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Bimbi, rose e amore

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con Sakura, Saisashi

20:33 Saisashi:
 La notte è appena calata sul villaggio di Konoha. Il sole è calato da un paio di ore, le giornate si stanno allungando, le temperature alzando, un'anteprima della primavera, tanto attesa dagli abitanti. Nonostante l'agitazione e la folla che assale il paese del fuoco in questi giorni, riempiti dal grande evento, nonchè il torneo dei villaggi, in questo momento la pace cala in centro,donandogli quell'aspetto di pace e serenità tipico dell'ora di cena. Il giovane genin ha lasciato nel pomeriggio una lettera sotto l'uscio della porta di Sakura. Il messaggio è semplice, presentarsi alle 8 e 30 in centro, precisamente ai giardini. Perchè proprio a quest'ora? Cos'avrà in mente il giovane taijutser? Beh comprendere i suoi pensieri in quest ultimo periodo è compito arduo, e forse l'unica a riuscirci è proprio la Hyuga. Beh tra i due qualcosa è accaduto. Qualcosa che li ha legati oltre al rapporto di cui godevano precedentemente. Anima e corpo uniti, formando un'unica entità. E' ormai una settimana che i due non si incontrano, ne si vedono. Saisashi è sparito, assorto da preoccupazioni e pensieri, oltre che preso dalla preparazione per il torneo. Sakura non è stata da meno, non sa di preciso che cos'abbia combinato, ma rispetto al suo solito non si è mostrata ne fatta viva. Una volta giunta ai giardini la ragazza non vedrà nessuno presentein luogo, se non gli alberi che pian piano stanno mettendo colore verde alle foglie, i vari fiori ben coltivati degli splendidi giardini di Konoha. Le panchine vuote, file di cespugli, e le stradine illuminate. Un paio di altalene, anch'esse vuote.

20:42 Sakura:
 Il messaggio di Saisashi è chiaro. Vedersi ai giardini in centro. Tralasciando la parte del viso luminoso, è parecchio che non riescono a vedersi. Tra un allenamento e l'altro, a stento vede la sua famiglia. E Saisashi è rientrato in questa categoria, perché ora fa parte della sua famiglia. E' la sua famiglia. I segni degli allenamenti si vedono sul volto e sulle mani, le uniche parti lasciate scoperte dalla ragazza. Sulle mani ci sono segni di ematomi e graffi, mentre in volto, qualche macchiolina di sporcizia e due profonde occhiaie che si possono vedere chiaramente in quella notte serena. Indossa la divisa da missione, sporca anch'essa, composta da maglietta a maniche corte nera, felpa bianca con rifiniture violacee, pantaloncini molto corti, a filo pube e leggins strappati, neri. Ai piedi, sandali ninja. Nient'altro. Gli occhi della Hyuga sono stanchi ed i capelli raccolti in una coda di cavallo troppo alta, ma decisamente scompigliata. Arriva dunque all'ingresso dei Giardinetti, iniziando a guardarsi intorno. Della presenza di Saisashi non c'è ancora traccia. Nulla di nulla. <Eppure sono in orario.> Non è mai in ritardo la ragazza. E Saisashi non lo è mai stato, fortunatamente. Che diavolo di fine avrà mai fatto?

20:57 Saisashi:
 Per quale motivo Saisashi è in ritardo? Semplice, non lo è. Il giovane è ben presente all'interno dei giarndini. Trovare la sua posizione sarebbe pressochè impossibile se non tramite l'utilizzo dell'innata di cui Sakura è portatrice. Egli si trova ben nascosto dietro una delle file di siepi al centro dei giardini. Accovacciato, silente, con le verdi smeraldine che da quella posizione appositamente scelta, riescono a poggiarsi perfettamente sulla figura della Hyuga che farebbe il suo ingresso in zona. Un piccolo accenno di sorriso fa comparsa sul volto del ragazzo, che in questa notte, sfoggia liberi i suoi capelli corvini , pendenti fino alla fronte quasi a coprire gli occhi. Spettinati come al solito, degni di Saisashi. Nel silenzio più totale che regna sovrano intorno ai due, la giovane potrebbe ad un certo punto, una volta giunta al centro dei giardini, udire un lieve fruscio alla sua sinistra. Da dietro un'albero, nella vietta ben illuminata dalle luci piazzate in tutto il giardino, farebbe la sua comparsa un piccolo bambino. Avrà si e no una decina di anni, o così dimostra. Un ragazzotto dall'aria impacciata, parecchio tenero alla vista. Parecchio magrolino, sembra gracile, capelli corti castano chiari scompligliati. Occhi chiari ed un sorrisone stampato in volto. Dalla sua camminata ricorda un pò un Saisashi in versione minuta. Cammina verso Sakura in silenzio, muovendo piccoli passi. Indossa una semplice felpa grigia con cappuccio, dei pantaloncini blu, comodi, e dei sandali anch'essi blu. Le mani sono tenute dietro la schiena come a voler nascondere qualcosa alla vista della genin. Giunto di fronte a lei, farebbe un piccolo inchino in avanti, portando poi in avanscoperta entrambe le braccia, che ri porgono in alto verso di lei. Nella mano sinistra una rosa, molto bella e di color blu acceso. Nell'altra mano quello che sembra essere un piccolo messaggino scritto su di un piccolo rotolo, legato da un laccetto. Toccherebbe ora a Sakura decidere cosa fare. Il bimbo non proferisce parola, si limita a sorriderle a trentadue denti, in attesa che lei afferri entrambi gli oggetti. Se la giovane accettasse e decidesse di leggere il piccolo rotolo, al suo interno con una calligrafia piuttosto tremante ed imprecisa potrebbe leggere il seguente messaggio "una rosa per tutti gli attimi persi in un tuo sorriso". Il bimbo si volterebbe poi prendendo strada verso l'uscita dei giardini.

