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La sconfitta brucia più del fuoco del coraggio.

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con Sakura, Saisashi

17:13 Saisashi:
 <anf, anf...anf...> lieve respiro affannato, che si alterna passo dopo passo lungo la corsa scattante del genin di Konoha. Sfreccia per le strade di Konoha di tutta fretta, colpendo di tanto in tanto con una spallata i passanti. <Scusi..mi scusi...! Sono di fretta, mi perdoni!!> varie frasi poste rapidamente come scusa, colpendo e passando tra la folla, che in queste settimane per via del torneo nel villaggio, è più fitta che mai. Outfit piuttosto semplice per il giovane, una canotta bianca semplice con un teschio nero stampato al centro di essa, con tanto di cappuccio e laccetti. Pantaloni stretti a sigaretta in tessuto comodo, grigi e strappati sulle ginocchia, che poggiano sul solit paio di sandali neri ninja. Coprifronte avvolto per la prima volta intorno alla fronte stessa a mo dì bandana, utilizzandolo per tenere i capelli all'indietro, impedendogli di cadere sugli occhi. Guanti mezze dita a coprire le mani, ed una fasciatura che parte dalla spalla sinistra, dove è visibile, fino a giungere all' addome, nascosta sotto la canotta. Questa è causa delle scottature post torneo, che per suoi motivi non ha ancora avuto modo e temp di farsi curare. Queste ferite sono nulla in confronto a quelle riportate dalla povera Sakura, motivo principale della sua corsa affannata. NOnostante i suoi problemi e paturnie, non intende lasciarla sola in questo momento. Correrebbe senza sosta fino a raggiugnere l'ospedale, dove con foga andrebbe ad entrare correndo verso il bancone della reception.

17:23 Sakura:
  [Primo piano-Stanza Sakura.] Odia l'ospedale. Non sopporta di stare li. I giorni di ricovero stanno procedendo e non vede l'ora di ritornare a casa, tra le sue cose. A deprimersi, probabilmente. Indossa il pigiama che sua madre le ha portato da casa, quello a due pezzi: maniche lunghe, pantaloncino, con trama bianca e disegni di gati stampati sopra. I primi giorni in Ospedale sono stati terrificanti. Ha dovuto combattere contro sensazioni ed emozioni contrastanti, molto potenti e soprattutto estremamente debilitanti, a livello mentale. Non ha potuto fare nulla contro quelle tre di Kusa. Nulla. Secondo Hiashi ha resistito molto bene, per essere una sua prima sfida contro dei Ninja. Ma secondo lei no. Oggi ha pensato parecchio ad una singola parte di quelle emozioni: l'umiliazione e di conseguenza il non riuscire a guardare le persone a cui ha fatto delle promesse. Prime fra tutte, proprio Saisashi. La promessa di diventare forte, di crescere e migliorare. Di essere forte, per potersi proteggere a vicenda. Ora, la parte della protezione non è da considerare, visto che non erano insieme. Però, non ha dimostrato di essere forte. Non ha dimostrato di avere quella potenza che si vanta di possedere, di utilizzare. Una potenza data più dal Byakugan che dalle sue abilità. Un Byakugan che non ha sfruttato bene, purtroppo. Un byakugan che è rimasto ferito gravemente e che s enon fosse stato per il Luminare, a quest'ora sarebbe cieca. La benda che copre l'occhio destro è stata cambiata questa mattina ed una fasciatura si arrotola attorno al capo della ragazza, coprendole gran parte della fronte. I capelli sono lasciati sciolti e sono un po' unti. Non sporchissimi, certo, ma non hanno la brillantezza di sempre. Si trova seduta sul letto, a gambe incrociate. La schiena incurvata in avanti e lo sguardo perso. L'occhio sinistro fissa le mani che si trovano sopra le ginocchia immobili. E' ferma, statica. Non dinamica. Non come la Sakura di sempre.

