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Mastro Geppetto

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con Furaya, Giusca

A te la prima. Giocati che sei alla ricerca di un Falegname e ti hanno indicato il Bosco di Shukosato come luogo specifico nel quale trovarli.

16:58 Giusca:
  [Bosco] Giornata bizzarra quella di oggi. Il giovane Giusca non ha fatto in tempo a tornare dalla foresta della morte che subito si incammina verso quel bosco che ormai ha già conosciuto, il bosco di Shukosato, del quale si è follemente innamorato il giorno precedente per i colori, gli odori e i suoni che rendono quel posto magico. Il sole è ancora lì, fermo nel cielo, intento a riscaldare con quei raggi intensi tutto quanto, persino il viso chiarissimo del ramato. Indossa il kimono viola, rigato, lungo fino a metà caviglia e chiuso in vita da una fascia scura e stretta in un nodo. Le maniche sono ancora arrotolate all'altezza dei gomiti, dato che le temperature sono abbastanza calde. Dalla "V" del kimono sbuca una parte della maglia nera a rete dalla quale si intravede il petto glabro e poco accennato. Ai piedi invece dei calzari ninja di colore blu e aperti nella parte anteriore. I capelli infuocati e mossi sono tirati indietro, bloccati dal coprifronte di kusa, lasciando scoperta la fronte che solitamente è celata dietro al ciuffo lungo fino a metà occhi. Ma perché si sta dirigendo nuovamente in quel posto? Qualche minuto prima di partire, aveva ascoltato una chiacchierata tra alcuni personaggi di Konoha riguardante il lavoro di falegname, lo stesso che faceva suo fratello in passato, e interessandosi, ha deciso di prendere parte alla conversazione e di chiedere qualche informazione in più. Ed è così che gli hanno indicato quel posto. E' praticamente giunto al suo interno, la luce si fa più fioca, i raggi solari infatti hanno un po' di difficoltà a penetrare tra le fitte fronde degli alberi. I suoi passi sono insicuri ed ha un po' di paura, spera di non ritrovare quel tipaccio conosciuto involontariamente il giorno prima e che gli ha provocato quel graffio sulla guancia sinistra e un dolore lancinante al fianco della medesima parte, creando un cratere di dimensioni davvero imponenti. E infatti passeggiando per quella stradina, si ritroverebbe nei pressi di quel burrone e del tronco di albero abbattuto. Proverebbe a guardarsi intorno, spostando il capo a destra e sinistra, osservando quelle piccole costruzioni sparse qua e là, con l'intento di trovare qualcuno che possa dargli ulteriori chiarimenti circa il lavoro di falegname. Da non dimenticare che porta in braccio la sua amica marionetta, dalla quale ormai non può più separarsi.

Il Bosco di Shukosato è differente dalla Foresta della Morte. Innanzitutto, non è designato per gli Esami o Missioni di vario genere. E', invece, utilizzato maggiormente dai Falegnami e Taglialegna dei Villaggi limitrofi per affinare le loro doti, nonché utilizzare lo stesso Legname ricavato per i loro scopi e lavori, a volte anche fruttiferi. In special modo, il legno quivi usato viene anche mandato alla Capitale, laddove è necessario per riparazioni, vendita e in ogni ambito esso venga utilizzato. Lungo le mulattiere della zona, Giusca può intravedere delle casette di non eccessive dimensioni. Altre, invece, in lontananza rispetto alla di lui posizione - circa una cinquantina di metri - son muniti anche di una Fattoria. Si può sentire, di tanto in tanto, il muggito di una Mucca o il belare di qualche Pecora. A circa una quindicina di metri alla di lui destra, può intravedere una casupola di piccole dimensioni, sarà munita sì e no di due stanze più una soffitta. Dal comignolo, fuoriusce una sottile nube di fumo grigiastro, segno che il fuoco al suo interno è acceso. Innanzi all'ingresso, sopra un ceppo piuttosto largo di un albero ormai caduto. Vi sono vari tizzoni posti in verticale, con un falegname pronto a tagliarli a metà con un'ascia piuttosto grande. E' alto all'incirca.. un metro? Sissignori, Giusca ha appena incontrato il Mastro Falegname Torbs. E' alto un metro e uno sputo mancato, con una camicia a quadri rossa e pantaloni neri. Non ha coprifronte e non ha armi, eccetto l'ascia bipenne palesemente il doppio di lui. Ha una barba nera e folta, arrivante sino allo stomaco, pelato. < EHY OHHH! > E cala l'ascia. Il Chikamatsu potrà notarlo, se guarda in basso (?). [Ambient for Giusca]