21:10 Sakura:
 Non ha l apiù pallida idea di dove sia finito il suo ragazzo. Certo, l'ipotesi di richiamare la propria innata le sfiora il cervello, ma no. Non lo fa. Perché non ha la certezza che lui ci sia ed il suo BYakugan non arriva oltre i 250 metri. Che poi non è moltissimo, considerato ciò che possono fare gli altri esponenti del clan. Comunque sia, avanza lei, arrivando al centro dei giardini. La sua camminata è molto stanca, flemmica, quasi come se la sua riserva di chakra fosse agli sgoccioli e non ne avesse altre. Che strana situazione. < Uhm...> Un lieve fruscio attira la sua attenzione. Volge il capo in direzione del suono, puntando gli occhi bianchi su di un bambino. Un piccolo bambino, paffutello e carino. Un bimbo che si avvicina a lei con un sorriso stampato in faccia. Ruota tutto il corpo in direzione della mistica figura che si sta avvicinando. Quando si ferma e fa l'inchino, la ragazza sorride. Nota solo ora che in mano tiene una rosa blu ed un rotolo e che questi due, successivamente, vengono portati verso la ragazza. <Sono per me?> Domanderebbe, per poi afferrare sia la rosa che il Rotolo. Una volta fatto eccolo sparire. Il sorriso le è ancora rimasto in faccia, mentre sposta lo sguardo verso il rotolo che, immediatamente va ad aprire. Un breve messaggio, semplice. La calligrafia di Saisashi. Scuote il capo, chiudendo il piccolo rotolino per portarlo successivamente dentro la tasca dei pantaloncini corti. Gli occhi si alzano, andando a perlustrare il luogo ancora una volta, mentre la mano che regge la rosa verrebbe portata all'altezza del naso. Inspira profondamente, assaporando il delicato aroma del fiore. Un fiore che lei ama, che ritiene di ispirazione. Certo, il colore non è il suo preferito; lei adora il rosso intenso, quello cremisi. Scuro, profondo, misterioso. Un rosso che nasconde segreti. Ma è l'odore della rosa, il suo profumo, la cosa che ama di più. < Gattone.. Esci allo scoperto.> Ora sa che è li. Sa che si trova li. Il bambino le ha dato la prova di tale cosa. Tocca solo vedere dove si trova.

