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[Cure] - Fra solitari ci si intende

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con Kaori, Kouki, Shitsui

14:53 Kaori:
 Gli scontri del torneo proseguono ormai ininterrotti avviandosi sempre più nel vivo dell'azione. Kaori non ha avuto altri scontri a cui dover partecipare per ora o a cui dover assistere, e per questo si trova in ospedale in attesa di potersi occupare delle ferite di chi proprio in questo momento si sta scontrando. Indossa il suo camice bianco da medico richiuso con cura lungo tutto il busto nascondendo dunque il resto del suo vestiario, se non quel paio di pantaloni neri, stretti, che le fasciano le gambe. Indossa le tipiche ciabatte ospedaliere ed ha i capelli raccolti in un codino molto piccolo dietro la nuca. Ciocche fuggiasche troppo corte scivolano ai lati del viso mentre nessuna arma od oggetto è portato con sé ad eccezione del coprifronte della Foglia legato attorno al collo. Compila schede e cartelle al banco informazioni nel corridoio principale della struttura quando sente giungere improvviso qualcuno. I medici del soccorso dell'arena che arrivano con una barella fra le mani. Un ragazzo è disteso su di essa e subito la Hyuga lo raggiunge abbandonando le sue scartoffie sul bancone. <Eccomi, ci penso io ragazzi, cosa abbiamo?> domanderebbe immediatamente andando ad affiancare la barella così da poter osservare il corpo del kusano ferito. "Da una prima visita sul posto abbiamo potuto vedere semplicemente ampie ustioni agli arti inferiori ed alla spalla destra. Ne ha qualcuna anche sull'addome ma sono superficiali" dice uno dei medici alla ragazza che, dal canto suo, analizza e osserva il corpo del ragazzo coi suoi occhi perlacei. E' attenta, concentrata e non permette ad alcun pensiero di distrarla in quel momento. Studia le ferite visibili sul di lui corpo attraverso gli abiti bruciati, l'intensità delle scottature e le sue condizioni generali. Dolorante, parecchio, ma ancora cosciente. <Ha anche una spalla lussata, è fuori asse. Va risistemata> conviene alla fine dopo la sua prima visita. <Va bene, andiamo nella sala ustioni> aggiunge poco dopo con un respiro profondo, la voce decisa. <Non preoccuparti, ragazzo, adesso ti rimettiamo in sesto, okay?> cerca solo a quel punto di ammorbidire lo sguardo per dedicare al giovane un sorriso gentile, leggero, che possa in qualche modo dargli un po' di speranza, di vicinanza umana. Probabilmente sarà spaventato all'idea di essere stato arrostito. Lascia dunque che i medici portino la barella nella stanza indicata seguendo con passo sicuro il loro movimento, fino a raggiungere la camera dedita alla cura delle ustioni. Qui il giovane verrebbe accuratamente spostato dalla barella al lettino e Kaori si ritroverebbe a vedere i medici iniziare ad allontanarsi. <Mentre andate via, per favore, fate venire qui Kouki Yakushi. Mi serve il suo aiuto> direbbe al loro indirizzo umettandosi le labbra. Vuole insegnarle, vuole starle vicino ed iniziare a conoscerla e, al tempo stesso, mostrarle che vuole fare qualche passo in sua direzione. In più quelle ferite sono abbastanza serie da impedirle di potersene occupare da sola. <Allora, come ti chiami?> andrebbe a rivolgersi questa volta verso il giovane mostrandogli un sorriso gentile, uno sguardo comprensivo mentre si avvicinerebbe alla di lui gamba destra. <Inizieremo a trattare prima le ustioni alle gambe che sono più massicce e dolorose, e poi tratteremo l'ustione alla spalla e ti rimetteremo in asse il braccio, va bene?> inizia con lo spiegargli la Hyuga umettandosi le labbra, preparandolo a ciò che sarebbe accaduto di lì a breve. <Farà male, non lo nascondo. Ma durerà poco, per cui cerca di stringere i denti, va bene?> cercherebbe di prepararlo lei prima di andare ad inspirare a fondo. Immediatamente Kaori andrebbe quindi a porre le mani al di sopra dell'ustione alla gamba destra, a circa una decina di centimetri di distanza, una sopra l'altra. Andrebbe a ricercare all'interno del proprio chakra parte delle energie fisiche che scorrono in esso. Andrebbe a ricercarle, richiamarle, fino a spingerle verso le mani, i palmi, lasciandole fuoriuscire attraverso gli tsubo ivi presenti. Il chakra medico andrebbe dunque ad avvolgere la pelle della Hyuga in un alone verdastro e rassicurante che andrebbe poi a lavorare per permettere l'inizio delle cure. Il chakra medico verrebbe fatto fluire dalle di lei mani fino alla gamba del ragazzo andando quindi ad attraversare pelle e tessuti nel tentativo di iniziare il processo curativo. Cellule, sangue, tessuti, fibre, ogni cosa verrebbe pervasa di quell'energia verdastra iniziando a formicolare e bruciare mentre la rigenerazione delle cellule che compongono il suo essere inizierebbero a riprodursi e moltiplicarsi a velocità enormemente avanzata. [Competenze curative B] [Mani Terapeutiche B - chakra: 90/100]

15:06 Shitsui:
 [Ospedale] L'incontro è finito da poco e il giovane moro si trova ancora steso sulla barella con cui l'han portato via dall'arena. Era con Hikari, mano nella mano, prima che chiudesse gli occhi per riaprirli poi in una sala bianca, voci confuse riecheggiano nei dintorni, ma le voci non hanno volti definiti, sono solo figure dai contorno sfumati ai suoi occhi stanchi, debilitati. Si era addormentato -o forse svenuto- ma il rumore attorno a lui l'ha risvegliato. Spossatezza e affaticamento lo hanno accolto al risveglio, la vista è ancora appannata a causa dello sforzo nel mantenere il proprio doujutsu attivo per tutto quel tempo e poi ancora tutte le bruciature che il suo corpo ha dovuto sopportare. Ha chiesto davvero troppo e ora ne sta pagando le conseguenze. Batte velocemente le palpebre cercando di riacquisire la vista, mettendo a fuoco la dottoressa solo dopo diversi attimi, guardandola quasi confuso < Shitsui > Borbotta comprendendo finalmente la domanda dell'altra < Shitsui Fukano > Ripete, aggiungendo anche il suo cognome. Abbassa lo sguardo, cercando di guardarsi la spalla. Parte del vestiario è lacerato, la manica destra inesistente e la spalla fuori asse. Sospira profondamente prima di lasciar ricadere la testa sul lettino, lo sguardo fisso al soffitto mentre la Hyuga gli accenna del dolore che andrà a sentire < Va bene dottoressa > Proferisce serioso, distaccato, quasi disinteressato, con la mente affollata di pensieri, tutti, o quasi riguardanti l'incontro appena trascorso. L'ironia del destino che l'ha messo contro la persona che ama, contro la persona che ha promesso di proteggere e alla quale non è riuscito a fare del male. E' la prima volta che succede, in altre situazioni si è trovato a non provare pietà, come, ad esempio, in missione, ma poco importa: lei sta bene, ha vinto, e l'ha fatto anche grazie a lui. Un sorriso soddisfatto si disegnerebbe sulla bocca del giovane, se non fosse che la donna andrebbe a procedere con la cura partendo con gli arti inferiori < MALEDIZIONE! > Esclama alzando la schiena, facendo perno sul braccio sinistro, mentre il destro è steso sul lettino, lungo il fianco, tutto questo cercando di non muovere le gambe per evitare problemi allo staff medico.