17:33 Giusca:
  [Bosco] Continua a guardarsi intorno, costringendo i suoi occhi a non trascurare nessun tipo di dettaglio. Può notare qualche piccola casa nei paraggi, altre un po' più lontane di dimensioni più grandi. Di tanto in tanto ode qualche verso di animali, probabilmente mucche e pecore, dato che quei luoghi sono gli ideali per animali del genere vista la crescita rigogliosa dell'erba che può servire per nutrirli. Sulla sua destra invece, ad una distanza di circa 15 metri, ad occhio, vedrebbe una casupola di piccole dimensioni con un comignolo sul tetto, dal quale fuoriesce del fumo grigio, mentre le narici del ramato verrebbero attraversate da un cattivo odore, che lo costringerebbe a tossire. Perché è un dettaglio importante? In quanto stabilisce la presenza al suo interno di qualcuno o comunque nei paraggi, dato che bisogna prestare attenzione al fuoco acceso in casa. Si avvicinerebbe a quella costruzione con passi lenti e decisi. Osserverebbe dinanzi all'ingresso un grosso ceppo di albero abbattuto e solo in un secondo momento riuscirebbe a distinguere, vicino ad esso, un po' più in basso, intento a tagliare la legna con un'ascia, la figura di un uomo o un bambino, data l'altezza di si e no 1 metro. Indossa una camicia a quadri rossa e dei pantaloni neri. Resta meravigliato al fatto che possa sollevare un'arma di dimensioni notevoli rispetto alla sua corporatura e altezza. Osservandolo meglio in viso, noterebbe anche la barba lunga, folta e nera e la mancanza di capelli sulla sua testa. Avrebbe quindi la certezza di trovarsi dinanzi ad un uomo e non a un bambino. Al che direbbe <Salve> senza sembrare troppo invadente e senza spaventarlo, rischiando di trovarsi un'accetta conficcata nel busto.

Il movimento dell'Ascia è regolare. Non cambia col passare dei colpi, ma resta costante. Questo dettaglio, con un occhio attento, il Chikamatsu potrebbe notarlo senza problemi. Le braccia - per quanto piccole - son possenti e muscolose. Sollevano l'ascia, la portano dietro le proprie spalle e, con un poderoso movimento ad arco, la lascia cadere nuovamente verso il tronco che, innanzi a tanta potenza e pericolosità, si spezza in due come burro. Ne recupera velocemente un altro - di tronco - pronto per lavorarci su, senza interruzioni di sorta, non fosse per Giusca che, appena giunto, dopo averlo notato, gli rivolge la parola e ne interrompe, in questo modo, l'andazzo e la normale routine che ora aveva preso. Alza il capo verso la figura del Genin, difficile intuire cosa stia pensando o provando in questo preciso momento. Poggia il manico dell'ascia sulla spalla, cosicché non s'accetti da solo come un salame. < Che tu vuoi? > Una vocetta.. bassina, per niente mascolina come dovrebbe essere quella di un omone con una barba folta come quella e braccia possenti e muscolose. < Io qui sto lavorando. > Hai presente quando nei Cartoni Animati un personaggio viene rimpicciolito e ha quella voce sottile sottile? Immaginatela in questa precisa maniera, discordante col resto del corpo altrui esternamente. < Se sei qui per scocciare, va via. VIA! > E se urla, la voce diventa ancora più sottile e acuta. Come agirà il giovane Kusano nei confronti di questo bizzarro.. Nano Falegname? [Ambient for Giusca]

