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Hitsuno, riuniti

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con Hikari, Ikkino, Shitsui

15:09 Hikari:
  [Stanza] Sta correndo per le strade di Konoha la giovane genin, diretta verso l’ospedale. E’ uscita per pranzare e non sa esattamente perché, ma con estrema fretta sta recandosi dove riposa Shitsui. Le ferite di lei si sono completamente risanate, è tornata al massimo delle forze. Fisicamente almeno. I capelli le ondeggiano a causa del moto veloce, raccolti in una coda di cavallo che si fa strada tra la gente, la quale sembra non parlare altro che del torneo. Pantaloncini corti anche quest’oggi per lei, grigi e un po’ larghi che le raggiungono quasi il ginocchio. Una maglietta di un paio di taglie in più le copre la parte superiore del corpo. Un po’ sciatta, sì, ma ultimamente non ha avuto certo interesse nell’essere perfetta. Le suole degli anfibi bordeaux sbattono contro il suolo a ogni passo, sempre più veloci. E’ quasi arrivata all’ospedale, lo vede da lontano. Raggiunto l’ingresso dopo aver attraversato il giardino, si ferma, piegandosi e facendo grandi respiri per poter riprendere fiato. In realtà, non c’era motivo di correre, ma voleva arrivare presto. Il pranzo le sta ballando nello stomaco. E’ fresco lì dentro, al contrario della temperatura esterna. Il sole irradia Konoha, quasi fosse un buon auspicio. Sale di corsa le scale, diretta verso la stanza del suo compagno. Sa qual è, lo sa bene. Lo è venuto a trovare mentre lui riposava, è rimasta con lui per molto, molto tempo. Si ferma sulla porta, sbirciando all’interno. E’ steso sul letto, che riposa ancora. Una stretta attanaglia il cuore della giovane, che soffre nel vedere il proprio amato in quelle condizioni. In più, è anche a causa sua. Bussa con le nocche sulla porta per metà aperta, osservandolo in attesa che si accorga di lei. < Hey… si può? > un tono basso di voce quello di lei, che tenta di apparire calma. Non ha armi con sé, ha lasciato tutto nell’alloggio dopo la nottata precedente, passata ad imparare la nuova tecnica. Dopo lo scontro, ha evitato di toccare kunai e bombe, ha voluto starne distante per un po’.

15:09 Ikkino:
  [Ospedale - Corridoio] A quanto pare il torneo è ancora nel pieno delle sue forze, ma ciò nonostante c’è qualcosa di marcio in giro. Ah già! Ikkino è stato escluso dalla prima fase perché è arrivato tardi all’appello, il tutto per problemi di stomaco. <Porca miseria! Mi son fatto sfuggire questa occasione…> amareggiato per la pessima figura fatta, ma comunque soddisfatto che almeno uno del suo team, e per giunta la più inaspettata, abbia vinto le selezioni. Stivaletti di un color marroncino scuro, pantaloni blu scuro, polo nera a maniche lunghe con giusto qualche risaltazione di un paio di spalliere nere oltre ai classici vambracci e schinieri a difenderlo anche dai tizi più agguerriti. Due portakunai per coscia posizionate entrambe sul lato esterno della gamba, coprifronte kusano posto a mò di cinta, alla cui destra vi è legato un tanto, mentre alla sinistra la classica shirasaya, per non parlare del doppio porta oggetti posteriore che contiene parecchie cianfrusaglie che vanno dai vari fili di nylon, ad altri kunai-shuriken fino ad arrivare alla doppia tirapugni-lama intervallando il tutto con carte bombe di ogni genere manco volesse far esplodere Konoha. In mano porterebbe un mazzo di rose e un cesto di frutta. Ha visto l’incontro dagli spalti, perciò sa che i suoi compagni d’armi son feriti, ed ecco il motivo della sua visita all’ospedale di Konoha: è alla ricerca del suo team. <Ehm … Salve… Shitsui ed Hikari, genin di Kusa, in che stanza si trovano?> chiederebbe verso la prima infermiera a disposizione.

[Guanti ninja | Vambracci | Schinieri | Armatura leggera sotto gli abiti + spalliere nere| Coprifronte Kusa a mò di cinta] [Portakunai due per coscia: 2 kunai e 3 shuriken ciascuno] [Shirasaya legata cinta fianco Sx | Tanto fianco Dx] [2 Porta oggetti legati cinta parte posteriore: contiene tutto il resto dell’inventario]

15:13 Shitsui:
 [Stanza Ospedale] Steso sul lettino, immerso nel candore della sua stanza d'ospedale, se ne sta il Seiun che veste semplicemente una vestaglia tipica dei degenti della struttura ospedaliera di Konohagakure, col busto e gambe coperte dalle leggere lenzuola del lettino spesso. Gli occhi del giovane vagano per la stanza, arredata scarsamente, che presenta un comodino esattamente accanto al letto, sul quale vi è un vassoio pronto e quelli che sembrerebbero i resti di un leggero pranzo. E' oramai al secondo giorno di degenza, rinchiuso in via precauzionale in quella stanza che finalmente a breve potrà lasciare senza danni fisici permanenti, cicatrici a parte. Ha potuto godere -a tratti- della compagnia di una tirocinante medica, una certa Kouki di Kusa, anche lei molto schiva e diffidente, alla pari del moro, con la quale tuttavia non è riuscito a legare più di tanto, almeno per adesso, a dispetto di quanto sperato dalla dottoressa che lo ha curato. Veloce i pensieri vagano senza una meta, riportando alla mente le due donne su citate, che però lasciano presto il posto alla figura di Hikari, mentre un piacevole calore pervade e scalda le sue membra. Ha avuto sue notizie da quello stesso medico che si era impegnato di fargliele avere e, a quanto pare, la sua compagna è stata portata solo in via precauzionale prima di venire congedata, a differenza del ragazzo, poiché praticamente illesa, o quasi. Un sorriso di sollievo si disegna sul volto pallido del giovane che ora, facendo perno sul gomito sinistro andrebbe ad alzare la schiena mentre i glutei scivolano indietro, avvicinando così le spalle al muro e mettendosi in posizione seduta, con le gambe ancora coperte dal lenzuolo. Il braccio destro invece è attaccato al corpo, piegato, quasi a forma di V, con la mano posta poco sopra l'altezza del cuore, ossia sul pettorale sinistro, tutto ciò solo per prudenza, dato che in realtà le ferite ormai sono praticamente guarite. I muscoli sono però ancora indolenziti e le cellule 'rinate' devono ancora amalgamarsi tra di loro e trovare il giusto equilibrio prima di potergli garantire una buona coordinazione. Ci vuole tempo, insomma, e un po' di pazienza. Assorto così nei pensieri e in quel movimento poco aggraziato nel tirarsi su, s'avvede della presenza di Hikari solo una volta che le parole di lei raggiungono le sue orecchie < Hikari.. > Esclama voltandosi verso di lei. < Entra pure > La invita, abbassando lo sguardo, ma nella sua voce lei potrà ben notare il tono quasi sollevato. Non hanno ancora parlato dopo l'incontro, ma non è importante cos'avranno da dirsi, ora l'importante è che lei sia venuto a trovarla.

