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Nuove leve, Satoru ci prende gusto!

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con Satoru, Namika

17:40 Satoru:
  [Chiosco di Ichiraku] Il giovane si trova per le vie del centro cittadino, il tempo quest'oggi imperversa sopra a Konoha, grossi nuvoloni grigi sovrastano tutta la città, da questi cade copiosa abbondante pioggia, di tanto in tanto è possibile anche udire il boato dei tuoni subito dopo la comparsa di qualche saetta violacea nel cielo, il vento soffia forte e scompiglia i capelli di tutti i passanti, che, per forza di cose, hanno i vestiti fradici e pieni d'acqua. Visto il meteo il nostro protagonista quest'oggi è ben coperto, il giovane ha indosso una maglietta di color nero a maniche lunghe, completamente coperta da una felpa di colore nero, abbondante come taglia rispetto al suo corpo, le gambe sono avvolte in un paio di pantaloni di tessuto elasticizzato, anch'essi neri, aderenti sul corpo, a completare il tutto un paio di scarpe semplici, comode, di color nero corvino. A completare il tutto indosserebbe l'equipaggiamento ninja di cui dispone, entrambe le mani sarebbero coperte da un paio di guanti ninja, anche gli avambracci e le gambe sarebbero coperte dal suo equipaggiamento, vambracci e schienieri sarebbero infatti ben saldi sulle rispettive parti del corpo del giovane. Inoltre all'altezza del fianco sinistro Satoru ha con sé un portakunai diviso in tre scompartimenti, dentro di esso sono presenti cinque kunai ed ognuno ha una carta bomba arrotolata intorno al manico; mentre sul fianco sinistro il giovane ha un porta oggetti, contenente cinque fuuda con dentro i tronchetti per eseguire la tecnica della sostituzione e un set di fumogeni. Il coprifronte sarebbe posto all’altezza del collo, legato come fosse una collana, lasciato né troppo stretto né troppo largo, in modo tale da pendere leggermente. Il giovane si troverebbe ora al chiosco di Ichiraku, il giovane infatti ha cercato un riparo proprio in questo loco, il giovane si troverebbe seduto al bancone, bancone che risulta coperto da una tettoia soprastante, in questo modo gli avventori potrebbero ripararsi dalle intemperie. Li si trova Satoru, non ancora intento ad ordinare, ma limitandosi a guardare il passaggio della gente, non sta cercando nessuno in particolare, ma spera di trovare qualche volto noto o qualche faccia nuova con cui parlare.

18:12 Namika:
  [Chiosco di Ichiraku] Oggi, come tutti gli altri giorni, è fuori casa. Un giorno all’accademia ninja, l’altro in giro con suo papà, un altro ancora è a ridere con gli amici e così via. Peccato però che quest’oggi il tempo ha deciso di non essere clemente con lei che si ritrova sotto la pioggia in men che non si dica e no, non ha nemmeno voluto portare con se qualcosa per ripararsi a causa della sua testardaggine e dire che suo papà l’aveva avvertita delle meteo del giorno. Le gambe magre e gracili si muovono velocemente per le strade di Konoha con il preciso intento di raggiungere il prima possibile il luogo alla quale è diretta: il chiosco di Ichiraku. La falcata è più ampia del solito e così anche il passo è più spedito e ritmato. <Maledizione, non ci voleva.> Gli occhioni verde acqua si alzano per un attimo al cielo, in risposta al suono di un tuono, per poi lasciare andare un piccolo sospiro scocciato dalle labbra sottili e riprendere la sua marcia in men che non si dica. Oggi la parte superiore del corpo è coperta da una felpa nera chiusa che le sta leggermente larga, con il cappuccio tirato sulla testa in modo da tentare di bagnarsi i capelli rosei e lunghi fin sotto le orecchie il meno possibile. Le gambe sono invece fasciate da un paio di pantaloni scuri e aderenti che le arrivano appena sopra la caviglia, mentre ai piedi porta un paio di sneakers comode. Con se non ha molto altro, se non il portamonete allacciato alla cintura dei pantaloni e un piccolo bracciale di cuoio che porta al polso della mano sinistra. Il volto, nonostante l’acqua che sta prendendo, è rilassato e non sembra nemmeno così preoccupato, mentre le mani sono infilate all’interno dell’unica tasca centrale della felpa. E non appena il chiosco, a cui punta da quando è uscita di casa, entra nel suo campo visivo il passo della Deshi si fa ancora più veloce del solito, fino ad arrivare alla sua tettoia e trovare riparo sotto di essa. Il naso viene immediatamente arricciato e la mano destra esce dalla tasca per poi portarsi sul cappuccio fradicio e rimuoverlo dalla testolina della ragazza, mostrando così i capelli rosei un po’ tutti scompigliati. <Finalmente.> Si limita a dire tirando un piccolo sospiro di sollievo, per poi puntare il bancone e precisamente allo sgabello alla sinistra di Satoru, sedendosi un attimo dopo.

