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I ricordi delle Anime

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con Natsumi, Nahira

16:13 Natsumi:
  [Monumento] Ombrello che viene tenuto tra le dita della mano destra, a coprire quel corpo snello e agile, quel corpo segnato già da una cicatrice e da una rinascita presente nel sangue. Iridi lilla che osservano tutt’intorno, capelli lilla, scalati, presenti sul capo e pelle rosea a intaccare la pelle in ogni zona del corpo. Una maglietta aderente, color verde scuro, viene indossato sul busto dalle poche forme presenti. Un paio di leggins neri, strappati sulle ginocchia, fasciano le gambe longilinee e scarpe comode e pratiche, nere, sono indossate ai piedi. Ha deciso di uscire un pochino dal suo alloggio, non vuole guardare gli scontri all’interno dell’arena apposita, nonostante dovrebbe studiare in qualche modo il modo di combattere e di agire degli altri ninja. Ma non vuole, preferisce agire con la sua testa, preferisce agire d’istinto in questo genere di avvenimenti. I passi sono portati tranquilli in avanti, senza alcuna fretta, senza alcuna corsa, senza il fiatone che intacca i polmoni e la bocca. Battito regolare all’interno del petto, pensieri che si susseguono senza sosta, anima che respira e che prende vita in mezzo a questo ambiente. Attaccato al braccio sinistro, tuttavia, si trova il fodero del suo fedelissimo coltello e attaccati alla cintola troviamo un veleno inibente e un piccolo contenitore al cui interno si trovano gli spiedi. Una coppia, per le evenienze. Ma, non sentendosi totalmente al sicuro, andrebbe solo ora a impastare il Chakra. Porterebbe le mani a congiungersi davanti al petto, con le dita che si incrocerebbero tra loro e andrebbero a ricreare la figura del sigillo della capra. Un gesto semplice. Cercherebbe di escludere qualsiasi immagine dalla propria testa, qualsiasi ricordo inerente al passato, alla propria infanzia, al suo presente, alle sue prospettive del futuro. E proverebbe a rimuovere qualsiasi suono presente: dal battito del proprio cuore nel petto, al rumore provocato dai suoi stessi pensieri, al rumore impercettibile del sangue all’interno delle sue vene. Concentrazione. Quindi, tenterebbe di ritrovare la forza fisica dentro di sé, quella forza presente nei muscoli, nelle ossa, nel corpo tangibile e concreto, a cui lei dona sempre un color giallo, delicato e dolce. E, assieme a essa, cercherebbe di ritrovare la forza psichica, presente nella sua mente, presente in quei nervi che compongono il cervello, astratta, intangibile, a cui le dona sempre un color blu, intenso ma meraviglioso. E li mescolerebbe tra di loro, donandogli un’unica essenza, donandogli un’unica realtà, donandogli un’unica esistenza. E così dovrebbe essere riuscita a impastare il Chakra e a smuoverlo in parti eque all’interno del proprio corpo. Si sente al completo, ora, con quell’energia che scorre viva nelle fibre del corpo, che le dona un senso di sicurezza maggiore. E si ritrova in un luogo di meditazione, in un luogo di silenzio, in un luogo dove i pensieri viaggiano ancora più liberi, più rumorosi forse. Una zona dove la memoria viene alimentata, dove le grandi gesta vengono ricordate e dove i ninja che furono vengono ricordati. Un luogo immenso, un luogo che voleva visionare da tempo, un luogo che porta molto al cuore delle persone. Anche lei deve trovare una fonte di potere in più, una fonte di potere a cui aggrapparsi ulteriormente, una ricerca che vorrebbe cominciare. Proprio come il compagno, proprio come il Doku. Ma non sa dove aggrapparsi, non sa cosa cercare e vorrebbe cercare, ma manca la fonte d’ispirazione. Per ora. [Coltello x1 – Veleno Inibente x1 – Spiedi x2][Attivazione Chakra 30/30]

16:19 Nahira:
  [lapidi] Una leggera pioggia scalfisce il terreno rabbuiando sia il cielo che la terra al proprio tocco. Nonostante molti si siano rintanati in casa per il maltempo Nahira e la sua canide Skoll non hanno intenzione di fermare il loro incedere sulla strada che percorrono. Raggiunta infatti la zona della prateria della memoria la ragazza proseguirebbe in direzione dell'ingresso principale sperando che come al solito la solitudine riempia quel luogo molto spesso dimenticato. La albina indossa una nuova giacca scarlatta molto più leggera della precedente e a mezze maniche di munita di cappuccio foderato di pelliccia bianca regalatale dalla madre dopo il torneo, pantaloni scuri fasciati all'altezza delle