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maestro e allievo

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con Mekura, Saisashi

22:50 Mekura:
  [--> casa] Ha cercato per un po' Saisashi, dove si trovasse, cosa facesse. é tornata a casa di volata per il torneo, di corsa e senza la possibilità reale di incontrarlo perché anche se a Konoha era impegnata in altre faccende e parlare con diverse persone. In più, doveva completare quel regalo per Saisashi. Prende un lungo respiro stringendo la scatola con il regalo all'interno allungando in passo verso la struttura centrale della casa all'esterno del laboratorio. Dentro di se iniziava a subentrare l'ansia. Un nuovo tipo, tra prendere di corsa Ai e Ken, tra parlare delle questioni legate agli Hyuga e altre cose mostruosamente importanti e pesanti ed ora? ora la sua tensione è tutta riposta sul torneo e l'arena, il posto dove a breve dovrà disputare un incontro che nel caso vincesse dovrà confrontarsi con Kaori...nessuna pressione del resto, no per niente, non deve semplicemente dimostrare di essere la migliore Hyuga ma anche ribadire la esperienza come kunoichi. indosso porta Le braccia sarebbero interamente ricoperte da una sorta di coprispalle in pelle, elaborato e rifinito che protegge l'interno arto verso l'esterno lasciando spazio all'interno in modo da non ridurre la mobilità delle braccia. Coprirebbero le scapole e si congiungerebbero verso il collo così da recare un colletto. Sotto il busto protettivo di cuoio, una maglia di colore bianco e nero copre il petto lasciando le spalle scoperte. una larga cintura copre fianchi e ventre ed una gonna che arriva a metà coscia di colore scuro, presenta degli spacchi al livello delle gambe dove si possono chiaramente vedere le protezioni in pelle per le gambe legate ai pantaloni aderenti. Il tutto si conclude con un paio di stivali che arrivano a metà polpaccio inoltre porterebbe le solite protezioni ai vambracci ed i guanti ninja. Si guarda intorno insieme ai bambini mentre questi se ne ritornano di corsa nelle loro stanze mentre lei cercherebbe Saisashi <Saisashi! Saisashi, sei a casa?...forse non è a casa> sospira alla fine, forse è altrove. [ch on]

23:00 Saisashi:
 Sono passati giorni ormai dalla conclusione del primo turno del torneo, alla quale lo stesso Saisashi ha partecipato, riuscendo ad averla vinta. Nel frattempo sono avvenute diverse cose, tra cui l'incontro di Sakura che l'ha ridotta in pessime condizioni, goccia che ha fatto traboccare definitivamente il vaso traballante di Saisashi. Questi giorni sono stati per lui peggiori rispetto al solito. Tanti pensieri, tante emozioni, che portate fuori hanno cominciato a prendere il sopravvento. Forse non era ancora pronto per compiere ciò che gli era stato chiesto da Jin. Con passo lento e scadenzato il giovane giungerebbe di fronte alla porta di quella che ormai definisce casa sua, più sua che di Mekura, dato che non la vede da ormai tempo immemore. Non ha sue notizie e non sa che fine abbia fatto. L'ultima volta fu il viaggio con la sua copia superiore, creata per tenerlo d'occhio in caso di bisogno. Dopo di che non ha idea di dove possa ssere finita. Occhi assottigliati, sguardo stranamente spento, andrebbe ad aprire con malavoglia la porta di casa. Senza farsi domande su luce accesa o altro, dato che potrebbe tranquillamente averla aperta lui, sfilerebbe i sandali neri lasciandoli all'ingresso. Poco dopo lascerebbe cadere dalla spalla destra, lo zainetto che aveva con se, durante un suo nuovo ed estenuante allenamento in vista della fase finale, per la quale si è convinto di non essere abbastanza forte. Outfit semplice per il taijutser dai capelli corvini. Una semplice canotta bianca, che lascia intravedere una fasciatura sulla spalla sinistra, protezione per le ustioni subite e non ancora curate. Un paio di pantaloni neri, comodi, a sigaretta, retti da una cintura blu penzolante. Si avvierebbe silente verso le scale a piedi scalzi, salendole una ad una, lentamente, assorto dai suoi pensieri, in direzione della sua camera.

23:14 Mekura:
  [casa] Non era in casa. Abbassa il capo portandosi una ciocca dietro i capelli. In silenzio cammina verso la stanza di Saisashi andando a controllare in che situazione si trova la camera e appunto la casa. Lo ha lasciato da solo per molto tempo, lo ha fatto anche per proteggerlo infondo, non dovevano prenderlo di mira, non solo perché avrebbe complicato le cose a lei ed a tutta la situazione, ma sopratutto perché poteva mettere in pericolo Sakura. TUtte cose necessarie, tutti sacrifici che ha fatto e che non pretende che Saisashi possa capirlo. Sospira andando a poggiare il regalo su un ripiano garantito da un mobile vicino e scuotendo il capo andrebbe verso il corridoio per tornare di sotto, in quel momento vedrebbe la figura di Saisashi avvicinarsi con aria funebre. <Saisashi> stringe le labbra guardandolo mentre dalle stanze dietro farebbero capo anche Ken e Ai. <voi tornare in camera, mettete a posto le vostre cose> chiede sfinita verso gli altri due per poi avvicinarsi. <Saisashi...io> mi dispiace? no è colpevole di averlo lasciato solo, per motivi giusti e freddi, anche troppo freddi. Abbassa il capo <...io...> sospira <mi dispiace, se non ci sono stata, ti ho deluso...immagino> assottiglia le palpebre degli occhi sofferente era la sua maestra..dove è stata fin ora? cosa avrà fatto? perché scompariva senza dire nulla? quante domande si sarà fatto il moro, quanto vorrà perdonare le sue azioni, se vorrà perdonarla.[ch on]

23:28 Saisashi:
 Procede con aria assente, quello sguardo, famoso per brillare di quella rara fiamma di entusiasmo, aumentata a dismisura portando dentro di se anche sicurezza dopo il ritorno da Kusa, ora sembra essersi totalmente spenta. In questo istante sembra privo di qualsiasi tipo di energia, voglia, rassegnato a se stesso. Il motivo? E' semplice. Proprio un paio di notti fa, ha passato il tempo a cercare di far luce su se stesso, andando a studiare e focalizzarsi su ogni cosa che avesse dentro. Da allora, il suo umore ed il suo atteggiamento sono completamente cambiati. RADICALMENTE. Vedere poi la sconfitta di Sakura, che ha rischiato persino gravi danni, gli ha dato il colpo di grazia. GIunto al piano di sopra, farebbe uno strano incontro. Una sagoma si palesa di fronte ai suoi occhi, sagoma di cui quasi non si ricordava più. E' passato davvro tanto tempo dall'ultima volta che l'ha vista, troppo. Quella che dovrebbe essere la sua sensei, Mekura, la prima donna ad aver dato una luce al genin, si ritrova ora di fronte a lui. Si bloccherebbe qualche istante, di colpo. Gli occhi restano sottili, viso completamente inespressivo, iridi sgranate ed apatiche. Non si muove , non proferisce parola. SI limita a godere del silenzio di quel momento, del SUO silenzio, tornato ad essere il suo migliore amico all'interno di quella casa, tanto quanto lo era durante la sua vita per strada. L'attenzione si focalizzerebbe poi su Ai e Ken, a quanto pare sono anche loro di ritorno. Beh non c'è da stupirsi, dopo tutto è casa loro no? Piuttosto è lui ad essre completamente fuori luogo, quasi di troppo. Non ha ben chiaro ilperchè non se ne sia andato, tuttavia è ancora li. <ah...Mekura...vedo che sei viva, e che stai bene. Sono molto contento per voi..> direbbe con tono completamente inespressivo, cercando di mascherare un sorriso. Tuttavia i suoi occhi parlano. Se la Hyuga fosse in grado di ascoltarli , capirebbe un mondo di cose. Il suo fare è astenuto...come se avesse di fronte una persona che non conosce, o che comunque ha conosciuto da poco. Non sembra voler dire altro, muoverebbe qualche passo in direzione della propria camera, per poi aggiungere. <beh se non c'è altro, io andrei a dormire. Non sono in forma.> prosegue con tono spento posizionandosi di fronte all'uscio di camera sua.