18:22 Satoru:
  [Chiosco di Ichiraku] Non cadono molte altre gocce dal cielo che già qualcuno si avvicina al loco dove si trova il nostro giovane protagonista, difatti tra la gente che si muove svelta nel tentativo di non bagnarsi, una ragazza, una fra tutte, punta proprio il chiosco, una ragazza dai rosei capelli, che gli occhi del giovane potrebbe apparire come decisamente bagnata, dopotutto con un tempaccio del genere basta poco per ritrovarsi con tutti i vestiti pieni d'acqua. Il volto del Genin si sposterebbe rapido sulla ragazza, le iridi si getterebbero in un rapido sguardo sull'altrui figura, un sorriso si andrebbe quindi a delineare sul suo volto. Le labbra si schiudono lentamente, permettendo alle sue corde vocali di vibrare per produrre quel suono che gli esseri umani chiamano linguaggio, solo alcune parole in direzione della ragazza. <Che tempo eh> il tono è pacato, tenta di iniziare una conversazione nel modo più banale possibile, ma dopotutto è un cliché l'inizio della conversazione parlando del tempo. Ecco che ancora aggiunge. <Tempo ideale per una ciotola di ramen caldo> dopotutto anche se ancora non è l'ora di cena lo stomaco del giovane sta brontolando e di conseguenza questo segnale indica che è giunto il momento di ordinare. Il volto ora si sposta in direzione del cuoco, le labbra vanno a schiudersi nuovamente, alcune semplici parole vengono indirizzate all'uomo. <Per me una ciotola di ramen con manzo> semplice, il suo solito piatto, un piatto non troppo elaborato, ma che fa del suo gusto semplice e deciso il suo punto di forza. Ecco che dopo l'ordinazione, il giovane ruoterebbe l'intero busto verso la sua sinistra, in modo tale da potersi nuovamente rivolgere a Namika, dopotutto non si è ancora presentato e la sua educazione gli impone di farlo al più presto per non sembrare scortese, labbra che nuovamente si aprono, parole che nuovamente vengono indirizzate alle di lei orecchie. <Piacere, Satoru, genin della foglia> si presenta in modo semplice e diretto, come è solito fare, lui ha lanciato l'amo, ora sta all'altra decidere se vale la pensa sprecare del tempo per parlare con lui o se al contrario preferisce restare sulle sue, in tal caso ovviamente il giovane non insisterebbe, che non si dica che è un maleducato.

