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Il ritorno dell'Uchiha

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con Hitachi, Raido

17:31 Hitachi:
  [Esterno del palazzo del governo.] Tempesta, la pioggia batte violentemente su Kusagakure no Sato. Tempesta che divampa in una coltre di nubi, pioggia, e lampi. Il tintinnio della pioggia è talmente rumoroso da tramutarsi quasi in trambusto, prima di cedere passo al fragoroso rumore dei tuoni che inondano l'intero paese dell'erba, preceduti solo da lampi che anticipano il rombo di tempesta. Un ombrello di carta prende forma tra lo scrosciare della gente in fuga alla ricerca di un riparo. Lento è l'incidere del chunin alla ricerca di quello che è il palazzo del Governo ove ha sede l'intera trama gestionale, decisionale ed amministrativa della componente militare ninja del paese dell'Erba. Giunge repentino nei pressi dell'ingresso, il viso ben visibile, un mantello impermeabile che lascia trasparire la completa assenza di armi ed equipaggiamenti militare in genere. China il capo presentandosi alle guardie <Hitachi Uchiha ... convocato presso il palazzo dell'Hasukage.> confessa spalancando completamente il mantello, riuscendo tuttavia a difendersi a stento dalla pioggia battente. Addosso sotto la veste impermeabile vige unicamente un completo leggero di colore nero, kimono in seta cinto alla vita da un cordone rosso. Non v'è alcun simbolo del clan e neanche alcun segno di appartenenza alla schiera militare dei ninja di Kusa. <Portatemi all'ufficio che mi ha convocato per cortesia.> sa che dovrà essere messo sotto scorta al fine del controllo e che dovrà sigillare ogni oggetto ritenuto pericoloso, anche se ben poco può essere pericoloso eccetto i suoi geni. Dunque porgerebbe il rotolo della convocazione con l'indirizzo apposito dell'ufficio. <Jonin Raido Oboro.> aggiunge il chunin in direzione delle guardia. Per tanto le seguirebbe in direzione dell'ufficio, sino a giungere il prossimità dello stesso dopo aver assolto le formalità di rito, e di sicurezza. Busserebbe. <E' permesso?> pronunzierebbe al di là della porta, attendendo il via per entrare. Il chakra non è impastato, non è richiesta la sua presenza per questo incontro.

Giocata ambientata a questa mattina

17:46 Raido:
  [Palazzo Gestionale. Ufficio di Raido] Non mette quasi mai piede nell'ufficio nel palazzo gestionale, non vi entra mai se non quando è chiamato per qualcosa di urgente come in quel momento. Quella mattina lo hanno chiamato da Kusa per risolvere un piccolo problema riguardo Hitachi, uno dei partecipanti al torneo. Si è vestito, ha preso tutto quanto e si è diretto alla ferrovia che lo ha portato nei pressi del villaggio in meno di un'ora, un viaggio molto veloce grazie ai treni ad alta velocità installati da Yukio. Si è diretto verso il palazzo del governo, precisamente nel palazzo gestionale dove ha sede il suo ufficio, quello che usa per gestire gli shinobi del villaggio in assenza di Yukio stesso. Indosso porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Entra nell'ufficio, non ha portato alcuna arma con se, non ne ha bisogno al suo interno ma il chakra è impastato e pronto all'uso, non si sa mai, potrebbe sfruttare gli oggetti che ha intorno come armi nel caso l'Uchiha si riveli essere un pericolo. L'interno della stanza presenta altri due collaboratori, una scrivania con vari fascicoli, scartoffie di ogni tipo nel quale sono scritte tutte le informazioni sul caso che deve esaminare e ponderare. Si siede sulla poltrona dietro la scrivania iniziando a leggere tutto quanto, si informa su ogni cosa per poi mandare la convocazione all'Uchiha stesso. Non passa molto prima di sentire bussare alla porta; la voce di un ragazzo viene percepita all'interno. Alza lo sguardo verso la porta <Avanti> può entrare, ha il permesso di mettere piede in quella stanza. Davanti alla scrivania ci sono due sedie mentre gli altri due collaboratori continuano a mettere in'ordine gli scaffali riguardanti i vari ninja del villaggio dell'erba. [Chk on][Armatura pesante equip]