17:39 Saisashi:
 Senza perdere tempo, come uno scalmanato giungerebbe puntuale e spaccato per l'orario delle visite. <mi...anf...mi scu....mi scusi, sono qui per Sakura Kuchiki. Sempre solita stanza vero??> chierebbe riprendendo fiato, provato per la corsa da casa Mekura fino all'ospedale, che non distano poco. Il taijutser è venuto tutti i giorni a trovarela ragazza, quando l'orario lo consentiva, ed ha potuto notare il suo umore ed il suo silenzio. Per questo motivo non può di certo abbandonarla a se stessa, deve farle passare a tutti i costi quei pensieri che le tormentano il cervello. C'è già lui ad averne fn troppi, uno basta ed avanza. Una volta che l'infermiera avesse dato il consenso, il genin riprenderebbe in una corsa scattante, andando contro il regolamento dell'ospedale, ovvero quello di non correre per i corridoi. Salirebbe le scale fino a giungere al primo piano, dove si trova la stanza che ospita la ragazza, dirigendosi senza sosta in tale direzione fino a giungere di fronte alla porta. Senza bussare, cercherebbe di aprire con forza la porta, per poi fare il suo ingresso all'interno chiudendola dietro di se. <anf...eccomii..eeeeccomi. Sono super puntuale non è vero? ehehe> prova a sdrammatizzare da subito la situazione mostrandole un sorriso, per poi avvcinarsi al letto tentando ancora di riprendere fiato. <allora...coome va? > direbbe con tono allegro, in attesa di una sua risposta, sperando che la ragazza possa stare meglio dei giorni precedenti.

17:48 Sakura:
 Come va. COme va Sakura? Ti senti meglio? Ovviamente no. l'arrivo di Saisashi, o forse sarebbe meglio dire, il suo travolgente ingresso, non la disturba. Proprio per niente. Rimane li, immobile, a fissare un punto indistinto. Non muove un singolo muscolo, nulla di nulla. Si limita semplicemente a dire. <Sì, puntuale.> Tono di voce flebile, appena percettibile alle orecchie del ragazzo. Alla domanda del Come va, la ragazza rimane un attimo in silenzio. Ci pensa su. Come potrebbe andare oggi? Non bene, sicuramente. Lo psicologo che i suoi genitori le hanno mandato, ha consigliato di affrontare le cose gradualmente, giorno per giorno. Non rimanere impelagata su tutto, affondando nello sconforto più generale, ma di procedere lentamente e di elaborare ogni singola cosa avvenuta. Il problema è che lei vorrebbe elaborarle, ma non ci riesce. C'è come una sorta di ostruzione, un qualcosa che la spinge a non oltrepassare il limite che si è autoimposta. Il limite della sofferenza. Teme che oltre a quel limite, quindi elaborando quei sentimenti, potrebbe trovarsi dinanzi un nemico peggiore di Natsumi Goryo. Natsumi Goryo. Il solo nome la fa scuotere sul letto. Stringerebbe le dita attorno alle ginocchia, muovendosi dal torpore che l'ha paralizzata fino a qualche attimo fa. Il labbro inferiore viene intrappolato dai denti, morso fino a farle male. L'occhio sano si contrarrebbe, mentre ripensa all'aspetto della Goryo. Se l'umiliazione era quella sensazione che voleva affrontare oggi, un'altra sta facendo capolino nella sua mente. Una ancora peggiore e con conseguenze ben più drastiche. < Come va...> Tono sempre flebile. Sempre moscio, ma con una punta di amarezza. <... Va che non dovresti stare con una perdente come me.> E ci risiamo. Invece di progredire, lei fa un'involuzione, retrocedendo alla grande. < Con una persona che non sa mantenere la parola data.> Tutto d'un fiato. < Con una che ha perso, dopo aver promesso a se stessa e ancor più importante, a te di essere forte, coraggiosa.. E di vincere.> Ma non ha vinto. No. Non ha resistito fino alla fine.

