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Tessen, Yari, Flash

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con Giusca

12:44 Giusca:
  [Monti] L'incontro con Hitachi, il giorno prima, è stato davvero utile per il giovane Genin. Non solo gli ha aperto gli occhi riguardo la sua vita e il suo modo di fare con gli altri, ma gli ha fornito consigli utili per diventare più forte e più sicuro di sé. Per non parlare del fatto che si è reso disponibile a seguirlo e a guidarlo nel cammino ninja. E' una bella giornata, nel paese del fuoco, diversamente da quello dell'erba, le giornate sono molto più calde e il sole si fa vedere più spesso nel cielo limpido. Forse sarà dovuto anche al cambio di stagione, ormai è da parecchi giorni che non mette piede nella sua terra e per questo motivo non può sapere le condizioni climatiche lì. Indossa il kimono viola, rigato, lungo fino alle caviglie. Questa volta le maniche però non sono arrotolate, ma raggiungono metà palmo della mano. E' chiuso in vita da una fascia più scura e ben stretta da un nodo. Ai piedi invece indossa dei calzari ninja di colore blu, aperti nella parte anteriore. Diversamente dagli altri giorni, oggi è ben armato, qualche giorno fa infatti ha comprato qualcosina che potesse tornargli utile, dato che non ha ancora avuto modo di costruirsi una marionetta da utilizzare in combattimento. Dallo scollo del kimono infatti si intravede appena il colletto della maglia nera a rete, in quanto è coperta da un'armatura pesante lucida, che rende un po' i suoi movimenti goffi, dato che è la prima volta che la indossa. Su braccia e gambe ha rispettivamente vambracci e schinieri che sono nascosti dalle pieghe morbide del kimono. A coprire le mani un paio di guanti ninja di colore blu, identico a quello dei suoi calzari. Sul fianco sinistro, appeso alla fascia che stringe il kimono ha un portaoggetti contenente qualche tonico e altri oggetti che potrebbero tornargli utili. Su quello destro invece un porta kunai contenente 3 kunai e 6 shuriken. Sulle spalle uno zaino capiente, nel quale ha inserito anche la sua piccola marionetta d'allenamento, 3 fumogeni, qualche boccettina di veleno, un tessai, mentre dalla corda dello zaino pende uno Yari. I capelli rossi, un po' come la lava dei vulcani, sono tirati all'indietro e fermati dal coprifronte di Kusa, lasciando la fronte spaziosa libera di respirare. Si trova sui monti ardenti, la catena montuosa più alta del paese del fuoco. Ne ha sentito parlare a Konoha e per questo motivo si è svegliato presto la mattina per far visita a quel luogo. La terra sotto ai suoi piedi non è lineare, bensì è molto irregolare, data la presenza di crateri e creste. E' un paesaggio abbastanza caratteristico, di tanto in tanto si può notare del fumo nero che fuoriesce da qualche vulcano ancora attivo, anche se molti ormai hanno perso la loro attività. Diversamente dagli altri luoghi in cui vi è stato, la vegetazione è molto povera, date le alte temperature lì, il terreno arido e qualche eruttazione di lava. Infatti i passi del giovane sono molto lenti, si guarda attorno cercando una zona più lineare dove potersi allenare, senza dover preoccuparsi di eventuali cadute. Una volta riuscitoci, procederebbe all'attivazione del chakra. Fletterebbe le ginocchia, divaricando di poco le gambe magre ma al tempo stesso toniche. Congiungerebbe i palmi delle morbide mani nei pressi del plesso solare, componendo il sigillo della capra. Cercherebbe di sdoppiare la sua figura dalla testa ai piedi, esattamente a metà, per poi dare forma alle due sfere. Penserebbe all'incontro con Hitachi, alle sue parole per formare quella della mente, di colore arancione, come il sole e la spingerebbe verso la sua fronte. Si concentrerebbe invece sulle sue mani piccole ora protette dai guanti ninja, sulle dita affusolate che gli permettono di usare la sua innata, sulla sua corporatura minuta che ora, per via dell'armatura, sembra praticamente il doppio. Darebbe forma alla sfera del corpo, di un colore cristallino, quasi trasparente e la spingerebbe nella direzione opposta all'altra, verso lo stomaco. In un secondo momento imprimerebbe ad entrambe un movimento rotatorio sul proprio asse, dapprima in maniera lenta e man mano sempre più veloce, portandole verso lo sterno e congiungendole in una sfera più grande e più luminosa. [Tentativo impasto chakra] [Chakra 20/20] [Armatura pesante | Vambracci | Schinieri | Guanti ninja | Tasca porta oggetti fianco sx: 5 tonico recupero chakra, 5 tonico coagulante, 3 Filo di Nylon, 4 carte bomba | Porta kunai fianco dx: 3 kunai, 6 shuriken, | Zaino: yari, 3 fumogeni, 1 veleno composto speciale, 2 veleni inibenti, tessen]