15:30 Hikari:
  [Stanza] Al suo invito, Hikari si dirige velocemente al lato sinistro del letto. Risentire la sua voce è stato come un colpo in pieno petto, che l’ha smossa non poco. In mezzo secondo è vicino a lui, gli occhi velati come l’ultima volta che si sono guardati, stesi sulle portantine al termine dello scontro. Un dolore atroce nel vederlo così. Col braccio bloccato, i capelli un po’ rovinati a causa del fuoco, e non può immaginare come siano messe le sue gambe, che sono coperte dal lenzuolo. Si piega sulle ginocchia, abbassandosi in verticale, quanto basta per poter poggiare i gomiti sul materasso del letto, lasciando le gambe appena divaricate. Le labbra sono strette, in questo modo la ragazza si trattiene dall’esternare qualsiasi emozione eccessiva, non sarebbe il caso. Non vuole scoppiare a piangere proprio lì. Cercherebbe la mano sinistra dell’altro con la propria, accarezzandone il dorso con delicatezza, quasi avesse paura di potergli fare del male anche in quel modo. < Come stai? > un sussurro quasi strozzato di una persona che vuole mostrarsi forte ma che per giorni si è tormentata. Ha dormito poco, le occhiaie presenti sotto gli occhi sono un chiaro segno, si è un po’ trascurata, di fatti non indossa affatto abiti che le si addicono, né i capelli sono in ordine come sempre. Distoglie lo sguardo dai suoi occhi bassi, spostandoli sulle gambe nascoste. Come un flash, rivede la scena in cui lui fa uno scatto avanti per poter evitare la palla che alla fine lo ha ferito. < E’ colpa mia se stai così. > direbbe, ferma. Gli occhi posati sulle leve inferiori dell’altro ma allo stesso tempo assenti. Sa ciò che lui dirà, che non deve scusarsi, che non è colpa di nessuno. E forse in parte è vero, ma è difficile parlare ad un animo che si è lentamente appassito.

15:32 Ikkino:
  [Ospedale - Stanza] Fattosi rivelare tutte le informazioni principali dall’infermiera, il giovane andrebbe subito a partire spedito verso la stanza che gli è stata gentilmente illustrata. <La ringrazio…> un sorriso e il passo andrebbe ad affrettarsi nell’intercedere dentro il corridoio dell’ospedale. <Uhm?!?> nella camminata, il giovincello andrebbe a continuare a scrutare i numerini sopra le porte delle stanze, lasciando che in poco tempo il suo occhio cada verso quella che sembrerebbe essere la stanza indicatagli dall’infermiera <E’ questa…> un grosso sorriso e il genin andrebbe a tentare di aprir la porta d’ingresso della stanza con la manin dritta, quella contenente il cesto di frutta, lasciando che la porta scorra verso la parte interna del muro e permettendo all’Oboro di entrare nella stanza della tortura (?). <Coff coff…> una leggera tosse per schiarirsi la voce e, come è suo solito, tenterebbe di far uno scherzetto al duo. Difatti, coperto il volto col mazzo di rose per non farsi riconoscere, Ikkino andrebbe a camuffare la sua voce con un tono decisamente più rauco, più cupo quasi come se fosse il villain di turno. <E’ questa la stanza del genin Shitsui? > aspettandosi molto probabilmente esito positivo dato che ha già inquadrato le loro voci come quelle effettivamente loro <Mi hanno detto di portarvi questi regali contenenti delle carte bomba…> breve pausa <Ops… Questo non ve l’avrei dovuto rivelare… MUAHAHAHAHAAHAH> . Come reagirà il duo?

[Guanti ninja | Vambracci | Schinieri | Armatura leggera sotto gli abiti + spalliere nere| Coprifronte Kusa a mò di cinta] [Portakunai due per coscia: 2 kunai e 3 shuriken ciascuno] [Shirasaya legata cinta fianco Sx | Tanto fianco Dx] [2 Porta oggetti legati cinta parte posteriore: contiene tutto il resto dell’inventario]

15:50 Shitsui:
 [Stanza Ospedale] Nonostante gli occhi si siano scostati dalla figura della ragazza, gli altri sensi accompagnano i movimenti di lei, che gli si avvicina al letto, fino a raggiungere rapidamente il suo lato sinistro, lasciando che lei le accarezzi e cingi la propria mano. Solo ora lo sguardo si alza, andando ad inquadrare il viso della compagna, quasi più provato di quello del Seiun dagli ultimi giorni di combattimenti, allenamenti ed elevati sforzi fisici. Il braccio destro andrebbe lentamente ad allungarsi verso il viso di Hikari, mentre la manica corta della vestaglia si ritrae mostrando così le cicatrici dovuti alle ustioni della palla di fuoco del loro avversario che l'aveva colpito all'inizio dell'incontro, rendendo così più difficile tutto il combattimento per il moro. La mano destra andrebbe ad accarezzare la guancia sinistra della ragazza mentre un sussurro andrebbe ad accompagnare il movimento < Sto bene > Il tono è profondo, mentre si sforza quasi di sorridere, forse per alleviare le pene che affliggono l'animo in colpa della genin < Non è colpa tua > Aggiunge. Sono stati costretti a combattere l'uno contro l'altro forse prima del tempo, prima che lui si potesse addirittura preparare psicologicamente a dover fare del male alla persona a cui aveva promesso di proteggere < Sei stata brava > Il tono si alzerebbe, trasformando il sussurro in una vera e propria esclamazione soddisfatta < Hai fatto il tuo dovere, è stata solo colpa mia. > Aggiungerebbe, imputando l'esitazione avuta nel colpirla quando l'altra era stesa a terra, semi paralizzata a causa del proprio colpo statico. In quel momento avrebbe potuto infierire sull'amata, ma non c'è riuscito, sia perché l'altra ha avuto la prontezza di contrattaccare, sia perché gli scrupoli avevano annebbiato la capacità razionale di ragionamento di Shitsui. < E poi siamo stati eccezionali, non credi? > Chiede, cercando di cambiare argomento, accennando al modo in cui sono riusciti a mettere fuori gioco il Doku che aveva preso parte al loro scontro. Proprio in quel momento una nuova figura si palesa sull'uscio della porta della stanza d'ospedale. Che giornata affollata! Il volto andrebbe a piegarsi leggermente, cercando di inquadrare la figura di Ikkino coperta dal mazzo di rose. La voce camuffata e il volto celato potrebbero far cascare chiunque nell'inganno, ma la Shirasaya alla cinta del nuovo astante e la sua propensione a battute di scarso umorismo -almeno per Shitsui, che di umorismo poco se ne intende- non mentono < Brutto idiota! > Lo accoglie con amorevolezza (?) < Che fine avevi fatto l'altro giorno? > Chiede quasi scocciato, anche se sotto sotto è contento che il team Hitsuno sia al completo, dopo ormai diverso tempo dall'ultima volta che sono riusciti ad essere tutti e tre nello stesso posto

