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Occhiali, Serpenti e mamme

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con Kaori, Raido

10:47 Raido:
  [Camera] Mattina inoltrata in quel di Konohagakure per la coppia felice. Oramai sono mesi che sta a Konoha, un po' per la faccenda degli Hyuga puri, un po' per far riprendere Kaori e non lasciarla sola e, ora, per il torneo in cui partecipa anche lui. Si ritrova in una situazione molto ma molto ardua dovendo affrontare Furaya e un Uchiha e non sa come uscirne. Un modo lo deve trovare per vincere, per uscirne vincitore e non fare una figura del cavolo davanti a tutti e davanti a Kaori. Si è svegliato presto per fare ricerche, studiare, capire diverse cose sui suoi avversari e non solo, deve anche trovare la caverna dei serpenti e deve trovare un dono da portare ai serpenti. La camera è ancora parzialmente buia con solo un piccolo spiragli di luce proveniente da una piccola apertura nelle tende che coprono la finestra e il balcone e il Jonin? Il Jonin si trova ai piedi del letto, precisamente davanti a esso seduto per terra a gambe incrociate. Indossa solamente un paio di pantaloni del pigiama mentre il busto è scoperto mostrando il suo fisico, le cicatrici e i segni che quel serpente gli ha lasciato addosso. L'intero corpo è coperto di scaglie come fosse tatuato ma sono solo cicatrici che presto o tardi vanno via, niente di cui preoccuparsi. In viso porta un paio di occhiali dalla montatura nera e sottile, le lenti sono rettangolari mentre davanti a se, per terra, vi sono due dei libri che ha preso dalla biblioteca, una cartina geografica di Otogakure e dintorni, un blocco notes con vari appunti scritti, una penna nera vicina al blocco e un foglio di carta con il disegno dell'arena e dei suoi partecipanti. Sta studiando tanto e troppo, sta studiando da 4 ore ma non ha altri momenti durante la giornata in quanto li passa sempre con Kaori dopo il guaio con Kouki e i colpi presi durante la missione. Il tappo della penna viene tenuto in bocca fra i denti mentre la penna è tenuta nella mano destra con il lato privo della punta a sbattere contro la tempia destra. Kaori dorme ancora ma probabilmente è prossima alla sveglia, prossima ad alzarsi <Mh> riflette sulla mappa, vi sono vari punti cerchiati e possibili; i libri sono sottolineati per avere un quadro generale della situazione in cui si trova <Un Uchiha e una Nara> ma la mente è rivolta verso lo scontro da affrontare a breve <Uchiha vuol dire Sharingan e Sharingan vuol dire guai> non è la Nara a preoccuparlo quanto Katsumi e le abilità innate del suo clan <Furaya Nara...mh...devo impedirle di usare l'ombra ma non posso stare a distanza> non ha molte armi per combattere a distanza e lanciare kunai è qualcosa di inutile contro qualcuna che li sa padroneggiare quasi bene quanto lui. E' uno scontro assai complicato che richiede una meticolosa attenzione, una perseveranza non indifferente; deve concentrarsi, deve trovare e provare le varie soluzioni che ci sono. Perdere non è contemplato specialmente se a guardarlo vi sono Kaori, Kouki e Hotsuma. [Chk on]

11:07 Kaori:
 Da qualche notte il suo sonno è disturbato. Da quando ha scoperto di dover affrontare Mekura per la finale degli special jonin si è ritrovata travolta da mille e più pensieri. Aveva voluto evitare un confronto così diretto con lei ed ora invece si ritrovano a doversele dare di santa ragione. Non prova rabbia verso di lei, né è ancora vivo il desiderio di farle del male, è svanito nell'istante stesso in cui si è ritrovata a squarciare il corpo di Cappuccio Rosso con i suoi leoni gemelli, tuttavia non è ancora in grado di stabilire che tipo di relazione intercorra fra loro. Sono amiche? Non crede. Dà un valore profondo a questa parola ed un significato davvero prezioso e considerando i loro trascorsi e la tensione che c'è ora non può davvero permettersi di considerarla tale. Non ha fiducia in lei, non sente di poterle affidare la sua vita e questo è un altro fattore che la porta a tenere le distanze a livello affettivo. Tuttavia sa che non le avrebbe mai voluto fare intenzionalmente del male e che dentro di sé non è malvagia. Fa solo degli errori, come tutti. Forse qualcuno è stato un po' più grave, ma ehi, nessuno è esente da colpe. Ad ogni modo non sapere adesso in che rapporti siano la agita e la porta a non avere idea di come dovrebbe comportarsi durante l'incontro. Riuscirà a colpirla? Riuscirà a fermarsi al momento giusto? Non lo sa e continua a chiederselo all'infinito fino a rendere il suo sonno turbolento e decisamente nient'affatto riposante. Questa mattina, tuttavia, forse grazie alla vicinanza di Raido, forse grazie al suo ritorno a Konoha e soprattutto a casa dopo il ricovero in ospedale, è riuscita a dormire un po' di più. Non in modo rilassato e riposante, ma abbastanza da far riprendere le membra stanche. Lentamente i suoi sensi si risvegliano, la consapevolezza e la coscienza di sé fa capolino oltre l'intorpidimento del sonno ed un profondo respiro vien preso dalle narici mentre aggrotta le sopracciglia. <Mhhhn...> mugola, stringe gli occhi e li riapre lentamente vedendo dapprima tutto sfocato e poi sempre più nitidamente. La camera è ancora buia, ma lo spiraglio di luce che fuoriesce dalla finestra illuminando parte della stanza rende chiaro che sia mattina ormai inoltrata. Rimane ferma sotto le lenzuola per diversi istanti, assonnata, indebolita dal torpore, respirando piano, a labbra chiuse, abituandosi poco a poco alla veglia. Ruota il capo sul cuscino notando come Raido non sia disteso al suo fianco. Va quindi, solo a quel punto, a mettersi seduta sul letto, ancora sotto le lenzuola, lasciandole scivolare dal busto e ripiegarsi sul ventre. Il seno è coperto da una camicia da notte semi-trasparente di un lilla pastello, due sottili bretelle di raso la tengono su lasciando spalle e braccia scoperte mentre i capelli neri sono scompigliati e in disordine. Nota immediatamente la chioma argentea, di spalle, seduta ai piedi del letto e subito tira un sospiro di sollievo. E' lì. Prenderebbe Kaori a gattonare sul materasso fino a raggiungere il termine del letto e andare a cingere le di lui spalle, da dietro, con le proprie braccia. Poggerebbe il capo sull'incavo fra la sua spalla ed il collo tentando di lasciare sulla sua guancia un piccolo bacio. <Buongiorno> saluterebbe con la voce morbida, impastata dal sonno, notando diversi particolari. Prima di ogni cosa gli occhiali. Poi i libri e i quaderni disposti davanti a lui. Non nota però, ancora, i segni di quelle scaglie che gli si dipanano sul petto e sul corpo. <Mi piacciono gli occhiali> commenta con un mezzo sorriso ammirandone i tratti, i lineamenti, con fare genuino, semplice. [chakra: on]

