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It's where my demons hide.

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con Saisashi

23:27 Saisashi:
 Una notte serena regna sovrana sul villaggio del fuoco, in questa fresca atmosfera che lascia presagire l'arrivo ormai prossimo della primavera. Un clima ideale per ospitare tutti i turisti presenti a causa del torneo dei villaggi, oppure più semplicemente per una passeggiata notturna. In questo caso, per Saisashi si tratta semplicemente di questo, solito giro in solitudine, a cui è abituato fin dal principio. Il silenzio spesso gli fa da migliore amico, lo ha accompagnato per anni nella sua vita, insieme alla solitudine, mascherata da quel suo carattere così impulsivo e scimmiesco. Tuttavia è in questi momenti che riesce a rilassarsi completamente, dando sfogo ai suoi pensieri. La prima tappa del torneo è stata superata, questo lo ha reso sereno, liberandolo da pensieri e molte sensazioni negative che lo attenagliavano. Tuttavia, insieme a questo, passati un paio di giorni ora sono altre le domande che il ragazzo inevitabilmente inizia a porsi. Sakura ha assistito al torneo, questo lo ha reso felice...ma in tutto questo...Lind? E' ancora vivo? Era presente sugli spalti, magari osservandolo orgogliosamente di nascosto? Ed i suoi genitori? Avranno saputo della notizia? Saranno fieri di lui, si saranno ricreduti di ciò che pensavano senza valido motivo..? Oppure saranno semplicemente rimasti a casa, senza avere nemmeno più ricordo di avere un figlio. Non è facile darsi delle risposte e rasserenarsi, e dopo il ritorno da Kusa, le parole di Jin che da un lato lo hano aiutato a crescere, dall'altro hanno tirato fuori da dentro tutti questi scheletri lasciati a marcire per non essere affrontati. Superare i problemi è doloro, è dura...ma ora ha capito che soltando affrontandoli può riuscire a crescere e diventare più forte. E' giunto quindi il momento di trovare quelle risposte, LE SUE RISPOSTE, e questa sera i suoi pensieri sono rivolti alla presa di una decisione. COME MUOVERSI, E COSA FARE. A cosa è disposto il taijutser pur di liberarsi dei suoi demoni?

23:50 Saisashi:
 Tap...tap...tap... il suono sordo di ogni passo, che risuona nelle orecchie del genin, che lentamente, in modo più composto del solito prosegue dritto per la strada, in direzione dei campi d'addestramento, senza fare una piega. Mani riposte in tasca, spalle lasciate morbide che ricadono leggermente in avanti inarcando la schiena, quel tanto che basta per assumere una delle sue classiche pose da bullo svogliato. Lo sguardo si alterna, ponendo la sua attenzione intorno a se, analizzando il paesaggio con qualche rapida occhiata con la coda dell'occhio, mantenendo il capo dritto, osservando allo stesso tempo il terreno sulla quale sta camminando. I campi son sempre più vicini può ora osservarli senza problemi. Pochi metri e la meta sarà raggiunta. Ma per quale motivo Saisashi ha deciso di recarsi nuovamente in questo luogo, e per lo più da solo? Fino ad un paio di sere prima sembrava del tutto sereno e felice, dopo essersi allenato con Sakura. Giunto in luogo, potrebbe notare di fronte a se l'arena, allestita appositamente per il torneo, e sulla quale ha disputato il suo primo incotro. La fissa, silente, mentre le emozioni gli mandando i brividi lungo la schiena. Essere lui il vincitore, non gli sembra ancora cosa possibile. Cosa penseranno ora gli abitanti di lui? Si saranno ricreduti? O semplicemente lo considerano un poverostolto che ha avuto fortuna? Quante domande, e quanti problemi. Gli occhi si assottiglierebbero, ricreando uno sguardo serio, cupo, focalizzandosi sul terreno dell'arena. Piegherebbe le gambe, flettendo le ginocchiaun istante, per poi distenderle entrambi in cerca di una piccola spinta, quanto basta per balzare sopra l'area atterrando sul campo di battaglia. Le mani non vengono rimosse dalle tasche. <mh...> mugugna tra se e se ripensando ai momenti del suo incontro. Ogni istante, contro quello strano nninjutser dalle palle di fuoco "invisibili" gli è parso essere l'ultimo. Si è sentito in trappola, inutile, debole. Si troppo debole. Ha vinto ma questo non basta, non era superiore all'arte del ninjutsu e questo lo fa incazzare, e tanto. Chissà se Shiro alla fine era presente ed ha assistito all'incontro. Gli aveva promesso di portare onore al Taijutsu, e per quanto si sia sentito un debole, sppera di averlo fatto. Ma ora deve fare qualcosa per andare oltre...anche se è come se di colpo si sentisse bloccato...come se pensasse di non poter superare le sue abilità attuali...non qui...non a Konoha, dove il taijutsu ha poco da offrirgli...si sente come in una gabbia invibile. Sente di possedere delle ali, che potrebbero persino essere di grandi dimensioni, pronte a spiccare il volo. Eppure per la testa, continua a scorrergli il pensiero che qui, si ritrovi dentro una gabbia invisibile, fatta di parole, ma non di fatti.

