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Non si tocca la famiglia

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con Raido, Kouki

15:19 Kouki:
  [Prateria] La giovane Yakushi è tornata a vestire i suoi soliti abiti composti dai pantaloni neri e lunghi, dal tessuto morbido, che si stringono alle caviglie con un elastico, scarpe nere ai piedi e canotta rossa infilata nei pantaloni. Al di sopra di essa vi è il giubbotto anch’esso nero, corto, che le arriva fino all’altezza delle ultime costole e dalle maniche fino ai gomiti. Alle mani porta i guanti ninja neri a mezze dita, con la classica placca in metallo sul dorso, mentre sulla fronte vi è il copri fronte di Kusa. Alla coscia destra vi è sempre il suo porta kunai e shuriken, mentre alla vita è allacciato il porta oggetti e in entrambi vi è distribuito il suo equipaggiamento del momento. Il resto si trova tutto nella sua stanza, alla locanda. Oggi non porta nessuna fasciatura, quindi sulle parti scoperte dai vestiti sono visibili tutte le sue cicatrici e le bruciature. Avambracci, torso e collo. Le segnano il petto laddove non è coperto dalla canotta, segnandole probabilmente anche la schiena. Pelle che risulta come al solito pallina, come quella di una bambola di porcellana, messa in risalto da quei capelli neri e lisci, lunghi per tutta la schiena fino al sedere. Una frangia delinea il suo sguardo giallo, mentre al di sotto degli occhi sono presenti due occhiaie. Non ha dormito, o comunque ha avuto parecchie difficoltà. Corporatura piccola e gracile, sottopeso… ha troppi pensieri per la testa per riuscirsi a concentrare anche sul cibo. O meglio, zero fame. Il torneo è ormai iniziato e il suo momento è sempre più vicino e ogni volta che ci pensa il nervosismo sale. Da quegli esiti dipende tutto per lei. Oltre a quel pensiero che l’assilla, vi è quell’incontro finito male, anzi malissimo, con il suo sensei e sua moglie. Molte colpe che si accolla in merito ad esso. L’espressione si fa distante, vacua, mentre conserva in un angolo della sua anima quel momento particolarmente bello e indolore per lei che ha passato con Nahira e Kaori. Nonostante il fulcro fossero le ferite dolorose dell’albina, ha potuto aiutarla ed è riuscita a sentirsi sé stessa per qualche minuto. O almeno crede. Vi è molta confusione in lei, tanto per cambiare, non riuscendo a capire l’agire di Kaori, la quale sembrava essere amichevole con lei, nonostante abbia rovinato tutto. Ma forse lo ha fatto per il contesto, forse era una recita, forse voleva solamente dimostrarsi gentile, un modo per nascondere il suo scontento e il fatto di essere stata ferita dalla ragazzina. Al momento se ne sta seduta in quella prateria nella quale aveva rivisto Nahira, si trova distante dal monumento ai caduti, preferendo starsene in mezzo a quell’erba verde data la giornata soleggiata. Accovacciata sulle proprie ginocchia, col sedere adagiato sui talloni e le ginocchia sull’erba, tiene fra le mani uno dei suoi sei kunai, rigirandoselo senza prestagli troppa attenzione, mentre gli occhi sono fissi su quell’arma, ma senza vederla realmente. Immersa quindi nei suoi pensieri, con quella cascata di capelli neri che l’avvolge, ricadendole un poco in avanti al viso. [Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

15:32 Raido:
  [Praterie] Ha parlato con Kaori di quello che è successo ma ora è il turno di Kouki, con lei deve chiarire molte più cose, deve sistemare il danno maggiore e i sensi di colpa continuano a vivere nell'animo dell'albino. In colpa per aver avanzato quella proposta così prematuramente, una proposta molto bella quanto letale per tutto ciò che ha tirato fuori in quell'istante. Ha visto la Yakushi cambiare personalità, l'ha vista far prevalere quella parte di se che ha tentato di aiutare a combattere e ancora vuole aiutarla ma come lo può vedere adesso? Come può farsi vedere da lei in questo momento? Non lo sa e ha bisogno di pensare, ha bisogno di cercare risposte presso gli eroi passati, gli antenati e antichi fondatori di Konoha. Si dirige, per questo motivo, verso le praterie della memoria, un luogo calmo e tranquillo ricolmo di pace. Indosso porta un armatura pesante in parti metalliche fabbricata in proprio a ricoprire ogni angolo del corpo dandogli una maggiore resistenza ai colpi subiti; sugli avambracci e sulle gambe sono stati posizionate apposite protezioni ovvero vambracci e schinieri; sopra il busto porta un kimono bianco che corre lungo tutto il corpo fermandosi all'altezza delle caviglie, maniche lunghe e larghe fino al polso. Il kimono è chiuso con una cintura rossa intorno alla vita e, sopra il kimono ha una piccola armaturina in metallo che ne copre il busto avente piccoli spuntoni sulla parte alta del petto che non vanno a intaccare il collo. Nell'orecchio ha una trasmittente per tenersi in contatto con gli altri nonostante la distanza. Sul fianco sinistro ha la sua katana messa all'interno del fodero; sulla schiena, sempre alla vita, sia a destra che a sinistra ha due portaoggetti contenenti 5 tonici del chakra, 15 tonici coagulanti, 10 confezioni di fili di nylon, 45 carte bomba, 50 bomba luce, 5 fuda con all'interno di ciascuno un tronchetto per la sostituzione e 10 fumogeni. Intorno alla coscia di entrambe le gambe vi sono posizionati due porta kunai e shuriken contenenti 38 kunai, 43 shuriken, 27 kunai a tre punte. Nel portaoggetti ha posizionato un fuda con all'interno un respiratore per eventuali evenienze subacquee. Sui polsi di entrambe le mani ha posizionato due fuda, uno per polso; nel polso destro vi è sigillata una nodachi, nel polso sinistro una katana a doppia lama. Sulla cintura che lega la vita ha posizionato un altro fuda, sulla sinistra, con sigillata all'interno una zanbato. Sul petto, piegati in modo che si veda solo il kanji "potenza" ha applicato 10 fuda potenzianti. Intorno all'avambraccio destro, sotto la copertura del vambraccio, ha posizionato una particolare fuda speciale con il sigillo "potenza" dotato di forza maggiore. In più ogni lama è cosparsa di veleno stordente grado S ovvero la katana, la nodachi e la katana a doppia lama, una sicurezza in più per se. In ultimo, legata sulla schiena, ha lei, la samehada, la grande pelle di squalo ottenuta dal Kokketsu. Essa è avvolta in delle fasce bianche per coprirne le scaglie di squalo il quale hanno il potere di risucchiare il chakra nemico e non solo. Il chakra scorre in corpo, forte e potente come si addice a un maestro di spada la cui lama è elegante e raffinata quanto veloce e letale. Sulla parte destra del collo, in basso, vi sono stampati in rilievo 3 tomoe nere, simbolo del patto fatto con il diavolo. Ha con se tutto il suo equipaggiamento, non esce dal villaggio senza, è troppo pericoloso e rischioso. Cammina per le praterie con passo lento, tranquillo fino a raggiungere la stele delle memoria. Estrae la pelle di squalo appoggiandola a terra, estrae la katana conficcandola dinanzi alla stele <Ho bisogno del vostro consiglio> la voce è abbastanza alta da essere udita da chiunque nei dintorni <Ho bisogno di aiuto> continua con il suo dire verso gli antenati <Ho fatto soffrire qualcuno a me molto caro e non so come rimediare>. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Resistenza 60 + 15 = 75][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | trasmittente sull'orecchio destro | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 23 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | Respiratore sigillato all'interno di un fuda nel portaoggetti | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | fuda speciale con kanji "potenza" posto sull'avambraccio destro | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

