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[Cura] - Dopo le eliminatorie

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con Kaori, Sakura, Haran

A seguito dello scontro sei stata portata d'urgenza in ospedale trasportata su di una barella. Al momento ti trovi in una sala operatoria bianca, palesemente sterilizzata a giudicare dall'odore penetrante di agenti chimici, e diversi medici e infermieri sono disposi lungo la parete vestiti in camice bianco e guanti azzurri di lattice. A te la prima ~

16:08 Sakura:
 La vuole morta. La vuole morta. Questo è il continuo pensiero che sta alla base del turbinio di emozioni che sta sentendo e provando la ragazza. Ha le costole crinate e l'occhio destro completamente cieco. Un colpo, diretto, penetrante che l'ha costretta a ritirarsi dallo scontro. Indossa ancora gli abiti del torneo, mentre la parte superiore del corpo è priva di indumenti. Si trova su di un lettino, dentro una sala operatoria, distesa ed immobile. Un'immobilità dovuta più al trauma che ad altro. Fortunatamente per lei, i medici l'hanno soccorsa subito portandola d'urgenza in chirurgia. L'unica cosa che la distoglie dalla realtà fittizia dell'uccidere Natsumi Goryo, è l'odore penetrante di sterilità. Dentro quella sala avranno passato uno svariato numero di agenti chimici, che hanno contribuito a pulire e disinfettare quel luogo. Gli occhi sono chiusi, entrambi. Ha paura di aprirli e di vedere che ha perso la vista, su entrambi. Sebbene quello ferito sia il destro, anche il sinistro ha subito un danno, facendole vedere tutto rosso per quel frangente di minuto in cui l'ha tenuto aperto. Si è dimenata, mentre veniva trasportata li, sia per il dolore all'occhio, sia per quello al costato, sia per l'umiliazione subita. Perché di questo stiamo parlando: di umiliazione. Odia doverlo ammettere, ma è stata bellantemente sconfitta da tutte e tre. Ma l'unica che vuole vedere morta è Natsumi. Perché? Perché ha colpito la parte del suo corpo più importante, la più potente. Ha colpito l'unica cosa che la legava al clan Hyuga. E per quanto nei mesi scorsi abbia sempre cercato di distaccarsi dal clan, ora come ora vuole avvicinarsi. E quel colpo, che continua a dolerle, l'ha umiliata. Se c'è una cosa che deve assolutamente proteggere di se stessa, non è solo la sua vita. Sono i suoi occhi. <Ka-kaori.. V-voglio Kaori.> Sbiascica quelle parole, con la bocca completamente impastata e parte del sangue che continua a colare dall'occhio. Vuole lei e soltanto lei.