16:11 Hikari:
  [Stanza] Completamente concentrata, o meglio, catturata dai ricordi mentre osserva in modo assente le gambe dell’altro, viene riportata alla realtà da un piacevole calore che avverte alla guancia sinistra. Quel calore che tanto le piace e la fa sentire bene. Le palpebre calano sulle iridi castane di lei, mentre le labbra si allungano in un breve sorriso. L’animo tormentato della giovane viene accarezzato dalle parole di lui, che, nonostante se le aspettasse, hanno comunque avuto un effetto del tutto inaspettato. Si placano lentamente i tormenti che l’hanno attanagliata per tutti i giorni precedenti, assopendosi ora. E’ un gran sollievo quello che avverte sul petto, sebbene il senso di colpa sia tutt’ora presente. E’ cullata da quel gesto, la pelle di Shitsui è la cosa più familiare e più rassicurante che conosca. < Non è stata colpa tua, anche tu sei stato bravo. > direbbe poi, riaprendo gli occhi e puntandoli in quelli dell’altro, mentre non può evitare di sentirsi lusingata da quei complimenti. < Sì, non ce la siamo cavata male. > annuirebbe poi, lasciandosi sfuggire quella debole risata che aveva lasciato da parte per un po’. Da un lato, è meglio che abbia cambiato discorso, ma dall’altro chissà se tra i due ora le cose sono del tutto chiare. < E’ tutto a posto tra di noi, vero? > una domanda posta timidamente, che la ragazza pronuncia proprio mentre la porta viene aperta all’improvviso. Viene distratta dall’entrata nella stanza di un terzo soggetto. Un cesto di frutta e un mazzo di rose sono tenuti tra le sue mani, e il volto è coperto dai fiori. La voce che raggiunge le orecchie della genin è strana, chiaramente finta. E, sebbene quel mazzo copra il viso dell’altro, i suoi capelli lunghi si notano chiaramente. E’ il loro compagno, Ikkino, che purtroppo non è riuscito a partecipare allo scontro. Forse, se ci fosse stato anche lui, l’esito sarebbe stato differente. < Ma… > una breve pausa, cercando di inquadrare bene l’altro < Ikki! > esclamerebbe, accorgendosi poi della punta di irritazione nella voce di Shitsui. In effetti, è stato un motivo sciocco che non lo ha fatto partecipare al torneo.

16:14 Ikkino:
  [Ospedale - Stanza] <Scusa…> ritornerebbe con la voce normale e scherzosa lasciando che il mazzo di rose fendano l’aria in un fendente dall’alto verso il basso atto a colpir coi porporei petali la fronte di Hikari. Qualora la mossa risulterebbe efficace, Hikari dovrebbe ritrovarsi ben presto un profumo stupendo nelle narici, prima che il tutto scivoli velocemente fra le sue mani <Tò… Prendi… Eh Eh> praticamente è diventato il Babbo Natale della giornata. <Ho avuto un problema di cacarella…> diarrea per la precisione <Perciò son arrivato in ritardo con tanto di sveglia che non ha suonato…> tutte le sfortune a lui <Però sono arrivato in tempo per finire di vedermi il vostro incontro… Ce l’avete messa tutta… > qualche altro sorrisone prima di lasciare il mazzo di rose a Hikari e dirigersi verso Shitsui. <Tieni… Al volo> e lanciando verso l’alto il cesto di frutta con diametro di circa 40cm, tenterebbe di portar un angolo a palombello affinchè il cesto cadi con la sua parte d’appoggio proprio sull’addome di Shit. <Vediamo i tuoi riflessi…> fottendosene del fatto che sia ancora in convalescenza. Ma d’altronde sono compagni d’armi (?).

[Guanti ninja | Vambracci | Schinieri | Armatura leggera sotto gli abiti + spalliere nere| Coprifronte Kusa a mò di cinta] [Portakunai due per coscia: 2 kunai e 3 shuriken ciascuno] [Shirasaya legata cinta fianco Sx | Tanto fianco Dx] [2 Porta oggetti legati cinta parte posteriore: contiene tutto il resto dell’inventario]

16:25 Shitsui:
 [Stanza Ospedale] L'attenzione viene riportata sulla compagna di team, con il collo che si ritrae per andare nuovamente a guardarla in viso, con le iridi nere che ritornano a posarsi sugli occhi dell'altra. Non si pena però per l'interruzione della loro intimità dato che quello che voleva dirle gliel'ha già detto. Nei pochi giorni passate in degenza immerso dal candore di quella stanza ospedaliera più volte ha pensato a cosa dirle, riguardo all'incontro, ma le parole nella sua testa quasi mai riuscivano a dare il giusto significato al concetto che voleva esprimere e che ha provato ad esplicare brevemente pocanzi. In sostanza non vuole che lei si senta in colpa per la condizione di Shitsui, anzi, ha seguito solo un ordine, come lui stesso più volte ha fatto in missione, concentrandosi sull'obiettivo e non sulla forma. Ha agito da ninja, lei, a differenza sua, che per la prima volta in combattimento non è riuscito ad essere freddo e cinico come suo solito trovandosi davanti -ironia del destino- proprio l'unica persona per la quale abbia mai provato così profondi sentimenti. Ma poco importa di sogni di gloria, ferite da battaglia e quant'altro: il sentimento di lui è rimasto immutato, ed è questo che vorrebbe farle capire. Ma l'altra è ancora visibilmente preoccupata, nonostante l'accenno di risata proveniente dalle sue labbra a metà tra il sorridente e l'amareggiato, mentre pone la domanda al giovane. La mano destra di lui è ancora sulla guancia, mentre il pollice con un movimento lento e verticale, accarezzerebbe la morbida pelle del viso di lei < Certo > Risponde breve, con tono caloroso e amorevole, limitandosi a fissarla negli occhi, cercando di comunicare più con la gestualità del proprio volto che con le parole stesse. Il volto che tra l'altro s'impegnerebbe in un sorriso profondo, sincero, che vorrebbe cancellare le paure e i timori dell'altra con un semplice gesto, lo stesso gesto che fatto da Hikari più volte ha allontanato i fantasmi del passato del Seiun. Dopo averle sorriso, dunque, ritrarrebbe il braccio 'malmesso', spostando lo sguardo verso la figura di Ikkino che prima sbatte in faccia i fiori alla ragazza, e poi lancia il cesto addosso al compagno convalescente. Quest'ultimo, da parte sua, sentendo le parole del compagno, andrebbe quasi istintivamente a tentare di prendere il cesto volante con solo la mano sinistra -data la scarsa coordinazione dell'arto superiore destro- tuttavia con scarsi risultati, colpendo così il cesto che sì, atterra sul proprio addome, ma che riversa il proprio contenuto sulle gambe dell'Anbu < Merda!! > Esclama non appena la frutta impatta contro gli arti inferiori, curati sì, ma ancora non nel pieno delle proprie forze < Maledizione > Borbotta a denti stretti, ritraendo le gambe e facendole scivolare al di sotto delle coperte, fino ad 'estrarle', mostrando così le cicatrici dovute alle ustioni che per molto tempo lo accompagneranno. La mano sinistra passerebbe delicatamente sulle ferite dello stinco corrispondente, mentre la destra andrebbe ad afferrare una mela caduta sul letto e, sfregandola contro la vestaglia proferirebbe < Mmh...gentilissimo > Con fare quasi ironico, prima di addentarla.