18:41 Namika:
  [Chiosco di Ichiraku] È appena riuscita a trovare riparo sotto il chiosco di Ichiraku che lascia andare un piccolo sospiro e una voce richiama la sua attenzione. È una voce maschile che, almeno a primo impatto, non le risulta familiare. I suoi dubbi vengono confermati non appena lo sguardo va a posarsi su Satoru. Gli occhietti verdi si assottigliano ad una fessura come se in questo modo potesse osservarlo meglio, per poi squadrare interamente la sua figura per qualche secondo. Capelli neri, occhi viola, carnagione chiara e soprattutto coprifronte della foglia posto all’altezza del collo. È su quest’ultimo che si sofferma particolarmente, senza però, almeno per il momento, commentare. Piuttosto va a concentrarsi su quello che le è appena stato detto e un piccolo sbuffetto tra il divertito e lo scocciate non può che uscire dalle labbra della Deshi. <Aah, lasciamo perdere.> Mugugnerebbe velocemente per poi uscirsene con un semplice: <Guarda come sono ridotta.> E mentre parla va ad indicare i vestiti quasi completamente bagnati. Scrolla però poi le spalle, come se, in fin dei conti, non le desse troppo fastidio presentarsi in quello stato. La mano destra viene poi portata all’altezza del volto per poter tirare dietro il rispettivo orecchio una ciocca ricaduta sul davanti e, nel frattempo, un tiepido sorriso si forma sul volto della ragazza. <Pensavo di essere l’unica a riuscire a mangiare a quest’ora.> Che poi non è nemmeno così presto, ma sicuramente non è l’orario della cena. <Poi però prima di andare a letto devo ingozzarmi di nuovo.> Arriccia per un attimo il naso, riprendendo un attimo dopo. <Dimmi che non capita solo a me.> Ma quanto parla? Decisamente troppo per essere la prima volta che vede Satoru. Nel frattempo si è ormai seduta e gli occhietti si sono posati proprio sul cuoco del chiosco e, dopo l’ordinazione del Genin, le labbra sottili si schiudono iniziando a parlare. <Per me una ciotola di ramen e..> Ci rimugina per un po’ su, andando a corrucciare per qualche attimo la fronte. <E basta.> Dopo aver fatto anche lei la sua ordinazione, l’attenzione torna su Satoru e non può che lanciare un’altra occhiata al suo coprifronte alle sue parole. <Namika, Deshi.> Tranquilla mentre parla. <Allora, com’è essere un ninja a tutti gli effetti?> E niente, le interessa.

18:53 Satoru:
  [Chiosco Ichiraku] Pare che la giovane stia alla conversazione, difatti il dialogo tra i due incomincia rapido, quasi come se si conoscessero, ovviamente gli argomenti di cui parlano non sono personali, ma sembra che i due siamo entrambi due chiaccheroni. Le iridi sarebbero ancora puntate su di lei, un sorriso andrebbe nuovamente a formarsi sul suo volto, una leggera risata incontenibile potrebbe giungere alle altrui orecchie, ma si tratta di pochi e brevi istanti, infatti il giovane la fermerebbe rapidamente. Una volta terminata le di lui labbra si schiudono. <Eh si, non sei messa bene> poveretta, dopotutto anche la sua felpa non è asciutta, ma se non altro pare che il tempo sia stato leggermente più clemente con lui, ma ecco che ancora aggiunge. <Siamo in due evidentemente> tono divertito, sta al gioco e continua <Dipende dalle volte, a volte mangio anche a casa, altre no, dipende dalla mia voglia di cucinare> dopotutto è solo in casa e anche quando c'è il padre è lui che deve occuparsi della cucina, come del resto, tocca a lui occuparsi di tutte le faccende domestiche. Ecco che il ramen verrebbe posizionato davanti alla sua postazione, nel mentre anche la donna ordinerebbe, indi il giovane non incomincerebbe ancora a mangiare, l'attende, dopotutto a breve sarebbe giunto anche il suo piatto ed egli non vuole apparire scortese. Un aroma intenso potrebbe raggiungere il suo naso, un odore davvero squisito, il fumo uscirebbe dal suo piatto caldo e, anche grazie al contrasto con il freddo dell'esterno, genererebbe numeroso vapore. <Grazie> un semplice ringraziamento nei confronti del cuoco, dopotutto se non ci fosse lui non potrebbe esserci nemmeno quel gustoso piatto sotto ai suoi occhi. Volto che nuovamente si indirizza nei confronti della donna, per rispondere alla sua ultima domanda, una domanda che riguarda la sua carriera ninja, una domanda alla quale per il genin è facile rispondere. <Impegnativo, sto seguendo altre lezioni per imparare nuove tecniche e sto aspettando di essere inviato nella mia prima missione> una breve pausa, per poi elencare gli aspetti positivi. <Ma al tempo stesso bello, ho conosciuto numerose persone nuove, ho aumentato le mie conoscenze, insomma, molto meglio della vita accademica> esatto, non che gli sia pesata, assolutamente, ma ora si sente più libero e fautore del suo destino, forse potrebbe essere preso come un incoraggiamento verso la giovane, quasi come se volesse farle finire presto la carriera accademica. Per il momento il giovane resterebbe in attesa, iridi puntate sul ramen, non vede l'ora di iniziare a mangiare.

