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con Kaori, Raido

21:39 Raido:
  [Cascata] La sera è finalmente giunta in quel di Konohagakure, oggi ha avuto luogo la finale dei chunin che ha visto vincere una Kiriana e questo non può che renderlo fiero del suo paese ma se è riuscita a vincere una chunin, lui non deve essere di meno, deve vincere il suo match a ogni costo, senza commettere errori. Non è un incontro facile, non lo mette in dubbio però deve impegnarsi a dare il meglio di se per tutta la durata lo scontro. Tolte queste preoccupazioni, vuole passare un po' di tempo con Kaori al di fuori del villaggio, aria aperta, godersi una serata solo in sua compagnia e quale miglior posto della cascata dove ha avuto luogo lo scontro più epocale della storia ninja? Nessuno, perciò si sono diretti li. Indosso porta un semplice kimono bianco che giunge fino alle ginocchia; le punte basse del kimono sono rosse così come le maniche. Una cintura rossa legato e stretta alla vita per tenere chiuso il kimono mentre sotto di esso non vi è niente ed è possibile vedere e notare dei pezzi di metallo e una vestaglia un po' più pesante del normale, qualcosa di aderente al corpo ovvero un'armatura pesante per proteggerlo da possibili guai in arrivo. Pantaloni neri a ricoprire le gambe, pantaloni da ninja mentre ai piedi porta dei semplicissimi sandali neri, sempre ninjeschi. Sulla schiena ha posto la samehada, sua fedele arma in ogni situazione ed è anche la più potente di tutto l'armamentario. Non esce senza armi, non di questi tempi e preferisce portarsi dietro qualcosa che possa aiutarlo a difendersi, spada e armatura quindi. Sono seduti ai piedi della cascata, sull'erba li vicino, seduti, in pace con la samehada posata al fianco, lo sguardo rivolto verso il cielo ad ammirare le stelle. Questi momenti sono davvero rari, ne vuole di più eppure non riesce ad averne per quanto si impegni e l'impegno che mette è davvero tanto per far funzionare tutta questa storia. Il braccio destro è piegato e poggiato sul suolo, la gamba sinistra è piegata, il piede poggia sulla terra mentre la gamba destra è completamente distesa <Non siamo mai stati qui insieme> non hanno mai messo piede in posti particolari al di fuori del villaggio, hanno sempre vissuto al suo interno <E' un vero peccato, è un posto così bello e pieno di ricordi> anche se si trova seduto, non nega il rispetto che un luogo come quello merita senza togliere niente. E' felice, molto felice, non prova questa sentimenti da troppo tempo e non vede l'ora di sposarsi, mettere su famiglia, sistemarsi con Kaori. [Chk on][Samehada equip][Armatura pesante equip]

21:56 Kaori:
 Dopo aver concluso il pomeriggio con Kouki, Kaori è rimasta a casa a pensare. L'incontro è andato tutto sommato bene se non si vuol considerare quell'epilogo frettoloso dovuto all'arrivo improvviso dell'Altra nella sua mente. Una comparsa fugace, rapida, capace di turbare nel profondo la stabilità della piccola fino a farle ricercare un po' di solitudine dopo quel pomeriggio in compagnia. Le dispiace per lei, per quanto in questo momento starà affrontando, ma alcune battaglie non può fare a meno di combatterle da sé e quella è una di queste. In attesa del ritorno di Raido, la Hyuga si è fatta un bagno caldo ed ha indossato un semplice vestito primaverile. Una veste bianca con scollo a barca che lascia nude le spalle e che arriva fino alle ginocchia con una gonna morbida e leggera Le maniche sono lunghe e si stringono attorno alle braccia fino ai palmi. La schiena, inoltre, è mezza scoperta per via di una trama ricamata a mano dell'abito che dona quell'effetto vedo-non vedo che ha sempre il suo perchè. I capelli neri son pettinati lisci, morbidi, lunghi fino alle scapole mentre ai piedi porta un paio di sandali. Aveva voglia di uscire e difatti, dopo il ritorno di Raido ed una sana cena, i due sono andati a fare un giro fuori dal Villaggio giungendo infine alla Cascata dell'epilogo. E' la prima volta che visita quel luogo al di lui fianco e trova il tutto ancor più bello sotto quella prospettiva. I due siedono ai piedi della scrosciante cascata, sull'erba soffice ed umida. Kaori si è tolta i sandali poggiandoli sull'erba lì accanto, mentre i piedi nudi son immersi nell'acqua oltre la riva. E' fredda e rigenerante e la fa sentire bene. Il cielo è buio, nero, perfetto ed una mezza luna argentata rischiara le sue tenebre assieme a miriadi di stelle radiose. Respira a pieni polmoni l'aria della notte e ode la voce di Raido andare a proferire quelle parole proprio al suo fianco. Ruota il viso verso di lui e va increspando le labbra in un sorriso mesto. <E' vero. E' la prima volta> conferma Kaori con voce bassa, morbida, sufficiente a farsi udire al di sopra dello sciabordio dell'acqua che si abbatte su se stessa. <Sono contenta che siamo venuti qui. Un'altra prima volta condivisa con te> mormora lei ruotando il capo in direzione dello spadaccino, le iridi perlacee a ricercare quelle di lui. Si umetta le labbra in un istante prima di andare ad uscire un argomento piuttosto delicato ed importante per lei. Per loro. <Sai... oggi ho invitato Kouki a casa, mentre eri con Hotsuma> rivela la ragazza con tono quasi colpevole, un po' imbarazzato. E' un argomento che ha portato non pochi problemi fra loro e che tende a metterli sempre sulla difensiva quando esce fuori. [chakra: on]

22:23 Raido:
  [Cascata] Insieme hanno condiviso tantissimi momenti, uno più bello dell'altro, insieme hanno scoperto tante cose nuove, hanno fatto tante cose e ancora ne stanno facendo. Ogni giorno scoprono qualcosa di nuovo l'uno dell'altro divenendo sempre più vicini, sempre più un'unica persona, un'unica realtà in questo mondo. Niente può rovinare questi momenti, niente può interferire con loro e con la loro vita. Il sorriso è fisso sul volto dell'albino, un sorriso che permane costante senza mai cessare in alcun modo mentre ode il dire della Hyuga <Insieme condivideremo ancora tanto> fino alla morte e come primo passo vi è il matrimonio, l'unione civile, l'unione pubblica che sancisce il loro legame davanti a tutti quanti, qualcosa di unico e bello. La successiva frase, però, lo porta a voltare il capo. Lo abbassa per poi girarlo verso la ragazza, la fissa negli occhi e lo sguardo si fa indecifrabile, non viene espressa alcuna emozione per il momento ma nel suo cuore sa già cosa provare. Un misto di felicità va ad afferrare le di lui interiori, felice che qualcosa si stia smuovendo e allo stesso tempo preoccupato perchè quella situazione li ha divisi parecchio, più di quanto avrebbe immaginato e affrontarla significa tirare fuori nuovamente le ire di tutti e due. Respira piano, tranquillamente senza agitarsi minimamente cercando le parole più giuste per fare e dire quello che vorrebbe e, alla fine, il sorriso si forma sul volto <Allora è un bene che se ne sia andata prima del mio arrivo o mi avrebbe visto piegato dal dolore> ci scherza su ma è vero. Dopo l'allenamento con Hotsuma si è ritrovato con il mal di schiena, il corpo pesante e dolorante e odia stare così ma sa di doverlo fare, di doversi impegnare sempre di più per arrivare alla perfezione. Il viso torna serio per qualche momento, china il capo verso il basso e ancora non sa quali parole usare, cosa dire per essere imparziale, per non appiccare un fuoco impossibile da spegnere <Immagino quanto sia stato difficile per te> quasi un sussurro questa frase, un piccolo sussurro che esce per farsi sentire solo da Kaori e da nessun altro <Com'è andata?> però la curiosità di sapere cosa è successo è tanta <Cosa avete fatto?> ancora domanda per conoscere meglio il pomeriggio che entrambe hanno passato insieme. La mano destra si poggia sul suolo, forza viene messa cercando di alzarsi da terra e un verso di dolore esce dalla bocca dell'albino <Cielo..la mia schiena> il mal di schiena è troppo forte per essere sopportato, troppo brutto per esistere. [Chk on][Samehada equip][Armatura pesante equip]