18:08 Giusca:
  [Bosco] Il tipo continua a caricare con forza i colpi di ascia per dividere esattamente a metà quei pezzi di legno che sono quasi più alti di lui. Lo fa ripetutamente, con ritmo costante, fino a che la voce del rosso distoglie la sua attenzione dalla sua attività. E infatti lo osserva fermarsi, poggiare il manico dell'arma sulla spalla e può notare anche quelle braccia muscolose, seppur corte, che lo caratterizzano. Ora lo sguardo del nano è fisso sulla figura del ramato, le parole che fuoriescono dalla sua bocca sembrano infastidite. La vocina stridula poi, da bella bimba, perfino più delicata di quella di Giusca, rende quel personaggio buffissimo. Tralasciando l'altezza che è quella che è, il resto, la barba e i muscoli, lo rendono un omaccione. E una voce del genere non se l'aspettava proprio. Ma Giusca si sa, non è il tipo di persona che si ferma all'apparenza, ai pregiudizi. E' solamente sorpreso, a tratti un po' spaventato. Non voleva infastidirlo in alcun modo. <Mi dispiace, non volevo infastidirla> mantiene quanta più umiltà può, dandogli del lei per maggiore educazione. <Lei è un falegname? se si la prego, può insegnarmi?> aggiungerebbe, mentre i suoi occhi cangianti fissi sul piccoletto, farebbero trapelare quella voglia di imparare, l'impegno che ci metterebbe in caso di una risposta positiva da parte dell'altro. In più sarebbe un'occasione perfetta per poter imparare qualcosa che possa servirgli a costruire marionette da solo. <La prego, la prego> continuerebbe stringendo ancora di più a sé il suo burattino, divaricando leggermente la bocca e lasciando intravedere gli incisivi dell'arcata superiore.

Il Nano, fermatosi dato l’arrivo di Giusca, sposta su di esso l’attenzione nonché gli occhietti neri e vispi. Lo scruta dalla testa ai piedi –e già deve sollevare la propria di testa per osservarlo- cercando di capire se vi sia qualcosa di serio in ciò che sta dicendo o se, caso contrario, sia lì soltanto per prenderlo in giro e fargli perdere tempo lavorativo. Inarca un sopracciglio peloso, passandosi la mancina tra i folti baffi sul volto. < Cosa vuoi imparare? > Chiede verso questi, con la sua solita vocetta acuta affatto tipica data la fisionomia dell'uomo e l'età che dovrebbe avere. Sbatte la suola dello stivalone destro contro il ceppo sul quale stava tagliando la legna, recuperando un'ascia di piccole e modeste dimensioni che Giusca potrà facilmente utilizzare per far capire al Falegname di che.. legno è fatto. < Fammi vedere come rompi questo.. > Tenendo sempre l'ascia bipenne contro la spalla destrorsa, recupera un tizzone, un tronco dalle dimensioni per niente eccessive. Viene poggiato sul ceppo precedentemente utilizzato da lui stesso, dopo aver ovviamente conferito l'arma specifica al Chikamatsu. < ..e lascia quella bambola, non mi sembri una ragazzina con le treccioline né un moccioso che ha ancora bisogno del suo peluche per dormire! > Sbraita ma, nel farlo, la vocetta s'acutizza ancora di più. Inoltre, Torbs sembra anche non conoscere le capacità di un Chikamatsu, pertanto non riesce ad accomunarlo a questi ultimi neanche volendo. < E presentati, dannazione. Questi giovani d'oggi! > Sbotta, umettandosi le labbra con la punta della lingua. Infine, si mette lateralmente rispetto a Giusca, col ceppo ben posizionato verticalmente. < Se vuoi diventare un Falegname, questo è il primo passo! > Ne siamo veramente sicuri che sia necessario spaccare un tronco a metà per farne parte? O forse Forbs sta solo cercando di mettere alla prova il Genin per qualcosa di diverso, in futuro? D'altro canto, non si fida e il Chikamatsu potrebbe prenderlo deliberatamente in giro! [Ambient for Giusca]