caviglie da bende bianche e sui quali sono strette le sacche porta oggetti ed armi da lancio, una legata ben stretta per ogni coscia. Calzari ninja neri ai piedi e guanti mezzedita con la caratteristica placca metallica sul dorso. Il viso dai lineamenti morbidi è incorniciato da una cascata di capelli bianchi scompigliati che scendono fino a mezza schiena coperti dal cappuccio precedentemente citato ormai fradicio. Sul collo sono evidenti le cicatrici lasciate dalle ustioni avute sul campo di battaglia del torneo. Un segno chiaro in particolare che fa capolino sulla parte sinistra del collo e che sparisce sotto la casacca scura che si vede attraverso la giacca rossa aperta sul davanti. Sulle guance spiccano di primo impatto le zanne rosse, simbolo di appartenenza al clan Inuzuka in contrasto con gli occhi che donano alla genin un aspetto selvaggio. Legato sulla spalla destra spicca bel lucido il coprifronte di Konoha. Accanto alla ragazza si erge Skoll, canide dal manto completamente nero la cui unica eccezione bianca risiede in una macchiolina che ricorda una luna proprio al centro del petto. Ha circa cinque mesi e purtroppo per lei sono ormai scaduti i tempi in cui la padrona poteva portarla in giro nella sua giacca o appesa sulla sua spalla. La canide si muove accanto alla Inuzuka seguendone i passi , fermandosi di tanto in tanto per fare le dovute osservazioni non troppo lontane dalla genin che procede verso la prima fila di lapidi visionate numerose volte nel corso della sua esistenza senza preoccuparsi troppo di guardarsi attorno. La sua mente infatti sta vagando tra i mille pensieri che galoppano aiutati dal ritmico rumore della pioggia che cade. Non pensa di trovare qualcuno nei paraggi e parlare con qualcuno è l'ultima delle sue preoccupazioni. [equip : guanti / schinieri / vambracci // portakunai fianco destro : 3xkunai - 3xshuriken // portaoggetti fianco sinistro: 3xbombacarta -3xbombaluce- 3xfumogeni - trasmettitore- x3filo di nylon - x3fuuda - tonico coagulante x3 -tonico recupera chakra x3 - veleno allucinogeno cosparso sulle armi//]

16:32 Natsumi:
  [Monumento] I pensieri continuerebbero a vagare all’interno del cervello, quasi stesse lavorando in ogni singolo istante, in ogni singolo secondo. Guarda quelle lapidi, guarda quella desolazione, guarda quel sentore di morte e di memoria che si espande nell’aria attorno a lei. Nella morte, c’è pace. Nella morte, tutti vengono ricordati. Nella morte, nessuno rimane più da solo, nessuno deve sentire ancora addosso la paura di una lama che si conficca nella carne, nelle budella e priva il corpo del sangue. Non ci si deve preoccupare più di nulla, solo uno spirito che vaga nello spazio e che ricerca qualcuno a cui donare la propria protezione, a cui donare un ricordo indelebile e senza fine. Tutti ricordano qualcuno, tutti hanno nella mente pensieri buoni o cattivi su quelle persone, tutti sanno che il mondo non finisce con la morte. Esiste il mondo terreno, il mondo tangibile, il mondo con i sentimenti e le emozioni. Ma esiste anche il mondo incorporeo, il mondo dell’Ade, il mondo che fa scivolare le anime in un mondo unico, in un mondo dove possono continuare a esistere, dove possono tormentare, dove possono essere forte nonostante siano privi di carne, di pelle, di ossa, di sangue e di cervello. La mente vive ancora in quegli istanti e lo spirito l’aiuta in quel tragitto. Un mondo dei morti, il mondo delle anime, il mondo che affascina la mente contorta della Goryo, nei maggiori momenti di sconforto, nei maggiori momenti di silenzio. Lei rimane spesso da sola, in silenzio, a contemplare qualcosa o a ricordare il suo passato. Un passato quasi privo di felicità, di allegria, di quella forza di volontà che ti sprona a proseguire e a viaggiare a testa alta. Una ricerca che inizia oggi, una ricerca del proprio spirito che trova un suo perché, che trova un suo principio, che trova il primo gradino su cui salire e proseguire avanti. Ombrello che viene ancora mantenuto tra le dita della mano destra, la sua principale e mano sinistra che, invece, andrebbe a scostare appena un ciuffo lilla ribelle, portandolo a posarsi dietro l’orecchio del medesimo lato. Mano sinistra che viene riportata lungo il fianco, con le iridi lilla che continuano a contemplare alcune lapidi, che osservano il monumento immenso posto appositamente, che osservano le gocce di pioggia infrangersi contro l’ombrello e contro i doni che la gente offre alle anime defunte. Anima, il