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I demoni del passato, la luce sul futuro

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con Satoru

13:41 Satoru:
  [Casa di Satoru] Casa, dolce casa, amata casa, luogo di cure e di benessere, luogo in cui ci si sente al sicuro, luogo dove si è totalmente liberi di essere se stessi, senza indossare le maschere che la società ci impone. Casa, dolce casa, o almeno così dovrebbe essere, esatto, dovrebbe, infatti per Satoru casa non è sinonimo di benessere, ma al contrario, è sinonimo di malessere e preoccupazione. Il nostro giovane ninja si trova nella sua stanza, precisamente è ancora immerso nel mondo di morfeo, il suo corpo però non è completamente immobilizzato, al contrario si muove agitato come un pesce, ancora legato all'amo, strappato dal dolce mare in cui si sentiva al sicuro. Il giovane ninja si trova in una fase di sonno rem, gli occhi nascosti dalle palpebre chiuse si muovono molto rapidamente, il letto è ormai fradicio dal sudore del ninja, pare proprio che il nostro giovane protagonista stia avendo un incubo e come si sa, il peggior incubo è proprio il passato. Difatti la sua vita non può certo definirsi felice o meglio, un tempo anch'egli è stato felice, infatti ignaro di essere stato adottato ha trascorso un’esistenza felice, insieme ai suoi due genitori adottivi, insieme alle due persone che lo hanno sempre aiutato e sostenuto, insieme ai suoi unici pilastri, alle fondamenta della sua intera esistenza. bei tempi andati, bei tempi perduti, purtroppo la vita scorre indipendentemente dal nostro volere, veniamo al mondo senza volerlo e allo stesso modo lo lasciamo, non c'è libertà di scelta su questo, nessuno, né ricco né povero, né forte né debole, ha il potere di decisione sulla vita. L'evento traumatico che Satoru sta sognando è proprio legato al suo passato, alla sua storia, più precisamente alla morte della sua amata madre. All'età di sedici anni del giovane, la madre ha infatti contratto una grave malattia, una malattia sconosciuta in letteratura medica, una malattia che nel giro di un anno la ha strappata dalle braccia dei suoi cari, strappandola da un giovane ragazzo, ancora adolescente ed inesperto riguardo alla vita. Quello tra lui e la madre era un legame davvero particolare, un legame empatico, non serviva nemmeno che i due parlassero, bastava uno sguardo per chiarire qualsiasi situazione, il loro legame era nettamente superiore a quello che legava il giovane ninja con il padre, un uomo premuroso e gentile, ma con cui il legame era più distaccato. Questo può aiutare a far capire la sofferenza provata dal giovane, giovane che avrebbe voluto fare qualsiasi cosa per salvare la madre, ma che purtroppo non ha potuto fare niente, dovendo accettare questa infausta perdita, dovendo accettare di perdere con essa anche una parte di sé. In questo preciso istante sta sognando questo, sta sognando sua madre stesa nel letto di casa sua, ormai mangiata dalla malattia e scavata nei suoi lineamenti, una madre pallida e debole, una donna quasi irriconoscibile. L'incubo vuole tormentare il giovane ninja che certamente non si incolpa per la morte della madre, ma che odia il sentimento di impotenza provato davanti ai grandi avvenimenti della vita, lui, come tutti, siamo impotenti, la vita dà, la vita toglie.

