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con Furaya, Saisashi

16:34 Saisashi:
 Giornata serena in quei di Konoha. Il sole è ancora alto sopra il villaggio donando dopo tempo un calore primaverile che scalda l'aria e l'ambiente circostante. Il giovane genin con il suo solito passo lento, scadenzato, passeggia per le vie del villaggio, precisamente in direzione dei campi d'addestramento. NOn è la prima volta che si reca in tale posto in questi giorni. E' come se da quando fosse stato annunciato il torneo e fossero iniziati i lavori per creare l'arena adatta, quel luogo avesse un magnetismo che lo attrae irrefrenabilmente. NOn sta nella pelle, la sua testa esplode di pensieri. Non ha visto nemmeno Sakura in questi giorni, non ha idea di cosa stia facendo, eppure nonostante ciò che è successo di recente tra di loro, in questo momento la sua mente è completamente da un'altra parte. I suoi problemi, i suoi demoni, sono ancora qui a tormentarlo, da quando fatto rientro da Kusa, superato l'allenamento di Jin, ha iniziato a tirare fuori tutti i lati di se stesso su ordine del Tessai. Giungerebbe finalmente all'interno dei campi. Di fronte a se si palesa la costruzione portata a termine ai fini del torneo. Le sue iridi smeraldine e magnetiche si posano sull'ambiente, accese di spirito. E' elettrizzato. Ha paura, ansia eppure allo stesso tempo vuole rivalersi su tutti, dimostrare a tutto il villaggio chi è veramente, che ciò che si pensa di lui, ovvero un bullo senza speranza, era in realtà un pregiudizio privo di fondamenta. SI è allenato, ha fatto sacrifici per rsggiungere il livello di chi al contrario suo è in grado di compiere tecniche e possiede innate. Ora deve solo dare tutto se stesso. Gli occhi si socchiudono trapelando un istante preoccuazione. <ca**o...spero non succeda niente per ieri...> tono pacato e serio, ormai diverso da ciò che era prima. Fa riferimento all'nconveniente accaduto la notte precedente, in cui incntratosi con Shiro, è finito in un combattimento all'ultimo pugno, in cui è uscito sopravvissuto. Anche se ora vi è un immenso cratere in centro, nessuno sembra aver detto nulla a riguardo. Indossa il suo nuovo outfit Kusano, smanicato felpato nero con zip chiusa e cappuccio, con sotto petto nudo. Jeans piuttosto stretti in elastene grigi tagliati sulle ginocchia, he poggiano su di un paio di sandaloi ninja neri. Guanti mezze dita con placchetta di konoha neri, e strnamente il coprifronte con se, lasciato avvolto intorno al collo. Null'altro, semplice e leggero come ogni sempliciotto che si rispetti.

16:52 Furaya:
 Passeggia per i Campi d'Addestramento, sola come al solito, persa tra i pensieri propri. Indossa un paio di pantaloni neri, aderenti alle di lei inferiori leve, con delle rifiniture argentate simili a dei fiori lungo le cosce. Idem per le braccia, laddove compare una camicia nera con un lieve scollo. In vita, vi è una fascia argentata anch'essa, la quale sostiene due Katane nell'apposito fodero. La prima si presenta con l'elsa bianca e nera, pulita, in ottimo stato. La seconda ha un colore rosso e nero, ma è tutta sfilacciata, rovinata in più punti. Ha indosso anche un giaccone nero, lungo sino a metà coscia con il simbolo del Clan Nara tra le scapole, sotto il collo. I capelli rosei ridiscendono lungo le spalle stesse e il petto. Il coprifronte compare sulla sommità del capo, con il simbolo del Villaggio della Foglia in bella mostra. Attorno al collo, è altresì presente un ciondolo con il simbolo del Clan Uchiha, regalo di Hanabi. Sui polsi, ha due Fuda, all'interno dei quali ha sigillato la Falce ( a sinistra ) e la Zanbato ( a destra ). Nelle tasche del giaccone, ha svariati Tonici Coagulanti e di Recupero Chakra, Trasmettitore e Fuda. Kunai e Shuriken, di ogni tipo, son sistemati nella Tasca Porta Kunai e Shuriken attorno alla coscia destrorsa, opposta alle due Katane. La mancina mano è posata sulle else delle Katane, mero appoggio per le stanche membre. Le iridi azzurre come il ghiaccio scrutano il terreno, come se sullo stesso possa esservi qualcosa di interessante. I capelli rosei scivolano lungo le spalle e la schiena della giovane, ormai arrivanti a metà della stessa. Cosa c'è da pensare dinnanzi alla Morte? E' successo, doveva succedere. Ormai, la di lei mente è focalizzata su quella via. E' circondata da persone che muoiono, che rischiano di morire. Ma lei resta lì, a vivere ogni evento negativo che le si presenta davanti. Non nota ancora Saisashi, ma lei è in bella vista nei Campi. Non si nasconde di certo e sta avanzando per raggiungere l'altra estremità. [Chakra ON]

17:06 Saisashi:
 <devo farcela. Devo vincere....per me stesso...per Sakura....renderò fiero anche Jin....> borbotta con occhi spiritati, tra se e se , come per farsi forza ed autoincoraggiarsi, dato che in questo momento non ha nessuno che possa farlo. La sua attenziona si sposta su ogni singolo dettaglio dell'ormai terminata arena. Ogni picolezza, ogni particolare potrebbe essere utile, e verrebe impresso ben saldo nella mente del genin, potendo tornare utile nel giorno della prima tappa dello stesso, ormai alle porte. Durante questa sua perlustrazione visiva riuscirebbe a scorgere una figura avvicinarsi all'arena camminando al suo interno. E' familiare, molto familiare. Non ci vuole molto per far si che i suoi occhi riescano a distinguerla. E' Furaya, proprio lei, Miss Pere Infuocate. Quanto tempo che non la vedeva. E' un occasione d'oro. Sakura lo sa già, gliene ha parlato di ciò che aveva in mente il taijutser, risolvere il passato alla quale non aveva saputo dare risposta e che per tanto tempo a tenuto dentro di se. E per fare ciò anche se aveva accantonato momentaneamente l'idea, avrebbe proprio bisogno di partire da una delle rare persone con cui ha confidenza e di cui si fida. Si incamminerebbe con passo lento verso la ragazza per incontrarla frontalmente. Mani infilate in tasca e sguardo piuttosto freddo e cupo, diverso da ciò che Furaya era abituata a vedere. NOn hanno ancora avuto modo di incontrarsi dal suo ritorno da Kusa, quindi non può sapere l'evoluzione del giovane. <mh. Furacosa eh? Finalmente ti vedo di nuovo in giro. Quale onore eheh> ridacchierebbe in modo sereno, mettendo alla luce il suo lato originario, che ora ha imparato a domare lasciando spazio ad altri lati di se stesso.

17:21 Furaya:
 Alterna la leva inferiore sinistra alla destrorsa e viceversa. Il braccio destrorso ciondola inerme lungo il fianco corrispondente. La testa ciondola dal lato opposto. Socchiude le palpebre per qualche istante, istanti durante i quali cerca di mettere in ordine i propri pensieri. Espira dalle labbra rosee e socchiuse, storcendo e distendendo tra di loro le stesse. Amarezza. Niente di più, niente di meno. Chi sarà il prossimo che le sta attorno a morire? Nahira, forse, la sua Allieva? Scuote con decisione il capo, dal momento che non vuol neanche pensare ad una eventualità del genere, constatata la situazione attuale. Deve fare mente locale, deve capire come fare per evitare tutto questo. Isolarsi non è stata questa gran bella idea, d'altro canto. Non ha mai funzionato, figurarsi se possa essere utile adesso. Riaprendo le palpebre, ma già tramite l'udito, dovrebbe essere in grado di notare la figura di Saisashi in avvicinamento. Inarca il sopracciglio destro nel notare la di lui compostezza. < Non stai urlando? > Un dato di fatto, sicché le ultime volte sembrava così agitato da dover urlare ogni qualvolta aprisse la bocca. < Sei tornato da Kusa, eh? > Chiede, giusto per intraprendere un argomento e saltare direttamente i soliti ed inutili convenevoli, nonché stancanti e reiterati. Non ne ha paradossalmente voglia. < Cosa ci fai qui? > E non qui inteso come Konohagakure. Il qui è inteso come quel luogo, i Campi d'Addestramento. Si ferma a circa un paio di metri di distanza da quegli, osservandolo con volto stanco, tant'è che la dritta vien passata sugli occhi, stropicciandoli. [Chakra ON]

17:30 Saisashi:
 Giunto in prossimità di Furaya, la consigliera si accorge della sua presenza. Scruta il suo volto analizzandola scrupolosamente in ogni piccolo dettaglio, cosa che non era abituato a fare prima. Sembra provata, stanca, ed ora può accorgersene. Storce il naso socchiudendo un istante gli occhi per poi andare a fare spallucce in modo piuttosto goffo, sentendo le sue parole .<Già. A quanto pare sto imparando a controllare il mio spirito. Merito di una specie di allenamento che ho fatto con un tizio...> non sta nemmeno a dirgli chi fosse, come se fosse una cosa normale avere l'onore di incontrare Jin, il leggendario taijutser, ed essere allenato proprio da lui. <Kusa mi è stata utile. Ma allo stesso tempo ha tirato fuori parti di me che avevo tenute sopite per tempo. Non so più quanto possa essere un bene...> direbbe fissandola dritta negli occhi con le magnetiche iridi, uno sguardo piuttosto amareggiato accompagnato da un tono altrettanto strano. <beh...non è ovvio?> toglie la mancina dalla tasca per poi piegare il gomito a 90 gradi ed indicare con il pollice di essa, dietro di se ad altezza della spalla. <sono qui per questo. Pensavi che non avrei partecipato? Questo sarà per me un giorno di giudizio. In base a come andranno le cose saprò cosa fare.> tono con note di amarezza, anche se non fa capire che cosa abbia in mente. Lascerebbe perdwere per un attimo ciò che ha da dirle, facendole una semplice domanda. <sicura che vada tutto bene? Sai...ho imparato ad osservare...analizzare....qualcosa non va.> direbbe come dato di fatto. E' certo che Furaya sia piuttosto diversa dal loro ultimo incontro in quell'appuntamento al ristorante.