17:55 Hitachi:
  [Esterno del palazzo del governo.] La mancina ruota intorno alla maniglia della porta d'ingresso dopo aver agguantato la stessa con una presa al quanto delicata. Ruota la mano e il corpo sospinge in avanti la lignea superficie così da rivelare a Raido la figura del giovane chunin di Kusagakure no Sato. Alla vista di Hitachi prende forma tutto quello che è l'ingorgo burocratico che vortica, e che fa da padrone, in un un villaggio ninja. Pile di scartoffie, pratiche da sbrigare, faldoni da archiviare, burocratici da incitare al lavoro, e una figura che stona nella scena. Raido Oboro. <Maestro Raido.> china il capo in direzione del celebre jonin degli Oboro. Il "maestro" è un termine dovuto, per scelta auto imposta dall'uchiha, a ogni ninja di grado nettamente superiore che goda di buona fama e risaputo impegno per il conseguimento del bene e della pace. Si rivela alla figura di Oni muovendo un passo avanti così da richiudere la porta alle sue spalle. Un breve, ma profondo, inchino del busto così da formalizzare anche i convenevoli dovuti a un'autorità stante immediatamente al di sotto del Kage. <Hitachi Uchiha, come ordinato sono qui per discutere delle problematiche riguardanti la mia persona.> Lascia posto alla formalità di linguaggio prima di attendere un cenno per poter ridurre le distanza in quell'ufficio così confuso. Ridurre le distanze in lenti e leggiadri passi in direzione della postazione del jonin. Dunque, se richiesto o se consentito, prenderebbe posto di fronte al jonin così per iniziare quella conversazione tanto spigolosa che egli stesso ha fatto in modo che avvenisse con quella lettera indirizzata all'Hasukage. Attende dunque il dire del jonin che sarà sicuramente al quanto informato su Hitachi, sia per quanto concerne il suo passato, che per quanto riguarda la sua performance buona, ma non ottima, al torneo svoltosi a Konoha. La vittoria dell'Oboro echeggia ancora tra le strade del fuoco e dell'erba e la voce ha raggiunto anche l'Uchiha. <Complimenti per la vittoria al torneo Raido-Sama. > conclude qui il suo dire, in attesa di un più concreto sviluppo della questione che oggi ha richiamato un ninja così importante ai suoi tanto odiati, quanto doverosi, impegni d'ufficio

18:09 Raido:
  [Palazzo Gestionale. Ufficio di Raido] La porta viene aperta e l'Uchiha fa il suo trionfale ingresso in quell'ufficio disordinato. Non mettendoci mai piede non ha quasi modo di metterlo in ordine, non che gli interessi molto, non è un uomo da ufficio, preferisce il campo di battaglia. Essere un burocrate, un politico di Kusa, è qualcosa che non gli interessa minimamente, è solo una perdita di tempo; difatti non è divenuto più forte stando seduto a una scrivania, bensì allenandosi duramente giorno dopo giorno fino al limite estremo, come dovrebbe fare chiunque. Gli occhi vengono puntati sulla figura dell'ex chunin di Oto e ora ex chunin di Kusa, un reietto per certi versi ma bisogna vedere i motivi di questa decisione prima di compierne un'altra <Buongiorno> saluta con un cenno del capo mentre la porta viene richiusa alle spalle dell'Uchiha. Ode le di lui parole, il suo nome e il motivo per cui è qui <Oh, Hitachi, prego, accomodati> il braccio destro si solleva e si allunga in avanti, la mano aperta indica una delle due sedie davanti alla cattedra. Attende che quest'ultimo si metta comodamente seduto prima di andare a prendere la scheda riguardante la sua figura e la lettera che ha invitato all'Hasukage giorni prima <Grazie, anche tu non ti sei comportato male, mi è piaciuto vedere un'Uchiha in azione> il clan Uchiha è uno dei pochi clan per il quale teme uno scontro. Non sa di cosa siano veramente capaci, non ha davvero idea di quali mosse possano tirare fuori e per questo motivo si è preparato giorno e notte per affrontare Katsumi ma non si è presentato e questo lo ha portato ad avere uno scontro ancora più facile e facile è davvero il termine corretto visto che non ha dovuto fare molto alla fine. Purtroppo questa non è una chiacchierata che può durare, sono li per analizzare la situazione di Hitachi, capire cosa fare per lui e come risolvere tutti i guai della sua posizione <Comunque, torniamo a noi e sappi che sono arrivato da Konoha il prima possibile per il tuo caso> un po' di sensi di colpa non fanno mai male ma ehi, si deve sposare, non può passare troppo tempo a Kusa quando ha un matrimonio da organizzare e poco tempo per farlo, pochissimo visto che Hotsuma è disponibile per un'altra settimana ancora <Stavo leggendo la richiesta che hai fatto all'Hasukage per essere reintegrato nelle fila di Kusa e ho letto anche la tua scheda e il tuo fascicolo> pone tutto davanti al giovane, lo porta davanti ai di lui occhi <Però io sono uno che vuole sentirle le cose e non leggerle perciò, cosa è successo?> ora vuole semplicemente sapere tutto quanto. [Chk on][Armatura pesante equip]