23:49 Mekura:
  [casa] Rimane a guardarlo, di nuovo colpevole: è mai possibile che ogni volta che tornava succedeva qualcosa di peggio? Adesso? adesso quale problema c'era? cos'altro era successo. La sua vita ora come ora sembrava un tira e molla con una coperta troppo piccola: se copri i piedi, scopri la testa e viceversa.<...> non sta bene, nessuno dei due sta bene. Si metterebbe di fronte alla porta impedendogli di procedere oltre, costringendola ad affrontarla <Saisashi...ti prego, ascoltami, urlami addosso, reagisci..ti prego> sospira seriamente sfinita. <io...in questo tempo che sono stata assente, non l'ho fatto con piacere, sono stata costretta ad abbandonare tutto..anche la casa, amici, allievi per quello che dovevo fare> sempre a scusarsi, sempre a fare ammenda per quello che doveva fare, sempre a dover comprendere gli altri e prostrarsi...non ce la fa più, ma non ha più nessun diritto di lamentarsi. <non so che cosa ti è successo, non lo so, ma ti prego, non trattarmi così...non ce la faccio più io...> si aspetta da un momento all'altro che adesso anche Saisashi vada sulla difensiva, oppure rimanga apatico, sorrida e cerchi comunque di andare in camera o da un'altra parte. <...sono mesi che combatto per risolvere i problemi degli altri, di salvare delle vite, di cercare di non disonorare il mio nome, di proteggere dei compagni e quello che ho raccolto è solo malcelata sopportazione...ti prego, non lo fare anche tu...lo so che chiedo molto..> ma ha bisogno di essere ascoltata o meglio che qualcuno la gardi in faccia senza disprezzo [ch on]

00:08 Saisashi:
 I pugni andrebbero a stringersi forte, serrandosi ai fianchi dei lati, mentre il suo sguardo rimarrebbe fisso sulla porta della propria camera. Chinerebbe il capo avendo dato le spalle alla Hyuga, in attesa del permesso di entrare in camera. Tuttavia questo non sembra avvenire. La ragazza si posiziona di fronte a lui sbarrandogli palesemente la strada. Il capo del genin si inclinerebbe leggermente sul collo, verso destra, mentre i suoi occhi , ancora inespressivi, resterebbero a fissarla con costanza. Ascolta tutto ciò che ha da dire, senza interromperla. <mh?> mugugna un istante nel sentire le sue parole. <urlare..? reagire...? perchè mai dovrei fare qualcosa di simile...> tornato da Kusa non ha nemmeno più urlato, cercando di contenere il suo lato più spinto, ed ora non pensa di avere una motivazione per prendersela con lei. <non ho nessun motivo. Non hai fatto nulla dopo tutto...> spiegherebbe apatico, distaccato. Un Saisashi irriconoscibile. <non mi è successo nulla...puoi stare tranquilla. Ho semplicemente tirato fuori ciò che per tanto tempo ho messo da parte...demoni che è tempo di sconfiggere...> o almeno pensa possa essere così. <non ti devi sentire in colpa. Non mi devi nulla. Dopo tutto ti sei fatto carico di qualcosa che non ti spettava. Sei stata fin troppo gentile...fin dal primo momento che ci siamo incontrati, ero certo che sarebbe stato impossiibile avere qualcuno a farmi da guida e prendersi cura di me. Sembrava irrealizzabile...dunque non c'è problema...io sono sempre stato solo... ci sono abituato, la mia situazione non è cambiata, non devi esserne triste...dico sul serio> beh in effetti è sincero, per quanto le sue parole siano tristi. A questa conclusione è giunto nel suo viaggio introspettivo di due sere fa. Ha capito che questa è la sua vita, non ci sono sogni o adagiamenti su allori. E' nato così, e proseguirà così. Ha dovuto aprirsi da solo la propria strada, compiendo scelte senza nessuno ad indirizzarlo...e questo probabilmente è ciò che sarà il suo destino. Cresciuto troppo presto forse, obbligato da ciò che la sua vita gli ha posto di fronte. <deve essere dura. Ogni tanto...fai qualcosa di più importante Mekura...> la chiama per nome intero . Assurdo. <salva te stessa. O non riuscirai a salvare gli altri.> muoverebbe un passo indietro staccandsi dall'ingresso sbarrato di camera sua. <non ce lho con te. Non ce l'avrò mai con te. Sei stata il mio piccolo fascio di luce, in un cammino fatto di buio. Non voglio più darti alcun peso. > resterebbe silente in attesa.

00:42 Mekura:
  [casa] Da quanto è andata via? così tanto che Saisashi è cresciuto così tutto d'un colpo? tanto da diventare irriconoscibile con quei discorsi. Non gli ho fatto nulla, non ci sarebbe nessun motivo per avercela con lei <...si, me lo hanno già detto in un'altra circostanza ma è questo il problema> abbassa gli occhi di nuovo. <...non ci sono stata abbastanza, non sono riuscita ad insegnarti nulla che potesse realmente essere utile quando eri in difficoltà sono stata costretta ad allontanarmi e ci sei finito in mezzo tu> insomma una ammucchiata di sfortuna crescente. Quello che sente dopo è quanto di più triste si possa immaginare: è stata una pessima insegnante, l'unico suo compito era esserci e quando c'è mai stata? Kaori aveva ragione anche su questo e tanto Lind quanto Saisashi a questo punto davano ragione a quello che le è stato detto: è stata pessima su tutti i fronti. <e come dovrei essere...allegra?> afferma seriamente <cosa dovrei essere Saisashi? ho fallito con te e con Lind, ora mi tocca sentire il mio stesso allievo dirmi di non biasimarmi dei miei insuccessi e che ti ho messo su una cattiva strada, su una visione sbagliata del mondo e di se stesso...come dovrei essere?> abbassa il capo e si allontana lasciandogli spazio per tornare nella sua camera. Lo sguardo ritorna vuoto, quando sente le successive parole: deve essere dura..si, lo sa da sola che dura, è stata terribilmente dura e detta così sembra quasi che il ragazzo la stia prendendo in giro, come la frase successiva. <salvare me stessa...bella frase> afferma astiosa per una volta. <si, si sono sempre un piccolo fascio di luce: lo ero per i miei genitori adottivi e sono morti, lo ero per i miei compagni di squadra e sono morti, lo ero per le persone che amavo e se non mi hanno abbandonato ripetutamente sono morti, lo ero per la persona che mi ha fatto soffrire di più fin ora ed ha cercato di farmi fuori letteralmente ucciderli, lo ero per le stesse persone del clan ed ora non sono che un disonore per molti di loro. Ma io sono solo questo, un misero fascio di luce, qualcosa di incorporeo quasi dicessi "ci hai provato, ma hei, non era il tuo destino, sei quello che sei, un ridicolo fascio di luce" > porta una mano sulla fronte sfinita <è forse l'insulto peggiore che potessi ricevere da qualcuno> lo guarda dritto in faccia <non sono un fascio di sole, non sono qualcosa di impalpabile, sono sono una luce che si accende e spegne e se tu pensi una cosa del genere, significa che mi stai disconoscendo, che infondo ce l'hai con me> sospira <e come darti torto? > afferma con voce strozzata allontanandosi sempre più <...fa quello che vuoi, sei capace di pensare a te stesso da solo no?> si gira di nuovo dopo aver raggiunto la porta della sua stanza <c'è un regalo per te, spero che ti possa essere utile> e se non l'avesse fermata si ritirerebbe dentro la sua stessa stanza chiudendo la porta alle spalle. [ch on]