17:52 Furaya:
 A sua volta, non distoglie lo sguardo e l'attenzione da Saisashi. Uno sguardo evidentemente stanco, ma attento al contempo. < Spirito? > Chiede, aggrottando leggermente le sopracciglia. < Mi aveva detto Sakura che sei andato a Kusa per allenarti. > Accenna, sbattendo le palpebre un paio di volte. Raddrizza la colonna vertebrale, spostando il peso corporeo dalla gamba mancina alla destrorsa, ma restando in piedi frontalmente al giovane. Nella mente, baluginano ancora le frasi dette da Mekura, tutti i ricordi di un passato lontanissimo che pensava fosse inutile rivivere. Non pensava d'esservi così legata, invece si dimostra nuovamente debole nei legami affettivi e nei ricordi ad essi collegati. Niente da fare per la Consigliera. E' sempre stata abbastanza chiusa, timida, ma mai come ora vorrebbe urlare fuori ciò che sente, cercare di capire cosa veramente prova, se sia tutto frutto di un rimorso o se, caso contrario, della sua stessa immaginazione. Lei riesce a provare sentimenti? Ryota glieli ha veramente inibiti? O è ancora in grado di provarli, ma non a catalogarli? < Cosa intendi per quella parte di te che hai tenuto sopita? > Domanda, poiché non ha ben capito la situazione all'interno della quale il Taijutser si stia trovando. Non capisce neanche cosa stia succedendo alla propria vita, figurarsi se s'interessa veramente di quella degli altri. O, molto probabilmente, cerca di sviare proprio dalla sua, pensando a quelle altrui. < In realtà, non mi sono informata sui nomi dei partecipanti. E poi, mi sto preoccupando abbastanza per il mio incontro. > Ammette, stringendosi nelle spalle, dal momento che se la vedrà col proprio Sensei e con un Ninja che ha sentito nominare, ma che non ha mai visto. < Ti senti pronto, dunque? > Riferendosi sempre alla questione del Torneo, sicché or gli occhi volgerebbero in direzione dell'arena, prima di tornare sul volto del Genin. Piega il capo lateralmente, come a voler sgranchire le ossa del collo, mentre ascolta l'ultima domanda del ragazzo. < ... > Assottiglia le labbra, mordendosi l'interno della guancia destra coi denti. < Ti ho mai detto che.. > Non sa neanche come articolare la frase, tant'è che si blocca, pensando bene a cosa dire, a come dirlo. < ..sono stata sposata? > Ecco, non è poi così difficile. Il tono, però, s'affievolisce. Attende una ipotetica reazione alla Saisashi, alla sua vecchia maniera (?). [Chakra ON]

18:15 Saisashi:
 <tsk...certo che parla sempre troppo quella ragazza...dannata ehehe> direbbe scherzando un istante per smorzare i toni piuttosto bassi di morale che stavano aleggiando nell'aria. Chissà cosa le avrà raccontato Sakura. Pazienza, resterà con il dubbio. Le braccia del genin ora verrebbero portate ad incrociarsi dietro al capo, sorreggendo con le mani la nuca, la sua buona e vecchia posa bullesca.Gli occhi si assottiglierebbero lasciando intravedere appena le pupille, aria piuttosto seria, in lui si può leggere una certa sicurezza ora. <semplice. Il mio passato. Tutto ciò che ho subito fino ad oggi, che ho sempre tralasciato tenendomelo dentro nascosto, portando avanti alla faccia della gente solo il mio lato più "solare", per paura di essere visto come un debole. Il mio vero me stesso, rinchiuso per varie ragioni, tutti i miei lati...dopo l'allenamento con un tessai, sono stati riportati tutti quanti insieme a galla. Ho il compito di domare il me stesso più esuberante lasciando che gli altri lati emergano a pari livello...è complesso da dire...e complesso pure da eseguire.. ma ci sto provando, se questa è la strada giusta per diventare più forte. > da quando ha fatto la sua promessa a Sakura non può permettersi mai più di essere debole e fallire, come successo al circo. <tutto ciò ha portato a rimergere alcune cose...alcuni demoni del mio passato, che mi son sempre portato dietro ma che non ho mai affrontato...ed ecco vedi. Il più recente è prorpio quello per cui ho bisogno del tuo aiuto.> piccola pausa per poi sgranare e spalancare gli occhi di colpo, in un attimo di rabbia totale contenuta <LIND!. VOGLIO SAPERE CHE COSA SIA SUCCESSO.