21:24 Saisashi:
 La consegna viene portata a termine, la rosa viene recepita quanto il messaggio che viene prontamente letto. Il tutto viene seguito dagli occhioni verdi di Saisashi che assottigliando lo sguardo ed assicurandosi di restare ben coperto ed inscopribile, sorride sereno godendo di tale scena. Il ragazzo da dietro il suo nascondiglio, farebbe ora cenno con il capo verso un albero poco più in la sulla destra. A questo punto, dalla direzione opposta rispetto a quella del primo bambino, che nel mentre si dilegua allontanandosi senza meta precisa, si potrebbe udire un nuovo fruscio. Da dietro l'albero muoverebbe un passo mettendosi alla luce ed allo scoperto una piccola bambina. Anch questa è decisamente tenera e piccina, graziosa nelle movenze e comincierebbe ad avvicinarsi in direzione di Sakura, saltellando su di un piede e poi su di un altro, altalenandoli tra loro giocosamente. La bimba avrebbe si e no 8/9 anni, guanciotte rosee , occhi scuri e capelli lunghi corvini , lisci, che ondeggiano ad ogni saltello. Indossa una gonnellina lunga e graziosa di color blu, ed un maglioncino bianco abbondante, con vari disegnini sparsi su di esso, tra cui anche dei gatti. Sorridendo giungerebbe di fronte a Sakura, anch'essa con mani dietro la schiena. Spalancherebbe la bocca mostrando la bianca dentatura, socchiudendo gli occhi ed arrossendo di fronte alla genin, per poi dondolare a piedi uniti sul posto. <qu....questi sono per...per teeeee> direbbe mangiandosi un poco le parole, quasi emozionata dal momento. In questo momento le piccole manine si mostrerebbero alla ragazza, porgendogli nuovamente due oggetti. Una rosa, quesa volta di color roseo appunto, ed un nuovo piccolo rotolo identico a quello di prima. La bimba canticchierebbe in modo sereno e sognante in attesa che la Hyuga afferri i due oggetti. Non risponderebbe ad eventuali sue domande, ed una volta che Sakura prendesse entrambi, le darebbe la schiena indirizzandosi nella stessa direzione presa dal bambino di prima. Se accettasse rosa e rotolo, e decidesse di leggerlo potrebbe ritrovare il seguente messaggio. "una rosa per ogni respiro perso all'interno di un tuo sguardo".

21:39 Sakura:
 Il profumo della rosa inebria il suo senso, regalandole diversi sorrisi ampi e sereni. Dopo giorni di allenamento frenetico, quei momenti sono quasi un idillio, un oscillante bolla rosa perfetta, che porta gioia al cuore della giovane. Molta gioia. Un altro fruscio, un altro movimento e la ragazza si gira, sperando vivamente di ritrovare il suo Saisashi. Ma no. Per la seconda volta, esce fuori qualcun altro. Una bambina, vestita in maniera carina e tenera, con dei gatti stampati sopra. Saltella felice, in direzione della ragazza, per poi fermarsi davanti a lei. < Per me?> Direbbe, guardando quello che le porge la bambina. Va ad afferrare i due oggetti, una rosa rossa -FINALMENTE- ed un altro rotolo. <Grazie piccolina. E ricordati sempre: i gatti sono i migliori.> Direbbe, per poi lasciarla andare verso la direzione che ha preso il bamboccio di prima. Scuote ancora il capo, andando a srotolare il nuovo rotolo. Sempre la solita calligrafia, solite paroli dolci. Ripone il rotolo accanto a quello di prima, portando poi la rosa rossa verso il suo nasino. Dolce, un profumo dolce, sereno. Profondo, mistico, che risveglia ricordi profondi e lontani. Una rosa rossa piena di aromi, di emozioni, di sensazioni. Un oggetto che può dare tali sensazioni. <Che scemetto.> Direbbe, per poi girarsi in direzione dei due bambini che se ne sono andati, per poi sorridere ancora, sempre di più. Un sorriso semplice, ma grande, profondo. Piuttosto ampio che mette in mostra la dentatura bianca. <Si è ricordato..> Dei suoi fiori preferiti? Sì. Le guance si tingono di rosso, mentre abbassa lo sguardo e la testolina, con il naso piantato sulla rosa. Il piede sinistro va in punta e viene mosso a destra e sinistra, accompagnato dal bacino in quel movimento. Un altro bimbo si paleserà? Non lo sa.. Ma qualora ci fosse un terzo bimbo, dovrebbe farsi delle domande. Ma in questo momento, non ci pensa. Si focalizza solo sulla rosa, sugli odori che emana e sui ricordi che scaturisce.

