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Vino, famiglia ed un lavoro

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con Shiro, Haran

14:20 Haran:
 Da quando ha perso il suo scontro alle eliminatorie Akira è sempre fuori dalla locanda dove ha preso alloggio in vista del torneo. Si sente abbattuta, delusa, per aver perso nonostante abbia dato il massimo. Si sente umiliata e teme l'idea di rincontrare Katsumi dopo quella cocente sconfitta. D'altra parte, poi, l'Uchiha non è neppure venuto a parlarle dopo lo scontro, nè tanto meno prima, per cui l'idea che sia rimasto deluso dal suo scontro si fa sempre più profonda e radicata nella mente del clone. La ragazza è quindi piuttosto sconfortata, arrabbiata e malinconica. In quei giorni si è tenuta distante da tutto e da tutti e ha sempre cercato di rimanere da sola a pensare e rimuginare chiedendosi quando, finalmente, sarebbe potuta tornare a Kusa. Si sente fuori luogo in quella terra straniera, molto più di quanto non lo si senta nel Villaggio dell'Erba. Non può propriamente considerarlo casa, lo ha iniziato a scoprire solamente da pochi giorni, eppure sente di volerci tornare, sente che lì si sentirebbe molto meglio che non in quel luogo cui non appartiene. Al momento la giovane dal corvino crine si trova seduta in cima al Monte dei Volti di Pietra con le gambe esili e magre che sporgono oltre il bordo del precipizio, qualche metro sopra la scultura del viso del Settimo Hokage. Non ha voluto indossare i suoi soliti abiti, quei vestiti che la rendono identica anche nello stile al mezzo Seiun sentendo come di non potersi permettere ancora una cosa simile. Mai come in questo momento si è sentita così lontana e diversa da lui. Lui è un Uchiha forte, valoroso e famoso. Lei ha perduto il suo primo incontro, ha un potere modesto e non sa neppure come sia il mondo. Lei non è niente. Ha lasciato alla locanda la benda donatale dallo stesso ragazzo ma non è riuscita a separarsi dal suo coprifronte di Oto tenendolo stretto attorno alla gola. Ha acquistato un abito in uno di quei negozi konohani volendo provare, per la prima volta in tutta la sua vita, un vestito degno di una vera ragazza. Si tratta di un abito semplice, blu scuro, senza maniche. Le copre il busto stringendo sul seno piccolo ed alla vita è stretto da un cinturino nero sottile ed elegante. Da questo fino alle ginocchia si allarga una gonna del medesimo colore piuttosto morbida e leggera, di quelle che se solo avesse fatto un giravolta si sarebbe alzata e avrebbe preso a girare attorno alla sua vita. Il colletto attorno alla gola è bianco, ricamato a mano e le scarpe che ha ai piedi sono semplici ballerine nere. I capelli neri si dilungano in sottili ciocche corvine lungo il collo le spalle, soffermandosi con le punte leggere all'altezza delle stesse. La sua pelle è bianca come il latte ed i suoi occhi si rivelano essere bicromatici. L'uno rosso come il sangue, il sinistro, e l'altro bianco e luminoso come il sole, il destro. In silenzio rimane seduta sul bordo del precipizio respirando piano, sconsolata, ricercando la quiete che solo la solitudine può portare con sé.