23:09 Kaori:
 Annuisce, Kaori, al sentire quella prima frase pronunciata dall'albino. Sì. Insieme avrebbero condiviso ancora molte, molte altre cose. Fra poco si sarebbero sposati, avrebbero probabilmente combattuto assieme, sarebbero arrivate le prime liti domestiche, il dividersi i compiti in casa, magari persino dei figli loro. Hanno ancora molto tempo davanti da vivere al reciproco fianco e quello che stanno vivendo ora non è altro che il principio. <La vita intera> mormora lei tentando, a quel punto, di sporgersi verso di lui col corpo e col viso per cercare di rubargli un piccolo, tenero bacio. Uno sfiorar di labbra leggero, gentile, che vorrebbe semplicemente andare a grattare un prurito profondo, il desiderio e bisogno di sentire le sue labbra su di sé per un istante soltanto. Le loro parole, i loro gesti, son accompagnati dallo scroscio dell'acqua che si riversa con violenza su se stessa ed è sulla base di quest'atmosfera naturale e tranquilla che Kaori decide di rivelargli quanto accaduto quel giorno. Raido rimane in silenzio per un po', per pochi secondi, quasi a voler soppesare quelle parole prima di andare a sdrammatizzare il tutto. Kaori sorride a sua volta, apprezza il tentativo di lui di rendere il momento leggero, ed accoglie poi le sue considerazioni successive. La Hyuga inspira a fondo, riflette, ripensa a quel pomeriggio ritrovandosi a puntare ora lo sguardo verso l'alto, verso le stelle. <Non è stato propriamente difficile> rivela lei con voce cauta, pacata, schioccando la lingua sul palato. <E' stato... strano. Avevo timore che non volesse, in realtà. O che si sarebbe sentita a disagio con me e che non sarebbe riuscita ad aprirsi. Non eravamo riuscite a parlare come si deve dopo quella sera, se non qualche volta in ospedale per lavoro> spiega la ragazza sbattendo lentamente le ciglia una, due, tre volte. <Ma alla fine mi sbagliavo. Sembrava contenta. Era un po' intimidita ma si è lasciata andare, alla fine. Abbiamo bevuto del tè coi biscotti e parlato di quella sera> Si ferma un istante andando a volgere verso lui lo sguardo. <Mi sono scusata e le ho spiegato cosa è accaduto e lei ha capito tutto. Ha sorriso e ha detto che spera che andrà tutto bene> un comportamento maturo, fin troppo per una bimba della sua età. <E poi... mi ha parlato un po' dei suoi sentimenti. E' confusa. E' abituata ad esser sola e trova più conforto in quella situazione ben nota di indipendenza piuttosto che nella compagnia degli altri. Eppure desidera avere qualcuno vicino anche se teme che potrebbe spaventarci per via di... beh, l'Altra.> Abbassa lo sguardo ora puntandolo sull'acqua che scorre sotto di loro. <La capisco. Anche se per poco tempo fa ho vissuto in parte questa situazione dopo la storia con... con Akane. Il voler rimanere sola e il voler non esserlo, tutto allo stesso tempo. Gliel'ho detto, ho cercato di dirle che è tutto normale, che non è sola in questo. Ed è sembrato aiutarla un po'> spiega la ragazza umettandosi piano le labbra. <Poi le ho pettinato i capelli, le ho fatto una treccia e l'ho portata in camera per vedersi allo specchio. E lì...> si ferma sospirando appena con fare preoccupato. <E' cambiata di nuovo, come l'ultima volta. Ma è durato poco, si è ripresa subito, ma è apparsa scossa. Ha paura che questi cambiamenti impediranno agli altri di accettarla. Però, nonostante tutto, prima di andare via mi ha... abbracciato> la voce si ammorbidisce d'istinto a quel ricordo, alla sensazione di quelle manine piccole, calde e sincere che si stringevano attorno al suo corpo, quelle lacrime genuine che le bagnavano la spalla. <Non sapevo come aiutarla. Credo che sia qualcosa che spetti solo a lei fare... zittire E-001. Ma mi sono sentita impotente...> sospira, amaramente, terminando il suo racconto. A quel punto osserva Raido alzarsi, tentare di mettersi eretto, e il suo lamento giunge come un richiamo al suo orecchio. Kaori si alza a sua volta andando a mettersi in piedi sull'erba soffice e va, semplicemente, a cercare di portarsi di fronte a lui. <Tua moglie è un medico e ti conservi questi dolori in silenzio. Sei davvero incorreggibile, tu> sorride lei andando a cercare di abbandonarsi fra le sue braccia con il viso inclinato all'indietro, verso l'alto, per ricercarne lo sguardo. <Posso farti sentire meglio, se vuoi> sussurra, poco dopo, con un piccolo sorriso sulle labbra. E se sia seria o maliziosa in quel suo dire, proprio non si sa. [chakra: on]

23:46 Raido:
  [Cascata] Un sorriso si forma sul viso del Jonin mentre viene pronunciata quella frase da parte della ragazza. Chiude gli occhi, accoglie quel soffice bacio, quel piccolo e tenero bacino senza prolungarlo oltre. Sdrammatizza più che può prima di ascoltare il dire di Kaori che comincia con la sua spiegazione sulla giornata passata in compagnia di Kouki. Resta in silenzio senza fiatare minimamente, lascia che le parole della ragazza fuori escano tranquille senza niente a interromperla. La Yakushi non è cambiata, rimane sempre lei ma non è questo che importa, ciò che non riesce a capire è come fa E-001 a darle ancora fastidio, a fuoriuscire continuando a intromettersi nella di lei vita in questo modo. Quel giorno alle praterie hanno parlato e chiacchierato, ha provato a farle capire come aggirare quel problema, come farlo suo senza rinunciare a niente di se eppure non ha ancora funzionato, forse serve solo più tempo. Nell'ascoltare nota come le due siano molto simili su determinati aspetti, entrambe hanno alle spalle esperienze che è meglio dimenticare, esperienze che devono essere cancellate eppure è per via di queste esperienze che sono cresciute in questo modo. Entrambe rinchiuse, entrambe soggiogate, torturate fino allo sfinimento ed entrambe hanno una doppia personalità; Kaori riesce a controllarla meglio mentre Kouki no e non sa come aiutarla, non sa cos'altro fare per aiutare quella ragazzina. Un groppo arriva in gole perchè così come Kaori, anche lui si sente dannatamente impotente e impossibilitato ad agire. Non vuole abbattersi, non vuole rinunciare ne arrendersi e un modo esiste, c'è, può trovarlo tranquillamente, deve trovarlo <Ha bisogno di affetto, ha bisogno di qualcuno che le stia accanto. Ecco perchè ti ha abbracciato; tu le sei vicino, l'hai ascoltata senza giudicarla> china il capo verso il basso, pensa al giorno in lei ha abbracciato lui, il giorno in cui si è lasciata completamente andare a quell'emozione tanto forte e potente <Anche l'altra lei ha bisogno di essere amata e apprezzata. Non serve la violenza, le parole forti, serve soltanto amore con lei, niente di meno> lo ha capito perfettamente e con non poca difficoltà. Serve amore per renderla felice, renderla la bambina che merita di essere e che deve essere. Sorride nel pronunciare tutto questo, gli occhi sono spensierati mentre pensa alla Yakushi che non vede da un po' di tempo, non la vede forse da troppo tempo e le manca. Si alza da terra rimettendosi in piedi, gli acciacchi dell'allenamento si fanno sentire sempre più prepotente, con maggiore foga e vigore <Mia moglie è un medico e il mio sensei è uno che picchia forte. Non mi ricordavo che fosse tanto difficile colpirlo> ha faticato davvero tanto per mettere a segno i colpi e ne ha presi il doppio di quanti ne ha sferrati ma i frutti dell'allenamento cominciano a farsi sentire. Sta migliorando a vista d'occhio, sta diventando sempre più forte e abile nell'uso delle armi. Gli occhi si portano su Kaori la quale va ad alzarsi per abbracciarlo, stringerne il corpo e senza farsi molti problemi, il Jonin, ricambia tranquillamente. Punta gli occhi nei suoi esibendo un piccolo sorriso <Davvero? No, perchè io avrei un'idea> le braccia vanno e poggiarsi sulle di lei spalle, le mani dietro il capo <Siamo da soli in un posto con l'acqua, magari possiamo io, te, bagno, cosa ne dici?> una proposta indecente per la serata. [Chk on][Samehada equip][Armatura pesante equip]