19:14 Namika:
  [Chiosco di Ichiraku] Arriccia il naso alla radice alle prime parole del Genin per poi uscirsene con un semplice: <Si asciugheranno prima o poi.> Non fa giù più di tanti dilemmi, dopotutto non le servirebbero nemmeno. Piuttosto va a mettersi comoda sullo sgabello, il busto viene leggermente flesso in avanti andando così a portare il peso verso il bancone e, per equilibrarsi, appoggiare i gomiti ad esso, le gambe invece vengono lasciate stese e morbide, mentre i muscoli della schiena vengono, dopo una camminata fin troppo veloce, finalmente rilassati. <Bene, così mi fai sentire un po’ più normale.> Va a dire in direzione del ragazzo, strizzando un occhiolino amichevole verso di lui per poi puntare gli occhietti verdi sulla sua ciotola di ramen che il cuoco gli sta servendo. <Ho l’acquolina in bocca.> Sussurra velocemente, mentre l’aroma del contenuto della ciotola del ragazzo le arriva alle narici. Scrolla poi le spalle andando a concentrarsi piuttosto su quello che le sta dicendo il Satoru e non sul suo piatto. Lo sguardo si alza, dunque, nella sua direzione, ascoltando ciò che le viene detto senza interferire e prendendo la parola solamente una volta che il Genin ha finito di parlare. <Mmh quindi, in un certo senso, l’accademia non finisce mai.> Parla in direzione del ragazzo non appena le dice delle nuove tecniche, per poi concentrarsi su altro. <Beh l’azione è sicuramente più entusiasmante dello stare dietro un banco, ma anche l’accademia, in fin dei conti, non è poi così male.> Dice la sua schioccando la lingua sul palato e spostando gli occhietti verdi sul cuoco non appena le piazza la ciotola di ramen sul bancone. Ciotola che va ad osservare attentamente per qualche secondo, per poi spostare lo sguardo sull’uomo che sta dietro di esso ed allargare gli angoli della bocca andando a formare un mezzo sorriso sul volto. <Grazie mille, sono sicura che è squisito.> Come sempre dopotutto. Ma non si ferma più di tanto sui complimenti, andando a prendere, con la mano destra, un paio di bacchette dall’interno dell’apposito contenitore e spezzarle, prima di guardare in direzione di Satoru. <Comunque spero presto di diplomarmi, anche se ho un po’ di ansia per l’esame.> Lo ammette senza troppi problemi per poi uscirsene con un semplice: <Buon appetito.> E puntare nuovamente lo sguardo sulla ciotola che ha davanti a lei e il cui vapore sta riscaldando il volto chiaro della Deshi e ancora leggermente bagnato dalla pioggia.