14:31 Shiro:
 Fisico imponente, passo pesante, camminata con aria a dir poco smargiassa come un piccolo boss. Una giacca nera con un numero non meglio precisato di tasche per quante sono è tenuta chiusa nascondendo una canottiera bianca e la voluminosa muscolatura sottostante. Pantaloni neri che potrebbero assomigliare tranquillamente a quelli di una persona qualsiasi, totalmente anonimi mentre ai piedi indossa degli anfibi neri che sembrano essere stati lucidati da poco con talmente tanti passanti che le calzature arrivano a coprire più di metà del polpaccio; nelle tasche due Tirapugni; occhiali da sole molto grossi coprono metà del volto o quasi ed il cappuccio della giacca alzato fa il resto insieme al capo basso. Su ordine di Kurako aveva dovuto rinunciare al rabacco da masticare, ma ora che è morto rieccolo a rumanare la sua amata"droga" che gli macchia i denti e poi ora è lui a ricoprire il posto del suo ex capo. Il proprio chakra è già bello che impastato per il Taijutser di Kusagakure che sembrerebbe sempre pronto a scattare ma è solo il suo tono muscolare a suggerire una certa irascibilità... ma a chi vogliamo darla a bere gli basta molto poco per scattare al moro qui ma per il momento fa il bravo. Per non saper "ne leggere ne scrivere" il moro ha pensato bene di andare a prendersi una bella armatura pesante completa perchè già si fa parecchio male da solo tramite le porte, almeno in tal modo può contenere i danni e sebbene la maggior parte delle parti metalliche siano al di sotto dei vestiti e quindi ben nascoste, gli spallacci non ci entravano per cui le uniche protezioni a vista sono proprio quelle per le spalle... ma la testa? No quella no, meglio scoperta. E chi poteva essere a spezzare la quiete se non il Taijutser?! Prima ancora di vederlo lo si potrà sentire percorrere gli ultimi gradini metallici, con una bottiglia in mano e la voce che intona <cosa c'è di meglio di un buon vino? Una bella donna... cosa c'è di meglio di una bella donna? Un buon vino... e se hai il vino buono e la bella donna allora o sogni o sei morto> [Chakra on] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

14:49 Haran:
 Il sole splende incontrastato sul Villaggio, il cielo è azzurro e solo qualche nuvoletta bianca va passando qualche volta per esso. Non vi sono alberi lì attorno a lei, né fiori. Si trova seduta su della semplice roccia nuda e dietro di sé vi sono solo altre rocce. La vista però è meravigliosa e dà sul Villaggio intero sottostante. Da lì può osservarli tutti e al tempo stesso non essere vista da nessuno, è una sensazione che le piace e che già ben conosce. Dopotutto grazie alle sue illusioni ha già sperimentato l'idea di nascondersi alla vista dei suoi avversari mentre lei ne ha praticamente il controllo. Però a quanto pare le sue capacità non sono minimamente sufficienti per riuscire a farle vincere uno scontro, solo a farla arrivare seconda. Se solo avesse avuto qualche attimo in più.. solo pochi istanti... la vittoria sarebbe stata sua. Sbuffa appena, abbattuta, mentre della brezza fresca va scivolando tutt'attorno smuovendole le ciocche corvine attorno al viso. Tiene le mani distese lungo il corpo, fra le cosce, così da impedire al vento di sollevare la sua gonna e mettere in vista troppa carne, ritrovandosi ad osservare Konoha dall'alto. A vederla dimostra avere circa diciassette anni, eppure dentro di lei ha vissuto molto meno e al tempo stesso molto di più. Il suo corpo si muove, respira e vive da molti meno mesi, la sua mente ha vissuto già numerosi anni. Una vita complessa da spiegare quella della nostra piccola Akira che adesso si ritrova a sentire, d'un tratto, una voce farsi sempre più vicina. Le iridi di lei si dilatano appena, sorprese man mano che quel fracasso si fa più vicino e il capo vien ruotato d'istinto verso la scala che conduce alla cima del Monte. I suoi occhi dovrebbero veder giungere in poco tempo la figura del kusano che lei non conosce e che, semplicemente, trova spaventoso a prima vista. Un omone alto, grande e grosso che probabilmente è fisicamente il doppio di lei. Non dice nulla, non ha intenzione di muoversi, dopotutto non lo conosce, eppure sente che -per precauzione- sarebbe meglio andare a risvegliare il proprio chakra così da poter tentare di difendersi in caso di imprevisti spiacevoli. Andrebbe quindi Akira a formare con le proprie mani il sigillo della capra all'altezza del plesso solare. Avrebbe cercato di richiamare dentro di sè un livello di concentrazione estrema per poi andare a radunare all'altezza della fronte le energie psichiche presenti nel suo organismo. Le avrebbe raccolte in una specie di sfera o di viva fiamma per poi proseguire col medesimo procedimento per raccogliere all'altezza del ventre le energie fisiche. Le avrebbe estrapolate dai muscoli e dalle ossa, dagli arti, per addensarle al grembo e poi, tramite un moto rispettivamente discendente ed ascendente sarebbe andata a far scontrare ambo quelle energie all'altezza del petto. Qui le avrebbe fatte fondere e mescolare lasciandole vorticare assieme a gran velocità così da permettere alla fine la nascita di una sola unica energia: il chakra. [Tentativo Impasto Chakra]