> ehggià. Il suo amico è scomparso di getto. Orma sono passati due mesi e non si è più saputo nulla. La consigliera è l'unica che possa sapere qualcosa a riguardo e possa aiutarlo. Detto ciò le parole della giovane lo stopperebbero. Silente ascolta, non giudica, non commenta. Forse avrebbe riso e scherzato con qualche stupidaggine prima, ma ora non è così. <sposata? No, non me lo avevi detto. MAAAA SE LO AVEEESSI SAPUTO NON TI AVREEEI INVITATA A CENAAA! Avrei risposto così fino a due settimane fa. > però ora è in grado di tenere la sua "idiozia" , e sarà un altro suo lato a prendere piede <non me ne avevi parlato. Ho come l'impressione tu abbia bisogno di parlarne. Dì tutto ciò che ti senti di dire, io non giudicherò.> lui è sempre stato il primo ad esseregiudicato, non lo farebbe mai con nessun altro. Faarebbe qualche passo verso di lei per eliminare le distanze, andando ad allungare lentamente il braccio destro andando a poggiare la destrorsa sulla sua spalla, come a darle conforto per spingerla a parlare. Lieve sorisetto che si accenna slle sue labbra, per poi aggiungere. <Non mi sento mai pronto. Nemmeno per svegliarmi la mattina. Ma è proprio questo che mi mette in circolo questa emozione e questa adrenalina...proprio perchè io in fondo, sono il ninja meno talentuoso che si possa incontrare. Ed aaaaaanche il più stupido eeheh> aggiunge alla "vecchia modi Saisa" per poi attendere risposta.

16:01 Furaya:
 S'acciglia, per quanto egli sia palesemente scherzoso nei riguardi di Sakura. < Era preoccupata per te. > Ribatte, sbattendo le palpebre. Le braccia vengono sollevate, successivamente incrociate sotto il seno. < L'ho tranquillizzata, ma ci tiene veramente tanto a te. Quindi, sii maturo. > Rispetto a com'era prima di andare a Kusa, per la Nara, la di lei frase è sensata, come a volerlo mettere in guardia. < O potrei bruciarti i tuoi bei capelli. > Lo dice, tuttavia, con una certa nota di sarcasmo, d'ironia. Non nasconde più il fatto di possedere lo Yoton, quindi pensa di poterci scherzare evidentemente su. Non solo, cerca anche di non pensare a quanto successo sino ad ora, non vuole nascondere per l'eternità le proprie idee, sentimenti. E' sbagliato, Ryota l'avrebbe voluto, ma lei no. Non deve dar retta ad insdegnamenti che, per quanto utili, son stati dettati da un Traditore che l'ha usata come Cavia per i propri scopi. Sulle labbra, difatti, aleggia anche un piccolo sorrisetto. Stesso che svanisce dopo poco, ascoltando le ulteriori parole che verrebbero esplicate dal ragazzo. < Non è complesso da capire. Ci sono passata. > Ammette, stringendosi nelle spalle. < Un uomo.. > Quel nome è diventato via via impronunciabile. < ..mi spiegò che le Emozioni, per un Ninja, sono futili, inutili e lo rendono debole. > Abbassa un poco lo sguardo, ragionando tra sé e sé sulle parole giuste da dire. < In nessuna maniera, avrei dovuto mostrarle, bensì dando di me solo l'impressione di essere glaciale, priva delle stesse. > Emozioni e Sensazioni. Saisashi, per non mostrarsi debole, ha mostrato il suo lato solare. Lei, trovatasi più o meno nella stessa situazione, ha dovuto mostrare il lato glaciale, freddo, insensibile per non sembrare, a sua volta, debole. < Ma mi sono resa conto di una cosa. > Afferma, abbassando un poco altresì il tono, ma rialzando lo sguardo verso gli occhi altrui. < Quell'uomo era un Traditore della Foglia e, per quanto il suo grado e le sue cariche dicessero molto, i suoi metodi erano sbagliati. Privare un Ninja dell'Emozione, non lo rende migliore. Lo rende un soldatino al servizio del Villaggio. > Quelli, al massimo, possono essere gli Anbu. Lei lo è, certo, ma è anche una PERSONA. < Quindi, mostra tutto di te stesso. > Lei, nonostante ciò, non è ancora in grado di farlo apertamente. < Non ignorare le paura, ma affrontale. Loro stesse rendono te un Ninja, una semplice Persona. > Sospira, piegando il capo lateralmente. Aggrotta le sopracciglia lla di lui richiesta. < Bisogno del mio aiuto? > Chiede, sbattendo le palpebre, perplessa. < Spiegati meglio. Chi è