00:28 Saisashi:
 Qual'è il motivo alla base di questo pensiero che affonda dentro la mente le sue radici? Cosa ha portato il genin a pensare di avere le ali tappate, e sentirsi costretto dentro le mura di questo villaggio? E' molto semplice. Fin dalla sua nascita, Konoha non gli ha preservato grandi sorprese. E' nato da una famiglia benestante è vero, eppure non è mai stato considerato dai propri genitori, fino al giorno in cui prese la decisione di lasciare casa per vivere per strada. E per quanto riguarda gli altri abitanti? Beh sempre scartato e giudicato da tutti un poco di buono, un bullo. E per quanto riguarda il suo quasi del tutto casuale inizio di percorso ninja, che cos'ha Konoha da offirgli? Mekura lo ha raccolto da strada insieme a Lind, promettendogli di difenderlo e prenderlo in carico come sensei, per potergli insegnare, farlo crescere, farlo diventare più forte, un ninja VERO e degno di NOTA, riconosciuto dagli altri abitanti. Ma di tutto questo cosa realmente è accaduto? Egli si ritrova sempre solo, dentro ad una casa spoglia e vuota, che poco distingue la sua quotidianità dalla solitudine passata ain strada, se non che ora ha un tetto a ripararlo dalla pioggia. Sa che Mekura è una ninja del villaggio, probabilmente richiesta per importati missioni o chissà che altro. Eppure lei non gli ha mai detto nulla a riguardo, ne gli ha dato spiegazioni di volta in volta per le sue sparizioni. Che cosa ha potuto apprendere da lei, se non rivivere quel che viene paragonato ad un abbandono? E' così che si sente, abbandonato. Non può farne a meno. Uno dei pensieri del taijutser, è che la Hyuga si sia ricreduta sulle proprie decisioni, e che magari non ci ha visto poi niente di così interessante in lui, tanto da spingerla a tenere ledistanze, dimenticandosi completamente di lui, e dell'incarico che aveva deciso di sua spontanea volontà di assumere. Questo porta rancore, tristezza. Rabbia. Se ci pensa, l'incazzatura è alta. Per quale motivo non può avere una guida, qualcuno che realmente mantenga la parola, e che lo induca nel proprio percorso? PErchè in ogni parte della sua vita, è sempre lui, da solo, con le sue sole forze, a dover decidere il proprio percorso, giorno dopo giorno senza mai potersi appoggiare sull'esperienza di una luce da seguire? Ha paura di sbagliare. Anzi sicuramente ha già fatto errori e sempre ne farà. Ma senza una guida a porgergli una mano, non è semplice per una testa calda come lui trovare la strada corretta, anche se lotta ogni istante con se stesso per poterla cercare. Un solo viaggio a Kusa, un incontro con un tessai, leggenda del taijutsu gli ha aperto la mente permettendogli di arrivare fino a questo punto. Il paese del fuoco sarà davvero la scelta migliore per lui? Andarsene, sparire. Non potrebbe essere questa la retta via?