21:55 Saisashi:
 Anche questa volta Sakura accoglie "a braccia aperte" la comparsa della bimba che, una volta consegnati gli oggetti, fa svanire la propria figura saltellando verso l'uscita dei giardini allo stesso modo del precedente bimbo. Nello stesso modo in cui godeva silente della scena pochi istanti prima, anche ora i verdi occhi attenti di Saisashi, si posano su Sakura, assicurandosi di registrare ogni singolo movimento, gesto e dettaglio compiutsto dalla giovane, così che possa ricordarsi per sempre di quel momento, di quel viso così felice e sereno. Ridacchia silenziosamene in modo che non possano essere uditi suoni dal punto in cui è nascosto. Ancora una volta il taijutser farebbe un cenno, questa volta con la mancina , un piccolo movimento dal basso con la mano, che indicherebbe la direzione di Sakura. In questo momento, una piccola figura, seduta li vicino a Saisashi dietro la fila di cespugli, farebbe un cenno con il capo, per poi uscire allo scoperto. Di fronte a Sakura, illuminato dalla luce si mostrerebbe un ragazzetto diverso da quello di prima. E' piuttosto cicciottello, ed emana tenerezza da tutti i pori. Sorridente, serento e con aria sognante, si incamminerebbe anche lui verso Sakura. E' più basso degli altri due bimbi, e compie passi tozzi ed impacciati. Nonostante la stazza è davvero caruccio, capelli biondissimi, lisci a caschetto che cadono ai lati delle tempie coprendo le orecchie. Occhi azzurri cielo che brillano alle luminarie del giardino. Indossa una t shirt con dei ninja disegnati sopra, color nero, ed un paio di pantaloncini corti color arancione. Sandaletti neri e piccoli guanti ninja alle mani. Sembrerebbe un fan del mondo dei ninja, vedendo il suo abbigliamento che cerca di far imitazione dei suoi "eroi". Le mani sono anch'esse nascoste dietro la schiena, e nuovamente la ragazza potrebbe vedere di fronte a se il compiersi di una scena identica alle precedenti. <ehehe...che bella... che bella..che bellaaaa> direbbe con tono giocoso guardando dal basso verso l'alto la ragazza, facendole un complimento. <per ..per ...peeeeeeer te! > cantilenicchia da bimbo un istante per poi mostrare entrambe le mani e porgerle alla giovane. Questa volta nella destra potrebbe notare il solito rotolo. Ma l'altra mano è vuota. Se decidesse di afferrare e leggere il messaggio, potrebbe ritrovare le seguenti parole. "una rosa per ogni volta che avrei voluto avere il coraggio di dirti -ti amo-". Noterebbe tuttavia che la rosa non è in questo caso presente. Che sarà successo?

22:11 Sakura:
 Incomincia a pensare a ciò che è successo la scorsa settimana. Al momento in cui la ragazza è tornata a casa, in braccio a Saisashi. Quella notte, in cui ogni singola cosa che avveniva all'esterno era nulla, in confronto a quello che succedeva dentro la stanza. Stringe la mano libera, andando a chiudere istintivamente gli occhi, ma rimanendo con il sorriso in volto. Il rossore aumenta, mentre tenta di non pensare a quel ricordo, cercando di rimanere focalizzata su quanto succede ora. Nel frattempo, un altro bambino si presenta davanti alla ragazza. Ciccione, fan dei ninja. Un Groopie maschile. <Come sei tenero.> Direbbe, allargando il sorriso. Ha detto che è bella. Certo un bambino glie l'ha detto, ma rimane pur sempre un complimento. Un complimento vero e proprio che fa sempre piacere. Va ad agguantare il rotolino, per poi dire. <Grazie piccolino.> Dice, andando a srotolare pe rla terza volta il rotolo. Gli occhi si fissano sulla calligrafia del suo ragazzo e leggono ciò che ha scritto. Quelle parole, senza una rosa che le accompagna, sono.. Diverse dalle altre. La dolcezza di Siasashi la conosce. Sa quanto può diventare tenero e dolce, sa quanto può essere dolce. Ma arrivare a scrivere Ti amo.. Deve essere stata dura. Sa perché non si esprime così tanto, a livello di sentimenti. A lui non piace nemmeno dichiararli, perché pensa che sia meglio dimostrarli. E li dimostra sempre. Anche oggi l'ha fatto, rendendo la ragazza orgogliosa, tenera, dolce. Arrossisce ancora, chiudendo il rotolo e mettendolo insieme agli altri. Sospira, cercando di calmare il cuore che ha cominciato a battere molto forte, arrivando a farsi sentire in gola. <Gattone..> Abbassa lo sguardo, puntandolo sulla destra, come se si vergognasse di farsi vedere così. Vulnerabile.