18:40 Hitachi:
  [Palazzo Gestionale. Ufficio di Raido] <Gli Hozuki sono davvero avversari temibili. Hanno padronanza di un jutsu veramente molto temibile, veloce e penetrante. Dovesse mai scontrarsi contro uno degli appartenenti a quel clan tenga presente questa cosa. Neanche lo Sharingan avrebbe potuto consentirmi di prevedere le mosse di Aiako.> ammette sin da subito mentre celere prende posto innanzi la postazione da burocrate, decisamente impolverata e disordinata, di Raido Oboro. Sente tutto quello che viene proferito dalle labbra del jonin,tra cui anche l'invito a proferir parole per descrivere a voce la problematica illustrata dallo stesso Uchiha via missiva. <Speravo di poterne parlare di persona, e la possibilità di farlo di fronte a lei vale certo l'impegno preso. Avessi dovuto dire quanto segue ad un semplice burocrate ..> lancia un'occhiata ai due serventi del jonin che trafficano presso l'ufficio dello stesso <Beh non sarebbe stata la stessa cosa.> pausa, umetta le labbra e schiarisce leggermente la voce, sollevando poi il peso facendo perno con le mani sulla poltrano così da risistemare la sua figura e distribuire equamente il peso sulla superficie morbida. <Dunque.> inizia <La mia richiesta di riprendere servizio come shinobi di Kusa è dettata dalla necessità di riprendere in mano gli strumenti necessari per realizzarmi come uomo. Credevo che essere un semplice civile mi avrebbe consentito di poter dare forma e concretezza alla mia visione, ma a malincuore mi sono reso conto che senza un coprifronte, forte solo di un cognome, non si può realizzare niente di rilevante. In oltre mi trovo in linea di principio concorde con la politica adottata dall'attuale governo kusano che ripudia l'interventismo spregiudicato e valuta sempre l'alternativa della trattativa e dell'intesa tra contendenti. Mi staccai da Oto quando presi coscienza dell'onta guerrafondaia che aveva ormai da tempo intaccato il governo del Suono e la sua politica. ora invece rivedo i miei ideali nella linea di comando dell'Hasukage e dei suoi ninja.> commenta in direzione di Raido portando leggermente avanti il busto e indirizzando l'indice della mancina di fronte alle labbra. <In oltre non ho approvato i fatti fratricida che hanno preso forma nel mio clan, nella mia famiglia. Quale che sia la motivazione di un rovesciamento della leadership degli Uchiha, io non posso riconoscere come capo clan una figura che ha preso il potere con la forza, assassinando a sangue freddo chi lo ha preceduto.> esclama in chiaro riferimento al proclama Uchiha che vedeva Katsumi come nuovo capo clan del clan dell'Ichiwa in seguito all'uccisione di Arima per mano dello stesso. <Son fin troppo consapevole delle conseguenze che scaturiscono dal mio sangue, e non voglio certo essere preda di un ninja molto più forte di me, o chi per lui. Per tanto la mia richiesta riguardava anche l'immunità assoluta da qualsiasi eventuale ritorsione nei miei confronti messa in atto dal clan Uchiha. E chiedo, in caso di una qualsiasi minaccia nei miei confronti ...> un breve pensiero ad Akira, breve ma intenso <O ai miei effetti ...> riprende distogliendo la mente dalla di lei figura <chiedo in questo caso di adottare le precauzione necessarie per salvaguardare quanto a me caro ... anche uccidendo. Non voglio vivere sotto l'effige di un clan che ammazza per sua natura i proprio fratelli, che fa strage della famiglia come il mio volto ricorda, simile ad Itachi e dissimile da qualcunque Uchiha.> si avvicina alla conclusione rilassando la schiena contro lo schienale. <In sostanza, voglio essere reintegrato, e voglio che mi sia garantita l'indipendenza legittima dal clan Uchiha, e l'autorizzazione a difendermi da esso senza temere ritorsioni.>