18:01 Saisashi:
 Squadra la ragazza dalla testa ai piedi. Non la riconosce. Che fine ha fatto la Miss perfettina che sempre ha messo a dura prova il giovane genin fin dal loro primo incontro? Ha sempre avuto una soluzione a tutto, una strategia per ogni cosa, una descrizione oggettiva su tutto. Ed ora, il momento in cui dovrebbe applicare tutto questo, si arrende così, buttandosi giù come una perdente? Non va bene per niente, per un cazzo. Sono giorni che Saisashi pazienta, ma forse cercaredi compatirla non può funzionare. Tanto vale provare con altro. <mh...> spiffera avvicinandosi ancora, mettendosi ai piedi del letto, rimanendo ritto uslla schiena, chinando solo il capo verso la giovane a fissarla con le verdi iridi dall'alto verso il basso. <perdente dici...?> Il suo sguardo si fa più deciso e serio che mai, trapelando rabbia per tutto ciò che sta succedendo. <io non vedo nessun perdente qui....perdente è solo chi si impone di esserlo. E tu ci stai provando.> direbbe duro nei suoi confronti cercando di spronarla passando attraverso altri tentativi. <non hai infranto la parola data, ficcatelo in quella testolina. Hai combattuto con tutta te stessa, si sono alleate in 3 contro di te, e sei riuscita comunque a rendermi fiero. Certo nel momento in cui hai ricevuto quel danno....avrei...........> serra i denti, lasciando uscire uno sguardo omicida che mai aveva mostrato prima, mentre i pugni si stringerebbero lungo i fianchi con forza. <se vuoi mantenere la parola data, è proprio ora che devi dimostrare la tua forza. Debole non è chi cade. Debole è chi dopo una caduta non ha il coraggio di rialzarsi in piedi. Ed è qui che viene in gioco il coraggio. Una sconfitta può insegnarci più di mille vittorie, e renderci più forti di tante gioie. > e lui lo sa bene. Ha passato una cvita piena di sconfitte, sempre inferiore agli altri, senza nessun tipo di abilità o qualità. Eppure è aancora qui, in piedi di fronte a lei, senza darsi per vinto. <Dimostrami di essere realmente forte. Cedi alla sconfitta, all'idea che non potevi fare altro, ed hai dato tutto. Impara e cresci da tutto questo. Oppure muori da perdente.> duro, e deciso. Attende la sua reazione.

18:45 Sakura:
 Fatela capire.. Tutti quanti che dicono che è stata brava, che ha tenuto testa a tre persone.. e poi se ne escono così? Cioè, logicamente quello che le dicono ha un senso: rialzati. Non leccarti le ferite, pavoneggiati. Non sei sconfitta, sei diventata più forte. Eppure, un conto è dirle quelle cose, un altro è provarle su se stessi. C'è una cosa che la ragazza non ha mai dubitato, ossia che difficilmente sbaglia. In vita sua sono poche le volte in cui ha fatto degli errori, perché è sempre stata li a pensare, strategicamente, a qualcosa, alle conseguenze di tutto, per poi scegliere nel modo più corretto possibile, affrontando i problemi qualora ci fossero stati con fermezza. Ma ora, ora no. Ha troppe cose per la testa e tutte la stanno offuscando. accecando. Ed annegando. <Renderti fiero?> Alzerebbe lo sguardo, stupita dalle parole del ragazzo. <Come?> Domanderebbe in un flebile sussurro. <COME TI HO RESO FIERO?> Non urla, no. Non ha le forze necessarie per farlo. Ma si sente che è arrabbiata, dal tono gutturale che prende la sua voce. Le corde vocali grattano e vibrano, mentre dice quelle parole. <Come puoi dire di essere fiero di me? Non sono stata capace di tenere testa a nessuno. NESSUNO.> E' quello che pensa, purtroppo. chiamatela vittima, se volete. Ma non è importante ciò che gli altri dicono di lei, quanto più quello che lei sente. Perché fino a prova contraria, è lei la protagonista della sua vita. E per quanto i sentimenti e le sensazioni possano sembrare sbagliate agli occhi altrui, per lei sono giuste. Anche se sono oscure e temibili. Sono giuste. <Il coraggio..> Esaspera quella parola, lasciando andare la presa sulle ginocchia. <Il coraggio.. Con quale coraggio posso guardarti negli occhi? Mi sono pavoneggiata in giro, dicendo che ero abile nei Genjutsu, che stavo migliorando nel Taijutsu e nel NInjutsu ero buona.> Spiega. Ed è vero, tutto questo. Si è pavoneggiata in giro, come se si volesse elevare ad una posizione migliore, di rispetto. Come se volesse affermare il suo essere li, Kunoichi della Foglia, abile nei Genjutsu. < Spiegamelo, perché non trovo una soluzione a questo. Non ho dimostrato nulla, in quella fottuta arena.> Ed è arrabbiata. Usa le parolacce di Saisashi. < Se non che ero una patetica Hyuga.> Non ved eil quadro d'insieme, come è successo con Hiashi. Tre contro uno. Difficile come incontro.