09:40 Kaori:
 Il modo in cui Raido sorride nel pronunciare quelle parole, il modo in cui si preoccupa per la bambina e pare capirla così perfettamente porta Kaori a sentirsi strana. Fino a qualche tempo prima avrebbe provato una sorta di muta e velenosa invidia per questo sentimento, per questo trasporto che porta l'altro a preoccuparsi così profondamente per quella piccola creatura. Un tempo si sarebbe sentita estranea, esclusa da quel sentimento, ma adesso è diverso. Adesso ha potuto conoscerla un po', ha potuto capirla, ha potuto vivere una piccola porzione della sua vita al suo fianco, un pomeriggio piacevole, caldo, solare, che ora la porta semplicemente a comprendere il pensiero e la preoccupazione dell'albino. La porta ad annuire, a sorridere a sua volta, teneramente, pensando al viso della piccola Kouki quando sorride per qualcosa di bello, di nuovo, come l'idea di passare del tempo con qualcuno, come il pensiero di farsi sistemare i capelli come una qualsiasi bambina della sua età. <Ma questo non potrà mai capirlo se continuerà a venir messa a tacere> mormora d'un tratto Kaori umettandosi le labbra. <E-001 viene combattuta dalla personalità di Kouki, mi pare di aver capito, no? Lei pare aver paura di questa voce, di questa personalità... e questa personalità sembra sentirsi messa da parte, ignorata. Esclusa> spiega la ragazza sulla base di quella frase pronunciata quel giorno da lei, davanti allo specchio. <Non potremo amarla se non riusciremo a conoscerla. E non potremo farla sentire accettata se non le permetterà di venir fuori. Ha paura che lasciandole il controllo di sé rovinerà tutto, che farà allontanare la gente da lei.> E la comprende. Capisce la sua paura, la sua preoccupazione. L'altra sé è fredda, tagliente e viscida, non l'ideale per costruire legami solidi e rapporti umani. Tuttavia è parte di sé, è anche lei Kouki e chi la ama deve imparare ad amarla nella sua totalità di sfumature. <Credo che dovremmo chiederle di parlare con E-001. Credo che dovremmo conoscere anche lei.> propone, alla fine, Kaori volgendo il viso verso Raido. <Forse se riusciremo a farla sentire accettata smetterà di combattere Kouki e Kouki smetterà di combattere lei. Forse sbagliavo nel credere che deve affrontare se stessa da sola> E' preoccupata, è evidente. Desidera aiutarla, proteggerla, vederla sorridere ancora, ancora di più e ancora più spesso. Non è più sola, non lo sarebbe mai più stata e questo può comprenderlo soltanto se qualcuno gliene dovesse dare una prova. <Lei... teme che rimarrà sola. Il torneo è quasi finito e presto dovrà tornare a Kusa dove non potrà più vedere me o Nahira. E teme che col matrimonio non potrà vedere neppure te.> spiega dopo diversi istanti di silenzio umettandosi le labbra, volgendo ora lo sguardo verso l'acqua della cascata davanti a loro. <Non... voglio che pensi questo. Non voglio che si senta sola...> e la soluzione è in verità semplice, è sempre stata l'origine di ogni problema fra loro. E' difficile arrivare a quel punto, difficile riuscire a pronunciare quelle parole, non ne è ancora del tutto sicura, ma sente che forse è il momento di mettere da parte le proprie preoccupazioni per concentrarsi davvero sui bisogni di quella bambina cui ora, anche lei, ha iniziato ad affezionarsi. <...forse... forse dovremmo davvero prenderla con noi> Ed è un sussurro, un mormorio basso, incerto, che va mescolandosi e fondendosi con lo scroscio della cascata dinnanzi ai loro occhi. Forse, alla fine, questa soluzione avrebbe sistemato tutto. Lei avrebbe potuto acquisire più sicurezza, sentirsi meno sola, e avrebbero avuto modo per legarsi sempre più. Inoltre Raido sarebbe stato felice, sarebbe stato finalmente completo. Forse, alla fine di tutto, è stata egoista a rifiutare in principio quell'idea. Osserva Raido alzarsi, sentir dolere il corpo e segue il suo moto levandosi in piedi a sua volta, raggiungendolo, stringendolo, abbracciandolo. Ode la sua voce, le sue parole ed un sorriso divertito si apre sulle sue labbra mentre prova ad immaginare il suo uomo che combatte contro Hotsuma. Una sfida interessante, incredibile, un allenamento che un giorno di quelli avrebbe dovuto osservare. Lui la stringe a sua volta, l'abbraccia, mentre va a porre le mani dietro il di lei capo e le sorride con quel fare che le fa perdere ogni volta la testa. Le fa una proposta che la porta a schiudere per un istante le labbra mentre l'osserva con le iridi perlacee sorprese. Ammette che un pensiero ce lo aveva fatto anche lei, fare il bagno sotto la cascata, sentire quell'acqua fredda andare a rigenerarli, cullarli, nel buio di una notte solo loro. Ma qualcosa le dice, nel tono dell'albino, che quel bagno avrebbe potuto riservare qualche piccola, grande sorpresa. Le labbra di Kaori si distendono verso l'esterno, le di lei dita vanno passeggiando lente sulla schiena di lui, sul suo kimono, mentre inclinando appena il capo verso la spalla sinistra va puntando le iridi in quelle dorate di lui. <Sembra una proposta interessante> sussurra lei levandosi sulle mezze punte per tentare di raggiungere in altezza il viso di lui, le braccia che dalla schiena risalgono fino a circondare la di lui nuca. <In effetti inizia a fare un po' caldo> un mormorio basso, soffocato sulla pelle del suo collo mentre va chinando il viso su di esso, andando a sfiorare la sua carne con la punta del proprio naso. Non lo bacia, non lo tocca altrimenti, lo provoca solamente, poco per volta, andando a sfiorare la sua pelle col proprio viso. Non fa altro prima di tentare di scostarsi da lui di un paio di passi. Continuerebbe ad osservarlo negli occhi, non distoglierebbe da lui lo sguardo prima di andare a portare le mani verso la schiena per abbassare la cerniera del vestito. Lo sentirebbe ora largo attorno al corpo, l'aria fresca della notte andrebbe ad insinuarsi sulla pelle nuda del suo dorso, sulle scapole, sulla linea morbida e dritta della sua schiena. A quel punto andrebbe a portar le dita sullo scollo a barca del suo abito. Andrebbe a farlo discendere, ad abbassare il vestito dall'alto fino a scoprire poco a poco sempre più lembi di pelle. Le maniche verrebbero sfilate, l'abito lasciato ricadere verso il basso, oltre le gambe, fino a vederlo sistemarsi al suolo, attorno ai suoi piedi, lasciandola vulnerabile e scoperta ai di lui occhi. Non avrebbe distolto lo sguardo neppure un istante dal suo in tutto questo, l'avrebbe guardato negli occhi per tutto il tempo, non avvertendo alcuna vergogna, alcun imbarazzo. Anzi, stranamente avverte come un brivido caldo salire dal profondo, dal ventre, riecheggiando in fiammate rossastre per tutto il suo corpo. Scavalcherebbe l'abito caduto attorno alle caviglie ed andrebbe allora a tentare di sfilare le di lui