16:40 Hikari:
  [Stanza] L’espressione di Shitsui non lascia spazio a dubbi, quel suo sorriso è così rassicurante, la sua mano così familiare, dovrebbe smetterla di tormentarsi e dare ascolto a lui, l’unico punto fisso della propria vita. Non si aspettava il lancio da parte di Ikkino del mazzo di rose, perciò per poterlo prendere, dopo che è stata colpita da esso, si sbilancia e cade all’indietro, atterrando con il fondoschiena in terra. < Ahia! > esclamerebbe dopo essere caduta. Per poco non ha sbattuto la testa sull’angolo del comodino che si trova proprio dietro di lei. Nonostante la caduta e il lancio non proprio da gentiluomo, è contenta di aver ricevuto quel dono del tutto inaspettato. Il profumo delle rose aleggia ora per tutta la stanza, rendendo l’ambiente più piacevole e scacciando quell’odore tipico degli ospedali. < Grazie, Ikki… non so che dire. > direbbe mentre cerca di rialzarsi, utilizzando solamente una mano. In quel momento, vede il cesto di frutta lasciare la presa del nuovo arrivato e raggiungere in volo Shitsui. Hikari non può che allarmarsi, temendo che vada a colpire proprio uno dei punti critici del compagno. < Sei matto? Fa’ attenzione! > esclamerebbe, dopo aver sentito il grido di quest’ultimo. Manca solo la ferita da parte di un cesto di frutta per concludere in bellezza. Sentendo il fruscio delle coperte, subito gli occhi di Hikari si spostano in direzione di esse, ed è così che riesce a vedere in che condizioni si trovano le gambe dell’amato. Le cicatrici dovute alle ustioni sono ben evidenti, fresche. E’ stata lei a provocarle e rovinare le sue gambe. Un brivido la percorre interamente, lasciandola pietrificata. La presa delle mani diventa nulla, e così facendo il mazzo di rose cade per terra. Gli occhi sono fissi sulle leve inferiori dell’altro, immobili. Si costringe a svegliarsi subito da quella “trance”, raccogliendo velocemente il mazzo di rose da terra. < Diamine. > un flebile sussurro.

16:50 Ikkino:
  [Ospedale - Stanza] <Ehm… Prego eh eh> sorriso sempre pronto con indice e pollice della man dritta che, quasi ad imitar il sigillo della capra ad una sola mano, andrebbero a toccarsi la tempia destra prima di portarla verso l’esterno in un segno di saluto. <Fuuuu fiuuuuuu> un fischiettio simile a quelli che verrebbero fatti ad una ragazza con la quarta di seno che passeggia per strada <Certo che Hikari ti ha fatto la festa… > notando ovviamente tutte le bruciature che si ritroverebbe il suo povero compagno d’armi <Guariranno…> forse non ritorneranno perfettamente come prima, ma di certo miglioreranno. <Su su… Eh eh> noterebbe la caduta di Hikari prima di sbilanciare il suo busto verso di lei con una bella man dritta tesa verso di lei con tanto di sorriso a 32 denti che sfoggerebbero i bellissimi denti che ogni vecchietto con dentiera desidererebbe avere <Su su… Non fare la femminuccia eh eh… D’altronde hai vinto la parte del tuo girone no?> la prende in giro ancora un po’, lasciando che la mano tesa, qualora venisse afferrata, la tirasse di peso verso l’alto per aiutare la donzella a riergersi in piedi. <Però devo dire che siete stati grandi… Ho visto come avete fatto fuori quel tipino… Bè… Un po’ illegale combattere due contro uno… Però…> spallette alzate per indicare “pazienza” <E’ uno scontro come un altro e l’avversario doveva aspettarselo… Siamo shinobi, non novellini. In missione potremmo affrontare addirittura due persone alla volta, perciò è sempre meglio stare cauti e giocare d’astuzia. Se fosse stato più intelligente, avrebbe dovuto colpire Hikari…> indicando la donzella della stanza prima di cambiare in pollice la mano per indicare Shitsui alla sua destra <Che tanto sicuramente beccava due piccioni con una fava dato che Shit> bellissimo soprannome (?) <Ti avrebbe difeso anche a costo della sua vita…> . A quanto pare Ikkino sembra aver notato la loro complicità. Magari potrebbe essere proprio l’Oboro il villain del gruppetto (?). Peccato che non partecipa manco alle missioni anbu di sterminio, figuriamoci ad uccidere il suo team (?).