fulcro dell’esistenza di ogni persona. Non noterebbe ancora la presenza dell’Inuzuka nei paraggi, né tantomeno della canide che la segue come una fedele compagna di viaggio. Rimane in completo silenzio, rimirando i propri pensieri, quelle immagini che viaggiano senza sosta davanti ai suoi occhi e che la tormentano in alcune notti. Notti prive di sonno, notti prive di incubi o notti prive di sogni. Le sue notti non sono mai state normali, le sue notti non sono mai state completamente sicure, le sue notti non sono mai state completamente originali. In questo momento, lei, è una macchietta lilla che si culla tra le anime di questo luogo, come a voler cercare una leggerezza che, spesso, le manca. [Coltello x1 – Veleno Inibente x1 – Spiedi x2][Chakra On 30/30]

16:53 Nahira:
  [lapidi] La pioggia continua a cadere scandendo il ritmo a cui ogni cosa nei paraggi è assoggettata mentre la Inuzuka ormai è ferma davanti alla prima linea di lapidi poco distante dal grande monumento dei caduti. Lo sguardo si riflette nei dintorni per poi focalizzarsi lentamente intorno a se con il conseguente movimento del busto che la porta a roteare lentamente direzione. Ed è proprio in questo silenzio fatto di pensieri ed istanti che gli occhi cerulei della giovane genin albina incontrano una figura a pochi metri da se. E' la canide per prima ad attirare l'attenzione della Inuzuka che, incrociando lo sguardo con la padrona, abbaia vistosamente due volte agitandosi verso una direzione ben precisa, cosa che attira inevitabilmente la ragazza riportando subito le iridi verso il punto in cui saltella vistosamente Skoll. Di solito Nahira non avrebbe problemi ad avvicinarsi alla gente, ma quel torneo ha reso i suoi sensi molto più attenti così' come il suo atteggiamento incline al guardingo, del resto le hanno anche consigliato di fare attenzione data la numerosa presenza di shinobi e caos a Konoha. Non riesce a notare qualcosa di familiare in quella ragazza che si stanzia a poca distanza da lei con un ombrello sospeso sopra di se, tuttavia la curiosità ha la meglio e prima che ogni altra cosa sia fatta la sua voce viene modulata in direzione della kusana di cui per altro e per forze di cose non conosce l'odore. Un tono ironico e solare, il solito usato dalla Inuzuka. <Brutto tempo per una passeggiata, no?> una frase come un'altra dettata dalla foga del momento. Le iridi puntano quasi distrattamente la Goryo per poi tornare a fissare le lapidi di fronte a se mentre i sensi attendono una possibile risposta ed il silenzio prende nuovamente il sopravvento. Skoll intanto dopo aver fatto il suo lavoro si sistema comodamente sulla sinistra della sua umana aspettando pazientemente ciò che il futuro ha già scritto. [equip : guanti / schinieri / vambracci // portakunai fianco destro : 3xkunai - 3xshuriken // portaoggetti fianco sinistro: 3xbombacarta -3xbombaluce- 3xfumogeni - trasmettitore- x3filo di nylon - x3fuuda - tonico coagulante x3 -tonico recupera chakra x3 - veleno allucinogeno cosparso sulle armi//]

17:15 Natsumi:
  [Monumento] La mente continuerebbe a viaggiare senza sosta. La mente continuerebbe a muoversi da una parte all’altra dello spazio mentale, come se avesse un confine simile all’universo. Immagini che si susseguono, immagini che alle volte si fanno confuse. Immagini che riportano flashback alla memoria della Goryo, di momenti passati in compagnia dei suoi genitori, quei momenti strappati via con violenza da gente senza scrupoli, da gente che vedeva quella donna e quell’uomo come soggetti troppo pericolosi e troppo imprevedibili. Una bambina lasciata lì, al suo destino. Una bambina lasciata lì, in vita, forse per farle rimembrare gli errori prodotti dai suoi genitori. Ma lei ha sempre e solo visto il lato buono della sua famiglia, ha sempre visto la bontà nelle carezze della madre e la bontà negli insegnamenti del padre. Non ha mai saputo delle loro imprese, non ha mai saputo dei loro ricordi, del loro passato. Non ha mai saputo nulla delle loro colpe, degli omicidi di cui si sono fregiati, delle missioni che hanno compiuto. Non ha mai saputo nulla dalla loro bocca, dalla loro voce, dalle loro parole. Non ha mai saputo nulla per il loro senso di protezione verso di lei, questa bambina dai capelli lilla giunta quasi per errore, ma cresciuta con un amore fuori dal normale. Una bambina che ricorda i loro corpi straziati, i loro corpi privi di respiro e privi d’anima. Una bambina che ricorda in modo confuso