22:34 Saisashi:
 Il ragazzino paffuto lanciando un sorriso gioioso verso Sakura, al contrario degli altri non se ne andrebbe una volta consegnato il messaggio. Dopo tutto al suo interno era contenuto qualcosa di chiaro, si parlava di una rosa. Forse non è un caso che il piccoletto non ne possedesse una nella mano? Qualche attimo di silenzio che circonda i due, nessun movimento, nessun cambiamento. Fino a che ad un certo punto, la ragazza potrebbe notare uno strano cenno da parte del cicciottello. La sua manina destra paffuta si alzerebbe in cielo dando un segno di "ok", come ad indicare che il suo compito è compiuto. Pochi attimi dopo tale gesto, un fischio rimbomberebbe per tutto il giardino, un fischio che sembra riconducibile a Saisashi, che si trova centrale accovacciato nel buio, dietro la fila di siepi centrale all'interno del giardino. Quel suono si espande rapidamente lungo tutta la zona, rimbombando un paio di volte nel silenzio del villaggio. Immediatamente, lungo tutta la fila di cespugli, che circoscrive il punto centrale dei giardini, Sakura potrebbe sentire rumori di movimenti sparsi qua e la, fruscii da dietro le foglie, come se stesse succedendo qualcosa. Una alla volta, a distanza di qualche metro l'uno dall'altra, gli occi della Hyuga vedrebbero di fronte a se, sbucare tante piccole testoline. Si possono contare circa una decina di bambini, 6 maschi e quattro femminucce. Nel punto più centrale, tra di essi, farebbe finalmente la sua comparsa, alzandosi lentamente in posizione eretta dal suo nascondiglio. Saisashi, si mostrerebbe finalmente alla giovane. Guance piuttosto arrossite, sorrisone a trentadue denti, uno dei suoi vecchi e migliori sorrisi, sereno senza pensieri come non lo era da tempo. Occhi che si strizzano in quel sorriso, e capelli che penzolano giù per la fronte scompigliati. E' vestito piuttosto semplice questa notte, diverso dal solito. Un canotta nera, con cappuccio e laccetti, con un teschio arancione disegnato sul fronte, un paio di jeans grigi strappati sulle ginocchia ed un paio di sandali neri neri ninja. Nessun oggetto, coprifronte o quant'altro, vestito da civile in modo semplice come non lo si era mai visto. Un ragazzo "normale". La mancina andrebbe a strofinare vistosamente i capelli dietro la nuca, a mostrare gioia ed imbarazzo in quel momento. L'altro mano invece sarebbe lungo il fianco destro, a stringere quella di un bambino, il più piccolo di tutti, avrà ad occhio e croce 8 anni. Tiene stretta la sua manina rivolta verso l'alto, rimanendo in silenzio. <susu non siate timidi ehehe> a questo punto tutti i ragazzini si avvicinerebbero verso Sakura formando poi una fila indiana. Ora la giovane potrà notare che ognuno d essi stringe in mano una rosa rossa. Ed ora uno dietro l'altro in fila indiana aspetterebbero il loro turno per poi allungare le braccine per consegnarla alla ragazza, tornando poi alle loro postazioni. Ultimo in fila Saisashi, che dolcemente andrebbe a sollevare il bambino biondo più piccino di tutti, porgendolo a livello del viso di Sakura, aiutandolo con l'altezza a poter consegnare anche la sua rosa. Se la afferrasse, lo poggerebbe poi a terra lentamente. <aspettami solo un attimo, e ti accompagnerò a casa insieme a tutti gli altri eehheh> ridacchia serenamente, per poi riportare lo sguardo a focalizzarsi su Sakura, fissandola magneticamente negli occhi. <hey....> proferirebbe a bassa voce senza aggiungere altro. Sulla spalla sinistra si può notare una asciatura che lo ricopre fino tricipite, per poi andare sul fianco, nascosta dalla canotta. CIò è causato dalle ustioni subite al torneo.