18:56 Raido:
  [Palazzo Gestionale. Ufficio di Raido] Venendo da Kiri è consapevole di quanto essi siano forti, forse Kiri possiede i clan e i poteri più forti di tutta l'alleanza, anzi, non forse, è così <Si, ne sono a conoscenza. Un anno fa abitavo ancora a Kiri e so di cosa sono capaci gli Hozuki ma fortunatamente la mia fama mi precede e questo mi consente di non avere rogne con nessuno. L'unico lato positivo nell'avere una fama> ironizza su questa cosa ma la sua politica sulla fama è ben chiara oramai, non gli piace essere famoso e riconosciuto, preferisce una vita nell'anonimato dove nessuno può disturbarlo in alcun modo. Il discorso di Hitachi, finalmente, comincia e costui inizia a parlare di cosa vuole, di cosa cerca, dei motivi che lo hanno spinto a tornare. Ascolta con attenzione ogni parola che viene proferita senza perdersene nemmeno una, lascia che le di lui parole vadano a riempirgli le orecchie, il cervello, un'insieme di informazioni che si susseguono una dopo l'altra ma una sola informazione cattura davvero la sua attenzione ed è quella riguardante il clan Uchiha. Curva la schiena verso la scrivania, le braccia sono poggiate su di essa e le mani unite. Il discorso si fa interessante per davvero. Ora vuole sapere di più anche per via di quella richiesta di immunità verso un clan che si dimostra essere ben più crudele di quanto non sia; non capisce il perchè di questa sete di sangue. Keizo non sembra cattivo, anzi, è un bravo ragazzo, molto più bravo di molti altri che ha conosciuto da quando è a Kusa <Comprendo> esordisce alla fine di tutto quanto. Rilassa il corpo, porta la schiena a poggiarsi contro lo schienale della poltrona e si, la mente è così carica di notizie e informazioni che potrebbe esplodere, letteralmente ma ha bisogno di più notizie prima di dare un'ordine del genere, prima di poter esaudire la sua richiesta <Hai parlato di lotta interna nel clan Uchiha, parlamene meglio. Cosa è successo?> sa che all'interno delle fila del clan, il capo clan è cambiato ma non si è mai interessato alle dinamiche, non lo riguardando, e non vuole intromettersi ma oramai il discorso è venuto fuori <E poi, perchè temi ripercussioni da parte del clan? Se vieni reintegrato come ninja, sei automaticamente alleato di Kusa, sei al suo servizio, non avrebbero motivo per attaccarti o farti qualcosa> è una questione interessante da porre. Forse non è così, forse per gli Uchiha è diverso dopotutto ma non essendo un Uchiha non conosce le loro leggi e le loro abitudini con chi rinuncia a tutto quanto. [Chk on][Aramtura pesante equip]