13:18 Giusca:
  [Monti] Il ramato si sente pervaso dal chakra, il quale scorre come un fiume in piena all'interno del suo corpo, senza meta. Ormai, essendo una pratica basilare, ha assunto una buona padronanza di questa. Il suo viso serioso punta in avanti, ammirando il nulla. Gli occhi fissi riflettono concentrazione e voglia di mettersi alla prova. Le labbra sottili sono socchiuse, cercando di catturare un po' di ossigeno e aria fresca date le alte temperature di quel luogo. La mano destra viene portata alla zaino, per afferrare il Tessen posto in alto. Lo impugnerebbe saldamente dal manico, cercando di abituarsi alla superficie dello stesso e studiandone le dimensioni per eventuali attacchi, circa 35 centimetri. Il colore è ininfluente, dato che non influenza l'esito di un colpo o la violenza con la quale viene portato a segno. Si darebbe una spinta in avanti facendo leva sul polpaccio destro, contratto. La gamba sinistra si solleverebbe, portandosi in avanti di qualche centimetro disegnando un angolo retto tra coscia e polpaccio e poggiando in seguito la pianta del piede. Una volta poggiata, sarebbe il polpaccio sinistro, contratto, a stendersi, permettendo alla pianta del piede destro di abbandonare gradualmente la terraferma, così da poter permettere uno scatto in avanti, aiutato dal busto protratto in avanti e inclinato rispetto alla perpendicolare con il pavimento di circa 20 gradi, mentre le stesse braccia si muoverebbero in avanti e indietro per fendere l'aria. Lo scatto dovrebbe portare Giusca a circa 10 metri in avanti. Ad occhio, a circa qualche secondo dallo scatto, quando si troverebbe più o meno a 50 centimetri dall'ipotetico nemico, comincerebbe a caricare il colpo con il braccio destro, portandolo parallelo al pavimento e piegato di 90 gradi dinanzi al suo viso, così da poter sfruttare la distensione del bicipite e la conseguente contrazione del tricipite per colpire il nemico immaginario con il tessen aperto, aiutandosi con una iniziale rotazione del busto verso sinistra durante la carica del colpo e una verso destra per metterlo a segno. [Chakra 20/20] [Tentativo scatto 10 metri 1/4] [Tentativo attacco con Tessen 2/4] [Armatura pesante | Vambracci | Schinieri | Guanti ninja | Tasca porta oggetti fianco sx: 5 tonico recupero chakra, 5 tonico coagulante, 3 Filo di Nylon, 4 carte bomba | Porta kunai fianco dx: 3 kunai, 6 shuriken, | Zaino: yari, 3 fumogeni, 1 veleno composto speciale, 2 veleni inibenti, tessen]

