Giocate Registrate

Giocate Disponibili
Calendario
Trame
Giocate Registrate

Finalmente Lupi

Quest

0
0
con Furaya, Raido

Il lupo bianco ti ha abbanonata ai campi di Testu no Kuni. A te la prima

15:42 Furaya:
 Ha seguito il Lupo Bianco, il quale l'ha condotta sino ai Campi di Tetsu No Kuni. Le aveva spiegato che deve incontrare il Capo Branco, che quindi è quello il luogo dove tutto avverrà. Indossa il solito Yukata corto di colore nero, con un paio di sandali ninja dello stesso colore, arrivanti sin sotto le rispettive ginocchia e rinforzati in metallo sul davanti. Sulle spalle, è tenuto anche l'Haori grigio scuro con il simbolo del Clan Nara alle estremità dello stesso. Sotto le maniche, attorno agli avambracci, son presenti i vambracci metallici, anch'essi rinforzati e posti a protezione. Tra i capelli rosei, discendenti lungo la schiena, le spalle e il volto, vi è il coprifronte della Foglia in bella mostra. Al fianco mancino, son tenute entrambe le Katane, come al solito, per quanto una delle due sia grossolanamente inutilizzabile. Attorno alla coscia destrorsa, vi è una Tasca Porta Kunai e Shuriken, assieme a quella Porta Oggetti sul gluteo dallo stesso lato. < E ora? > Si guarda attorno, essendo sola, cercando di capire dove andare, cosa fare nello specifico. D'altro canto, è stata lasciata lì, ma.. Perché? Cosa deve fare? < Cosa.. devo fare? > Un sospiro, aggrottando le sopracciglia. Sembra apparentemente calma, anche grazie all'ultimo discorso ed incontro coi Lupi, ma ha bisogno d'arrivare alla fine e di farsi accettare dal capo branco. O almeno.. Così dovrebbe andare. Ma riuscirà mai a fare qualcosa del genere? [Chakra ON]

Il sole risplende in quel di Tetsu, un sole caldo e confortevole ma la consigliera è stata lasciata sola nei campi del paese del ferro, sola come un lupo a quanto pare. Il lupo bianco l'ha abbandonata in quel luogo sperduto e dimenticato da qualsiasi Kami esistente in questo mondo. La solitudine si fa sentire sempre di più e anche la paura ma non per molto perchè la terra comincia a tremare. Un terremoto improvviso va a mostrarsi in quel paese. I campi si muovono, il grano viene completamente smosso così come gli altri raccolti e decine di ululati si fanno sentire irrompendo in quel silenzio invernale. Ululati forti e potenti che distruggono il cielo e quel terremoto continua imperterrito fin quando davanti a lei non riesce a vedere qualcosa. Una figura gigantesca alta 8 metri, un animale enorme con le fattezze di un lupo cammina verso Furaya; sguardo feroce e calmo allo stesso tempo. Le sue zampe creando il terremoto, sconquassano la terra. Lo sta provocando lui. Cammina ancora verso la Nara fermandosi a 5 metri anche se sembra che stia a un solo metro <Parla> la voce è come un tuono, incita la ragazza a parlare. Di cosa? Lo sa benissimo. [AMBIENT]