22:46 Hitachi:
  [Ufficio di Raido Oboro - Palazzo del governo.] L'attenzione del jonin viene catturata dalle parole riguardanti il clan Uchiha. L'argomento è di fatto troppo scottante per essere tranquillamente intrapreso in un palazzo governativo ove tutti gli esponenti delle famiglie maggiori hanno occhi e orecchie pronte a captare ogni singola indiscrezione. Il chakra verrebbe per tanto evocato nella bocca dello stomaco, le due energie fondamentali verrebbero fatte confluire nel medesimo punto per intraprendere dunque un moto rotatorio al fine di mischiarle. Il prodotto derivato verrebbe immesso all'interno del sistema circolatorio cosi da irrorare in particolare il lobo frontale del cervello. <Mi perdoni per questo.> pronunzia a voce ben udibile in direzione del jonin mentre tenterebbe di emanare un impulso di chakra continuo e ben dosato in direzione di Raido, così da poterne intaccare la corteccia celebrale per quanto concerne le zone di interesse della vista dell'udito. Due sensi, due sensi fondamentali verrebbero veicolati a seconda del volere di Hitachi. <Non parli, io posso parlarle attraverso la sua mente, ma le sue parole verrebbero comunque pronunziate a voce alta in questo ufficio e nessuno deve essere minimamente interessato da questa conversazione eccetto noi due.> una voce, quella di Hitachi, eppure lo stesso Uchiha risulterebbe essere impassibile, immobile e statuario sulla sedia posta innanzi al jonin. La voce proviene da un'altra sorgente, è la mente di Raido che fa echeggiare le parole, è hitachi che dice alla mente di Raido cosa sentire. <Mi perdoni per il mezzo utilizzato, ma la prudenza non è mai troppa. Ad ogni modo le questione degli Uchiha sono ormai storia passata di Otogakure no Sato. Le basti sapere, e non è poco, che più un'Uchiha è potente e più è alta la sua lista di crimini, sino a giungere al fratricidio in alcuni casi. L'Uchiha di natura è un animo violento, la sua predisposizione lo predispone al conflitto e anche io, a stento, ho trattenuto la mia indole natia dopo la sconfitta al torneo al punto che ho quasi aggredito il primario. L'Uchiha trae la forza dal dolore, volente o nolente ricade sempre in un'aspirale discendente verso il baratro e inghiotte con se chiunque lo circondi. Un clan così antico, seppur ora sia solo una riproduzione, non vede con buon occhio chi non segue le direttive del capo clan e non sempre essere un ninja del paese di appartenenza del clan garantisce anche l'immunità da ... spiacevoli ritorsioni. Ora per il momento io non sono vittima di pedinamenti, o di attentati. Ma se dovesse mai succedere... e succederà ... molto preso... allora voglio l'autorizzazione a rispondere ...> perchè succederà. Succederà molto presto. Alle spalle di Hitachi nel frattempo una scena da poco riprodotta nella mente di Akira, ma chiave della comprensione dell'indole Uchiha. Ciò che gli ha mostrato Kurama, il kyubi, e quella strana apparizione al quartier Uchiha. Un viale pieno di cadaveri, tutti con l'Ichiwa bianco rossa dietro la schiena, ed un anbu sopra il traliccio, completamente in ombra, ma con gli occhi rossi come il sangue, e i tomoe neri come la notte. <L'Uchiha è nemico della vita...> [illusione di 2 sensi][vista e udito]