22:50 Mekura:
  [refreeeze di aiuto] Da quanto è andata via? così tanto che Saisashi è cresciuto così tutto d'un colpo? tanto da diventare irriconoscibile con quei discorsi. Non gli ho fatto nulla, non ci sarebbe nessun motivo per avercela con lei <...si, me lo hanno già detto in un'altra circostanza ma è questo il problema> abbassa gli occhi di nuovo. <...non ci sono stata abbastanza, non sono riuscita ad insegnarti nulla che potesse realmente essere utile quando eri in difficoltà sono stata costretta ad allontanarmi e ci sei finito in mezzo tu> insomma una ammucchiata di sfortuna crescente. Quello che sente dopo è quanto di più triste si possa immaginare: è stata una pessima insegnante, l'unico suo compito era esserci e quando c'è mai stata? Kaori aveva ragione anche su questo e tanto Lind quanto Saisashi a questo punto davano ragione a quello che le è stato detto: è stata pessima su tutti i fronti. <e come dovrei essere...allegra?> afferma seriamente <cosa dovrei essere Saisashi? ho fallito con te e con Lind, ora mi tocca sentire il mio stesso allievo dirmi di non biasimarmi dei miei insuccessi e che ti ho messo su una cattiva strada, su una visione sbagliata del mondo e di se stesso...come dovrei essere?> abbassa il capo e si allontana lasciandogli spazio per tornare nella sua camera. Lo sguardo ritorna vuoto, quando sente le successive parole: deve essere dura..si, lo sa da sola che dura, è stata terribilmente dura e detta così sembra quasi che il ragazzo la stia prendendo in giro, come la frase successiva. <salvare me stessa...bella frase> afferma astiosa per una volta. <si, si sono sempre un piccolo fascio di luce: lo ero per i miei genitori adottivi e sono morti, lo ero per i miei compagni di squadra e sono morti, lo ero per le persone che amavo e se non mi hanno abbandonato ripetutamente sono morti, lo ero per la persona che mi ha fatto soffrire di più fin ora ed ha cercato di farmi fuori letteralmente ucciderli, lo ero per le stesse persone del clan ed ora non sono che un disonore per molti di loro. Ma io sono solo questo, un misero fascio di luce, qualcosa di incorporeo quasi dicessi "ci hai provato, ma hei, non era il tuo destino, sei quello che sei, un ridicolo fascio di luce" > porta una mano sulla fronte sfinita <è forse l'insulto peggiore che potessi ricevere da qualcuno> lo guarda dritto in faccia <non sono un fascio di sole, non sono qualcosa di impalpabile, sono sono una luce che si accende e spegne e se tu pensi una cosa del genere, significa che mi stai disconoscendo, che infondo ce l'hai con me> sospira <e come darti torto? > afferma con voce strozzata allontanandosi sempre più <...fa quello che vuoi, sei capace di pensare a te stesso da solo no?> si gira di nuovo dopo aver raggiunto la porta della sua stanza <c'è un regalo per te, spero che ti possa essere utile> e se non l'avesse fermata si ritirerebbe dentro la sua stessa stanza chiudendo la porta alle spalle. [ch on]

23:07 Saisashi:
 Le parole di Saisashi sono state forse dure, anche se non era questo l'intento. L'apatia del ragazzo è data dall'insieme di cose che lo stanno attraversando in questo momento, e Mekura alla fine ne paga le conseguenze. Certo, ha le sue colpe, ma dopo tutto non ha un legame di sangue con Saisashi, ne nessun obbligo nei suoi confronti, di conseguenza non deve provare colpe su nessun fronte. Ha fatto ciò che doveva fare, questo probabilmente il genin lo può capire. Allo stesso tempo però, l'idea che la sua strada sia fatta di solitudine, e che non esiste modo che qualcuno possa realmente seguirlo, indirizzarlo, è cresciuta sempre di più nel silenzio e nell'oscurità di queste sue sensazioni negative. <non ti sto dicendo che il tuo sia stato un insuccesso. > direbbe chinando il capo leggermente, mentre le sue iridi così strane e così inespressive si poserebbero sulle proprie mani, alzate leggeremente in avanti. <non ho nemmeno detto che tu mi abbia messo su una cattiva strada. Mekura.....se sono qui è in gran parte grazie a te..io penso che sarei finito chissà dove già in altre occasioni...più volte ho rischiato di crollare..di finire in un oblio di cui avrei potuto pentirmi...ma in quei momenti, forse per fortuna, forse per casualità, tu hai sempre fatto ritorno. E che sia forse il destino che tu sia tornata proprio adesso?> domanderebbe con tono pacato per poi procedere ancora. <per come la vedo io...fascio di luce non voleva essere un insulto. Per quanto mi riguarda, quel fascio di luce, è stato l'unico a donarmi quella sensazione di calore, anche se per poco tempo. QUel calore che non avevo mai provato nel freddo delle mie giornate...quel fascio di luce mi h dato speranza..mi ha dato forza...mi ha fatto credere che anche io avrei potuto farcela, che sarei potuto diventare qualcuno. Per me Mekura, non sei un inutile fascio di luce. Sei quell'unico ed importante fascio. > in tutto questo il genin sente la nota di tristezza ed amarezza nelle sue parole. Cosa potrebbe fare? Lui ha un sacco di problemi dopo tutto, ma ha mai pensato a quali avesse Mekura, nonostante non gliene avesse mai parlato? In questo momento, nonostante tutto, egli metterebbe da parte se stesso, dopo tutto la sua vita è un completo disastro, non potrà mai donargli nulla di completamente luminoso, ci sarà sempre qualcosa che cercherà di tirarlo indietro per le spalle, facendolo caderenell'oblio di se stesso. <non voglio disconoscerti. Io vorrei soltanto togliere un peso inutile, un peso di troppo, l'ennesimo peso ch porti sulle spalle, senza che tu abbia nessun obbligo di farlo....e come vedi, privandoti di quel peso , che poi in questo caso porta il mio nome, non avresti preoccupzioni in più, ne motivazione di buttarti giù...per qualcuno che alla fine...non ha mai avuto speranza fin dall'inizio...e questo non sembra poter cambiare. Io ne sono consapevole, e non me la prendo. Ognuno ha la sua vita....per me è stato deciso questo evidentemente.> muoverebbe qualche passo verso la giovane che le darebbe le spalle. Andrebbe a allungare le braccia intorno alla propria vita, cercando di abbracciarla da dietro, stringendola a se così da bloccarla. <Mekura...> direbbe quasi bisbigliando. Lui non è importante. Ma ciò non toglie che se la sua vita sia un completo fallimento, non possa fare qualcosa di bello. Aiutare chi ha aiutato lui. La prima persona ad avergli dato quel briciolo di speranza, che serviva per andare avanti. <perchè....non parli con me. Sfogati....piangi...arrabbiati...tira fuori quel che hai dentro...liberati dai tuoi pensieri, dai tuoi demoni...liberati con me....io sono qui per ascoltarti.....togliti quei pesi che ti abbattono, che ti rimbombano nel petto...condividili con me....non avrò problemi a reggerli per te. > ci è abituato. E se la sua sorte è questa, forse può sfruttare la cosa in modo positivo, portando con se i pesi di chi gli sta a cuore, sulle sue larghe spalle.