Lind? > Non può certo conoscere tutti i Ninja di Konoha! Quindi, attende soltanto un'ipotetica spiegazione da quegli. < Non importa l'avermi invitata a cena. Ci siamo lasciati durante l'Ultima Guerra. Non era concorde con alcune mie scelte; v'erano litigi vari, lui non c'era mai. Io altrettanto. Ci siamo sposati troppo presto, senza pensare alle conseguenze. > Scrolla le spalle, con una certa nota di malinconia nella voce. Insomma, son cresciuti assieme, hanno vissuto per molti anni l'uno tra le braccia dell'altra. < Era uno dei tre Consiglieri, dopo la Guerra contro Suna. > Vecchissima storia, oltre cinque o sei anni prima. < Ci siamo sposati troppo giovani. > Basti pensare che lei ne ha solo ventitré e dalla Guerra ne son passati tre e mezzo. < Ci amavamo, certo, ma come ti dicevo, non abbiamo pensato alle conseguenze. Col passare del tempo, ci siamo sempre più allontanati. Lui ha lasciato Konoha, si supponeva. Nessuno aveva più sue notizie, neppure sua sorella o il suo Clan. > Gli Hyuuga. < Recentemente.. > Deglutisce, non riuscendo a guardar l'altro negli occhi, ma rivolgendo gli stessi verso l'Arena non troppo distante. < ..mi hanno riferito che è morto. > Soffia fuori dalle labbra rosee, socchiuse. < Son passati anni da quando ci siam visti l'ultima volta, ma non pensavo.. che, insomma.. fosse morto. Non lo odiavo, per carità. Ma.. > E scuote il capo, stringendosi nelle spalle, non trovando altre parole da aggiungere al contesto, sicché sarebbero futili e sterili. < L'importante è impegnarsi e volerlo. > Per quanto riguarda l'ultima affermazione altrui. [Chakra ON]

16:25 Saisashi:
 Accenna nuovamente un sorriso sincero sul volto, mostrando un'espressione serena nell'ascoltare le parole di Furaya riguado a Sakura. <quella scema...è venuta a parlare proprio con te? E' sempre piena di sorprese....> direbbe scherzoso pensando al fatto che Sakura non avesse per nulla un buon rapporto con Furaya dopo il malinteso della cena. <grazie per averla tranquillizzata...Sono sicuro che non sia stato facile per lei..penso che tutt'ora non abbia capito del tutto il motivo di quella mia decisione improvvisa..forse sono stato un pò impulsivo e rude, e non ho dato abbastanza spiegazioni...ma dovevo farlo, a tutti i costi per me stesso. Altrimenti sarei finito in un baratro dalla quale non sarei più riuscito ad uscire. Spero che almeno tu possa capire...> direbb abbssando lo sguardo con tono rammaricato e pacato , nel raccontare senza entrare nel dettaglio la sua scelta, che non è stata per nulla facile. Prendere e lasciare d'improvviso il villaggio allo sbaraglio, senza conoscere nulla al di fuori di esso, e basandosi solo su delle voci, leggende, che parlavano di un taijutser, non è stato semplice. A maggior ragione perchè ora aveva trovato un valido motivo per non volersi allontanare da Konoha. <beeeeeeh per quanto riguarda l'essere maturoo.....NOOOOON VEDI CHE IL SUUUUUBLIME ME E' SUUUUPER MATURO??? AHAHA> terminerebbe con un sorrisone a trentadue denti con il suo tipico tono urlato e cantilenante. Il buon vecchio Saisa insomma, che con questa uscita buffa darebbe tutta un'altra impressione. Anche se in realtà, la sua evoluzione è palese e palpabile. Mani riposte nuovamente in tasca, sguardo di colpo serio, interessato a carpire ogni parola da lei pronunciata. A quanto pare si sta esternando, si sta sfogando, proprio con lui. Motvo per il quale vuole ascoltarla realmente. <traditore eh? Rinchiudere i propri sentimenti eh...? Tsk. Ascolta il sublime sottoscritto. > direbbe per poi scostare il capo verso destra smuovendo i corvini capelli in tale direzione, ormai molto più lunghi dopo il ritorno dal viaggio. Contemporaneamente solleverebbe il braccio sinistro portandolo davanti al petto, gomito piegato e mano che giunge stretta in pugno di fronte al viso di Furaya, con un piccolo, piccolissimo dettaglio. Un bel dito medio alzato, con tanto di linguaccia e smorfia malefica sul volto. <ecco. Questo è quanto si sarebbe meritato. L'unico messaggio che avresti dovuto recapitargli. > concluderebbe convinto dell'affermazione per poi ricomporsi. <fan***o quel co***one. Tu ora sei qua, viva, di fronte a me. E di emozioni ne hai da vendere. Tirale fuori tutte, dopo tutto sono sicuro tu sia una ragazza splendida. Non nascondere te stessa. Io penso di vedere ciò che hai dentro...