11:33 Raido:
  [Camera] Sta pensando e riflettendo, crea strategie basandosi sulle tecniche e abilità in suo possesso in questo momento. Vorrebbe conoscere più tecniche, magari difensive per proteggersi dagli attacchi avversari ma purtroppo non ne ha e se prova a sfruttare i ninjutsu finirebbe molto male. Alza leggermente il braccio sinistro, gli occhi vanno a puntarsi sulla mano sinistra ben aperta. La scruta, la osserva in silenzio pensando che deve migliorare quell'arte a tutti i costi, deve fortificarla e renderla più forte o non ha speranza per il futuro e deve anche mettere sotto pressione il chakra, essere in grado di fare più cose senza che questo finisca all'improvviso. Sta impazzendo. Non è mai stato preoccupato per un confronto come in questo momento; al confronto, i serpenti lo fanno ridere, lo rendono sereno perchè sa di poterli battere senza troppi sforzi, sa di poterli affrontare tranquillamente ma due ninja esperti, due Jonin come lui che combattono da chissà quanto tempo. Questo lo preoccupa abbastanza, riempie i suoi pensieri. Furaya sa usare l'ombra tipica dei Nara e la lava degli Yoton e questo la rende una temibile avversaria, forte nell'attacco quanto nella difesa e il Kagemane è qualcosa da temere essendo una delle abilità più difficili da contrastare <Allora..> qualcosa deve trovare ma cosa? Chiude gli occhi, riflette, pensa alle esperienze passate e, come un fulmine a ciel sereno, si ricorda di qualcosa, di una missione fatta a Tetsu No Kuni in cui la ragazza ha usato l'ombra senza però portarla a compimento per via della distanza elevata dell'avversaria e della portata ridotta della ragazza <...l'ombra non supera un certo limite, quindi se uso l'affondo perforante nel momento in cui lei ritira la sua ombra non dovrebbe avere il tempo materiale di scansarsi> ragionamenti su ragionamenti vengono fatti dal Jonin su come battere la consigliera <E poi posso andare di Soresu> prende il foglio con sopra disegnata l'arena per poi cominciare a scrivere, a prendere appunti su cosa deve fare in quello scontro <Ma se risveglia lo Yoton sono nei guai> ecco un'altra variabile su cui riflettere, il calore dello Yoton <Mentre l'Uchiha..devo impedirgli di risvegliare lo sharingan o sono doppiamente nei guai> decisamente non si trova in una situazione di vantaggio. Per quanto il sigillo gli dia potenza, non può permettersi di perdere tempo attivandolo o permetterebbe agli avversari di usare il massimo del loro potere <L'Uchiha devo metterlo fuori combattimenti nell'immediato e tutto dipenderà dal primo colpo sferrato> è il primo colpo che può decidere chi ha il vantaggio e chi no. Sta parlando a voce troppo alta ma è talmente preso dai suoi piani da non sentire i versetti di Kaori mentre si sveglia, non sente ciò che lo circonda, non ode ciò che il mondo gli offre. Scrive sul foglio, scrive le varie idee su come combattere al meglio per poi posarlo per prendere il blocco notes e la mappa di Otogakure. Un altro problema da risolvere, un'altra cosa a cui badare <La montagna delle serpi si trova qui> la indica con la penna, un luogo già precedentemente cerchiato <Ma il luogo che mi ha detto dove si trova? Mh> pensa ad alta voce <Certo che se avessi il loro aiuto, lo scontro prenderebbe tutta un'altra piega> poter evocare quei serpenti lo renderebbe molto più forte e sicuro, evocare anche solo quello che lo ha avvinghiato. Respira tranquillo mentre sente le braccia della Hyug avvolgergli le spalle; le sopracciglia vengono sollevate, un'espressione sorpresa si crea sul volto dell'albino nel sentire la ragazza sveglia e quel bacio sulla propria guancia <Buongiorno amore> saluta sorridendola voltando il capo verso di lei per darle un bacio a sua volta sulla guancia. Posa la penna per terra andando a togliere gli occhiali dal viso <Si, purtroppo mi tocca metterli o finirò per non vederci più in missione> almeno quando legge, scrive o studia deve portarli senza trasgredire in alcun modo <Stanotte ti ho sentita agitata, qualcosa non va?> l'ha sentita. [Chk on]