23:34 Mekura:
 Sasiashi è un ragazzo d'oro, non c'è altro modo per descriverlo, un ragazzo emotivo, esuberante un tempo ma non è mai significato che non fosse intelligente, o che non avesse talento. Lo ha visto, ha visto in lui quella sera una luce che lei non aveva da tempo: il desiderio di andare avanti, il fuoco che non è alimentato dalla rabbia o dal dolore. Si sente abbracciare da dietro stringendo le labbra abbassando il capo cercando alla fine di tutte quelle parole di divincolarsi un poco muovendo le spalle senza fare forza, poi porta le mani su quelle del ragazzo e rimane così. <Saisa..tu non sei un peso per me...sei praticamente una delle poche gioie che ho insieme ai miei figli, tu lo sai cosa significa?> sospira sentendo gli occhi arrossarsi <lo so che sembra che non mi importi di nulla e di nessuno e che sembra che io sia una persona senza cuore e manipolatrice alcune volte e che sopratutto non rispetti la parola data> sospira riprendendo fiato <c'è molto di cui sono colpevole anche nei tuoi confronti ma, non sei mai stato un peso per me...in un momento orrendo della mia vita eri l'unica persona a darmi un semplice momento di serenità, di normalità, anche se era solo insegnarti una tecnica> abbassa le mani riportandole ai fianchi per poi sospirare pesantemente <mi fai girare?> chiede questa aspettando che Saisashi la lasciasse libera almeno per guardarlo. <se tu mi dirai i tuoi...facciamo uno alla volta?> chiede girando la testa verso Saisashi <ma la mia è una storia lunga, quindi ti conviene che sia io ad iniziare..> afferma questa quasi ironica nella sua amarezza. [ch on]

23:51 Saisashi:
 Ascolta silente le parole di Mekura, chiudendo gli occhi per captarne ogni singolo dettaglio. A quanto pare ciò che pensa è realizzabile. Può realmente fare qualcosa di buono, mettendo da parte i suoi problemi per un attimo. Sulla richiesta della Hyuga, andrebbe a mollare leggermente la presa in modo che possa muoversi e girarsi come meglio creda. <tu....tu dici...?> sospira chiedendo in modo quasi impaurito, riferendosi alla prima frase della chunin. COme può essere lui una sua gioia? Uno stupido rragazzo problematico, che altro non ha fatto se non scroccarle vitto alloggio, e darle un pensiero in più, ogni volta che qualcosa lo affliggeva? Un piccolo cenno del capo verrebbe rivolto verso di lei, risposta affermativa alla sua proposta. COsa e quanto avrà da raccontare quella ragazza? Quanto sa in realtà di lei? Quanto la conosce realmente? In questo momento potranno venire fuori tante cose, di cui probabilmente il genin non ha la minima conoscenza. Forse con tutto questo, potrebbe cominciare a comprenderla meglio, e magari cambiare idea sulla situazione. Freme....freme dalla brama di ascoltare, e conoscere il passato di Mekura. Vuole essere la sua spalla su cui può poggiare le sue colpe, i suoi rancori, le sue paure. Vuole rendere utile la sua vita fatta di pesi, portando con se anche i suoi, così che possa sentirsi quanto meno più serena, quel pizzico che basta per riprendere a vivere in cerca di un sorriso. <ho tutto il tempo che vuoi.... ti ascolto. > terminerebbe serio il giovane fissanndo negli occhi la Hyuga, con le smeraldine iridi.

00:20 Mekura:
 Annuisce quando sente quella domanda <si, dico e trascrivo...Saisashi, tu...mi hai fatto preoccupare quelle volte che avevi delle crisi, ma, non sei mai stato un peso per me, sei manesco e tendi ad urlare ed a farti trascinare sempre da reazioni forti, ma ho piena fiducia in te e nelle tue capacità, non ti avrei mandato a Kusa solo con una copia altrimenti> sospira portando una ciocca indietro andando alla fine a parlare dei suoi problemi, del perché scompariva spesso e delle sue missioni segrete. <io discendo dal clan Hyuga, un clan che a Konoha è nominato con il nome dei "nobili di Konoha" e non è solo per una questione di ricchezza ma per l'importanza che riveste nel villaggio e di come questo clan abbia servito fedelmente senza scalpori di sorta, il clan più forte del villaggio, i protettori, i primi alla chiamata...ma non sono nata li tra loro> sospira <i mei genitori mi avevano abbandonato ad una famiglia povera di coltivatori di riso, persone meravigliose ma che ai miei 15 anni di età sono morte lasciandomi da sola, comunque, con il tempo sono riuscita a trovare un posto nel clan e quando iniziai a indagare sui miei genitori per scoprire di più venni a sapere che mio padre era morto per mano del cappuccio rosso e mia madre rapita> sospira <da allora ho cercato come un mastino per delle informazioni e guarda caso ho trovato una pista che mi ha condotto a Iwa..in quel periodo però è venuto fuori un problema al clan..infatti io avevo scoperto che qualcuno mi aveva messo le mani addosso mentre non ero cosciente, mi ha preso gli ovuli e....> abbassa il capo <e così dopo aver parlato con il capo clan siamo venuti a sapere che c'era un possibile collegamento tra il cappuccio rosso e la ricerca degli Hyuga puri, un esperimento per mantenere la purezza del clan Hyuga> il racconto si fa sempre più pesante <sono partita per Iwa a causa di questo problema, ti ho dovuto tenere segreto tutto perché non volevo che qualcuno ti correlasse a me e ti venissero a prendere o a darti fastidio, sono stata costretta a lasciare anche Ai e Ken a Kusa per la loro protezione e solo ora, da pochi giorni li ho potuti incontrare di nuovo> il tono è sempre più amaro e continua <arrivando a Iwa, ho scoperto che il nemico apparteneva agli Hyuga> [ch on]

00:38 Saisashi:
 Lungo respiro in attesa che Mekura possa sentirsi libera di dire ogni cosa di se. Di qualsiasi cosa si tratti, non verrà giudicata dal genin, ma solo ascoltata per far si che si possa liberare di quel fardelo. Il racconto è lungo, pieni di incastri, dettagli, nomi e cose di cui il giovane non riesce a comprendere bene il significato. Cappuccio rosso? Esperimenti? Hyuga puri? Tutto questo manda in confusione il ragazzo, che arriccia la fronte cercando di concentrarsi per capire tutto ciò che serve recepire. <ca...cappuccio rosso...? chi o cosa sarebbe..? Non ne ho mai sentito parlare...> direbbe con tono pacato, mostrando ora uno sguardo che pare non essere più assente come in precedenza. Ascoltare i problemi della Hyuga ha permesso di distogliere la sua mente dai propri. <ti...ti hanno preso gli ....ovuli? Non capisco...com'è possibile, come hanno fatto??> possibile che in tutto questo tempo, il genin non potesse minimamente sospettare nulla di tutto questo? L'ha sempre vista come una persona forte, da ammirare, da seguire, da invidiare per il suo percorso ninja all'interno del villaggio. <che vuoi dire con Hyuga puri? Non capisco....> in effetti tutte queste parole sono quasi incomprensibili per il povero Saisashi, fuori dal mondo e da qualsivoglia storia di Konoha. Il suo sapere, si limita alla conoscenza base del clan Hyuga e della sua innata. Sa che sono un clan stimato e rinomato, che posseggono una grande abilità, ma non sa altro. <quindi un b******o traditore, era un membro del vostro clan...? Ed ora...? tutto questo a cosa ha portato...com'è finita..? > aggiungerebbe poi con sguardo che si farebbe acceso di colpo <per quale motivo non me lo hai detto prima?! Avresti potuto portarmi con te! AVREI POTUTO AIUTARTI! CHI VUOI CHE SE LA PRENDA CON ME, NESSUNO AVREBBE INTERESSE PER UNO SCONOSCIUTO PRIVO DI SENSO COME IL SOTTOSCRITTO....se morissi non cambierebbe nulla, la tua preoccupazione era inutile. Avresti dovuto dirmelo, avrei preso a calci nel culo quello s****o! > si lascia prendere dalla rabbia, sfogandosi in parte con quelle parole. Ciò che dice lo pensa davvero. Chi mai potrebbe fare del male a Saisashi? Chi mai proverebbe interesse nel metterlo in mezzo? Lui non ha paura di morire, non gli interessa. Avrebbe dovuto dirglielo. <forse non avevi abbastanza fiducia in me...?>