15:10 Kouki:
  [Ospedale] La giovane Genin indossa i suoi soliti vestiti, anche se leggermente diversi. I pantaloni neri dal tessuto morbido sono lunghi poco sotto al ginocchio e lì si stringono mediante un elastico. Dal ginocchio alle caviglie, a ricoprire gli stinchi altrimenti nudi, vi sono le proprie bende bianche, per nascondere cicatrici e segni di bruciature. Scarpe nere ai piedi e canotta rossa infilata nei pantaloni, mentre le spalle, il collo, il torace e le braccia fino ai polsi sono anch’esse zone ricoperte dalle fasciature bianche, sempre per il medesimo motivo degli stinchi. Sempre per nascondere quei segni che deturpano quella sua pelle pallida e delicata. Non indossa altro quest’oggi, se non un piccolo camice bianco tenuto ben chiuso ed ordinato. I lunghi capelli neri e lisci sono tenuti sciolti, liberi di percorrere tutta la lunghezza della sua schiena fino al sedere, incorniciando, assieme alla frangia, quel suo visino infantile per via della giovanissima età, ma comunque lievemente duri. Gli occhi gialli sono intenti in un’espressione seria e neutra, al momento non esprime alcun tipo di sentimento in particolare. Piccola di statura e minuta di corporazione, sembrerebbe solamente uno scricciolo e non un ninja. Sotto peso, data la sua scarsa nutrizione. Si trova in ospedale, in attesa di poter mettere in pratica le proprie energie per curare qualche ferita, e per tenersi pronta andrebbe a tentare di richiamare il proprio chakra. Chiuderebbe gli occhi portando le mani all’altezza dello sterno, andando ad intrecciare le dita nel simbolo della Capra. Successivamente immaginerebbe il proprio corpo come una semplice figura nera, isolata dal mondo e immersa nella propria concentrazione. Andrebbe a figurarsi la prima sfera di energia, di colore verde e statica, all’altezza della testa. Essa racchiuderebbe in sé la propria energia psichica, composta dai propri sentimenti, dal proprio animo e dalle emozioni. Se ci fosse riuscita passerebbe a richiamare la seconda sfera, di colore rossa e sempre statica e la posizionerebbe all’altezza dell’addome. Essa sarebbe la sfera puramente fisica della ragazzina composta dalle energie ricavate dalle cellule e dai muscoli, dalle ossa e dalle articolazioni. Infine cercherebbe di confluire quelle due sfere entrambe verso lo sterno, in modo da cercare di unirle in un’unica sfera di energia azzurra e dal movimento rotatorio: il chakra. Se ci fosse riuscita andrebbe a distribuire tale energia mediante i canali del chakra presenti nel suo corpo, per poterla distribuire ovunque, fino ad ogni suo punto di fuga. Se ci fosse riuscita dovrebbe avvertire tutto il chakra scorrerle potente in corpo e riaprirebbe gli occhi, sciogliendo il sigillo eseguito con le dita. A quel punto sentirebbe il proprio nome venir chiamato da qualche medico, i quali la informano che è richiesta da Kaori per le cure di un ragazzo appena arrivato dal torneo. Il cuore inizia a batterle forte nel petto, sentendosi felice del fatto che la ragazza abbia chiesto di lei e il viso pare illuminarsi. Tuttavia non può lasciarsi andare alle emozioni, non è il momento, quindi annuirebbe e prima di andare si farebbe dare un veloce resoconto delle ferite riportate dal ragazzo. Quindi andrebbe a dirigersi verso la stanza che le è stata indicata e nel mentre andrebbe a legarsi i lunghi capelli in una coda alta, mediante un elastico blu, in modo tale che essi non le siano di impiccio durante le cure. Espressione seria e concentrata, cercherebbe di essere più professionale possibile non appena dovrebbe fare il suo ingresso nella stanza. Uno sguardo e un saluto verso Kaori, espressione che addolcisce quei suoi lineamenti duri. <Salve, sono qui. Mi metto subito al lavoro.> tono sussurrato, ma udibile, determinata a fare del suo meglio. Si avvicinerebbe al ragazzo, andando a cercare di osservare con cura le ferite riportate. Le gambe innanzitutto, poi la spalla, dato che dovrebbe notarsi molto una lussazione. <Ciao, io mi chiamo Kouki Yakushi, sono una tirocinante, ma farò del mio meglio per alleviare il tuo dolore.> pronuncia verso Shitsui. Il tono professionale, forse lievemente distaccato, ma sincero, che nasconde una certa nota di dolcezza, anche se non accompagnata dai lineamenti, i quali rimangono seri e composti. <Ti consiglio di sdraiarti e non sforzarti, per favore.> ultime parole notandolo in quella posizione semi seduta, col peso bilanciato sul braccio sano. [Tentativo impasto chakra – Chakra 25/25]

15:26 Kaori:
 Come c'era da aspettarsi il ragazzo si agita, si solleva con la schiena per via del dolore alla gamba. Le cure sono necessarie e tuttavia risultano spesso molto dolorose quando vengono donate e questa è una delle cose che maggiormente dispiace alla special jonin. Kaori continua a tenere le mani al di sopra della ferita così da permettere al chakra medico di continuare a fluire dentro di essa, ma si ritrova a volgere lo sguardo alla volta del giovane. <No, Shitsui, per favore, non farlo. So che è doloroso, ma cerca di non muoverti> il tono è comprensivo e serio al tempo stesso. Capisce bene cosa l'altro stia provando, anche lei ha dovuto sentire lo stesso dolore non troppo tempo addietro: la sensazione di una ustione profonda che svanisce è davvero terribile, ma deve essere forte, deve cercare di non muoversi. <Puoi urlare per sfogare il dolore, ma più rimani fermo più rapidamente finiremo> cerca di dargli una alternativa per quanto sappia di stargli chiedendo uno sforzo enorme. Mentre il chakra medico andrebbe a continuare il suo processo rigenerativo delle cellule morte e bruciate alle gambe del ragazzo, ecco che Kouki fa il suo ingresso nella stanza con i capelli raccolti e la voce candida di sempre. <Ciao Kouki> la saluta Kaori cercando di abbozzare un sorriso mite, tranquillo, che voglia andare ad accoglierla. La vede avvicinarsi al ragazzo, presentarsi, cercare di metterlo a suo agio e questo la colpisce. Come può una stessa persona passare da questi attimi di gentilezza ad essere così... velenosa come quella sera al chiosco? Raido le ha detto che c'è una doppia personalità in lei e questo la porta a vedere sotto un'ottica più comprensiva questo fattore, donandole modo di trovare più sinceri i suoi atteggiamenti. <Vieni qui, vicino a me. Aiutami con questa ustione. Insieme saremo più veloci> la invita allora facendole spazio senza tuttavia andare a spostare le mani da sopra l'arto ferito del ragazzo. Rimarrebbe concentrata nel cercare di profondere le proprie energie nel corpo altrui, di modo tale da andare a rendere costante e regolare l'afflusso di chakra e quindi l'intensità della cura. <Anche tu sei di Kusa come Kouki, Shitsui?> domanda poco dopo Kaori alla volta del Seiun nel tentativo di distrarlo dal dolore, da quella bruciante e orribile sensazione. [Mani Terapeutiche B (PS curati: +14)] [chakra: 89.5/100] [PS Shitsui: 47 + 7 = 54 ]