14:57 Shiro:
 Il moro non ha idea che Akira stia impastando il chakra mentre ormai raggiunge quell'altopiano che gli permette di guardare tutto e tutti dall'alto in basso... che bella sensazione quando sai che tutti sono inferiori a te e puoi anche vederli ai tuoi piedi. E' fantastico no?! Alza la bottiglia bevendo un lungo sorso di vino prima di alzarla al cielo <questo è per me... e invece quest'altro è per voi> e si potrà sentire un rumore che suona come ziiip dato che sta per fare qualcosa di fisiologico ma trasformandolo in un insulto a Konoha ma con la coda dell'occhio si accorge della presenza di Akira e volta il capo di lato <ma per tutti i bordelli chiusi da quanto sei la tu?!> no, non se ne era proprio accorto. Troppo intento a cantare anche se è tutto fuorchè intonato. Invece di tirar fuori qualcosa richiude il tutto, certe cose non possono essere fatte in pubblico tanto più che potrebbero esserci molti altri occhi indiscreti a spiarlo... è una persona importante, o per lo meno così si sente <se sei qui per buttarti di sotto mocciosa ti posso consigliari dei posti decisamente migliori dove trovare la pace dei sensi> [Chakra on] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

15:09 Haran:
 Il chakra va risvegliandosi nel corpo dell'Uchiha andando a donarle quella sensazione di sicurezza e forza di cui ha imparato ad aver bisogno nel tempo. Non che comunque possa proteggerla da grandi minacce, ma è qualcosa che può aiutarla in molte situazioni e che nel tempo avrebbe dovuto imparare ad affinare e migliorare così da poter divenire sempre più forte, sempre più temibile. Arima, dopotutto, gliel'ha detto. Deve divenire forte se vuole essere una vera Uchiha. La ragazza quindi si ritrova a disciogliere il sigillo dal proprio petto per tornare a porre le mani lungo il ventre, sulla gonna azzurra del suo vestito, sperando tra sé e sé che quel chiassoso disturbatore decida di andarsene da un'altra parte. Ne seguirebbe i movimenti con la coda dell'occhio ritrovandosi ad udire la sua voce alta e fastidiosa canticchiare malamente quella che non sembra essere affatto una canzone e andrebbe a notare qualcosa che la farebbe contrarre tutta per un solo istante. L'omaccione porterebbe infatti ambo le mani ai suoi pantaloni e il rumore sordo di una zip riecheggerebbe tutto intorno portando la ragazzina a sentirsi improvvisamente estremamente a disagio. Non sa molto del mondo, non conosce benissimo la vergogna ed il pudore, ma sa che certe zone del corpo vanno tenute coperte dalle persone per bene. Torna a fissare rigidamente il Villaggio sottostante stringendo le labbra cercando di non guardare nella maniera più assoluta in direzione di Shiro fino a quando non sente la sua voce andare a rivolgersi proprio a lei. A quel punto non può propriamente continuare ad evitarlo e, con una certa reticenza, ecco che andrebbe a ruotare il capo verso la sua direzione puntando sul suo viso i propri occhi bicromatici. <Da ben prima che arrivassi tu. Forse con quegli occhiali scuri non ci vedi bene> E non v'è sarcasmo o sfida nelle sue parole, neppure una lontana traccia di ironia. Vi è lapidaria semplicità, logica ed una punta di distacco. La sua è una risposta che ha dell'innocente nella sua banalità e che l'altra pone all'uomo nella speranza che basti a tenerlo lontano. Non ha voglia di essere circondata da quelle urla fastidiose. Il tizio va richiudendosi i pantaloni e quando prosegue col suo discorso Akira si ritrova a fissarlo questa volta piccata nel sentirsi chiamare mocciosa. Non è la prima volta che succede, non è la prima volta che viene guardata come se fosse un insetto, una bambina. Troppo bassa, troppo magra, troppo bianca, troppo...ingenua. Non conosce nulla del mondo in cui vive, non sa niente di quella che è la convivenza o gli usi e le abitudini della gente comune. Non sa nulla di niente se non della storia del suo Clan e questo porta spesso gli altri a trovarla strana, bizzarra. Inadeguata. Lo sguardo si assottiglia appena, duramente, nell'osservare la figura del moro mentre le labbra morbide si vanno schiudendo per permettere alla sua voce di raggiungerlo senza ostacoli. <Se sei qui per fare i tuoi bisogni posso consigliarti dei posti davvero più adeguati per farli> replica con altrettanta ironia ed un pizzico di acidità. [chakra: on]