18:50 Saisashi:
 Gli occhi del giovane restano chiusi ascoltando le prime parole della genin. BASTA. ORA BASTA. Per una come Sakura, sempre abituata alla ragione, ad averla vinta, a rendersi superiore, la sconfitta è qualcosa di peggiore che la morte stessa. Meno dura forse è per chi come Saisashi ha passato la vita come perdente, deriso dalla gente. Ma non può più vederla così. Che CAZZO E' QUELLA SCHIAPPA SEDUTA SUL LETTO A BUTTARSI GIU'?? Dov'è la Sakura piena di spirito pronta a migliorarsi in tutto? Lei è una ninja dei pochi che conosce, ad essersi impegnata non in una sola, bensì in 3 arti differenti, riuscendo a padroneggiarle tutte e tre discretamente. Come può non essere fiera di se stessa. Gli occhi verrebbero ora riaperti portandosi a fissare la finestra che da sul cortile dell'ospedale. Sguardo indecifrabile, serio ma che non lascia capire che cosa stia pensando. Fa quasi paura. <tsk...tu non lo capisci proprio vero...? TU FOTTUTA STUPIDA. TU MI HAI RESO FIERO OGNI C***O DI GIORNO. Ogni cosa che fai, per me è sempre degna di stima. IO TI INVIDIO C***O. TI INVIDIO CON TUTTO ME STESSO NON LO CAPISCI?!?!?> Gli occhi sgranerebbero di colpo andando a fissare i suoi, portando fuori rabbia, verso quella sua depressione. Sbraita verso di lei, forse esporsi totalmente in modo più duro possibile, può essere la soluzione per farla tornare in se. <TI SEI ALLENATA DURAMENTE, QUANDO TI HO AFFRONTATA HO SENTITO IL MIO CORPO TREMARE DI FRONTE ALLA TUA ABILITA' NEL TAIJUTSU. NON PENSAVO CHE TU FOSSI MIGLIORATA COSI' TANTO, E MI SONO SENTITO UN INUTILE VERME.> entrambi i pugni vengono stretti in una morsa di fronte al petto. <E COME SE NON BASTASSE......HAI STUDIATO DURAMENTE PER IMPARARE I GENJUTSU, RIUSCENDO A PADRONEGGIARLI, SEI IN GRADO DI SFRUTTARE L'ARTE DEL NINJUTSU, POSSEDENDO UN ELEMENTO CHAKRA, SEI INTELLIGENTE ED IN GRADO DI ELABORARE SEMPRE STRATEGIE IMMEDIATE ED EFFICACI. > prende fiato mentre lo sguardo si farebbe sempre più omicida. <SEI IN GRADO DI UTILIZZARE LE ARMI. POSSIEDI DALLA NASCITA UNA PECULIARITA' UNICA, QUELLA FORSE PIU' FORTE E RINOMATA DI TUTTO IL CLAN. Ed io.........ED IO INVECE?!?!? CHE C***O SONO IN CONFRONTO A TUTTO QUESTO? NON SONO IN GRADO NEMMENO DI TIRARE UNO SCHIFO DI KUNAI, NON SO NEMMENO COSA SIGNIFICHI POSSEDERE UN ELEMENTO DEL CHAKRA...AVERE UN ABILITA' SPECIALE DALLA NASCITA.> chinerebbe ora il busto verso di lei , allungando la mancina in sua drezione nel tentativo di afferrarla per il pigiama sul colletto, sotto il mento, cercando poi distringere la presa e di sollevarla per tale punto, portandola verso di se, viso contro viso mentre continua a fissarla con lo stesso sguardo. <IN QUELLA M***A DI ARENA HAI AFFRONTATO TRE AVVERSARI INSIEME, RIUSCENDO A DIMOSTRARE LA TUA GRANDE CAPACITA'. MENTRE IO....IO HO VINTO DI FORTUNA CONTRO UN NINJUTSER, SENTENDOMI UN UCCELLO IN GABBIA, INCAPACE DI REAGIRE A QUALSIASI SUO ATTACCO. TUTTO QUESTO NON E' NEMMENO PARAGONABILE. IO SONO UN FALLIMENTO. MA TU...TU SAKURA.........> lascerebbe di colpo la presa lasciandola tornare a sedere sul letto. <dovresti essere fiera di te stessa... hai una famiglia che è fiera di te...tante persone che ti ammirano. E sei la persona che mi ha portato ad andare avanti. Sei forse l'unico motivo per cui ho deciso di rimanere in questo schifo di mondo. ALZATI. ALZATI E IMPARA DALLA SCONFITTA. COME HO IMPARATO IO STESSO DA UNA VITA FATTA DI SCONFITTE E DI AMAREZZE. NON DIRMI CHE DOPO UNA SOLA BATTAGLIA TI ARRENDI!> si avvicinerebbe ora alla finestre, affacciandosi su di essa dando le spalle all ragazza. <Per quanto riguarda quella s****a.......puoi stare tranquilla...che a costo della mia stessa vita...del mio onore...della mia sconfitta......rivendicherò il tuo onore. E' UNA PROMESSA. FIRMATA DAL SUBLIME SOTTOSCRITTO.> Tirerebbe un pugno con forza con la mancinacontro il davanzale di tale finestra, creando un forte suono he rimbomba nella stanza. <Vuoi una soluzione? RIALZATI. ECCOLA LA C***O DI SOLUZIONE. COME HO FATTO IO PER TUTTA LA VITA. Se avrai bisogno ci sarò io ad aiutarti.> concluderebbe riprendendo fiato per poi attendere placando la rabbia.