16:09 Giusca:
  [Bosco] Il rosso avverte che qualcosa frulla nella testa di quel nano. Probabilmente al suo modo di fare e al tono di voce delle sue parole sono stati attribuiti altri significati, quando invece Giusca era serissimo. Infatti l'espressione che assume l'altro mostra evidenti segni di diffidenza, non si fida e non crede a quanto detto poco prima dal ramato. <Voglio diventare un falegname, voglio conoscere i vari tipi di legname e imparare a dar loro la forma che voglio, a lavorarlo> sicuro come non mai, con lo sguardo che non si distoglie da quella figura minuta. Lo osserva mentre porge un'ascia al Chikamatsu, come a volerlo invitare a rompere un pezzo di legno sopra al ceppo. E infatti le parole del nano, quella vocina stridula, confermano i pensieri di Giusca. Al che, prima di afferrare l'ascia, piegherebbe le ginocchia e porterebbe il busto inclinato verso sinistra, lasciando scivolare delicatamente il suo burattino per terra, seduto, mentre poi piegherebbe il busto in avanti per afferrare l'arma. Cerca di non dare molto peso al modo con il quale fuoriescono le parole dal nano, rispondere nel medesimo modo non porterebbe a nulla di buono, se non ad un litigio inutile. Per questo motivo mantenendo la calma e cercando di farsi scivolare tutto di dosso si presenterebbe <Sono Giusca e vengo da Kusa, ma appartengo al Clan Chikamatsu, siamo esperti nel controllo dei burattini... non è una bambola>. Osserva l'altro posizionarsi al suo fianco, gli mette un po' di soggezione, ma cerca di mantenere i respiri più regolari possibili e di concentrarsi. Impugnerebbe l'ascia con entrambe le mani, la porterebbe a metà del legno posto sul ceppo, per capire dove effettuare il taglio. Poi, restando con le ginocchia flesse e le gambe leggermente divaricate, solleverebbe le braccia, inarcando il busto all'indietro e portando l'ascia poco più alta della sua nuca, disegnando un angolo di 90 gradi tra braccio e avambraccio e con i gomiti che guardano all'esterno. Al che caricherebbe il colpo, cercando di dosare la forza e di non perdere l'equilibrio, portando l'accetta in avanti, sul legno, rilassando i bicipiti precedentemente contratti, quando essa giunge parallela al pavimento.

I movimenti compiuti e coadiuvati da Giusca sono corretti, precisi. L'ascia non occorre di speciali dinamiche per essere utilizzata, almeno quella che il Nano gli ha prestato in questo momento. Ovvio come un'ascia bipenne simile a quella di Torbs sarebbe stata un problema per chi non sa ancora adoperare le armi o, molto probabilmente, non ha interesse nell'apprendere l'arte dell'Houjutsu. Torbs, aggrottando le sopracciglia pelose, sembra tenere sotto controllo i movimenti del giovane. < Sicuro tu voglia diventare un Falegname? Alla tua età, io pensavo ad inseguire le gonnelle. > Ma non sono cose da dire, Torbs! < Tu, invece, vuoi adoperare gli strumenti del mestiere per quale specifica ragione? > Vuole saperlo, d'altronde, altrimenti non riesce a comprendere come mai un giovane come il Chikamatsu possa voler intraprendere questa difficoltosa carriera. < Il mio nome è Torbs. > Forse, per chissà quale miracolo, il Nano sta cominciando a fidarsi di chi ha davanti. Quantomeno, acconsentendo a spaccare la legna senza se e ma di contorno, ha fatto in parte comprendere che non sta scherzando affatto, altrimenti avrebbe avuto da ridire o ci avrebbe pensato due volte prima di adoperare l'accetta porta ad egli. < Posa quell'accetta, non voglio che te la ficchi in una gamba. > Che bel pensiero che ha il nano, anche se si potrebbe pensare che conosce fin troppo bene i rischi di un mestiere come quello. Infatti, poggiando la gamba manca contro il ceppo dell'albero, solleva il pantalone e mostra ad egli una protesi lignea contro la quale batte con la mano. < Così l'ho persa questa qui! > Non c'era certo bisogno di dirglielo, anche se questo consiste in uno dei tanti insegnamenti che potrebbe dare al giovane Giusca, a seguito della di lui intraprendenza e inizio di questa particolare arte. Non resta che rispondere alle domande, dunque.. Sperando queste convincano Torbs! [Ambient for Giusca]