i loro volti, i loro colori, le loro sfaccettature. Una bambina che è stata portata via da quella casa, contro la sua volontà e rinchiusa all’interno di mura che non considerava casa. Ed era fuggita, era riuscita a fuggire e a vivere con le sole forze che la natura aveva insinuato in lei. Non ha mai chiesto l’aiuto di nessuno, non ha mia ricercato l’aiuto di qualcuno. Eppure le sembra di sentire la voce della madre nella testa, ogni tanto, quella voce delicata che le sussurra dolcezza, che le sussurra forza, che le sussurra sicurezza. Le anime dei defunti non ci abbandonano mai, le anime sono sempre in mezzo a noi e la morte non ostacola la vicinanza di qualcuno nella nostra vita. Lei ha paura di morire, tutti hanno paura di morire ma nessuno comprende la vita che esiste dopo la morte del corpo. L’anima risorge, l’anima torna a nuova vita, l’anima porta con sé una forza ancora più potente della stessa realtà. E quelle lapidi che osserva sanciscono ancora di più questo pensiero, iniziano a relegare ancora di più la mente della Goryo in un pensiero che a molti risulterebbe astratto e che solo pochi riuscirebbero a comprendere davvero. La nostra anima può fornire molta più forza, molta più determinazione, molta più sicurezza. Bisogna solo volerlo, bisogna solo capire dove poter attingere a tutto questo. E il suo sonno a occhi aperti, la sua contemplazione viene interrotto in breve tempo, quando l’arrivo dell’Inuzuka nel suo raggio d’azione sancisce il loro primo contatto. Un canide al suo seguito, una cucciola che non abbandona la sua padrona fedele. Nessun sorriso che va a macchiare la mente della Genin, nessuna smorfia particolare a sancire qualsiasi tipo di emozione. E’ un muro di ghiaccio a primo impatto, non dona particolare confidenza a chi si rivela essere sconosciuto. Il primo impatto non è un riferimento importante, per lei, soprattutto quando qualcuno rimane discreto nel porsi a lei. Guarda Nahira e rimane in silenzio. Guarda Nahira intensamente, studiandone colori, postura, odore quasi. Le parole si immagazzinano nel cervello e vengono calibrate, prima di poter aprire le labbra e fornire un contatto con la voce, delicata ma gelida <Sì, decisamente. Ma questo tempo fa riflettere, ti permette di sentire la pace nel corpo e di poter pensare davvero alla tua esistenza>. Discorso strano, parole strane ma cariche di un significato indiretto. Ognuno deve guardarsi dentro, di tanto in tanto. <Come ti chiami?> vorrebbe un nome, poche lettere a cui poter collegare quel viso. La osserva, muovendo solamente la testa nella direzione dell’Inuzuka. Forse appare tetra agli occhi dell’altra, forse appare distante agli occhi dell’altra. Ma questa è lei, al primo incontro, non offre a molti la possibilità di leggerla dentro, nel profondo. [Coltello x1 – Veleno Inibente x1 – Spiedi x2][Chakra On 30/30]

17:31 Nahira:
  [lapidi] Non si aspetta nessuna particolare reazione, le bastano poche e semplici parole come risposta alla sua affermazione. Una occhiata che risponda al suo sguardo ceruleo. Un contatto che rapidamente arriva pur senza mostrare particolari emozioni. La voce delicata ma fredda della ragazza che taglia allo stesso tempo l'aria delineando concetti profondi. Nahira si ritrova nuovamente a guardarla mentre il solito sorriso arriccia quelle labbra. <Hai ragione.> sentenzia volgendo nuovamente gli occhi sulla sua intera figura percorrendone i dettagli per poi soffermarsi sulle ultime parole appena sentite frapponendo ad esse una piccola pausa lasciando che la tempesta si agiti ancora una volta nei dintorni. Il seguente tono è calmo ma sicuro. Vuole dire la sua ma nello stesso momento trattiene una nota di cordialità tipica del suo cipiglio. <Ma la pace nel corpo la senti in ogni istante a prescindere dall'agente atmosferico che regna sovrano> E detto ciò allarga le braccia dapprima disposte lungo i fianchi quasi per voler abbracciare l'aria e , nello stesso movimento lancerebbe un cenno verso il cielo bagnandosi della pioggia che cala nonostante quel suo gesto. <Tutto dipende da te> un sussurro rapido e significativo. Poco dopo le iridi cerulee tornerebbero a fissare la fanciulla mentre la destra andrebbe a sistemare meglio il cappuccio ormai fradicio sopra al capo dai capelli leggermente umidi. Sorride come al suo solito così come Skoll che osserva la interlocutrice a poca distanza da loro, forse due metri. Il busto voltato verso le lapidi cambierebbe angolazione per far si che lo sguardo sia dritto verso l'altra shinobi. <Mi chiamo Nahira.