23:08 Raido:
  [Palazzo Gestionale. Ufficio di Raido] All'improvviso la mente cambia, non vede e non sente più quello che vorrebbe e le parole di Hitachi non fanno ben sperare. Non oppone resistenza, non gli impedisce di portare avanti il suo piano e, per questo motivo, resta fermo e in silenzio ad udire le di lui parole. Il corpo di Hitachi è immobile, non muove le labbra ma sente solo le parole nella mente, un qualcosa che va a spiegargli cosa sono in verità gli Uchiha eppure, non reagisce come potrebbe pensare l'ex chunin. Quando si parla male del proprio clan, c'è sempre un motivo dietro e anche se l'attuale capo clan ha ucciso il suo predecessore, Hitachi è comunque un reietto dello stesso e come può riporre la fiducia in qualcuno così? Come può fidarsi di ciò che gli sta dicendo in modo completo? Non può, semplicemente, è un lusso che non può permettersi di avere. Non si è mai fidato di nessuno, fin dai tempi di Kiri e non comincia di certo adesso. La bocca rimane serrata, gli occhi fissano il viso dell'ex chunin. Gli uchiha sono un clan difficile da gestire e lo sta capendo fin troppo bene ma non tutti sono come lui li descrive, non tutti sono così e di questo è fermamente convinto, specialmente dopo aver conosciuto Keizo che è sempre gentile, almeno con lui e non ha dimostrato ostilità di alcun tipo <Va bene, ora smettila> un modo come un altro per dire di far cessare l'illusione. Non ha più voglia di sorbirsi tutto questo e non può permettere che qualcuno giochi con la sua mente in questo modo, nemmeno se è per un fine più grande o per spiegare qualcosa di segreto. Se l'illusione fosse cessata e finita, tornerebbe a fissare il giovane che ha davanti. Deve prendere una decisione, deve decidere cosa fare perchè dalla sua parole si può decidere il destino di Hitachi Uchiha, restituirgli il vecchio grado, reintegrarlo tra le file di Kusa <Allora...> sta pensando, sta pensando a cosa fare, cosa dire e il modo più corretto di agire <...non ti posso garantire la protezione. Le leggi di un clan sono sacre e se loro ti reputano un traditore non posso permettere che l'intero villaggio ci vada i mezzo> per proteggerlo deve mandare dei ninja e questo causerebbe scompensi in tutto il villaggio, rivalità e porterebbe a scontri inutili <E' una brutta situazione ma parlerò con il capo clan degli Uchiha quanto prima per sapere che cosa ha intenzione di fare ma non posso permettermi di andare contro un clan di Oto e ora di Kusa. Penso tu possa capire> e un problema è risolto alla fine ma ne resta un altro. [Chk on][Armatura pesante equip]