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17:02 Shitsui:
 [Stanza Ospedale] I denti affondano nulla rossa 'pelle' della mela, fino a che l'arcata inferiore del denti non arriva quasi ad incontrare quella superiore, riuscendo così a staccare sonoramente un ampio pezzo del frutto ed iniziare a masticarlo con calma. Decisamente un pasto migliore e più saporito rispetto alla sbobba che servono a pranzo in quell'ospedale. Un pensiero davvero gentile quello di Ikkino, ma guai a mostrarsi amichevole -o addirittura gentile?- nei confronti del suo rivale e compagno d'armi. Il boccone viene trito con cura, fino a venire deglutito, per poi alzare lo sguardo verso Hikari, in un primo momento quasi divertito, mentre cade a terra goffamente sommersa dalle rose, per poi vederla rimettersi in piedi, guardare le ferite sulle gambe del giovane e perdere nuovamente la presa sui fiori. Scruta il volto di lei mentre s'incupisce sprofondando quasi nei suoi sensi di colpa. Era appena riuscito a tranquillizzarla quando, con un gesto quasi naturale, istintivo, ha ritratto le gambe mostrandole così ai suoi compagni. Ma ancora prima che possa proferire alcuna parola interviene il loro compagno che potrebbe non avere la gentilezza o i costumi di una persona a modo, ma che sa decisamente come smorzare la tensione in situazioni del genere < Esatto! Guariranno > Fa da eco allo spadaccino < E poi così non potrò dimenticarmi di te, o delle promesse che ti ho fatto! > Esclama in un misto di imbarazzo, colpevolezza e ironia, tentando goffamente di risollevare, ancora una volta, il morale di lei. Ma Ikki nel frattempo continua nel suo dire che non può che trovare Shitsui d'accordo. Il moro infatti annuisce alle parole dell'altro quasi per tutta la durata del suo monologo, fino a sorridere alla conclusione dello stesso e andare ad inquadrare nuovamente il viso di Hikari < ...e poi sei uscita praticamente illesa, no? Vuol dire che ho fatto un buon lavoro! > Si lascia sfuggire una mezza risata prima di addentare un nuovo boccone. < Ah, Ikkino! > Esclama d'un tratto < Quasi dimenticavo, ho conosciuto un altro Seiun > Cambia di nuovo argomento, rimarcando col tono quel "un altro" < E' un certo Raion, chuunin di Kusa, ha detto che vi siete già incontrati... > Piccola pausa < ...e mi ha anche detto della proposta che gli hai fatto, di diventare nostro sensei. Credo possa essere utile a tutti e tre farlo entrare nel team... > Un brivido percorre la sua schiena < ...Hitsuno. > Pronuncia il nome del team un po' titubante, ancora non convinto di quel gioco di parole.

17:17 Hikari:
  [Stanza] La situazione sta mettendo a dura prova la tranquillità d’animo acquisita poco prima dalla genin: prima la vista delle gambe di Shitsui, ora quel “Hikari ti ha fatto la festa” da parte di Ikkino. E’ una sorta di prova da parte della sorte per testare la sua forza? Non deve pensarci, non deve. Non vuole rovinare l’atmosfera che si sta creando tra i tre, che non passano del tempo insieme da un po’. < Un modo un po’ particolare per ricordarti di me. > pronuncerebbe queste parole affondando il viso nel mazzo di rose, per nascondere quel sorriso che le si è dipinto in volto al tentativo del Seiun di smorzare la tensione. Poi, sempre con gote e naso affondate nei fiori, continuerebbe: < Mi sono lanciata a difendere Shitsui, avrebbe capito comunque che facevamo affidamento l’uno sull’altra. > pronunciando queste parole, e riflettendo su quelle dell’altro, si insinua in lei il dubbio che Ikkino possa effettivamente sapere quello che sta accadendo tra i due, poiché in effetti né lei né Shitsui hanno avuto modo di affrontare con lui quell’argomento. Poi, alle nuove parole del ragazzo allettato, il sorriso si farebbe più ampio. Nonostante l’evoluzione della situazione durante lo scontro, il suo obiettivo era quello di proteggere lei. Le gote acquistano un colorito acceso. Vorrebbe raggiungerlo e gettarsi al suo collo, abbracciarlo forte, ma con il loro compagno lì presente forse sarebbe un po’ fuori luogo. E perciò se ne rimane lì, nascosta con il viso nel mazzo di rose. Un po’ buffa in effetti. < Un sensei? > a quelle parole, solleverebbe il capo di scatto, guardando prima Shitsui e poi Ikkino. Lei non ne sapeva niente. Un sensei per loro tre? Sarebbe una fortuna essere seguiti da qualcuno.

17:32 Shitsui:
 [Stanza Ospedale] Mastica ancora l'ultimo boccone precedentemente addentato dalla mela, mentre la mano destra si sposta lentamente, cambiando la presa che ha sul frutto, allargandosi e andando a fare pressione con le dita indice e pollice sull'asse centrale dello stesso -il primo posto sulla sommità, il secondo che spinge con la medesima forza dal basso- di modo da non sporcarsi col succo che andrebbe a fuoriuscire ad ogni morso, oltre che rendere la rotazione più semplice. Gli occhi ora muovono sulla figura della ragazza, sperando che le sue parole possano aver alleviato il suo animo visibilmente provato dai commenti di Ikkino e dalla vista delle ferite provocate dalla sua palla di fuoco. Non può tuttavia accertarsene appieno, dato che il volto di lei è in parte occultato dal bouquet di rose che però le conferiscono un'aria tra il tenero ed il buffo, ricordandogli quasi la vista della figura della ragazza immersa nel tutone rosa con le orecchie da coniglio che usava portare durante il carnevale di Kusa. Si lascerebbe scappare un ennesimo sorriso a quella vista, volendole quasi dire quanto la trova graziosa, tenera appunto, ma trattenendosi dal lasciarsi andare a smancerie davanti al compagno d'armi, un po' per mantenere quell'alone di serietà e freddezza con cui lo conosce, un po' perché ancora il sentimento tra i due è acerbo, giovane, e sopratutto intimo, qualcosa di loro e basta, qualcosa da condividere lontano da occhi indiscreti, così come quando si sono fatti compagnia nel buio del suo appartamento, il giorno in cui le ha confessato d'amarla. Nonostante tutto non si sorprenderebbe se mezza Alleanza -o Ikkino- ormai avesse capito cosa c'è tra i due, visto ciò che è successo alla fine del loro combattimento; ma anche lì, ad un certo punto, si era sentito come da solo, con lei, estraniato dalle voci e dai rumori del pubblico che gli osservavano mentre lasciavano l'arena sulle barelle, mano nella mano. Annuisce quindi alla domanda della ragazza < E' un tipo... > Cercherebbe un aggettivo per definirlo, anche se di epiteti ne avrebbe a non finire < ...particolare > Aggiungerebbe < Ma sa il fatto suo. > Un altro morso, seguito da un attento masticare e poi infine deglutire l'ennesimo boccone < Potremmo organizzare un incontro con lui alle terme, visto che ci troviamo tutti a Konoha > Propone quasi con disinteresse, vedendo nelle terme un modo terapeutico per risollevare il morale della squadra, rigenerare lo spirito e le membra dei tre e, infine, un ottimo modo per presentare il papabile sensei alla ragazza che ancora non lo conosce.