01:08 Mekura:
 Sentendo Saisashi reagire in quel modo non dice nulla lo lascia parlare e alla domanda sul perché non lo ha portato con lui lei risponde <perché è la persona che ha ucciso mio padre, perché se fosse venuto fuori il clan Hyuga avrebbe subito un trattamento differente dal villaggio arrivando a conseguenze importanti con il rischio di una esclusione dal villaggio stesso> questa era la gravità della situazione <e sopratutto perché non volevo che ti facessero del male e che non arrivassero a te per fare del male a me, il cappuccio rosso non è un normale avversario> afferma lei seriamente <aveva la quantità di chakra simile ad un Kage..anzi di più> cerca di fargli capire la gravità del problema, non sarebbe servito a nulla picchiarlo. <Saisashi, sei il mio allievo, non ti metterei mai in una situazione di pericolo del genere> ed è un discorso molto simile a quello che ha fatto con Sakura, ma ancora non è finita. <La mia missione era proteggere Kaori Hyuga la quale era l'unica che non era stata avvicinata...ma appena siamo arrivati a Konoha, nel momento stesso in cui mi sono allontanata troppo, l'hanno rapita> abbassa lo sguardo nel suo momento di vergogna, nel suo momento di delusione massima <ed io ho ascoltato il rapimento dall'auricolare...terrorizzata da quella persona, la quale aveva dimostrato che poteva avere più di un asso nella manica se avessi fatto un passo falso...ma ho fatto l'unico errore che non dovevo fare, ovvero non dire nulla a Kaori che intanto continuava a parlare ed è così che ho scoperto che il cappuccio rosso non era altri che mia madre> colpo di scena alla star wars praticamente <nel mese successivo non ho fatto altro che indagare e cercare dove si trovasse Kaori, tenuta prigioniera chissà dove con la gravità che era stata scelta come "madre" per portare avanti la nuova generazione di Hyuga puri> chiude gli occhi <intanto, avevo anche scoperto che i miei ovuli erano stati fecondati> è importante? si e si scoprirà poi. <una volta ritrovata Kaori sono stata accusata di quegli errori di averlo fatto con il semplice intendo di usarla come esca..alla fine avevano portato avanti il loro piano ed avevano cercando di impiantare...> chiude gli occhi <il seme di mio fratello e di un'altro Hyuga dentro di lei> schifo, disgusto e shock ancora albergano nel suo animo <il quale l'ho trovato morto, senza occhi e sono stata costretta a portarlo via ed ispezionarlo per trovare degli indizi> porta una mano sul volto. <è successo quando sei andato a Kusa questa parte...> ha un nodo alla gola mentre parla e gli occhi sono ancora lucidi. <alla fine abbiamo trovato il loro rifugio centrare e l'intento era di riportare in vita Hamura, colui che ha fondato il clan, siamo stati divisi e io ho combattuto contro mia madre..ma in quel posto ho ritrovato i miei "ovuli"> sospira portando una mano alla tempia <sapevo che non li avrebbero scartati se l'intento era fecondarli, li dovevano studiare per avere quante più informazioni, magari dei bambini da plagiare nel tempo per creare una sorta di casata cadetta, mi ero ripromessa che almeno loro li avrei salvati che alla fine qualcosa di buono sarebbe venuto fuori da tutto questo...erano comunque i miei...> le lacrime iniziano a scendere mentre ricorda ogni momento <erano tutti su delle tavole di acciaio e li avevano macellati come animali, avevano strappato gli occhi e tutto quello che poteva servire...ho visto il medico che infilava il coltello nella carne, ma ero inseguita ho capito solo dopo chi erano..e che cosa gli avessero fatto> incrocia le braccia tra loro indietreggiando verso una parete del corridoio, la più vicina <li hanno fatti nascere e uccisi, forse fatti soffrire> piega la testa in avanti e così il petto prendendo lunghi ma rotti respiri andando infine a nascondere la faccia ed asciugarsi le lacrime che stavano scendendo. Non parla più, non riesce a dire di più per ora. [ch on]

01:40 Saisashi:
 Una storia ricca di dramma, colpi scena ed imprevisti. Non si può certo definire il migliore dei passati. Tutto questo...ogni singola tragica cosa accadeva mentre Saisashi era in viaggio a Kusa, pensando di avere un problema e di volerlo affrontare. Ascolta silente tutto ciò che Mekura ha da dire, lascia che tiri fuori ogni cosa, che si sfoghi, che liberila propria anima. Ad ogni frase, gli occhi del taijutser si fanno sempre più sgranati, soffermandosi sullo schifo di ciò che è avvenuto. Nel mentre un piccolo pensiero rimbomba nella sua testa. Dove è stato lui fino ad ora? E' davvero questo il mondo in cui Saisashi ha lottato ogni giorno per vivere? Siamo sicuri che valga la pena continuare a lottare per ritrovarsi di fronte a questo schifo? Povero stolto. Credeva di avere dei problemi. Credeva di poterli affrontare. E invece di fronte a questo muro di atrocità, si sente solo una piccola macchietta all'interno di una vita molto più dura. Forse è sempre stato egoista senza accorgersene? Forse pensare di avere dei problemi era una s*****a paragonandoli ai racconti di ciò che ha subito Mekura? E' confuso. Troppo. <Schifo...> pronuncerebbe serrando i denti, andando poi a mordersi con forza il labbro inferiore. <questo è il mondo per la quale mi sono tanto affranto...per la quale ho voluto combattere ogni giorno...la vita in cui ho sempre voluto credere...?> il tono è quasi rassegnato <non vale la pena. Ho capito una cosa importante. I miei non sono affatto dei problemi. Sono delle piccolezze che hanno la pretesa di esserlo, forse per farmi sentire in qualche modo speciale...a modo mio...> un modo piuttosto particolare. Ma ora dove lo porterà questo pensiero? Tutto ciò in cui credeva finora e lo spingeva a lottare per vivere, si è infranto, incontrando la crudeltà reale del mondo shinobi. Una realtà a cui forse non vorrebbe nemmeno più appartenere. <quindi...era tua madre...mi..mi dispiace...non ho altre parole da poter dire> ed in questi casi non c'è molto che si può fare. <potessi. AMMAZZEREI OGNI GENERE DI FECCIA SIMILE> sguardo omicida che si palesa sul suo volto. Cercherebbe di calmarsi poco dopo, dopo tutto non deve lasciarsi prendere dall'istinto, in questo momento è li per dare il suo appoggio a Mekura. <forse sono solo un povero stupido...> direbbe avvicinandosi a lei nuovamente, per poi cercare di sollevarle il capo tirandolo su con delicatezza con la mancina... <forse sono stato ingenuo a pretendere che uno come me possa esserti di aiuto...> andrebbe con la destrorsa ad asciugare le lacrime dalle sue guancie usando il pollice di tale mano. <ma posso dirti con certezza una cosa. Non portare rancore...non buttarti giù...non affliggerti di un peso che non è corretto portarsi dietro...tutto questo..non è colpa tua Mekura. > è colpa di questo mondo malato. E' colpa delle menti malate. Della brama di potere dell'uomo. <piangi quanto vuoi...liberati...sono qui per ascoltarti...se hai bisogno di tirare fuori ancora qualcosa..> direbbe per poi andare ad inclinare in avanti il busto, quel poco che basta per raggiungere il suo viso con il proprio. Lento cercherebbe di dare un bacio sulla guancia sinistra della Hyuga, per poi fissarla qualche istante andando a bisbigliarle all'orecchio. <tu sei forte. E lo hai dimostrato.> tenterebbe quindi di avvolgere le braccia intorno alle sue spalle portandola a se, contro il proprio petto, nel tentativo di stringerla così da farle sentire il proprio appoggio, per rassicurarla...per consolarla, quel poco che può.