La stanza si rivela essere spaziosa, ampia, con una grande lampada al neon al di sopra del lettino stesso. Una luce bianca, penetrante, che possa permettere ai medici di vedere bene qualsiasi cosa. Il luminare dell'ospedale in persona è stato richiamato per occuparsi della paziente per via della serietà del danno riportato all'occhio destro. Sta discutendo con gli infermieri per dar loro modo di comprendere come avrebbero agito e lascia che la sala si mobiliti per iniziare a preparare e sistemare tutto l'occorrente per salvare la vista della ragazza. La sua vita non è in pericolo, ma il suo occhio sì. E se per qualsiasi persona la vista è una cosa importante, per una Hyuga lo è ancora di più. Per una Hyuga genjutser, poi, è semplicemente fondamentale. La voce di Sakura va risuonando per la sala portando il luminare a voltarsi immediatamente verso la paziente, avvicinandosi a lei con passo rapido. Lei non può vederlo avendo gli occhi chiusi, ma si tratta di un uomo alto, magro e dai corti capelli violacei. Ha l'espressione gentile, professionale, ed un paio di sottili occhiali da vista dinnanzi le iridi cremisi. In definitiva davvero un bel ragazzo che ora, con fare confuso, aggrotta le sopracciglia nell'osservare la ragazza. "Kaori?" si domanda confusamente. "Chi è?" chiede non cogliendo al volo l'identità della ragazza richiesta. Uno dei medici presenti va intervenendo per aiutare il superiore. <Credo si riferisca a Kaori Hyuga, signore.> una voce femminile, scura, strana. "Oh!" esclama allora lui serio, annuendo col capo. "Sì, mi sembra una buona idea. In due saremo più veloci. E poi se riuscirà a tranquillizzarla sarà meglio. Chiamatela, chiamatela ora" si rivolge a chiunque attorno a lui con tono pacato. Non pare un ordine, par essere una richiesta importante e logica che porta la stessa infermiera di poco prima ad annuire. <Sì, signore> Sfreccia fuori dalla sala operatoria mentre il luminare rimane al fianco della genin cercando di pulire con una garza il sangue che cola dal suo occhio. "Avremo bisogno di operare, signorina Hyuga. Purtroppo ci rendiamo conto del fatto che chiederle di aprire gli occhi ora farà troppo male, per cui procederemo con una anestesia totale che la addormenti per qualche ora, così quando si sveglierà dovrebbe sentirsi già molto meglio" inizia con lo spiegare l'uomo nel tentativo di portare conforto e rassicurazione alla giovane kunoichi distesa sotto il proprio sguardo. "Ha qualche domanda da farmi prima di iniziare?" domanda di rito, certo, ma pronunciata dalla di lui voce par essere quasi un sincero tentativo di aiutare la giovane a superare quell'orribile momento. E proprio mentre il luminare termina quella domanda, ecco che Kaori fa il suo ingresso nella stanza. Capelli corti scompigliati, fiatone, e l'infermiera che le sta legando sulla schiena il camice bianco. <Sakura...anf anf... Sakura, sono qui> va subito col dire la special jonin avvicinandosi al lettino, la mano a cercare quella della ragazza con fare preoccupato, apprensivo. <Ho visto tutto, sono... sono arrivata di corsa adesso dall'arena> cerca di spiegare mentre l'aria par mancarle dai polmoni, il viso cremisi dallo sforzo e dalla corsa. <Adesso ci pensiamo noi... okay? Sono qui vicino a te> [Ambient di cura]

16:43 Sakura:
 Già. Vuole soltanto lei. La presenza di persone estranee al momento, la destabilizza. Per quanto i medici li presenti possano essere di Konoha - presume che siano di Konoha, suvvia-, si sente troppo esposta. Dopo l'esperienza avuta contro i tre Kusani, ha paura. Paura di ritrovarsi sommersa da potenti ondate di CHakra. Perché è questo che ricorda dello scontro: solo potenti ondate di Chakra. Non vuole aprire gli occhi, per paura. In quel preciso istante, la paura di non vederci più, di non ritrovare volti che ha già visto, di essere sezionata come una cavia da persone che non sono del villaggio, le mette ansia. Un'ansia che è interiore, senza riscontri esteriori. Le mani cominciano a tremare, visibilmente, mentre il petto in modo non ritmico, si espande cercando di prendere più aria possibile. Tutto quello che può percepire dalla stanza, è solamente il suono di una voce maschile e qualche altra persona. Nulla di più. Oltre all'odore penetrante, dopo che una persona è uscita, sente qualcosa al di sotto del proprio occhi destro. Storce la bocca, come se quel tocco le risultasse doloroso. Tanto doloroso da voler urlare a squarciagola, da rendere le orecchie di tutti i presenti un foro unico. Da rompere i timpani a tutti. Ma no, non lo fa. E' solo una reazione a quello che sta provando: in fin dei conti, non è andato a toccare l'effettivo danno all'occhio.<No, no..> No, non vuole essere operata. Non può essere operata, senza che i suoi genitori lo sappiano. Non può. Cercherebbe di scuotere il capo, come a voler sottolineare la sua riluttanza a quell'operazione. Non ce la fa. <... I miei genitori, de-devono essere a--avvisati.> Tenterebbe di temporeggiare, anche perché non c'è ancora Kaori li dentro. E non si farà toccare da gente che non conosce. < N-no..> Continuerebbe la frase, tralasciando la parte relativa alle domande da porre, perché troppo impegnata a non farsi operare. Almeno finché non arriva Kaori. La sua voce le risuona in testa, mentre il respiro sembrerebbe tranquillizzarsi. Appena il tocco di Kaori arriva sulla mano della ragazza, la genin comincia a stringerla. Non forte, ma da la sensazione di aver bisogno di supporto morale. <K-kaori.. N-non mi lasciare.> Perché ha chiesto di lei e non di Saisashi? Eppure lui poteva tranquillizzarla, fors emeglio rispetto alla Hyuga. E' semplice: è un medico, un membro della sua famiglia allargata nonché l'unica Hyuga che conosce, che sa usare le arti mediche. Ha bisogno di lei, in questo momento, perché è lei la più competente. Dall'occhio sinistro sembrerebbe uscire una lacrima, rassicurante, mentre la testa verrebbe riportata frontalmente. <Ok..> Direbbe, come a voler dar eil via alle danze Chirurgiche. Tenterebbe di aprire entrambi gli occhi, con la paura di non vederci più. Il destro probabilmente le farà ancora più male, ma ora che Kaori è li e che le stringe la mano, la ragazza non può fare altro che seguire le direttive del medico. <Ai--> Proverebbe a dire, mentre tra un sussurro ed un altro, in direzione sia del luminare che di Kaori, direbbe. < N-non fatemi diventare ci-cieca. V-vi prego.> E via. Una bella dose di propofol e di gas della felicità. Forza!