17:52 Hikari:
  [Stanza] Appena dopo aver sollevato il capo e posto quella domanda, Hikari nota subito il sorriso di Shitsui diretto a lei, probabilmente a causa del suo comportamento un po’ buffo e timido. Come vorrebbe che fossero da soli in questo momento. E’ da prima della partenza per Konoha che non capita, e infatti non hanno avuto modo di parlare molto da allora. Anche oggi, la conversazione tra i due si è limitata a poche battute, anche se molto efficaci. A Hikari manca ricevere un abbraccio da lui, e al momento ne avrebbe davvero, davvero bisogno. Deve anche raccontargli delle cose, non troppo belle. Non si sente sicura ultimamente quando va in giro, dopo la minaccia ricevuta sui Monti Ardenti. Il compagno era la prima persona da cui avrebbe voluto correre quella sera per potersi sfogare, diciamo, ma non ne ha avuto il modo. Anche se deve ammettere che nei giorni dopo il combattimento non vi ha dato troppa importanza, poiché era talmente incurante di ciò che le capitava che le sarebbe potuto succedere di tutto e non l’avrebbe minimamente smossa. Neanche in questo momento ci sta pensando, l’emozione di rivedere la persona che ama è troppo forte. Ci sarà tempo per raccontargli tutto, quando saranno da soli. E poi, le sue labbra bramano ancora quel bacio rimasto in sospeso quando lui era ammalato. < Un tipo particolare? In che senso? > è incuriosita da quell’appellativo. Di tipi particolari ne ha incontrati, ma questo potrebbe diventare il loro sensei, quindi va preso molto più sul serio. Non si sa mai che si ritrovano in squadra un maniaco. < Uhm, mi sembra una buona idea. > in più, sono nominate le terme. La faccenda sembra partire con il piede giusto.

18:08 Ikkino:
  [Ospedale - Stanza] Ascoltate tutte le loro parole, Ikkino andrebbe subito a proferire con le idee un po’ più chiare <Uhm?!? Raion dici? Chunin?> non gli è nuovo questo nome, perciò poggiando indice e pollice sul mento quasi a volerlo sorreggere, l’Oboro andrebbe a ricordarsi di quel volto <Ah si…> [Clip] un bello schiocco di dita e si ritorna sul discorso <E’ un cuoco giusto? Praticamente l’ho incontrato nel suo locale… Simpatico e amante della talpe a quanto pare… Bè si… sarebbe carino avere un sensei, perciò io al momento lo lascerei al primo posto per i colloqui…> eggià quei benedetti colloqui di sensei (?). Chi non ne ha mai fatto uno. Bè tutti non l’hanno mai fatto, ma questa è un'altra storia <Bè per lo meno state bene… Non che il regolamento dicesse che si poteva uccidere, però siete per lo meno ancora tutti interii.> . [Clap] Palmo su palmo quasi a voler fare un mono applauso di un solo battito di mani <Bè… Che mi dite?> e detto ciò il giovane andrebbe a tentar di sedersi sul letto di shitsui evitando di beccare il suo corpo <Che mi dite di bello di questo periodo?> torneo a parte!

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18:17 Shitsui:
 [Stanza Ospedale] Il frutto s'è ormai ridotto in un torsolo non lineare, sconnesso, che presenta i segni dei denti del ragazzo su tutti i lati, stringendosi al centro e allargandosi sul fondo e sulla sommità dell'asse retto dalle dita del giovane. Scambierebbe dunque la mano con cui lo cinge, per poi allungare il braccio sinistro -quello sano- protendendosi verso il comodino e poggiarlo sul vassoio che ancora contiene una ciotola vuota e un cucchiaio, rimasugli dello scarno pranzo che gli è stato servito quest'oggi. Ritorna dunque sulla conversazione riguardante il sensei, ascoltando la curiosità nel tono delle parole dell'altra mista, probabilmente, ad un certo grado di anche giustificato di preoccupazione < Sembra una brava persona, un chuunin affidabile ma... > Ma? E' decisamente tanto loquace, a differenza del genin, a volte sembra avere la testa fra le nuvole e potrebbe sembrare tutto, meno che un forte e valoroso ninja, cosa che è, nonostante il suo buffo aspetto < ...diciamo che all'apparenza potrebbe sembrare l'incrocio tra un orso e una di quelle donnine che piacciono tanto ad Ikkino. > Esclama con tono volutamente canzonatorio nei confronti del compagno, nonostante non conosca poi così bene i gusti di lui -per quanto ne sa, potrebbero piacergli anche gli uomini (?)-. Annuisce tuttavia al dire dell'altro < Esatto, è un cuoco, e poi mi può aiutare con la mia innata. > Conclude con fare soddisfatto e anche in parte egoistico, ma gli altri sanno bene che tra gli obiettivi del Seiun c'è quello di diventare sempre più forte e che così la strada potrebbe essere solo in discesa. Muove dunque il volto in direzione del moro. E' vero, non si vedono da un po' di tempo, ma cosa dovrebbe raccontargli? Degli anbu non può minimamente accennare nemmeno mezza parola, né tanto meno della missione sanguinosa a cui ha preso parte e di torneo ne han parlato fin troppo. < Solita vita... > Borbotterebbe schivo, accennando uno sguardo verso Hikari e il suo mazzo di rose, arrossendo un pochino e distogliendo velocemente gli occhi dalla di lei figura con fare che potrebbe fomentare solo i sospetti del compagno, andandosi a voltare così alla sua destra, verso la finestra, cercando di evitare che gli sguardi indiscreti dei due compagni possano vedere il rossore creatosi sulle sue guance pallide, nonostante con molta probabilità l'avranno già visto

18:35 Hikari:
  [Stanza] La spiegazione fornita da Shitsui non pare delucidare molto le idee di Hikari, che anzi è più confusa di prima su questo famoso chuunin. < Un orso e una donna? > ripetendo quelle parole inizierebbe poi a ridere, e anche di gusto. Era molto che non rideva, e forse è proprio per questo che la sua risata risulta animata. E’ come se quella battuta fosse stata una buona scusa per poter sfogarsi e tornare finalmente a ridere. Le piace quando Shitsui fa del sarcasmo, poiché cose del genere dette da lui sono del tutto inaspettate ed uniche. < Avremmo anche chi cucina per noi, allora. > direbbe una volta terminato di ridere. I punti a favore di questo Raion sembrano crescere sempre di più. Finalmente l’aria tra i tre sta lentamente diventando meno tesa, grazie ai tentativi di entrambi i suoi compagni di smorzare la tensione. Ha rischiato di ricadere di nuovo nel baratro, ma per fortuna non è successo. Lascia che Ikkino prenda posto sul letto assieme a Shitsui, mentre lei decide di sedersi sullo sgabello alle proprie spalle, e avere modo così di essere vicina al compagno allettato. < Beh, se può aiutarti, lo vedo un gran bel partito per il nostro team. > poserebbe il mazzo di rose sulle proprie gambe, sollevando poi gli occhi sorridenti verso quelli del Seiun, che, a seguito delle parole pronunciate dopo da Ikkino, le lancerebbe un’occhiata fugace d’intesa, prima di voltarsi verso la finestra. E’ riuscita a notare il suo viso prendere colore, e forse è proprio per questo che si è voltato. E’ tenero. Cosa hanno da raccontare? Non è ancora il caso di rivelare tutto. Le piace l’idea che il sentimento forte che lega lei e Shitsui sia riservato solamente a loro. Un qualcosa di tanto prezioso da rimanere solamente tra la coppia. E’ tutto emozionante. < Già, niente di particolare. > aggiungerebbe a ciò che l’altro ha detto < Anzi, una cosa c’è. Ho saputo di essere discendente del clan Yoton. > e a quelle parole gli occhi della giovane brillerebbero, come se in essi si fosse accesa una fiamma.