15:22 Shiro:
 Beh è vero, gli occhiali scuri limitano la vista e per questo motivo decide di alzarli e poggiarseli sul capo proprio come si potrebbe fare in spiaggia, a questo taijutser non frega assolutamente nulla della opinione che gli altri hanno di se purchè ne siano intimoriti va bene tutto <e allora perchè ti nascondi?! Hai pura che il grande grosso e cattivo omaccione possa rapirti e usarti come un oggetto?!> prova ad avvicinarsi cercando di cominciare a squadrarla meglio, con un interesse più che palese <i miei bisogni possono aspettare> c'è altro, qualcosa di più importante <vuoi un goccio?> le offre la bottiglia di vino <come ti chiami ragazzina? È la prima volta che ti vedo in giro> eppure Konoha se la sta girando tutta in lungo ed in largo <ma hai un viso noto> non ha ancora fatto il collegamento con il torneo. Continua però a guardala con insistenza, da sopra a sotto fino ai piedi... andata e ritorno più e più volte neanche fosse un allevatore di mucche che esamina il prossimo acquisto da fare. E' più che evidente che qualcosa gli stia frullando per la testa ma arrivare a capire di cosa si tratti è una impresa [Chakra on] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

15:33 Haran:
 La situazione va divenendo lentamente sempre più scomoda e difficile. L'uomo non sembra affatto intenzionato a stare da solo o ad andarsene ma anzi, sembra proprio divertito dall'idea di starle intorno. Non sa se sia interessato a lei o se sarebbe stato interessato a qualsiasi essere vivente si fosse ritrovato lì al suo posto in quel momento ma, francamente, non le importa davvero arrivare a capire dove stia la verità. Sa solo che quella figura la spaventa, la spaventa parecchio. Non ha mai visto un uomo così grosso, così muscoloso e il suo modo di fare tende verso il minaccioso. C'è qualcosa di pungente e duro nel suo modo di fare che la preoccupa nel profondo. Non vuole attaccar briga mentre si trova in una terra straniera, senza aver ricevuto il permesso di Katsumi o almeno di Yukio, perciò cerca di evitare di passare all'attacco, ma sente di dover fare attenzione. L'altro scosta gli occhiali, la osserva, si avvicina con passo tranquillo e sfrontato fissandola dall'alto della sua statura. <Non mi sto nascondendo. Li sto evitando> rivela lei deglutendo silenziosamente, volgendo nuovamente il capo verso il Villaggio. <Non volevo incontrare nessuno oggi> aggiunge fissando con lo sguardo assottigliato le case che si distendono al di sotto di quel monte. La gente che passeggia, ride e scherza per le strade, i bambini che corrono, qualche coppia che si tiene mano nella mano. Lei non ha nessuno per fare qualcosa del genere. Katsumi l'ha lasciata sola, Yukio ha da fare insieme agli altri Kage presenti a Konoha e Kimi... beh, non sa davvero dove trovarla dopo il loro ultimo incontro. L'altro continua a parlare, risponde alle sue parole e continua ad osservarla con fare fermo, quasi fissandola con fare scortese. Akira torna ad osservarlo quando l'altro le offre il suo vino avvicinandole persino la bottiglia. L'odore è forte, intenso e pizzica alle narici portando la ragazza ad arricciare appena il naso. <Puzza. Cos'è?> domanderebbe portando la mancina verso il viso, l'indice a passare sotto il naso per strofinarlo appena e cercare di alleviare quella sensazione di pizzicore interno. A quel punto il giovane sembra farsi appena meno chiassoso, quasi serio mentre le chiede come si chiama e il suo tono sembra quasi normale. Il modo in cui continua a fissarla però la fa sentire a disagio e la fa sentire quasi una cavia da laboratorio. <Mi chiamo Akira. Akira Uchiha> si presenta lei con una nota di insoddisfazione nella voce, inspirando a fondo dal naso e prendendo una piccola pausa. <Beh non sono di qui. Io vengo da Kusa, sono venuta solamente per il torneo. Ma ora che ho finito con gli scontri aspetto solo di tornare a casa...> rivela non avendo idea che anche l'altro sia Kusano. Dopotutto non lo conosce, non l'ha mai visto e ovviamente mai sentito nominare visto che è uscita dalla cella nella quale è stata prigioniera solamente da poche settimane. <E tu? Chi sei?> domanda alla fine, con un piccolo sospiro, ruotando nuovamente il capo verso l'altro. Ormai, già che c'è, tanto vale sapere chi ha attorno.