15:33 Shitsui:
 [Ospedale] Il dolore che prova è lancinante -ma necessario-, amplificato dalle cure e dalla rigenerazione cellulare. La Hyuga lo aveva avvisato, ma è stato più forte di lui l'avere uno spasmo, irrigidire i muscoli e alzare la schiena. L'aiutante della dottoressa presto si presenta nella stanza d'ospedale, introducendosi anche al moro ustionato che non bene riesce a comprendere il suo nome e cognome, tuttavia ascoltando il consiglio di lei. Certo, come se fosse facile. Gli occhi vanno ad inquadrare la figura della tirocinante, che quasi pare una bambina nell'aspetto, ma una donna nei modi di fare. Posata, professionale, distaccata, quasi a ricordargli sé stesso, il suo essere ligio al dovere e ai comandi dei superiori. Quasi prova una stima per lei, vedendo quei suoi modi di fare, rispettando la scelta della sua poca loquacità -aldilà della situazione che permette poche chiacchiere- e limitandosi ad annuirle, prima di seguire il consiglio e tornare steso, digrignando i denti facendo quasi stridere l'arcata superiore con quella inferiore. Ecco che quasi come un eco ascolta anche le parole della dottoressa che, nonostante il tono comprensivo e dolce di lei lo invitano a rimanere immobile. < Nghh... > Cerca di trattenere un urlo di dolore, soffocandolo nella gola, lasciando che solo un mugolio parta dalle proprie corde vocali. Il petto si gonfia e si sgonfia affannosamente, mentre il pallido viso del ragazzo è tutto corrucciato in una smorfia di dolore. Cerca perciò di muovere il meno possibile la spalla lussata e le gambe sulle quali stanno agendo ora le donne fino a quando la dolce voce di Kaori non raggiunge nuovamente le sue orecchie. Annuisce, o almeno ci prova, portando gli occhi sulla ragazzina < Esatto > Borbotta rivolgendosi poi direttamente a Kouki stessa < Ma non credo di averti mai vista al villagio > Non una sorpresa, dato che il suo giro di conoscenze è molto limitato, data la natura schiva ed introversa del Seiun.

15:43 Kouki:
  [Ospedale] La ragazza l’accoglie con un sorriso, e questo sprona la ragazzina a ricambiare, seppur sempre impacciata, ma per lo meno al momento non c’è nulla in lei che non sia sincero. Certo, non vi è quella preoccupazione pressante che ha provato con Nahira, quel ragazzo non lo conosce, ma anche se non prova una preoccupazione esagerata, sente che vuole fare del suo meglio per guarirlo. Il viso torna a concentrarsi, seria, e senza perdere ulteriore tempo, la ragazzina si adopererebbe per cercare di richiamare a sé il chakra medico. Andrebbe quindi a focalizzare il proprio chakra impastato e da quello cercherebbe di individuare le due energie che lo compongono, quella fisica e quella psichica. Se ci fosse riuscita tenterebbe di concentrarsi solo su quella fisica, per poterla distaccare dal chakra e poterla richiamare a sé. Cercherebbe di allontanarla dall’energia psichica, per poterla fare scorrere lungo le braccia ed infine concentrarla al livello di entrambe le mani. Entrambe le sue mani quindi dovrebbe essere avvolte da un alone verde e curativo, energia che uscirebbe fluida dai propri tsubo presenti sulle mani, per poi essere trattenuta attorno ad esse. Annuisce alle parole di Kaori, portandosi quindi vicino a lei ed osservando quegli arti bruciati dalle ginocchia in giù. Prenderebbe un profondo respiro e quindi porrebbe le proprie mani guantate da quell’energia verde, sopra alle ustioni, a circa una decina di centimetri di distanza dalla pelle. Quindi inizierebbe a far defluire quell’energia dalle proprie mani al tessuto lesionato. Il chakra medico dovrebbe insinuarsi attraverso la pelle e i tessuti, andando fino alla profondità dell’ustione, nel tentativo di iniziare a rigenerare le cellule danneggiate. Ci mette tutta sé stessa, tutta la sua concentrazione, annuendo anche al fare del ragazzo che torna a stendersi. Non aggiunge altro, ascoltando il dire della Hyuga e portando i propri occhi sul viso del ragazzo. No, lei non lo ha mai visto, conferma che le arriva anche da lui stesso. <Non sono molto socievole. Mi spiace.> afferma verso di lui, accennando un piccolo sorriso che risulta essere un misto tra il dolce e il triste. Non ha amici a Kusa, la sua unica amica vive a Konoha. Ora si sente a disagio, sa che dovrebbe dire qualcosa, ma non ha idea di che cosa. Distrarlo? Ma in che modo? Lei è decisamente poco pratica nelle relazioni umane. <Uhm… mi dispiace per le ferite, so che fanno molto male. E so che tra il dire di resistere e il farlo è molto difficile.> ci prova, davvero, ma è impacciata, titubante e soprattutto non pensa proprio che quel dire possa distrarlo dal dolore. Eppure vorrebbe essere un suo tentativo di incoraggiarlo, forse. Si morde il labbro inferiore, non riuscendo a trovare un argomento valido. [Tentativo Mani Terapeutiche D – Consumo 5 pc + 0.5 a turno][Chakra 20/25][Ps a turno: 3]

16:03 Kaori:
 Kouki si avvicina, esegue quanto richiesto ed i due iniziano a parlare. Entrambi di Kusa, eppure mai visti prima di ora. Entrambi genin che ora si conoscono per la prima volta e che potrebbero magari veder nascere qualcosa. Forse si sarebbero dimenticati l'un dell'altra dopo questo incontro non propriamente felice, oppure avrebbero potuto divenire amici una volta tornati a casa, magari compagni di squadra, chissà? Kaori ascolta in silenzio, per ora, le loro parole ritrovandosi poi a sorridere intenerita quando Kouki va dicendo quelle frasi così impacciate e gentili. <Non essere dispiaciuta, Kouki. Kusa è un Villaggio piuttosto grande, è normale che non vi possiate conoscere tutti. E poi non è un male il fatto di non essere troppo espansivi> tenterebbe lei di rassicurarla, spinta da qualche strano istinto che le prudeva dentro. Non aggiungerebbe altro tornando a concentrarsi sul suo fare lasciando modo alla piccola di confortare il ragazzo a modo suo. Un modo maturo e adulto che quasi stona con quel viso così infantile. Le cure, comunque, procedono come sempre, normalmente, spedite. Il ragazzo si sforza di non muoversi e il chakra medico si ritrova ad agire incontrastato sulle sue ustioni. L'aiuto di Kouki poi si fa quasi provvidenziale perchè grazie al di lei sforzo congiunto al proprio Kaori può notare come la ferita vada migliorando e rimarginandosi a vista d'occhio. Il cremisi che fino a quel momento aveva tinto l'arto del ragazzo va sbiadendo rapidamente mentre i nervi riprendono la loro funzionalità e i tessuti si rigenerano velocemente. La pelle del ragazzo si crea strato dopo strato, come nuova, andando a portare il di lui arto inferiore ad una nuova e perfetta funzionalità. Non brucia più, non duole più, risulta semplicemente pesante e indolenzita e, sfortunatamente, presenta i segni di una ferita non indifferente. Poco sotto il ginocchio, infatti, ecco che si viene a creare come una sorta di linea di confine che separa la pelle del resto del corpo a quella nuova appena ricreata dalle due dottoresse. I segni di quell'ustione rimangono stampati sul suo corpo. <Purtroppo non potremo far molto per le cicatrici: rimarrà il segno.> Lo informa Kaori da subito per prepararlo ad abituarsi a quell'idea. Certo, sempre meglio delle gambe segnate che delle gambe tagliate, ma è sempre dura accettare un cambiamento di quel tipo sul proprio corpo. <Comunque questa gamba è guarita, la sentirai pesante e indolenzita per un po' fintanto che il corpo non recupererà le energie perdute, ma starà bene.> aggiunge poco dopo con fare professionale. <Ora ci occupiamo dell'altra, okay?> aggiungerebbe, poco dopo, indicando alla piccola Kouki di passare a curare l'altro arto. Lei l'avrebbe seguita di lì ad un attimo. [Mani Terapeutiche B (PS curati: +21)] [chakra: 89/100] [PS Shitsui: 57 + 7 = 64 ]