11:48 Kaori:
 Non sente gran parte del discorso pronunciato dall'albino, lei, essendosi svegliata solo verso il termine del suo dire, ma ode qualcosa circa una montagna e l'avere l'aiuto di qualcuno che non viene direttamente nominato. E' confusa, con comprende e va ad avvolgere le sue spalle con aria interrogativa quando lo saluta. Vede l'altro far scivolar via gli occhiali dal viso e, subito, la di lei voce andrebbe a fuoriuscire per raggiungerlo come una sorta di verso istintivo. <No! Tienili> direbbe sorridendo, cercando di impedirgli di toglierli. <Ti stanno bene> aggiunge poco dopo distendendo le labbra, osservando quel suo viso farsi decisamente molto più sexy e interessante con quel semplice ed unico accessorio. Ode le sue successive parole e va sciogliendo la presa attorno al suo corpo per ritirarsi ed andare infine a scivolare fuori dal letto, alzandosi in piedi. Si stiracchia, sente i muscoli venir distesi e tesi al loro massimo così da risvegliarli del tutto e poi fa il giro del letto per fermarsi praticamente davanti a lui, oltre i libri e i block notes posti davanti ai suoi occhi. <Sono solo un po' in pensiero. Non volevo ritrovarmi contro Mekura alla finale. Avrei preferito uno degli altri due contendenti> rivela lei il pensiero al fulcro della sua distrazione e del suo sonno tormentato. <Ancora non so come comportarmi con lei, avrei preferito non doverlo scoprire proprio rivedendola in uno scontro> sospira stringendosi appena nelle spalle, prendendo ad osservare i vari fogli e libri distesi fra loro. <Tu studi?> domanderebbe cercando di capire di cosa trattino quei testi sotto i propri occhi. Uchiha e Nara. <Oh.. il tuo scontro non sarà affatto semplice, avrai con--...> mentre parla rialza lo sguardo per portarlo sulla figura dell'Oboro e, solo a quel punto, concedendosi una occhiata al suo busto, si ritroverebbe a notare quel particolare che si rivela completamente nuovo alla sua vista. Impallidisce in un istante nel vedere quelle scaglie susseguirsi sulla sua pelle come la membrana di un serpente. Schiude le labbra, boccheggia mentre le iridi si dilatano e il cuore manca un paio di battiti. <COSA. SONO. QUELLE.> Scandirebbe a voce un po' più alta del normale incapace di distogliere lo sguardo da quella trama a scaglie che si ripete sulla sua pelle. Sapeva che stava cercando informazioni sui serpenti giganti, che c'era un collegamento fra loro che voleva andare a studiare ed analizzare, ma vederselo adesso ricoperto di squame la fa trasalire con un brivido gelido che le ripercorre la schiena. <Cos'è successo?? Quando?!> domanderebbe allora, preoccupata, andando a tentare di allungare una mano per porla sul di lui corpo, su quelle scaglie che si susseguono e ripetono sul suo corpo a mo' di cicatrici. [chakra: on]

12:14 Raido:
  [Camera] Il braccio si blocca, la mano tiene stretta la stecca destra degli occhiali ma ancora non se li toglie, rimane bloccato dal dire di Kaori. Effettivamente non li ha mai indossati davanti a lei, non li ha mai messi preferendo farsi vedere senza. Gli occhi sono un grave deficit, se qualcuno sapesse che ha problemi a vedere quando li sforza troppo, potrebbero attaccarlo senza farsi troppi problemi; per questo li usa solo in casa e con chi si fida ciecamente, proprio come Kaori. Sorride leggermente, un sorriso quasi balbettato, il viso è chinato verso il basso mentre rimane tra le sue braccia <Grazie> porta gli occhi verso di lei a guardarne il viso candido, morbido che tanto adora. La sinistra si alza andando a carezzare la guancia per poi osservarla, guardarla, sentirla dandole attenzione. Lascia che si alzi, si rimetta in sesto dopo la dormita. Nel mentre continua a leggere i suoi appunti cercando quache soluzione concreta che possa portarlo alla vittoria; tiene il segno con il dito leggendo il blocco che riguarda i serpenti. Lo sguardo si porta ancora sulla mappa di Otogakure presa dalla biblioteca di Konoha, la scruta e legge con molta attenzione ma forse dovrebbe cercare anche oltre. Prende uno dei libri in cui ha trovato la mappa, lo apre andando a leggerlo, a sfogliarlo per cercare le altre mappe dei villaggi. La luce sparisce lievemente quando Kaori va a mettersi dinanzi a se; continua a leggere e nello stesso momento ascolta la risposta alla domanda. Capisce e comprende il problema, non ci è mai passato davvero, non ha mai avuto un rapporto di amicizia tanto stretto con qualcuno. Posa il libro per terra portando lo sguardo sulla Hyuga <Io invece lo speravo> tranquillo nel suo dire, anzi, è sicuro del suo dire <Quando le parole non funzionano, intervengono i fatti> è una frase molto enigmatica che lascia spazio a tantissime interpretazioni ma non vuole complicare subito le cose e prima di quanto si pensi va a spiegare cosa intende con quel dire <Questo non è solo un combattimento ma u confronto> ancora non è così chiaro come vorrebbe essere ma il discorso è lungo e complicato <Combattere contro un amico è il modo migliore di aprirsi, il modo migliore per capire cosa veramente l'alto prova, cosa sente e cosa pensa di te. Non sono solo tecniche che si susseguono, è un modo primitivo per comprendersi> ecco perchè adora usare le armi, perchè lo portano talmente vicino all'avversario da capire cosa provando in quel preciso momento, in quel preciso istante. Ci è arrivato con il tempo, con le delusioni e con l'esperienza maturata scontro dopo scontro. Si ritrova a farle una lezione, l'ennesima e vorrebbe evitarlo, vorrebbe non dover essere così ma non può impedire a ciò che pensa di uscire dal corpo per tuffarsi verso di lei <Già, lo scontro, i serpenti> risponde abbassando lo sguardo ma quella quiete dura poco, troppo poco prima di sentirla quasi urlare e i suoi occhi si riempiono di preoccupazione. Rialza lo sguardo, lo porta verso di lei; si lascia toccare il corpo senza fare resistenza <Immagina di mettere un polsino e questo stringe troppo da lasciarti il segno quando lo togli. A me è successa la stessa cosa ma con un serpente e sai qual è la cosa buffa? Mi ha detto dove trovarli ma non come> risponde sbuffando non sapendo che pesci prendere. [Chk on]