15:44 Shiro:
 Sta facendo molta più fatica del solito ad inquadrare quella ragazza, non riesce a capire se sia una tipa qualunque o una Yukio versione ragazzina ne ha modi di scoprirlo se non quello di provare a prenderla a pugni ma non ne ha l'intenzione. Potrebbe essergli molto più utile integra <evitando? Anche tu non vedi l'ora di scappartene da questo postaccio eh?> annuisce soddisfatto, la giovane ha appena guadagnato cento punti <è vino, non è granchè ma è meglio del pi**io di cavallo. Bevi alla mia salute Akira Uchiha> uchiha... un nome abbastanza famoso, il nome di una combattente dato che ha preso parte al torneo. Insomma non vede più una ragazza ora ma un sacco pieno d'oro <Chiamami Shiro-oniisan. Anche io sono di Kusa: nato e cresciuto ma... sembri tutta sola, hai una famiglia?! Degli amici? Qualcuno con cui stare? Una casa? Un lavoro?> la sta prendendo alla larga, ma il punto dove vuole arrivare è uno soltanto: averla nella Casa di Piacere della Yakuza richiamerebbe un numero di clienti esorbitante e potrebbe mettere una pezza sul periodo di magra della Famiglia. Hanno ancora una questioncina da risolvere e poi tutto dovrebbe tornare come prima ma nel mentre... [Chakra on] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

16:05 Haran:
 La domanda di Shiro è molto più complessa di quanto lo stesso non possa credere. Non che tornare a Kusa renderebbe le cose molto più semplici, in realtà. Fino a questo momento non è ancora riuscita ad individuare un luogo che possa definire casa all'infuori di quella stanza all'interno dei laboratori sotterranei della Magione Uchiha. Nonostante la sua nuova libertà non riesce a trovare un qualche posto che la faccia sentire appartenere a qualcosa. Aveva creduto che con Katsumi al suo fianco tutto sarebbe stato diverso, che avrebbe trovato qualcuno che si sarebbe preso cura di lei e che le avrebbe insegnato come muoversi nel mondo... almeno questo le era stato promesso. Eppure, adesso, si ritrova a dover far fronte da sola ad ogni cosa. Quel viaggio, il torneo, gli allenamenti. Ha trovato delle persone che hanno voluto definirsi la sua famiglia eppure dopo un primo incontro sono tutte sparite, son tutte andate via. E' così che funziona, quindi? Sono questi i rapporti umani? Conoscere qualcuno, volerlo accanto e poi vederlo andar via rincorrendone la schiena? <Nh... sì> mormora lei, alla fine, dopo alcuni attimi di silenzio cercando di metter subito fine alla questione con una risposta rapida. Sarebbe troppo complicato spiegargli ciò che le passa per la mente, ciò che prova, ciò che sente. Non lo conosce, è un tipo strano e potenzialmente pericoloso, non può esternare tutto ciò che pensa. Eppure in qualche modo sembra anche meno sgradevole ora che ha smesso di gridare e cantare e che parla come una persona normale. Continua ad offrirle quel vino e la ragazza si ritrova alla fine