E' quasi doloroso vedere quanto profondamente una persona possa essere turbata dal dolore. Quasi bruciante scoprire come, in realtà, nessuno è mai davvero pronto per morire, per soffrire. E' facile credere di essere pronti quando si sta bene, quando si è in salute, ma quando il dolore arriva, nessuno è mai pronto davvero. "Verranno avvisati di sicuro signorina, non si preoccupi, cerchi di respirare" il luminare ha un tono rassicurante, gentile, pare sinceramente intenzionato a voler rincuorare la povera paziente, ma si tratta pur sempre dell'interessamento di un estraneo, qualcosa che difficilmente può aiutare in un momento così critico. Kaori per fortuna arriva in tempo per l'inizio dell'intervento e, rantolando e affannando, si avvicina alla genin per cercare di darle conforto ed esserle vicina. Le stringe la mano, con l'altra cerca si scostare i capelli dalla fronte sudata, tenta di darle supporto e sostegno come può, ritrovandosi a vedere quelle lacrime sgorgare dall'occhio sano. La voce della giovane trema, è spaventata e le si spezza il cuore a vederla in quelle condizioni. <No, rimango qui tutto il tempo, non preoccuparti. Sto attenta io a che il mio capo non ti faccia male okay?> cerca di abbozzare un sorriso, di alleggerire la tensione come può rivolgendo al luminare una occhiata che voglia essere nervosamente scherzosa. Lui sorride a sua volta andando a dare un cenno al resto dell'equipe con il capo. "Ah, beh, se è raccomandata dalla nostra Kaori allora dovrò fare il bravo. Ho sentito che ha vinto il suo scontro alle fasi eliminatorie, non sia mai che me la metta contro" cerca anche lui di rendere più leggera l'atmosfera, di scherzare quel tanto che basta per far supporre alla pazienza che tutto sommato la situazione non è così grave, non è così critica. Se stanno scherzando possono salvarle la vista, no? Lentamente Sakura apre gli occhi ed il sangue prende a colare dal bulbo ferito, leggermente violastro. Kaori è raccapricciata, non ha mai visto un Byakugan ridotto in quello stato, e pensare che potrebbe capitare a lei di trovarsi in quelle condizioni le fa salire un brivido. Ma si trattiene, cerca di continuare a sorridere alla volta di Sakura. L'espressione però è apprensiva, preoccupata, ed il suo sorriso si rivela essere più una smorfia bizzarra. <Sakura, non preoccuparti. Siamo qui e faremo il possibile per salvare la funzionalità del tuo occhio. Rimarrò qui per tutto il tempo e quando ti sveglierai sarò lì, d'accordo?> cerca di rassicurarla carezzandole la fronte, il viso, con la mano libera. <Adesso iniziamo. Respira profondamente nella mascherina. Ci rivediamo fra qualche ora> aggiunge, poco dopo, mentre l'anestetista si avvicina con uno strano macchinario mobile. Un tubo di gomma collegato ad una mascherina trasparente vien allungato in direzione della genin. La maschera vien sistemata sul suo viso a coprire naso e bocca ed uno strano getto d'aria fresca verrebbe da lei respirato attraverso di essa. <Conta alla rovescia partendo da dieci Sakura..> le sussurra allora Kaori all'orecchio con fare gentile attendendo, dunque, il fare della genin. [Cure per Sakura]