02:01 Mekura:
 Schifo? si eccome, questo mondo fa schifo se si lascia che questo ci distrugga. La vita può essere crudele e più chi ha il potere, più rischia di abusarne per i suoi motivi, per i suoi scopi. <Sasashi> lo chiama facendogli cenno di raggiungerla <non è quel mondo è solo il mio mondo> sospira Mekura seriamente <ci sono molte cose per la quale vale la pena soffrire e combatte per proteggerle, alcune volte ce ne dimentichiamo. alcune volte i problemi sembrano così tali che ci lasciano solo disperazione..eppure c'è sempre la luce alla fine dopo la pioggia> la Hyuga forse ha delle cicatrici così vistose che non si rimargineranno mai, ha smesso di sperare alla luce, al bene, alla pace. Il suo equilibrio è nella sofferenza e nella rabbia, ma questo non significa che gli altri non devono avere un'altra strada, una strada più luminosa. <non devi...non sei stupido> sospira piano abbassando il capo <sei solo un ragazzo d'oro e rifletti te stesso senza riuscire a nasconderti e sentire queste cose, ti fa soffrire...non è stupidità ma solo gentilezza è una dote tanto rara Saisashi, un vero dono> sorride verso il ragazzo cacciando indietro ancora una volta le lacrime. Accoglie il bacio del ragazzo e appoggia la testa sul petto come una bambola di pezza. Alla fine sospira reagendo <lo so...l'ho dimostrato ogni volta...sembra assurdo ma seppure io sia giovane ho passato situazioni che si avvicinano molto a questa condizione, ne sono uscita, più o meno bene, uscirò anche da questo> sospira ancora una volta per poi sollevare la testa sempre nodo alla gola e faccia arrossata dalle lacrime <ora...parlami dei tuoi di problemi...cosa è successo?> domanda verso il ragazzo <si tratta del torneo?> chiede aspettando un chiarimento.[ch on]

23:09 Mekura:
  [sfreeze] Schifo? si eccome, questo mondo fa schifo se si lascia che questo ci distrugga. La vita può essere crudele e più chi ha il potere, più rischia di abusarne per i suoi motivi, per i suoi scopi. <Sasashi> lo chiama facendogli cenno di raggiungerla <non è quel mondo è solo il mio mondo> sospira Mekura seriamente <ci sono molte cose per la quale vale la pena soffrire e combatte per proteggerle, alcune volte ce ne dimentichiamo. alcune volte i problemi sembrano così tali che ci lasciano solo disperazione..eppure c'è sempre la luce alla fine dopo la pioggia> la Hyuga forse ha delle cicatrici così vistose che non si rimargineranno mai, ha smesso di sperare alla luce, al bene, alla pace. Il suo equilibrio è nella sofferenza e nella rabbia, ma questo non significa che gli altri non devono avere un'altra strada, una strada più luminosa. <non devi...non sei stupido> sospira piano abbassando il capo <sei solo un ragazzo d'oro e rifletti te stesso senza riuscire a nasconderti e sentire queste cose, ti fa soffrire...non è stupidità ma solo gentilezza è una dote tanto rara Saisashi, un vero dono> sorride verso il ragazzo cacciando indietro ancora una volta le lacrime. Accoglie il bacio del ragazzo e appoggia la testa sul petto come una bambola di pezza. Alla fine sospira reagendo <lo so...l'ho dimostrato ogni volta...sembra assurdo ma seppure io sia giovane ho passato situazioni che si avvicinano molto a questa condizione, ne sono uscita, più o meno bene, uscirò anche da questo> sospira ancora una volta per poi sollevare la testa sempre nodo alla gola e faccia arrossata dalle lacrime <ora...parlami dei tuoi di problemi...cosa è successo?> domanda verso il ragazzo <si tratta del torneo?> chiede aspettando un chiarimento.[ch on]

23:21 Saisashi:
 Ancora una volta Saisashi riesce a mettere da parte se stesso ed i suoi problemi, almeno qualche istante, quel che serve per permettere a Mekura di lasciarsi andare in quegli attimi in cui può tirar fuori tutto ciò che ha dentro. Vuole soltanto che la sua sensei possa essere in pace con se stessa, almeno in questo momento. Con la mancina andrebbe a strofinare la nuca della Hyuga, massaggiandole lentamente i capelli, come a consolarla in qualche modo. E' inerme di fronte al passato della ragazza, sa di non poter fare nulla...però ci prova con quel poco che può. <tu..tu dici? Quel mondo...forse sarà soltanto il tuo... ma anche io non trovo un posto all'interno del mio...e non lo trovo così...bello.> direbbe per poi allentare l'abbraccio con la ragazza, fissandola negli occhi. <ragazzo d'oro..? credo che tu ti stia sbagliando..soprattutto ora...ho compiuto così tanti errori nella mia vita...sono stato per così tanto tempo solo....per così tante volte mi sono ritrovato in situazioni per la quale non sapevo darmi spiegazione...e nessuno poteva indirizzarmi... non so più cosa voglio...perchè mi trovo qui.... a malapena so chi sono davvero io...Saisashi...> lo sguardo del giovane si assottiglia mostrando nuovamente tristezza all'interno dei suoi verdi occhi. Questo è uno dei problemi che sta affrontando ora: la ricerca di se stesso. Non è più convinto di nulla. Non sa cosa cerca, non sa se la sua vita serva a qualcosa. <vedi....ci sono diversi problemi...quando sono andato a Kusa, mi è stato impartito di allenare il mio spirito, per cercare di tirar fuori tutte le parti di me. Così facendo i miei vecchi tormenti sono tornati a galla...la mia famiglia..perchè non mi hanno mai considerato? Cos'ho che non va da essere sempre stato visto come un povero bulletto di strada da tutto il villaggio? E poi Lind....è passato così tanto tempo da quando è sparito..ho cercato di mascherare fino ad oggi. Ma ora io voglio scoprire la verità. Voglio sapere che fine ha fatto, se è ancora vivo. Lo conosco bene lui non sarebbe mai sparito o scappato senza dire niente. Eravamo come fratelli, capisci?!?> un paio di lacrime iniziano a colare sulle guance delgenin bagnandogli il viso. Non piange, si vede che si trattiene, tuttavia le lacrime non sono qualcosa che si possa controllare. <e poi..il torneo. Tu hai visto il mio incontro?? Sono un debole...mi sono preparato tanto a lungo. Mi sono allenato...ho fatto sacrifici...ho portato il mio corpo allo stremo.. pensavo di aver raggiunto la forza, di avere finalmente sicurezza in me stesso. Di essere protno ed aver pareggiato gli altri. E invece in quell'arena, mi sono sentito inferiore. Un uccello in gabbia, di fronte ad un predatore che giocava con lui come gli pareva... io....insomma....non so più cosa voglio...non penso di essere capace di diventare come mi aspettassi...e come tu pensavi potessi essere...ci hoprovato..non sono abbstanza forte..continuo a correre, ma con le mie incapacità, ed il fatto di non possedere nessuna abilità peculiare..continuo a trovarmi dietro alle schiene degli altri, che sono sempre un passo avanti. Che..CHE DEVO FARE MEKURA!?!>