20:25 Saisashi:
 <cosa dovrei fare....COSA!> impreca tra se e se mentre quei pensieri continuano ad attraversargli il cervello, forti e spinosi. Non è facile prendere una decisione. Non è facile scegliere per se stessi. Non è facile capire quale sia la cosa migliore per se stessi, quando ci si ritrova sempre e comunque a dover scegliere da soli. Servirà a qualcosa questa immersione introspettiva notturna? Si darà una risposta, una soluzione? O semplicemente andrà a peggiorare la sua situazione? Beh, come per il "diritto", la vita è fatta di domande, ma non di risposte. Qui nasce il più grande dei problemi. Se non esistono risposte, cosa sta inseguendo Saisashi in questo momento, che sta maturando questo desiderio dentro di se, più di ogni altra cosa? Lo sguardo si sposterebbe per qualche istante. Il capo si innalzerebbe rivolto al cielo. Verdi smeraldine iridi che si focalizzano sulle stelle, andando poi a soffermarsi sulla quiete della luna, sulla sua luce opaca e rasserenante. Lei che illumina la notte quel che basta per potersi muovere, ma che allo stesso tempo lascia che il buio si infittisca intorno a se stessi. Una metafora della vita, puoi muoverti, ma avrai sempre del buio intorno a te, che ti creerà paure, insicurezze...e che ti porterà a non sapere cosa potrà accaderti. I suoi occhi andrebbero a sgranarsi lentamente, immersi sempre più in quel desiderio irraggiungibile e perverso. Una cosa è certa. Il torneo sta posticipando la messa in atto delle sue ricerche, ma ciò non implica che il taijutser non abbia ben chiaro il suo obiettivo. La prima cosa che farà non appena terminata la finale, sarà cercare notizie su Lind. Non gli importa come, non gli interessa con quali mezzi, se dovrà essere arrestato, malmenato, ucciso. LA VERITA' è nascota a Konoha da qualche parte e di questo lui ne è certo, lo sente forte e chiaro, e l'istinto non gli ha mai mentito. Come potrebbe mai il suo migliore amico, compagno di ogni singola stronzata compiuta nella quotidianità in giro per le strade del villaggio, sparire così di colpo, senza lasciare nessuna traccia? La cosa più strana è che egli aveva appena terminato il suo percorso accademico. Aveva raggiunto anche lui il suo obiettivo, il suo desiderio, molto più forte in lui rispetto a Saisashi, iscritto in accademia per pura noia. Era arrivato al momento cruciale, l'attimo in cui avrebbe iniziato la sua redenzione, avrebbe mostrato il suo valore. E non l'avrebbe fatto da solo. Avrebbero dimostrato tutto questo insieme, lottando fianco a fianco contro tutti i b******i che li circondano, fottendosene di tutto, a faccia alta senza arrendersi. INSIEME. Se questo è avvenuto fino a pochi mesi prima...Ora non è più possibile...e si può dire che il genin stia percorrendo la sua strada da solo.

22:02 Saisashi:
 Il sangue inizia a ribollire nelle sue vene. Il suo istinto sta prendendo il sopravvento. Dopo tutto doveva essere questo il raggiungimento massimo del suo allenamento. Lasciar andare ogni sua emozione, tirar fuori tutto, non riporre sempre di fronte ad ogni cosa la sua maschera da idiota. Solo in questo modo potrà superare i suoi demoni, e sarà allora che raggiungerà la forza da lui tanto cercata. L'uomo ha una mente tanto complessa quanto fragile. E' così semplice infrangerne la serenità e portarla alla pazzia. Per ben due volte, Saisashi è finito sull'orlo del baratro. La prima insieme a Lind, dopo aver affrontato le porte dell'inferno. La seconda volta, all'interno di quello strambo circo degli orrori di cui non si è più avuto traccia. Entrambe le volte, è stata proprio Mekura ritornata a casa quasi per puro caso, come segno del destino, a riuscire a prenderlo per i capelli, riportandolo alla luce. Ma succederà ancora? Ne sarà in grado? La fortuna vorrà che la Hyuga faccia la sua apparizione anche in questo momento? Non è dato saperlo, ma far cambiare idea al ragazzo non sarà per nulla facile. Una folata di vento si innalza pochi attimi lungo i campi di addestramento, cogliendo l'arena nel suo intero, andando a smuovere i lunghi e corvini capelli del moro, il cui ciuffo ondeggiaqualche istante ritornando poi sulla fronte, costringendolo a chiudere gli occhi. Questi verrebbero riaperti di colpo, dando luce ad uno sguardo mai visto sul suo visto. Rabbia e istinto omicida vengono espressi in quelle cupe iridi. I denti verrebbero serrati in una forte morsa, le mani verrebbero rapidamente portate di fronte al petto, palmi che schioccherebbero l'uno contro l'altro incontrandosi ad altezza del plesso solare mentre i gomiti raggiungerebbero una piega di quasi 90 gradi. Indici e medi eretti, mentre le altre dita appoggiate e strette tra loro a ricreare il sigillo della capra. Pochi secondi di concentrazione volti ad un viaggio introspettivo, alla ricerca delle due solite energie presenti all'interno del suo corpo, quella psichica a livello del capo, e quella fisica a livello del ventre. Tentativo di andare a smuovere tali flussi in direzione univoca, verso un punto comune, il petto. Esse si muoverebbero con forza andando a scontrarsi in tale zona, amalgamandosi tra loro vorticosamente andando a creare una nuova energia, ciò che viene definito "chakra". Se tutto fosse riuscito potrebbe sentir scorrere nuova forza dentro di se, unita ad un calore su tutto il corpo. [tentativo impasto]