19:15 Sakura:
 E forse, in questo preciso istante, la ragazza comincia ad aver paura di qualcosa. Per quanto gli occhi del ragazzo non riesca ancora a vederli, riesce tuttavia a capire che si sta incazzando. E come non potrebbe farlo? In quello stato li, Sakura non è altro che un'ameba. Una stupida ragazzina che non riesce ad accettare di aver perso, contro tre avversarie. Contro tre Kusane. Non ce la fa. Il tono di voce è alto, cattivo, rabbioso. Le parole che usa troppo dure, per essere vere. Troppo prepotenti. E la sua reazione.. E' quella che la fa sbiancare del tutto. L'occhio sinistro si apre, mostrando paura. Molta paura. Le braccia si distendono, insieme alle gambe nel vano tentativo di indietreggiare, quando l'altro l'afferra per il colletto del pigiama. Stringe i denti e l'occhio, scostando di lato la testa. Le mani andrebbero ad intrecciarsi contro il polso del suo ragazzo, stringendo banalmente una presa che non fa danno. E non perché non riesca a conficcar ele unghie dentro la sua pelle, ma perché è troppo intimorita. Non che abbia alzato le mani su di lei, ma tra la voce che le mette paura e quello scatto in avanti, se la sta facendo sotto. Il respiro diventa affannoso, mentre le mani provano ancora una volta a stringere il polso di Saisashi, cercando di liberarsi da quella presa. I piedi provano a far perno sul letto, cercando di indietreggiare, di portare il corpo più verso il muro che in quel momento assume un ruolo quasi di salvataggio. Solamente quando la lascia, si muove quanto più rapidamente possibile verso la sponda del letto. Arrivata li, appoggerebbe la schiena, mentre le mani freneticamente andrebbero a prendere le coperte, portandosele davanti al petto, mentr ele gambe si raggomitolano. Riapre gli occhi, puntando lo sguardo su Saisashi. Quella reazione, quel pugno, la fanno tremare. Trema di paura. Che diavolo è successo? <T-tu..> Direbbe, con tono di voce strozzato, mentre le lacrime cominciano a far capolino sull'unico occhio sano. <...N-non azzardarti mai più a fare una cosa simile.> Paura, timore si possono avvertire nel suo tono di voce. Le lacrime cominciano a scendere, proprio mentre dice quelle cose. Ancora non è arrivata a metabolizzare ciò che ha detto. Che per la gran maggioranza, sono bene o male complimenti. Detti in modo brusco, manesco e minaccioso, ma pur sempre dei complimenti. Il problema di fondo, è che non riesce a capire perché tutti si complimentano con lei, nonostante abbia perso. Tutti, dal primo all'ultimo, nessuno escluso. < A-anche te hai una famiglia..> La sua famiglia d'origine? No. < Hai me. Ma non t'azzardare mai più a mettermi le mani addosso, Saisashi.> Ha usato il nome completo, sintomo che è sconvolta. Altrimenti l'avrebbe chiamato gattone. <O giuro su qualsiasi cosa tu voglia, che te la faccio pagare.> E' spaventata e non ha il raziocinio necessario per capire la situazione. Non è che le abbia messo le mani addosso. O meglio, l'ha fatto ma non l'ha picchiata. E questo è sicuramente discriminatorio, ma per lei no. Non ora. Cerca di calmare il respiro ed il battito cardiaco, dicendo poi, stringendo più forte le coperte. <N-non ho mai fallito. In nessuno scontro. Mai.> Se non all'esame, ma quello per colpa della sua poca esperienza. Una volta conosciuti ed approfonditi molti altri ambiti è stata molto brava all'esame. <E-e il solo fatto che qualcuno abbia messo a repentaglio il mio occhio, la mia più grande arma.. Il tesoro del Villaggio, mi ha buttata giù. Quella genin aveva gli occhi assatanati. Mi voleva vedere m-morta.> Le coperte si stringono ancora dentro i palmi delle mani mentre racconta quell'esperienza. Saisashi non lo sa, ma se la sogna di continuo. Ogni notte per ogni secondo, per ogni minuto ed ora. Non dorme bene. <Ed ho fa-fallito.> Dichiara, conscia che potrebbe portare all'incazzatura del Genin. < E non t'azzardare a giurare sulla tu-tua vita. No-non sai di cosa è capace...> Incomincia a dondolare sul posto, un po' come se fosse autistica. Paura di Saisashi, che ha preso il posto con quella per Natsumi. <...E n-non è compito tuo vendicarmi. La voglio ammazzare io.> Un po' troppo altisonante come cosa, ma sono giorni che lo ripete. Alterna momenti di pura paura a follia radicale.

