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Sotto la tempesta

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con Ikkino, Giusca

15:22 Ikkino:
  [Riva] Stivaletti neri, pantaloni di un blu scuro, polo nera a maniche lunghe e collo alto, guanti ninja, avambracci, schinieri, armatura leggere sotto gli abiti più due spalliere resistenti all’esterno, posti all’esterno due portakunai per coscia contenenti due kunai e tre shuriken ciascuno, copri-fronte kusano posto a mò di cinta con annessa shirasaya sul fianco sinistro e la tanto sul destro, inoltre nella parte posteriore vi sono due portaoggetti contenenti il rimanente del suo equipaggiamento costituito da fili di nylon, fumogeni, carte bombe, tirapugni-lame, veleni di vari generi e quant’altro. Insomma, un genin armato tutto d’un pezzo andrebbe a fare la sua classica passeggiata in cerca di fama e gloria (?). I suoi capelli corvini sono i primi ad essere fradici, lasciando che l’acqua piovana crolli sui suoi abiti e sul suo equipaggiamento inzuppandolo come meglio possono. <Che merda di tempo!> e come biasimarlo. Sembra che si è portato la pioggia di Kusa.

[Guanti ninja | Vambracci | Schinieri | Armatura leggera sotto gli abiti + spalliere nere| Coprifronte Kusa a mò di cinta] [Portakunai due per coscia: 2 kunai e 3 shuriken ciascuno] [Shirasaya legata cinta fianco Sx | Tanto fianco Dx] [2 Porta oggetti legati cinta parte posteriore: contiene tutto il resto dell’inventario]

15:29 Giusca:
  [Cascata] E' seduto sulla sponda, in fase di meditazione il giovane rosso. Vicino al lago e di fronte alla cascata. Una giornata tempestosa quella di oggi. Non si tratta della solita pioggerellina che ti bagna un pochino, ma di un vero e proprio acquazzone. Il cielo plumbeo ha un aspetto tenebroso. Grandi nuvoloni pieni d'acqua creano un fitto strato che non permette al sole di presentarsi. E infatti, nonostante sia ancora giorno, sembra essere notte. Poca luce illumina quel luogo, ma non di certo grazie ai raggi solari, bensì grazie ai lampi che violenti si diramano nel cielo e si fanno strada, accompagnati da tuoni violenti e spaventosi. La pioggia cade incessantemente, bagnando tutto ciò che le è permesso, compresa la figura del ramato, a partire dai suoi capelli folti e rossi, che si appiattiscono e aderiscono alla nuca, costretti anche dal coprifronte di Kusa, fino ai vestiti, tra cui il kimono viola rigato, chiuso in vita da una fascia più scura e stretta in un nodo. Le maniche lunghe raggiungono metà mano, mentre ai piedi indossa dei calzari ninja di colore blu aperti nella parte anteriore. Dallo scollo sbuca il colletto della maglia nera a rete. Ha gli occhi socchiusi, intento ad ascoltare i rumori che la pioggia riproduce allo sfiorare della superficie del lago, che si fonde perfettamente con il rumore, altrettanto violento della cascata. Le gambe incrociate e i palmi delle mani appoggiati sulle cosce. I respiri regolari, mentre il suo viso viene rigato dalle lacrime che cadono dal cielo, non disturbandolo minimamente però.

15:35 Ikkino:
  [Riva] E’ proprio nel mezzo del cammin d’Ikkino vita (?) che l’Oboro passò per una riva oscura… Che la via è stata smarrita, col tempo che non migliora. <Uhm?!? > lo sguardo verrebbe posato su un rosso che sembrerebbe starsene sulle sue sulla riva del fiume <Ehi bimbo!!!> a quanto pare gli pare come tale fin quando non si girerebbe <Lo sai che è pericoloso stare lì con questo tempo? La superficie potrebbe franare sotto i tuoi piedi> o sotto il suo culo <E potresti scivolare nel fiume… Che , ahimè, con questa tempesta ha un drenaggio difficile da stabilizzare.> insomma non è consigliabile rimanere lì imbambolati. Detto ciò, il genin andrebbe ad avvicinarsi verso il rosso con il suo classico passo lento e con le mani nelle rispettive tasche. Non ha fretta, tanto che può succedere di peggio oltre al temporale? <Sei del villaggio di Konoha?> chiede per galanteria e per cercare i suoi genitori insieme a lui, magari si è solo perso.