12:43 Kaori:
 Ascolta le parole di Raido, il modo in cui cerca di spiegarle che forse è un bene il fatto che siano capitate l'una contro l'altra in quel torneo. Kaori in parte capisce il suo pensiero, in parte ha pensato anche lei che fosse una cosa positiva per loro, ma dall'altro sa che è anche estremamente difficile riuscire a superare ed affrontare quel particolare momento e si sente così spossata dai recenti avvenimenti da averne abbastanza di decisioni difficili. Non dice nulla mentre l'altro parla, ascolta in silenzio andando a lasciargli modo di terminare il discorso. Non è infastidita da quelle sue piccole lezioni, dal modo in cui spesso cerca di insegnarle qualcosa facendo leva sulla sua esperienza e la saggezza acquisita nel tempo. Lui può essere per lei un ottimo maestro in fatto di tattica e guerra, lei può essere per lui una guida per quanto riguarda i rapporti umani e le scelte personali. In qualche modo sembrano realmente capaci di complementarsi a vicenda. <Il problema è proprio questo. Non posso dire di considerarla un'amica. Tutt'al più, forse, una compagna di squadra. Ma non posso più fidarmi delle sue scelte, delle sue decisioni. Non posso affidarmi a lei, sentirmi al sicuro> rivela lei espirando piano, stancamente, passandosi una mano fra i capelli scompigliati e ribelli per via della dormita di quella notte. <Non sono arrabbiata con lei, non provo più rancore, ma non so nemmeno che altro provo.> confessa lei umettandosi pigramente le labbra. <L'ultima volta che ci siamo viste mi ha aiutata a varcare la soglia di casa, ci siamo abbracciate, abbiamo pianto e poi abbiamo parlato tranquillamente, come se nulla fosse. Poi non ci siamo più viste> spiega la Hyuga ricordando fin troppo bene quel giorno ed il dolore provato nel fissare da lontano quella casa sapendo che non avrebbe trovato suo padre ad accoglierla all'interno. <E' come una pace, una tregua. Ma è una riconciliazione? Non lo so> sospira abbassando sconfortata le spalle. <Per questo sono tesa. Non so come dovrei comportarmi> mormora spiegando il motivo del suo disagio per poi lasciare che tutto accada. Nota le scaglie, i segni sul suo corpo, e sfiorandoli sente una strana sensazione. E' la sua pelle che sta sfiorando, non sono reali scaglie, ma solo il segno di esse. Come il segno lasciato da delle manette tenute troppo strette. La cosa senz'altro la rincuora, per lo meno non si sta trasformando in un serpente a sua volta, tuttavia può solo immaginare come sia finito col ricevere quei segni sul busto. Ascolta la sua voce, le sue parole, e lui sembra assolutamente tranquillo nel chiarire la cosa, come se fosse una cosa normale e da tutti i giorni il venir quasi stritolati dalle spire di un serpente gigante. <Spero tu sappia che le spire di un serpente sono la loro arma più pericolosa. Possono stringersi abbastanza attorno alle loro vittime da arrivare a frantumare ossa, spappolare organi e farle soffocare> Non che voglia spaventarlo, ma al posto suo non parlerebbe con tanta leggerezza di una esperienza simile. <Ma sembra che nonostante ti abbia stretto così forte da lasciare questi segni non ti abbia danneggiato internamente...> commenta più sollevata con un sospiro sollevato. Insomma, decisamente non sarebbe stato così tranquillo se avesse subito qualche altro danno interno. <Che intendi? Se sai dove sono, saranno lì, no?> domanda, alla fine, confusa. [chakra: on]

13:24 Raido:
  [Camera] Dopo quello che è successo con Mekura comprende i sentimenti che agitano il suo cuore, capisce cosa sta provando. Non potersi fidare più di una persona, togliere la fiducia a qualcuno è sempre difficile, specialmente per lei il cui rapporto con la Hyuga è molto stretto, anche adesso lo è o non ci starebbe tanto male. Diversamente per l'Oboro che non si farebbe tanti problemi a combattere Mekura, le ha dato un minimo di fiducia per proteggere Kaori e ha tradito questa fiducia; adesso sa come comportarsi con lei, non si fa molti problemi. Il discorso cambia leggermente verso Furaya, le sta insegnando come diventare un fabbro, l'ha aiutata con Hosoi e con Hotsuma per quanto riguarda lo Yoton ma anche con lei non si fa molti problemi. E' un torneo, è uno scontro tutti contro tutti e se deve colpirla lo fa senza problemi ma forse può rigirarsela a suo vantaggio. Sono amici e un'alleanza non gli dispiacerebbe in effetti durante lo scontro. E' tutto quanto da vedere e da ponderare ma forse ci deve parlare, deve incontrarla per capire come agire, come muoversi all'interno di quell'arena. In tutto questo porge la propria attenzione a Kaori e alle sue parole e quella tensione la sto logorando <Quello che ha fatto Mekura è imperdonabile ma tenevi a lei e lo vedo, vedo che ci stai male> non sa cosa dire quasi e Kaori ha ragione. Con i rapporto umani ha tanto da lavorare, deve entrare in confidenza con essi, capire cosa dire nella maggior parte dei casi <Comportati normalmente. Comportati come ti sei comportata con Hiashi e Thoki. Combatti senza risparmiarti ma tu tieni a lei, ti conosco e so che la mia Kaori non è crudele. Saprai quando fermarti> sa di cosa è capace quando è arrabbiata, sa di cosa è capace quando non lo è. Conosce la ragazza che ha difronte, conosce Kaori abbastanza da poterlo dire nonostante tutto quello che sta provando e tutto quello che ha passato per colpa della Hyuga <Il giorno dopo che ti ho salvata, ho visto due personalità di te, quella fredda e sicura di se che mi ha...quasi spaventato e la Kaori dolce e amorevole di sempre> dove vuole andare a parare <Se hai paura che sia l'altra a prevalere, tu non devi fare altro che accettarla. E' comunque una parte di te che puoi usare, controllare o fare tua e prendere solo ciò che ti rende più forte> ha già dato questo consiglio a Kouki e ha funzionato, magari funziona anche con lei, chi lo sa, tutto è un'incognita in questo momento. La preoccupazione di Kaori è viva, la vede e la sente come fosse sua, vede quegli occhi preoccupati come non mai per ciò che gli è successo <Lo so ma se avessero provato davvero a uccidermi non mi sarei trattenuto. Li sto cercando ma se mi attaccano, beh, avrei reagito> è sicuro di questo, non si sarebbe lasciato uccidere con tanta facilità <Mi hanno detto di trovare la caverna dei serpenti ma non so ne dove si trovi ne come raggiungerla> informazioni non molto utili quelle proferite dal serpente che lo ha stritolato in quel modo barbare <Inoltre mi hanno detto di portare un dono e qui brancolo davvero nel buio. Dici che le mangiano le capre?> fa dell'ironia sulla situazione ma non sa davvero che fare. [Chk on]