> in effetti questa storia del introspezione sulle altre persone deriva sempre da un insegnamento del tessai. GLi spiegò di non soffermarsi sul banale, ma di focalizzarsi su ogni piccolo dettaglio per individuare e comprendere una prsona. Ogni gesto involontariamente parla seppur in silenzio. Il corpo intero parla, e se una persona è in grado di ascoltare, tutto diventa magico e trasparente. La consigliera passerebbe poi a raccontare parte del suo passato riguardante il marito. Non c'è molto che possa dire o fare il genin, se non offrirsi di ascoltarla in silenzio. <Hey Furaya...> il suo nome pronunciato per intero. AMAZING! <tutto ciò che hai fatto, rimarrà parte di te. Ogni scelta, giusta o sbagliata ti ha portato a crescere e costruire te stessa. Ed anche questa è una parte che ha contribuito a renderti una persona migliore, forte e stupenda. Dopo tutto guarda fin dove sei arrivata...sai...io t invidio...dopo tutto non ho nulla...non sono nessuno...e non ho particolare talento. Ma guardami, questo sorriso NON ME LO TOGLIERO' DI CERTO EHEH> cercherebbe di sorriderle per tirare su il morale della ragazza. <Senti....> cercherebbe ora di allungare le braccia in sua direzione per stringerla in un abbraccio, facendo si che il suo viso poggi sulla spalla destra del genin. <Perchè.. non ti liberi...piangi...qui ed ora. Sancisci questo sfogo come un passare oltre. E superare questo mmento. Semplicemente....piangi...> tono pacato sussurrato al di lei orecchio se fosse riuscito in questo movimento. Lascerebbe da parte momentaneamente il discorso di Lind, Saisashi come sempre preferisce dare priorità alle altre persone.

16:57 Furaya:
 Ne ascolta il dire, lasciando ch'egli termini prima di prendere parola lei stessa. Quel "scema" la lascia un tantino perplessa, difatti solleva un sopracciglio. < Forse ha frainteso il significato di "Consigliere". > Tenta di esternare una piccola battuta, forse capita soltanto da lei. Teoricamente, un Consigliere è colui che consiglia, quindi non è inverosimile che Sakura sia andata proprio dalla Nara. In realtà, si sono incontrate per caso, ma attualmente non è priorità della Nara quella di aggiunger altro al contesto in questione. < Ho cercato di comprendere le motivazioni che ti hanno spinto ad allontanarti per allenarti. Vuoi difenderla, no? Questo lo ha capito anche lei. Ma non vuole sentirsi da meno, nei tuoi confronti. Comprendila a tua volta. > Aggiunge, umettandosi le labbra con la punta della lingua, scrutandolo con sguardo tranquillo, tradito da un lieve piegarsi del sopracciglio e arcuarsi degli angoli delle labbra verso l'alto. < Sei stato, senza dubbio, molto istintivo, anzi.. Impulsivo, esatto, come dici tu. > Ripetendo le altrui parole, col tono vocale che s'alza lievemente per soffermarsi volutamente su quel termine. < Non essere mai impulsivo. Cerca di pensare due volte a ciò che fai, potresti sbagliare. > L'è capitato, parla come una vecchia Eremita che ne ha passate di cotte e di crude, quando in realtà non è assolutamente niente, se non una Jonin e una Consigliera. Ne ha passate sicuramente una caterva, rispetto a molte altre persone, ma ciò non toglie che non dovrebbe far la morale a cani e porci. Tuttavia, è il di lei modo d'essere, quello di sembrare matura e saggia nei confronti altrui, quando in realtà non sa aiutare neppure se stessa da sola. Non riesce neppure a farsi aiutare, se vogliamo dirla tutta. Non sa chiedere aiuto perché non vuole mostrarsi ancora debole. Sempre detto che è contraddittoria. La frase che più la contraddistingue è sicuramente la seguente: "You save everyone, but who saves you?". Da sola, non può farcela, eppure.. Cosa la frena? La Paura, il Timore di apparire ancora una volta debole? Ancora incapace di far fronte alle avversità? < Come no, lo vedo eccome il tuo essere