15:59 Kouki:
  [Prateria] Non sa quanto tempo è passato da quando ha deciso di sistemarsi a quel modo in mezzo all’erba, sa solo che è persa nei propri pensieri. Occhi vuoti, fissi su quella lama, come se volesse farci qualcosa ma non sa cosa ancora. E’ scivolata lentamente in quel suo mondo distante, fatto di turbamenti, ma soprattutto di apatia. Silenzio nella sua testa, silenzio intorno e dentro di sé. Un vuoto incolmabile che pian piano quella sera era stato riempito, per poi svuotarsi del tutto nuovamente. Una famiglia lei non sa nemmeno cosa sia, una famiglia lei non la merita, anzi… ce l’ha già, come le ha detto la Voce. Il suo clan, che mai ha conosciuto, ma l’attendono. Otsuki, per quanto terrore le possa fare… e infine ha lei, la sua Voce. L’unica che le tiene compagnia in ogni momento della giornata. Si tiene ben distante ora dalla gente se non è strettamente necessario. Non vuole vedere adulti, non vuole vedere nuclei familiari, non vuole più stare male. Eppure quel pomeriggio un’idea le ha sfiorato per un attimo la mente, un’idea viscida ma allo stesso tempo invitante. Sinuosa si è mossa lentamente dentro la sua testa, spingendo le proprie mani ad afferrare quel kunai che ora osserva. Si sente bloccata in ogni parte, si sente sempre più in balia di qualcosa che non le piace e non sa come liberarsene. Fa soffrire gli altri e fa soffrire lei stessa. Inferiore e non meritevole di nient’altro se non questo, la sua Voce è stata chiara. Non vuole scomparire, no di certo, ma si chiede se non sia il caso di rimarcare quelle cicatrici. Come ammonimento verso sé stessa, come punizione. Del resto non ha sempre funzionato così per lei? Un flusso costante nella sua mente che viene interrotto solo da quelle alte parole che giungono alle sue orecchie. Non sembra riconoscerla subito, ancora troppo presa in quel suo oblio, e lentamente con fare meccanico va a voltare lo sguardo in direzione della voce. Dovrebbe così ritrovare la figura del sensei, posta davanti al monumento dei caduti, con la sua spada posta per terra da un lato e la katana davanti. Lo fissa come se non lo avesse ancora riconosciuti, occhi distanti e poco concentrati, persino quelle parole sembrano essere senza senso per lei. Ci vogliono pochi attimi, tuttavia, e la ragazzina andrebbe finalmente a focalizzare la figura. Riconosce il suo sensei, Raido. Il sentimento che predomina ora è la paura e il senso di colpa. Lei ha rovinato tutto. Lei e solo lei. Non sa come guardarlo in faccia, dopo averlo deluso a quel modo davanti a sua moglie. Ma qualcun altro anche lo ha riconosciuto, un profondo rancore, un profondo odio vanno a risvegliare quella sua Voce. E così come non dovrebbe avvenire nello Yin e Yang, la parte scura inizia a diffondersi. Lentamente il kunai andrebbe ad essere poggiato sulle proprie ginocchia, mentre le mani si porterebbero all’altezza dello sterno, intrecciando le dita nel simbolo della Capra. Gli occhi verrebbero chiusi, il viso in quella sua maschera di inespressività. Andrebbe ad immaginare la propria figura completamente nera, avvolta dalle ombre, per poi cercare di visualizzare una sfera di energia verde, statica, che andrebbe a posizionare all’altezza della testa. La sfera psichica composta dall’energia del proprio animo e dei suoi sentimenti. In seguito tenterebbe di visualizzare una seconda sfera rossa, sempre statica, posizionandola all’altezza dell’addome. Una sfera composta dalla pura energia fisica prelevata dalle cellule, dai muscoli e dalle articolazioni. Se vi fosse riuscita cercherebbe poi di concentrarla all’altezza dello sterno, cercando di unirle in un’unica sfera di energia azzurra, dal movimento rotatorio: il chakra. Infine cercherebbe di distribuire quella sua energia per tutto il proprio corpo, lungo i canali del chakra, fino ai punti di fuga. Quella sua potente energia, quindi, andrebbe a farla sentire molto più forte, andando a nutrire ancora di più quella Voce. Riaprirebbe gli occhi, andando ora ad alzarsi, dopo aver riprendo il kunai con la mano destra, e voltarsi verso Raido. Ma non fa nulla, immobile… lo fissa solamente con uno sguardo freddo e distaccato. Nessuna delle due parti è completamente prevaricata sull’altra, lasciandola quindi in uno stato di precario quanto inesistente equilibrio che la porta ad agire senza sapere quello che vuol fare. [Tentativo Impasto Chakra][Chakra 25/25][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