18:38 Ikkino:
  [Ospedale - Stanza] <EHI EHI EHI EHI EHI EHI!!!!> gesticolando con i palmi aperti verso Shitsui quasi a volerlo calmare, anche se effettivamente è calmo (?) <TU HAI UN MAESTRO DI CLAN?!?!?!?!!?> sembrerebbe che il compagno d’armi abbia appena bestemmiato una blasfemia potente. <Nonononononono> incrocerebbe le braccia al petto prima di fare un musone indispettito al ritmo delle sue soavi negazioni <Non ci siamo proprio… Qui voglio anche io un maestro. Più bello, più potente, più colto, più femmina…> (?). <E poi per le donnine che piacciono a me spero intendi quelle con una quarta di seno…> e detto ciò andrebbe a gesticolare due bon bon al proprio petto quasi a voler imitare una bella coppa E di reggiseno <Non come quelle piatte di Hikari!!!> *Tada da daaaaaaaaaaaaaannnn* E come se nulla fosse appena successo continuerebbe col domandare ad una Hikari innamorata <Yoton? E che è?> non è pratico di clan, figuriamoci se sa di cosa stia parlando effettivamente <Che abilità avete? Io devo ancora completare l’addestramento per la mia abilità…> che sembra che sia ancora ad un ottimo punto anche se oramai è passato un bel po’ di tempo.

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18:53 Shitsui:
 [Stanza Ospedale] Distrattamente e ancora voltato dall'altra parte segue con la coda dell'occhio i movimenti dei due che prendono posto dove possono all'interno della stanza ospedaliera mentre il clima finalmente si distende, regalando un'atmosfera quasi di famiglia in quel trio che, presi singolarmente potrebbero apparire diversi, opposti nei modi di fare e nel modo di affrontare la vita, ma, insieme si amalgamano alla perfezione, sopperiscono gli uni alle lacune degli altri, completandosi. L'attenzione viene richiamata dalle risate di Hikari, scatenate dal commento dello stesso Seiun, che però non riesce a capire perché a lei risultino essere così umoristiche, nel senso, Shitsui ha provato a descriverlo come meglio crede e NON stava scherzando, ahimè. Annuisce però al commento della stessa concordando col fatto che avere un sensei che possiede la sua stessa innata potrà decisamente aiutarlo, a differenza di Ikkino, colpito nel profondo da questo 'vantaggio' sleale di cui andrebbe a godere il suo rivale. E proprio il moro andrebbe ora a voltarsi verso il fabbro, sogghignando quasi malvagiamente alla sua reazione < Ormai hai detto che è al primo posto > Fa spallucce, aggiungendo con tranquillità < Ormai hai dato la tua parol... > Ma non fa in tempo a finire la frase che l'altro, continuando a divagare, nel mezzo della sua logorrea (non intestinale, eh) apparentemente insensata accenna ai seni. Un nuovo rossore infiamma il volto del ragazzo, rendendolo dapprima paonazzo a causa dell'imbarazzo, mentre nella sua testa si palesa la figura di Hikari con una quarta di seno < Ma cos..? > Scuote la testa ritornando in sé, mentre le gote ritornano del loro pallore originale e gli occhi paiono infiammarsi < Cosa hai detto, brutto scemo? > Esclama quasi iracondo, inarcando la schiena in avanti, il braccio sinistro si allunga appoggiandosi al materasso, mentre il destro tende verso Ikkino e la stessa mano andrebbe a prenderlo per il bavero dei suoi vestiti e iniziare a scuoterlo nemmeno troppo violentemente < Hey, non permetterti più di rivolgerti così ad Hik... > Ma ancora una volta viene interrotto, questa volta dalla compagna stessa che annuncia d'aver scoperto la sua discendenza. Rimanendo dunque in quella posizione, proteso verso il compagno con la mano ancora stretta sulla sua collottola, volge il capo verso di lei, attendendo la sua risposta alla domanda dell'houjutser con un'espressione tra lo stupito e l'incuriosito.

19:08 Hikari:
  [Stanza] Ikkino è davvero un tipo particolare, riesce sempre a essere inappropriatamente bravo a far calare la tensione in qualsiasi situazione. Questi due sembrano costantemente essere in lotto tra di loro, quasi vi fosse una rivalità mai ufficializzata. E’ un tipo divertente, e la genin non può che ridere, o quanto meno sorridere alle sue uscite. Fino a che non mette in ballo lei e il suo seno. Come detto prima, in appropriatamente. < Hey! > esclamerebbe, alzandosi subito in piedi, impedendo però alle rose di cadere afferrandole con la mano sinistra. Volterebbe appena il busto verso destra, andando a prendere il resto della mela lasciata da Shitsui poco prima, ma si fermerebbe subito a seguito delle parole di quest’ultimo che, del tutto inaspettate, rimbombano nella stanza. Non si è accorta del repentino cambio di colore del suo viso, poiché impegnata a raccogliere il torsolo della mela dal vassoio. Sembrerebbe essere stato colpito di più lui dalle parole di Ikkino che la ragazza stessa. Un gesto, quello dell’amato, che la fa sentire difesa. Si morderebbe l’angolo destro delle labbra in un sorriso, non riuscendo a distogliere gli occhi da Shitsui, incantata. Tornerebbe seduta la giovane, continuando a spiegare il discorso cominciato poco prima sul clan, da cui i due sembrano essere attratti, ma non prima di aver detto due parole ad Ikkino per il commento sul proprio seno. < Ma ti sembra il modo? Tsk. > incrocerebbe le braccia contro il petto, conserte, definito “piatto” dal suo compagno, gli occhi chiusi e sopracciglia aggrottate, col mento sollevato che punta verso destra. Poi, abbandonando quell’aria indignata, continuerebbe il discorso intrapreso < Padroneggiamo la lava. > e tornerebbe con lo sguardo sui due davanti a sé. Il clan è qualcosa che la anima particolarmente, è più fiduciosa da quando ha scoperto la propria discendenza.