armi dal fianco per poi cercare di sciogliere il nodo della cintura attorno al kimono. Andrebbe a spogliarlo, lentamente, con gesti attenti e cauti, rimanendo con le iridi perlacee fisse sul suo viso. Iridi che lentamente si sposterebbero nel momento in cui le di lei mani andrebbero allora a scivolare verso il petto, verso l'orlo della veste bianca ch'egli ha indosso. Andrebbe a scostare i due lembi di tessuto, ad aprirli fino a liberare il suo petto della loro copertura. I segni delle scaglie son svaniti, la sua pelle è quella di sempre, sormontata da piccole e grandi cicatrici. Andrebbe a scoprirla, poco per volta, avvertendo sempre più il brivido del proibito che si fa strada nel suo animo. Qualcuno potrebbe arrivare in qualsiasi momento, qualcuno potrebbe vederli. Eppure non si ferma, eppure desidera davvero scivolare in acqua con lui, ora. Immergersi, nuotare, stringersi a lui sotto i raggi di quella meravigliosa luna primaverile. <Fai il bagno con me> sussurrerebbe, a quel punto, mentre le mani andrebbero a risalire il suo petto fino alle spalle, sotto al kimono, abbassandosi poco per volta lungo le di lui braccia per far ricadere al suolo la di lui veste lasciandolo ora a petto nudo dinnanzi a sé, se egli -ovviamente- l'avesse permesso. [chakra: on]

10:26 Raido:
  [Cascata] Ogni volta che sorride preoccupandosi per Kouki, si sente in colpa verso Kaori e verso loro stessi intesi come coppia. Una colpa che lo logora da dentro martellandogli testa e cuore in egual misura. La colpa del cuore per essersi affezionato così tanto a quella bambina, essersi lasciato trasportare dal di lei passato e anche dal proprio; la colpa della mente per il suo essere razionale nel prendere qualche decisione, sa di aver sbagliato ad avanzare quella proposta con tanta immediatezza, sa di aver bruciato una tappa fondamentale troppo velocemente e capisce i dubbi, le preoccupazioni della Hyuga. Verso di lei sente una colpa fin troppo grande, fin troppo immensa ma non avrebbe potuto agire diversamente, non quando si parla di famiglia, di genitori. Sa cosa significa crescere senza una famiglia, crescere senza genitori che ti guidino come solo loro sanno fare, sanno comprendere; a Raido questo manca e darebbe ogni sprazzo di vita esistente nel proprio corpo per rivederli, stringerli nuovamente a se e dir loro quanto gli vuole bene e quanto sia contento di averli come mamma e papà. E' un discorso e un pensiero complicato, molto più di quelli normali e pochi possono capirlo veramente, anche Kaori fa fatica a comprenderlo nonostante abbia perso il padre in circostanze atroci, ha perso una figura importante della di lei vita ma ha ancora la madre, ha ancora una figura di riferimento. Raido e Kouki non hanno nessuno, non hanno una famiglia. Questo pensiero aleggia nella mente del Jonin continuamente rendendogli la vita impossibile e le notti insonne, un pensiero che non fa altro che tormentarlo e che si contrappone a ciò che è successo al chiosco di Ichiraku qualche settimana fa. Ha visto lo stupore sul volto di Kaori, la rabbia nei suoi occhi per quella proposta, la felicità negli occhi di Kouki, il sapere di poter ambire a una famiglia. Quei due sguardi, quelle due visioni si scontrano sempre, ogni giorno e sa di aver ferito entrambe con il proprio dire e questo gli fa rabbia, lo rende irrequieto. Quello che ha detto è vero, Kouki deve essere amata, deve avere qualcuno che l'ami veramente facendole scoprire quanta felicità porta una famiglia ma anche Kaori si ritrova ad aver ragione. Ogni volta che Kouki inizia a provare questi sentimenti, inizia a sentirsi bene, E-001 interviene per metterla a tacere, per sopprimere tutto ciò che lei sente, tutto quello che prova per tornare in un angolo buio e privo di luce. Mentre ascolta il dire della Hyuga si ritrova a pensare ai tentativi fatti per riuscire a farla vincere, le ha detto di combatterla, le ha detto di accettarla come parte di se ma senza successo e forse ha ragione. E' arrivato il momento di parlare direttamente con quella voce che la infastidisce, non può aiutare Kouki se non la conosce completamente e quella è e rimane una parte di se con cui, probabilmente, deve convivere per il resto della propria vita <Ha combattuto da sola per 11 anni, adesso merita di essere aiutata> ha bisogno di essere aiutata per vincere questa battaglia, ha bisogno di avere tutto il supporto che possono darle. Ha combattuto da sola per molto, moltissimo tempo; fin dalla tenera età ha iniziato a lottare contro che le ha fatto del male costruendosi barriere su barriere nella propria mente. Ha lottato con le unghia e con i denti fino allo stremo delle forze arrivando a questo punto. Non può lasciarle affrontare questa sfida da sola, non può lasciare che la ragazza si ritrovi nuovamente sola con se stessa. Ancora le parole di Kaori vengono espresse, dette e sono più letali di una katana, più forti di un tessai; la mano destra va a stringersi a pugno, la rabbia inizia a salire, inizia a essere nervoso perchè sa che è vero. Se non dovessero prenderla con se, probabilmente tutto cambierebbe, lei a Kusa non potrebbe vedere ne Nahira ne Kaori e dopo il matrimonio, non riuscirebbe più a vedere Raido tanto spesso essendo Kaori contraria. La situazione sta degenerando, non vuole questo, non lo vuole per lei e non vuole lasciarla da sola ne abbandonarla ma poi, un fulmine a ciel sereno giunge in mezzo a loro. Le sopracciglia vengono alzata, le palpebre sollevate fino al loro massimo e un'espressione a dir poco sorpresa si va a creare sul volto del Jonin nel sentir essere pronunciate quelle parole. Un sussurro fuoriesce dalla bocca di Kaori, un lieve e piccolo sussurro capace di renderlo felice, entusiasta e gioioso allo stesso tempo. La bocca si apre di poco, non riesce a parlare, non sa cosa dire, lo ha preso in contropiede, all'improvviso senza degnarsi di chiedergli nulla. Per la prima volta, su questo argomento, è lui a non saper come reagire, cosa dire; sono arrivati a un punto di svolta sperato e voluto ma inaspettato, per lei quanto per lui. Lentamente volta il capo verso la ragazza, porta lo sguardo su di lei, osservandone i lineamenti che ne formano il viso <Ne...> china il capo verso il basso, va a portarlo sul suolo non essendo certo di quello che sta per dire, non vorrebbe dire niente che possa farle cambiare idea o portarla a pensare tutt'altro, pensare qualcosa di sbagliato <...ne sei sicura?