16:50 Giusca:
  [Bosco] Fortunatamente i movimenti di Giusca sono corretti e permettono di rompere il pezzo di legno posto perpendicolarmente al pavimento, sul ceppo. Per un momento si sente contento di esserci riuscito, era la prima volta che impugnava un'arma del genere, ma ha avuto meno difficoltà di quante se ne aspettasse. D'altronde era calmo e concentrato e questo ha influito positivamente sulla riuscita dell'azione. <Si, ne sono convinto> viso serioso, occhi fissi sul nano, insomma determinazione da vendere nel ragazzo. Lascia da parte il resto della frase riguardante le gonnelle e le donzelle, forse perché non è una priorità al momento o forse perché non è interessato, chi lo sa. Continua ad ascoltare con attenzione la domanda che gli viene posta poco dopo e sa già cosa rispondere <Voglio costruirmi le marionette da solo, così che possa usarle in combattimento per difendere me e le persone che amo>. Le persone che ama, beh, suo fratello, che ormai non vede da parecchio tempo? Al momento non c'è nessuno, ma chi lo sa, forse un giorno arriverà. D'altronde si sa, la vita è imprevedibile e le belle sorprese arrivano quando meno te lo aspetti. Finalmente il nano mette da parte quell'arroganza mista a diffidenza che si evinceva in ogni sua frase, accentuata dalla vocina da bella bimba. <Piacere Torbs> un sorriso si disegna sul viso di Giusca, gli occhi ora si socchiudono facendo trasparire tutta la dolcezza di quel ragazzo dai lineamenti morbidi. All'invito di posare l'accetta acconsente con un cenno del capo, infatti piegherebbe di nuovo le ginocchia, portando le cosce parallele al pavimento, cercando di mantenere il busto dritto, come se stesse facendo gli squat, e allungando le braccia, le cui mani impugnano entrambe l'ascia, per poggiarla a terra dinanzi a lui. Ora la sua attenzione si fisserebbe sui movimenti del piccoletto, se così si può dire. La gamba che viene poggiata sul ceppo e il pantalone che viene sollevato ed ecco la sorpresa, una bella gamba in legno. Giusca è dispiaciuto, si sa che è un ragazzo sensibile e spesso si fa carico dei dolori degli altri, ma cerca di non far trasparire questo sentimento, affinchè l'altro non possa pensare che si tratti di pietà. Anzi cercherebbe di sembrare il più credibile possibile, mantenendo una certa compostezza e schiarendo la voce in modo tale che non sembri tremante <Purtroppo sono cose che capitano, ma che ci possiamo fare, è il prezzo da pagare>

Le spalle di Torbs si sollevano e, in seguito, s'abbassano. Le parole di Giusca, nonché l'espressione e i modi di fare, sembrano quasi aver convinto il vecchio falegname che, con la mancina, si stira la barba tirandola verso il basso. < Se accetti di diventare un mio Aiutante.. > Il ché vuol dire far la spola tra Kusa e Shukosato. < ..ti insegnerò come costruire degli oggetti. > Specifica, lasciando ovviamente al Chikamatsu l'ardita risposta, giacché indirettamente la sua è una domanda vera e propria. Torbs, invece, infastidito forse dalle occhiate dolci e pacate del giovane, riprende i pezzi di legno non ancora tagliati. Ne poggia uno e ripete le stesse ed identiche movenze precedentemente compiute, quando Giusca l'ha interrotto. Un colpo secco e i due pezzi di legno cadono al suolo, ben divisi dall'ascia bipenne. < Se accetti, dammi una mano con la legna rimasta. > Ultima in sua direzione, giacché queste sono e saranno, con molta probabilità, le condizioni per far sì che Giusca possa apprendere la nobile -per certi versi- arte dei Falegnami. [END]

Giusca conosce Torbs nel Bosco di Shukosato che, dopo qualche tentennamento, decide di insegnare al Genin come diventare un ottimo Falegname.


NO Exp, poiché il Lavoro è il premio.
E complimenti uWu♥