[Guanti ninja | Vambracci | Schinieri | Armatura leggera sotto gli abiti + spalliere nere| Coprifronte Kusa a mò di cinta] [Portakunai due per coscia: 2 kunai e 3 shuriken ciascuno] [Shirasaya legata cinta fianco Sx | Tanto fianco Dx] [2 Porta oggetti legati cinta parte posteriore: contiene tutto il resto dell’inventario]

15:50 Giusca:
  [Cascata] Concentrato, occhi ancora chiusi, bocca serrata, viso sereno per svuotare la mente da qualsiasi pensiero. Non si è nemmeno preoccupato di guardarsi intorno per capire se fosse il solo in quel luogo. Si è fiondato lì e si è seduto, diretto, deciso. Ma ecco che all'improvviso una voce maschile lo deconcentra, gli occhi vengono riaperti e il viso, assieme al busto, va alla ricerca della figura dalla quale provengono tali parole, un ragazzo dai capelli neri. Non è infastidito, alla fine non è il tipo di persona che se la prende per così poco, per questo motivo risponde con la solita calma che lo caratterizza <Ciao, quanti anni mi dai?>. Tono ironico e scherzoso. Ogni parola dell'altro sembra essere vincolata al termine "bimbo", forse lo ha scambiato veramente per un bambino. Un po' è divertito da questa cosa, da quella premura che si cela dietro ai suoi discorsi. <Avevo immaginato, ma ti ringrazio per l'interessamento e in ogni caso, dovessi scivolare nel fiume, ne approfitterei per fare un bel bagno> continuerebbe scherzandoci su, accennando un sorriso sulle labbra sottili e pallide, quasi quanto il suo carnato. Lo vedrebbe avvicinarsi ulteriormente con passo lento, per poi riaprire di nuovo bocca. <Sono di Kusa> indicherebbe con l'indice destro il coprifronte sulla sua testa. <Tu invece di dove sei e come mai sei qui?> Chiederebbe un po' per curiosità un po' per iniziare un discorso.

16:03 Ikkino:
  [Riva] <Ehm… Sui quattordici anni?> magari sbaglia <Ma vedendoti così sembreresti diciasettenne> magari continua a sbagliarsi, ma Giusca gli dà quell’aria. Chissà, magari ci ha persino azzeccato. <Fossi in te non ci giurerei!> tono paterno, un po’ più serio come se fosse un sensei vissuto <La corrente, specialmente quando c’è una tempesta, è decisamente più forte adesso. Se cadi nel fiume ti si raccoglie con un cucchiaino quando arrivi a valle. Insomma, non te ne esci di certo illeso come se stessi facendo una doccia!> lo ammonisce dato che sembra che questa particolarità dovrebbe essergli sfuggita. <Toh! Un coetaneo… Anche io sono di Kusa > e indicando il suo copri-fronte posto a mò di cinta <Non lo vedi dal mio segno di riconoscimento?> . Occhio poco attento (?). <Son venuto a Konoha per il torneo…> che oramai dovrebbe essere già concluso nella sua interezza e tra un po’ dovrebbe ripartire <Ma ho avuto problemi a parteciparvi.> problemi di diarrea… Ma questa è un’altra storia!

[Guanti ninja | Vambracci | Schinieri | Armatura leggera sotto gli abiti + spalliere nere| Coprifronte Kusa a mò di cinta] [Portakunai due per coscia: 2 kunai e 3 shuriken ciascuno] [Shirasaya legata cinta fianco Sx | Tanto fianco Dx] [2 Porta oggetti legati cinta parte posteriore: contiene tutto il resto dell’inventario]