> è titubante, indeciso. La sicurezza va a mancargli, non si sente più sicuro e teme che stia dicendo tutto questo solo per accontentare l'Oboro, per renderlo felice ma la felicità di Kaori? Lei non merita di essere felice? Non merita di essere accontentata? In fondo, lei ha più ragione di tutti, è lei che ha il potere di questa decisione, non lui, non Kouki ma soltanto lei essendosi ritrovata in mezzo a qualcosa di più grande di entrambi <Se lo stai dicendo solo per accontentarmi, allora no, lascia perdere> l'insicurezza è palpabile nella sua voce, non sa perchè lo ha detto. Certo, ha imparato a conoscere Kouki in questo pomeriggio, ha imparato a capire com'è ma basta per farle dire una cosa simile? Forse no, forse, adesso, anche lei sta correndo troppo, sta andando troppo veloce e vuole impedirglielo finchè può, finchè ancora riesce a farlo lucidamente prima che i sentimenti prendano il sopravvento. Si alza dal suolo, i dolori muscolari fanno capolinea in lui ma è il brutto degli allenamenti, il brutto di allenarsi con qualcuno di più forte, potente e soprattutto con più esperienza alle spalle di chiunque altro a Kiri e dintorni, forse anche più esperienza di tutti gli altri Kage dell'alleanza. Ha subito colpi potenti, distruttivi eppure è riuscito a uscirne illeso, tranne per gli acciacchi che continuano a infastidirlo anche in questi momenti. Stira la schiena, l'allunga mentre le braccia di Kaori vanno ad avvolgerlo, coccolarlo, renderlo più felice tentando di curare ogni suo male, ogni suo dolore ma non vuole, non ne ha bisogno; basta la presenza della Hyuga a renderlo felice, a farlo stare bene con se stesso, con gli altri e con chiunque vi sia nei dintorni. Mezzo sorriso si forma sul proprio viso sentendo quelle parole consenzienti alla proposta fatta, un sorriso malizioso ne deforma il viso mentre è lei ad andare a provocarlo. Sente il respiro sulla sua pelle, il dolce respiro della ragazza va a toccarlo mentre gli occhi continuano a rimanere fissi su di lei, non distoglie lo sguardo osservando ogni suo movimento. Piano piano i di lei vestiti vengono tolti, con calma, la sua pelle fuoriesce allo scoperto mostrandosi scoperta, senza più veli e difese a proteggerla da sguardi indiscreti. Il rischio di essere scoperti è alto, altissimo ma questo aumenta l'adrenalina del momento, rende il tutto più eccitante, più bello, un'esperienza che porta ogni desiderio al limite estremo. Non si muove, non muove un muscolo lasciando che la ragazza si avvicini, si lascia toccare fino a sentire ogni pezzo dell'armatura cadere a terra deformandone il suolo. Il kimono viene scostato, buttato via permettendo al busto dell'albino di venire scoperto sotto altri occhi. Non parla ne distoglie lo sguardo ma va a togliere tutto il resto che ne tiene stretto il corpo, si libera degli ultimi rimasugli della veste rimanendo, a sua volta, scoperto e indifeso. Niente è coperto, entrambi sono ora indifesi ma insieme, rimangono forti. La mano destra si muove, va a toccarne il braccio sinistro, lo carezza dolcemente scendendo verso il basso fino a giungere nei pressi della di lei mano andando ad afferrarla, a stringerla tra le proprie dita. Comincia a camminare verso l'acqua, passo dopo passo si avvicina allo specchio che riflette la luna; immerge prima i piedi, poi le gambe, la vita e parte del busto. In tutto questo, porta Kaori con se, la stringe contro il proprio corpo nell'acqua fresca della sera. Le mani continuano a carezzare il di lei corpo, si portano verso l'alto, verso le guance; carezza la di lei gote, gli occhi rimangono fissi nei suoi <Sei bellissima> solo questo gli viene da dire, solo questo vuole dire al momento, non gli interessa nient'altro. [Chk on][Samehada equip][Armatura pesante equip]

11:13 Kaori:
 E' vero. Kaori non può comprendere davvero ciò che Raido e Kouki hanno passato e vissuto fino a quel momento. Non sa cosa voglia dire vivere, crescere senza la presenza di un paio di genitori al proprio fianco. Lei ha sempre avuto sua madre e suo padre dietro le spalle, pronti ad aiutarla a sostenerla e crescerla, ma loro no. Per molto, molto tempo ha pensato che suo padre non fosse fiero di lei, che non la considerasse abbastanza e si è sentita come abbandonata da lui, quasi una sorta di peso. Per anni ha cercato in ogni modo di compiacerlo senza riuscire a scorgere mai nel suo viso serio una reale nota di soddisfazione. Ha creduto quasi di esser sola eppure non lo è mai stata davvero. E scoprire quanto si sbagliasse solo una volta che suo padre è morto è stato davvero terribile. Si è sentita -e tutt'ora si sente- estremamente in colpa per aver creduto tutto questo per chissà quanto tempo. Suo padre l'ha sempre amata, protetta e guidata e lei non l'ha mai visto perchè credeva che aiutare qualcuno volesse necessariamente dire fare gesti palesi e teatrali. Ma lui l'ha sempre difesa da dietro le quinte, in silenzio, semplicemente rimanendole al fianco. Solo da poco la sua presenza è venuta a mancare nella sua vita portandola a soffrire di un dolore troppo intenso, troppo profondo, che lentamente l'ha consumata e ha strappato via parte della sua anima lacerandola e dilaniandola. Ha perduto suo padre che era già grande, già cresciuta, già avviata su una strada ben precisa e consolidata ed è rimasta con sua madre ancora pronta a consigliarla e seguirla negli anni a venire. Raido e Kouki non hanno avuto questa fortuna. Loro sono dovuti crescere da soli, con le loro forze, senza poter fare affidamento su nessuno, senza qualcuno che cenasse alla loro tavola, che preparasse loro la colazione, che li sgridasse per un errore fatto. Sono cresciuti solo nel buio della loro solitudine e questo Kaori non avrebbe mai potuto comprenderlo. Può immaginarlo, può essere dispiaciuta per loro, ma non può dire di comprendere il loro passato. Nel vedere Kouki andare avanti da sola con quegli occhi così seri e maturi già da piccola, la Hyuga si sente costantemente lacerare dentro perchè immagina, nella sua mente, un piccolo Raido con quello stesso sguardo. Un Raido bambino, solo, con le iridi d'oro che trasudano freddezza e paura. Lui la comprende, lui può capirla, vede in lei una creatura affine e questo è qualcosa che lei non potrà mai riuscire a comprendere. Eppure, dal canto suo, desidera fare in modo che nessuno dei due possa ancora sentirsi così, mai più nella loro vita. Desidera amarli abbastanza da far loro dimenticare che un tempo non hanno avuto nessuno al loro fianco. Desidera colmare quel vuoto nelle loro anime riempiendolo con tutto ciò di cui è capace. Ascolta la voce di Raido, quella prima considerazione e va a correggere quell'ultima parola con una diversa. <Amata> Non è di aiuto che ha bisogno, ma di amore, esattamente come lo stesso Oboro ha detto poco prima, saggiamente. Alla fine, l'amore, è tutto ciò di cui ognuno ha realmente bisogno nel profondo del cuore. E Kouki non lo sa, forse non riesce a capirlo, ma di amore ne ha davvero tanto. Raido l'ha già accolta dentro di sé come sua figlia, Nahira la considera una cara amica e Kaori... Kaori non sa cosa vede in lei, ma sa che vuole vederla felice, che vuole vederla sorridere ancora con quel suo viso tanto dolce, tanto gentile. Vuole vederla brillare di pura gioia. Ed è questo pensiero, questo sentimento a spingerla ben presto a dire a Raido quelle parole, quella specie di accettazione alla sua proposta di qualche tempo prima. Sì... forse avrebbero dovuto davvero accoglierla con loro e offrirle tutto ciò che lei non ha mai ricevuto. Avrebbe potuto tirarsi indietro dopo tutto questo? La voce di Raido, quella sua domanda, quella sua felice e tesa incertezza, la portano poi a dare in un sorriso amaro. Anche lei ha il capo chinato, l'espressione tesa, indecisa. E' un argomento difficile, delicato, e non ha idea di quale sia la cosa più giusta da fare. <No> risponde, alla fine, dopo diversi attimi di silenzio. Non ne è sicura, non sa se stia agendo bene. Non c'è un manuale che dica come comportarsi in queste situazioni, né può chiedere consiglio a qualcuno su come muoversi. E' una situazione unica, rara, e l'unica che possa trovare una reale risposta a quella domanda è solamente lei. <Non ne sono sicura e non lo sto facendo per accontentare te> continua, poco dopo, umettandosi nervosamente le labbra rosee, morbide, con fare lento. <Ma lei... è sola. E ha la possibilità di non esserlo, ha trovato un padre che vuole prendersi cura di lei, che vuole offrirle una casa dove non deve più contare solo su se stessa. Ed io ho iniziato a conoscerla, ho iniziato a capirla e ad affezionarmi a lei.