14:08 Giusca:
  [Monti] <Bene> direbbe accennando un sorriso e mantenendo un giusto livello di concentrazione. E' la prima volta che impugna un'arma del genere, ma nonostante ciò, si sente a suo agio, date le dimensioni non troppo ingombranti del ventaglio e il peso. Ha solo avuto un po' di difficoltà nello scatto e nella torsione a causa dell'armatura pesante, ma seppur magrolino, il corpo sembra riuscire a sopportarla adeguatamente. Per essere il primo tentativo può ritenersi comunque soddisfatto, dai suoi occhi infatti si riuscirebbe a leggere tutto ciò, ma questo non fermerebbe Giusca, anzi lo spronerebbe a fare di più, a ritentare. Per questo motivo studierebbe in maniera rapida la prossima mossa da fare, cercando di mantenere i muscoli i più rilassati possibili, così da poter obbligarli ad eseguire i giusti comandi. Riporrebbe il tessen all'interno dello zaino e porterebbe entrambe le mani sullo yari legato alla corda che pende dallo zaino. Cercerebbe di sfilarlo in maniera rapida, lasciando la presa alla mano sinistra per portarlo dinanzi a lui e per afferrarlo con entrambe le mani a circa metà asta. Diversamente dal ventaglio è decisamente più lunga come arma e sicuramente più difficile da maneggiare. Osserva la punta metallica all'estremità, tagliente, il punto forte di quell'arma e sicuramente anche quello più resistente, dato che l'asta è in legno, per una lunghezza complessiva di circa 170 centimetri, quasi quanto l'altezza del Genin. Si volterebbe, guardando il punto nel quale era poco fa e ha iniziato ad allenarsi. Partirebbe di nuovo con uno scatto in avanti, cercando di raggiungere nuovamente 10 metri. La corsa partirebbe ancora dalla gamba destra, il polpaccio sinistro contratto, estendendosi consentirebbe a questa di portarsi in avanti e di piegarsi sempre a 90 gradi, così da poter appoggiare la pianta del piede successivamente, mentre si ripeterebbe il tutto a specchio, con la contrazione ed estensione del polpaccio destro e la sinistra che verrebbe posta in avanti. Lo yari per tutta la durata dello scatto sarebbe stretto poco più sotto dell'ascella destra, in maniera parallela al pavimento, con entrambe le mani che impugnano il bastone dell'arma, ma mantenendo tipo una ventina di centimetri di distanza tra di loro e 10 centimetri ciascuna dalla metà dell'asta, con la destra più vicina alla terminazione della stessa e la sinistra più vicina alla punta metallica. Questa volta, considerando che il punto forte dell'arma è la capacità di colpire da una buona distanza dal nemico, quando si troverebbe a circa 3 metri, comincerebbe a caricare il colpo, portando il gomito destro verso l'esterno, così da permettere al braccio sinistro, che si avvicinerebbe al petto, di far scorrere il bastone poco più alto del suo fianco destro, senza lasciare la presa e senza farlo inclinare, così da stendere dopo entrambe le braccia in avanti, sfruttando sempre il lavoro dei muscoli antagonisti delle braccia, per imprimergli una velocità e una forza maggiore. [Chakra 20/20] [Tentativo scatto 10 metri 1/4] [Tentativo attacco con Yari 2/4] [Armatura pesante | Vambracci | Schinieri | Guanti ninja | Tasca porta oggetti fianco sx: 5 tonico recupero chakra, 5 tonico coagulante, 3 Filo di Nylon, 4 carte bomba | Porta kunai fianco dx: 3 kunai, 6 shuriken, | Zaino: yari, 3 fumogeni, 1 veleno composto speciale, 2 veleni inibenti, tessen]

14:27 Giusca:
  [Monti] Anche con lo yari si troverebbe abbastanza bene, anche se il divario tra le due armi è veramente tanto nella facilità dell'utilizzo e questo si potrebbe vedere chiaramente dai movimenti precisi, ma comunque un po' goffi per il primo approccio. Si volterebbe nuovamente di spalle, portando gli occhi cangianti sulla posizione assunta poco fa, come se fosse una pallina da ping pong che non ha sosta. Ora la presa dello Yari cambierebbe nuovamente. Le due mani si avvicinerebbero alla metà dell'asta e verrebbe posta perpendicolarmente alla terraferma. Poi entrambe le braccia piegate spingerebbero lo Yari verso l'alto, portandolo nuovamente parallelo al pavimento e poggiandolo sulla spalla destra. Tornerebbero piegate e le mani manterrebbero una distanza di 10 centimetri l'una dall'altra. La gamba destra verrebbe portata indietro rispetto alla sinistra. Sarebbe infatti contratta a differenza dell'altra totalmente estesa. Il peso si sposterebbe tutto sulla gamba destra e si potrebbe notare la contrazione del gluteo della medesima parte. Il polpaccio destro verrebbe steso e costringerebbe quello sinistro a contrarsi mentre il piede sinistro, sulla quale ora tutto il peso del corpo verrebbe portato, tenderebbe a poggiare tutta la pianta. Il busto invece si inarcherebbe tutto indietro e successivamente verrebbe protratto in avanti, seguendo un po' i movimenti delle gambe, mentre il braccio destro, piegato, sarebbe il solo ad afferrare l'arma, inclinata di circa 20 gradi verso l'alto, portandola a circa 10 centimetri dalla spalla, con il gomito che punta a sud est e che verrebbe rilassato imprimendo velocità all'arma e cercando di dare un moto parabolico alla stessa, con la mano che la rilascerebbe poco prima dell'estensione totale per farla arrivare a circa 10 metri dinanzi a lui. [Chakra 20/20] [Tentativo lancio arma 10 metri 1/2] [Armatura pesante | Vambracci | Schinieri | Guanti ninja | Tasca porta oggetti fianco sx: 5 tonico recupero chakra, 5 tonico coagulante, 3 Filo di Nylon, 4 carte bomba | Porta kunai fianco dx: 3 kunai, 6 shuriken, | Zaino: yari, 3 fumogeni, 1 veleno composto speciale, 2 veleni inibenti, tessen]