> Non ha certo paura di rivelare un nome. Fa un lieve inchino ora che sono sulla stessa lunghezza d'aria. <Con chi ho l'onore di parlare?> domanda infine con un sorriso ora che l'attenzione è fissa, costante. Per la albina è sempre un onore poter parlare con qualcuno che esprime i propri pensieri verso un altro. Qualcuno che pur non conoscendo si riserva il piacere di poter ascoltare. [equip : guanti / schinieri / vambracci // portakunai fianco destro : 3xkunai - 3xshuriken // portaoggetti fianco sinistro: 3xbombacarta -3xbombaluce- 3xfumogeni - trasmettitore- x3filo di nylon - x3fuuda - tonico coagulante x3 -tonico recupera chakra x3 - veleno allucinogeno cosparso sulle armi//]

17:56 Natsumi:
  [Monumento] Che cos’è la vita? Che cos’è l’anima? Che cos’è la nostra esistenza? Sono domande a cui la vita ci mette di fronte, sono domande a cui tutti devono fornire una risposta, fornire una sicurezza, fornire una realtà che spesso fa male. La mente continua a viaggiare senza sosta nonostante l’elemento di disturba e fornisce un maggiore controllo sulle immagini che balenano davanti a sé, di tanto in tanto. Si potrebbe quasi dire che visiona degli spettri, durante la notte. Spettri che la contemplano, spettri che la fanno sentire osservata, spettri che la fanno sentire parte di qualcosa di extracorporeo. Le sembra quasi di sentire il volto della madre contro il suo viso quando dorme e il bacio della buonanotte del padre, sulle sue guance. Loro ci sono sempre, loro sono sempre presenti nella sua vita, lei non dimentica chi le ha permesso di venire in questo mondo, di essere ciò che è. Così come è onorata di poter essere tornata a nuova vita grazie a Nimura, alle sue premure, alle sue cure, alla sua scelta di averla tra i Goryo, come un membro effettivo della sua famiglia. Si sente bene, quella famiglia l’appoggia, quella famiglia non le fa mancare nulla. Come una sorta di ritorno al passato, quando la madre le preparava da mangiare, la vestiva, giocava con lei. Una famiglia. Gli spiriti ci accompagnano, sempre. Gli spiriti sono sempre accanto a noi, fanno parte di noi, ma si palesano davvero solo a chi crede in loro, chi non ha mai spesso di pensare alla loro realtà, alla loro vita al fuori della morte. Lei crede nell’esistenza dell’Ade e, presto o tardi, questa sua volontà sarà più ferrea, più forte, più evidente in quegli occhi lilla. La voce dell’Inuzuka irrompe forte nella sua testa, mostrandole i primi pensieri offerti dalla figlia dell’istinto, dalla figlia del mondo animale. Rispetta quel pensiero, lei non obbliga nessuno a comprendere i propri e non obbliga nessuno a esprimere qualcosa nei suoi confronti. Lei lascia il libero arbitrio fintanto che non viene lesa la sua sfera emotiva, la sua sfera spirituale, la sua sfera corporea. Lei lascia andare, lascia tutto nell’assoluta libertà e leggerezza. <E’ vero, potrebbe essere. Ma il sole porta allegria, la pioggia porta tristezza, la neve porta tranquillità e freschezza. La gente è abituata ad attribuire sentimenti agli agenti atmosferici, a fornire stereotipi su di loro. La gente sbatte contro i sentimenti, senza rendersene conto. La gente sbatte contro l’evidenza, ma gli fa male avvertire la verità. Alla gente non importa della pace del corpo, ma dei suoi meri interessi> pensieri forti, pensieri crudi, detti con crudeltà e un rivolo di veleno. A lei fa male la normalità, a lei fa male la monotonia, a lei fa male ciò che è giusto solo per la moltitudine e non per il singolo. La gente è troppo egoista e, forse, lo è anche lei in un certo senso. Ma questo suo egoismo la fa sopravvivere, questo suo egoismo la fa vivere al meglio delle sue potenzialità. E la sua anima contempla questo, la sua anima contempla ciò che può davvero innalzarla verso un potere nuovo, verso un potere che può renderla ancora più incisiva nei discorsi. L’anima aiuta sempre ma pochi riescono a dar voce a essa. Pochi eletti, pochi destinati. <Io sono Natsumi> semplice e concisa, quando fornisce la propria credenziale all’altra, alla sua attuale interlocutrice. Sguardo lilla che, poco dopo, andrebbe a posarsi a ridosso della cagnolina, del canide che segue le movenze dell’albina. Anime affini, questo è evidente ai suoi occhi. Anime affini, ma lei non ha mai percepito nulla nei confronti di qualsiasi animale terrestre. A lei piacciono gli animali liberi, gli animali che non si fanno “sottomettere” dalla volontà di terzi. I cani sono troppo fedeli alla persona, per i suoi canoni. <Una piccola fanciulla come te, cosa ci fa in un luogo di piena desolazione, di piena contemplazione per i caduti?> indaga, scruta, quasi volesse scavare a fondo nell’anima di chiunque. E’ fatta così: si ciba dei pensieri altrui, fa in modo di capire gli altri per poter agire al meglio delle sue forze. [Coltello x1 – Veleno Inibente x1 – Spiedi x2][Chakra On 30/30]