ad accettare la bottiglia con mani tremanti. L'odore è davvero aspro, pungente e non l'attira molto, eppure forse è scortesia rifiutare un dono per due volte di fila. Tenterebbe quindi, cercando di non essere rude, di portare alle labbra l'orlo della bottiglia andando a bere un piccolo sorso di liquido vermiglio. Basta una semplice goccia per farle allontanare la bottiglia dalla bocca e farle arricciare il naso con fare disgustato. Deglutisce con fatica, controvoglia, stringendo gli occhi e passandosi la lingua fra le labbra con fare schifato. <Ngh... n-non... non fa per me, direi> ammetterebbe cercando di mettere in chiaro che non avrebbe bevuto un altro sorso di quella roba. Troppo acida, troppo forte per lei. L'uomo finisce col presentarsi e quando la ragazza ascolta il suo nome si ritrova ad aggrottare le sopracciglia e fissarlo con fare stranito. <O-onii-san?> domanda incerta, titubante, per niente convinta di quel nomignolo. Insomma, non è che abbiano proprio chissà quanta confidenza! Ascolta tuttavia le sue parole e, quando quell'ultima domanda le viene posta, Akira si ritrova a schiudere le labbra con difficoltà. Boccheggia non sapendo bene cosa dovrebbe o non dovrebbe dire, ritrovandosi ad aprire e richiudere le labbra in maniera scostante senza far uscire alcun reale suono se non qualche verso strozzato ed incerto. Ha una famiglia? Fino a qualche tempo prima avrebbe detto sì. Sì, certo. Avrebbe detto di avere un nonno, una madre ed una figura che considera paterna. Avrebbe detto che qualche amico lo ha, che ha conosciuto Keizo e che l'ha aiutata a sfruttare lo Sharingan. Avrebbe detto che casa sua è al Quartiere Uchiha, nella Magione del capoclan e che è una fiera ninja di Kusa. Lo avrebbe detto senza esitazione, col sorriso sulle labbra. Ma ora le sembra tutto un discorso vero solo a metà. Le sembra un sogno che si è convinta di veder divenire realtà, una illusione che ha fatto a se stessa per impedirsi di affrontare la verità. E' sola, nata in laboratorio, senza amici ed un posto che potrebbe definire casa. Un'anima sola, persa in un mondo al quale non sarebbe mai appartenuta. Questo però non può dirlo, non vuole o non ce la fa e per questo si ritrova a non sapere come comportarsi all'arrivare di tutte quelle domande. Si ritrova, semplicemente a richiudere le labbra ed inspirare a fondo, decidendo di optare per la risposta più semplice. Se corrisponda o meno ai suoi sentimenti, dopotutto, all'altro non sarebbe interessato davvero, no? <Vivo al Quartiere Uchiha sotto la protezione di Katsumi Uchiha. Sono un ninja di Kusa, non so se vale come lavoro... ma è quello per cui sono stata allenata> si stringe a quel punto nelle spalle con fare stanco, affaticato, prima di espirare piano e tornare ad osservare Konoha. <Sei sempre così curioso?> domanda, alla fine, rivolgendo nuovamente lo sguardo alla volta di Shiro.