16:08 Shitsui:
 [Ospedale] L'iridi scure sono fisse sulla figura più minuta delle due kunoichi, mentre le orecchie si concentrano sulle parole di lei, nel tentativo di distrarsi, anche per breve tempo, dal dolore delle ustioni che vanno rimarginandosi lentamente sugli arti inferiori, esattamente come previsto dalla Special Jonin di Konoha, seppure il distogliere l'attenzione dalle ferite del combattimento non allevi del tutto la sensazione di pena. Tuttavia, quasi come dedotto in precedenza dal Seiun stesso, l'altra ammette di non essere portata al dialogo e alla socievolezza, così come lui. Tenterebbe di disegnare così un piccolo sorriso comprensivo sul proprio volto, nonostante l'espressione risulti ancora sofferente, mentre le palpebre si chiudono brevemente. < Non devi preoccuparti > Borbotta, ripoggiando il capo sul lettino e alzando lo sguardo verso il soffitto candido. Gli occhi muovono senza inquadrare un punto preciso, vagando quasi nel candore della sala. La mente viene assalita d'un tratto da pensieri di vario tipo. Vuole riprendersi al più presto, tornare ad essere utile, perché un soldato in quelle condizioni non è più utile di una spada poco affilata, non vede quasi l'ora di tornare a Kusa e continuare con le missioni, lavorare per il Kage e per il generale Raflo e diventare più forte. Ma tutti i pensieri sui propri 'doveri' vengono scacciati di prepotenza dall'ultimo ricordo che ha del combattimento, prima di perdere i sensi: due barelle una accanto all'altra, la propria e quella della persona amata, la calda mano di lei che accarezzava la pelle della propria chiedendogli scusa. Ma poi scusa per cosa? E' stato lui debole, nel non riuscire a colpirla, frenato da scrupoli e sentimenti come mai era successo prima, ma sentendosi più rallegrato che deluso. Non le ha torto un capello, in accordo con quanto le aveva promesso, ossia di proteggerla. < Dottore mi scusi.. > Proferirebbe ossequioso verso Kaori, quasi a non volerla distrarre dal suo fare < Ha notizie di Kurosaki Hikari? > Le iridi andrebbero a cercare ora la figura della Hyuga evitando di muovere troppo la testa o il collo, il che potrebbe portare a qualche movimento involontario della spalla malmessa e quindi ad altro dolore 'gratuito' per il giovane, ora che la gamba destra non fa più così tanto male, come annunciato dal medico stesso. Avere delle cicatrici, poi, non gli dispiace più di tanto, o perlomeno non quanto il vedersi lontano dal 'campo di battaglia' per un po' di tempo, dovendosi concedere forzatamente un po' di riposo. Annuisce alle parole dell'altra, lasciandole la libertà più assoluta di intervenire come meglio crede sulle proprie ferite, del resto, non che possa fare molto altro...

16:16 Kouki:
  [Ospedale] Non ha seguito le altre eliminatorie, non sa se questo ragazzo sia un vincitore o un eliminato, ma comunque non chiede e non fa domande in merito. Se per caso sia uno dei perdenti probabilmente in questo contesto non gli farebbe piacere ricordare di essere stato battuto. Comunque sia non può nemmeno dirgli come gli sia sembrato in combattimento, dato che non era sugli spalti, quindi anche eventuali complimenti sono da escludere. Alla fin fine cosa le rimane per fare conversazione? Il viso si fa serio, ancor più concentrato, arrivando a sembrare che in un qualche modo si stia incupendo. Forse dovrebbe solo fare il suo lavoro e basta, senza sforzarsi in quella maniera solo per trovare qualcosa da dire. Prende un profondo respiro e cerca di concentrarsi sulla cura. Andando ad aiutare l’operato di Kaori in quella rigenerazione. Fibre, cellule, tessuti, nel tentativo di stimolare la rigenerazione e poter creare nuovo materiale. Nuove cellule, nuovi tessuti, andando a cercare di risanare anche i muscoli che potrebbero essere stati intaccati dall’ustione. Il dire di Kaori la prende quasi di sorpresa, andando a rassicurarla di qualcosa che altro non è il suo essere. Non è molto espansiva, ma non sarebbe un male? Persino al ragazzo non sembra importare l’essere chiusi o meno, e un tempo non avrebbe interessato nemmeno lei… ma ora le cose stanno lentamente cambiando, dentro di lei senza che il suo vero io si fa sempre più prepotente. <Penso tu abbia ragione, ma a volte il non esserlo ti porta a isolarti e ritrovarti solo. O porta gli altri a tenerti lontano.> risponde a quel suo dire con il proprio pensiero. Dopo tutto le è capitato, ha conosciuto almeno un paio di persone a Kusa di cui lei si ricorda perfettamente, ma che a causa del suo carattere non ha poi avuto modo di rivedere. Deve sembrare davvero antipatica al prossimo. Scuote appena la testolina, notando che almeno quella gamba pare essere guarita. Attimo dopo attimo i tessuti si rigenerano lasciando su quella gamba solo una cicatrice. Al ragazzo però non sembra importare molto dato che non reagisce in alcun modo, andando invece a chiedere di una ragazza. Per una qualche coincidenza quel nome le è conosciuto, per una qualche coincidenza è un nome che appartiene a una di quelle due persone che ha conosciuto a Kusa. Ma chissà quante persone si potrebbero chiamare Hikari, quindi non dice niente a tal proposito, anche perché non ne sa nulla. Lascia quindi che sia Kaori a rispondere e lei passerebbe altra gamba, tenendo sempre le manine sollevate dalla pelle e cercando di infondere il proprio chakra medico anche in quella seconda gamba. Cercherebbe di spingerlo attraverso i tessuti, le fibre, fino ad arrivare alle cellule e alla profondità di quelle ustioni. Cercherebbe di iniziare nuovamente il processo di guarigione, spronando le cellule della gamba a rigenerarsi. Al momento preferisce concentrarsi in quello che sta facendo. [Mani Terapeutiche D – Consumo 5 pc + 0.5 a turno][Chakra 19.5/25][Ps a turno: 3 – Ps Shitsui: 64 + 3 = 67]