> spiega Kaori con voce bassa, mesta, seguendo con lo sguardo il moto dell'acqua che si riversa in se stessa. <Non voglio che soffra ancora. Non voglio che continui a combattere da sola, non è giusto. Non so cosa vedo in lei, non posso dire di vederla come una figlia, ma mi piace. E non voglio privarla di quello che ha trovato in te...> Non molti hanno la fortuna di trovare qualcuno che desideri prendersi cura di loro e lei ci è riuscita. Ha trovato un padre, ha trovato un maestro e ha trovato qualcuno che le voglia bene nonostante le difficoltà e i dubbi che aleggiano attorno alla sua figura. E' stata per un certo senso benedetta e miracolata dai Kami per questo e lei non potrebbe mai toglierle quel dono che Kouki ha trovato sulla propria strada. Sa quanto potrebbe soffrirne, quanto potrebbe solo peggiorare le cose e non si sarebbe mai perdonata se avesse fatto qualcosa per togliere dal suo viso quel suo tenero, innocente sorriso. <Non rimarrà da sola... non più> mormora, alla fine, con un silenzioso sospiro. Quindi... è deciso? Pare di sì. Non l'ha detto ad alta voce, ancora le sembra difficile riuscire a dirlo chiaramente con le proprie parole, ma alla fine -in cuor suo- si è arresa alla semplice verità dei fatti. Tiene a quella piccola bambina, tiene a scoprirla ancor di più, a proteggerla e a guidarla. Tiene a lei e non avrebbe permesso che continuasse a vivere da sola la sua vita. Un alito di brezza soffia fresco dall'orizzonte andando a posarsi sulla loro pelle. La cascata si fa invitante attorno a loro e così l'idea di immergersi nelle pulite e cristalline acque di quel bacino naturale venutosi a creare nel tempo ai piedi delle due grandi statue. Kaori è cresciuta, è cambiata negli ultimi mesi e questo lo si può evincere non solo dalla sua forza sul campo di battaglia, ma anche sul suo modo di affrontare ora la vita, situazioni come quella. Senza timore, senza vergogna, senza paura va a spogliarsi del suo abito per rimanere completamente nuda dinnanzi a Raido, all'aperto, sotto le stelle, ai piedi della cascata. Avverte la brezza scivolare sulla sua pelle, lungo la schiena, fra le scapole, in mezzo ai seni. Sente gli schizzi d'acqua della cascata andare a rimbalzare sul suo corpo, bagnarla poco a poco in modo irregolare e scostante di miriadi di goccioline invisibili. Come mille piccoli aghi che pungono e pizzicano la pelle facendo scaturire ad ogni contatto un piccolo meraviglioso brivido che la ripercorre da capo a piedi. Va a fare lo stesso con Raido, spogliandolo, muovendosi lentamente, poco a poco, piano, senza fretta alcuna. Si gode quell'attimo, quel momento, andando a far scivolare le di lui vesti, la sua armatura, al suolo. Lo scopre, lo scarta come si fa con un regalo prezioso e ne osserva il viso, lo sguardo, le forme delineate sotto il velo della pelle. Avverte la sua mano scivolare sul proprio braccio lasciando su di esso una scia di puro fuoco fino a quando non trova la sua mano nella propria. La stringe, l'accoglie, e segue i suoi passi fino a raggiungere il bordo della riva. Avanza oltre, mette i piedi nelle fredde acque della cascata e va lentamente immergendosi fino a sentire il lago arrivare a cingere il suo corpo fino all'altezza del seno. Mezzo nascosto, mezzo a galla, coi capelli che rimangono asciutti attorno al viso ad eccezione delle punte delle ciocche più lunghe che sfiorano il pelo dell'acqua. Le mani di Raido scivolano sulla sua pelle, la carezzano, la stringono fino a risalire verso il suo viso. Lo stringe fra le dita, la osserva, e lei va ponendo le proprie mani sui suoi fianchi, abbandona il corpo contro quello di lui, come per volerlo stringere a sé per non lasciarlo mai più sfuggire alla sua presa. Ode la sua voce, le sue parole, quel sussurro leggero che sfiora il suo udito e distende appena le labbra verso l'esterno. Nota come il viso di Raido vada, davanti ai suoi occhi, a coprire ed oscurare la mezza luna che questa notte si staglia nel cielo, sostituendola col proprio volto che, alla di lei vista, brilla di una luce assai più splendente. La mancina si muove, scivola dal suo fianco fino a risalire il corpo e raggiungere il suo collo, il suo viso, posandosi sulla sua gota. Carezza la pelle del volto con il pollice soffermandosi poi, poco dopo, nei pressi delle sue labbra. <A distanza di tempo, dopo tutto quello che è successo, rimani sempre la mia luna> mormora lei continuando ad osservarlo negli occhi, andando a sentire il bisogno di riaffermare su di lui la propria proprietà. Andrebbe lei a darsi una spinta dal basso verso l'alto per cercare di portare su le gambe e andare a cingerle ai fianchi di lui, ergendosi al di sopra del suo corpo, del suo viso, fuoriuscendo parzialmente dall'acqua. Andrebbe a porre le proprie braccia ai lati delle sue spalle, attorno al collo, guardandolo dall'alto della sua nuova posizione mentre si stringerebbe col corpo e con le cosce attorno a lui. <Rischiara le mie notti per sempre> mormorerebbe, lei, in un sussurro vellutato, dolce, gentile, cercando di chinare ora il capo verso quello di lui, di andare a ricercare con le proprie labbra le sue per mettere a tacere quell'impellente bisogno di un bacio. Ama sentire le sue labbra sfiorarla, ama sentire la sensazione di calore che può sprigionare con quel semplice, dolcissimo tocco. Ama sapere di poter essere l'unica in quel folle, folle mondo a poterle avere e per questo avanza, procede, fino ad appropriarsene egoisticamente, se lui non avesse voluto altrimenti. [chakra: on]

12:02 Raido:
  [Cascata] Si. Non bisogna aiutarla, bisogna amarla, renderla felice, fare in modo che viva la sua età come ogni bambino esistente e non come un cavia da laboratorio il cui solo obiettivo è quello di sopravvivere in questo mondo. In qualche modo, forse non quello convenzionale, Raido l'ama davvero come un padre. Da quel giorno in accademia in cui dove l'ha vista per la prima volta, dove l'ha conosciuta e osservata combattere. Quel giorno ha affrontato una lezione degna di nota, una simulazione dell'esame per diventare genin. Quel giorno ha visto in lei una grande promessa per Kusa, ha visto una ragazzina in grado di difendere il villaggio come pochi altri sanno fare. Da quel momento ha seguito la sua carriera concentrandosi su di lei, le ha insegnato qualcosa, le ha insegnato non solo tecniche ninja ma anche modi per affrontare la vita divenendo dapprima un sensei e poi un punto di riferimento vero e proprio; ha scelto di essere qualcosa di più per via del suo essersi affezionato a una creatura così simile a lui nel passato. Può capirla, può comprendere fin troppo bene ciò che prova; la solitudine, il cavarsela da soli giorno dopo giorno senza nessuno a dirti cosa è giusto e cosa è sbagliato. Il giorno che ha perso sua madre, a 11 anni, ha visto una parte del proprio mondo crollare ma il padre è sempre rimasto al di lui fianco sostenendolo contro tutti quanti. Il clan lo ha etichettato come reietto, lo ha cacciato, nessuno ha cercato di credere nelle sue possibilità, soltanto suo padre ma quando è venuto a mancare anche lui, all'età di 13 anni, il proprio mondo è crollato come crolla un castello di carte. Tutto quanto ha pero di senso e per i primi mesi ha vagato per le strade di Kiri senza una vera meta; così giovane e così solo, nessuno ha osato aiutarlo, nessuno si è avvicinato a lui e nonostante a quell'epoca fosse già un chunin, non è riuscito a non provare paura per il mondo che lo circonda. Ha visto quanto la vita possa essere crudele e sadica nei confronti dell'essere umano, ha visto quanto essa possa distruggerti da un momento all'altro. Diffida di tutti, non si fida