16:18 Giusca:
  [Cascata] Ascolta divertito i tentativi sbagliati del corvino. Lo sa benissimo che dimostra di avere meno degli anni che effettivamente ha, ma questa cosa ormai non gli pesa più di tanto. Per quanto riguarda l'età dell'altro, invece, Giusca non saprebbe proprio quanti anni dargli e infatti preferisce non pronunciarsi a riguardo. <Ne ho molti di più, ma ti ringrazio per avermi reso molto più giovane, gli anni passano per tutti> risponde portando gli occhi cangianti, che ora sembrano molto più scuri per la pochezza della luce in quel luogo, in quelli marroni dello sconosciuto. Il tono dell'altro si fa più duro e severo. Probabilmente non ha capito che quanto detto in precedenza dal ramato si trattava di semplice ironia, giusto per sdrammatizzare un poco in quella situazione particolare. E' proprio per questo motivo, per non dargli ulteriori preoccupazioni, che farebbe leva sui polpacci per tornare in posizione eretta, aiutandosi anche con le mani che poggiando a terra, gli consentirebbero di non perdere l'equilibrio. Si allontanerebbe un po' dalla riva di qualche passo, venendo a conoscenza che anche l'altro è di Kusa. <Non ci avevo fatto caso, d'altronde ero concentrato e immerso in un'altra realtà>. Ascoltando il resto non potrebbe fare a meno di sorridere, lasciando intravedere tutta la dentatura bianca. <Mi dispiace davvero tanto, io invece ho solo assistito, non mi sono iscritto>.

16:26 Ikkino:
  [Riva] <Sai ci ha partecipato il mio Team, il team Hitsuno, a questo torneo… Hikari… La nostra futura dottoressa> o almeno lo costringeranno a suon di lividi su se stessi a farla diventare (?) <E’ riuscita a vincere le eliminatorie… Davvero un lavoro ben fatto.> e detto ciò il giovane andrebbe ad uscire le mani dalle proprie tasche prima di allargarle verso l’esterno con i palmi aperti e rivolti verso l’alto. La pioggia cadrebbe copiosamente sui suoi arti e gli abiti verrebbero bagnati ulteriormente. <Questa pioggia sembra non finire più… Comunque> rivedendo il giovane nella palle degli occhi <Cosa sei? Un Allievo? Genin? Chunin o superiore? > gli è già capitato una volta un suo superiore in borghese, perciò vediamo cosa gli risponderebbe Giusca. Inoltre vorrebbe anche capire il perché, qualora fosse uno shinobi, il giovane non abbia partecipato al torneo.

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16:38 Giusca:
  [Cascata] <Ah si? Hikari la conosco, è davvero una brava ragazza, mi ha aiutato molto. Sono riuscito a seguire solamente la sua finale, sono arrivato con ritardo qui a Konoha> replica con voce sottile e socchiudendo gli occhi, lasciando trasparire dolcezza. I suoi occhi ora punterebbero sulle mani del corvino, che vengono tirate fuori dalle tasche per entrare in contatto con la pioggia. <Già, si è messo proprio di impegno. Non sembra nemmeno primavera> direbbe la sua riguardo la pioggia. Le mani congiunte sfregano i palmi, un po' per scaldarsi, un po' per il poco imbarazzo che c'è. <Sono un Genin, ma da poco tempo. E' proprio per questo che ho preferito non partecipare al torneo>. L'indice destro tornerebbe ad indicare il coprifronte di Kusa, come a voler sottolineare che non può essere un allievo. Probabilmente l'altro non è un attento osservatore o forse è stato solo un momento di distrazione. <Comunque non mi sono presentato, mi chiamo Giusca. Tu invece?>. Solitamente quando si incontrano persone nuove, la prima cosa da fare è presentarsi, ma meglio tardi che mai.