18:11 Nahira:
  [lapidi] Ascolta la risposta dell'altra che non tarda ad arrivare. Un connubio di emozioni e di sentimenti che colpiscono in piena anima la Inuzuka che, ferma a quella distanza di soli due metri, continua ad osservare la Kusana senza togliersi un lieve sorriso dal volto. Annuisce accarezzando ogni parola che le viene posta sebbene sia il tono ciò che arriva più forte alla albina. Una dopo l'altra quelle parole si lasciano andare come un fiume in piena verso di lei. Le iridi dunque si focalizzerebbero ancora una volta su quel viso dai lineamenti esotici. Più di tutti i dettagli che osserva è il colore che stupisce la ragazza che a Konoha non aveva mai visto una chioma simile. Tuttavia allontana quel pensiero per poter rispondere a sua volta alle parole della shinobi. <Esatto! la gente pensa spesso questo.> sospira mostrando anche lei il suo disappunto che, tuttavia, lascia intravedere molto di più. <Ma ti sorprenderai nello scoprire che alcuni vedono il mondo con una propria prospettiva. Infondo basta usare l'anima per percepire cosa davvero ci provoca il sole, la pioggia, la neve.> Fa una pausa nella quale lo sguardo vaga fino ad incontrare la lupetta accanto a se e, incrociando lo sguardo blu della canide, non può che aumentare quel sorriso chinandosi lievemente per permettere alla mano destra di accarezzare la testolina scura della compagna. Skoll infatti si lascia accarezzare e dopo quel piccolo gesto è la Inuzuka ad alzare nuovamente gli occhi sulla ragazza che nel frattempo si è presentata delineando nella mente della albina un nuovo colore così come l'odore particolare che porta con se. Lo sguardo corre fino a raggiungere il viso dell'altra. <La vera domanda è cosa pensi tu Natsumi? > il tono è gentile, cordiale. Un lieve sorriso torna a dipingere quel volto che dopo aver fissato intensamente l'altra ora si trova a vagare altrove , un punto a caso ora che il busto viene lievemente voltato. Vorrebbe sentire la verità uscire da quella sconosciuta che l'ha colpita con le sue parole. <Vengo spesso qui a trovare ristoro. E' uno dei miei posti preferiti.> sentenzia lei tranquillamente e, dopo aver fatto ciò, il busto si muove spostato dalle leve mentre la distanza tra le due si dimezza, sempre che l'altra non si sposti< Tu invece cosa ci fai in un posto come questo?> Se l'altra non si fosse mossa ora il duo Inuzuka sarebbe a circa un metro di distanza. [equip : guanti / schinieri / vambracci // portakunai fianco destro : 3xkunai - 3xshuriken // portaoggetti fianco sinistro: 3xbombacarta -3xbombaluce- 3xfumogeni - trasmettitore- x3filo di nylon - x3fuuda - tonico coagulante x3 -tonico recupera chakra x3 - veleno allucinogeno cosparso sulle armi//]

18:42 Natsumi:
  [Monumento] Il suo cervello è un centro di impulsi nervosi che continuano a lavorare, che continuano a ricercare elementi senza sosta, che continuano a contemplare anche le più impercettibili particelle presenti nell’aria. Impulsi che danno vita a quelle immagini, che danno vita al passato per mezzo dei flashback, che danno vita a tutto ciò che può essere considerato di vitale importanza per la figura che la Goryo mostra in ogni singola giornata. Una mente carica di emozioni, sebbene fatichi a esternarle. Una mente carica di entusiasmo, sebbene sia il contrario di questa emozione, di questo senso che intacca il corpo di un qualunque essere umano. Una mente carica di forza, carica di sicurezza, carica di quella presenza che non lascia andare l’anima in posti insicuri, in posti dove rischia di essere incompresa e ricercata come la più feroce delle belve. Una ricerca di sé stessi che viene portata avanti, una ricerca della propria anima che non svanisce, la ricerca di qualcosa che possa portare quella stessa anima a essere qualcosa di più, a essere un elemento che possa davvero servirle per innalzarsi ancora di più, per essere ancora più protetta, per sentirsi davvero in connubio con la morte e con quelle certezze che trasporta in sé. Un pensiero piuttosto tetro, un pensiero che spesso balena nella