00:07 Mekura:
 mantiene l'abbraccio tenendo gli occhi chiusi lasciandolo parlare, in silenzio, meditando su quello che sta dicendo il ragazzo, comprensibile. <Saisashi, la vita è dura, può risultare crudele, è fatta di molte cose, sacrifici, dolore, orrore> afferma questa corrugando la fronte mentre lei per ora non allenterebbe ancora l'abbraccio <ma sono queste cose che ci permettono di riconoscere la luce nelle persone. Lo sai chi è venuto a trovarmi quando ero in ospedale quasi cieca, con la mia carriera a rischio, con la mia persona che vagava nella paura e nella incapacità di vedere?> domanda Mekura senza guardarlo < a parte Ai e Ken, solo tu...tra tutti quelli che consideravo compagni, amici, parenti, solo tu sei venuto a portarmi dei fiori e dei cioccolatini> Quindi lo guarda cercando di rimettergli a posto i capelli <mi hai dato un momento di pace che non sentivo di meritare, ti sei dedicato a me e non mi hai trattato come una inferma o con biasimo...mi hai trattato con affetto, con sincero affetto> spiega lei sciogliendo l'abbraccio per andare a prendere le mani del ragazzo con gentilezza <il male è costretto a mostrarsi nelle cose grandi, nel fare scalpore, nel fare rumore, nel far soffrire, nel distruggere. Il bene si nasconde nelle cose semplici, nella umanità che si dimostra verso gli altri, nel modo in cui mostri il tuo affetto e la tua gentilezza> sente la tristezza e sa che dovrà portarla per molto, molto tempo, lei ancora non sa come rispondere a questo. <Saisashi, sei un ragazzo sensibile, gentile, coscienzioso quando vuoi e molto, molto altro ancora. Hai i tuoi difetti, come tutti del resto> sorride amaramente <ma credimi quando ti dico che quei difetti fanno solo splendere il resto che c'è in te, sei davvero una persona speciale> Assottiglia le palpebre portando le mani, se permesso ad asciugare le lacrime, cacciandole via in modo che non gli righino la faccia. <non ti devi biasimare per Lind...> sospira <quando vi ho ritrovati per strada, dopo il mio viaggio per prendere Ken, Lind....non sono riuscita ad essere la maestra che dovevo essere per lui e per te...se ne è andato perché voleva di più almeno da quello che faceva intendere> sospira mentre sente la depressione del discorso aumentare. <ti capisco...ti capisco per Lind..e non posso neppure immaginare perché la tua famiglia ti trattasse così, ma per il torneo quello che dici non è corretto, non sei debole, puoi migliorare, ma sei tutt'altro che debole> sospira continuando <i sacrifici dovrai farli sempre, ogni miglioramento richiede un prezzo da te che siano lividi, tagli o la pazienza, in quanto al uccellino in gabbia...sappiano chi ha cagato nella testa del predatore no?> sorride la ragazza cercando di fare una battuta al riguardo <se vuoi essere forte, devi imparare a vederti forte, devi imparare a farti forza dei tuoi successi e imparare dai tuoi insuccessi, ma sopratutto ti devi immaginare forte, devi volerlo, concentrati e respira> afferma questa continuando a fissarlo <non è detto che vinca chi ha l'arma migliore Saisashi, ma chi la sa usare meglio, un sasso per quanto grezzo, può essere lanciato come la più fine delle armi e arrivare comunque ad uccidere. Tu sei un sasso, un massiccio sasso, che pensa di essere inferiore alla spada...ma tu la puoi rompere la spada, devi solo comprenderlo> le chiede cosa deve fare, quindi Stringendo le sue mani sorride <respira...e conta fino a 5 minuti, ed appena hai finito continua a contare 5 minuti e ancora ed ancora. Vivi 5 minuti alla volta, scandisci il tuo tempo e respira, per ora, non c'è altro che devi fare> [ch on]

00:45 Saisashi:
 In questi istanti Saisashi tira fuori tutto quel che ha dentro. Ogni sua singola preoccupazione, rigetta tutto al 100%. Con Mekura riesce a farlo, ed il motivo è semplice. Nonostante non ci sia stata, e nell'ultimo periodo provasse rabbia nei suoi confronti, lei è stata l'unica persona a porgergli una mano nel momento in cui tutti lo screditavano ed escludevano. Sakura stessa in quel periodo lo aveva trattato come un'idiota, imponendosi e trattandolo come un povero scemo, un inferiore. In quei momenti fu solo la chunin a dare uno spiraglio di luce a lui e Lind, facendogli provare per la prima volta un senso di appartenza a qualcosa. Quel mondo, quello stupido mondo a cui si sentiva estraneo...in quel momento lo ha sentito suo, ha sentito di farne parte. La sua vita, fatta di stenti e noia, aveva raggiunto finalmente un punto di inizio. Aveva una casa, qualcuno che lo sostenesse, ed un obiettivo da portare avanti: diventare un ninja, e dimostrare che tutti gli altri si sbagliavano. In questo momento il genin non può far altro che ascoltare silente le parole di Mekura, che lo attraversano colpendo nel segno. La verità? E' semplice. Saisashi è dovuto crescere troppo in fretta, ha visto da subito la difficoltà della vita, impattandosi sul fatto che nulla è come vogliamo, siamo fatti ostacoli da superare. Ma tutto questo non cambia una piccola è semplice cosa. Per quanto avesse mascherato con un sorriso, con laa sua solarità, con la sua corazza da idiota...è e resta ancora un ragazzo...un semplice e fragile ragazzo di 20 anni, pieno di incertezze e di difficoltà, che cerca di affrontare e superare i problemi lottando con se stesso, ma altro non desidera che una guida che possa aiutarlo a compiere le sue scelte. La bocca del genin andrebbe a serrarsi, mentre ora qualche singhiozzo prenderebbe il sopravvento ripensando a tutto ciò che ha fatto fino ad oggi. Quante cose vorrebbe cambiare. Soprattutto nell'ultimo mese, in cui credeva di aver tirato fuori la sua sicurezza, il suo vero io...ha compiuto invece più cazzate che nel resto della vita...purtroppo non si può tornare indietro, e l'unico modo è ikmparare dagli errori. Porterebbe l'avambraccio di fronte agli occhi, chinando il capo verso di esso, facendo si che essi si possano poggiare sul braccio venendo coperti totalmente alla vista di Mekura. Ed è proprio ora che non riuscirebbe più a trattenerersi. Un pianto, un forte pianto rassegnato partirebbe dal giovane, che cerca di coprirsi come può in questo momento di fragilità e debolezza. Piangere? Non lo ha mai fatto se non in rare occasioni, per lui è sintomo di debolezza, e non vorrebbe mai mostrarsi così di fronte a nessuno...ma non può farne a meno. <Me...MEk..Mekura...io...in questi giorni ho pensato molto...ho pensato che fossi solo..che questo villaggio non avesse nulla da darmi...e che io non avessi un posto all'interno del paese del fuoco, per quanto mi sia illuso di poterlo ottenere...dentro di me...qualcosa mi spingeva a pensare...che qui le mie ali siano tappate...che non potessi raggiungere il vasto cielo sopra di me spiccando il volo...a causa della gabbia che mi rinchiude...questo villaggio....più volte l'idea di scappare, andarmene da Konoha stava per prendere il sopravvento...sono uno stupido..non so che fare...> proseguirebbe per poii continuare alternando a pianto e singhiozzi. <non so come andrà a finire...dei miei genitori forse non avrò più notizia anche se ho vinto la prima fase del torneo...sono rassegnato all'idea che nulla sia cambiato e che non si siano degnati di venire a vedermi..ma per quanto riguarda Lind....io...sigh....io VOGLIO SCOPRIRE' LA VERITA'...non mi interessa se farò pazzie Mekura...IO SCOPRIRO' COSA GLI E' SUCCESSO , O COSA GLI HANNO FATTO. Sento che Konoha mi nasconde qualcosa....non so perchè sigh...ho questo presentimento....> andrebbe a cercare di asciugarsi le lacrime sempre con lo stesso braccio, per poi chinare il busto in avanti poggiando la fronte sulla spalla destra della ragazza, come a poggiare il proprio peso su di essa, e con lui tutti i pesi che porta sulle spalle, per condividerli un istante, e potersi sentire più leggero. <dici che posso diventare più forte..? Avevo perso la speranza. Ma hai ragione. Non devo arrendermi...io non posso arrendermi....per me stesso..per Lind...per te...pe Sakura...NON VOGLIO ARRENDERMI, NON ANCORA. VOGLIO VINCERE QUESTO TORNEO, DEVO VINCERE E DIMOSTRARE CHI SONO. DIMOSTRARE CHE ANCHE CHI NON POSSIEDE ABILITA' ED' E' CRESCIUTO DA SOLO PUO' FARCELA....> qualche attimo di silenzio per poi sentire un bisbiglio al suo orecchio <Mekura...vuoi rimediare alla tua assenza..? Sii ancora la mia sensei. Sottoponimi all'allenamento più devastante che tu possa pensare. Distruggimi, ogni singola particella del mio corpo. Voglio rimpiangere il giorno della mia nascita. VOglio toccare la morte con un dito e risalire più forte e determinato, risorgere come una fenice. Allenami ora. Da domani mattina. Farò ogni singola cosa che mi dirai prima della finale....ti...ti prego...>