16:32 Kaori:
 Kouki va ad iniziare a trattare l'altra gamba malandata facendo fluire la propria energia in essa. Kaori la segue subito dopo portando i palmi a sovrastare l'ustione tenendole a debita distanza. Andrebbe a far fluire la propria forza dalle mani fino alla gamba così da fare in modo che il chakra medico ricrei quel processo di riproduzione cellulare che ha eseguito poco prima sull'altro arto. Grazie all'aiuto della piccola Yakushi il tutto avviene molto più rapidamente e la gamba migliora a vista d'occhio. I tessuti più profondi, bruciati e intaccati, vanno iniziando a rigenerarsi e così anche i connettori nervosi bruciati dal fuoco o dalla lava. Fa male, è doloroso, ma ben presto tutto sarebbe finito. Kouki va rispondendo alle parole di Kaori mentre quella cura prosegue incessante e la Hyuga si ritrova a porre su di lei lo sguardo provando a vederla dal punto di vista della bambina. <Beh quel che posso dirti è che tu puoi essere qualsiasi cosa tu voglia. Se non ti piace parlare o cercare la compagnia degli altri non sentirti in obbligo di farlo, mentre se è quello che desideri puoi imparare a comportarti di conseguenza. Nessuno è fatto in un modo e basta, ognuno può essere chi desidera. Basta solo capirlo e volerlo> dice la ragazza credendo fermamente nelle sue parole. Kouki non è asociale. Non è condannata ad essere schiva e solitaria. Lo è stata ed ora inizia a non volerlo più essere. Questo può cambiare: se davvero lo desidera può imparare ad essere ciò che più preferisce e questo, Kaori, desidera che lei lo capisca. Le loro parole, poi, vengono interrotte d'un tratto dalla voce del paziente che, osservando Kaori, va a porle una domanda che la coglie impreparata. <Uhm... a dire il vero non so se ci siano altri pazienti, o come stanno. Ma se vuoi posso farti sapere appena avremo finito> andrebbe a rispondergli, sinceramente, continuando a profondere energie nel suo corpo. <Per un paio di giorni sarà bene che tu resti qui a riposo, per cui appena ti avremo portato in stanza potrò informarmi su questa ragazza. D'accordo?> [Mani Terapeutiche B (PS curati: +28)] [chakra: 88.5/100] [PS Shitsui: 67 + 7 = 74]

16:39 Shitsui:
 [Ospedale] I due medici ora si concentrano sull'altra gamba, dopo che la prima pare essersi ripresa quasi completamente. Proverebbe dunque a fare dei piccoli movimenti, quasi impercettibili, come contrarre il muscolo del polpaccio o chiudere le dita del piede, tutti piccoli movimenti che ovviamente richiedono il lavoro dei nervi e dei muscoli della gamba che, pian piano, sembra rispondere positivamente, nonostante ognuno di quei movimenti risulti essere lento, pesante e non immediato, come dovrebbero essere. Si prende quei pochi attimi per 'testare' le funzioni dell'arto, mentre le donne iniziano a riversare il loro chakra dal colore verde per stimolare la rigenerazione cellulare del moro. Ecco dunque quel bruciore di poco prima si ripete, atroce, pungente, come se una lama incandescente stesse punzecchiando la carne scoperta del ragazzo, un dolore che prova a sopportare alzando il braccio sinistro, chiudendo a pugno la mano e sbattendolo contro il lettino con una certa violenza < Merda! > I denti si digrignano nuovamente, mentre le labbra si aprono e gli occhi si chiudono < MERDA! > Quasi curioso il fatto che le ferite facciano più male adesso che in combattimento, quando, tra la frenesia della lotta, la scarica di adrenalina e la freddezza del ragionamento attutiscono il dolore a favore della sopravvivenza dell'individuo che con la sola forza della volontà potrebbe arrivare a ignorare un certo tipo di ferite, ma, ovviamente non a guarirle. Ed è questo il compito dei ninja medici, fondamentali dentro e fuori dai campi di battaglia, tatticamente e strategicamente. Cerca comunque di concentrarsi prima sulle parole della tirocinante, tentando quindi di distrarsi brevemente dal dolore < Tuttavia non tutti possono capire quello che provi o anche solo chi sei > Risponde alla ragazzina. Anche lui ha sofferto la solitudine per lungo tempo, fino a convincersi che è rimanere da solo era l'unico modo per non soffrire, fino a quando proprio Hikari non ha sconvolto il suo mondo, ha fatto cadere le sue convinzioni, dimostrando che i legami non solo arricchiscano l'animo, ma rendono anche più forti. Avere qualcosa da proteggere non può che conferire una forza che, altrimenti, non si potrebbe raggiungere. < E' una scelta tua, e gli altri devono accettarlo. > Conclude, subito dopo il punto di vista espresso da Kaori. Il tono vorrebbe risultare quanto più disteso e calmo possibile, nonostante le sfumature di dolore, e questo è perché non vuole imporle il proprio pensiero o prendersi la libertà di darle una 'lezione' emotiva. Tutt'altro! Odia la gente che impone i propri punti di vista senza sforzarsi di capire quelli altrui, e odia ancora di più coloro che invadono la libertà altrui con domande scomode, commenti o consigli non richiesti. E sarebbe anche per questo che ora ritornerebbe sulla Hyuga, che ammette di non aver notizie su Hikari < Capisco... > borbotta cercando di mascherare -inutilmente- una punta di delusione nella propria voce. Sa che l'altra sicuramente se la passa meglio di lui, ma avrebbe voluto averla vicina anche per breve tempo, dopo essersi trovato costretto ad affrontarla controvoglia.

16:49 Kouki:
  [Ospedale] Aiutare Kaori la fa sentire bene, le fa piacere. Poter fare qualcosa insieme a lei, cercare di esserle vicina, forse vorrebbe ricercare la sua presenza in fondo. Non sa ancora mettere chiarezza in quello che sente, come non sa quanto legame possa portare quel loro semplicemente lavorare assieme. La ragazzina dà un piccolo contributo per le cure di quelle ustioni. Fibre e tessuti che vanno via via a rimarginarsi, portando dolore, certo, ma anche una finale sensazione di sollievo e pesantezza. Il dolore dovrebbe man mano scemare, sia per le loro cure, ma forse anche per il fatto che il ragazzo stesso dovrebbe abituarsi? O forse no, forse sono cose che riguardano solo lei. Dopo tutto gli esseri umani sono tutti diversi fra loro. I tessuti più profondi vengono man mano spronati a rinnovarsi… fibre, nervi, le vene che sono state intaccate. La reazione del ragazzo va a farle sobbalzare leggermente le gambe. Fa male, segno che non si è abituato al dolore. Andrebbe a fissare il ragazzo con gli occhi sorpresi, per poi tentare di comunicargli qualcosa. <Mi dispiace, sopporta. Pensa ad altro e focalizzati su quello.> probabilmente lei ci prova davvero, ma potrebbe anche risultare delicata come un baobab. Per lei dopo tutto c’era l’Altra a salvarla dal dolore, e man mano ha imparato a sopportare quasi facilmente. Ascolta il dire di Kaori, e la ragazzina va a sollevare lo sguardo verso di lei, andando a donarle un sorriso decisamente sincero, che pare illuminare un poco quel suo visino. <E’ vero, hai ragione. Questo sto imparando a capirlo e mi sto impegnando per agire di conseguenza.> sono cose che ha imparato anche grazie a Nahira, ed insegnamenti che ha provato a darle Raido, e ora si ritrova a sentirsi felice nel sentire quelle parole dalla Hyuga. Anche le parole del ragazzo la raggiungono e lei tornerebbe ad osservarlo, andando ad annuire. <Grazie.> è sincera, dopo tutto le sembra che quel suo lato distaccato venga capito e compreso dal ragazzo. In seguito tace, tornando a concentrarsi sul proprio lavoro, limitandosi ad ascoltare le parole che Kaori va a dare in risposta alla domanda di Shitsui. Si sente molto meglio rispetto a prima, anche se rimane un lieve senso di disagio per il non sapere come rapportarsi con il ferito. Cosa che invece Kaori sa fare molto bene, andando a rassicurarlo e a promettergli di avere informazioni. La ragazzina non può che ascoltare e cercare di imparare da lei. Tuttavia deve anche imparare ad essere sé stessa e basta, cercando di equilibrarsi. Dunque nessuno sa delle condizioni di questa Hikari e lei non può fare nulla per alleviare la curiosità del ragazzo. Rimane dunque in silenzio, cercando di fare nel suo meglio nel supportare Kaori. [Mani Terapeutiche D – Consumo 5 pc + 0.5 a turno][Chakra 19/25][Ps a turno: 3 – Ps Shitsui: 74 + 3 = 77]