19:24 Satoru:
  [Chiosco di Ichiraku] Il ragazzo ascolterebbe le parole della deshi, le iridi tornerebbero rapide su di lei, la conversazione è divertente, una conversazione semplice, una conversazione che serve per distogliere i pensieri negativi dalla mente e concentrarsi invece sul momento presente, sul qui ed ore, semplici chiacchere davanti ad una calda ciotola di Ramen. Il giovane apre la bocca, ancora non per mangiare, ma solamente per parlare, parole rapide le sue, parole indirizzate all'altrui figura. <Oh questo è poco ma sicuro, prima o poi uscirà il sole, esce sempre> si, in effetti nel villaggio della foglia splende più spesso il sole di quanto piova. <Anche io, non vedo l'ora di iniziare> le fa notare che la sta aspettando, ma senza malizia, lo fa in modo ingenuo e sincero, senza voler rimarcare questo suo comportamento. Ma ecco che ancora il discorso procede, riguardo l'accademia, riguardo la carriera ninja, il giovane non potrebbe far altro che rispondere rapidamente. <si, o meglio, dipende da te, personalmente voglio apprendere il maggior numero di cose possibili> ama il sapere, ama studiare, ama la scienza, ama conoscere ogni tipologia di tecnica ninja e le sue peculiarità, ma ancora aggiunge <La penso proprio come te, anche a me non dispiace studiare> breve pausa, tono che diventa più serio, ma mantiene sempre un lato pacato e quasi solare. <Ricorda, senza il sudore sui banchi dell'accademia non si può essere un buon ninja> dopotutto è indispensabile imparare prima di agire. Ecco che ora andrebbe a rispondere ai di lei dubbi sull'esame. <Quante lezioni hai frequentato? manca tanto all'esame?> breve pausa per poi continuare. <Non ti preoccupare, non è difficile> a lei se vuole sapere di più porre ulteriori domande, per il momento non aggiunge altro, se non una semplice frase. <Buon appetito> ecco che ora si volterebbe finalmente sulla sua ciotola, prenderebbe le bacchette ed incomincerebbe a gustare quel piatto che tanto ama, quel piatto che è ancora fumante, quel piatto che emana un'aroma incredibile, ovviamente, il volto si girerebbe in direzione della donna di tanto in tanto, per sentire le di lei parole e per esser pronto a rispondere, ma ora, si magna.

19:46 Namika:
  [Chiosco di Ichiraku] Una volta con gli occhi finalmente puntati sulla ciotola di ramen non può che iniziare a maneggiare le bacchette e di tanto in tanto prendere qualche manciata di spaghetti e portarsela alle labbra. La sua attenzione però rimane sempre e comunque concentrata sul ragazzo per non perdersi nemmeno una parola di quello che sta dicendo, dopotutto la conversazione sta assumendo una piega piacevole e non vuole cambiarla. <Speriamo il prima possibile.> Va a dire, voltandosi verso il lato opposto del bancone con una leggera torsione del busto, in modo da poter vedere fuori dal chioschetto e osservare se il tempo sta cambiando o se la tempesta continua insistentemente. Purtroppo per lei le gocce di pioggia si schiantano ancora sul terreno del villaggio, lasciando quella sensazione di umido e freddezza in esso. Un piccolo nuovo sospiro esce dalla sua bocca tornando con la concentrazione all’interno. <Ma non mi stavi aspettando, vero?> Va a chiedere riguardo le sue parole a proposito del ramen e nel frattempo corruccia anche la fronte in un piccolo segno di disagio, perché no, non ce n’era assolutamente bisogno. Scrolla poi le spalle andando a prendersi un’altra bacchettata di spaghetti e con gli occhietti verdi sempre fissi sul piatto e sul suo calore continuare a parlare. <Oh si, anche io!> Esclama convinta e il capo va a rafforzare la sua affermazione annuendo due o tre volte. <Ci sono troppe cose da imparare oltre quelle che insegnano in accademia.> Sorride ed è automatico per lei andare a pensare a suo padre e a tutte le tecniche che ha sviluppato una volta uscito dall’accademia e intrapreso il vero e proprio percorso ninja. <Beh, si. Se non studi all’accademia poi non hai nemmeno le basi per continuare.> Mugugna pensierosa, come se quel pensiero non la soddisfasse più di quel tanto e, in più, arriccia anche la radice del naso non troppo convinta. Alla sua domanda lo sguardo viene alzato verso l’alto, come se in questo modo le venisse subito in mente quello che deve dire al ragazzo. Gli occhietti vengono strizzati per qualche secondo e, successivamente, la lingua viene schioccata velocemente sul palato. <Uhm, tre.> Dichiara non convinta, lasciando una piccola pausa prima di riprendere. <Si, tre. L’ultima è stata quella per la tecnica della moltiplicazione.> Dice questa volta più sicura di prima per poi scrollare le spalle e andare a focalizzare l’attenzione del suo sguardo su Satoru. <Si vedrà.> Niente, ancora non vuole nessun tipo di spoiler riguardo l’esame per essere promossa Genin e quindi ninja vera e propria.