23:03 Sakura:
 Il marmocchio non se ne va. E lei si trova nella condizione di doversi mostrare troppo vulnerabile, anche difronte a quel marmocchio. Non ha tempo di vedere la reazione del bimbo, troppo impegnata a calmare il cuore che martella e le guance che sono rosse. A distrarla da quel momento, è proprio un fischio. Un fischio forte, che rimbomba in quel luogo. Ha giusto il tempo di alzare lo sguardo e indirizzarlo verso la presunta posizione del fischio, per poi rendersi conto di non essere sola. Una schiera di bambini e bambine fanno la loro comparsa, insieme a Saisashi. Il suo sguardo si ferma sulla figura del genin, per tutto il tempo. Esiste solo lui, ora. Gli altri non sono presenti. La famigerata bolla rosa in cui si trovava fino a qualche istante fa, è stata ricreata. La sua pelle, i suoi capelli, il suo sorrisone, gli abiti. Sembra essere passato un secolo dall'ultima volta che l'ha visto. Le gote rosse, gli occhi luminosi, la bocca leggermente aperta. Un respiro affannoso, un mix di emozioni che le cambiano la percezione delle cose. Amore, sentimento, raziocinio, tutto misto dentro di lei, che le sta causando farfalle nello stomaco, battito di cuore accelerato e affanno. Quello che potrebbe sembrare il passare di qualche secondo, le sembra troppo lungo. Il tempo è dilatato ed ogni movimento sembra essere quasi rallentato, come se qualcosa bloccasse la mobilità di una persona. A riportarla alla realtà, ci sono i bambini, posizionati in fila indiana, con tutti una rosa rossa in mano. Allunga la mano meccanicamente, per prenderne una dopo l'altra, fino a che il ragazzo non si avvicina a lei, con un bimbo più piccino degli altri. Lo prende in braccio ed il piccolino le da l'altra rosa. La prende, andando a fissare il ragazzo. ogni singolo tratto del suo corpo è memorizzato nella sua testa, come ricordo al quale aggrapparsi nei momenti difficili. Ha delle fasciature, dovute al torneo. Ha assistito alla sua vittoria, alla sua rivalsa sugli avversari. Ha visto come è diventato forte, veloce, potente. Gli occhi si riempiono di lacrime, luccicando alla tenera luce della notte, mentre vanno a catturare il verde smeraldo di quelli di Saisashi. Le lacrime cominciando a scendere, lente, andando ad imbrattare le gote rosse di amaro sentimento. Ma non è negativo; è un sentimento forte, potente. Un sentimento che colora il suo viso, che la fa piangere, che le regala le farfalle nello stomaco. In mano regge tutte quelle rose, poggiando parte del gambo di esse sull'avambraccio. <Tu...> Ispira profondamente, espirando a tratti, come se qualcosa la stesse soffocando. <Mi fai impazzire.> Direbbe, con voce rotta, esponendo l'ultimo sorriso piangente, ma felice verso il ragazzo. <Gattone..> Tenterebbe quindi di avvicinarsi, arrancando di due passi verso l'altro e tenendo sempre lo sguardo su di lui. <Tutto questo è... Meraviglioso.> Non dice grazie e non perché non lo ritenga necessario, quanto perché rovinerebbe quel momento di assoluta perfezione. Non dice nulla nemmeno dei bambini, perché sono stupidi marmocchi e la prospettiva di averne uno ora è talmente lontana da sembrare irraggiungibile, oltre che impossibile. < Ogni giorno mi regali qualcosa.> E lei non gli da nulla. <Ogni giorno, mi rendi la persona più felice della terra.> Cosa verissima, questa. La felicità è per i deboli, diceva un vecchio. No, non è per i deboli. E' per coloro che ancora sognano, sperano e vivono. E se queste caratteristiche sono associate ai deboli, allora lei è lo è. Lo ammette, senza dover mostrare qualcosa a qualcuno o rendere orgoglioso il suo maestro. Preferisce essere debole, ma vivere questi momenti.

22:43 Saisashi:
 Gli occhi di Saiashi si perdono in quelli di Sakura, nel vederla finalmente così felice, tanto da arrivare a piangere. Gode di ogni singolo istante...il suo obiettivo, che si è posto ormai tempo orsono, era quello di poterla rendere felice e poterla proteggere. Tuttavia la forza per riuscire a farlo sembra un lontano miraggio. E invece..questa notte, sotto quella luna, in mezzo a quelle emozioni, a quel sentimento...finalmente sente di essere riuscito a farlo, di essere pronto, di essere all'altezza. <sono contento che tu sia felice...non piangere susu eheheh> direbbe per poi allungare le braccia verso di lei cercando di stringerla in vita verso di se, fcendole poggiare il viso sulla spalla, facendo in modo di rassicurarla e coccolarla. Pochi istanti dopo cercherebbe con le mani di asciugarle le lacrime. <so che per alcune cose arrivo sempre in tardi...fatico...ho i miei tempi...Non sono molto portato...> alzerebbe un istante gli occhi al cielo ad ammirarlo, vasto sopra i due. <sono abituato alla strada...a combattere...non ho ricevuto mai gesti di affetto..sentito parole dolci...per questo motivo allo stesso modo non sono in grado di mostrare sempre ciò che ho dentro..tuttavia...> inspira lungamente riportando ora lo sguardo su di lei <ti assicuro che faccio sempre del mio meglio con te...per te...e con questo...volevo farmi perdonare per essere sparito questa settimana...sono successe un pò di cose.. mi sono allenato e ho imparato un piccolo asso nella manica per il torneo...spero... che tu fossi presente ecco ehehe> le sorride ingenuamente, sperando che la ragazza possa essere orgogliosa in qualche modo di lui. <beh vedi, dopo il combattimento...a quanto pare sono piaciuto a questi ragazzini e beh...ho pensato di chiedere loro un piccolo aiuto, in cambio di biscotti e promessa di aiutarli in futuro con il loro percorso...pensa..io che aiuto loro ahaha!> in effetti, la cosa sembra parecchio strana. Potrà mai Saisashi insegnare a qualcuno? E soprattutto è molto strano poter vedere che qualche compaesano ora lo abbia notato, o per lo meno così sembra. I bambini sono sinceri, non hanno doppi fini, esprimono solo ciò che sentono. Questo evidentemente ha consentito che si avvicinassero a lui senza pregiudizi, dopo averlo visto combattere. <beh ovviamente ho convinto i genitori e devo riaccompagnarli a casa tra pochissimo. Non abbiamo molto tempo purtroppo. > concluderebbe con tono dolce in attesa di sue risposte, mentre i bambini sghignazzano intorno a loro facendo qualche verso di "incoraggiamento" ai due.