17:18 Sakura:
 Respirare. E' una parola grossa, con grosse conseguenze. Non è bello, ma deve farlo. Deve tranquillizzarsi. Sa che un battito cardiaco accelerato non è auspicabile per un intervento, per quanto semplice possa essere. I tocchi di Kaori sono come una manna dal cielo. Aveva bisogno di lei, della sua presenza. In quel momento, è l'unica persona di cui si fida. E se le dice di stare tranquilla che controllerà l'operato di tutti, allora lo farà. <O-ok.> Dice, sentendo poi il luminare parlare. No, non vuole assolutamente esporre il suo problema con il torneo. La ferita, sia fisica che emotiva, è ancora aperta. E lo si può ben vedere dal colo di sangue che esce dalla ferita, mentre riapre le palpebre. Vede rosso. Tutto rosso. Una grossa macchia rossa. Non sa dove sia Kaori, può percepirla ma non lo sa con estrema accuratezza. < E' rosso.. T-Tutto rosso..> Sangue. E' solo sangue. Non aver paura, Sakura. Il sangue non è una cosa pessima e se c'è Kaori, lei saprà come curarti e come riportar el'occhio allo stato precedente. <D'accordo.> Dice, in un flebile sospiro, prima di andare a respirare nella mascherina, che le viene posta sul naso e sulla bocca. Aria fresca, come una sorta di pace rassicuratrice, mentre il dolore rimane li costante. Lo sente, pulsare avidamente nel suo occhio Destro e nelle costole. L'hanno ridotta male. Molto, molto male. <D-dieci.. Nove..> Respiro. <..O-otto.> Altro respiro e sente la stanchezza piombarle e annebbiarle il cervello. <..Se.sette.> E giù di respiro, aprendo la cassa toracica e lasciando il corpo in balia dei medici li presenti. la presa sulla mano di Kaori diventa più lenta, quasi inesistente, mentre il sonno le cala nel cervello, oscurando tutto. Il rosso di prima sparisce e la testa diventa più leggera, mentre nell'ultimo respiro va a dire. < S-se..> E non termina la frase, addormentata sul letto di sala operatoria.