maturo. > E ridacchia, strano ma vero, ma c'è riuscito. Rialza gli occhi in tempo per vedersi un dito medio posto davanti al volto. < Cerco di disubbidire ogni volta, ogni giorno della mia vita, ai suoi insegnamenti. Tuttavia, non sempre ci riesco. Chiamala Abitudine, se vuoi. Anche stupidità. > Ammette, stringendosi nelle spalle. < Quel dito, comunque, te l'avrebbe mozzato. Ryota Nara non te l'avrebbe mai fatta passare liscia. Lui era forte, saggio, intelligente! IMBATTIBILE. > Allarga le braccia verso l'esterno, facendo il verso a suo padre e mutando la voce in una poco più rude e baritonale. < Eppure.. > Sospira, con un piccolo sorrisetto. Lascia intendere come la minaccia di quell'uomo non vi sia più. < Ci provo. Ogni giorno da quando è morto. Non voglio seguire alcun suo insegnamento. > Ed è comprensibile con ciò che le ha fatto passare. Nessuno lo vorrebbe. < Non avrei dovuto farlo neppure prima. > Sussurra, mordendosi il labbro inferiore. D'un tratto, tuttavia, si sente cinta dalle di lui braccia. Sgranando gli occhi, il di lei volto poggia contro la spalla altrui. Da QUANTO tempo qualcuno non l'abbracciava senza che ne ricercasse lei l'affetto? Quanto tempo è passato dall'ultima volta? QUANTO? < ... > E sente d'un tratto gli occhi riempirsi di lacrime, quel groppo in gola farsi presente, stringerle il petto e lo stomaco. Perché l'è capitato tutto ciò che è successo? < Perché.. > Un sussurro, prima d'affossar il volto, di poggiar le mani sui fianchi altrui e stringere, restando lì. Ferma e immobile, in un pianto quanto più silenzioso, appena accennato. E' ancora capace di piangere, questo sta capendo. E' ancora UMANA. ANCORA CAPACE di esternare un sentimento. Non un sibilo, niente. Solo il puro silenzio rotto da qualche debole singulto e lamento. E piange, sì. Perchè è questo che doveva fare già da anni, già da quando la minaccia di suo padre s'era concretizzata. Piangere, ma le sembrava TROPPO, le sembrava eccessivo.. DEBOLE. Eppure.. Ora, si ritrova così, tra le braccia di Saisashi. < N-Non posso. > Balbetta, la motivazione è una sola. E la conosce soltanto Raido. [Chakra ON]

17:20 Saisashi:
 Il volto della Consigliera poggia si affossa ora sulla spalla del genin. Una scena al quanto improbabile. Un ninja così improvvisato, sempre ritenuto stupido, un bulletto, dalla maggior parte del villaggio, che ora mostra maggiore parte di se a Furaya, arrivando persino a cercare di aiutarla. Lei, così abile e così forte, eppure in questo momento mostra la sua umana fragilità. L'uscita del taijutser pare aver avuto il suo effetto, egli riuscirebbe ad avvertire il pianto silente della ragazza, rabbia, amarezza, paure, ansie, momenti di gioia, ricordi che vengono tutti espulsi di getto dalle sue lacrime, come ad amalgare il tutto e superarlo, comprendendo che tali cose non sono colpe, non sono debolezze, ma sono semplicemente parte di lei, piccoli pezzi di Furaya, che insieme riescono a comporre ciò che è diventata. <ecco... con questo pianto, ogni tua debolezza passata, ed ogni tuo ricordo...da oggi sono parte integrante di te...che contribuiscono a renderti ciò che sei. Furaya, la forte consigliera del villaggio. Da oggi andrai oltre, e non ti soffermerai più su ciò che è stato, lasciando così le porte aperte alla vita, che potranno donarti tante nuove cose. VOglio che questa sia una promessa, chiaro? > direbbe per poi dopo aver stretto un pò di più l'abbraccio come a volerla consolare, andare a slacciarlo lentamente. Andrebbe ad osservare il viso della ragazza, cercando con entrambe le mani di asciugarle le lacrime con l'uso dei pollici. <forza. Ora è tempo di sorridere. eheheh> sorriderebbe lui a sua volta, cercando di essere il più radioso possibile per aiutare lei stessa ad esserlo. <forza, ora sfrutta il resto della giornata per fare qualcosa che avresti voluto fare da tempo. Ricordati che puoi. Puoi tutto.