il ragazzo facendosi ora leggermente più serio, desiderando spiegare all'altro che anche con tutto l'impegno che tutti insieme possono metterci, esisterà sempre il momento di dover dire addio a qualcuno. Ma detto questo il sorriso torna a fiorire sul viso del medico andando quindi a portarlo ad afferrare dalla scrivania un taglierino presente nel porta penne. Ne andrebbe ad estrarre la punta per poi passarla semplicemente, superficialmente, sul palmo della propria mancina mano, aprendo un graffio leggero e scarlatto sulla propria pelle. Una linea rossa e brillante da cui si affaccia appena qualche goccia cremisi. <Per vedere se sei in grado di imparare le abilità mediche è innanzitutto essenziale verificare che tu sia in grado di richiamare a te il chakra medico> spiega l'uomo senza la minima esitazione o il minimo cenno di sofferenza nella voce nonostante il taglio appena procuratosi. <Per poterci riuscire devi essere in grado di andare a ritrovare nel chakra che scorre nel tuo corpo le due energie che hai precedentemente fuso in esse per risvegliarlo. Devi riuscire a distinguerne i due filamenti ed estrapolare dal chakra solamente parte dell'energia fisica che dovrai andare a rinviare verso i palmi delle tue mani, spingendola oltre gli tsubo lì presenti. Se ci sarai riuscito vedrai le tue mani avvolte di un alone verde e tiepido, il cosìddetto chakra medico> spiega Higuchi andando a fermarsi ed osservare Satoru negli occhi. <Forza, vediamo se ci riesci> lo esorta, alla fine andando a sorridere incoraggiante al suo indirizzo. [Ambient per Satoru]

18:25 Satoru:
 Il giovane richiama corettamente il chakra, può infatti ora sentire l'energia che contraddistingue ogni ninja scorrere nel suo corpo, la sfera è ancora posizionata all'altezza del plesso solare, ma la sua creazione rende più energico tutto il corpo umano. Ecco che il luminare ci tiene ancora a precisare una sacrosanta verità, una verità di cui anche Satoru è consapevole, una verità che è così dai tempi antichi e probabilmente sarà così per sempre. Ecco che il giovane annuirebbe alle altrui parole, quindi andrebbe a schiudere lesto le labbra, per permettere a semplici parole di uscire dalla sua bocca, per giungere fino alle orecchie altrui. <Certo, ne sono consapevole, la natura non si comanda, ma i medici possono diminuire il dolore, prolungare la vita, questo è tutto ciò che voglio, so di non potermi sostituire a Dio> una breve pausa e tono che permane serio. <Non ho mai recriminato nulla ai medici che hanno fallito con mia madre, ma anzi ho deciso di seguire le loro orme> esattamente, non li vede come colpevoli, ma anzi come coloro che hanno tentato di tutto per salvarla e che comunque sono riusciti a farla soffrire meno rispetto alle agonie che avrebbe provato senza il loro intervento. Il luminare, ora in piedi vicino a lui, andrebbe a tagliarsi con un taglierino, un taglio superficiale e di poco conto, il giovane può immaginare il perché di quel gesto, ma per il momento si limiterebbe ad ascoltare la sua spiegazione relativa al chakra medico ed a come richiamarlo, dopotutto non tutti sono in grado di farlo, ma solamente pochi ninja riescono a manipolare questo tipo di chakra. Dopo aver udito ogni singola parola il giovane tenterebbe di mettere in pratica la teoria, dopotutto a cosa serve sapere se non ad agire? Ecco che il giovane andrebbe a flettere leggermente le gambe, nuovamente, ed a piantare i piedi ben saldi al suolo, il busto resterebbe eretto, le mani, aperte, sarebbero posizionate davanti a lui dopo che le braccia si sarebbero distese. Ecco che ora si concentrerebbe sulla sua immagine mentale, il suo corpo, la sua sagoma sarebbe ben impressa nella sua mente, quindi il giovane tenterebbe di visualizzare dentro a questa il suo sistema circolatorio, formato da cavità e tubi che possono portare il chakra per tutto il corpo. Il giovane tenterebbe ora di visualizzare la sfera di chakra posta all'altezza del plesso solare, in questa sarebbero ben visibili due striature diverse, il blu, atto a rappresentare le energie psichiche e il rosso atto a rappresentare quelle fisiche. il giovane, seguendo le altrui istruzioni, tenterebbe di isolare i filamenti di chakra di color rosso, quelli relativi alla forza fisica, nel tentativo di separarli da quelli dell'energia psichica. il giovane tenterebbe ora di indirizzare l'energia fisica del suo chakra, ossia i filamenti di chakra rosso, tramite il sistema circolatorio verso le mani, esso partirebbe dal plesso solare, passerebbe per le spalle e le braccia e giungerebbe solamente ora all'altezza delle mani. Il giovane tenterebbe ora di farlo fuoriuscire dagli tsubo presenti sui palmi delle mani, il giovane tenterebbe di farlo fuoriuscire nel tentativo di formare una patina intorno alle sue mani, il giovane spera di poter riuscire nell'impresa, nel caso potrebbe vedere il classico color verde del chakra medico introno alle sue mani. [Tentativo richiamo chakra medico]