17:11 Kaori:
 Anche la seconda gamba va finalmente risanandosi. Fibre, tessuti e pelle vanno via via rigenerandosi tornando a nuova vita mentre l'energia combinata delle due ragazze va a dare una spinta al processo riproduttivo delle di lui cellule. La gamba va schiarendosi man mano che la pelle ricresce sana e fresca al di sopra della carne sana appena venutasi a ricreare. Il sangue tornerebbe a scorrere nelle vene senza problemi, i muscoli intaccati si riparano e nuovi strati di derma si vanno a susseguire sul suo corpo fino a ricoprire nuovamente la zona bruciata. La gamba è adesso totalmente funzionante, non duole più sebbene anche quest'arto presenti ora il segno delle ustioni rimarginate. Dalle ginocchia in giù è palese la differenza di colore fra pelle vecchia e pelle nuova, ma per lo meno non v'è un danno permanente di cui doversi preoccupare. Insomma, l'estetica è decisamente il male minore. <Bene. Anche questa gamba è finalmente guarita. Va meglio, vero?> andrebbe a tentare di dire Kaori alla volta del ragazzo poco dopo il suo sbottare. Cerca di capire se effettivamente il giovane avverta la differenza fra le sue condizioni di poco prima e le attuali ritrovandosi poi ad inspirare a fondo e allontanare le mani ancora avvolte di chakra curativo dalla gamba. <Vieni, Kouki. Avvicinati alla spalla. Adesso curiamo quelle bruciature e poi mi dai una mano a risistemargli l'osso> la invita Kaori con un cenno del capo in direzione della spalla offesa. Andrebbe lei a fare il giro del lettino per poi porsi alle spalle del giovane, vicino alla sua testa, così da porre i palmi al di sopra della spalla, ad una decina di centimetri di distanza. Andrebbe a far fluire la propria energia dalle mani fino alla sua pelle per riprendere il medesimo procedimento effettuato poco prima agli arti inferiori. Andrebbe ad agire sui nervi, sulla pelle, sulla carne bruciata cercando di far passare il dolore dovuto all'ustione così da poter poi più facilmente sistemare la slogatura del giovane. Avrebbe sofferto moltissimo durante quell'atto e per questo è il caso che quella procedura venga utilizzata senza ulteriori dolori ad aggravarne l'intensità. Ecco allora che sente quanto Shitsui e Kouki vanno a dire in merito a quell'iniziale discorso ed un lieve sorriso si staglia sulle labbra della Hyuga. E' felice di sentire quelle parole da parte della bambina, felice di sapere che si sta impegnando per trovare nuovi amici, per essere più aperta con gli altri. Poco a poco scopre sempre un po' più di sé e Kaori si sente come un passo più vicina alla piccola. <Hai tutto il tempo del mondo per farlo. Prima o poi sono sicura che ce la farai> le sorride, incoraggiante, mentre il chakra medico continuerebbe ad agire sulla spalla offesa del moro. <Sai, Kouki? Pensavo che potresti occuparti tu del decorso di Shitsui in questi giorni. Portargli da mangiare, controllare temperatura e condizioni fino alle dimissioni. Imparerai ad occuparti di un post-operatorio e al tempo stesso potrai tenergli compagnia. I ricoveri in ospedale sono sempre piuttosto tristi, soprattutto in una terra lontana da casa> andrebbe allora a proporre cercando di incentivare una specie di legame fra loro. Trova che i due abbiano un qualcosa di simile nel modo serio e maturo di parlare, nello sguardo adulto, e pensa che magari potrebbero trovarsi bene a parlare, a confrontarsi. Dopotutto, in qualche modo, sono compagni. <A te andrebbe bene, Shitsui?> domanderebbe quindi al paziente rivolgendo a lui il proprio sguardo. <O preferiresti rimanere da solo?> [Mani Terapeutiche B (PS curati: +35)] [chakra: 88/100] [PS Shitsui: 77 + 7 = 84]

17:17 Shitsui:
 [Ospedale] Ritorna con lo sguardo fisso sul soffitto, la gamba sinistra ancora 'immobilizzata' per facilitare il fare delle due ragazze. Anche quì il dolore inizia a scemare lentamente, sente riacquisire pian piano sempre più controllo sull'arto mentre l'entità della ferita affievolisce e i nervi, le cellule e le vene ritrovano nuova vita, ricostruendosi e riallacciandosi forzatamente grazie alla patina di chakra verdognolo proveniente dalle mani delle due. Ascolta distrattamente ancora le parole di Kouki, che cerca quasi di rincuorarlo a modo suo. Lui, d'altra parte, sospira, chiudendo pazientemente gli occhi e annuendo. Non voleva fare una scena, ma è stato più forte di lui. Con gli occhi chiuse cercherebbe dunque di seguire il consiglio della tirocinante, provando a distrarsi dal dolore frugando dentro di sé. La sconfitta al torneo non brucia affatto, anzi, lo scontro contro la sua amata non poteva che progredire così, ma vedere il modo in cui sono riusciti a collaborare per far fuori il loro avversario comune gli solleva decisamente il morale. Non aveva mai visto l'altra in azione e non ne è rimasto affatto deluso. Certo, proverebbe però sentimenti profondamente diversi nei confronti delle palle di fuoco a distanza fin troppo ravvicinata che si è visto sparare in faccia, riuscendo ad evitarle a malapena e con le conseguenze piuttosto evidenti. Ma il torneo, dopotutto, non voleva dire più di tanto per lui. Si è messo alla prova e in parte è soddisfatto da se stesso. Ora però dovrà rimanere in quelle condizioni per un paio di giorni. Un altro sospiro. Di certo vuole rimanere accanto ad Hikari ora che si troverà a combattere in finale, ma d'altra parte vorrebbe affrettarsi a tornare a casa, continuare ad allenarsi e a fare missioni. Ma in ogni caso, qualunque cosa egli vorrà fare, per i prossimi due giorni sarà costretto lì a riposo. Apre nuovamente gli occhi, ritornando così alla 'realtà', posandoli sulla dottoressa con più esperienza, che ormai ha finito anche con l'altra gamba e che va a concentrarsi con la spalla. Ascolta nel frattempo le sue parole, stringendo i denti a causa dell'intensificarsi del dolore ora sulla spalla. < E' indifferente > Esclama disinteressato, distaccato, quasi apatico ancora mezzo assorto nei suoi pensieri quando, d'un tratto, gli occhi vagano quasi per caso sulla figura della tirocinante. Non vuole risultare rude nei confronti di chi lo sta aiutando, specie sentendo la nota con la quale viene proferita la frase da parte di Kaori, rielaborandola in un secondo momento e andandosi poi a correggere < Cioè... > Farfuglia < Va più che bene. > Annuisce brevemente. Fatica anche lui a creare legami ed empatizzare con gli estranei. Ciò potrebbe fargli solo del bene, si spera..