13:49 Kaori:
 Rimane in silenzio ad ascoltare le parole dell'albino quand'egli chiosa quelle parole. Dovrebbe limitarsi a pensare allo scontro, dopotutto non è che avrebbero il tempo o il modo di dire qualcosa o di fare diversamente, per cui forse quelli che si sta facendo sono solo problemi inutili. Il problema su come comportarsi con lei, forse, sarebbe sorto solamente a seguito dell'incontro dove avrebbero dovuto in qualche modo, probabilmente affrontarsi. Congratularsi con la vincitrice, scusarsi per i danni, forse Kaori avrebbe dovuto curarla. In qualche modo avrebbero dovuto parlare. Rimane ad ascoltare le sue parole e quando egli conclude quel concetto si ritrova ad osservarlo con fare sorpreso, leggermente preso in contropiede. Già... lui l'ha vista nei suoi momenti peggiori. Così depressa da non riuscire a muoversi, da non voler parlare. Così preoccupata e spaventata da essere velenosa, così furiosa e ferita da esser divenuta crudele. L'ha vista mentre, a sangue freddo, ha ucciso ed eviscerato un uomo. L'ha vista mentre lo faceva senza la minima esitazione, il minimo timore. L'ha vista al suo meglio ed al suo peggio e davvero può dire di conoscerla meglio di chiunque altro. Nonostante tutto è rimasto qui, è rimasto con lei e le sue parole sono di reale conforto al di lei animo. Kaori va a delineare un sorriso piccolo, timido, mentre osserva il di lui volto e annuisce lentamente col capo, alla fine. <Grazie> dice riconoscente sentendosi un po' meglio, un po' più serena. <Penso che alla fine saprò cosa fare solo quando me la troverò davanti. Per il resto non potrò sapere cosa fare prima di vederla. Magari andrà tutto bene, alla fine> si augura con una punta di viva speranza nella voce. A quel punto l'argomento scivola sulla questione serpenti e Kaori si fa decisamente più attenta e sospettosa. Ode le parole del ragazzo e si ritrova ad aggrottare confusa le sopracciglia mentre lo osserva. <Ma... sarà che sono ancora mezza addormentata, sarà che vado per pensieri semplici ma...> .. <Per averti lasciato quei segni ti ha attaccato, no? O era una sorta di abbraccio fraterno?> è davvero confusa circa l'accaduto, la mancina si alza a grattare i capelli dietro la nuca mentre cerca di capire cosa sia successo. Dopotutto non ha idea di cosa realmente lui abbia affrontato, per cui può parlare solo tenendo conto di ciò che può vedere coi suoi stessi occhi. Questa volta non c'è accusa nella voce, ma la semplice e pura confusione di qualcuno che si ritrova a ad aver perso qualche pezzo di discorso. <Uhm> mormora in seguito, con espressione pensosa, quando il giovane le spiega di dover portare loro un dono. <Un regalo per dei serpenti...> mormora lei ripetendo quel concetto con fare attento. <La prima cosa che viene in mente se si cerca di compiacere un animale è senz'altro il cibo, ma qui stiamo parlando di animali senzienti, intelligenti. Sono animali ninja e per cui suppongo che possano avere obiettivi diversi e ben al di là della semplice sopravvivenza> azzarda lei umettandosi le labbra, aggrottando le sopracciglia. <Potrebbe essere altro potere?> tenta storcendo le labbra in una smorfia. <Se quella donna che ha voluto dei figli da noi ha davvero a che fare con loro, non pensi che possano volere qualcosa del genere? Qualcosa che abbia a che fare con la loro discendenza?> Un sacco di ipotesi, di possibilità e nessuna pista da seguire. Sospira sentendosi inutile nel non potergli offrire un aiuto concreto e reale nelle sue ricerche. <Se solo ci fosse qualcuno che li abbia conosciuti... ma forse l'unico che ci sia riuscito è... > si ferma schiudendo ora le labbra e ritrovandosi a boccheggiare per un attimo. <Il demone della volpe a nove code. Lui probabilmente avrà conosciuto Orochimaru e la sua evocazione, magari potrebbe avere qualche consiglio utile da dare?> [chakra: on]