Le parole del genin sono davvero di gran consolazione per il luminare che si ritrova a sorridere mestamente al suo indirizzo mentre annuisce appena col capo. <Ne sono davvero felice, Satoru. Purtroppo non tutti la vedono in questo modo, molti ci addossano molte colpe quando le nostre capacità non arrivano a salvare qualcuno. A volte siamo semplicemente noi stessi ad essere incapaci di perdonarci quando non riusciamo ad impedire che un nostro caro od un nostro paziente muoia. Capita talvolta di perdere di vista i nostri limiti, la consapevolezza che essere un medico vuol dire poter arginare i danni, non donare la vita. Per questo ci tengo sempre a rendere chiaro questo punto> spiega Higuchi con fare leggermente stanco, triste, prima di tornare a sorridere come sempre e rivolgere all'altro una occhiata incoraggiante. <Ma da quel che sto vedendo di te, penso che non avremo problemi di questo tipo nel tuo caso> sembra sollevato, speranzoso, mentre lascia modo al giovane di andare a tentare il suo esercizio. Il luminare osserva col palmo ancora posto fra loro ed il taglio in bella vista. Osserva il fare del genin, la sua concentrazione e, alla fine di tutto, il chakra verde brillante che ne avvolge le mani. Un sorriso soddisfatto, fiero e compiaciuto che si delinea sulle labbra del medico mentre quel primo traguardo viene finalmente raggiunto dal giovane. <Ottimo lavoro, Satoru. Questo che tu hai richiamato è il chakra medico e non sono molti i ninja capaci di riuscire ad utilizzarlo> cerca di mostrargli anche a parole il valore del suo impegno prima di andare a tendere leggermente la mano ferita verso di lui. <Ora che lo hai richiamato vai a portare ambo le mani sopra il taglio. Non devono mai toccare la ferita ma solo sovrastarla di circa dieci centimetri. Lascia che il tuo chakra medico passi dalle tue mani al taglio fino a quando questo non si sarà totalmente richiuso e rimarginato. Il chakra medico andrà a stimolare il processo rigenerativo e riproduttivo delle cellule che andranno a crescere in maniera accelerata e renderanno molto più rapida la cura. Questo jutsu prende il nome di: Mani Terapeutiche.> inizia a spiegare il ragazzo con tono calmo, conciso e possibilmente chiaro. <A quel punto la cura sarà terminata e se tutto sarà andato per il meglio sarai ufficialmente un tirocinante di questo ospedale.> aggiunge, poco dopo, andando a sorridere affabile alla volta del genin. Adesso sta a lui. [Ambient per Satoru]

18:51 Satoru:
 Il chakra medico viene richiamato con successo dal genin che potrebbe ora vedere ambo le sue mani avvolte in una patina di chakra verde brillante, colore che è inequivocabile e che va a sancire quel particolare tipo di chakra. è riuscito a richiamarlo ed è davvero felice di questo, dopotutto non tutti i ninja sono in grado di farlo e se non ne fosse stato in grado avrebbe dovuto rinunciare a questa sua grande ambizione, dato che chi non riesce a richiamare il chakra medico non può eseguire alcun jutsu terapeutico. il giovane ascolterebbe le prime altrui parole, parole che continuano il discorso iniziato in precedenza, parole che vanno a rimarcare ulteriormente i normali limiti umani ai quali devono arrendersi anche i medici, solamente una breve risposta a queste parole, dopotutto ormai i due ne stanno parlando da molto e sono concordi riguardo all'argomento. <Terrò queste parole bene a mente luminare, non cercherò di scambiarmi a dio e accetterò i miei limiti, anche se lavorerò sempre per superarli, per migliorare, per salvare più vite possibili> il tono è deciso, ma al tempo stesso solare, crede in questa causa e la perseguirà impegnandosi al massimo. Ecco che ora il luminare continuerebbe nella spiegazione successiva, infatti dopo aver richiamato il chakra medico Satoru avrebbe dovuto usare un apposito jutsu per curare la ferita autoinflitta dal suo interlocutore. Egli ascolterebbe con attenzione ogni singola parola, dopotutto sa che solo ascoltando, capendo e replicando alla lettera quanto riferitogli potrà riuscire in quest'impresa fino a qualche giorno prima per lui impossibile. il giovane sarebbe ora pronto per eseguire il suo tentativo, i due sono molto vicini, quindi il giovane non dovrebbe avvicinarsi ulteriormente all'altro, ambo le braccia si distendono rapidamente, stendendosi in direzione del luminare, più precisamente in direzione della sua ferita, qui, le mani, con i palmi rivolti verso il basso, andrebbero a posizionarsi circa dieci centimetri sopra al taglio. Solo quando ambo i palmi sovrasterebbero la ferita, il giovane tenterebbe di far fuoriuscire il chakra medico da essi, direzionandolo verso la ferita, in modo tale che esso possa percorrere quei pochi centimetri che separano i due. il chakra del giovane dovrebbe trovarsi ora nel taglio altrui, se fosse riuscito nell'intento il giovane continuerebbe ad inviare il chakra medico alla ferita, l'obbiettivo è quello di far richiudere la ferita, tentando di accelerare le capacità rigenerativa altrui, il giovane tenterebbe di eseguire il jutsu delle mani terapeutiche, nel tentativo di sancire effettivamente il suo ingresso nel mondo medico. [Tentativo mani terapeutiche D: + 3 Ps a turno] [chakra: 20/25]