17:27 Kouki:
  [Ospedale] I tessuti della gamba sembrano rinnovarsi sempre più velocemente e gli occhi della ragazzina sono quasi rapiti da quel veloce rinnovo che sta avvenendo. La pelle, i tessuti sottostanti, i nervi, le vene… tutto viene ristabilito, rigenerato e lei permane con le mani a coppa, i palmi rivolti verso quell’arto ferito, tenendosi sempre a distanza dalla pelle. Quella sua energia verde continuerebbe a fluire dalle proprie mani fino alla gamba del ferito. In poco tempo quindi anche quella gamba andrebbe a rigenerarsi, lasciandogli solo delle cicatrici. Solo, certo. Annuisce al dire di Kaori, osservandola mentre si dirige alla testa del ragazzo per poi porre le mani sulla spalla, distaccate dalla pelle. <Va bene.> seria e celere, andrebbe ad avvicinarsi alla spalla anche lei, cercando di posare le proprie mani a qualche centimetro di distanza da quelle della Hyuga e dalla pelle del ragazzo. Devono pensare all’ustione prima di passare a sistemare la lussazione. Lo sguardo si assottiglia nell’osservare quell’osso che sporge dalla sua naturale posizione, e lo stomaco le si chiude. Sa quanto fa male, quanto fa dannatamente male. I muscoli si irrigidiscono, ma questo non le impedirebbe di continua a far defluire il proprio chakra medico ai tessuti, cercando di rafforzare il loro rinnovo. Annuisce alle prime parole della ragazza verso di lei, andando a rilassare appena il proprio viso. Non dice nulla, le basta accennare un piccolo sorriso, e spera che Kaori possa comprendere quanto quelle sue parole le stiano facendo piacere. Si rilassa nuovamente, almeno fino a quando non le viene fatta quella proposta. Sente una sorta di ansia crescere in lei, insomma, non sa rapportarsi con gli altri e ora dovrebbe occuparsi del post-operatorio di quel ragazzo? Cancella subito quell’ansia, dopo tutto fa parte del suo lavoro, ed è un’opportunità più unica che rara per lei di imparare qualcosa… sia sotto il punto di vista medico che umano. Annuisce, forse un po’ troppo concentrata nel curare l’ustione alla spalla che sulle vere parole. <Certo, per me non c’è nessun problema.> il tono sempre leggermente più distaccato ora, ma per il semplice fatto che sta ancora tentando di tenere a bada l’ansia. Al ragazzo non sembra dispiacere particolarmente, quindi è tutto a posto, no? <Mi occuperò di te in questi due giorni, e mi assicurerò che tu stia bene.> professionale, poco emotiva ora, ma anche molto sincera in quelle sue parole. Si prende carico di quel ragazzo, di quella responsabilità… forse per la prima volta nella sua vita da che ricorda. In seguito aggiunge qualcosa che inaspettatamente si sente di voler dire. <Anche se forse preferiresti la compagnia della tua amica. Penso anche che possa aiutarti a stare meglio la sua presenza, rispetto a quella di una sconosciuta.> piuttosto logica in quel suo modo di dire. Certo, non sa in che condizioni sia questa Hikari, e lei ha dato per scontato in una sorta di legame fra loro, dato che Nahira le ha insegnato che gli amici si preoccupano gli uni per gli altri. E lui si è preoccupato per questa ragazza. Non dice altro, quindi, e continua con quel suo cercare di riparare al danno dell’ustione. [Mani Terapeutiche D – Consumo 5 pc + 0.5 a turno][Chakra 18.5/25][Ps a turno: 3 – Ps Shitsui: 84 + 3 = 87]

17:49 Kaori:
 A quanto pare nessuno ha obiezioni a quella proposta fatta dalla Hyuga ed un piccolo sorriso si forma sulle di lei labbra. Bene. Molto bene. Le semrba di aver fatto qualcosa di carino e di giusto. Una opportunità alla ragazza per imparare qualcosa di nuovo e, al tempo stesso, l'occasione per entrambi di entrare in confidenza con qualcuno del loro stesso villaggio conosciuto in un momento di bisogno. Insomma: è sempre bene stimolare e favorire nuovi legami fra le persone, no? Soprattutto considerando quanto sembri desiderosa, Kouki, di imparare ad aprirsi maggiormente agli altri. <Bene. Allora è deciso> mormora la Hyuga mentre, finalmente, anche quell'ultima ustione va svanendo e rigenerandosi. Gli sforzi combinati delle due vanno a permettere alla pelle di crescere nuova, fresca, sulla spalla del moro mentre tessuti, muscoli e nervi vengono rivitalizzati e rigenerati. Il dolore dovrebbe ora essere sordo e distante, solo il senso di oppressione e pesantezza dovuto alla slogatura. <Okay, le ustioni son state tutte trattate, Shitsui, dobbiamo solo riparare la slogatura> comunica Kaori andando ora ad umettar le labbra e prendere fiato. Scosta le mani dalla spalla e va facendo il giro del lettino per porsi accanto al braccio interessato. Guarda Shitsui in viso con fare serio, sicuro, non volendo indorare la pillola. <Ascoltami bene. Dovrò prendere il braccio e spingerlo con forza per rimettere in sede l'osso che è stato spostato. Come puoi immaginare farà male, molto male, ma dovrò farlo se non vorrai conseguenze sulla funzionalità del braccio. Il sangue non circola bene, i nervi sono pressati e i movimenti ne risentono> spiega cercando di insegnare qualcosa a Kouki e al tempo stesso di rendere chiara la situazione al giovane. <Sarà il dolore di un attimo: quando spingerò il braccio sentirai un dolore profondo, ma svanirà nel giro di una manciata di secondi e avremo finito, te lo prometto> termina di spiegare lei sperando che la notizia possa risultargli piacevole. Dopo un ultimo sforzo avrebbe potuto riposare tranquillo e finalmente libero da quei lancinanti dolori. <Quindi resisti ancora una volta, okay?> cerca di incoraggiarlo prima di alzare lo sguardo su Kouki e guidare il suo fare. <Allora Kouki, ascoltami. Ho bisogno che tu tenga fermo Shitsui. Cerca di mettere le mani sul suo torace e, se cercherà di muoversi, spingilo contro il lettino.> va dicendo alla ragazzina prima di andare ad afferrare il braccio di lui. <Al mio tre> andrebbe a dire ai due fintanto che Kouki si mette in posizione. <Uno...> le dita della Hyuga andrebbero a poggiarsi una sul bicipite dell'altro e l'altra sull'avambraccio. <e due> aggiungerebbe andando, al contempo, a dare un violento strattone al braccio verso l'alto così da andare a riposizionare l'osso e rimetterlo nella giusta sede. Un movimento che vorrebbe essere rapido, repentino e inaspettato. <Scusami... dicono che se non ce lo si aspetta faccia meno male> andrebbe -se tutto fosse andato per il meglio- a dire alla volta del giovane, prima di prendere un profondo respiro ed asciugarsi il sudore dalla fronte. <Bene... abbiamo finito ragazzi.> annuncia ai due deglutendo, osservandoli con fare sereno. <Kouki, per favore, chiedi ad un infermiere di preparare una stanza per lui e poi chiedi di trasportarlo fin lì. Io intanto vado a chiedere di questa Hikari, così potrò dirti tutto quello che ti servirà sapere per occuparti di lui> aggiunge la Hyuga dando le ultime indicazioni alla Yakushi. <Sei stato bravo, Shitsui. Ora cerca di risposare> un ultimo sorriso prima di andare a lasciare la sala per procedere con gli ultimi preparativi per il ricovero del ragazzo. [Mani Terapeutiche B (PS curati: +42)] [chakra: 87.5/100] [PS Shitsui: 87 + 7 = 94] [END]