16:23 Raido:
  [Praterie] La katana è conficcata nel terreno, resta li, immobile senza che nessuno osi muoverla in modo alcuno. La gambe sinistra viene piegata e con essa il ginocchio che viene poggiato sull'erba, il piede sinistro è sollevato con la punta che viene poggiata sul terreno mentre la gamba destra è piegata a 90 gradi, il piede destro è ben saldo per terra. E inginocchiato davanti a quella stele mentre la sua preghiere viene continuamente rivolta agli antichi alla ricerca della loro approvazione, del loro aiuto. Sta parlando da solo, parla con loro senza volgere lo sguardo verso nessuno, anzi, mantiene il capo chinato, le palpebre chiuse e la mano sinistra a stringere l'elsa della katana davanti a se <Ho agito d'impulso, ho agito senza dire niente a nessuno pensando di fare de bene, pensando di essere nel giusto e invece ho fatto soffrire due persone in un modo così semplice> si maledice ancora per quello che ha fatto, si danna per ogni singola parole pronunciata e va avanti così da due giorni oramai. Non vede Kouki da quel giorno, l'ha cercata ma non ancora trovata e non sa come comportarsi al momento, non sa come poter reagire, come imporsi sulla propria stupidità <Per anni sono rimasto solo, senza una famiglia. A 11 anni ho perso mia madre per un tumore; a 13 anni ho perso mio padre, morto durante una missione> ricomincia a parlare della sua storia, parla di se stesso e di quello che ha fatto, del motivo per cui ha agito in quel modo pensando di essere davvero nel giusto. La voce è sempre alta, abbastanza da poter essere udito da altri, non si preoccupa minimamente di chi lo sta ascoltando, non si preoccupa minimamente di chi vi sia in quel posto. Ha bisogno di sentirsi libero di parlare, di sfogarsi con qualcuno che ascolti e basta senza giudicarlo <Ho passato quasi tutta la vita a difendermi da solo, a capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Ho imparato a difendermi con le unghia e con i denti per evitare di essere schiacciato> la presa intorno alla katana diventa più salda e più stretta, più dura come a volerla distruggere in quel modo ma senza riuscirci apparentemente. Il respiro aumenta e diminuisce in modo irregolare, la rabbia verso se stesso cresce secondo dopo secondo senza lasciare spazio ad altro sentimento se non i sensi di colpa per quello che ha fatto <Kouki è così simile a me in questo e non me la sono sentita di abbandonarla, di lasciarla da sola. Non merita di stare da sola, voglio che abbia qualcuno che se ne prenda cura e quel qualcuno voglio essere io, non solo come sensei> quello sfogo continua senza sosta, imperterrito va avanti parlando da solo con una statua piena di nomi. Su di essa vi sono incisi tutti i nomi della foglia, tutti i nomi delle persone morte per il villaggio e che hanno contribuito a renderlo un posto più sicuro; lo sa, si è informato su tutto questo, si è informato su tutto quanto accaduto a Konoha negli ultimi decenni. Conosce la storia di quei nomi, almeno la maggior parte di essi ed è solo con loro che può parlare al momento <Voglio bene a quella bambina e il solo pensiero di averla fatta soffrire in quel modo mi distrugge> è l'unica cosa che odia, far soffrire chi veramente tiene, far soffrire le persone a cui vuole davvero bene e queste si possono contare sulle dita di una mano essendo tre essenzialmente: Kaori, Kouki e Hotsuma in qualche modo. Il resto sono solo conoscenti o persone di cui si fida in un certo senso. Le orecchie vengono avvertite e la sensazione di essere osservati si impadronisce di lui, comincia a insinuarsi nel suo animo spingendolo ad aprire gli occhi. Solleva il viso portandolo verso la stele, strizza gli stessi occhi per poi voltarsi in direzione della genin. E' sorpreso di vederla li, sorpreso di vedere anche lei in quel posto <Oh..Kouki> ha sentito tutto quanto, ha sentito tutto ciò che ha detto. La guarda, la scruta notando quel kunai nella sua mano, quell'arma che non gli fa presagire niente di buono <Ti chiedo perdono> china il capo, chiede perdono per quella sofferenza che può averle causato e che tutt'ora, forse, sta provando. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Resistenza 60 + 15 = 75][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | trasmittente sull'orecchio destro | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 23 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | Respiratore sigillato all'interno di un fuda nel portaoggetti | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | fuda speciale con kanji "potenza" posto sull'avambraccio destro | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

16:49 Kouki:
  [Prateria] Osserva la schiena del suo sensei, lo osserva mentre rimane dinnanzi a quella stele, continuando a parlare. Non si avvede della presenza della ragazzina, ed è per questo che lei non fa nulla, rimane semplicemente in ascolto. Pericolosamente in ascolto. Sente quelle sue successive parole, esprime il suo senso di colpa per aver fatto soffrire qualcuno con la sua impulsività. La ragazzina non ne capisce il motivo, dopo tutto quella sua proposta l’ha resa molto felice, prima che l’altra prendesse il sopravvento. Una proposta così buona e giusta che per qualche attimo le ha dato una profonda speranza, una felicità senza eguali. La possibilità di avere qualcuno, una famiglia, la possibilità di sentirsi parte di qualcosa, di poter sentire quel calore tanto agognato. Quella stessa proposta che però ha portato la sua Voce a correre ai rimpari in una violenta predominanza. Rimane ancora in silenzio, ascolta quella breve storia della sua vita. La perdita della madre e poi del padre, quella sua solitudine provata ancora troppo giovane, quel suo combattere da solo contro tutti per poter imparare e comprendere anche le cose più semplici della vita. Difendersi per evitare di essere schiacciato. Lei però, come si è difesa? Lui sembra così simile a lui, eppure tanto diverso. Lei non si è mai difesa, anzi… si è difesa in un certo senso, richiedendo l’aiuto di quella sua seconda personalità. Per non rischiare di morire. Man mano che ascolta quelle sue parole, qualcosa sembra risalire dentro di sé… un sentimento che non riesce a riconoscere ma che la porta a sentire gli occhi diventare sempre più umidi. L’equilibrio ora tende più verso il sensei. Il sentire quelle parole così sincere, il sentirsi ben voluta, sentire che vorrebbe prendersi cura di lei, non lasciarla sola, aiutarla… e non solo come sensei. Il cuore le si stringe nel petto, le lacrime iniziano a scivolarle silenziosamente lungo le guance pallide. Non le sta facendo male, quelle lacrime non portano dolore. Lentamente la parte bianca sembra ritrovare il suo equilibrio su quella nera. Un equilibrio ancora instabile, però. Non dice nulla, non si muove… fino a quando non è l’altro a girarsi verso di lei. La osserva, la riconosce e sente quelle parole che per lei non hanno senso. Stringe il kunai nella mano destra, le dita attorno all’impugnatura. Dentro di lei inizia ancora quella lotta, più furiosa del solito. <Non è colpa tua. Io ho rovinato tutto e non merito tutte queste cose.> il tono è sincero, e si alterna a stati di freddezza e rabbia. Come se tutto quel mix di emozioni si stesse mostrando anche sul suo volto. <Siamo simili, ma non uguali. Nessuno vorrebbe mai prendersi una responsabilità così grande con me.> ammette con una sicurezza che però sembra traballare, come se si stesse imponendo di dire quelle cose. Forse per difendere l’uomo da sé stessa, dall’altra. <Sono stata una sciocca ad illudermi. Per quanto mi farebbe felice una famiglia, io non posso averla.> afferma ora con più rabbia, stringendo quel kunai, andando ad abbassare gli occhi sulla lama. <Io non sono una persona.> conclude secca. [Chakra 25/25][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