01:03 Mekura:
 Lo lascerebbe piangere senza fermarlo, non c'è nulla di male nel piangere, piangere permette di tirare fuori tutte le fragilità, di scovarle e aiutare il corpo a diventare più forte, piangere è importante fisicamente e mentalmente. <non ti nascondere> afferma questa seriamente seppure con un tono cortese. <non c'è nulla di cui vergognarsi di queste paure, va tutto bene se piangi> Commenta la donna lasciandolo fare andando di nuovo ad abbracciarlo quando questo cerca di nuovo la spalla su cui piangere. Sospira accarezzandogli la schiena come un bambino, per calmarlo. <lo so...lo so Saisashi, ho provato questo anche io, molto tempo fa> abbassa il tono ripetendo quelle prime parole <lo so> con una amarezza immane, ogni volta che sente questo discorso gli vene da pensare a Kurako. <non sei uno stupido tutti devono combattere per trovare il loro spazio...Sai Sakura quanto sta combattendo ancora? e non solo per farsi riconoscere nel clan ma come ninja del villaggio, tutti ad un certo punto devono affrontare questa situazione, non sei stupido, sei solo arrabbiato e sei stanco> Riguardo a Lind, non sa dove è andato, non sa nulla di quel ragazzo, ma forse...voleva diventare una serpe <proveremo a cercarlo allora, scopriremo dove si trova, che dici?> chiede la ragazza facendo una proposta..forse Konoha non nasconde nulla e forse...ha una pista. <ma per ora ci dobbiamo occupare del torneo ok?> domanda retorica la ragazza allentando l'abbraccio per poi fare un passo indietro. <vuoi che ti alleni, in modo duro, in modo da distruggerti...> che razza di richiesta, ma è Saisashi che lo ha chiesto e perciò dovrà farlo. <va bene, da domani però, ora voglio che tu riposi e ti tranquillizzi, va bene?> detto ciò farebbe un cenno verso Saisashi di aspettare allungando il passo verso la camera del ragazzo andando a prendere il pacco per poi porgerglielo <li ho fatti per te, dimmi se ti piacciono> commenta Mekura dandogli il tempo di scartare il pacco. [freeze]

23:02 Saisashi:
 Il pianto può essere visto come una debolezza, tuttavia dietro di se nasconde tutt'altro. Una persona disposta a piangere di fronte ad un altra, dimostra tutto il coraggio che possiede. Il coraggio di liberarsi delle proprie preoccupazioni, il coraggio di dimostrarsi fragili al contrario delle apparenze...il coraggio di ammettere le proprie debolezze con un "hey, forse tutto questo è un pò troppo per me." Le parole di Mekura sono di conforto e forse in questo momento di semi pazzia che stava percorrendo potrebbero essere l'ancora per riportarlo alla luce. Anche con Sakura, senza accorgersene, stava scaricando tutte le sue preoccupazioni nel modo peggiore possibile, se ne rende conto. Ma tutto può cambiare. La Hyuga si offre di aiutarlo per quanto riguarda Lind. Un lieve sorriso si palesa sulle sue labbra rassicurato da tali parole. Ora può e deve concentrarsi solo sul torneo. La sua folle proposte di allenamento viene accettata, la sua salvezza per potersi sentire pronto. Abbastanza forte da entrare in quell'arena con nuove fiamme negli occhi, pronto a dimostrare tutto ciò che sente. Le lacrime vengono asciugate del tutto. Un paio di tirate dal naso in stile bimbo, per poi ricomporsi nuovamente, cercando di ritrovare la sua serietà. <bene.> proferisce serio con un sorriso soddisfatto e malefico <allora da domani, voglio che tu mi distrugga. Voglio sentire ogni muscolo devastato a tal punto da non potermi muovere.> convinto delle proprie parole, sgrana gli occhi nel ricevere quel pacco. <que..questo...è...per me????> direbbe per poi afferrarlo incredulo, lui che nella sua vita non ha mai ricevuto nulla, mai un solo regale. <per...per cosa devo que..questo..:> balbetta senza saper bene come reagire non essendo abituato. Andrebbe a scartarlo delicatamente come se fosse la più preziosa delle cose, tirandone fuori il contenuto. Dei vambracci protettivi, nuovi di zecca e non solo. Sono artigianali, fatti con massima cura e dettagli, robusti leggeri e molto belli. Tutt'alra cosa rispetto agli involucri standard che utilizza ora. <WooooooW so...sono fiiiichissimi. Non so che dire. GRAZIEEE!! > saltella un paio i volte, felice come un marmocchio che riceve dei dolcetti ad Halloween, per poi andare subito a provarli. <SONO PEEEERFETTI!! COn questi al torneo non posso far altro che vincere, grazie!> riprende un pò di sicurezza in se stesso per poi attendere ultime risposte dalla ragazza. In base a ciò che che andrebbe a rispondere, rimarrebbe sveglio a parlare ancora di eventuali dettagli, oppure tornerebbe nella sua stanza, per potersi riposare e riprendere in vista dell'allenamento. [end]

23:15 Mekura:
 Ha voluto fargli un regalo personale, qualcosa che potesse avere per se e che potesse essergli utile. Sorride quando questo risponde in modo positivo a questo regalo tornando il solito confusionario. Sorride osservando Saisashi dietro a saltellare come un bambino. <sono modellabili sulla forma del tuo braccio quindi li puoi usare solo tu, in futuro possono essere potenziati, li ho pensati in modo che potranno essere inserite delle placche metalliche nella parte superiore per compiere una sorta di ibridazione> Sospira pensando tra se e se mentre stringe le mani tra di loro. <attraverso i legacci puoi capire come sistemarli sul braccio, una volta regolati quelli il sistema di apertura e chiusura è a bottoni.> insomma non c'è altro da dire, quello è il regalo..alla fine deve migliorarlo ancora fatto ma lo ha fatto con tutta la sua attenzione. Solleva il mento soddisfatta, felice di avergli portato un po' di gioia e di pace ma ora è tardi e se lui vuole allenarsi deve andare a dormire. <a nanna, da domani per tuo piacere dovrò diventare un'altra persona, quindi sbrigati, sveglia la mattina presto> eehh spera di riuscirci a fare la "cattiva" [end]

chiacchierata con Saisashi e regalo di Mekura.