> concretizzerebbe a parol questo suo pensiero, ovvero che ognuno è libero di compiere ciò che vuole se solo decide di farlo. Detto ciò lentamente andrebbe a dare le spalle, spoglie e muscolose, alla ragazza, manihe tornando all'interno delle tasche e passo pesante come suo solito. Il capo si volta un istante verso la giovane , espressione seria e sicura di se. Smeraldine iridi che trapelano sicurezza e rassicurazione, chesi incrociano con gli occhi di Furaya per un paio di secondi. <ci vediamo allora...> comunicherebbe per poi rivoltare il volto cominciando ad incamminarsi verso zona ignota. Alzerebbe la mancina mostrando un segno di saluto con un cenno della mano, per poi chinare il capo e rinfilare la mano in tasca proseguendo lentamente <per quanto riguarda Lind. Oggi non sembrava momento. Te ne riparlerò in futuro. > concluderebbe mettendo defnitivamente da parte un suo problema, per lasciare spazio alla risoluzione di un problema altrui, che forse lui ritiene prioritario. [end]

01:47 Furaya:
 Fosse per lei, resterebbe lì ancora a lungo. Fosse per lei, il capo s’affosserebbe maggiormente e lascerebbe fluire verso l’esterno tutto ciò che ha dentro. Si permetterebbe il lusso di piangere come qualsiasi altra persona normale, come qualsiasi altro essere vivente. Al contrario, non può, deve fermarsi. Eccessive emozioni causano, in lei, eventi irreparabili e, trovandosi così vicina a Saisashi, potrebbe rischiare di fargli veramente del male. Non vuole. Non se lo perdonerebbe mai. La sta aiutando, nessuno s’era mai offerto così spontaneamente come spalla sulla quale piangere. Nessuno, in realtà, s’era mai preoccupato così di ciò che pensasse la Nara. Anzi.. Pensava che tutti vedessero quella felicità, quella tranquillità che lei utilizza come facciata e, a quanto pare, così era fino ad adesso. Invece, lui ha scavato più in profondità, trovando ciò che si cela nell’animo della ragazza. Rimpianti. Delusioni. Amarezza. Tristezza. Sensi di colpa. Tenta di distaccarsi subito, dopo poco. Raddrizza la colonna vertebrale, si libera in parte dalla stretta altrui. Ritira le mani, le stesse che sarebbero poi portate in direzione del viso, affinché possa ripulirsi gli occhi e togliere le lacrime. Stessa cosa farebbe anche lui, ai di lei danni, ma non sembra averne reale bisogno. < Va tutto bene. > Sussurra, umettandosi le labbra con la punta della lingua. < Va tutto bene. > Ripete, come se le cose potessero andare veramente bene a comando, soltanto dicendolo. Solleva lo sguardo in direzione del volto del ragazzo, ascoltando quella che pare avere proprio l’ombra di una promessa.. o di una scommessa, a ben vedere. Sarà abbastanza capace da sostenere qualcosa del genere? Sarà veramente possibile, per una come lei? I quesiti sono tanti, forse anche troppi, ma questo non sta a lei deciderlo su due piedi, bensì deve viverlo. < Ci prove-- > Ma si blocca, sgranando appena le palpebre. Yukio, tempo prima, la riprese. “Ci devo riuscire, non ci proverò”. < Ci devo riuscire! > Esclama, tirando su col naso e cercando d’apparire quanto più seria e tranquilla possibile. Le lacrime smettono di cadere, il pugno si serra. Il cuore assesta il battito, placandosi e tranquillizzandosi. Nel vederlo sorridere, non può fare a meno di farlo a sua volta. Un piccolo accenno dello stesso compare sul di lei volto pallido, mentre lei abbassa lo sguardo e scuote il capo. < Sei folle. > Mica tanto! Ha solo scavato e ha trovato qualcosa. < Fare qualcosa che mi piace, eh? > Chiede, annuendo un paio di volte. < Lo farò! > E sorride, lo fa ancora, nonostante tutto. Perché tutto è legato al passato, tutto ormai è fuorviante e non c’entra con ciò che è adesso. Deve SOLTANTO tornare a VIVERE. < Mandami una lettera al mio Ufficio con ciò che ti serve sapere su Lind. Mi metterò all’opera. > Lo osserva, poi, allontanarsi, tentando di capire cosa fare anch’essa attualmente. < Ciao, Saisa. > Un ringraziamento intrinseco, dettato dal guardarlo, ma non aggiungere nient’altro. Solo dopo averlo visto sparire all’orizzonte, comincerà ad andarsene anch’essa dal luogo. [END]

Dopo parecchio tempo, Saisashi e Furaya s'incontrano per caso.
Lui le racconta di vicende legate a Kusa e ai suoi allenamenti; lei della sua vita passata. Sino alle Lacrime.