17:18 Raido:
  [Praterie] Nel voltarsi nota quelle lacrime solcarle il viso, lacrime di dolore o di felicità, questo non può ancora saperlo, forse lacrime di commozione, magari è così, magari si è davvero commossa per aver udito quelle parole da parte del Jonin ma vederla piangere porta il cuore a stringersi sempre di più in una morsa d'acciaio che non lascia possibilità alcuna. In una qualche maniera si senta ancor di più in colpa nel vederla in quello stato. Anche con lei si sente come con Kaori, è difficile guardarla negli occhi, difficile reggerne lo sguardo e la pressione che questo porta e per questo motivo va ad abbassarlo subito dopo averle chiesto scusa. Tiene lo sguardo basso non riuscendo a incrociare il suo, non riesce a tenere alta la testa dinanzi a lei per paura di vedere quel dolore che lui stesso ha causato con quelle parole. Ha sentito tutto il discorso fatto davanti alla stele, ogni singola parola detta e se prima non gli interessasse che qualcuno lo sentisse, adesso si maledice anche per questo perchè l'unica che non avrebbe dovuto sentire è proprio lei perchè sa di darle una delusione non indifferente, sa che c'è una minima possibilità che Kaori dica di no nonostante confida in lei. Dopo il loro discorso, dopo ciò che si sono detti, la speranza gli è tornata anche se ha fatto tutto quanto di fretta, una speranza viva che arde ma niente è sicuro finchè le due ragazze non si conoscono, finchè non viene stabilito un legame. Tutti i pensieri di questo mondo, tutti i pensieri di questi ultimi giorni tornano a martellargli la testa con ardore e forza, a infastidirlo come non mai e cosa può distogliere la sua attenzione? Le parole di Kouki. Quelle parole pregne di sofferenza, di tristezza vanno a colpirlo direttamente al cuore, colpo dopo colpo lo affrontano riducendogli la vita. Ancora non la guarda in viso mentre muove il capo in senso di dissenso per ciò che sta dicendo, non le accetta perchè non sono vere, niente è vero e l'ultima frase è la goccia che fa traboccare definitivamente il vaso. Quella frase che scatena in lui qualcosa, qualcosa di ben più forte della rabbia verso se stesso ed è la rabbia verso qualcun altro. Quella frase non è di Kouki ma della stessa persona che le ha procurato quelle cicatrici, la stessa che l'ha portata a creare quella seconda personalità, la stessa che la sta distruggendo ma ora basta, adesso deve mettere la parola fine a tutto questo. Vuole prenderla con se e come prima cosa deve liberarla da chi la incatena. Il viso si scurisce, la mano destra viene poggiata sul ginocchia destro e, facendo forza, si rialza in piedi davanti a lei. La mano sinistra di stringe, le nocche sbiancano per la pressione messa e che tutt'ora sta mettendo in quell'azione <Tu sei una persona. Tu sei la mia piccola Kouki, ricordi?> solleva il capo verso di lei, il viso si presenta serio eppure mostra quel pizzico di dolcezza che ha fatto evincere durante il loro incontro alle colline di Kusagakure <Io voglio prendermi la responsabilità e quello che ho detto è vero. Ho agito d'istinto perchè ero felice alla sola idea e ho parlato anche con Kaori...vuole conoscerti> conferma alla Yakushi ciò che è successo, le conferma che niente è finito <Vuole conoscerti come è giusto che sia e voglio che tu, quando sarà, faccia parte della mia famiglia. Mi sono affezionato troppo a te e lasciarti da sola...> muove il capo da destra verso sinistra e viceversa in modo lento, tranquillo <...non mi piace e non voglio questo per te> si umetta le labbra avanzando verso di lei, il passo è anch'esso lento <Se me lo permetterai, voglio essere più di un sensei per te> dipende anche da lei, dipende tutto da quello che vuole fare lei <E insieme andremo avanti, non sarai mai più da sola. Te lo prometto> e con quelle parole vuole aiutarla a scatenare la parte bianca di se, vuole vederla sconfiggere la parte oscura che continua a torturarla. Nuovamente, vuole vedere la sua Kouki lasciarsi andare. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Resistenza 60 + 15 = 75][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | trasmittente sull'orecchio destro | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 23 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | Respiratore sigillato all'interno di un fuda nel portaoggetti | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | fuda speciale con kanji "potenza" posto sull'avambraccio destro | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama]

17:43 Kouki:
  [Prateria] Tiene lo sguardo basso, persiste nell’osservare quella lama. Non guarda il sensei, non lo osserva in quella sua posizione, non nota che entrambi non vogliono vedere l’altro in viso. Nel suo silenzio, nella sua mente, ci sono troppi dubbi, troppe cose che la metterebbero a rischio. Il dolore alla testa torna decisamente più vivido, sente la sua Voce ridere, urlare, dettare parole di sdegno. Vorrebbe prendere il controllo per poter finalmente affrontare Raido… ma la ragazzina continua a cercare di tenerla a bada. Corruga la fronte, si sforza di mantenere quel controllo seppur precario. Sente quelle sue prime parole, sente quello che è per lui… una persona. Ma lui non sa, perché se sapesse forse sarebbe d’accordo anche lui nel definirla un oggetto. Se solo sapesse. Scuote la testa, lentamente, andando a dischiudere le labbra per sussurrare. <Ricordo.> lo ricorda, si, e quel pensiero non fa altro che rinnovare quelle lacrime che già scorrono. Commossa da quelle parole, sentendosi felice di poter essere questo per lui, ma allo stesso tempo sa che non è così. Aveva fatto così tanto progressi con Nahira, era riuscita a vivere dei bei momenti con lei alla fine… eppure quella crisi al chiosco, è come se l’avesse distrutta pezzo per pezzo. Ha causato ancora dolore. Le parole che man mano va a dirle non fanno altro che riempirla di felicità da un lato, e di paura dall’altro. Che una bilancia che rischia di sbilanciarsi da un momento all’altro. <Io vorrei… ma non posso.> ammette infine, esprimendo a parole quelle catene che sente strette addosso a sé, infilate a sangue nel suo cervello, attorno al suo corpo. <Le tue parole mi rendono così felice… io non so cosa sia una famiglia o cosa si prova, non so cosa si prova nell’essere curata da qualcuno.> una piccola pausa, in cui continua a fissare quel kunai. <Vorrei tanto… tua moglie sembra così dolce e io l’ho ferita. Sono stata strana e infida.> la sua Voce, si, ma lei al momento non si distingue dall’altra. Prende un profondo respiro, tremando appena per il pianto. <Io devo fare delle cose, devo essere qualcosa, devo portare a termine al meglio quello che mi viene detto… e tu sei come una distrazione.> ripete le parole che si sente dire nella testa, le ripete forse nella speranza di allontanarlo, per non fargli ulteriore male. <Potrei farti del male… potrei farlo a Kaori, potrei farlo a Nahira. Potrei farlo e non riuscirei nemmeno a fermarmi. E se succedesse io non so se potrei mai sopportarlo!> la voce si fa sempre più alta, rapita dall’ansia, dalla preoccupazione, dalla paura per sé stessa. È del tutto sincera verso di lui. <E’ qui dentro e non se ne andrà mai, perché fa parte di me!> la mano libera dal kunai va ad afferrare i propri capelli, sulla testa, con forza. Il viso continua a tenersi basso, non guarda Raido. <Non voglio stare sola… non voglio… ma non posso permettermi di allontanarmi, ci ho provato. Ci ho davvero provato, ma lui mi fa così paura…> sussurra infine a denti stretti, la vocina tremolante e quel kunai stretto nella mano destra. [Chakra 25/25][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