di nessuno e così come loro tengono lontano lui, lui tiene lontani tutti gli altri impedendo a chiunque di potergli fare del male. Gli occhi che, ora, ha Kouki, sono gli stessi di Raido tempo addietro, stessi e identici; paura verso il prossimo e verso gli altri, nessuna sicurezza a parte il proprio corpo e la propria mente ma con una sola, piccola differenza. La promessa che gli ha strappato il padre, la fiducia che quell'uomo ha riposto in lui, hanno fatto in modo che non cadesse, gli hanno permesso di rialzarsi dopo poco tempo e ricominciare a combattere con tutte le proprie forze. Il giorno che ha deciso di essere ciò che suo padre ha visto, è lo stesso giorno in cui si è diretto dal Kage invitandolo a mandarlo in missione, mostrando determinazione convinta nelle proprie possibilità e dopo un solo anno ha cominciato ad affermarsi a Kiri con la promozione a special jonin a 14 anni. Un ragazzino che ha perso tutto, un ragazzino rimasto solo capace di diventare famoso e potente in pochissimo tempo a dispetto di molti. Così è cominciata la sua ascesa fino ad oggi, così è cominciata la sua vera storia. Tutto parte da suo padre che ha sempre creduto in lui nonostante le vari difficoltà della vita, nonostante ciò che ha provato, sua padre è riuscito a infondergli una forza incredibile. Con Kouki vuole fare lo stesso, vuole darle quella forza anche a costo della propria vita e se serve la morte di Raido per sbloccarla, allora deve agire in quel senso, deve andare per quella strada. Sono pensieri egoistici quelli che sta facendo ma non può evitare di farli, non può evitare di pensarli. Lasciare Kaori da sola? No, ci riuscirebbe ma non può nemmeno lasciare che Kouki cada in baratro oscuro da cui non vi è una vera e propria via d'uscita <Già> risponde a bassa voce senza dire altro ma lasciando che il silenzio cada tra di loro, lascia che il suono dell'acqua vada a coprire quei momenti. E' molto insicuro su tutta la situazione, non sa cosa dire e come reagire in modo alcuno, non sa come comportarsi in questo momento e ha paura che tutto ciò che dica Kaori, sia solo per renderlo felice ma, a quanto pare, non è così. L'ascolta con un'attenzione eccessiva, pende della sue labbra, lascia che quelle parole vadano a investirlo completamente. Non crede alle proprie orecchie, non crede a quello che sente; si è davvero affezionata così tanto per dire tutto questo? E' bastato quel pomeriggio per farle cambiare idea in modo tanto drastico e deciso? E' insicura, proprio come lui eppure è anche determinata ad andare avanti, determinata a fare ciò che è giusto per quella ragazzina. Sorride nel sentirla parlare, sorride nel vederla così anche se non è tutto veramente deciso <Questa volta, lo faremo insieme> se devono prendere una decisione definitiva, devono prenderla insieme, se devono dire qualcosa alla Yakushi, devono farlo insieme e non ognuno per la sua strada. Ha capito la lezione, ha capito come deve agire e può farlo solo con Kaori al proprio fianco, solo con lei. E' felice, è nuovamente felice. E' raro che provi questo sentimenti tanto a lungo ma adesso lo è, i problemi stanno scemando giorno dopo giorno, i disguidi sembrano andare via completamente e niente può più rovinare il loro rapporto. Hanno affrontato la vita, hanno combattuto la morte e sono ancora qui, insieme, più uniti di prima. Ora è davvero pronto per passare l'intera esistenza con lei, pronto per costruire qualcosa di concreto e solido che possa perdurare nel futuro. Entrambi sono spoglie delle proprie vesti, entrambi hanno buttato via i veli che li hanno coperti fino ad ora. Immersi nell'acqua, uno difronte all'altro; carezza la di lei gote, fisse quegli occhi perlacei da cui non riesce a distaccarsi essendo come una droga per lui, una calamita che lo attira sempre e comunque <Tu rimarrai per sempre il sole della mia vita> sole e lune ancora una volta uniti, sole e luna che affermano le proprie appartenenze. Vede il movimento di Kaori, sente le di lei gambe avvinghiarsi intorno alla propria vita, le di lei braccia attorno al proprio collo. Porta le braccia sulla sua schiena, la stringe ancora contro di se <Sempre> cede a quel bacio troppo a lungo rimandato, cede a quel piccolo bacio che entrambi desiderano. Abbassa le gambe, le piega verso il basso facendo entrare il resto del corpo nell'acqua; i capelli vengono bagnata così il busto di entrambi <Prepariamo il matrimonio, non voglio più aspettare> non riesce, è passato troppo tempo, più di quanto ne possa aspettare. Vuole unirsi completamente a lei. [Chk on][Samehada equip][Armatura pesante equip]

12:36 Kaori:
 Le parole di Raido portano Kaori a volgere verso lui il proprio sguardo. Punta le iridi in quelle di lui scorgendo in esse la sincerità delle sue parole, dei suoi intenti. Davvero desidera affrontare questa situazione assieme a lei, al suo fianco, e questo porta Kaori a sentire propagarsi dentro di sé un calore profondo, dolce, rassicurante. <Insieme> concorda lei a bassa voce andando a smuovere le labbra così da distenderle verso l'esterno in un sorriso dolce, gentile, tenero. Le gote s'alzano, gli zigomi vengono pronunciati ed un colorito roseo tinge la sua pelle. E' felice. E' davvero felice di sapere che Raido sia al suo fianco in questo momento, per questa scelta. Piano piano stanno divenendo una famiglia, una famiglia vera, reale, di quelle che si costruiscono con tempo, amore e dedizione. Kaori è felice ed è anche piuttosto euforica. Desidera stringerlo a sè, desidera abbracciarlo, desidera abbandonarsi a lui in un momento così felice. E per questo va ad immergersi al suo fianco, va a scivolare lentamente nelle cristalline acque di quel piccolo lago ricercando un contatto più stretto con lui, col suo corpo. Va a risalire lungo il suo busto, a saltargli in braccio, circondando la sua vita con le gambe per potersi premere a lui. Lo guarda negli occhi, l'osserva, l'ascolta e sente il cuore battere prepotente nel suo cuore. Lui la stringe, la tiene stretta a sé e le sue braccia sono acciaio e piuma assieme.La tiene con decisione, con forza e al tempo stesso la culla con dolcezza. E' fuoco e ghiaccio, è desiderio e purezza. <Ti amo Raido...> sussurra lei, alla fine, sulle sue labbra, prima di andare a ricercarle per un nuovo profondo bacio. Un bacio bramato, desiderato, ricercato da entrambi e troppo a lungo rimandato. Un bacio che voglia esprimere il loro amore ed al tempo stesso il desiderio di loro che continua a crescere ed evolvere. Si baciano a lungo, per diversi istanti, con passione mentre Raido va chinandosi poco a poco così da permettere all'acqua di andare a salire fino a ricoprire il busto, i suoi capelli. Kaori sente l'acqua andare a coprirla, ad avvolgerla, come un manto prezioso che nasconde all'altrui vista ciò che solo Raido può osservare. Si scostano le loro labbra, s'interrompe quel bacio, mentre Raido va a pronunciare quelle ultime, dolci parole. La Hyuga sorride, s'intenerisce, s'accende, mentre le sue dita vanno a posarsi ai lati del suo viso, le gambe a stringersi ancor più attorno alla sua vita. <Voglio sposarti al più presto. Voglio che tutti possano vedermi come tua moglie> mormora lei sulle sue labbra andando a poggiare la fronte contro quella di lui. Respiri caldi, bassi, profondi, che la portano a guardarlo negli occhi. <Facciamolo al termine dell'ultimo scontro del torneo. Facciamolo prima che l'evento finisca del tutto, così che Hotsuma e Kouki possano essere con noi> sussurra lei a fior di labbra, con voce dolce, tenera, morbida. <Sono importanti per te e per me è importante che vivano questo giorno al nostro fianco> continua andando a volgere ora il capo verso la sua mandibola. Ne bacia la linea inferiore, l'orlo del viso, scendendo poi verso il collo. <Ho chiesto a Hitomu di accompagnarmi all'altare, Sakura si è offerta di far preparare a sua madre l'abito da sposa. Nahira e Kouki potrebbero fare le damigelle...