15:03 Raido:
  [Camera] E' rimasto sempre al suo fianco nonostante tutto, ha vegliato su di lei nei momenti di estrema felicità e in quelli di estrema infelicità. L'ha vista distrutta come non mai, depressa per quello che è accaduto e successo, arrabbiata con il mondo intero e persino con lui, l'ha vista seriamente arrabbiata con lui. Hanno passato momenti di sofferenza per la storia di cappuccio rosso, momenti che nessuno vorrebbe vivere in modo alcuno ma ce l'hanno fatta, hanno superato tutto quanto e adesso sono di nuovo uniti e insieme, soprattutto insieme. Per un intero mese è rimasta rinchiusa, per un intero mese è rimasta rinchiusa in quel posto, da sola a soffrire come non mai, ha sofferto tanto, davvero tanto e ancora oggi si fustiga per averla lasciata da sola, si maledice per quello che ha fatto e non c'è modo di rimediare. Un cenno di tristezza avvolge il suo sguardo per via di quel pensiero che continua a tormentarlo, un pensiero che non lo lascia in pace e irrompe nei suoi sogni continuamente come se non ci fosse un domani. Guarda il viso della ragazza, ode quel riconoscimento verso di lui, china il capo sorridendo <Non mi devi ringraziare. Non ti avrei mai lasciata da sola> non ci sarebbe riuscito nemmeno volendo. Ha provato a lasciarla, ad allontanarsi ma è durato 30 secondi, forse 60 ma non di più perchè starle lontano significa soffrire come non mai, una sofferenza per entrambi che non vuole provare, non dopo un'esperienza così terribile <Ne sono sicuro e sarò in prima fila a vederti vincere> vuole che vinca, vuole vederla trionfare su Mekura. Ha visto quanto è forte e potente, è riuscito a scorgere quel potere che la ragazza ha nascosto per anni e non vede l'ora di rivederla in azione in un combattimento contro colei che l'ha fatta soffrire, contro un'amica i cui rapporto stanno morendo piano piano. Sia che vinca sia che perda è comunque fiero di lei, fiero di quello che può fare e dimostrare davanti a tutti. Il discorso cambia ulteriormente focalizzando l'attenzione sui serpenti e sulle osservazioni della ragazza; non ha tutti i torni alla fine, lo hanno attaccato, lo hanno preso in quella morsa per stritolarlo <Sinceramente non sarei stato in grado di difendermi da quella stretta. Il serpente era invisibile, dal nulla ho cominciato a sentire il corpo stringersi, qualcosa mi stringeva e fino alla fine non si è manifestato, è rimasto celato. Anche a volermi vendicare, avrei colpito il vuoto> avrebbe sprecato chakra prezioso inutilmente sferrando attacchi all'aria. Resta in silenzio ad ascoltare Kaori parlare, cerca di aiutarlo ma entrambi brancolano nel buio più totale, lancia ipotesi e forse ha anche ragione. Vuole potere? Può darsi ma che tipo di potere potrebbe mai dargli? Fargli ingoiare una spada con lo zan attivo? <E come faccio? Dovrei strapparmi il sigillo e farglielo ingoiare?> ancora una volta ironizza sulla questione. E' un argomento delicato quello che stanno affrontando, difficile e impegnativo e scomodare nuovamente Hitomu non gli va, non vuole rivolgersi nuovamente a lui per queste cose <Sono già andato da Hitomu per chiedergli aiuto, non voglio farlo di nuovo>...<Non lo so, Orochimaru era famoso per i suoi esperimenti e il buon numero di vittime> e qui, forse, un qualcosa gli arriva, un pensiero malvagio, brutale, assassino ma se si rivelasse vero? <E se gli donassi le vittime che faccio io? Magari durante una missione pericolosa dove ci sono mukenin pericolosi. Potrei darli in pasto ai serpenti; se devo ucciderli io, tanto vale che siano loro a ucciderli> non è completamente sbagliato come pensiero, è crudele, certo ma non completamente sbagliato. Qualcosa accade comunque, il campanello della porta inizia a suonare, suona senza sosta in modo repentino. Qualcuno è alla porta <Oh!> esclama l'albino alzando il capo <E' arrivato il tuo regalo di nozze> va a voltarsi verso Kaori <Vai ad aprire> e con questo conclude il tutto. [Chk on]