15:20 Giusca:
  [Monti] L'arma fenderebbe l'aria, viaggiando ad una velocità sostenuta, mentre verrebbe osservata dal ramato. Probabilmente non raggiungerebbe la gittata massima, ma di sicuro inizierebbe la sua discesa con la punta rivolta verso il basso, ma data la superficie troppo dura dei monti, rimbalzerebbe e cadrebbe a terra. Continuerebbe a guardare in quella posizione con insistenza, cercherebbe di prendere coscienza della quantità di chakra che scorre dentro di sé. Porterebbe le mani congiunte all'altezza dello sterno per comporre il sigillo della lepre. Cercherebbe di richiamare a sé il chakra di tipo Raiton del quale la tecnica ha bisogno. Cercherebbe di incanalare quel flusso di scosse e scintille, luminoso, in quantità consistente, verso l'alto, dapprima all'altezza delle spalle. Cercherebbe di aumentare la concentrazione, mentre qualche gocciolina di sudore si fa strada tra le rughe di espressione. La bocca serrata, i denti digrignati, le narici dilatate, gli occhi sbarrati. Si sentirebbe attraversare il collo e la testa da quella forza misteriosa, cercando di spingerla fino ai bulbi oculari, dalla quale poi la farebbe uscire, plasmandola, dandogli forma di fitti raggi solari che per la loro intensità dovrebbero accecare chiunque, tranne Giusca. L'ambiente attorno a lui, per circa 2 metri diverrebbe completamente bianco, qualsiasi cosa al suo interno verrebbe nascosta dalla luce intensa. Al che proverebbe ad effettuare una schivata, come se il nemico gli avesse lanciato uno shuriken all'altezza del petto. Le gambe verrebbero flesse e divaricate, il peso verrebbe portato tutto su quella sinistra, così da permettere alla destra di sollevarsi e di portarsi dietro all'altra, mentre il tronco seguirebbe i movimenti della destra e ruoterebbe in senso orario, aiutandosi con il braccio destro sospeso in aria e piegato che si spingerebbe all'indietro e quello destro che invece accompagnerebbe il tronco nella rotazione oraria in avanti. [Tentativo Flash 2/4] [Chakra 15/20] [Tentativo schivata 1/4] [Armatura pesante | Vambracci | Schinieri | Guanti ninja | Tasca porta oggetti fianco sx: 5 tonico recupero chakra, 5 tonico coagulante, 3 Filo di Nylon, 4 carte bomba | Porta kunai fianco dx: 3 kunai, 6 shuriken, | Zaino: yari, 3 fumogeni, 1 veleno composto speciale, 2 veleni inibenti, tessen]

15:29 Giusca:
  [Monti] L'allenamento è stato abbastanza stancante, lo si potrebbe capire dal viso e dai capelli umidicci. Ma nonostante ciò è servito al giovane Genin, il quale non si tira mai indietro, ma è sempre il primo a voler mettersi alla prova. E infatti oggi ha dimostrato di non temere l'approccio con l'Houjutsu, si è impegnato, cercando di compiere movimenti rapidi ma al tempo stesso precisi per riuscire al primo colpo. Inoltre ha provato a replicare una tecnica che gli è stata insegnata qualche tempo fa, giusto per non perderci la mano. Si avvicinerebbe allo Yari distante da lui a circa 10 metri, si piegherebbe sulle ginocchia, portando il busto in avanti e allungherebbe le braccia, un po' doloranti, verso l'arma, così da poterlo afferrare con entrambe le mani. Lo porterebbe nuovamente alle sue spalle con la mano sinistra e si aiuterebbe con la destra per legarlo alla corda. Poi si guarderebbe intorno, saluterebbe quel posto arido e caldo e con passi tremanti e stanchi e un'espressione soddisfatta sul quel viso pallido, si avvierebbe verso il villaggio, per raggiungere la sua stanza e riposarsi, finalmente. [End]

Giusca si reca sui Monti ardenti per allenarsi. Inizia con il tessen, molto più piccolo, per arrivare poi allo Yari, decisamente più lungo. Nonostante ciò non trova particolari difficoltà e sembra essere soddisfatto dei risultati. Poi fa pratica con il Ninjutsu e con la schivata, tornando al villaggio stanco.