16:46 Ikkino:
  [Riva] <Bè… si… Una brava persona, peccato però che le ha prese parecchio nella finale!> ha visto lo scontro di sfuggita, ma comunque la sua fama oramai è nota <Già partecipare alla finale è stato un ottimo traguardo per lei… Se diventerà medico del nostro team, sono sicuro che faremo faville in futuro> e detto ciò andrebbe a sorridere. Ci crede fermamente nelle sue parole, frasi dettate dal suo cuore ed emesse dalla sua bocca. <Ehm… Ikkino Oboro, piacere> classico sorriso rivolto verso l’altrui figura prima di continuare coi discorsi <Quindi sei un genin vero?> non se l’aspettava <Sarebbe stato divertente vederti combattere contro di me> non che Ikkino sia il genin più forte del mondo, ma comunque se la cava se non fosse per quell’innata del cavolo che tanto detesta allenarla. Preferirebbe allenarsi su qualcosa di decisamente più utile nel futuro. Ma forse dovrà ben presto ricredersi sulla sua innata <Dovresti conoscere anche il mio sensei…> almeno uno dei tanti <Si chiama Raido!> che per fama dovrebbe subito riecheggiare quel nome nella testa del rosso.
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16:58 Giusca:
  [Cascata] Le parole del ragazzo sembrano essere davvero sentite. Evidentemente ha stretto un legame forte con Hikari e con l'altro membro del suo team. Chissà se è Shitsui, alla fine ricorda che Hikari era inseparabile e di sicuro provava qualcosa per quel giovanotto un po' silenzioso e misterioso. <E' una cosa molto bella aver trovato qualcuno su cui poter contare> un po' lo sguardo del ramato si riempirebbe di nostalgia, ma cercherebbe di non dare modo all'altro di accorgersi di tale emozione. <Piacere mio, me lo ricorderò sicuramente il tuo nome>. Sul suo viso si disegnerebbe un sorriso per ricambiare a quello del corvino. <Esattamente, almeno così dicono> tornerebbe a scherzare un po' sulla sua condizione e sul suo titolo ninja. <Non sono molto bravo nei combattimenti, non so quanto sarebbe stato divertente> si porterebbe il palmo della mano destra davanti la bocca che ora divaricandosi lascerebbe intravedere tutta la dentatura, a causa di una grande risata di gusto. Continua ad ascoltare le parole di Ikkino, circa il suo sensei. <Mmm, mi dispiace non lo conosco>. Purtroppo Giusca si è avvicinato alla vita ninja da poco tempo, prima non se ne è mai interessato e proprio per questo motivo non conosce quasi nessuno.

17:19 Ikkino:
 <Come? Non lo conosci?> non conosce Raido? Almeno per sentito dire è un ottimo shinobi riconosciuto praticamente ovunque <E’ un Oboro come me… Uno dei migliori ninja di Kusa!> per non parlare delle sue origini Kiriane <E’ impossibile che non lo conosci… Okay di viso, ma di nome è abbastanza famoso!> non si sa dove ha vissuto Giusca fino a questo momento per non saperlo <Perché non ti crei un team anche tu?> incrocia le braccia la petto quasi in segno di sfida <Che poi magari ci affrontiamo a chi finisce prima una missione ahhhhaah> o magari muoiono entrambi in qualche missione livello S suicida (?). <Almeno hai imparato qualche tecnica forte?> giusto per fare un confronto con l’altrui figura <Magari ne hai qualche potente… Dimmi Dimmi > seriamente si pensa che se ne abbia qualcuna lo dica a lui? <Ad ogni modo fai attenzione… Io continuo con la mia passeggiata!> e detto ciò il giovane andrebbe a proseguire per la sua strada cercando di salvare altri possibili suicidi in stile Giusca e la riva del fiume che porta alla cascata. Ikkino 1, suicidi 0.
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17:40 Giusca:
  [Cascata] Il tono di voce di Ikkino ora sembra incredulo. Evidentemente il suo sensei deve avere una bella fama, ma nonostante ciò Giusca non lo conosce. Allora il corvino decide di dare maggiori direttive a riguardo, ma la risposta del ramato è sempre la stessa. <Mi dispiace, non l'ho mai sentito> una piccola espressione di dispiacere per aver dato una risposta negativa all'altro nonostante i suoi sforzi. <Beh non conosco quasi nessuno a kusa, non saprei con chi fare team...> la mano destra verrebbe portata dietro la nuca per scostare i capelli bagnati, che continuano ad appiattirsi sotto la violenza della pioggia che cade dal cielo. Il kimono è inzuppato, si fa pesante. Per non parlare della pelle che viene sfiorata dal vento fresco, procurandogli una sensazione di fastidio. Alle altre affermazioni del corvino si limita a fare un sorriso. <Non ho imparato nulla di eclatante al momento>. Non capisce il motivo di tale domanda, ma non si fa problemi a rispondere. <Buona passeggiata, io invece torno nella mia stanza, sono stufo di questo acquazzone>. Saluterebbe il corvino con la mano sinistra <Ci vediamo> e si avvierebbe con passo felpato versa la destinazione appena citata, tra movimenti goffi e smorfie assurde sul viso. [End]

Giusca e Ikkino si incontrano casualmente alla Cascata dell'Epilogo durante una tempesta. I due si conoscono un po' meglio, parlando del più e del meno.