17:56 Shitsui:
 [Ospedale] Gli occhi rimangono sulla figura della ragazzina, cercando di intravedere la sua reazione ed elaborarla. In altre occasioni risulterebbe decisamente più schivo e meno propenso ad allacciare un rapporto con una persona completamente estranea come quella eppure, come già detto, tanti sono i punti in comune che è riuscito a riconoscere in lei, attraverso suoi modi di fare e tramite quelle poche parole che si sono scambiati. Da quando è entrato a far parte del team Hitsuno il suo modo di vedere il mondo è leggermente cambiato, la giovialità di Ikkino e la bontà d'animo di Hikari hanno influito su di lui in modo positivo, riuscendo a non farlo chiudere del tutto, sprofondando nei propri oscuri pensieri, riuscendo a scacciare così i fantasmi del proprio passato che altrimenti lo avrebbero assalito, logorato dall'interno. Certo, ora non è che sia la persona più chiacchierona del mondo, ma questo tipo di cambiamenti richiedono tempo ed un sacco di sforzi. Ecco che quindi la tirocinante si concentra sulla ferita del giovane, mentre questa torna a bruciare, prima di rispondere, anche lei in modo abbastanza schivo, quasi disinteressato, con un registro ora più professionale e sicuro di sé, rispetto a prima, fino a quando non si lascia sfuggire un'opinione personale riguardo la compagnia della ragazza di cui aveva chiesto in precedenza, spiazzando il moro, che andrebbe a distogliere lo sguardo dalla giovane, cercando di elaborare una risposta. < Umph.. > sospira < Forse... > Annuisce onestamente. Il ragionamento logico della ragazza è più che giusto, inoltre, non è detto che Hikari non lo venga a trovare durante il suo periodo di 'degenza' < ...ma la solitudine è qualcosa che ti corrode dentro... > Il tono ora è serioso < Fa più male di qualche palla di fuoco. > Conclude borbottando, ritornando su Kouki e impegnandosi in un piccolo sorriso, come se, nel suo piccolo, volesse poter ricambiare il favore delle cure. Dopotutto parla per esperienza. Ma ecco che la chiacchierata viene giustamente interrotta dalle parole di Kaori che spiega al giovane cosa concerne il dover rimettere in 'posizione' la spalla. Egli, da parte sua, si limiterebbe ad annuire, accettando le parole della dottoressa con la stessa serietà con cui ha accettato missioni più o meno sanguinose. I denti vengono digrignati di nuovo quando l'altra prende il braccio senza forze del giovane e, successivamente, viene strattonato con vigore, riassettando l'osso a costo di un atroce dolore, un male passeggero ma impossibile da ignorare < AAAARGH > Urla, ovviamente, per poi cercare di ricomporsi facendo grandi respiri, mentre la faccia è ancora piegata in una smorfia di dolore < Grazie mille dottoressa > Risponderebbe, ringraziandola sia per quanto riguarda le cure, sia per le informazioni che promette di trovare su Hikari. Si volterebbe dunque verso la tirocinante, andando ad aggiungere < Grazie anche a te... Kouki. > Prima di posare la testa, ora pesante, sul cuscino, e chiudere lentamente gli occhi. [END]

18:06 Kouki:
  [Ospedale] L’ustione alla spalla sembra rigenerarsi piuttosto velocemente. Il chakra medico di Kaori, col supporto, seppur piccolo, della ragazzina, sembra fare il proprio dovere. I tessuti guariscono e la pelle prende ad avere un colorito rosato e non più rosso, anche se probabilmente rimarrà la cicatrice anche in quel punto. Ora si devono preparare a rimettere in asse la spalla, la parte, almeno secondo la ragazzina, più dolorosa. Ascolta il dire di Kaori, andando ad annuire. Con attenzione cerca di imparare qualcosa di nuovo riguardo a qualche conoscenza medica che al momento riguarda la spalla lussate e come possa andare ad intaccare la funzionalità del braccio. Si imprime tutto nel cervello, ogni nozione è importante. In quello stesso momento sta anche imparando come si informa adeguatamente un paziente e come lo si incoraggia, come approcciarsi e come essere pronti a tutto. Infatti la Hyuga va a darle istruzioni precise su come tentare di tenere fermo il ragazzo. <Va bene, farò del mio meglio.> ligia al dovere, andrebbe a distaccare le mani dall’ustione ormai guarita, quindi si concentrerebbe per far convogliare l’energia fisica nuovamente all’interno del proprio corpo, in modo da ricongiungersi con quella psichica e andare a ridare quella giusta energia al proprio chakra. L’alone verde dovrebbe scomparire dalle sue mani e la ragazzina nel frattempo si porterebbe al fianco opposto di Shitsui, per poi andare a cercare di adagiare le proprie mani sul petto di lui. Una pressione decisa, alla quale cercherebbe di imporre tutta la sua forza. Ascolta ora le parole più che veritiere del giovane, andando a fissarlo dritto negli occhi. Uno sguardo magnetico, uno sguardo ben consapevole della veridicità delle sue parole. <Hai perfettamente ragione. Ed è molto importante trovare qualcuno che ci salvi da questo.> sincera e profonda nelle sue parole, prima di corrispondere quel piccolo sorriso. Sente di avere molto in comune con quel ragazzo, ma al momento decide di concentrarsi su quello che sta andando a fare la Hyuga. L’azione di Kaori inizia, il bracco viene preso e la ragazza inizia con un conto alla rovescia. Un conto che non arriva all’uno, cogliendo un attimo di sorpresa anche la giovane Yakushi. Il sonoro rumore dell’osso che torna in asse viene sovrastato dall’urlo, più che giustificato, di dolore del ragazzo. È finita, lo hanno curato, e la ragazzina sospira per poi levare le proprie mani dal torace di lui ed annuire alle parole di Kaori. <Va bene, farò sistemare tutto.> afferma decise, più rilassata ora in viso ed accenna un sorriso dolce verso di lei. Vorrebbe dirle molte cose, ma forse questo non è il momento adatto. Torna ora al ragazzo che la ringrazia, e lei risponde con quello stesso sorriso. Non dice nulla, non ha bisogno di dire nulla. Informa le infermiere di quanto detto da Kaori e farebbe preparare una stanza per il ragazzo. In seguito si occuperebbe di stare con lui, sorvegliarlo e prestando attenzione che abbia tutto ciò di cui ha bisogno, ma senza risultare troppo invasiva o oppressiva. Non è da lei. Ha imparato molte cose, e tutte andranno a ricomporre qualche pezzo di un puzzle di migliaia di pezzi che compongono la vera Kouki. [Mani Terapeutiche D – Consumo 5 pc + 0.5 a turno][Chakra 18/25][Ps a turno: 3 – Ps Shitsui: 94 + 3 = 97][END]

Kaori richiede l'aiuto di Kouki per curare le ferite di Shitsui a seguito dello scontro al torneo.

Le due vanno a curare le pesanti ustioni presenti agli arti inferiori del giovane ed alla sua spalla per poi rimettere in asse l'osso slogato e mettere fine alle torture del povero malcapitato.

Nel mentre hanno anche modo di parlare e i due kusani di conoscersi. Spiriti per un certo senso simili, con un carattere simile che porta Kaori a chiedere alla Yakushi di occuparsi di assistere il giovane nei giorni della sua degenza.


Salute uppata a Shitsui e ricovero fino al 28/03.