16:30 Saisashi:
 Il chakra dovrebbe ora essere attivo ed in funzione, l'energia scorrerebbe vigorosa dentro di lui, ma questo non basta. Lentamente volterebbe il capo verso sinistra, in direzione del suo bersaglio. La sua "amica" quercia, sempre la solita, compagna di tanti allenamenti solitari, su cui ha scaricato tutti i suoi colpi,le sue frustrazioni e le sue debolezze. Per certi versi, quell'albero gli è stato più vicino delle persone nel suo passato. Gli ha consentito di parlare, in silenzio, mentre quest ultimo rimaneva in silenzio, ad ascoltare, capire, senza giudicare ne ribattere, prendendosi ogni singolo colpo, accogliendolo a se. Come se porgesse le braccia verso il genin. Pochi passi verrebbero mossi in sua direzione, non sono tanti i metri che li distanziano. Andrebbe quindi. Scenderebbe dall'arena, aiutandosi con un colpetto di reni, fino a giungere di fronte al suo bersaglio. Chiuderebbe gli occhi andando a portare la sua attenzione sul chakra presente nel petto. Lento lo farebbe smuovere, ascendere lungo l'apparato , risalendo per il petto, collo...percorrerebbe tutto il volto fino giungere al capo, dove giunto alla diramazione, prenderebbe la direzione sinistra in direzione di quel lobo frontale. Una volta arrivato in tale zona, cercherebbe di accumulare il chakra in quel punto, per poi di colpo andare a creare una forte pressione, facendo sì che questo possa penetrare al suo interno sbloccando il primo degli otto vincoli del corpo umano. Se tutto fosse riuscito, il genin potrebbe ora avvertire tutti i suoi muscoli al 100% come una parte di se, manovrabile e sfruttabile. Una macchina da guerra. Il sangue pomperebbe più sangue che mai, ricolmo di ossigeno, che giunge ai muscoli impregnandone i tessuti, donando alla vista un rigonfiamento e vigore al corpo del giovane. Ogni singola parte di se è ora pronta ad esplodere. Occhi che si riaprirebbero puntando il punto centrale dell'albero. Gamba sinistra che si porta rapida in avanti, un metro rispetto alla destra che resto sul retro. Punta del piede sinistro leggermente all'interno, mentre quella del destro rivolta all'esterno. Si fletterebbe sulle ginocchia, portando il baricentro più in basso, molleggiando su di esse, con bacino ribassato. Busto leggermente ruotato in senso orario ,seguendo la posizione delle gambe, con fianco sinistro rivolto in avanti. Non va a creare la sua solita posizione di attacco, non sembra interessato a particolare tecnica o precisione, piuttosto sembra concentrarsi sulla forza, vuole tirare fuori tutto quello che ha dentro. <f*****o......F*****O, F*****O, F*****OOOOO!!!> urla forti, tono strozzato pieno di rabbia che risuonerebbe forte nel silenzio della notte. Il braccio sinistro verrebbe nel mentre lasciato molle, in linea con il fiianco sul fronte, mentre il destro, verrebbe più volte portato in avanti, con un movimento a frusta, mediante l'utilizzo di deltoide tricipite e bicipite, fancendo impattare con tutta la forza, sentimento, ed ira presente in Saisashi, quel pugno serrato in una morsa salda e stretta. Impatterebbe più volte ripetendo tale procedimento, facendo scorrere il chakra verso l'estremita dell'arto, lungo la mano, le dita, le nocche, durante i colpi, donando ai colpi più forza possibile. Terminata la scarica, sull'alberoo potrebbero notarsi numerosi solchi causati dal suo sfogo. RImarrebbe qualche istante piegato <anf.. anf... anf...> utilizzare la porta dell'apertura è comunque faticoso. Pochi istanti dopo si volterebbe dando le spalle all'albero, intraprendendo un lungo ed energico scatto in direzione ignota, mantenendo aperto il vincolo. [porta dell'apertura Open][ch on19/20 ]

Saisashi dopo la prima fase del torneo, esce nel cuore della notte, dando luce ai pensieri che pian piano iniziano a divorarlo da dentro. Cerca una soluzione, senza riuscire a darsi delle risposte.

//piccola giocata in solo che volevo fare da un pò di tempo, introspettiva. Volevo vedere l'evoluzione dei suoi pensieri e delle sue problematiche, tirando fuori la parte di Lind, che era stata momentaneamente accantonata, così da dare possibile vita ad evoluzione e trama ON. <3