19:27 Ikkino:
 Il colletto della polo verrebbe tirato e un Shitsui furioso andrebbe a smuoverlo energicamente lasciando che la parte dal collo in su, compreso capelli corvini, vadano ad essere sobbalzati avanti e indietro ripetutamente. <Eh eh eh…> e l’Oboro invece se la ride <Su su, non fare così… Pensa alle donne con la quarta di seno…> lasciando che lentamente quelle che potrebbero essere ipotesi sul feeling della coppietta, intercedano verso la certezza. C’è del tenero persino nelle reazioni di Hikari, una sensazione palpabile che qualora il duo non avesse capito nulla, Ikkino invece li avrebbe adocchiati. Ecco perché socchiudendo gli occhi fino ad un millimetro di distanza fra le palpebre e ponendo un sorriso ebete al fermar dello strozzamento di Shitsui, il giovane andrebbe a guardarli con occhietti particolari, occhi che dicono solamente “Qui qualquadra che non cosa… Ho capito tutto”. Che abbia veramente capito qualcosa? <La lava? Eh eh… Ava come lava… Scusa…> le leve inferiori andrebbero a muoversi verso la pavimentazione dell’ospedale prima di tentar un evasione laterale del giovane lasciando che l’indecisione di Shitsui e la velocità del giovane riescano a staccarsi il compagno d’armi di dosso. <…Ma mi sono già fatto la doccia… Non ne ho bisogno di un’altra per lava-rmi> battutaccia peggiore di questa non ce n’è (?). Indice e medio uniti a creare un coltellino svizzero o comunque un mezzo sigillo della capra e, toccandosi la tempia destra per poi fare un movimento verso l’esterno, sorridendo il giovane andrebbe a salutare il duo prima di girarsi e correre via <ahahahaha Ci vediamo … Sono contento che state tutti bene> e detto ciò andrebbe via come il vento prima di girare qualche angolino e sparire dalla vista.

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[EXIT]

19:40 Shitsui:
 [Stanza Ospedale] L'atmosfera è decisamente mutata, molto più leggera, tranquilla, e buona parte del merito va ad Ikkino, che per poco non si prendeva un caricatone di mazzate dal genin che, seppure ha evitato fino ad ora di mostrare i propri sentimenti nei confronti della compagna, ma le reazioni non mentono, i fatti parlano chiaro e nonostante l'apparente idiozia del loro compagno anche lui ormai dovrebbe esserci arrivato. Rimane tuttavia imbambolato verso la ragazza che rivela finalmente la sua innata, rilasciando la presa sulla collottola del compagno che nel frattempo si scosta, sfuggendo alla tenaglia del Seiun, mettendo in mostra le sue doti da comico con una serie di battute che lasciano calare all'interno della sala ospedaliera un silenzio alquanto imbarazzante. < Ehm Ehm... > Schiarisce la voce, disturbando così il silenzio creatosi. < Interessante > Commenta le parole della compagna < Hai già un'eccellente padronanza del fuoco! > E lui ne sa qualcosa, coff coff < E in più potrebbe farci comodo in missione, puoi colpire da lontano mentre Ikkino è un combattente da distanza ravvicinata... > E Shitsui? Beh, lui è decisamente versatile, vedendoci al buio, potendo colpire da distanza e senza farsi vedere. La mente viaggia veloce alle missioni già svolte e ancora di più a quelle da svolgere, non vede già l'ora di tornare in azione! < Grazie per essere passato, Ikki > Esclama, salutando l'houjutser che si congeda e quindi ritornando su Hikari < Non credo ci sia un orario limite per le visite > La voce ora è bassa, profonda, decisamente in tono molto più amorevole e dolce, mentre la mano sinistra va ad accarezzarle il braccio < Se vuoi rimanere... > Un chiaro invito, ma la frase rimane interrotta, aperta, non ha bisogno di altre parole < Con un po' di fortuna non dovrebbero più esserci interruzioni > Commenta infine ironico, riferendosi ad Ikkino, quasi sogghignando. La giornata di oggi è stata decisamente gratificante e rigenerante, più che dal punto di vista fisico, sopratutto da quello morale. [END]

20:00 Hikari:
  [Stanza] Osserva con occhi colpevoli lo sguardo affilato di Ikkino che passa prima su di lei, poi su Shitsui. Occhi furbi quelli dell’Oboro, che sembrano sapere molte cose. Forse i due non sono stati così bravi a tener l’altro all’oscuro dei loro sentimenti, anche se in qualche modo ne hanno dato piena dimostrazione alla fine del combattimento. Le gote della giovane arrossiscono appena, senza diventare fortunatamente paonazze, colta con le mani nel sacco. < Beh sì, di certo mi farò valere. > continua il discorso del compagno che tenta di rompere quel silenzio che si è venuto a creare nella stanza, accogliendo con ironia quel suo commento sulla padronanza del fuoco. < Siamo un bel team. > si rivolge dunque a entrambi con un sorriso sincero, contenta che tra loro si sia creato quel rapporto che li caratterizza come team. Tutto grazie ad Ikkino. < Ci vediamo. > saluta dunque quest’ultimo che, finalmente, lascia ai due l’opportunità di rimanere da soli. Ma anche adesso, Hikari decide di non rivelare le proprie preoccupazioni al Seiun, aspetterà che torni al pieno delle forze per farlo. Si alza dallo sgabello, appoggiandovi il mazzo di rose, e rispondendo all’altro con un sorriso accondiscendente. Si china sul letto, salendovi con l’aiuto del ginocchio destro, portato sul materasso. Si dà il giusto slancio per salirvi con tutto il corpo e posizionarsi al fianco del ragazzo. < Con molto piacere. > e, pronunciate queste parole, si allunga verso la fronte di lui, scostandovi i capelli corvini con la mancina per poterla scoprire, e stamparvi un bacio, proprio come ha fatto lui quando si sono trovati a casa sua. Scivola poi con il dito indice sulla tempia destra dell’altro, scendendo lentamente fino a raggiungere le labbra. < Abbiamo un conto in sospeso, io e te. > [End.]

Hikari fa visita a Shitsui in ospedale, raggiunta poi anche da Ikkino. Così i tre si ritrovano uniti dopo molto tempo. I discorsi sono dei più vari, dal torneo, all'incontro con il sensei, ai seni di Hikari... insomma, diversi.