23:29 Hitachi:
  [Ufficio di Raido Oboro - Palazzo del governo.] l'illusione cessa a comando, come richiesto dall'Oboro. Si rende conto che un jonin di tale fama non ama ne accetta intrusioni nella propria mente, ma il fine giustifica i mezzi che l'Oboro lo capisca o meno, v'era necessità di utilizzare determinate contromisure. L'illusione viene meno e così riprende la conversazione con l'impront naturale che aveva sin dal principio. <Mi perdoni ...> ammette senza manifestare alcun interesse per il disappunto del jonin. <Se Kusa non mi può permettere la protezione, allora è inutile parlare con il capo clan. Finirei per essere esposto più del necessario, specie ora che le acque sono ancora calme, in apparenza. Ripeto, nessuno mi ha minacciato, o mi ha in qualche modo esposto al pericolo. Ma se dovranno mai verificarsi certi eventi saprò che Kusa non sarà dalla mia parte. Se le leggi del clan vengono prima della legge naturale della vita ...> pausa, le iridi fisse su Raido, non teme lo sguardo di un Jonin, neanche di una leggenda. <... se Kusa reputa traditore un uomo che vive per la pace, e ripudia in ogni modo e forma la malvagità. Allora credo che non vi sia poi molta differenza tra Oto e Kusa. Io ripudio il mio clan, un clan che diverso tempo fa si è autodistrutto per l'ambizione di tutti i suoi membri. Ripudio un clan fondato sulla creazione di cloni senza padre e senza madre, senza amore. Senza una guida. Immersi nella vita con l'unico scopo di rincorrere il potere nelle sue diverse forme. Pretendere che un Uchiha non segua la sua natura è pari a pretendere che un bicchiere d'acqua versato in un imbuto non percorra il percorso naturale che lo porta verso il baratro. Una, due gocce si possono salvare. Ma il resto convoglierà necessariamente verso l'oblio. Ma è un discorso molto lontano per chi non è un Uchiha.> esclama in direzione del jonin, mantiene il contatto visivo, un'insolita rabbia ribolle nello stomaco e la soffoca con forza. E' la rabbia dell'essere incompreso. <Io penso di poter capire. Ma non penso che lei possa capire me , con tutto il rispetto, maestro Raido. Non penso che lei possa capire cosa voglia dire essere i portatori di un volto che ha sterminato la propria famiglia e che cerca oggi in tutti i modi di dissociarsi da tutto quel che sangue versato in funzione del potere. TUTTI! reclamano il potere per un bene superiore. Faccio questo per il bene di Oto, faccio questo per il bene di Kusa, faccio questo per il bene dei miei cari. Poi per il bene di Kusa devi uccidere un tuo caro, devi sostituirti alla guida di un clan, devi rubare ...> l'indice e il medio sinistro scattano in avanti come per simulare l'estrazione dei bulbi <... strappare gli occhi a un consanguineo per avere una vista eterna. E più stai male, e più sei forte, e più sei forte e più desideri altro male.> ritrae il braccio, una vena di malinconia si palesa sul suo volto, ben visibile dalla controparte jonin <Se Kusa non può aiutarmi in questo caso ... dovrò aiutarmi da solo quando sarà il momento. Gli occhi di un Uchiha non possono essere liberi dal controllo di un capo clan, gli stessi occhi sono una proprietà del clan, quanto i nostri geni. Figuriamoci i nostri sentimenti, figuriamoci..> la vena di malinconia si fa più pressante, un flash porta alla mente il viso di quella giovane genin inesperta <...figuriamoci l'amore...> lo sguardo adesso, è completamente cupo <Reputi lei ... se è il traditore di un clan è più colpevole di chi è traditore della vita. Lascio gli Uchiha al loro destino, alle loro leggi "sacre". Ai loro massacri, e alle loro leggi. Alla loro clonazione, il primo insulto a qualsiasi divinità, tant'è che sia Amaterasu e Tsukoyomi quando si palesano traverso le loro tecniche, li fanno sanguinare.>

23:51 Raido:
  [Palazzo Gestionale. Ufficio di Raido] E qui si giunge allo sfogo di Hitachi nei confronti del suo clan, del motivo perchè non vuole essere un membro degli Uchiha. Non può garantirgli l'aiuto di Kusa, è qualcosa che non può permettersi di concedere, Kusa non ha niente contro gli Uchiha e se ne uccidesse uno per proteggerne un altro, potrebbe scoppiare una rivoluzione ne scaturirebbe una guerra con molte vittime. Piano piano si ritrova a pensare come un capo perchè è questo che deve fare, pensare al bene comune e agire nel migliore dei modi; le parole di Hitachi hanno un fondo di verità ma quello che dice non riesce a scalfirlo, per quanto commovente possa essere, non riesce a farsi abbagliare o ammaliare. La malinconia che vede nel suo volto non è contagiosa anche se vorrebbe fare qualcosa, vorrebbe provare a fare qualcosa ma non la protezione che dice e vuole lui, quella è l'unica cosa che non può fare oltre a non essere in suo completo potere <Io capisco cosa vuol dire portare il potere> lui stesso è in possesso di un potere immenso e grande, un potere che tutti quanti hanno visto al torneo. Sa cosa significa ricercare una forza in più, una forza più grande di quella che si possiede normalmente ma per sua fortuna si sa controllare, non ha l'ambizione della forza preferendo semplici allenamenti al furto o alla ricerca di potere. La situazione del suo clan è grave e, anche se ha un pensiero tutto suo, non può esporlo, avrebbe da ridire e questa conversazione sta prendendo una piega che non avrebbe dovuto prendere. Ancora in silenzio lo lascia finire, lascia che le ultime parole vengano emesse dalla sua bocca prima che il silenzio torni a farla da padrone in quella stanza, un silenzio quasi tombale <Come ti ho detto, non posso garantirti protezione, non quella che desideri tu ma...fidati di me, non subirai ripercussioni e nessuno ti attaccherà comunque> ha un piano? E' possibile. Ha un'idea? Fattibile ma dalla voce traspare sicurezza, non barcolla, non crolla e non cede. Sa esattamente ciò che sta facendo, sa cosa sta per fare e parlare con il capo clan degli Uchiha è l'unica soluzione ma lo deve fare a modo suo, deve agire come solo lui sa fare, senza intromissioni esterne e senza che nessuno gli dica cosa fare. Il braccio destro si muove andando ad abbassarsi verso il cassetto alla sua destra; la mano va ad aprire il suddetto per poi prendere un copri fronte dal suo interno. Lo poggia sulla scrivania porgendolo all'Uchiha, lo spinge verso di lui <Questo è tuo, verrai reintegrato con il tuo grado> commenta il Jonin, infine. [Chk on][Armatura pesante equip]