<Lo so.. lo so, ma è solo momentaneo, adesso puliamo tutto> cerca di rassicurarla Kaori con voce gentile, confortante, continuando a carezzarle la fronte, i capelli, stringendole la mano. La coccola, la coccola come una madre che assiste la figlia malata, come un genitore che cerca di allontanare dalla propria bambina i demoni oscuri di un brutto sogno. Soltanto che in questo caso è tutto vero. Le rimane accanto ascoltando il suono rotto della sua voce che va contando all'indietro. La mascherina cala sul suo viso, l'anestetico viene respirato e ben presto i sensi della genin si spengono. La sua mano lascia la presa sulle dita della Hyuga ed i suoi occhi vanno chiudendosi senza neppure farle sentir dolore. La maschera viene allontanata, elettrodi e cavi vengono collegati alle sue dita ed al suo addome per far sì che venga immediatamente collegata a dei monitor che evidenziano le sue condizioni. Il battito è accelerato, tutto normale in vista di un simile shock. "Bene signori, iniziamo" annuncia quindi Higuchi andando a sedersi su uno sgabello posizionato accanto al letto, in direzione del cuscino della paziente. Un carrellino viene portato verso di loro, ricolmo di strumenti chirurgici, mentre Kaori va scostando le mani dal corpo di Sakura, senza tuttavia abbandonarne il fianco. "Kaori occupati delle costole, sono incrinate. Io cerco di operare l'occhio" il tono dell'uomo è adesso più serio, non più venato di ironia o dolcezza. La ragazza obbedisce e, facendo comparire il medesimo alone verde attorno alle mani, va a porle sopra il costato della Hyuga così da iniziare a trattare l'incrinatura delle relative ossa. Sakura non potrà sentire nulla, alcun dolore, alcun tepore, alcun piacere. Bloccata in un limbo bizzarro, eterno, fatto di buio e nulla. Sospesa nel niente, galleggia, sentendosi pesante e leggera al tempo stesso. Bloccata in una frazione di tempo, accanto ad una clessidra la cui sabbia ha cessato di scorrere. Nel mentre, il luminare, va afferrando una specie di pinzetta dal carrello degli strumenti, accompagnato da una infermiera che, posizionandosi dietro la testa di Sakura, va ad aprirle la palpebra dell'occhio ferito bloccandola con un pezzo di nastro adesivo. Il medico ha bisogno di poter operare liberamente e di avere un campo chirurgico pulito. Un'altra infermiera gli si affianca armata di garze e tamponi, così da poter pulire il di lei viso dal sangue che avrebbe preso a sgorgare. Non appena l'occhio viene aperto ecco che del liquido cremisi viene a sgorgare copiosamente. Il medico assottiglia lo sguardo, osserva attento l'iride, notando quella specie di seme, o di scheggia, infilato dentro di esso. Sembra essere appuntito, acuminato, di un violetto sinistro. La mano dell'uomo è ferma, precisa, e mantiene la pinzetta con sicurezza. "Kaori, puoi dirmi quanto è lungo questo corpo estraneo?" domanda alla volta della ragazza che, risvegliando il proprio Byakugan, osserva per bene il viso di Sakura. <Cinque centimetri circa, signore, compresa la parte esterna> andrebbe a replicare poco dopo con fare attento. <Non sembra aver intaccato i nervi, ma è entrato in profondità nell'occhio> analizza poco dopo cercando di dare un quadro più chiaro al proprio superiore. Studiata l'angolazione d'entrata del semino e sentito il consulto della Hyuga, Hiuguchi va annuendo e mostrando un piccolo sorriso. "Bene. E' una buona notizia" E, detto questo, la sua mano si avvicina al viso di Sakura. La pinzetta va afferrando con estrema cautela la punta esterna del corpo estraneo e, con un gesto lento e attento, va estraendolo poco per volta dal di lei occhio, stando ben attento a non fare movimenti repentini o troppo rapidi. Dev'essere delicato, dev'essere cauto. [Cure per Sakura] [PS Sakura: 47 + 7 (Mani Terapeutiche B) = 54]