> sussurra mentre le labbra si posano sul suo collo, a ritmo, scandendo ogni suo dire lentamente. <Sono le uniche persone che voglio a tutti i costi con noi.> mormora andando ora a schiudere le labbra sulla carne del collo dell'albino, i denti a intrappolare nella loro dolce presa una porzione di pelle, dolcemente. Bacia quella parte, lascia che la lingua scivoli su essa, prima di rilasciare poco dopo la presa e tornare col viso a ricercare quello di lui. <Tu cosa vuoi, invece?> domanda, a sua volta, chiedendogli cosa desideri dal loro matrimonio, chi vorrebbe esserci e chi no. <Qualche dono particolare dalla tua sposa?> aggiunge, poco dopo, con le labbra a sfiorare le sue labbra, senza baciarlo, stuzzicandolo soltanto, sorridendo maliziosa in quel dire. [chakra: on]

13:49 Raido:
  [Cascata] Insieme possono fare qualsiasi cosa, insieme possono affrontare qualunque cosa la vita metta loro davanti. Insieme possono combattere e vincere contro chiunque senza fare differenza alcuna, possono salire sulle vette più alte, possono entrare in guerra uscendone vincitori. Insieme possono scegliere se creare una famiglia, creare qualcosa di completo che porti loro felicità. Ha capito che non può e non deve agire da solo, non può più farlo perchè ora, ogni decisione che viene presa deve essere presa con Kaori, ascoltare il suo parere, parlare con lei, confrontarsi come una vera coppia. Quel giorno al chiosco ha sbagliato ad avanzare quella proposta, ha sbagliato a metterla in atto così presto ma se non l'avesse fatto, ora non sarebbe successo niente, niente di tutto questo si sarebbe andato a creare. Kaori probabilmente non avrebbe incontrato Kouki, non si sarebbero parlate in questo modo, nessuna delle due si sarebbe conosciuta arrivando già a questo punto. Da un lato ha fatto anche bene a comportarsi così, ha spinto il formarsi di un legame le cui premesse sono più che solide. Da quello che è riuscito a comprendere, le ragazze sono più vicine e simili di quanto potesse mai credere, così simili da risultare già imparentate. Gli piace il crearsi di questa condizione, gli piace la piega che le cose hanno preso tra loro e sorride ne sentire quel dire, quell'affermare da parte di Kaori. Insieme è un parola stupenda che serba in se un grande potenziale nascosto, una forza che permette a chiunque di tirare fuori il meglio di se in modo incondizionato. Sorride estremamente felice perchè lei è al suo fianco e non potrebbe desiderare di più, non potrebbe volere di più dalla vita e non vuole di più. Ora ha tutto ciò che potrebbe desiderare, adesso è veramente completo e la sua famiglia sta piano piano riformandosi nel modo sperato <Ti amo Kaori> l'ama davvero. All'inizio, la prima volta che glielo ha detto, ha sempre avuto dei dubbi su questo sentimenti, forse lo ha detto troppo presto, forse si è lasciato andare prima del tempo ma ora ne è convinto, sa di amarla e di amarla tanto. Darebbe la propria vita per lei, darebbe tutto se stesso per proteggerla da ogni pericolo e fare in modo che stia sempre bene; lo farebbe con lei e con Kouki stessa. Hanno raggiunto la decisione, hanno finalmente deciso di costruire qualcosa tutti insieme come una vera famiglia. La bacia nuovamente, ancora una volta le labbra si posano sulle sue, le carezza, si gode quel momento tanto voluto e atteso non lasciandoselo scappare. Scende nell'acqua, resta attaccato al di lei corpo, è una sua proprietà, lei è sua, solo e soltanto sua. Ascolta le sue parole, l'euforia, al voglia di unirsi ancor di più a lui e si ritrova a provare il suo stesso sentimento, si ritrova a volere quella festa prima del dovuto. Si, alla fine del torneo, alla fine di tutto quanto loro devono convolare a nozze per affermare il legame che li unisce, per essere riconosciuti come marito e moglie <Si, domani cominceremo tutti i preparativi> sono tanti ma la voglia di farli è tanta e niente può impedirlo. In tutto questo senta il suo respiro sul collo, i baci che va a lasciargli sul viso e quel morso sul collo che lo spinge a chiudere gli occhi, a lasciarsi andare completamente fino a quella domanda. Gli occhi vengono riaperti, lo sguardo si posa sul di lei viso osservandone quel sorriso malizioso <Come regalo?>...<Beh> avvicina il viso al di lei orecchio cominciando a sussurrare qualcosa. La voce esce bassa, impercettibile da altri se non da lei, sussurra ciò che vuole regalo per le nozze ma cosa è effettivamente? Chi lo sa ma un sorriso malizioso va a formarsi sul di lui volto <Ma tolto questo...te> porta le labbra nuovamente sulle sue e tutto quello che succede dopo è solo la loro unione. [END]

14:14 Kaori:
 Ed è pura euforia quella che li investe a ondate regolari. E' pura gioia, pura estasi. E' vita. Il modo in cui guardandosi negli occhi possono leggere nelle reciproche iridi i loro stessi sentimenti, il modo in cui basta un semplice tocco per accendere le loro voglie. E' questo l'amore. E' questo davvero. Il semplice essere incapaci di respirare senza l'altro, il non riuscire più a capire e distinguere dei limiti precisi fra loro. Non sapere dove inizio io, dove inizi tu. Non riescono più a ricordarlo, non riescono più a trovare dei confini che possano dividerli. Sono uniti, la loro pelle è una ed unica, e così le loro anime, i loro cuori. Sono un solo nuovo essere, sono completi come non lo sono mai stati. Kaori si abbandona a quel bacio, a quel momento subito dopo aver udito quelle sue dolci parole. Quel Ti amo, quella confessione che le fa stringere cuore e stomaco. E' felice... è davvero, incredibilmente, profondamente, autenticamente felice. E' felice perchè lui è lì, con lei, e gli appartiene. Felice perchè finalmente, per un istante, si sente completa. Non prova dolore, non prova rabbia, non prova rancore. Prova solo amore. E a questo amore lei s'abbandona perdutamente, semplicemente, col corpo e con l'anima andando a progettare e programmare quel matrimonio che tanto li rende impazienti, che tanto li rende ansiosi. Quel matrimonio che finalmente li avrebbe uniti anche per legge e che non riesce più ad aspettare. Raido par essere accecato dalla stessa fretta, dallo stesso bisogno e lei ne è felice. Anche lui non può più aspettare, anche lui la vuole finalmente, totalmente, per sé. E quando va a sussurrare quelle parole al suo orecchio Kaori si ritrova a schiudere le labbra osservandolo negli occhi con fare scintillante, sorpreso, colpito, senza aver modo di dire nulla. Non può perchè subito Raido va a sorridere con quel fare malizioso e pungente che lei tanto ama e semplicemente richiede la sua attenzione tutta per sé. Richiede lei. E come può negargli una simile, semplice richiesta? Sorride lei, intenerita, smaliziata, bramosa, andando a sentire gli occhi che brillano di semplice desiderio. Le loro labbra si cercano, si trovano, si incontrano e così anche le loro stesse anime. [END]

Kaori e Raido parlano di quanto successo fra Kaori e Kouki e dell'evoluzione del loro legame. Discutono su quanto la bambina sia importante, forte e speciale e insieme arrivano a decidere che non sarebbe mai più stata sola.

Nel mentre si godono un bel bagno nella cascata mentre iniziano a progettare l'imminente matrimonio ~