13:51 Satoru:
  [Casa di Satoru] Un urlo squarcia il silenzio racchiuso in quelle quattro mura, un urlo di sofferenza e di dolore che riporta il giovane nella dimensione reale, un movimento brusco del busto porterebbe il giovane ad alzare la metà superiore del corpo dal letto, andando a sbattere la testa sulla mensola posizionata sopra il loco dove egli dormiva. <Auchh> il dolore è forte e il risveglio è traumatico, ma nulla è equiparabile al dolore provato nel sogno, il dolore fisico è di lieve entità rispetto al dolore psicologico, il primo può far male, ma il secondo può indurre al suicidio o far cadere in profonde depressioni, purtroppo spesso diamo troppa importanza al soma e troppo poca alla mente, ma dovremmo cominciare a fare il contrario. Finalmente il ninja può tirare un sospiro di sollievo, le immagini mentali che lo stavano torturando sono svanite e lui si trova ora nuovamente nel mondo dei vivi, nel mondo reale, nel mondo che gli ha sicuramente dato tante sofferenze, ma che finalmente gli sta iniziando a dare anche alcune soddisfazioni. Difatti egli ha da poco intrapreso la carriera ninja, è uno studente dell'accademia di Konoha, è un giovane pronto a crescere e a potenziarsi con il solo obbiettivo di non restare inerme davanti alla vita, ma al contrario di combatterla, di fronteggiarla, di ingaggiare con essa uno scontro mortale, dopotutto l'unica cosa certa della vita è l'essere destinati a morire, ma tutto quello che decidiamo di fare fin che siamo in vita è nelle nostre mani. E' interessante notare come sia stata proprio la morte della madre a spingere il giovane ad intraprendere una carriera che prima non aveva nemmeno incluso tra le sue possibilità, difatti il giovane lavorava proprio con la defunta madre in un'attività commerciale in cui la sua massima aspirazione era soddisfare i clienti. svariati motivi potrebbero averlo indotto nella scelta di questa carriera, sicuramente il giovane non poteva più lavorare nel ramo del mercato, in quanto questo gli avrebbe ricordato costantemente sua madre, inducendolo ad elevate sofferenze mentali. forse la scelta è ricaduta proprio su una carriera pericolosa per sfidare se stesso e dimostrare il proprio valore o forse ancora perché una morte prematura potesse alleviare le sue sofferenze. Nemmeno lui sa il perché della sua decisione, potrebbe essere un mix esplosivo di tutti questi fattori, ma al momento non gli importa, per la prima volta si sente nuovamente utile, per la prima volta dalla morte della madre si sente nuovamente felice, sa che sta impiegando il suo tempo nel migliore dei modi e i risultati raggiunti nelle sue due prime lezioni hanno confermato il suo essere portato a scoprire queste nuove arti. Ecco che il giovane darebbe uno stop rigido alla sua mente, basta pensieri per il momento, pensare è utile in determinate situazioni, ma in altre può portare ad un tunnel senza uscita, proprio così, quando il giovane pensa alla madre entra in una circolo vizioso che lo distoglie da qualsiasi altro pensiero, che lo fa isolare nella sua mente, ma ora invece, è il momento di agire.

14:00 Satoru:
  [Casa di Satoru] è il tempo di agire, ecco che il giovane Satoru finalmente si alza dal letto, la mano destra viene rapidamente passata sulla fronte, in un gesto atto a togliere il sudore presente su questa, le sue gambe invece lo portano rapidamente in un'altra stanza della sua casa, difatti non è presentabile nelle sue attuali condizioni ed è necessaria una doccia, una doccia che acquista più significati, una doccia che senz'altro serve per pulirsi, ma che forse indica anche il volersi lasciare l'incubo alle spalle, lo scorrere dell'acqua è assimilabile allo scorrere del tempo, il tempo che passa sulle sue spalle, le lo fa crescere, che lo fa maturare, che lo allontana dalla data in cui si sono consumati gli ultimi respiri della sua dolce madre. il tempo passa, la vita scorre, il lutto si elabora e la vita incomincia a prendere una nuova direzione, certo, il dolore che Satoru si porta dentro è ancora incolmabile, ma forse sta imparando a conviverci, perché se non si impara a convivere con il dolore, non si impara a vivere. Il giovane esce dalla doccia, ma proprio quando la calma sembra essere ristabilita ecco che un assordante rumore di vetro infranto va ad intaccare la quiete appena raggiunta. già, perché Satoru non è solo in casa sua, la madre lo ha abbandonato, ma il padre è ancora vivo. Il padre è vivo ed è alcolista. Già, anche se più maturo e grande di Satoru, il padre non è riuscito a superare la sofferenza tanto intensa causata dalla perdita della moglie,è interessante notare come un evento di vita sia in grado di distruggere il buon senso di una persona, suo padre, ex ninja medico rispettato ed apprezzato, si è