mente della Genin, un pensiero che non è comune da scovare nella mente di una giovane e promettente kunoichi. Una ragazza che ha visto davvero la morte in faccia, una ragazza che ha sentito addosso la vera sofferenza della carne e l’abbandono dell’anima da un corpo quasi privo di sangue. Ha sentito quell’anima lasciarla e tornare ancora più forte, ancora più consapevole d’essere importante per lei. <La gente non può capire. La gente non vuole capire. La gente non vuole essere parte vera di questo mondo. La gente non vuole pensieri complicati, vuole solo accontentarsi della superficie delle cose. La gente non contempla l’anima, non vuole guardarla e donarle l’importanza che merita. La gente non può capire tutto questo. La gente è ottusa e i morti lo sanno questo> tetra e spietata, un gelo che ricadrebbe su di lei in meno di un millisecondo. Un gelo che punge sulla pelle, che punge nel cuore, che punge nell’aria che traspira dai polmoni. <Io penso che l’anima sia una parte viva in noi, che sia un elemento di vitale importanza per la nostra esistenza. L’anima ci permette di esaltarci, di essere quello che siamo, di dimostrare che siamo più forti della morte che ci circonda in ogni istante della nostra vita> esterna quel pensiero, a una sconosciuta per di più. Eppure le sembra quasi che quella ragazza abbia molto da offrire al mondo, ha attirato particolarmente l’attenzione della Goryo, come se fosse un’entità da conservare e preservare. Quella domanda non se la sarebbe aspettata, da nessuno a dire il vero. Nessuno dona importanza alle anime, nessuno dona importanza alla linfa che possono produrre. La vedrebbe avvicinarsi, la vedrebbe coprire metà della loro distanza, la vedrebbe insinuarsi nel suo spazio vitale quasi senza permesso. La vedrebbe avanzare per poi arrestarsi e contemplare i suoi colori, contemplare la sua figura, contemplare ogni singolo elemento della propria essenza. E’ strano tutto questo, è anomalo tutto questo, è disorientante tutto questo. Nemmeno lei si capacita di quei discorsi, ma lei sa che le anime esistono e le anime possono essere oggetto di scambio per qualcosa di meraviglioso, per qualcosa di inatteso. Ma deve rispondere a quella domanda, non vuole lasciare nulla in sospeso in questo mondo, in questa realtà <Io sono qui perché deve essere qui. Io sono qui perché mi fa sentire più vicina a coloro che non ci sono, a coloro che erano importanti nella mia infanzia> si riferisce ai suoi genitori, ma non fornisce questo piccolo dettaglio all’Inuzuka. Sta svelando troppo del suo spirito, deve provare a contenere quelle emozioni che spesso fatica ancora a comprendere. [Coltello x1 – Veleno Inibente x1 – Spiedi x2][Chakra On 30/30]

18:55 Nahira:
 Quel suo avvicinarsi non viene arrestato dall'altra ma accettato quasi come se ci fosse un permesso scritto silenzioso nell'aria mentre la pioggia è l'unica testimone della loro discussione. Le successive parole sono carpite e conservate dalla Inuzuka che lentamente si sta facendo una idea di chi ha davanti. Oltre quei capelli color lilla c'è un'anima pronta a riversarle altri pensieri, preoccupazioni che vengono percepite dalla albina come una scarica emotiva potente. Che qualcosa sia andato storto? Che tutto quello che dice sia frutto di incontri sbagliati? Nahira non lo sa ma annuisce accogliendo quei pensieri intrisi di sentimenti enigmatici. Le iridi sono fisse sul viso dell'altra mentre Skoll osserva la scena accanto alla sua compagna umana. <Solo perchè la maggior parte delle persone non vede una cosa non vuol dire che non ci sia.> risponde lei con il solito tono tranquillo tentando di rassicurarla come meglio può. Certo, sono estranee, ma questo non vuol dire che la albina non possa fare nulla per lei. <Sono le persone giuste a guardare in una certa direzione e notare ciò che vediamo anche noi con i nostri occhi.> E tutto sommato se tutti capissero allora si perderebbe decisamente il senso di ogni cosa. Un sorriso si allarga nuovamente nello stesso punto in cui il precedente si è spento poco prima. E' sincera e dal suo sguardo forse l'altra potrà notare la sua genuinità. <All'anima non si può fermare nulla. Quando uno si ferma dove voleva andare il cuore rimangono i rimorsi.> Parole enigmatiche ma ricche di significato che la genin vuole condividere comprendendo molto bene cosa voglia dire essere in un luogo al di là di ogni altra cosa. <E' giusto essere in un posto perchè ci si vuole essere. > conclude infine distogliendo il busto da lei per voltarlo lievemente verso le lapidi davanti a se di modo che ora l'altra non la veda più frontalmente. Le lascia lo spazio vitale che le ha tolto. Lo sguardo ceruleo è sereno e non presenta rassegnazione o tristezza. Un giorno come un altro eppure un giorno da ricordare come tanti altri. [equip : guanti / schinieri / vambracci // portakunai fianco destro : 3xkunai - 3xshuriken // portaoggetti fianco sinistro: 3xbombacarta -3xbombaluce- 3xfumogeni - trasmettitore- x3filo di nylon - x3fuuda - tonico coagulante x3 -tonico recupera chakra x3 - veleno allucinogeno cosparso sulle armi//]