18:16 Raido:
  [Praterie] Ci sta provando, ci sta provando con tutto se stesso per rimediare, per farle capire che non tutto è perduto, che quelle parole non sono gettate al vento e che lei non ha distrutto niente e non ha fatto soffrire nessuno ma è lui ad aver fatto soffrire loro due, lui con le sue parole, con i suoi modi di fare. Piano piano che parla si inscurisce sempre di più, porta gli occhi a divenire sempre più oscuri e il cielo segue la sua stessa scia, lo segue in ogni passo. Man mano che i minuti passano le nuvole si fanno sempre più avanti, corrono come pazze e alla fine vanno a coprire il sole, lo nascondono portando tutto il paese del fuoco nell'oscurità più totale. Le nuvole si presentano grige più del solito, sintomo che sta per arrivare la pioggia, cariche d'acqua e probabile che non sia solamente pioggia ma una vera e propria tempesta. Il cielo piange con loro, segue i movimenti degli esseri umani, le loro emozioni, ogni singola cosa che provano. Questo è un bene, vuol dire che i Kami e il destino li stanno seguendo con occhio attento creando un'atmosfera giusta e concreta. Ode quell'unica parola della ragazza; felice di saperlo, felice di apprendere che ricorda di quel giorno in cui si è impegnato tanto per aiutarla e farla uscire da quel baratro in cui sta lentamente scendendo giorno dopo giorno. Rimane in silenzio, non fiata, non parla e non si avvicina dopo aver concluso il proprio dire, preferisce che sia lei a parlare, a dirgli qualcosa ma ciò che dice va a colpirlo con maggiore forza, con una forza talmente grande da sentirsi sprofondare giù nell'inferno. Lo vuole ma non può. Non può ma vuole. Quell'unica frase gli rimbomba in testa come un tamburo, sbatte sempre più forte alimentando la sua rabbia, alimentando quel sospetto che si fa sempre più concreto ogni volta che le parla. Nonostante ammetta che ciò la rende felice, qualcosa di infuocato si insinua in lui, una punta che gli brucia tutto quanto dentro <Non l'hai ferita e non sei stata tu, lo sappiamo entrambi> sa che non è stata lei a dire quelle cose, lo sa fin troppo bene e lo ha capito. Il respiro aumenta, aumenta sempre di più man mano che Kouki parla ed esprime il suo pensiero, sente la stessa furia che ha provato quando hanno fatto del male a Kaori, la stessa identica sensazione e il sigillo impresso sul collo comincia a risplendere di una luce violacea, una luce sempre più forte e malvagia, sintomo che sta per perdere il controllo, sta per cedere alla rabbia che alberga in lui <Non lo farai, so che non lo farai> non farà niente, non lo crede minimamente possibile da parte sua, non dopo ciò che è successo e che hanno condiviso <E' vero, fa parte di te e non la puoi scacciare ma c'è un modo per conviverci. Abbracciala> forse sta dicendo qualcosa di sbagliato, sta sbagliando nel dire quelle parole ma è l'unico modo <La doppia personalità si crea quando si ha il bisogno di difendersi ma tu sei forte e non hai bisogno che essa esista. Fai pace con te stessa, abbraccia quella parte integrandola a te; trai da lei tutta la forza di cui hai bisogno per combattere le tue battaglie. Lo so perchè l'ho fatto anche io> il giorno che ha imparato a controllare il sigillo ha ancora dovuto controllare la parte malvagia di esso, ha combattuto contro di essa facendone una forza della natura, una potenza indissolubile. Si sta comportando come un sensei e come qualcosa di più ed è quell'ultima parola che mette tutto quanto a tacere <Lui ti fa paura?> la mano destra si stringe mentre un'alone dorato comincia ad avvolgere l'albino, un alone dorato che piano piano si mischia a una strana energia viola. Le due energie si mischiano andando a creare una forza nera, ben più potente di prima, molto più malvagia e quell'energia lo avvolge completamente <Allora è tempo di mettere fine a questa storia> non può più sopportare una cosa del genere, una cosa simile <Portami da lui e gli farò rimpiangere di averti fatto del male. Gli farò provare la stessa paura che provi tu, lo stesso dolore che stai patendo> quella forza continua ad aumentare di intensità ogni secondo che passa <Tu devi avere la libertà di decidere da sola il tuo destino. Non posso tollerare che qualcuno te lo impedisca>. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Resistenza 60 + 15 = 75][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | trasmittente sull'orecchio destro | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 23 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | Respiratore sigillato all'interno di un fuda nel portaoggetti | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | fuda speciale con kanji "potenza" posto sull'avambraccio destro | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama][Innata e Sigillo attivi solo di ambient]

18:45 Kouki:
  [Prateria] Il cielo si rannuvola, il sole va scomparendo e tutto diventa più scuro. Le crea un senso di sollievo, come un abbraccio. Forse perché se venisse a piovere potrebbe finalmente lavar via quello che ha addosso e dentro di sé. Non si smuove dalla sua posizione, tenendo il silenzio. Le lacrime continuano a scorrere, lei non si sente per niente libera. A quelle sue prime parole va a chiudere gli occhi… vuole evitare che la Voce si sente presa troppo in causa, attaccata o ferita, perché potrebbe emergere. Potrebbe farlo in un qualsiasi momento. Non dice nulla però, andando a separarsi dall’altra sé stessa. Non è stata lei, è vero e non può dargli torto, ma comunque lei lo ha permesso. <Mi dispiace, non riesco a soffocarla sempre.> sibila con un filo di voce prima di andare ad ascoltare quel suo consiglio che va ad ammutolirla completamente. Gli occhi si sgranano, sorpresi, forse credendo che il sensei sia andato fuori di testa. <Abbracciarla?> le sembra totalmente assurda come idea. Pessima. Sbagliata. Abbracciarla significherebbe dargliela vinta, permetterle di prendere il controllo come e quando vuole, vuol dire abbandonarsi alla completa pazzia. Ha paura ascoltando quelle sue parole. Ma al termine di quelle parole, come un fulmine a ciel sereno, la ragazzina sembra comprendere qualcosa. Lentamente il viso si solleva, andando finalmente ad osservare in volto il suo sensei. <Come farsela amica? Se andassimo d’accordo ci sarebbe un equilibrio, potremmo collaborare e io potrei usare la sua forza.> ora le sembra una cosa giusta e fattibile, ma rimane sempre un enorme problema… il suo creatore. Torna ad ammutolirsi, il viso si incupisce nuovamente ora che sembrava aver trovato la soluzione. Nota ora quel cambiamento nel sensei, un’aura si espande da lui, un chakra strano che la inquieta. Un colore che non le piace. È colpa sua, delle sue parole se lui sta reagendo in quel modo? Gli rimangono stupiti su di lui, sentendo dentro di sé che tutto quello non le sta piacendo. Le fa paura, anche se quella rabbia non è rivolta a lei. La ragazzina lascerebbe cadere il kunai a terra, la punta si conficca nel terreno, e lei farebbe qualche passo verso l’uomo, tanto da arrivargli di fronte. Annulla la distanza fra loro. Non sa di cosa esattamente ha paura, di quello che potrebbe accadere? Di Otsuki? Fatto sta che solleverebbe entrambe le mani e quindi cercherebbe di afferrare la mano destra di Raido. Se ci riuscisse, tenterebbe di racchiuderla in quelle sue piccole mani, come se volesse calmarlo. <Non posso. Lui è il mio creatore e io il suo oggetto. Ha il potere di distruggermi, così come mi ha creata. Ma io gli servo a qualcosa che non ho ben capito e non ricordo per bene…> ammette scuotendo piano la testa. <E’ l’unico che mi può allenare nelle tecniche di clan, è l’unico che mi può spiegare quello che non ricordo del mio passato.> un’altra piccola pausa. Sta cercando di spiegargli come effettivamente lei non possa distaccarsi dallo scienziato. <Io voglio diventare come lui mi vuole, voglio seguire il destino che mi ha detto che ho. Ma vorrei farlo a modo mio.> è difficile per lei spiegare tutto questo, ma sente il bisogno di farlo ora. <Sto cercando di recitare con lui, di essere come mi vuole anche internamente, ma non mi riesce… perché provo rabbia verso di lui e paura. Ma soprattutto perché ho conosciuto te e Nahira, e io non riesco più a fingere molto bene, non riesco più a ricrea quella mia maschera.> non fa loro una colpa, ma è semplicemente quello che è successo, e quello che le impedisce di essere come Otsuki vorrebbe. <Voglio diventare come lui vuole. A quel punto sarei abbastanza forte per rivoltarmi contro di lui. Potrei usare quello che mi insegnerà per fare del bene e non del male. Ma ho bisogno di lui perché me lo insegni.> deglutisce, per la prima volta ha detto ad alta voce quello che vorrebbe essere il suo piano. <Queste cose io le ho capite grazie a te. Ma per esigenza non posso distaccarmi da lui… e inoltre ho davvero paura che mi possa eliminare se si accorge che sono così cambiata… mi riterrebbe un completo fallimento.> non dice altro, non lo guarda, non ne ha il coraggio. <Lui mi deve insegnare quelle cose… così che io poi possa vendicarmi su di lui.> sospira, scuote la testa, si sente tremare mentre la testa le gira. <Certo… se solo lei me lo permettesse…> la sua Voce, così attaccata alla figura dello scienziato, così opposta a lei. Il problema è si lo scienziato, ma anche quel punto di vista così diverso che ha l’altra. Certo, se solo avesse il coraggio di farlo, potrebbe persino lasciare che l’altra si confronti con Raido… chissà, magari potrebbe portarla a modificare la sua idea in un qualche modo. Così come ha fatto con lei. Si è messa a nudo, ora deve stare solo a vedere se il sensei si allontanerà da lei. [Chakra 25/25][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