trasformato in una brutta copia di sé, una copia violenta, una copia che affoga i dispiaceri della vita nell'alcool come se questa sia l'unica soluzione possibile. Satoru non è rimasto solo, ma in fin dei conti forse è meglio essere soli che mal accompagnati, il giovane infatti deve occuparsi del padre e oltre ai suoi problemi personali si trova costretto a prendersi cura di una figura irriconoscente e che non fa altro che insultarlo. Il giovane uscirebbe dal bagno per andare a vedere cosa è successo, il padre si trova in cucina, loco in cui ha appena lanciato una bottiglia di vetro vuota contro il muro. Indicherebbe a Satoru di andare fuori, i due in effetti non parlano molto, ma Satoru sa che quando il padre indica la porta è perché vuole altro alcool. Ecco la situazione del nostro giovane eroe, una madre morta sulla coscienza ed un padre irrispettoso e alcolista di cui occuparsi, forse ora può essere più chiara a tutti la sofferenza che si porta dentro, una sofferenza che pare eccessiva per un ragazzo di diciotto anni, i cui pensieri dovrebbero essere quelli di progettare le basi per il suo futuro e divertirsi. purtroppo tutti abbiamo sulle spalle i demoni del passato, i due principali demoni di Satoru sono questi due, il lutto per la morte della madre e la svalutazione nei confronti della figura paterna, ormai un fantasma rispetto all'uomo forte e gentile che aveva cresciuto il giovane ninja.

14:10 Satoru:
  [Casa di Satoru] Satoru, nostro giovane allievo, la sua vita è stata densa di eventi in questi ultimi due anni, ma ora è iniziato un nuovo capitolo della sua vita, ora ha nella mente solamente una volontà, accrescere la sua conoscenza sul mondo delle arti ninja e accrescere la sua bravura nell'esecuzione di queste, oggi infatti non è solamente un giorno in cui ricordare il passato, oggi è un giorno in cui la penna del destino sta scrivendo un nuovo passo nel futuro, dove Satoru stesso in prima persona vuole scrivere un nuovo capitolo nella sua amara storia, un capitolo che ribalti le sorti della sua vita, un capitolo che serva da nuovo inizio. Oggi il giovane si è deciso ad accrescere la sua conoscenza sulle varie tipologie di jutsu, dopotutto è ancora uno studente, ma il passo successivo della sua carriera ninja consisterebbe in una scelta, difatti come ricorda la storia del mondo ninja ognuno dei più grandi ninja della storia era specializzato in una delle numerose arti ninja. Egli lascerebbe la stanza dove si trova il padre per tornare in camera sua, qua si toglierebbe di dosso l'asciugamano utilizzato per coprirsi dopo la doccia per indossare qualcosa di più consono, la scelta è abbastanza scontata, anche perché il suo armadio non offre molta scelta, un paio di pantaloni elasticizzati neri ed una maglietta rossa scura, di un rosso intenso come il sangue, le scarpe ancora non le indossa, dato che per il momento non gli servono. Una volta terminata la preparazione il giovane andrebbe ad impugnare un libro appartenente a suo padre, un libro accademico nel quale sono racchiuse conoscenze relative al mondo ninja in generale, una sorta di enciclopedia puramente descrittiva e nella quale ovviamente non è specificato come utilizzare nessuna tecnica, bensì solamente alcuni opzioni generali relative alle diverse arti. Oggi è un giorno importante per il suo futuro, proprio perché spera di trovare un'arte o anche più di una che possano appassionarli maggiormente delle altre, spera di trovare delle informazioni utili per capire quale stile ninja è il più adeguato per lui, non gli interessa capire quali siano le arti più forti, ma bensì quali siano le arti che meglio si adattino alla sua personalità, difatti non è la forza a determinare la potenza di un ninja, ma la sua armonia. Il carattere di Satoru può definirsi a volte complicato, il giovane ha una mente predisposta alla conoscenza, è molto analitico e ama concentrarsi sui più piccoli particolari, è preciso e pignolo e questo lo porta spesso ad essere isolato dagli altri ragazzi della sua età. Tuttavia questa sua introversione è uno scudo per proteggersi dalle numerose ferite subite nella vita, in realtà basterebbe una persona in grado di capirlo e di entrare in contatto con lui per aiutarlo a sbloccarsi, perché anche se in apparenza non è molto socievole si tratta solamente di un'armatura. Ama ogni forma di sapere, sia relativo alle arti ninja, sia all'oratoria, alla tecnologia e a qualsiasi altro argomento, è curioso ed affamato di sapere. Sicuramente eccelle più nelle doti mentali che in quelle fisiche, anche se non disprezza lo sforzo fisico che vede come una fonte di distacco dal turbinio di pensieri che costantemente invadono il suo cervello. Sicuramente non è un ragazzo semplice e sicuramente questo renderà ardua la sua scelta.