19:15 Natsumi:
  [Monumento] Un pensiero profondo quello provocato dalla Genin, un pensiero profondo e che sa di bellezza, sa di delicatezza, sa di rimorsi mai colmati e mai esauditi. Ricordi che si susseguono ancora senza sosta, ricordi che non trovano silenzio nella sua testa, ricordi che sfrecciano nella memoria senza donare un momento di sollievo ai nervi e agli impulsi della Goryo. Ha perso molto nel tempo, ha perso troppo nella sua breve esistenza e quel vuoto si sta riempiendo piano piano, con l’arrivo di Sosachi in primis. Ma c’è qualcos’altro che la Genin vorrebbe smuovere, un qualcosa che non si può tastare nell’aria, qualcosa che va oltre l’aria che respiriamo, oltre i sensi che avvertiamo, oltre i sensi che fanno parte di questa cruda e ingiusta realtà. Quella ragazza parla ancora, quella ragazza le offre ancora parole cariche di emozione e cariche di significato, immagazzinando tutto ciò che riesce, tutto ciò che può essere essenziale per quello deve arrivare, per ciò che deve avvenire. Siamo noi gli artefici del nostro destino, eppure questo destino può sempre mutare, può sempre deviare, può sempre essere modificato sulla strada della perdizione o sulla strada della giustizia. Ognuno è artefice di quello che viene, ognuno è artefice di molte, troppe cose. La gente continua a fermarsi sulla superficie, la gente continua a fermarsi all’evidenza, senza guardare cosa si cela nell’anima delle persone, in quelle anime che la morte si prende di diritto, senza averla sfruttata a dovere, senza averle dato la giusta importanza. <Io dovevo venire qui, io dovevo essere qui. I luoghi come questo ti fanno sentire bene, non ti fanno sentire sola, ti fanno capire che bisogna andare oltre la superficie, oltre la realtà delle cose> e con questo finirebbe la sua riflessione, quella sua ricerca di una contemplazione finale della propria anima. <Ci rivedremo presto, Nahira. Più di quanto tu possa immaginare> e con questo andrebbe a congedarsi dalla figura dell’Inuzuka e dall’amico a quattro zampe. Adesso vuole tornare al suo alloggio, vuole tornare all’interno di quattro mura, per poter riposare il corpo dopo aver tirato fuori ogni sorta di pensiero che intacca la sua anima pura e casta. <End> [Coltello x1 – Veleno Inibente x1 – Spiedi x2][Chakra On 30/30]

19:45 Nahira:
 Gli attimi si susseguono in quel luogo senza tempo e senza spazio mentre la pioggia continua ad incalzare il terreno e quella discussione sta inesorabilmente per volgere alla fine. Poche rapide parole che trovano significato per la albina che ascolta e continua a sorridere verso quella sconosciuta dai capelli lilla di cui conosce solo il nome. Ma il solo fatto di poter percepire di più la rende felice in un certo senso anche se non riesce ancora a comprendere cosa si celi dietro quella figura dall'aspetto gentile e le parole così piene di sentimento. <Fidati del tuo istinto, non ti tradirà mai.> replica lei con un sorriso non volendo aggiungere altro alla riflessione di Natsumi. La osserva così come fa la canide senza però muovere più passi verso di lei continuando a lasciarle quel suo spazio vitale intatto. Infine la kusana annuncia la sua dipartita lasciando Nahira con un sorriso sereno mentre le iridi seguono quel passo che va ad allontanarsi. Si stupisce per quella frase che alle sue orecchie risulta molto più che una cozzaglia di lettere o parole. C'è dell'altro nell'aria e dietro quella figura. <Arrivederci Natsumi> sussurra lei senza aspettarsi in ogni caso che l'altra possa cogliere l'ennesimo sorriso nella sua direzione. Dopo averla vista scomparire anche il duo Inuzuka si congederebbe tornando sui propri passi. Un'altra notte, un'altra luna che splende in cielo silenziosa. [END]

Le due ragazze si incontrano per la prima volta. Ne escono pensieri profondi sulla vita. E Natsumi cerca di muovere i primi passi verso l'Ade...