17:49 Sakura:
 Eeeee. Bihm buhm bahm. Eccola li, ferma, immobile e addormentata. La sua mente ora è libera da qualsiasi pensiero, emozione, sensazione.. Tutto sembra essere strano, lontano. Inafferrabile, quasi. Si trova in una condizione mentale diversa da tutte le altre. Un'esperienza che non ha mai vissuto e che non ha mai sperimentato. Sembrerebbe quasi che il suo corpo stia galleggiando, completamente nudo ed inerme, in un mare di oscurità. Non ha la certezza di questa cosa; è pur sempre una sensazione e le sensazioni possono essere fuorvianti. Però, lo avverte. Un nero, incombente ed opprimente che la sta soffocando, in quella totale oscurità. Che sia dovuto al sonno da anestesia o semplicemente a quello che ha passato, quell'oscurità non le piace. Non la rende sicura, né felice. Anzi, l'esatto contrario. Molti hanno sempre visto l'oscurità come un'amica, una loro alleata. Lei invece no. Vuoi per la lucentezza dei suoi occhi, vuoi per il loro colore, vuoi perché sono bianchi, lei adora la luce. Adora tutto quello che riguarda la luce. Adora essere circondata da un tepore continuo dei raggi solari, che riscaldano le sue membra, rendendola più sicura di se. Non ha luce in quel posto, non c'è nulla di nulla. Solamente un continuo ed opprimente senso di immobilità. Il respiro è contratto e la testa completamente vuota di emozioni, se non quelle provenienti dall'oscurità che la circonda. E' in gabbia.

La pinza vien mossa sempre più lentamente, con massima attenzione. La mano è ferma, sicura, e lo sguardo attento. Non c'è spazio per alcun rumore in quella sala mentre il tempo par quasi fermarsi. Kaori continua a curare le costole incrinate della genin, i macchinari registrano qualsiasi variazione delle funzioni vitali della paziente, ed i medici attorno controllano e segnano qualsiasi dettaglio su fogli e cartelle. Le infermiere sono attorno pronte ad agire, ad osservare. Studiano, guardano, imparano, e niente par muoversi in quel frammento d'eternità. Il parassita viene alla fine estratto del tutto ed una ciotola di ferro dalla forma a goccia vien porta al chirurgo che lascia cadere pinza e parassita in essa. "Corpo estraneo estratto. Aspirare per favore" afferma il luminare avvisando la sala, richiedendo alle infermiere di pulire il campo operatorio dal sangue. Un tubicino trasparente vien portato vicino l'occhio della ragazza: il sangue viene risucchiato, la ferita lasciata esposta e pulita. L'occhio è lacerato, il sangue esce a fiotti venendo immediatamente ripulito via e la sclera è leggermente tinta di una chiazza violacea. Higuchi si appresta a far sì che le mani vengano avvolte di un alone verdastro e solo allora va ponendole al di sopra del bulbo oculare. L'aspiratore viene allontanato, le infermiere si scostano, e subito il chakra medico dell'uomo va a fluire verso il taglio. Si fa largo all'interno dell'iride, va a rigenerare i tessuti danneggiati e a cercare di richiudere la ferita ridonando vitalità e nuova forza a quell'importantissima iride. Nel frattempo un altro infermiere va facendo una iniezione all'addome della ragazza. Un coagulante -simile al tonico che chiunque può acquistare al mercato- che vada a bloccare l'emorragia massiccia all'altezza del viso impedendo al di lei corpo di disperdere ulteriori energie. [Cure per Sakura] [PS Sakura: 54 + 7 (Mani Terapeutiche B) + 15 (Mani Terapeutiche S) = 76]

18:08 Sakura:
 Continua l'oscurità. Continua l'oppressione. Continua il senso di paura. Ma c'è qualcosa di nuovo in tutto questo. C'è una nuova ondata di sentimenti, di sensazioni. La paura prima di tutto. L'oscurità fa paura, perché è piena di incertezze, dubbi. COse con le quali la ragazza deve fare i conti ogni singolo giorno. Non avere un quadro completo di ciò che può controllare, le da fastidio. La mette in ansia. Non solo; la paura è marginale. C'è qualcosa di ancora più potente che la sta tartassando, che le crea scompiglio emotivo, al punto tale da renderla vuota: l'umiliazione. E' stata umiliata, secondo quanto pensa e sente lei. Colpire uno Hyuga agli occhi è stata una mossa molto ingegnosa, ma se lo Hyuga in questione si lascia colpire, la colpa è sua. Soltanto sua. La sua vita dovrebbe essere dedicata alla cura, alla protezione e soprattutto allo sviluppo del proprio Byakugan. E lei.. Lei si è lanciata in un'arena, senza sapere nulla degli avversari, rischiando di rimanere cieca. Ed allora, che cosa sarebbe successo? Il suo futuro sarebbe stato del tutto diverso; senza occhi, senza un clan, senza avere un rapporto con la propria famiglia originaria. Le parole di Kaori risuonano come un lontano eco, quando le disse che gli occhi degli Hyuga sono il legame principale della famiglia. Così lo comprese. E non lo comprese, a conti fatti. E se lei non avesse più questo legame, cosa rimarrebbe?