19:17 Raido:
  [Praterie] Probabilmente ha detto qualcosa di tremendamente folle e pazzesco, ha detto qualcosa che non tutti potrebbero accettare e non tutti possono accettare. Ognuno ha una parte buona e una cattiva e per Kouki è questo, quell'altra al suo interno rappresenta la parte cattiva che giace al suo interno, la stessa che la spinge a fare e dire cose tanto orribili ma solo i più forti sanno come controllare quella parte all'interno, solo i più potenti riescono a trarne forza senza farsi soggiogare. Ha visto Kouki all'opera, ha visto la sua determinazione in tutto ciò che fa, ha visto quanto ella sia davvero forte, quanto lui se non di più. Nei di lei occhi è riuscito a scorgere la stessa determinazione che ha caratterizzato lo sguardo dell'albino da giovane, la determinazione che lo ha portato a diventare sempre più forte. In questi anni ha acquisito una forza senza precedenti, una forza che lo ha portato ad essere temuto ed è conscio che per Kouki è lo stesso. Insita in lei vi è una potenza priva di eguali che potrebbe essere scatenata in qualunque momento, in qualunque occasione. Solo sfruttando ogni parte di se può arrivare a questo obiettivo diventando davvero forte e senza eguali. Le parole dette, quelle parole folli che vengono enunciate dal Jonin sono recepite dalla ragazza e riesce a comprenderle, a capirle, comprende ciò che cerca di dirle. Un mezzo sorriso si forma sul di lui volto, soddisfatto di questo suo progresso, una soddisfazione immensa perchè è un sintomo della di lei crescita personale <Si, come amica. Tu sei lei e lei è te, non ha senso continuare a combattere contro se stessi perchè è questo che ci frena. Parlale, abbracciala, diventate un tutt'uno> questo vuole da lei, questo è il suo compito ed è convinto che un giorno potrebbe riuscirci, un giorno potrebbe diventare davvero potente più di chiunque altra. Ha visto una giovane promessa all'accademia, quel giorno ed è ancora fermamente convinto di questo, fin troppo convinto di questo. Purtroppo la rabbia, alla fine, va ad impadronirsi di lui portandolo a mostrare il lato peggiore di se, un lato che non avrebbe mai voluto farle vedere ma non riesce più a trattenersi, non riesce a tenere dentro di se quella potenza e forza che lo spinge a cambiare aspetto, cambiare carattere lasciando prevalere il demone insito in lui. Il soprannome che gli hanno affibbiato non è dato a caso ma c'è un motivo ben preciso ed è la sua essenza, il suo essere sadico e malvagio. Questo è Raido Oboro, questa è la vera forma del Jonin Kiriano che tutti hanno imparato a conoscere. Gli occhi vengono puntati sulla ragazzina e sul di lei movimento; non si muove, resta fermo sul posto lasciando che si avvicini. Vede la paura nel suo sguardo, una paura che non dovrebbe provare lei in quanto non è a lei che vuole fare del male. sente quelle piccole manine afferrare la di lui mano destra, percepisce quel contatto in tutta quella rabbia che fuoriesce dal di lui corpo per poi ascoltare. Ascolta tutto il suo dire, ascolta ogni singola parola che viene detta e in parte la rabbia cresce e in parte capisce ciò che sente la genin, capisce la sua paura e il dover continuare a fingere per poter, un giorno, avere la rivincita su un uomo che la sta facendo così tanto soffrire; imparare sempre di più per perseguire il proprio destino, per fare del bene. Piano piano l'energia scema, il nero diventa viola, il viola diventa giallo e infine il nulla più totale; il sigillo cessa di risplendere mentre l'albino va a inginocchiarsi davanti alla ragazza. Volta la mano andando ad afferrare quelle di lei, porta la mano sinistra a coprire le sue piccole manine per poi sorriderle <Lui non ti farà mai più del male perchè con te ci sono io. Non oserà ma più alzare un dito su di te> con queste semplici parole mette fine al dire di Kouki, non ha bisogno di vendicarsi in questo modo, non ha bisogno di soffrire ancora perchè le soluzioni ci sono sempre <Costui ti ha creata ma non l'ha fatto da solo, c'è qualcuno che ne saprà più di lui> le rivelazioni cominciano. Raido di per se non sa niente di niente ma sta andando a logica, sfrutta le sue conoscenze degli altri villaggi e dei clan per capire come affrontare meglio questo problema, come rendere più facile il fare di Kouki <Kunimitsu Yakushi è la Kokukage di Oto ma è anche il capo clan degli Yakushi. Ogni progetto, ogni cosa deve passare da lei e sono sicuro che le sappia del tuo passato, sono sicuro che sa ogni cosa> si ferma qualche secondo per decidere cosa dire, è sicuro di quello che sta affermando, è sicuro di tutto quanto perchè sono le procedure all'interno di un clan; lo sa perchè lui stesso, un tempo, ha sempre fatto rapporto ad Hotsuma per gli Oboro <Come capo clan, può affidarti qualcuno del clan che possa insegnarti tutto ciò che riguarda gli Yakushi; può insegnarti le tecniche, i segreti. Non hai bisogno di questo qui Kouki, non devi temerlo perchè non sei più da sola, adesso hai me e io non posso permettere che si faccia del male alla mia famiglia> oramai la considera come tale, non più una semplice allieva ma un membro a tutti gli effetti della propria famiglia, qualcuno a cui tiene talmente tanto da essere disposto a morire, da dare la vita pur di assicurarsi che stia bene. Le ha detto le alternative, i vari modi per uscire da questo baratro ma manca ancora qualcosa <Prima ti ho detto di abbracciarla e ora avete un motivo in più. Anche lei ha sofferto per colpa del tuo creatore e anche lei vuole diventare forte; questo è un modo per diventarlo. Te lo permetterà perchè è quello che vuole anche lei, ne sono convinto> il braccio sinistro si toglie dalle di lei mani, si alza andando ad appoggiarsi, se lei lo permettesse, sulla di lei spalla destra. Gli occhi vengono portati verso quelli della ragazzina <Ti voglio bene Kouki> lo ribadisce per l'ennesima volta, lo fa nuovamente presente perchè è su questo deve contare adesso, è su questo che deve fare affidamento. Sapere che vi è qualcuno che tiene a lei può donarle una grande e immensa forza. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Resistenza 60 + 15 = 75][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | trasmittente sull'orecchio destro | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 23 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | Respiratore sigillato all'interno di un fuda nel portaoggetti | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | fuda speciale con kanji "potenza" posto sull'avambraccio destro | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama][Innata e Sigillo attivi solo di ambient]