19:56 Satoru:
 I due continuano a parlare e a mangiare alternatamente, dopotutto entrambi appaiono abbastanza educati nel mangiare quando hanno la bocca piena e parlare solamente dopo che questa sia stata svuotata dal cibo, ecco che nonostante le iridi siano rivolte verso la ragazza, la mano destra, la quale impugna ambo le bacchette, andrebbe a scendere rapidamente in direzione della ciotola, qui con un rapido gesto il giovane prenderebbe una manciata del contenuto presente nella ciotola, qualche noodles, qualche pezzo di manzo, intrisi in quel gustosissimo quanto segreto brodo che rende il tutto tanto speciale, quindi essa tornerebbe alla sua bocca, sta mangiando e nel mentre le sue orecchie sono spalancate in modo tale da recepire ogni altrui parola. Ecco che alla prima domanda della ragazza, il giovane risponde semplicemente con un cenno del capo, che verrebbe spostato su e giù, nel tentativo di annuire all'altra, senza però parlare, si è accorto di averla messa in imbarazzo e non vuole alimentare ulteriormente questo sentimento che alle volte può allontanare le persone o farle ritirare sulle proprie. Ecco che ora continuerebbe a mangiare con gli stessi movimenti descritti in precedenza, pare che ormai riesca a mangiare senza nemmeno guardare la ciotola ed il cibo, difatti gli occhi sono sempre puntati su Namika. Dopo aver ascoltato tutte le altrui parole e soprattutto dopo aver svuotato la sua bocca dal cibo, il giovane inizierebbe nuovamente a parlare. <Esattamente, non si smette mai di imparare nella vita> oggi è filosofico, chissà cosa gli frulla in quella testa. <Lo studio è alla base dell'azione, senza progettazione non può esserci un intervento> esattamente, prima bisogna pianificare tutto nei minimi dettagli e solo successivamente si può agire. Ecco che ora andrebbe a parlare in relazione alle lezioni svolte dall'altra ragazza. <oh bene, sei ad un buon punto> una breve pausa per poi parlare ancora in relazione all'accademia. <le prossime saranno la tecnica di sostituzione con una prova pratica> esattamente, la lezione più interessante forse. <Ed infine imparerai come liberarti dai genjutsu> esattamente, queste le due lezioni che mancano alla ragazza, solo due ostacoli prima del grande esame per diventare genin, ma ecco che prima di tacere il giovane andrebbe a porre una domanda all'altrui figura. <Cosa ti ha spinto a diventare un ninja?> domanda emblematica, domanda che gli piace porre agli studenti con cui parla, per capirne le reali motivazioni, per il momento è tutto, si limiterebbe ad ascoltare e a mangiare.