19:32 Saisashi:
 Osserva silente le varie reazioni di Sakura, tra cui il suo stringere il polso, alla quale non da nessuna risposta, la forza di Sakura non basta per poter contrastare quella del genin, uno dei pochi pregi su cui possa contare. Una volta dato quel pugno contro il davanzale attenderebbe qualche secondo prima di girarsi nuovamente verso di lei. Il suo atteggiamento è strano, il suo sguardo, il suo modo di muoversi. Sembrano ricordare quelli di un altra persona e non propriamente i suoi. Il suo atteggiamento è riconducibile a quello di....Lind. Questo era il suo modo di muoversi per aiutare qualcuno, o per farlo ragionare. COn Saisashi ha sempre fatto così, per aiutarlo a reagire. Rude, crudo, quasi diabolico, non era mai chiaro cosa pensasse realmente e quali fossero le sue reali intenzioni. MA tutto ciò con lui ha sempre funzionato. Forse per Sakura è difficile riuscire a ricondurre tutto questo a Lind, avendolo conosciuto poco. Ma è come se qualcosa dentro il genin avesse assorbito parte del suo ormai ex migliore amico, portandola con se, tenendola sempre nascosta, sopita nell'anima. Strano, molto strano. Con la coda dell'occhio destro potrebbe osservare Sakura indietreggiare proteggendosi con la coperta per poi iniziare a piangere. Per così poco? Dopo tutto non le ha fatto nulla. L'ha davvero spaventata così tanto? Forse era proprio questo il suo intento. Se fosse lui ora il motivo della sua paura, la mente della Hyuga si distoglierebb finalmente da quella di Natsumi. Una reazione l'ha ottenuta, la cosa è certa. <tsk. E questo per te sarebbe alzare le mani...? > piccolo sorrisetto maligno che si inarcherebbe sul lato destro della bocca, nello stesso identico modo di Lind. <allora potresti iniziare a farmela pagare. A partire da ora. FAMMELA PAGARE. Togliti dalla testa quella s****a e pensa a me. TEMI ME.> ??? Che cos'ha in mente? <io posso giurare quanto mi pare Sakura. Giurare sulla mia vita che valore vuoi che abbia? Vivo o morto, poco cambia. Ma la mia promessa non cambia. > ascolterebbe poi l'ultima affermazione della giovane avvicinandosi a lei mnuovamente con aria piuttosto intimidatoria chinando il busto in avanti raggiungendola di nuovo, occhi contro occhi. <Hey. Chi ha mai parlato di ammazzare? > occhi che sgranano un ulteriore volta. <io.....HO SOLO PARLATO DI VENDICARE IL TUO ONORE. PORTARE ALTO IL VALORE DELLA MIA RAGAZZA. Non mi è mai passato per l'anticameradel cervello di ammazzarla. >scuote il capo, quasi deluso per quelle parole <tsk. Per una sconfitta....una sola sconfitta....arrivi a pensare a tanto? Chissà quante persone avrei dovuto uccidere io allora. > Sakura non ha idea di quante ne abbia passate lui a confronto. <che delusione. Forse hai ragione tu a buttarti giù. SEI UNA PERDENTE. COSI' VA MEGLIO NON CREDI?!?> sbraita un ultima cvolta di fronte al viso , sorridendo in modo strano. Ma Lind si è impossessato di lui???? Lesto si allontanerebbe poi dal letto dando le spalle alla giovane distanziandosi di qualche passo.