19:53 Kouki:
  [Prateria] Come amiche, lei e l’altra. Sono la stessa persona, fanno parte della stessa famiglia… un istinto protettivo che spinge l’altra a difenderla nelle maniere più estreme. Facendola soffrire per evitare di peggio. Forse inizia a comprendere quella parte di sé, e con quella sua comprensione potrebbe arrivare prima o poi una sorta di pace. <Ma se lei rimarrà comunque… a te non darà fastidio?> chiede in maniera quasi titubante, per poi andare a tacere. Dopo tutto l’altra non è proprio come un lato nascosto, ha una sua coscienza e una sua volontà, pensieri diversi. Come due sorelle, anche se l’altra è nata dalla sua testa. Dal suo meccanismo. Dunque tace, attende che il sensei ascolti per bene ogni sua parola. Come suo solito si sente molto avventata ora che ha parlato così a cuore aperto con lui. Gli ha raccontato dei suoi pensieri molto particolari che vanno ad intaccare sé stessa e il suo passato. Teme il suo giudizio, teme che possa ora allontanarsi dopo aver saputo queste cose… ma lei continua a tenergli la mano, un gesto inusuale per lei, ma che si sentiva di fare. Come il preoccuparsi di Nahira, o volerla curare per il bisogno di fare qualcosa per lei. Cose per niente comuni a lei, ma che forse fanno parte di quel suo essere dimenticato, sepolto, sotto tutte quelle cicatrici. Man mano però quel nero va a scomparire, si affievolisce e lui sembra ritrovare la calma. La ragazzina si sente sollevata di questo e va alzare lo sguardo verso di lui, puntandolo nei suoi occhi, mentre va ad inginocchiarsi davanti a lei. Ribadisce quelle sue intenzione con quelle prima parole e lei vorrebbe ribattere, ma il suo dire successivo la interrompe. La lascia a bocca aperta, mentre gli occhi si sgranano per quella consapevolezza, quel qualcosa che non aveva assolutamente preso in considerazione. Qualcun altro avrà lavorato al suo progetto, qualcun altro può darle delle risposte… e si, la Kage di Oto. Ricorda quella missiva che lei stessa le ha mandato, ricorda ogni cosa che era stata messa in un angolo nella sua mente. Tutto sembra farsi chiaro e man mano che capisce che può essere effettivamente libera, un largo sorriso si va a delineare sulle sue labbra. Un largo e sincero sorriso, infantile come dovrebbe essere. È tutto corretto, tutto giusto. Sente in lei cresce l’euforia, sente nella propria testa la paura della Voce, la sua rabbia… ma non ha la forza di prendere il controllo. Un percorso davvero molto lungo, che forse sta arrivando al suo termine. <Non ci avevo pensato. Forse lo avevo percepito, ma non mi sono mai soffermata a pensarci molto…> ha un’altra scelta, non deve per forza soffrire. <Hai sentito? Non dobbiamo per forza soffrire.> mormora con un certo entusiasmo verso sé stessa, cercando di mettere in pratica quel consiglio del sensei… iniziare a vedere e comprendere anche l’altra parte di sé, senza paura. E si, si sente più forte, forte e grata. Sente emozioni che ancora non può gestire e comprendere, ma non le creano dolore e questo basta. Espressione che si rilassa, e ora, in questo momento, forse per qualche attimo, ha modo di ricordare come era un tempo. Quegli occhi ingenui, quel sorriso raggiante… ed è come se un pesante velo oscuro si stesse lentamente dissolvendo. Tutto assume un nuovo significato, nuovi colori. Quella manifestazione a parole del suo affetto, quel ti voglio bene sentito. Avverte di nuovo quella forza dentro di sé, quell’istinto che la porta ad avvicinarsi a Raido. Proverebbe almeno, accorciare ancora di più quella distanza, per poi tentare di ripetere quello che aveva fatto alle colline. Un abbraccio, un semplice ed impacciato abbraccio. Vorrebbe stringersi a lui, vuole sentire quel calore, vuole sentire quel sentimento di accoglienza. Sentirsi sicura e protetta, non sentirsi sola. Quel qualcosa che potrebbe significare essere famiglia. Altre lacrime le scorrono sulle gote pallide, ma sono lacrime di gioia e liberazione, lei continua a sorridere. Ma c’è ancora un’ultima cosa che deve dirgli, un’ultima cosa che deve sapere riguardo quell’uomo e il torneo. Il sorriso si spegne, ma resterebbe abbracciata a lui se lo permettesse. <Se non vinco al torneo, credo che mi farà molto male…> lo sussurra, lasciando trasparire la sua paura, quello che la tormentava insieme al resto. [Chakra 25/25][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