16:35 Furaya:
 E poi lo vede. Lì. Maestoso, austero, fiero. Resta ferma sul posto, osservandolo nelle iridi scure. Il cuore batte contro lo sterno, all'interno della cassa toracica. Rimbomba in ogni singola parte del corpo, sino alle tempie. Focalizza le iridi color del ghiaccio in direzione del Capo Branco. Non si stupisce del fatto ch'egli sappia parlare, anzi.. Vi ha ormai fatto l'abitudine. Le spalle restano rilassate, le gambe lievemente divaricate e la schiena diritta. < Presumo.. Tu conosca ciò che è accaduto finora. Ho parlato con gli altri Lupi e mi hanno condotta qui. > Comincia a dire, mantenendo un tono di voce pacato, non troppo alto. Scandisce per bene ogni singola parola possa fuoriuscire dalle di lei labbra. Ignora il fatto che la terra tremi per via del peso e dei movimenti del Lupo, dal momento che vuole restare esclusivamente concentrata su quel che deve dire e fare. Non ha paura, non prova timore. Perché dovrebbe, del resto? E' lì perché lo vuole. < Mi hanno chiamata i Lupi. > Solleva il dorso della dritta, laddove il simbolo dovrebbe ancora essere presente. < Mi hanno aperto gli occhi sulla mia natura. Sono un essere debole che, nonostante i continui sforzi e allenamenti, non riesce a migliorare e a superare quel muro che si è posto davanti ai miei passi. > Abbassa la mano, ma non lo sguardo. Quest'ultimo appare tranquillo, mentre scruta quello dell'altro. < Non voglio essere più un peso per nessuno. Non voglio che la gente attorno a me muoia e io non possa fare niente per aiutarla. > Il tono è altresì sincero, spigliato. < Sto cercando aiuto, non Potere. > Non vuole essere come suo Padre, ovviamente. Mai e poi mai. < Voglio riuscire a difendere Konoha con le mie forze, senza dipendere direttamente dall'Hokage o da qualcun altro più forte di me. Ho promesso alla popolazione che l'avrei protetta e così farò. Non voglio essere da meno. Attualmente, non ho la forza necessaria. Non ho.. Modo. > Espira, rilassando oltremodo le proprie spalle e continuando a guardarlo. < Quindi, sono qui per questo. Per chiederti un aiuto, per aiutarmi a diventare più forte. Per riuscire a difendere quelle poche persone che ancora credono in me. > Un desiderio il proprio. Il più ardito, il più grande. [Chakra ON]

Il lupo conosce tutto, sa cosa ha fatto e passato Furaya in quei giorni, in quelle settimane dove ha visto il lupo bianco venirle in sogno, in aiuto. Sa che è stata in contatto con molti del suo branco, sa tutto quanto. Gli occhi permangono fissi su di lei, il respiro le smuove i capelli come se stesse soffiando il vento e la potenza di quella bestia viene sentita da chiunque si trovi nei dintorni. I contadini nei dintorni non si avvicinano in quel luogo, non mettono piede in quel posto ben consci del rischio che corrono <Furaya Nara, consigliera di Konohagaure, Jonin della foglia e figlia legittima di Ryota Nara> conosce le di lei discendenze, sa di chi è figlia, conosce il nome di suo padre, come tutti del resto <Tuo padre ha ucciso molti lupi del mio branco, ha ucciso molti dei miei figli nel tentativo di portarci dalla sua parte> la storia della guerra contro Ryota ha intaccato persino loro, sono stati colpiti da quel sannin che li ha minacciati e colpiti così tanto da renderli sospettosi verso la ragazza <Ciò che hai detto ti rende onore Furaya ma dimmi, perchè io, Fenrir, capo branco dei lupi, dovrei accettare di concederti il mio aiuto e quello dei miei figli? Perchè dovrei concederlo proprio a te? Cos'hai tu di speciale? Cos'hai tu che gli altri non hanno?> domande molto specifiche quelle per la ragazza e come risponderà? [AMBIENT]