23:01 Sakura:
 Come fa a non piangere? Mai in vita sua si è sentita così amata, da qualcuno. E soprattutto non ha mai provato quello che ora le sta battendo dentro. Un calore mai sentito prima, una carezza dolce, un bacio passionale, una folata di vento che accarezza la sua pelle, rendendola simile alla pelle d'oca. Va ad appoggiare la testa sulla spalla del ragazzo, singhiozzando felice. Affonda gli occhi contro la sua clavicola, cercando non solo di asciugarsi le lacrime, ma anche di avvertire il suo calore. Ispira profondamente, andando ad assaporare ogni singolo odore che proviene dal ragazzo. Un odore intenso, profondo. Acre per certi versi, ma buono. Lascia che l'altro le prenda il viso, asciugando i residui di lacrime, mentre gli occhi di lei si posizionano su quelli del ragazzo, luccicanti e tremolanti. <Non c-c'era bisogno di f-farti perdonare, gattone.> No, perché anche lei ha le stesse colpe. Il torneo li ha trasformati in macchine da allenamento. Pensavano e pensano solo a quello, in questo momento e istanti per stare con l'altro, non ce ne sono stati. Oggi in questa serata, quel gesto di puro e semplice romanticismo, è come una folata di vento nuova, rienerante e rafforzante. <Io c'ero. E.. Mi hai resa la persona più orgogliosa di questo mondo.> Perché? Perché tutto quello che ha passato, tutte le emozioni che ha provato, tutte le persone che lo hanno maltrattato o semplicemente snobbato, si sono dovute ricredere. Perché ha trinfato più sulla sua posizione e sul suo coraggio, che sugli avversari in se per se. Ha dimostrato molto in quel torneo.. E quel molto, lo sta dimostrando anche ora, con quel gesto. < Non è strano. Te l'ho sempre detto: hai molto da insegnare, molto da far vedere.> E' una frase che non ha mai detto così esplicitamente ma che in diverse occasioni ha esplicato in modoi diversi. La sostanza c'è sempre stata. < Gattone..> Dice, avvicinandosi al suo orecchio, per bisbigliare qualcosa che ai più piccini non è concesso di sentire. <.. Ti amo. E resti da me, stasera.> Già. Non che debba ripagarlo con quello, sia chiaro. Ma vuole averlo con lei, vuole sentire il suo corpo vicino al proprio. Vuole godere di quel momento, in tutta la sua intensità. Vuole averlo vicino a lei, profondamente. Completamente. Serenamente. Al sentire gli incoraggiamenti da parte dei Bambini, non può fare altro che assecondarli. Una leggera risata, prima di tentare di avvicinarsi al suo viso, cercando prima le mani del ragazzo per stringerle alle sue. Gli occhi che si chiudono per qualche istante mentre quel bacio piccolo, casto e puro tenterebbe di far breccia sulle labbra di Saisashi.