Il sanguinamento va lentamente fermandosi mentre le cure dei medici proseguono massicce. Kaori risistema le costole e va occupandosi del danno da botta ricevuto all'addome dove un livido scuro ne macchia la pelle. Ne lenisce il dolore, lascia riassorbire il sangue fuoriuscito e permette alla zona di trovar sollievo. Il chirurgo, invece, prosegue nel suo tentativo di rigenerare l'occhio della paziente. Va lasciando fluire le proprie energie in un continuo flusso verdastro che va ad accelerare il processo riproduttivo di cellule e tessuti. La ferita si richiude nel giro di una manciata di minuti, il sangue smette di fuoriuscire e l'alone violaceo nella sclera regredisce poco a poco fino a schiarirsi. Ci sarebbe voluto qualche giorno ma alla fine sarebbe scomparso. Non v'è più alcuna ferita da curare, non ci sono altri danni da poter rigenerare o ossa da ricostruire. I medici hanno fatto il possibile per risistemare ogni danno ricevuto, ma il resto del lavoro sta al paziente. Alla sua volontà di riprendersi, alla sua forza interiore. Sia Kaori che Higuchi vanno ben presto a distogliere le mani dalla ragazza lasciando disperdere il chakra curativo dai palmi. Al momento la giovane -fosse stata sveglia- si sarebbe sentita indolenzita ovunque ma senza più reali dolori. Non intensi come avvenuto fino a poco prima, comunque. Infermieri e dottori risistemano la sala, le infermiere puliscono con garze bagnate e sterili il corpo della genin mentre Higuchi e Kaori si discostano per lasciarle pulire. "L'intervento è andato bene. Il corpo estraneo è stato rimosso senza grossi problemi e la ferita era abbastanza netta. Dovrebbe esserci rigenerata bene, ma potremo scoprirlo solo fra qualche giorno. Per un po' dovremo tenere l'occhio bendato e a riposo così che possa rimettersi del tutto" spiega alla special jonin il luminare. "Sembra che di te si fidi per cui occupati tu delle medicazioni, okay? Cambia la benda ogni mattina e dai una controllata sia al mattino che la sera." la informa e incarica lui con tono affabile. Kaori quindi si occuperà delle condizioni della giovane genin mentre lei, ancora addormentata, si ritroverebbe alla fine a risvegliarsi solamente due ore più tardi in una stanza d'ospedale singola. La sera è calata, il corpo è indolenzito e pesante e le coperte calde. Kaori sarà al tuo fianco, seduta su di una poltrona, mentre indosso avrai un pigiama pulito dei tuoi ed un borsone con le tue cose. Un bendaggio bianco ricopre parte della testa ed il tuo occhio che, per ovvietà di cose non potrà vedere alcun che. Non sentirai grossi dolori, ma solo un vago senso di intorpidimento generale. [Cure per Sakura] [PS Sakura: 76 + 7 (Mani terapeutiche B) + 15 (Mani Terapeutiche S) = 98] [END]

Sakura viene operata all'occhio dal luminare dell'ospedale di Konoha ritrovandosi fortunata al non perdere la vista.

Kaori (PNG) le resta accanto per farla stare più tranquilla e aiuta a curare il problema alle costole ed all'addome.
Sakura rimarrà ricoverata fino al 25/03 con un bendaggio che le coprirà l'occhio destro fino ad allora.
Cecità che andrà a svanire lentamente fino al 25/03.

No px data la natura della quest.