15:33 Kaori:
 Lo sa. Sa che non l'avrebbe lasciata sola, che non lo farebbe mai. Sa che sarebbe sempre stato al suo fianco e che avrebbe sempre potuto fidarsi di lui. E sa che l'indomani, durante lo scontro con Mekura, sarebbe stato lì sugli spalti ad osservarla combattere. Lui è convinto che lei possa vincere, che possa battere la ragazza, ma Kaori non dà nulla per scontato. Certo, è migliorata, è divenuta più forte e questo hanno potuto vederlo e constatarlo tutti, eppure anche Mekura lo è. Anche lei è un avversario temibile e deve stare attenta se non vuole rischiare di fare una brutta fine sotto i suoi poderosi colpi. Calci, per lo più, da quanto ha potuto notare nello scontro tenuto contro la Doku e il Chikamatsu. <Farò il possibile> sorride alla fine, lei, annuendo leggermente col capo. Quindi lascia che Raido prosegua nella sua spiegazione circa i serpenti e quanto è accaduto con loro e, all'udire quelle parole, non può fare a meno di sospirare dalle narici e stringere con forza le labbra fra loro. Quella storia le piace decisamente sempre meno. Odia quella situazione e odia che lui abbia a che fare con quelle dannate bestie. <Che fantastiche creature> commenta ironicamente quando l'altro le rivela che il serpente che l'ha avvolto era invisibile. Prima le dice che in caso di bisogno li avrebbe uccisi e poi si contraddice subito dopo dicendo che non avrebbe avuto modo di colpirli. Ma non può continuare a replicare su quell'argomento: Raido sa quanto lei sia contraria a quel legame, sa quanto sia preoccupata e spaventata dalla cosa e sulla base di tutti i fattori in suo possesso ha preso la sua scelta. Sono praticamente sposati, certo, ma questo non può impedire ad entrambi di prendere delle scelte individuali per il proprio futuro. Lei può dare la sua opinione, il suo dissenso, ma la scelta finale spetterà comunque solamente a lui. Al commento poi sarcastico ed ironico di lui, Kaori replica per istinto con fare altrettanto pungente. <Non sarebbe una cattiva idea, io sarei d'accordo>. Non sa cosa darebbe per poter sciogliere quel legame, per poter dividere il sigillo da lui, tenerlo lontano da Raido il più possibile. Sa già quanto sia contraria, quanto odi quel maledetto marchio, e lei non sa che è stato attivato una volta ancora dalla loro ultima discussione. Ode le sue parole, il suo dire e va a schiudere le labbra, osservandolo, quando quella teoria le viene distesa sotto gli occhi. Offrire sacrifici umani. Criminali, delinquenti, certo. Ma persone vive. <E' malvagio.> commenta semplicemente lei, alla fine, richiudendo le labbra. <Tu potresti offrire loro una morte rapida e indolore con la tua spada. I serpenti avvelenano e stritolano, non è esattamente la stessa cosa> si tratterebbe di una morte più lenta, più terrificante, più oscura. <...Ma potrebbe essere ciò che vogliono> replica, alla fine, oscurandosi appena in viso, quasi disgustata da quella prospettiva. L'idea che Raido possa avere a che fare con creature di questo tipo la nausea e orripila ogni giorno di più. Ma è proprio durante questo discorso che, d'un tratto, la porta inizia a suonare ripetutamente dal piano inferiore, il campanello trilla e vibra portando lo sguardo della Hyuga ad aggrottarsi e farsi improvvisamente sorpreso. <Mhn?> volge il capo verso la porta della camera udendo solo poco dopo il dire di Raido. Kaori schiude le labbra, dilata gli occhi e rimane sorpresa. Un regalo? Boccheggia per un attimo arrossendo appena prima di annuire silenziosamente -ancora travolta dalla sorpresa- e correre di sotto. Percorre le scale saltando i gradini a due a due, scalza, indossando al volo una vestaglia da casa di raso rosa che era appesa alla porta della camera da letto. L'allaccia coprendo la camicia da notte semitrasparente sul suo corpo e vola all'ingresso per aprire la porta e attendere di scoprire di quale sorpresa l'altro stia parlando. [chakra: on]

15:59 Raido:
  [Camera] Quello è lo scopo del torneo, farò il possibile, combattere senza risparmiarsi dando il meglio di se. Quello vuole da Kaori e fino ad ora non lo ha deluso, anzi, ha combattuto egregiamente e non potrebbe chiedere di più in questo momento, non può proprio farlo. Ha chiesto la stessa cosa a Kouki e anche lei non lo ha deluso, tutt'altro, ha visto l'impegno che ci ha messo in quella sfida e gli brucia sapere che l'hanno colpita in quel modo portandola in un letto di ospedale così di urgenza. Oramai il passato è passato, ha fatto quello che deve e rimuginarci sopra non avrebbe senso, bisogna solo pensare al futuro e a cosa si vuole dalla vita <E poi, se vinci ci sarà un piccolo regalo per te> smuove il corpo portandolo in avanti, alza i glutei da terra andando a darle un bacio veloce sulle labbra, giusto per farle intuire qual è il premio che l'aspetta <Anche se...ti avrei dato il regalo anche in caso di sconfitta> sorride nell'affermare tutto ciò, sorride felice nel dirlo. E' sempre umano e un po' di perversione fa bene ogni tanto, perversione che arriva a tratti irregolari perchè non sempre si lascia andare in questo modo. Parla di quello che è successo sulla montagna delle serpi, le racconta tutta la storia senza nasconderle niente; ha imparato che mentire serve solo ad allontanarla e a farla preoccupare di più ma in questo modo, invece, la fa preoccupare ma è al corrente di quello che sta facendo. Il disappunto è ben visibile nel di lei sguardo, un disappunto immenso e vorrebbe che l'albino abbandonasse questa strada però, purtroppo, vi è dentro fino al collo. Sta portando avanti le ricerche da troppo tempo, è arrivato a un punto da cui non si torna indietro, non adesso che è a un passo dall'incontrare il loro capo, arrivare nel loro nascondiglio. Nuovamente abbassa la testa osservando la mappa, osserva ciò che vi è scritto, le varie posizioni e gli appunti presi sul blocco notes <Già, meravigliose> ironico anche questa volta ma per qualche momento distoglie l'attenzione da Kaori per concentrarsi sugli appunti. E' impossibile che non l'abbia ancora trovata, è impossibile che non abbia ancora trovato segni di questo posto. Gli da fastidio non essere in grado di scovare il loro covo ma non è un luogo sperduto perchè se l'hanno detto vuol dire che esiste su questa Terra <Magari è in un posto isolato, non segnato sulla mappa> afferra di corsa il libro sui serpenti, lo sfoglia iniziando a leggere, forse ci è vicino, forse sta arrivando alla soluzione. In quel frangente gli giungono le parole di Kaori, giungono alle di lui orecchie e nuovamente percepisce la di lei avversione verso quel sigillo <Lo so> non replica, semplicemente ammette l'ovvio con troppa tranquillità. Ode ancora i commenti della ragazza che non ha tutti i torti, è qualcosa di malvagio quello che vuole fare, di indescrivibilmente sadico ma così come è cattiva, allo stesso tempo è un'alternativa molto probabile che merita una conferma <Potrebbe ma non saprei, è tutto un'incognita> il dubbio vige tra loro, un dubbio che non accenna ad andarsene minimamente nonostante le varie ipotesi. Il campanello suona a il viso di Kaori si trasforma mostrando un'espressione di sorpresa, gioia che la porta ad arrossire; la segue con gli occhi, la vede uscire dalla camere. Il Jonin si alza da terra chiudendo il libro, si rimette in piedi iniziando a camminare verso le scale che conducono al pian terreno ma cosa vede Kaori non appena apre la porta? Vede due figure, una imponente e muscolosa riconducibile a Hotsuma e un'altra più piccola, snella, con un sorriso in viso, sua madre. Sua madre è li, davanti ai di lei occhi, tornata finalmente a casa "Ciao Kaori" gli occhi della donna sono lucidi come mai prima; Hotsuma fa un cenno del capo con un lieve sorriso mentre Raido scende le scale, si avvicina a Kaori dandole un bacio sulla guancia <Vi lascio sole> sorride portando gli occhi verso la madre e poi verso Hotsuma <Sensei, le va di allenarci un po' come ai vecchi tempi?> domanda speranzoso l'albino e non appena il Kage da il suo consenso, si affretta a prendere la katana appesa e a sorpassare Kaori e la madre uscendo dalla porta <Saremo in giardino, ci vediamo dopo> saluta le due donne mentre si avvia verso il giardino sul retro per allenarsi, nuovamente, con Hotsuma. [END]