20:17 Namika:
  [Chiosco di Ichiraku] A poco a poco continua a mangiare l’interno della ciotola di ramen, raccogliendo un po’ di qua e un po’ di là senza arrestarsi per troppo tempo. La serata sta procedendo tranquilla e sicuramente èpiù piacevole di quella che aveva progettato in precedenza: una cenetta in solitudine e solo in compagnia di una bella ciotola di ramen, anche se, effettivamente, in quella serata non aveva programmato i vestiti bagnati, ma dettagli. Gli occhietti si muovono veloci passando da essa, al cuoco dietro al bancone e infine al Genin che le siede alla destra, portandola a ruotare leggermente il capo nella stessa direzione. Annuisce quasi immediatamente alle parole del ragazzo con un piccolo sorriso soddisfatto sul volto, come se volesse fargli capire che condivide appieno le sue parole. <Beh si, mi mancano solo due lezioni prima dell’esame. Più della metà l’ho fatta, ci siamo quasi.> Ed è anche abbastanza soddisfatta dei risultati che è riuscita ad ottenere. Scrolla le spalle, andando a prendere un’altra manciata della cena per poi andare a concentrarsi sulle spiegazione di Satoru sulle ultime lezioni che lei deve ancora svolgere in accademia. Lo lascia parlare, senza interromperlo e tenendo lo sguardo curioso e sveglio su di lui per poi, una volta che ha finito di parlare, arricciare il nasino e aprire leggermente le labbra. <I Genjutsu sono le arti illusorie, giusto?> Va a chiedere quasi immediatamente verso il ragazzo alla ricerca di una conferma ai suoi dubbi per poi alzare il sopracciglio destro e corrucciare la fronte al pensiero della tecnica della sostituzione. Ci rimugina su per un po’, puntando come sempre gli occhietti verdi verso l’alto, come se in questo modo potesse venirle in mente chissà cosa, per poi tornare con l’attenzione sul Genin e scuotere leggermente la testolina facendo ondeggiare i capelli rosei al pensiero di solo lei sa cosa. <Tecnica della sostituzione?> Chiede velocemente con una scintilla di curiosità e impazienza negli occhi verso il ragazzo, vuole una risposta. La sua successiva domanda la blocca per qualche secondo, il motivo che la spinta a diventare un ninja lo sa bene, ma no, non se la sente di parlarne con qualcuno, non ancora. Serra per un attimo lo sguardo andando a portarlo sulla ciotola di ramen e cercando di evitare ogni contatto visivo con Satoru. <In realtà non so.> Come no. <E a te?> Chiede, cercando di puntare l’argomento su di lui.

20:28 Satoru:
 Il ragazzo continua il pasto, un'ultima bacchettata piena del cibo presente nella ciotola, ultima perché purtroppo il contenuto solido presente in essa è terminato, ma per sua fortuna il giovane può mangiare ancora la parte più buona del piatto, il brodo. Ecco che le bacchette verrebbero posate sul bancone, ambo le mani andrebbero a posizionarsi sui lati della ciotola, la solleverebbe per portare il direzione del suo viso, le labbra andrebbero a poggiarsi sul bordo in ceramica di questa che in ultima istanza verrebbe inclinata verso di lui, permettendo al brodo di scendere rapido nelle sue fauci per poi giungere fino al suo stomaco. Finita, la ciotola con il cibo è finita, come è quasi finito il tempo a disposizione per parlare, ma per fortuna il giovane potrebbe scambiare alcune battute con la sua interlocutrice. il giovane infatti ascolterebbe le altrui parole, per poi rispondere alla prima domanda, una domanda semplice, dato che il nostro ninja ben conosce l'argomento. <Esatto, arti illusorie, ti insegneranno come capire di essere in un'illusione e anche come uscirne> esatto, perché sono tecniche micidiali che se non vengono riconosciute possono essere davvero pericolose e letali. Ecco che ora andrebbe a rispondere alla seconda domanda, ha infatti immaginato che la donna avesse dei dubbi e delle curiosità riguardo a quella tecnica. <si, si tratta di una tecnica che accelera i