16:24 Shiro:
 Lo special jonin non ha la minima idea di cosa abbia scatenato nella mente della giovane Uchiha e ciò che fa è semplicemnete rimanere in attesa almeno fino a quando non può gustarsi la reazione della ragazza al vino che beh per lui è estremamente comica tanto che scoppia a riderle in faccia provando a privarla della bottiglia prima che il suo prezioso contenuto venga versato chissà dove <meglio così, ce n'è di più per me!> e subito si assicura di non rimanere con la gola asciutta per troppo tempo ma le parole della ragazza sono come acqua sul fuoco per certi versi e per altri sono come benzina. Vive nel quartiere Uchiha sotto la protezione di Katsumi Uchiha <sono curioso solo con quelli in cui vedo del talento> sbuffa quindi andando a scacciare qualcosa con la mano libera <ma fare lo shinobi può lasciarti molto tempo libero e sembrerebbe che tu non abbia una vera e propria famiglia> le tende una mano <che ne dici se ti offro un posto di lavoro? Guadagneresti tantissimo e non dico subito ma col tempo potresti venire accettata nella famiglia e sicuramente le altre ragazze ti prenderanno in simpatia> [Chakra on] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

16:36 Haran:
 La risata dell'omaccione porta le gote della ragazza a tingersi di un rosso vivace. Si sente un po' imbarazzata all'idea di aver scatenato una reazione tanto ilare nel moro: ha fatto qualcosa di buffo, di male? Non lo sa, non ne è certa, sa solo che quella roba brucia proprio tanto e che le lascia un sapore orribile lungo la gola. Cerca di far andare via quel saporaccio aprendo e richiudendo la bocca, la lingua a scivolare dal palato alla propria sede con fare infastidito, istintivo, mentre lui riprende la bottiglia e se ne beve un nuovo vivo sorso. <Se sei contento tu> commenta semplicemente lei non riuscendo davvero a capire come possa piacergli quella roba. Il sole continua a splendere, il tempo sta scorrendo e senza neppure accorgersene si sta ritrovando a parlare sempre più con quello che in principio non era altri che un chiassoso disturbatore. Adesso sembra quasi una persona normale e la ragazza si sta trovando bene o male tranquilla a parlare con lui. Certo, non che apprezzi chissà quanto il dover rispondere a quell'interrogatorio, ma le dà meno fastidio di quanto non avrebbe creduto. Quell'ultimo discorso, poi, porta Shiro a pronunciare parole che risvegliano in Akira una scintilla di interesse, di orgoglio. Una fiammella piccola, lontana, forse destinata a spegnersi ben presto ma che va in qualche modo a sollevarla per un istante soltanto. <Vedi del talento in me?> domanderebbe speranzosa puntando le iridi bicromatiche in quelle nere dell'altro. <Eppure non mi hai vista combattere.> continua dopo poco riflettendoci più attentamente. Forse sta solo cercando di essere gentile, di tirarla su, forse non ha visto proprio niente in lei. La voce di lui, comunque, continua a scivolare tranquilla fuori dalle sue labbra e quando va a raggiungere la ragazza Akira lo osserva inclinando appena il capo verso la spalla sinistra. Le sta offrendo un lavoro, una occupazione che potrebbe farle guadagnare del denaro tutto suo, denaro che non avrebbe dovuto richiedere a Katsumi e che avrebbe potuto spendere per sé. In effetti, forse, ha proprio bisogno di denaro. La mano andrebbe a sollevarsi delicatamente per poggiarsi cauta in quella che l'altro le offre. Andrebbe ad utilizzarla come appoggio per ritirare le gambe da oltre il bordo dello strapiombo e mettersi in piedi, di fronte a lui. Ritirerebbe la mano dalla sua presa e andrebbe a battere qualche colpo con ambo i palmi sulla parte posteriore della gonna per pulirla da eventuali tracce di terra e roccia. <Un lavoro, dici?> domanderebbe allora, fissandolo, con il sole che le illumina il volto d'avorio. <Non so, non ne ho mai fatti prima... di cosa si tratterebbe?> chiederebbe informazioni non sapendo davvero di cosa stanno parlando, non sapendo che tipo di lavori una persona possa effettivamente fare nella vita. <E poi di che famiglia parli? E quali ragazze?>

16:51 Shiro:
 Praticamente quasi si dimentica del discorso vino, ha fiutato un affare. Ha fiutato qualcosa di grosso e se riuscisse a portare in porto questo progetto allora i soldi arriverebbero come se piovesse <Ci sono molti altri talenti oltre al combattere> detto da lui è quasi ridicolo <una bambolina come te potrebbe non aver neppure bisogno di combattere, hai molti altri talenti nascosti. Ne sono sicuro... io li vedo!> si sta gasando evidentemente il Taijutser, ci manca poco che non si metta a sbavare come un cane davanti ad un tacchino appena sfornato <un lavoro molto semplice, dovresti solo fare un po di compagnia a degli uomini e loro ti pagano per questo... vedi è un lavoro che viene fatto solo da ragazze e da qualche ragazzo che è più femmina che maschio ma non importa. Sono certo che tra loro potresti trovare tante amiche e beh a gestire il tutto c'è una grande epotente famiglia per cui se ti comporti bene potresti entrare a farne parte anche tu> le fa un occhiolino <che ne pensi? Non ti sembra una prosepettiva ottima?> altro che premio oscar per la recitazione qua [Chakra on] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante]