Raido a cena

21:15 Raido:
  [Praterie] Una domanda al quanto ingenua viene fatta dalla ragazza, una domanda che lo porta davvero a sorridere, un piccolo e semplice sorriso che viene rivolto verso di lei, un sorriso che vorrebbe farle capire tutto il contrario di quello che ha detto lei stessa <Lei è parte di te e tu non mi dai fastidio, non me lo hai mai dato> commenta il Jonin sorridendo ancora e ancora. Come può darle fastidio? Come può anche solo pensare una cosa del genere? Non ha senso che lo pensi, non può provare fastidio nel vedere la sua Kouki. Quell'altra personalità è parte di lei, sono la stessa persona e se prova fastidio per una, lo prova automaticamente per l'altra. No, vuole bene alla ragazzina, le vuole fin troppo bene per provare un simile sentimento. Ha finito di parlare, ha finito di dire tutto quanto. Ha esposto il suo punto di vista, le ha fatto notare che ci sono altre possibilità per imparare e diventare più forti e potenti che mai, altri modi in cui continuare il suo addestramento nelle tecniche del clan. Forse per lui è un qualcosa di scontato ma non per la ragazzina la quale si ritrova succube di quest'uomo che continua a spaventarla in un modo disumano. La sta facendo soffrire come non mai, la sta portando alla sofferenza ed è arrivato il momento di mettere tutto quanto a tacere una volta per tutte. Ne osserva il viso, osserva il suo piccolo visetto divenire sorridente, felice nell'apprendere quella piccola quanto bellissima notizia, un sorriso che va a contagiare anche il Jonin il quale ne esibisce uno a sua volta, contento di averla aiutata <Visto? Le soluzioni si trovano sempre> e con questa frase vuole darle anche una lezione importante ma forse è meglio se viene detta a parole vista l'importanza <Spero che la prossima volta sarai sincera fin dall'inizio, così potrò aiutarti meglio> commenta mentre la sente parlare a se stessa. Non ci fa molto caso, è normale, molto caso ma ciò che lo sorprendo è quello che viene dopo. La bocca va a formare una O, gli occhi si spalancano letteralmente mentre vede e sente Kouki abbracciarlo, un abbraccio sentito, forse più sentito dell'ultima volta. Porta le braccia intorno alla di lei schiena dove andrebbe a poggiarvi le mani per poi stringerla contro di se, contro il proprio petto donandole quell'abbraccio tanto ricercato quanto meritato. Può solo immaginare tutta la sofferenza che sta provando in questo momento, può solo immaginare cosa ha dovuto patire. La stringe sempre di più, non permette a nessuno di portargliela via e lascia che quella lacrime cadano dal di lei viso, non la ferma ne glielo impedisce perchè sono lacrime di gioia, le uniche lacrime che dovrebbe versare in vita sua, un pianto di pura felicità. Tutto ciò dura abbastanza fino all'udire quella frase, quel qualcosa che dovrebbe farle se non vince il torneo. Porta lo sguardo sul di lei viso, nota la paura nei suoi occhi, una paura che deve estirpare a tutti i costi <Kouki, dimmi come si chiama e dove posso trovarlo, per favore> deve saperlo, vuole saperlo per sistemare tutto quanto e renderla libera da quest'ultima catena che la tiene imprigionata. [Chk 80/80][Samehada equip][Chakra Samehada: 0/250][Resistenza 60 + 15 = 75][Equip: 5 tonici per il chakra | 15 tonici coagulanti | 10 confezioni di fili di nylon | 10 fumogeni | armatura pesante (+15 alla resistenza) | vambracci e schienieri (+6 alla resistenza solo se zona colpita) | trasmittente sull'orecchio destro | 45 carte bomba | 50 bomba luce | 5 fuda con all'interno un tronchetto | 23 kunai | 50 shuriken | 47 kunai a tre punte | Respiratore sigillato all'interno di un fuda nel portaoggetti | 1 nodachi sigillata nel fuda al polso destro | 1 katana a doppia lama sigillata nel fuda al polso sinistro | 1 zanbato sigillata in un fuda sulla parte sinistra della vita | 10 fuda applicati sul petto petto con inciso il kanji "potenza" | fuda speciale con kanji "potenza" posto sull'avambraccio destro | veleno stordente livello S su ogni lama ovvero katana | nodachi e katana a doppia lama][Innata e Sigillo attivi solo di ambient]

21:32 Kouki:
  [Prateria] Al sentire quelle prime parole del sensei, la ragazzina sembra tranquillizzarsi. Accetta lei, accetta tutto di lei. E’ una sensazione che non aveva mai provato prima, l’essere accettata per come è, essendo stata plagiata per diventare qualcun altro. Non dice nulla, non risponde con le parole ma con un sorriso e un’espressione che potrebbe definirsi grata. Quelle piccole e scontate soluzioni non lo erano poi tanto per lei, che ne rimane incredibilmente stupita. Non ci aveva pensato, anche dopo aver ricevuto la missiva dalla Kage di Oto, non aveva pensato che in effetti qualcun altro avrebbe potuto aiutarla, ma soprattutto non aveva mai pensare che Otsuki avesse potuto crearla insieme a qualcuno. Ascolta le sue parole sentendosi lievemente colpevole per aver taciuto fino ad adesso, ma per lei era davvero impossibile dire qualcosa di preciso e veritiero. Teneva tutto per sé, sia per la paura di ricevere punizioni, sia per la paura delle reazioni della sua Voce e sia per la paura di un giudizio esterno. Non le è mai venuto in mente di scappare o chiedere aiuto, è forse una sua colpa? Non lo sa, lei non ha mai nemmeno pensato di poter distaccarsi da lui totalmente. Osserva le sue cicatrici, per poi annuire. <Va bene. Cercherò di fare del mio meglio.> sa che non è sola, ha lui e Nahira, e un giorno spera, inutile nasconderlo, di potersi avvicinare anche a Kaori. Si impegnerà a parlare se qualcosa la turba, anche se sarà difficile. Finalmente può lasciarsi andare in quell’abbraccio tanto sincero, si stringe a lui e sente un calore incredibile avvolgerle il cuore non appena sente le braccia del sensei, come a proteggerla. Si sente meglio e in quel sentirsi sé stessa nella sua mente un altro pezzo della sua memoria trova il legittimo posto. Un ricordo, tanto lontano e sfuocato, quanto importante. Un ricordo che sembra rivelarle una parte del suo vero ricordo. Una bambina spensierata e dolce, una bambina che una volta disegnava. E poi quello stesso disegno fatto a pezzi. Un piccolo ricordo che forse potrebbe aiutarla. Rimane stretta a lui fino a sentire le sue parole, distaccandosi da lui per osservarlo in viso. Lo sguardo viene abbassato, deve pronunciare quel nome ad alta voce, porre veramente fine a quella storia. I pugni vengono stretti. <Si chiama Otsuki.> un filo di voce, vorrebbe fermarsi, ma non può… la sua Voce tace, non la ferma. <Si trova al Dojo Yakushi, a Kusa.> ed è tutto, in un fiato si libera di tutto quel peso, allenta le catene. <Qualsiasi cosa farai, io vorrei fargliela pagare, per favore.> ritorna a fissarlo negli occhi, decisa, mentre il tono si fa leggermente più secco. Sembra voglia implorarlo con la sola forza dello sguardo. <Voglio fargli male.> un desiderio lecito quanto malsano probabilmente, ma qualsiasi cosa le risponderà Raido, lei l’ascolterà rimanendo con lui fino a quando non decideranno di lasciare quel posto. [END][Chakra 25/25][Equipaggiamento: guanti ninja – 6 kunai – 6 shuriken – un set da 5 fumogeni – 28 fukumibari – 1 manriki-gusari – 5 fuda con tronchetti – 5 tonici coagulanti – 5 tonici recupero chakra – 1 tonico recupero chakra speciale – 1 tonico coagulante speciale]

Raido e Kouki si incontrano alle praterie dove iniziano a discutere di quello che è successo al chiosco. Raido ribadisce di volerla nella famiglia anche se ci vorrà del tempo e, alla fine, riesce ad allontanarla di Otsuki.

Si prevedono grossi guai per Otsuki (?)