19:51 Sakura:
 Far del male a lui. No, non riuscirebbe mai a farlo. Non potrebbe mai e poi mai alzare le mani contro di lui, renderlo schiavo del suo Juken, o completamente inerme sotto i suoi Genjutsu. Non ne sarebbe capace. E non perché non abbia le qualità giuste, quanto perché si rende conto che l'amore ch eprova per lui è troppo grande, troppo ingente da far si che delle arti ninja possano sfiorarlo. <CAMBIA INVECE.> Ora è lei che sbraita. stringendo le labbra infine, per lo sforzo recato alle corde vocali. <CAMBIA PER ME. COSA CREDI CHE SUCCEDERA' SE MAI DOVESSI PERDERE LA VITA, SAISASHI? MORIREI IO. NON POSSO PERMETTERE CHE CIO' ACCADA.> Dichiara, convinta, seriamente convinta di quello che dice. Ma solo dopo averlo detto si rende conto del cambio drastico che avviene sul volto del ragazzo. Specialmente quando si avvicina a lei, nuovamente. Quell'espressione, quel sorriso, quegli occhi maledetti. Occhi che ha sempre guardato con amore, speranza e fiducia, oggi si rivelano tutt'altro. Rendono il suo Saisashi, il suo ragazzo, qualcuno di completamente diverso. Una persona da temere, un qualcuno che non è più il ragazzo che le ha regalato tutte quelle rose, il ragazzo che viene sotto casa sua e richiede una porzione di ramen. Il ragazzo che l'ha resa donna. <IO LA VOGLIO AMMAZZARE.> No, Saisa non conosce l'effettivo danno che i suoi occhi hanno subito. Non sa cosa significhi possedere un tesoro così prezioso e perderlo, quasi. Non sa che quello, quei suoi occhi, sono l'unico legame che ha con il Clan, l'unica cosa per cui ancora vuole conoscere la storia, le vicende e le tecniche. L'unica cosa che la lega al suo passato, distrutto da un padre violento, da una madre completamente sottomessa e da una famiglia che le ha voltato le spalle, per poi ripresentarsi senza nemmeno chiedere il permesso. <NON TI CHIEDO DI FARLO. Ti chiedo solo di non giurare sulla tua vita. Perché ha un enorme valore, per me.> Forse quella reazione l'ha scossa un po'. Forse le ci voleva quel momento di pura e semplice violenza, sebbene non ce ne sia stata, per farla ridestare da quel sonno comatoso. Ma è quando la chiama perdete, che le cose cambiano drasticamente. Fin quando se lo dice lei è un conto, ma se sente qualcosa da qualcun altro.. Allora si che la situazione diventa tosta. Molto tosta. Scosta le coperte da li, assumendo uno sguardo quasi furioso. Scenderebbe dal letto, avvicinandosi a Saisashi, aggirandolo per averlo viso contro viso. Avvicinerebbe il suo, verso quello del ragazzo, per poi tentare di portare la mano destra in alto, in un repentino movimento arcato. Il palmo completamente disteso, in direzione della guancia del ragazzo. Uno schiaffo, in tutto e per tutto. Uno schiaffo che se venisse stoppato - cosa alquanto probabile- non stopperebbe le parole ch escono dalla sua bocca. < Io non sono una perdente.> Come si cambia opinione, Sakura. < Togliti quella schifosa espressione dal viso, Saisashi. O questo non sarà l'ultimo. Ritorna ad essere quella persona che mi ha regalato le rose, quello che mi coccola la notte. Quello a cui piacciono i grattini.> Già già. < Gli uomini violenti non fanno per me.> E che si tratti di violenza psicologica o fisica, non cambia il fatto che lei vuole qualcosa di sano. < Volevi vedermi incazzata? Volevi vedermi reagire? E' quello che sto cercando di fare, giorno per giorno.> Piano e con una lentezza assoluta, ma è vero. E' quello che prova a fare, la ragazza.