17:31 Furaya:
 Gli occhi permangono rivolti verso quelli di Fernir. Resta in silenzio, lasciando che i capelli vengano smossi dal respiro del Lupo. Non ne ha timore né paura. Non deve averne dato ciò a cui auspica e dove vuole arrivare, fin dove s'è già spinto per il suo desiderio. < Sono soltanto sostantivi. Per essere un Consigliere, per essere un Jonin.. > Riprende fiato, traendo a sé aria e trovando altresì le giuste parole da rivolgere al Capo Branco. < ..non necessito soltanto della nomea. Devo dimostrarlo, non mi basta possedere quelle cariche. > La di lei storia, in realtà, gira attorno all'Orgoglio che, dei Peccati, è il più mortale. E' narcisismo portato allo stremo, credendo fermamente nelle proprie capacità. Ma, in questo momento e anche prima nei confronti del Lupo bianco, la Nara l'ha messo da parte. Il Peccato peggiore viene scavalcato dal buon senso, dalla voglia d'essere finalmente riconosciuta come un'Eroina.. Da se stessa. Gli altri la reputano tale, c'è chi crede che lo sia davvero per quanto ha passato, per quanto ha fatto. Ma niente di tutto ciò la convince davvero. Deve sentirsi, in primo luogo, lei sicura di sé, contenta col proprio Io, con l'Essere. Resta, quindi, ferma, statuaria nei confronti di Fenrir. Sguardo fiero, ma attento. Non vuole certo mancare di rispetto al Capo dei Lupi, ma ciò non toglie che non deve neppure mostrarsi intimorita nei di lui confronti. E' lì per una ragione e non se ne andrà finché non l'avrà conquistata. Nel sentir parlare di ciò che Ryota Nara ha fatto loro, il petto le si stringe. Le dita si serrano, formando dei pugni, i quali restano a ridosso delle proprie cosce. Ma stringe. Infilza i palmi con le unghie. Odia quella situazione: odia tutto ciò che suo padre ha causato. Odia persino il fatto d'avere il suo stesso sangue e d'essere legato a lui per la vita. Non può fare niente, non può decidere per conto altrui. E' lo stesso Lupo che deve fidarsi di lei, altrimenti non c'è verso. Serra le labbra, si mordicchia la guancia internamente, cercando le parole giuste da dire. Già, perché lui dovrebbe fidarsi di lei? Per quale motivo? Soltanto perché vuole assicurarsi che Konoha vivi in pace e libera? E se poi usufruisse dei Lupi per i suoi scopi diabolici che, tuttavia, son inesistenti? E se.. Troppi SE. Deve agire. Perché? Miriadi di pensieri, di motivazioni. Cosa è giusto e sbagliato? Le domande di Fenrir sono a doppio taglio. E anche le di lei parole potrebbero diventarlo, non dando però nessun risultato finale del quale, invece, necessita. < Io non sono Ryota Nara. > Soffia via dalle labbra come se fosse la cosa più semplice e normale del mondo. Lei non è suo padre. < Io ho fermato mio padre. L'ho pugnalato. Gli ho dato il colpo di grazia. Perché? Per ciò che ha fatto all'Alleanza, al Villaggio, alla Popolazione, a chiunque viva in questo mondo e voglia essere lasciato in pace, libero di vivere in armonia. Io non uccido. Preferisco che tutti scontino la loro pena se errano. Lui, la sua Pena, non poteva scontarla. La Morte ha potuto espiare, in parte, le sue Colpe, i suoi Peccati. Ma niente di tutto ciò che ha fatto è stato dimenticato. Non credo di aver mai odiato tanto una persona come ho odiato lui. > Aggiunge, spiegando le proprie intenzioni. < Voglio risanare le ferite lasciate da Ryota Nara. L'una dopo l'altra, qualsiasi esse siano. Ancorché ci vogliano anni, tutta la vita, voglio fare in modo che il Male che procurato a te, al tuo Branco, a chiunque sia entrato in contatto con Ryota, venga estirpato. Io voglio diventare qualcuno, per davvero. Voglio riuscire a difendere tutti coloro che, per colpa di mio padre, hanno dovuto subire Ingiurie. Fenrir.. > Lo chiama, per la prima volta, forse l'ultima. < ..concedimi il tuo Aiuto. L'Aiuto del tuo Branco. Farò in modo che dimentichino i torti subìti. Farò sì che chi n'è rimasto Vittima, non venga dimenticato, ma ricordato con Onore. > Ultima, o così pare, senza spostare gli occhi dal Lupo. Ghiaccio nel buio. Luce e Oscurità. Aiuto. Vuol convincerlo con le proprie parole ed idee. [Chakra ON]

Le parole della ragazza sono convincenti per certi versi, forse non è ciò che il capo branco avrebbe voluto sentire ma gli basta questo per notare la determinazione negli occhi della ragazza, una determinazione che si vede in poche persone. Le parole sono giuste e il suo è un nobile obiettivo. Fenrir la fissa ancora per qualche attimo prima di darle le spalle o meglio le mette il sedere in faccia <Seguimi, stai per entrare nel regno dei Lupi> e con queste ultime parole il lupo si incammina verso la propria tana con Furaya al seguito. [END]

Furaya viene avvicinata da Fenrir.