14:21 Satoru:
  [Casa di Satoru] Il giovane si trova seduto alla sua scrivania,
Il libro è aperto davanti a lui sulla pagina dell'indice, gli indici di un libro sono davvero utili, bastano pochissime pagine per indirizzare i fruitori del sapere verso la direzione desiderata, sono delle ottime mappe concettuali, peccato che non esistano mappe altrettanto efficaci per decifrare il cervello umano, sarebbe tutto più semplice, basterebbe uno sguardo per capire la persona che ci si trova davanti, per sapere cosa fare e cosa evitare di fare, per non mancare di rispetto a nessuno e per comprendere la vastità così estesa di un organo tanto importante quanto misterioso. L'indice aiuta immediatamente Satoru a fare mente locale, difatti nella sua prima lezione accademica gli erano state indicate svariate tipologie di arti ninja con delle brevi spiegazioni, spiegazioni utili per una scrematura iniziale, ma che necessitano ora di essere integrate per far luogo ad una vera e propria scelta, una scelta dalla quale dipende l'intero futuro del giovane, sara un ninja da prima linea? Un fautore delle arti magiche da seconda linea? O ancora un ninja di supporto che agisce nell'ombra dalle retrovie? Insomma non è una scelta semplice. Le labbra del giovane si schiudono per permettere alla voce di fuoriuscire, a volte parla con se stesso per aiutarsi a focalizzare l'attenzione, il tono di voce è comunque mantenuto molto basso e quasi impercettibile. < Ninjutsu, Genjutsu, arti mediche> una breve pausa per riflettere e ancora alcune parole per concludere < si, sicuramente sono le tecniche più interessanti e più adatte alla mia mente> si tratta di una scrematura iniziale abbastanza ovvia, il giovane predilige la forza della mente alla mera forza fisica e quindi appare più interessato dalle arti magiche e da quelle illusorie. Una menzione particolare va alle arti mediche, arti di cui in realtà sa molto poco, ma al tempo stesso le arti che suo padre usava nel mondo degli shinobi, il giovane sa che per curare malattie come quelle che gli hanno portato via la madre dovrà diventare un gran medico, ma al tempo stesso il fallimento del padre lo spinge ad aver paura di fallire in questa impresa. Verso le arti mediche il giovane si trova in una situazione di odi et amo, da un lato vorrebbe diventare un ninja medico, dall'altro vorrebbe identificarsi come entità a se stante, senza rimanere nell'ombra del padre.
Ecco che la mano andrebbe a sfogliare le pagine, fino a raggiungere la parte relativa al ninjutsu, dopotutto le arti mediche ricadono proprio nella macrocategoria delle arti magiche, il ragazzo è affascinato dall'idea di apprendere tecniche strabilianti e in grado di generare dei veri e propri poteri, un po' come la tecnica della trasformazione che ha imparato nella sua ultima lezione in accademia, il giovane era riuscito alla prima in quell'arte così particolare da renderlo identico alla sua insegnante e pensare che quella sia una tecnica basilare insegnata a semplici studenti fa pensare al giovane quanto possano essere potenti e interessanti questa tipologia di tecniche, tecniche che possono usare chakra neutro od elementare, tecniche che possono cambiare in un istante le sorti di una battaglia. Senza dubbio leggere il libro aumenta il suo interesse per questo tipo di arte, senza dubbio è affascinato da tecniche tanto studiate e tanto complesse, ma ancora non ha avuto un vero e proprio imprinting, è affascinato, ma non ancora innamorato. Chissà se le arti illusorie saranno la via principale scelta da Satoru, c'è ancora tempo per scoprirlo.