20:06 Saisashi:
 Ascolta ancora le sue parole, rimanendo li, voltato di spalle rispetto al letto andando ad inserire le mani all'interno delle tasche dei pantaloni. China leggermente il capo, facendo spallucce sentendo le sue prime affermazioni. <ho giurato sulla mia vita. Perchè è l'unico bene che posseggo su questa terra, e su cui posso far rivalere il mio onore. Ma chi c***o ti ha detto che ho intenzione di perderla? IO NON HO INTENZIONE DI PERDERE. C'E' TROPPO IN BALLO. La mia rivalsa....parte da ora. E non me lo perdonerei mai se mi lasciassi sconfiggere. Per lo più da chi ti ha fatto questo. Non esiste.> in effetti è la verità. Le parole di Sakura, seppur buone, lasciano quasi sottointendere che lui debba perdere la vita, quasi che lo dia per sconfitto, ciò verrebbe recepito in maniera indiretta dal taijutser. Certo forse è così. Non è un incontro facile, portarsi avanti solo a mani nude, senza abilità non è cosa facile. Ma finchè avrà un unica goccia di energia in corpo, non si arrenderà. Darà tutto se stesso in quell'arena, per poterne uscire orgoglioso e sereno. Questo era il suo momento per farsi vedere dai suoi compaesani, per fargli capire chi è veramente, senza usare parole...per dimostrare che non è ciò per cui è sempre stato giudicato...che il taijutsu, può essere un arte al pari della altre, con sacrificio e costanza. Che anche chi ha la sfortuna di non essere parte di clan, e di non avere una famiglia, può farcela senza arrendersi. Tutto questo, forse per sentirsi meno solo. Piu apprezzato. In più il patto con Sakura continua a perdurare. NON DEVE FALLIRE. Quando la Hyuga si alza dal letto giungendo di frnte a lui, viso a viso, non smuoverebbe un muscolo. La bocca si inarcherebbe verso il basso, a comporre una smorfia priva di qualsivoglia sentimento, mentre il suo sguardo si farebbe sottile, portandosi a fissare in modo apatico quello della ragazza. Prende lo schiaffo senza dare minimo tentativo di reazione, voltando leggermente il capo come contraccolpo per l'impatto subito. Ritornerebbe subito dopo il volto verso di lei a guardarla costantemente senza batter ciglio. Di punto in bianco ha cambiato idea? Allora forse il suo atteggiamento ha avuto successo. <uh. Non sei una perdente eh...? Bene. Allora dimostralo. Rialzati. O per me rimarrai tale. > si scosterebbe poi dalla sua figura con un lieve sorriso <io...violento..? Tu non hai visto niente. Vedrai al torneo...> non si capisce bene cosa intenda. Si avvierebbe verso la porta della camera, per poi aprirla con la mancina stando sull'uscio. <allora se stai cercando di farlo...vedi di riuscirci. Io non ho intenzione di condividere la mia vita con un arrendevole perdente. E togliti quelle idee omicide dalla testa. Chi si fa sovrastare dalla vendetta è il peggiore della feccia. Reagire significa anche ammettere la sconfitta a testa bassa, senza compiere cazzate. Non te lo perdonerei. Riprenditi.> terminerebbe freddo, come ultimo cenno per darle motivo di rialzarsi da quello stato comatoso. Uscirebbe poi dalla stanza sbattendo la porta dietro di se, allontanandosi in dirzione dell'uscita dell'ospedale. Tante cose. Strane cose. WTF?!?! [end]

20:17 Sakura:
 <Non è l'unico bene che possiedi.> E non aggiunge altro a quelle parole. Lui ha molte cose, il problema è che non riesce a vederle. Non riesce a capire dove sono o chi sono, o cosa sono. Ma ne ha. E se glie lo deve inculcare in testa, lo farà. A costo di prendere un trapano e ficcarcele dentro finché non capirà. Quanto allo schiaffo, forse ha reagito male lei. Forse non doveva farlo, ma le parole di Hitomu hanno avuto la meglio. Si è lasciata all'istinto, alla foga del momento, senza ragionare su cosa questo significasse per lui. <Non commettere cazzate.> Dichiara, in virtù del torneo. <E prima di buttarti nell'arena, vieni da me.> Perché? Perché deve dirgli molte cose, riguardo le abilità della Goryo. Deve fargli capire a cosa va incontro. A quali pericoli potrebbe essere esposto. Quando se ne va, lei rimane li da sola. In piedi, vicino alla finestra. Lo sguardo perso dinanzi a lei, fisso sulla porta a riflettere su quanto appena successo. Certo, rimettersi in piedi è un conto. Farlo ne è un altro. Prima non aveva un buon motivo per rimettersi in carreggiata, ma ora si. Ora ha un ottimo motivo. [End]

Saisashi si reca da Sakura per l'ennesimo giorno, in ospedale, dopo le sue ferite fisiche e mentali riportate al torneo. Stanco di vedere chele buone non servono a nulla, il Taijutser scatena tutta la sua rabbia, tirando fuori una personalità del tutto somigliante a quella del suo migliore amico Lind. Minaccia la ragazza cercando di farla riprendere. Avrà avuto successo?