16:19 Kaori:
 Accoglie quel leggero e rapido bacio con sorpresa senza però sussultare o scostarsi. Lo ricambia allungando appena le labbra contro quelle di lui, un tocco leggero, rapido, che tuttavia riesce comunque a rendere l'idea che le sue parole lasciano solamente vagare sottile fra loro. Sorride guardandolo e ritrovandosi a scuotere appena il capo con fare rassegnato. Le piace il modo in cui, di tanto in tanto, quel pizzico di malizia vien fuori fra loro. <Un regalo?> domanda lei guardandolo negli occhi, una scintilla di allusione nella voce mentre il tono si fa basso, più stuzzicante. <Non puoi regalarmi qualcosa che posso prendermi da sola, no?> e, dicendo questo, andrebbe a sporgersi a sua volta verso di lui per rubargli un altro bacio egualmente rapido, egualmente soffice, egualmente provocante. Un gesto veloce, leggero, che vuole solo andare a richiamare quello precedentemente mostrato da lui. Un momento piacevole, complice, che ben presto svanisce mentre Raido inizia le sue ricerche e lei ascolta quella storia assurda. Nonostante sia contraria a quella faccenda non lo ostacola, non lo ferma, cerca invece di aiutarlo così da fargli correre -per quanto possibile- meno rischi possibili. Se proprio non c'è verso che lui cambi idea, allora l'unica cosa che può fare è sostenerlo per cercare di impedirgli di farsi del male. Dopotutto, il matrimonio, è anche questo. Sostenersi nelle avversità, nel bene e nel male. Ascolta i suoi commenti, quel suo modo di rimuginare sulla mappa che sta tanto osservando e si limita a sospirare appena con fare arrendevole. <Beh, dubito sia sotto gli occhi di tutti, è raro trovare qualcuno che riesca ad evocare queste creature, probabilmente perchè è estremamente difficile trovare il luogo dove vivono.> .. <Essendo così grandi, se vivessero in un posto conosciuto e abitato, se ne sarebbe già sentita notizia, no?> dice lei, andando così a dare un implicito parere al di lui dire. Sì, probabilmente si trova in un posto piuttosto isolato. Prosegue il discorso, il loro dire, vagando per lande difficili e delicate fin quando il suono del campanello non va a riscuotere e sorprendere la special jonin. Ha i capelli neri in disordine, le ciocche spettinate che si allungano in ogni direzione con la loro lunghezza irregolare e scostante; la vestaglia di raso rosa la copre dal collo fino alle cosce mentre il resto delle gambe sono coperte dalla gonna della camicia da notte composta da una serie di veli che rendono il tessuto trasparente e leggero, molto soffice. E' scalza, con il viso evidentemente ancora assonnato e gli occhi gonfi di sonno. Non se ne preoccupa troppo mentre va aprendo la porta e rimane semplicemente impietrita quando, nell'aprirla, si ritrova sotto gli occhi la figura di Hotsuma e di... sua madre. <Ma--mma...> Sua madre che non vede da mesi, sua madre che pensava essere ancora a Kiri e che non era potuta andare a prendere, sua madre rimasta vedova e alla quale avrebbe dovuto raccontare tutto. Sua madre che la guarda con gli occhi lucidi e la voce tremante dell'emozione e che la Hyuga andrebbe ad abbracciare in un istante, con forza. Andrebbe a stringerla a sé, a poggiare il petto sull'incavo della sua spalla inspirando a fondo l'odore della sua pelle. <Mamma!> un'esclamazione come di liberazione, a metà strada fra il dolore e la felicità, che la portano a sentire il petto far male ed il cuore esplodere. Si distacca subito dopo sorridendole con fare assorto, Hotsuma che la saluta con un cenno del capo. Kaori rivolgerebbe solo a quel punto la propria attenzione verso il Mizukage andando ad inchinare capo e busto in un gesto di ossequio e rispetto. <Grazie. Grazie mille per il vostro aiuto Hotsuma-sama.> avrebbe dovuto farlo già da un po', ma è felice di averlo potuto ringraziare di persona e non tramite una fredda e sciocca missiva. Raido si avvicina, le lascia un bacio e si allontana assieme ad Hotsuma per lasciar le due donne sole, portando Kaori a sorridergli con amore, con gratitudine e riconoscenza. <Sì... ci vediamo dopo> lo saluta a sua volta con gli occhi lucidi e la voce bassa, prima di vederlo allontanarsi e tornare a stringere sua madre fra le braccia. [END]

Il giorno prima della finale degli Special Jonin Kaori si sveglia e cerca di aiutare Raido a capire dove trovare i serpenti giganti che tanto sta cercando e soprattutto cosa poter portare loro in dono.

Fra chiacchiere, baci e promesse, la madre della Hyuga fa ritorno a casa.