00:08 Hitachi:
  [Ufficio di Raido Oboro - Palazzo del governo.] La mancina cattura il coprifronte. La mancina attanaglia la placca d'acciaio e l'annesso tessuto di colore nero. Lo cinge intorno alla fronte, avvolgendo il capo con il tessuto ed annodando lo stesso al di sotto della coda. Riempie la fronte spaziosa con il simbolo di Kusa <Mi sottopongo alle leggi di Kusa non più come uomo, ma come ninja. E riconosco nel Hasukage come leader supremo del mio destino di ninja, e chi per lui in sua vece. Voto la mia vita a Kusa e all'alleanza. Ripudio la guerra in ogni sua forma e abbraccio ogni Shinobi di Kusa come un fratello. Giuro a voi maestro Raido, in vece del Kage, e rinnovo il mio impegno come Shinobi. E che possa Amaterasu essere clemente con tutti noi. > si solleva dalla sedia, la conversazione ha preso una piega così pesante da risultare a tratti anche troppo insopportabile. <Siete una brava persona Maestro Raido. Certo l'abilità con la spada vi ha reso celebre, ma c'è molto di più di questo sotto la celebrità e sotto la leggenda. Spero solamente di non pentirmi di questo incontro con voi. Io e Katsumi una volta eravamo come fratelli. Ora lui è al vertice del clan, io vivo nell'ombra come un reietto. Ma la mia anima è pulita, nessun peso grava sul mio cuore. E solo una persona a oggi lo può far incupire.> commenta prendendo distanza dalla scrivania. Un breve, profondo, inchino del busto e del volto, pur lasciando le nere iridi fisse su Raido. <Prendo congedo dunque. Domani svolgerò una missione di livello B con Raion Seiun. Assassinare un assassino non fa di me altrettanto un assassino giusto? Altrimenti come si giustificherebbe la guerra e la stessa idea di Ninja per la pace?> ironico, non vuole aprire un dibattito, è forse la sua mente che vortica intorno alla filosofia, a mera filosofia sulla terminologia. <Benedetto il mondo che non ha bisogno di eroi e di leggende.> conclude il suo incidere allontanandosi in direzione della porta d'uscita. <A presto maestro Raido.> dunque si congederbbe dopo aver ricevuto l'assenso ad allontanrsi dall'ufficio. Direzione? Una piccola casa, fuori dai quartieri del clan Uchiha. [End]

00:13 Raido:
 Il copri fronte viene dato e il giuramento fatto. Ora è nuovamente un ninja di Kusa per poi udire quelle considerazioni del ragazzo. Resta in silenzio, non dice niente annuendo soltanto. Gli occhi a fissarlo, scrutarlo mentre questo si congeda <A presto> lo saluta senza dire nient'altro, senza emettere verso eppure ha tanto ancora pronunziare e spera solo che arrivi il momento giusto per farlo, il momento giusto per fare tutto quanto come si deve. [END]

Partecipanti: - Hitachi/Raido
Locazione : - Palazzo del Governo Kusa
Data: - 11/04
Orario di inizio: - 17.00 freeze ripresa alle 22.30
Orario di Fine: - 00:20
Descrizione:

Hitachi viene reintegrato nei ranghi con il grado di Chunin.