14:30 Satoru:
  [Casa di Satoru] La ricerca estenuante continua, il giovane legge altre informazioni sulle arti magiche e scopre di come tramite queste si possa addirittura creare delle copie di sè stessi in grado di muoversi ed eseguire attacchi, ancora è affascinato dalla diversità dei chakra elementali, dalla loro forza, ma anche dalle loro debolezze, è un circolo continuo, come la vita, c'è sempre qualcuno di più debole, così come c'è sempre qualcuno di più forte, quindi non bisogna mai abbassare la guardia e al tempo stesso bisogna sempre cercare di accrescere le proprie capacità, questo è il cammino adatto ad uno shinobi, rispetto per tutti, ma paura di nessuno. L'interesse del giovane si sposta ora sull'ultima sezione del libro a cui è interessato, difatti ora è il turno delle temibili tecniche illusorie, anche dette genjutsu, arti forse ancora più complesse delle precedenti, in quanto se il taijutsu consiste nel colpire direttamente con gli arti il nemico e il ninjutsu consiste nel creare vere e proprie arti magiche per colpire direttamente il nemico dalla distanza, il genjutsu è in arte più infida e complessa, è un arte che non agisce direttamente sul corpo del nemico, è un arte che ferisce indirettamente il nemico manipolando la sua mente. Gli occhi del giovane ninja scorrono rapide sulle pagine intrise di sapere e conoscenza, conoscenza che passando dalle retine dei suoi occhi giunge direttamente al suo cervello tramite i nervi, qui, nel nucleo fondante di ogni essere umano, i messaggi ricevuti eccitano i neuroni dislocati in reti e fanno si che i numerosi messaggi vengano scambiati attraverso le sinapsi.
Ecco che le sue labbra si schiudono nuovamente, questa volta in modo quasi involontario, in modo automatico, un flash colpisce la sua mente <genjutsu> una sola parola incomincia il suo parlato, ma ancora altre escono nei minuti immediatamente successivi <wow.. tecniche in grado di manipolare il cervello e la mente di chi si ha di fronte> pare che forse il tanto atteso imprinting sia arrivato, il giovane sembra davvero interessato alla conoscenza di queste tecnica al punto da concentrarsi sulla lettura isolandosi dal contesto, dopotutto la sua passione per il corpo umano fa sì che il suo organo prediletto sia proprio il cervello e l'idea di poterlo studiare e poter agire su di esso lo intriga tantissimo. Ovviamente anche le arti magiche hanno affascinato la sua mente, ma la sua propensione, almeno allo stato attuale delle sue conoscenze e proprio quella di specializzarsi nelle arti illusorie, arti in grado di far tramutare la realtà, di trasformarla in luoghi spaventosi e terrificanti o al tempo stesso in luogo di calma assoluta, agendo sul cervello della vittima e arrivando a prendere il controllo dei suoi cinque sensi. Olfatto, tatto, gusto, vista e udito, tutto ciò che permette ad un ninja di svolgere qualsiasi attività, essere in grado di manipolare tutto questo intriga il nostro giovane protagonista che pare aver scelto, almeno per il momento, quale sarà la sua via, sarà un genjutser, senza però dimenticarsi delle doti magiche, che comunque gli interessano. La lettura è finita, il tempo è trascorso, per il momento il sipario si chiude su questa giornata così densa di significato per il ninja, i demoni del passato, la luce sul futuro. [end]

Free in solitaria, caratterizzazione psicologica del personaggio di Satoru con il riemergere dei demoni del passato e al contempo la visione della luce dei nuovi orizzonti Relativi al suo futuro