23:33 Saisashi:
 Non può che sorridere in questo momento di sentimenti positivi. Ascolta con attenzione ogni singola parola di Sakura, non vuole perdersi nulla di ciò che ha da dirgli. Una volta asciugate le lacrime lascerebbe che lei gli afferrasse le mani, facendo si che chinando il capo in sua direzione, possa avvenire quel bacio, sincero ed ingenuo, di fronte ai bambini che inizierebbero a ridere di gusto per il tutto. Ciò che la Hyuga sta dicendo, lo riempie di un emozione rara. Riscatto...apprezzamento...queste sono le parole chiave. Non si è mai sentito così importante per qualcuno, e non è mai riuscito a rivalersi , dimostrando alle persone il proprio valore. Ed ora, con questa prima fase ce l'ha fatta.Ha espresso tutto ciò che aveva dentro. Ha buttato fuori tutto se stesso, spogliandosi di fatto di fronte ad ogni singola persona che era presente in quel momento. Ha condiviso con loro tutte le sue paure ed il suo passato, mantenendola concentrazione senza arrendersi. Ha mostrato i suoi sacrifici. Tutto ciò lo fa sentire libero...sereno...ed in tutto questo, ciò che Sakura causa con il suo discorso...è qualcosa di più unico che raro. Il giovane prova a trattenersi vistosamente, ma nulla, non ci riesce. Qualcosa gli prende lo stomaco. Un ultimo piccolo bisogno. QUalcosa che non ha mai fatto in vita sua e che dichiara totalmente la sua liberazione, la sua rivalsa, il suo buttar fuori tutto, il raggiungimento di quel traguardo tanto atteso, che sembrava non essere mai raggiungibile. Le verdi iridi del giovane comincerebbero a luccicare, bagnandosi leggermente. Ed ecco che d'improvviso, Saisashi stringerebbe forte a se la ragazza, che potrebbe udire i classici rumori di un pianto, quelli di un bambino. <sniff......sniff....> qualche singhiozzo ed il tirare su con il naso...un pianto silente, pieno di emozioni. Lacrime contenenti ogni pezzo della sua vita, che vengono lasciate andare, libere, liberando il genin da qualcosa che lo ha sempre attanagliato. NOn ha mai versato una lacrima, ha sempre strettto i denti, tenuto duro. Piangere potrebbe essere visto come segno di debolezza, ma rappresenta esatttamente l'opposto. La forza di liberarsi e mostrare la propria anima, fragile e pura, nuda di fronte a qualcuno, con pieno coraggio. Si lascerebbe andare senza riuscire ad interrompere il tutto per circa un minuto. Fino a che riuscito poi a terminare il tutto, si staccherebbe un istante, senza asciugarsi le lacrime. Un nuovo sorriso appare sul suo volto, pieno di sincera gioia, che sfoggia tutta la dentatura. Si sente come una persona totalmente rinata. <sniff... forza ragazzi...sniff...è ora di andare! seeeeguiteci!> direbbe per poi far cenno a Sakura col capo, di andare con loro. Si avvicinerebbe poi al suo orecchio. <non desideravo di meglio...e....anche io ....ti amo Sakura...> e riuscirebbe a sussurrare finalmente una seconda volta quelle tanto attese e per lui difficili parole. Se lei lo avesse seguito, raccoglierebbe in braccio il piccolo bimbo, per poi cominciare a fare da apristrada ai bambini, accompagnandoli uno ad uno alle proprie case, ringraziando le famiglie per la fiducia, che per lui conta molto. Terminerebbe giungendo poi a casa di Sakura...dove quel che accadrà, rimarrà come sempre nelle loro anime...in quella stanza...[€nd]

23:44 Sakura:
 Ed ora toccherebbe a lui piangere. Tocca a lui versare quelle lacrime di apprezzamento, per le parole della Hyuga. Una Hyuga che sorride, una Hyuga che tira fuori il suo lato più tenero, il suo sorriso più sincero. La sua anima più pura. Quando i sentimenti collidono con il raziocinio non ci sono possibilità di vittoria. Ma quando prendono il sopravvento su di esso, allora il mondo si colora di mille tonalità diverse, di mille sfaccettature. E tutte hanno un'unica cosa in comune, nel mondo e nella visione del mondo di Sakura: il rendere felice ed orgoglioso Saisashi. Entrambi hanno questo desiderio, questa promessa che si sono fatti. Ed entrambi vogliono portarla a termine. Legame più profondo e sincero, oltre che robusto, non si è mai visto. <Non piangere, gattone.> Dice, con tono sincero, un po' rotto dal groppo in gola che si è creata poc'anzi. <Si bimbi, torniamo tutti a casa.> Direbbe, incoraggiando quel passo che pian piano incomincia a prendere forma. Riaccompagnare tutti quei marmocchi a casa, sarà una bella scarpinata. Ma non importa. Non ha paura della fatica, del sudore o del dolore, quando accanto a lei c'è Saisashi. Non teme nulla, perché si sente protetta ed invincibile al tempo stesso. Non teme. <Lo so> Direbbe, annunciando un candido sorriso, mentre le rose che regge sul braccio ballonzolano un pochino, alla camminata della Genin. Stanotte succederà quello che deve succedere. Non importa nulla, se non avere lui accanto a lei. Stretto. Avvinghiato, per tutta la notte.[END]

Fangirlate.
<3
Saisashi fa una bella sorpresa a Sakura.