17:00 Haran:
 Quelle parole risultano così strane alle orecchie innocenti di Akira. Non comprende, non capisce a cosa l'altro possa star facendo riferimento. Non ha idea di quanto una donna possa essere pericolosa per un uomo, quanto potere possa riuscire ad avere su di loro, quanto possa essere semplice per una ragazza riuscire ad influenzare le voglie di un ragazzo. Non lo sa, non ha mai avuto modo di scoprirlo, non sa cosa sia l'amore né, tanto meno, il desiderio. E' tutto nuovo per lei, sono orizzonti che non avrebbe potuto mai neppure immaginare. Per cui quando l'altro parla di talenti nascosti Akira si ritrova a schiudere le labbra ed osservarsi abbassando il capo verso il petto, così da dare una occhiata generale a quelle parti di sé che è capace di vedere. <Dici?> domanderebbe titubante, incerta, ritrovandosi a prendere in reale considerazione l'idea di poter possedere più potere di quanto in realtà non appaia. Pare che questo lavoro consista semplicemente nel fare compagnia a degli uomini, a dei ragazzi, che in cambio di questo l'avrebbero pagata. Sembra qualcosa di davvero semplice, di assurdamente facile, qualcosa che forse persino qualcuno come lei sarebbe stata capace di fare. E poi sembra che ci siano molte donne che fanno questo lavoro e che tutte facciano parte di una grande e potente famiglia volta a coprire e sorvegliare ogni cosa. L'idea, la prospettiva, sembra davvero allettante ed Akira si ritrova a schiudere le labbra e rifletterci su. <Uhm... sembra facile> mormora lei portando la mancina sotto al mento, un alito di brezza a scuotere la chioma corvina, la gonna che ondeggia morbida attorno alle gambe esili e magre. <Ma non so se posso... cioè... prima di far parte di una famiglia forse dovrei chiedere a nonno Yukio cosa ne pensa> mormora lei ripensando al discorso che insieme hanno fatto non molto tempo prima davanti al Palazzo del Governo. Le aveva detto che avrebbe potuto andare da lui se avesse avuto dei dubbi o dei problemi di cui voler parlare e che ormai fa parte della sua famiglia essendo la "figlioletta" di Katsumi e, per estensione, anche di Kimi. Un lavoro sembra una cosa importante e forse non dovrebbe decidere da sola cosa fare. [chakra: on]

17:09 Shiro:
 <E' tutto estremamente facile e naturale Aki-chan> prova a rassicurarla <naturalmente puoi chiedere consiglio all'Hasukage o a chiunque tu voglia ma in ciò che ti sto offrendo non c'è nulla di sbagliato o innaturale. E poi la famiglia di cui parlo io non è composta da legami di sangue, è una famiglia di cui si sceglie di far parte e proprio per questo motivo è composta dai tipi più disparati> inclina la testa di lato <beh secondo me sarebbe più facile se parlassi direttamente con Yume, è lei a gestire tutte le ragazze. Potrebbe spiegarti tutto quanto nel dettaglio ma fidati di me> si mette addirittura la mano sul petto <tu potresti diventare famosissima!> ma comincia a guardarsi in giro <tu pensaci, e poi vieni a cercarmi alla Casa di Piacere a Kusa che io mo ho un po da fare eh> che? Beh prima stava per urinare, ha continuato a bere quindi vi basti fare due più due [Chakra on] [2x Tirapugni - 1 Tonico Coagulante - Badge - armatura pesante][End]

17:27 Haran:
 Akira ascolta ogni singola parola detta dall'omone e si ritrova a chiedersi se effettivamente non sarebbe una buona idea accettare la sua proposta. E' una scelta davvero importante per lei e non vuole rischiare di sbagliare agendo d'istinto. Ci sono così tante cose che non sa di questo mondo che ha paura a sbagliare qualsiasi cosa. Decide perciò di ascoltare attentamente quanto egli ha da offrirle e quando poi il ragazzo si ferma lei si ritrova a pensare che forse dovrebbe chiedere un po' di tempo per pensarci su e farsi un reale parere sulla cosa. <Capisco... beh ci penserò su. Penso che un lavoro mi serva... ma voglio decidere per bene prima> rivela la ragazza andando a sollevare la destrorsa per sistemarsi una ciocca corvina dietro l'orecchio destro. Il ragazzo le consiglia di rivolgersi ad una certa Yume e dopo un ultimo incoraggiamento la congeda piuttosto in fretta. Akira l'osserva, l'ascolta e prima ch'egli svanisca si ritrova a dire solo poche altre parole. <Va bene. Appena tornerò a Kusa ti farò sapere> annuisce lei col capo inspirando a fondo l'aria del tardo pomeriggio. <Grazie per questa offerta> direbbe, semplicemente, prima di vederlo andar via e rimanere nuovamente sola, come all'origine. Un sospiro che la porta ad osservare nuovamente il Villaggio sottostante e chiedersi se forse non debba davvero provare ad iniziare un nuovo capitolo della sua vita tutto da sola. [END]

Akira e Shiro s'incontrano casualmente in cima al monte dei volti di pietra di Konoha.

Dopo un approccio piuttosto strano ed invadente, i due iniziano a chiacchierare più tranquillamente del più e del meno con Shiro che alla fine di tutto cerca di arruffianarsi una nuova potenziale ragazza da mettere a lavorare alla Casa del Piacere di Kusa.