Higuchi non aggiunge altro. Il ragazzo sembra avere le idee chiare e par comprendere il punto della questione portando le parole a divenire superflue. Tutto ciò che il medico può fare è dargli una guida, mostrargli una strada, ma poi starà allo stesso ragazzo andare a capire come muoversi e quando e dove fermarsi. La prova prosegue e Satoru, dopo aver richiamato correttamente il proprio chakra medico, viene invitato ad utilizzarlo su una banale ferita sul corpo del medico. Satoru si impegna, ascolta, esegue e ben presto può notare i frutti del suo tentativo. Le mani poste al di sopra del taglio vanno a far fluire il chakra medico da esse fino alla ferita iniziando ad agire su essa fin da subito. Lo strato di pelle lacerato va a ricostituirsi man mano fino a nascondere alla vista quel lungo taglio rosso riempiendolo di nuova pelle fresca e rigenerata. Il graffio sparisce ben presto dal palmo del luminare che, con un sorriso, va alla fine a ritrarre tranquillo la mano da sotto i palmi del genin. <Guarita> mormora andando a stringerla a pugno, distendere e richiudere le dita. <Perfettamente> sorride allora all'indirizzo dell'altro andando a mostrare una espressione compiaciuta e contenta. <Beh, Satoru, si direbbe proprio che questa possa essere la tua strada. Se davvero lo vuoi sarei felice di averti fra i nostri.> sorride il luminare andando a guardare il ragazzo con fare sereno, felice. <Puoi iniziare ad essere un nostro tirocinante già da domani. Inizierai a seguire i medici più esperti e loro ti insegneranno, di volta in volta, i rudimenti dell'arte medica facendoti assistere ad interventi più o meno complessi> spiega il luminare sistemandosi gli occhiali sul viso con un semplice gesto delle dita. <Sono davvero contento di averti fra i nostri.> termina, sincero, lasciando quindi modo al ragazzo di dire qualcosa e, alla fine, di salutare. Una volta varcato quell'ufficio l'avrebbe fatto per la prima volta come ufficiale tirocinante della squadra O.M.M. di Konoha. [END]

19:22 Satoru:
 La tecnica è eseguita correttamente ed il giovane fa fatica a credere ai suoi occhi, la ferita del luminare, per quanto superficiale, si è richiusa in pochi istanti, ovviamente per ferite più grandi sarebbe servito molto più tempo, ma in ogni caso è felice di quanto è riuscito a fare, è felice di aver manipolato con successo il chakra medico, è felice di essere riuscito in un'impresa, che se per altri può essere solamente un modo per accrescere la propria forza, per lui è essere riuscito finalmente a rispettare la promessa fatta alla madre in letto di morte, diventare un medico e salvare delle vite, finalmente potrà dirsi tale. il giovane ascolterebbe ora tutte le parole del luminare, un grande sorriso emerge sul suo volto, un sorriso che dimostra quanto è felice di essere riuscito nella sua impresa, di far parte del dipartimento medico, sorriso che ora lascerebbe il volto consentendo alle labbra di schiudersi e di conseguenza alle parole di uscire dalla sua bocca. <Lo voglio davvero, è un onore essere dei vostri> esatto, è un onore e sa che avrà tanto da imparare dai suoi superiori, ma non demorde ed anzi è pronto a fare del suo meglio per diventare un vero medico, a tutti gli effetti. <Mi darò da fare e seguirò i consigli dei medici più esperti> ancora aggiunge. Ecco che l'incontro fra i due è terminato, quindi al giovane non resta che salutare prima di lasciare quel loco. <Grazie ancora per il tempo e la pazienza, mi vedrà spesso qua in ospedale> dopotutto è appena stato assunto, quindi frequenterà per molto quel loco. <Arrivederci> niente di più, un semplice saluto, per poi uscire dall'ufficio e successivamente dall'ospedale, lasciando quel loco ricco di nuove conoscenze. [End]

Satoru si dirige in ospedale per richiedere colloquio col luminare e esprimere il suo desiderio di entrare a far parte della squadra medica.

Il luminare gli pone qualche domanda, affronta qualche delicato punto generale sul loro lavoro e poi lo mette alla prova per verificare che sia idoneo ad entrare a far parte del suo staff. Il ragazzo è a tutti gli effetti un tirocinante di Konoha.


No px data la natura della quest ma bravo, davvero, davvero bravo ♥