tuoi movimenti, permettendoti di schivare un colpo, in una variante lasciando un tronchetto al tuo posto> una spiegazione completa e abbastanza chiara, ovviamente in accademia sarebbero stati più precisi di lui, ma comunque per il momento può bastare. Ecco che il giovane risponderebbe alla terza domanda, domanda che forse più di tutto gli interessa, ecco che il giovane ci penserebbe su alcuni secondi, per poi rispondere. <Vorrei salvare delle vite, vorrei accrescere la mia conoscenza ed il mio sapere, vorrei aiutare gli altri> insomma, un fine forse banale, ma la motivazione che sta sotto a questo suo atteggiamento è forte, una motivazione nobile, in grado di spingerlo a dare sempre il meglio di sè. Purtroppo per questa sera il tempo del dialogo è finito, così come lo è il ramen nella sua ciotola, indi, il giovane saluterebbe ora la ragazza. <Purtroppo devo andare, buonaserata Namika, ci vediamo in giro e se hai bisogno sai chi cercare> gentile, come sempre, ma ecco che ora il giovane si alzerebbe, lasciando quel loco caldo e accogliente per dirigersi verso casa, per dirigersi verso casa sotto alla tempesta. [End]

20:47 Namika:
  [Chiosco di Ichiraku] La pioggia continua a cadere sul terreno del villaggio producendo quel ticchettio che ormai è diventato un suono lontano e distante per le orecchie di Namika che, da quando è arrivata al chioschetto, sono concentrate sulla voce di Satoru e sulle sue parole. Così come l’udito anche la vista è concentrata sul ragazzo, gli occhietti verdi lo scrutano senza insistenza quando beve il brodo dalla ciotola per poi annuire alla sua conferma sulle arti illusorie, qualcosa, a poco a poco, sta imparando anche lei. Non ci sta su più di quel tanto andando piuttosto a concentrarsi su quello che non sa, sulla tecnica della sostituzione, una tecnica che ha già sentito, ma di cui non sa né l’effetto né l’obbiettivo. Segue con attenzione la breve spiegazione del ragazzo cercando di fissarsi il piccolo concetto in mente, sicuramente le potrà servire nelle prossime lezioni. <Oh, forte.> Si limita a dire mentre gli angoli della bocca si allargano portandosi verso l’alto ed andando a formare un mezzo sorriso convinto e piuttosto entusiasta, non si stanca mai di imparare dopotutto. Lo sguardo va però a spegnersi leggermente quando le viene chiesta la motivazione per la quale ha scelto di intraprendere la strada dei ninja e, in men che non si dica, distoglie lo sguardo e lo punta sulla sua ciotola di ramen davanti a se, cercando di volgere l’argomento sul Genin e riuscendo poco dopo nel suo intento. La mente si corruccia per un attimo, come se stesse pensando a chissà cosa, mentre il naso viene leggermente arricciato alla radice in segno di disagio per poi, dopo aver preso un bel respiro, tornare con gli occhioni verdi acqua su Satoru, mettendo in mostra un sorriso quasi comprensivo e sicuramente dolce, il tutto accompagnato da uno sguardo sincero. <È un’aspirazione..> Si zittisce per un attimo. <Coraggiosa.> Le labbra vengono leggermente incurvate, come se “coraggiosa” non fosse il termine più adatto per definirla, ma al momento non ha molte parole che le ronzano in testa. Solo il saluto del Genin riesce a farla riprendere, facendole scuotere leggermente il capo per poi concentrare nuovamente l’attenzione sul giovane. <Ciao.> Si limita a dire con un tiepido sorriso dipinto in volto e facendogli un piccolo cenno del capo in segno di saluto, per poi riprendere a mangiare quello che resta della sua ciotola di ramen. [end]

Satoru e Namika si incontrano al chiosco dopo essersi riparati dalla tempesta. Il ramen invoglia i due a parlare, pare che Satoru abbia preso gusto a dialogare con i giovani deshi della foglia, dispensando consigli e spronandoli a dare il meglio di sé. nasce un dialogo i cui argomenti principali sono l'accademia e le motivazioni riguardo all'essere ninja.